Resoconto della seduta n.105 del 17/07/2018
SEDUTA N. 105 DEL 17 LUGLIO 2018

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 105 del 17 luglio 2018. Do per letto il processo verbale della seduta n. 104 del 10 luglio 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Con-siglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Sull'ordine del giorno

PRESIDENTE. So che ci sono due richieste, una del Consigliere Rapa, l'altra del Consigliere Giacinti.
Ha la parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Chiedo l'inserimento al primo punto dell'ordine del giorno della mozione n. 378. Grazie

PRESIDENTE. Su questa richiesta c'è la possibilità di intervenire, a favore o contro.
Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Noi crediamo che questa mozione non sia urgente anche perché abbiamo visto ed osservato con molta attenzione le ultime manifestazioni e quello che è successo anche nel passato all'Hotel House. Le manifestazioni non hanno niente a che fare con l'Hotel House, quindi non vediamo assolutamente l'urgenza di trattare questa mozione ed il Consiglio non è tenuto ad inserirla all'ordine del giorno. Credo che questo possa servire le prossime volte come momento di organizzazione, mi riferisco alla struttu-ra tecnica del Consiglio in quanto se questa mozione venisse iscritta si creerebbe un pre-cedente pericolo per altre occasioni fino al 2020.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Noi riteniamo che ci sia una straordinarietà nella scelta che ha fatto il Consigliere Rapa insieme al sottoscritto ed al Consigliere Marconi, che siamo i firmatari di questa mozione.
Oggi nelle Marche sappiamo che c'è la visita del Ministro dell'interno, il carattere straordinario dell'anticipo di questa mozione è relativo a questo fatto. Sappiamo che il Mi-nistro dell'interno è molto sensibile a queste tematiche.
Durante la discussione entreremo nel merito e avremo modo di sottolineare quello che ci ha portato a fare questa scelta che, ripeto, non è un precedente, lo diventerà se ci sarà un tema analogo, come la visita di un Ministro nelle Marche nei prossimi mesi o nei prossimi anni.

PRESIDENTE. Iscrizione al primo punto dell'ordine del giorno della mozione n. 378. La pongo in votazione. Il quorum è di 16.

(L'Assemblea legislativa non approva)

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. C'è un dato, più volte è stata presa la votazione da parte di Consiglieri che hanno dichiarato il loro voto. In Aula. (…) Il numero c'è!

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Abbiamo fatto altre volte questa cosa …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Procediamo con la seconda richiesta.
Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Chiedo di discutere nella seduta odierna la proposta di legge n. 214, che ha un'urgenza legata all'introduzione di una norma che se approvata dall'Assemblea entrerà in vigore il 1° gennaio 2019, altrimenti non sarebbe possibile questa decorrenza, questa è la motivazione.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, pongo in votazione l'iscrizione d'urgenza della proposta di legge n. 214.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Comunicazioni ai sensi del comma 4 dell'articolo 55 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Non faccio una questione di merito rispetto al quorum o meno, fac-cio una questione politica, avete voglia o no di discutere oggi dell'Hotel House?
La Giunta, il Consiglio sono pronti ad impegnare delle risorse, oggi c'è il Ministro dell'Interno in questa regione e noi vogliamo lanciargli un messaggio importante, gli di-ciamo che mettiamo a disposizione delle risorse per un posto di polizia, ci facciamo carico delle spese correnti, chiediamo solo che il Ministero dell'Interno metta il personale.
Noi vogliamo discutere di questo se voi volete farlo lo facciamo, se vi nascondete die-tro al voto di un Consigliere che era presente in Aula, ce ne faremo una ragione, ma la questione è squisitamente politica, siete voi che state scappando da un argomento su cui dite di essere molto sensibili, quindi i marchigiani finalmente cominceranno a scoprire la verità su determinati argomenti.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Per quanto ci riguarda, non abbiamo nessun problema a discutere di questa cosa perché noi siamo intervenuti quando il Partito Democratico, insieme al sen. Morgoni, che era presente alla manifestazione, e ad altri militanti del Partito Demo-cratico, ha cercato di bloccare la visita del segretario federale Matteo Salvini all'Hotel House. Queste cose le rimandiamo al mittente.
Il problema è un altro, avete sbagliato la votazione e questa cosa vi dà fastidio, ma sono problemi vostri!
Noi siamo andati tre volte dentro l'Hotel House, è stato già sostituito il Prefetto, ci sarà un problema! Lasciate perdere, per favore!

Comunicazione della Giunta regionale
“Sottoscrizione di un Protocollo d’intesa sull’Hotel House di Porto Recanati”.
(Discussione generale e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola l'Assessore Casini per delle comunicazioni di Giunta, ne ha facoltà.

Anna CASINI. Sull'Hotel House vorrei fare una comunicazione a nome della Giunta. Vorrei che poi si aprisse la discussione sulla redazione di un protocollo d'intesa che pre-veda una dotazione finanziaria, qualora noi lo decidessimo insieme, per il concorso mate-riale nella predisposizione di un presidio di Polizia, come diceva il nostro capogruppo, e preveda altresì di attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno perché si facciano carico della realizzazione e gestione operativa di questo presidio. Quindi come Giunta siamo disposti a collaborare.
Questa è una mia comunicazione con la quale chiedo al Presidente, ai sensi del Re-golamento, di aprire il dibattito.

PRESIDENTE. Su questa comunicazione di Giunta è aperto formalmente il dibattito.
Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Non vedevo l'ora di intervenire e sono molto emozionato. H24 vuol dire 8 persone, cioè circa 450.000 euro l'anno ed alla luce dei fatti di oggi, come quelli di ieri, è molto complesso.
La Giunta che versa lacrime e sangue e dice: “Siamo disposti di questi ipotetici 450.000 euro, a metterci 10.000 euro, per pagare il gabbiotto? Perché sennò è tutta poe-sia”.
Ricordo che quando nella primavera del 2015 andammo all’Hotel House, apriti cielo, tutti con le bandiere, con la falce ed il martello, a dire: “Vogliamo morto Salvini e tutti quelli della Lega”. Ricordo inoltre che mi contattarono dalla portineria, dove non conoscevo nessuno, chiedendomi aiuto per trovare delle soluzioni per quella struttura in quanto fino a quel momento nessuno li aveva ascoltati, né il Comune di Porto Recanati, né il PD che governa la Regione. Si sono quindi raccomandati a me! E adesso all'improvviso, capisco il gioco delle parti, ma non vedo la soluzione, non è perché oggi c'è il Ministro dell'Interno ad inaugurare la Questura che si risolve e se la Giunta vuol prendere parte nel versare sangue deve essere concreta nell'aprire un discorso e deve dire: su quei 450.000 euro io che faccio? Ne metto un po' per il gabbiotto oppure vado oltre? Che faccio mi attivo su quei famosi 100.000 che stanno ancora lì, che li ho dati in prestito con tutte quelle fumo-sità, senza trovare soluzioni? I 100.000 euro li avevo sollecitati due anni fa all'Assessore Cesetti, senza fare rumore, ed oggi finalmente il Governo della Regione, per non fare una figura meschina, si inventa qualcosa e dice: “E' la Lega che non vuole”. Mi state pren-dendo in giro? Non avete capito niente! Se è una cosa concreta, è giusta, se è fare poe-sia la Giunta, ai termini di Regolamento, è destinata a versare sangue, perché non sono gli 8.800 euro per il gabbiotto, devono essere concreti, perché mi sono stufato. Nel regno del nulla secondo me c'è da parlare di strade, di porto, aeroporto, infrastruttura, viabilità, non del nulla, perché il nulla non mi affascina e non affascina nessuno. Vi ringrazio per l’attenzione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. In apertura un plauso alla Presidenza per come ha interpretato quella votazione, la condivido perfettamente, il numero era risultato, certi-ficato dal tabellone, quindi non c'era nessuna possibilità, anche se, nel passato lo ab-biamo fatto, lo abbiamo fatto su richiesta delle minoranze, lo abbiamo fatto su richiesta della maggioranza, lo abbiamo fatto su richiesta dei singoli Consiglieri, lo abbiamo fatto su richiesta dei singoli Assessori, che vedevano compromesso un atto di Giunta che do-veva essere approvato. Quindi la verità prima di tutto in quest'Aula, perché le bugie han-no le gambe corte ed abbiamo precedenti scritti a verbale, visto che i verbali registrano tut-to.
Questo è un dato, se questo dato è una svolta, Presidente, mi farò parte in causa per cui, rispetto a questa rigidità formale, affinché ci sia sempre l'applicazione di questa nor-ma, in quest'Aula, nelle Commissioni e nelle Conferenze dei capigruppo, ogni qual volta, da parte delle minoranze in modo particolare, ci siano richieste che vanno in deroga ri-spetto a quello che è stato stabilito o a quello che è emerso, quindi rigidità sempre, perché sto con il Consigliere Zaffiri e sto con lei che altro non poteva fare se non questo rispetto ad una gazzarra che stava per nascere.
Nel merito della questione, ho firmato questa mozione ad iniziativa del Consigliere Rapa, insieme ai Consiglieri Busilacchi e Urbinati. Le considerazioni sono molto semplici, credo che l'iniziativa che la Giunta oggi sposa, e che la mozione intendeva sollecitare con un voto dell'Aula, dia a questo punto un significato evidente a questa iniziativa. Visto che non avremo il voto, propongo ai colleghi di maggioranza ma anche a quelli di mino-ranza, che condividono questa iniziativa, di firmare un documento, uno per uno, nel qua-le dichiariamo sostegno all'iniziativa della Giunta e lo trasmettiamo immediatamente alla stampa in forma ufficiale, non al segretario federale della Lega, ma al Ministro dell'Inter-no, che è il mio Ministro, non è solo il Ministro di qualcuno, non è il Ministro né del nord, né del sud, né dell'Hotel House, ma è il Ministro di tutti e il Ministro ed è tenuto ad ascolta-re quello che diciamo, come il Presidente della Giunta è tenuto ad ascoltare tutte le cose che vengono dette in quest'Aula e regolarmente il gentile collega Zaffiri spesso richiama il Presidente dicendo: “Mi stia ad ascoltare”, lo dice tante volte, adesso lo diciamo al Mini-stro dell'Interno: “Ministro ci stia ad ascoltare”.
Nel merito della questione, tutte le istituzioni, a cominciare dal Comune di Porto Re-canati, che sono direttamente collegate a questa vicenda, sollevano il problema da tanto tempo. La realtà vera è che il Comune di Porto Recanati con qualsiasi maggioranza, per-ché ormai sono più di 10/15 anni ed abbiamo visto maggioranze di tutti i colori, è stato la-sciato solo. Ricordo un Assessore di quella amministrazione che oggi siede nei banchi della minoranza, la Consigliera Leonardi, che molte volte ha sollevato questo problema, dicendo: “Il Governo ci lascia soli”. I Governi che hanno lasciato soli in questa situazione non hanno trovato una soluzione certa e definitiva per affrontare il problema. Ricordo un sottosegretario, anzi un Viceministro dell'Interno del Partito della Consigliera Leonardi che è venuto per ben due o tre volte in questa realtà, a visitarla, ad ispezionarla, dicendo fra le altre cose che l'unica strada poteva essere quella di un presidio stabile di forze di sicurezza, proposta che se non ricordo male molti esponenti della minoranza, a comincia-re dalla Consigliera Leonardi, hanno spesso richiamato e l'hanno richiamata anche re-centemente quando in quest'Aula approvavamo a larghissima maggioranza una proposta di legge che avevo presentato per le Camere, con la quale chiedevamo una soluzione di natura urbanistica alla questione dell'Hotel House e in quell'occasione mi è stato risposto che quella non era la soluzione che poteva assolvere e che lì c'era una questione di or-dine pubblico, bisognava trovarla con l'ordine pubblico. Bene, questa è un'offerta ovvia-mente, qui nessuno è talmente stupido da pensare di essere un disciplinatore dell'orga-nizzazione dell'ordine pubblico intorno all'Hotel House, non so quanti ingressi ci sono, non so se basta un presidio, non so se può essere sufficiente, stiamo ponendo una que-stione in maniera politica, come ama dire qualcuno, perché la questione va posta e va ri-posta e se non la poniamo non arriviamo a niente. Non lo stiamo facendo in maniera po-lemica, non stiamo dicendo quanto è cattivo il Ministro dell'Interno che non risolve il pro-blema, è arrivato da 2 mesi, non entro in questo tipo di polemica, non mi interessa fare il partigiano, non mi interessa cogliere le emozioni o la pancia della gente intorno a questo argomento.
Ho solo una preoccupazione, c'è chi intorno a questo argomento continua ad urlare da anni costruendosi fortune politiche, ma poi non trova le soluzioni o non ha neanche il coraggio di proporle, non basta dire semplicemente che non ci sono i soldi, ma viva Dio abbiamo trovato centinaia di milioni per garantire l'ordine pubblico nelle aree terremotate, questa è un'area terremotata, abbiamo avuto centinaia di poliziotti, carabinieri e finanzieri a presiedere le macerie, dove non c'era più nessuno, quello è ordine pubblico e lì abbia-mo circa 2.000 persone costrette a vivere in connubio, in comunione, con l'illegalità, con l'illiceità e non facciamo niente per loro?
Non mi sto preoccupando di quello che c'è fuori, perché quello che c'è fuori è presi-diato, quello che c'è fuori oggi avrà telecamere che analizzeranno, visioneranno, l'intera area, più di quanto ho intorno a casa mia. L'ho detto in conferenza stampa qualche gior-no fa, io non ce l'ho le telecamere fuori casa, ho già subìto due furti, avremo tutte queste telecamere all'esterno, ma c'è qualcuno che ha il cuore, l'intelligenza, la volontà di preoc-cuparsi dei 2.000 che stanno la dentro? La stragrande maggioranza è fatta di brave per-sone e famiglie che lavorano, molti avranno anche preso la cittadinanza italiana e molti sono cittadini italiani da sempre. Allora, abbiamo questo animo o non lo abbiamo, al di là di tutte le polemiche?
Io so che sarebbe stato improprio, ma avrei addirittura invitato qui il Ministro Salvini per un confronto sull'argomento, non c'è stato il tempo e se chi lo rappresenta addirittura teme di affrontare una discussione su questo argomento diventa ancora più difficile. Non ho nessuna difficoltà ad andare dal Ministro Salvini in delegazione, se qualcuno riterrà di farlo, perché è un Ministro della Repubblica, non è il Ministro della Lega o del Governo giallo/verde.
Su questa impostazione, con molta serenità, l'iniziativa della Giunta pone un punto, ripeto, non so se questa è la soluzione tecnica più adeguata, lo dissi al Consigliere Rapa ed all'Assessore Pieroni quando per la prima volta mi presentarono la mozione, dissi non lo so, però la firmo e la sostengo perché penso che intanto apre una finestra, apre un percorso, apre un corridoio sul quale possiamo cominciare a ragionare.
Credo che il Governo non avrà la difficoltà a trovare 300/400/450 mila euro per un anno, perché poi il presidio va studiato, va immaginato, potrebbe essere di alcuni mesi, potrebbe essere di un intero anno o di meno, ma è il modo per cominciare a fare un fil-traggio serio di coloro che entrano ed escono da quella struttura.
Quindi plaudo all'iniziativa della Giunta e ripeto, propongo formalmente che questo documento della Giunta venga sottoscritto (visto che il voto non è possibile) da tutti i Con-siglieri di maggioranza ed inviato alla stampa ed al Ministro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Non vorrei che il Consigliere Zura Puntaro-ni, che parla sempre del regno del nulla, aspiri a ricoprire la massima carica di questo re-gno, perché sul tema dell'Hotel House, che spesso viene tirato fuori, a volte anche in ma-niera strumentale, questo non c'è da negarlo, da entrambe le parti o forse più da una par-te che oggi sta al Governo nazionale, questa Giunta e questo Consiglio, dal 2015, da quando si sono insediati, hanno puntato a cercare di fare le cose più concrete possibili, nell'ambito delle loro competenze.
E’ vero che la Regione Marche forse non spenderà grosse cifre, e questo è tutto da valutare, ma sono quelle che rientrano nelle sue competenze. Come sapete gli enti pub-blici non possono spendere al di fuori delle proprie competenze e la Regione in qualche modo, anche lavorando un po' di fantasia a volte, è riuscita ad impegnare delle somme per mettere in sicurezza l'impianto idrico, che ne andava della salute di chi risiedeva in quella zona, adesso si impegna attraverso la protezione civile, anche qui lavorando un po' di fantasia, per mettere a disposizione la logistica di un eventuale punto di presidio, non può certamente lavorare sul personale perché non è una sua competenza diretta.
Abbiamo visto in questo ultimo anno come le risorse non mancano a Roma sul per-sonale delle forze di Polizia quando ci sono delle emergenze, purtroppo gli episodi di Ma-cerata hanno creato un'emergenza e noi a giorni alterni vediamo l'elicottero che gira, do-po si fa dell'ironia su questo, io non sono tra quelli che fanno dell'ironia, qualcuno dice che dall'elicottero i rom non si vedono, quindi non si capisce cosa sta a fare, ma credo che sia un presidio importante; le forze dell'ordine sono arrivate in numero aggiuntivo a Macerata e dintorni e noi ne stiamo usufruendo in questi mesi proprio perché c'è stata una situazione di emergenza straordinaria. Giustamente l'allora Ministro Minniti insieme al Prefetto Pignataro ha deciso di fare un'operazione straordinaria, quindi se il Governo nazionale decide di impegnare risorse nell'ordine di 300/400 mila euro, caro Consigliere Zura Puntaroni, non va in bolletta nessuno, di certo non va in bolletta il Governo nazio-nale, laddove si valuti che c'è un'operazione straordinaria.
Qui bisogna capire chi è concreto e chi fa demagogia, se un personaggio politico, Presidente, di un partito politico, viene quasi quotidianamente in visita, sale al sedicesimo piano, fa interventi e dice delle cose, ma poi quando ha in mano le leve del potere per svincolare quei 400.000 euro circa, per fare delle operazioni concrete, attraverso i suoi rappresentanti in Consiglio, si nasconde dietro un voto che manca, a me viene il dubbio sul fatto che ci sia la volontà di fare operazioni concrete, che fino a poco tempo fa si è fat-ta solo propaganda e ora si ha paura di prendere dei provvedimenti.

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Francesco MICUCCI. Male che va sto in buona compagnia, Consigliere Zura Punta-roni, se parlo a vuoto, ma non penso di parlare a vuoto perché sto dimostrando che la Regione Marche sicuramente in questa legislatura, con questa amministrazione, sta lavo-rando in concreto su un problema effettivo, che nessuno nasconde, sul quale probabil-mente anche i Governi precedenti si sono tappati gli occhi.
Questa maggioranza non si è negata neanche una mozione ed una proposta di leg-ge al precedente Governo per risolvere quel problema, anche quando il Governo era dello stesso colore politico. Non ci siamo nascosti dietro ad un voto per tutelare i nostri colleghi romani, i nostri colleghi di partito, quello che oggi state facendo voi, perché di fronte ad un provvedimento che ritenevamo giusto, siamo anche andati allo scontro con il nostro partito romano perché probabilmente le azioni prese in precedenza non erano state suffi-cienti.
Ripeto, fortunatamente anche attraverso l'ultimo Ministro dell'interno Minniti, che è stato più concreto su queste cose, ci sia stato un cambio di passo e la Regione Marche è stata presente attraverso le sue competenze e le risorse disponibili. Non vorremmo che oggi, quando ci potrebbe essere una comunione di intenti tra un Partito al Governo, che ha fatto una battaglia sull'Hotel House, e la Regione Marche che mette a disposizione parte delle proprie risorse per risolvere questo problema, se ne vada tutto in fumo. Credo che sarebbe un'operazione sbagliata da parte del Governo, ma siccome ancora non c'è stato questo confronto, mi auguro che questo non avvenga.
Sono consapevole che il punto di presidio non sia la soluzione di tutti i mali, ma è un punto importante perché l'operazione che anche voi avete più volte sponsorizzato, po-trebbe essere un filtro tra chi li dentro ci sta a pieno titolo ed in maniera onesta e chi inve-ce utilizza quella struttura per fare spaccio, per fare attività delinquenziale.
Credo che su questo si possa prendere una decisione concreta, il Regolamento dà questa possibilità, la logica conseguenza della comunicazione, che oggi ha fatto la Giun-ta attraverso la Vicepresidente Casini, sia quella di mettere in concreto, nero su bianco, un documento. Mi auguro ci sia la collaborazione e la volontà da parte di tutto il Consiglio regionale a predisporre questo documento e poi si vada ad una votazione concreta per chiedere l'impegno della Regione Marche e parallelamente chiedere l'impegno a chi in questo momento ha il pallino in mano, cioè il Ministero dell'interno, attraverso il proprio Ministro, per trovare una soluzione concreta a questo problema decennale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. La discussione che si sta portando avanti doveva es-sere sulla mozione ed era, penso, una logica conseguenza.

PRESIDENTE. Stiamo discutendo sulle comunicazioni di Giunta, come da Regola-mento.
Come sempre accade sulle comunicazioni di Giunta si discute, non c'è niente di scrit-to, dopo vedremo se ci sarà un documento, chiunque di voi ha diritto a fare un'eventuale proposta di risoluzione. Prego Consigliere Rapa.

Boris RAPA. La mozione era un atto che dava seguito ad un impegno che questa As-semblea aveva preso il 15 maggio scorso, ritenendo di dare continuità alla proposta del presidio permanente, arrivando addirittura ad una proposta della Regione a finanziare questo presidio. Un intento lodevole, un'azione mirata, precisa, soprattutto per dare atto che non ci sono solo le parole, ma anche dei fatti concreti.
Al termine di questa discussione proporrò una risoluzione che sarà aperta, come avevano anche sottolineato il Consigliere Micucci ed il Consigliere Marconi, a tutti coloro che vogliono portare avanti questo obiettivo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Capisco tutto, anche l'intervento dei Vigili del Fuoco, che sono intervenuti per cercare di rimettere in discussione questo argomento, non è un problema la discussione, qui il problema, in termini molto semplici, è del Regolamento e del ruolo del Consiglio.
La prima votazione, cari colleghi, non è andata, i numeri non c’erano, bisogna prendere atto di questa situazione! Noi, come minoranza, non siamo mai stati aiutati, caro Consigliere Marconi, anzi siamo stati messi più volte in difficoltà con la presentazione di atti arrivati pochi minuti prima della riunione dell'Aula, questa è la democrazia, all'ultimo secondo sono arrivati pezzi di carta che hanno snaturato i concetti e le impostazioni anche della minoranza, credo che sia giusto ogni tanto ricordare queste cose. A noi non c'è stato mai regalato niente, per lo meno al nostro gruppo, e credo nemmeno al Movimento 5 Stelle, anzi in molte circostanze sono state presentate mozioni all'ultimo momento per contrastare quelle del Consigliere Fabbri.
Detto questo, noi conosciamo una risoluzione del problema, cari compagni del partito Democratico, diversa dalla vostra, questo è il problema dell'Hotel House! Noi non siamo per l'intervento pubblico, di questo stiamo parlando, perché penso che questa Regione debba favorire interventi economici alle famiglie in difficoltà, magari gli stessi 10/20 mila euro, i soldi che volete mettere, fra l'altro non c'è bisogno che lo dite in Aula, fate una variazione di bilancio e ci mettete i soldi, voi siete l'esecutivo, Vicepresidente di cosa stiamo parlando? L'Assessore al bilancio mette 30/100 mila euro per l'Hotel House e fa una variazione di bilancio, ecco perché ho detto che sono intervenuti i Vigili del Fuoco, sono intervenuti nella riunione di questa mattina.
Rispetto a questa situazione io ho ascoltato, è da mesi che ascolto questa cosa, ne ho sentite tante e so qual è il problema, probabilmente qualcuno non lo conosce. Il problema è che c'è un Giudice civile preposto a far rispettare determinate regole ed il problema, Assessore Pieroni, se lei non lo conosce è inutile che fa finta di essere bravo. Il problema è che io marchigiano non voglio dare nemmeno un euro al signore, per esempio, di Castelfidardo che ha 10/12 appartamenti e non paga il condominio da anni. Questa è la verità dei fatti!
Ci sono, e ve lo ricordo per l'ennesima volta, oltre 400 famiglie che sono in condizioni economiche di pagare il condominio, questo è il problema! Il condominio da anni non viene pagato, ecco perché la Regione ha pagato l'acqua, ecco perché la Regione paga l'energia, ecco perché ci sono interventi pubblici in questo settore.
Di recente, vi faccio un esempio, so che vi dà fastidio, ma io lo faccio, sono stati trovati i soldi in quanto il Comune di Porto Recanati ha detto: “Lo stabile è insicuro, non ci sono più le norme di sicurezza, c'è da sistemare le fogne”, osteria come hanno trovato i soldi! 20.000 euro in una settimana messi per sistemare le fogne, li hanno trovati, allora all'Hotel House i soldi ci sono! Questo è il problema per la Lega, per noi occorre ristabilire la normalità delle cose dentro l'Hotel House, allora non si dica che per questo c'è bisogno dell’intervento pubblico! C'è bisogno che le istituzioni a livello territoriale facciano il loro ruolo, il Prefetto faccia il Prefetto, non so se fino ad oggi questo ruolo è stato rispettato, non lo so, me lo chiedo ad alta voce. La Questura sta facendo il proprio ruolo di controllo. Chi controlla in un albergo, quello che ha le camere, la polizia che sta fuori o l'usciere all'ingresso dell'albergo? Questo è il problema!
Devo controllare adesso, questa estate, se 800/1000 persone clandestine - perché stanno lì solo in estate - abitano lì. Lo sapete che sono stati sequestrati degli appartamenti e ci sono le persone che vanno lì dentro? Il problema è il controllo dell'edificio dell'Hotel House!
Per il controllo dell'Hotel House, credo e sono matematicamente sicuro, e la Lega è sicura di questa cosa, non si deve mettere in piedi un intervento pubblico, perché non si risolve questo problema, questo problema si risolve soltanto se i Vigili Urbani del Comune di Porto Recanati vanno a controllare appartamento per appartamento, chi ci sta lì e chi ha diritto di starci. I controlli vengono fatti dai Vigili Urbani, è inutile che lei rida, ha fatto il Sindaco!
Ci sono tanti marchigiani che ascoltano che il Partito Democratico vuole dare i soldi all'Hotel House, che una struttura privata, questo sta accadendo, mentre non vengono dati i soldi per la delibera 1331, per i malati di mente!
Noi abbiamo un'interpretazione ed una valutazione diversa, infatti per questo motivo ci muoveremo su questa strada, è arrivato un nuovo Prefetto vedremo se avrà la stessa linea del precedente o si adopererà per fare altre cose, per far si che quanto previsto dal Codice Civile venga rispettato. Questo è il problema!
C'è un codice civile che deve essere rispettato anche all'Hotel House e ci sono gli strumenti democratici per far si che questa cosa avvenga. Poi certo che ci vuole un controllo, ma un controllo esterno che quotidianamente viene fatto.
Cari compagni del Partito Democratico, dicevate, sostenevate che la provincia di Macerata era una provincia stupenda, invece si è dimostrata una delle peggiori, senza controllo, dove la criminalità la fa da padrona e dove probabilmente le mafie internazionali, anche queste, la fanno da padrone. Questo è il problema vero!
Queste cose accadono e la proposta dell'esecutivo va assolutamente contro la linea politica della Regione che ha fatto i tagli, fa i tagli in continuazione e non dà le risposte nè risolve i problemi. I problemi esistono soprattutto nel settore pubblico, soprattutto nell'assistenza per le persone in difficoltà e poi si cerca di risolvere questo problema, pur sapendo che, fra l'altro abbiamo ascoltato pubblicamente quella comunità che ha detto di non essere assolutamente d’accordo su questi filoni di incentivo pubblico, perché non compete alla parte pubblica fare questi interventi, anzi, si deve ritornare alle regole previste. Credo che questo sia il compito da fare seriamente.
Adesso sembra che questa cosa per il Partito Democratico sia interessante, ma vi chiediamo formalmente: “Dove eravate quando la Lega ha posto il problema dell'Hotel House 3, 4 anni fa, circa?” Anche prima di questo mandato avevamo posto il problema e qui mi sembra che non c'era il centro destra, c'era sempre il Partito Democratico. Dov'era il Partito Democratico quando qualcuno poneva il problema dell'Hotel House dicendo che era fuori controllo?
Questo protagonismo in questo momento puzza distante un miglio perché sono cambiate le condizioni a livello nazionale, non c'è più Minniti, c'è Salvini, allora bisogna andare là, o c'è un altro Ministro, c'è Di Maio. Adesso sono cambiati i Ministri ed è cambiato anche il vostro ruolo, io ho i capelli grigi, vi capisco, ma mi sembra che tutte le vostre iniziative non portino risultati al Partito Democratico in termini positivi. Cosa vi posso dire? Continuate su questa strada, probabilmente noi siamo molto contenti e perciò auspichiamo che, su questa strada, su questo protagonismo del Partito Democratico, continuino i nostri consensi, perché significa che sbagliate e continuate a sbagliare politica.
Sulla situazione dell'Hotel House sbagliate politica, mettete dei soldi pubblici in un settore privato, credo che questa sia una cosa inaccettabile per una Regione che si trova in queste condizioni e che ha forti difficoltà.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Articolerò il mio intervento in due parti, la prima riguarda la regolarità della votazione che ci ha portato a fare questa discussione attraver-so l'escamotage delle comunicazioni della Giunta.
Ora voglio ribadire un principio che credo debba essere valido per tutti, le volte in cui un Consigliere ha rilevato che il proprio voto non era stato registrato - il prossimo mese l'impianto verrà rinnovato - ha alzato la mano per essere aggiunto, o chi si trovava in quel momento fuori posto, ma voleva votare, lo ha dichiarato, non è quello che è successo og-gi perché oggi il Consigliere, che non so se era presente in Aula o se è entrato dopo la votazione, quando il Presidente aveva già chiamato la seconda votazione del punto all'ordine del giorno, non ha rilevato il mancato funzionamento dell'apparecchiatura o che si era momentaneamente spostato e voleva votare, quindi la forzatura che si è tentata di fare fino all'ultimo, finché noi non abbiamo fatto resistenza, era qualcosa di scandaloso perché votare finché la maggioranza non trova un voto sufficiente a far passare il proprio principio, credo che sia non l'antipolitica, ma la prevaricazione totale.
Quindi la correttezza nella quale si è andati dopo le nostre resistenze deve però se-gnare le minacce del Consigliere Marconi rispetto alle future richieste, che credo siano anche queste assolutamente inaccettabili in una democrazia. Questo è il primo punto.

PRESIDENTE. Consigliera Leonardi una precisazione. La votazione è andata in un determinato modo, è vero che in passato abbiamo preso voti di Consiglieri che hanno al-zato la mano successivamente, presenti in Aula, ma non stiamo votando e discutendo la mozione, questo è un fatto superato, c'è stata una comunicazione della Giunta prevista dal Regolamento e stiamo facendo la discussione su questo.

Elena LEONARDI. Allora forse non mi sono spiegata, visto il suo intervento, ripeto, noi non stiamo discutendo la mozione, ma con l'escamotage della Giunta stiamo discu-tendo il tema della mozione e questo perché la barricata di legalità portata avanti dalle minoranze, rispetto ad una volontà palese nel momento in cui dal tabellone è emerso che non c'era il numero legale, ha fatto si che voi, pur avendoci provato, non l'abbiate potuto fare perché era qualcosa di palesemente incostituzionale, qualcosa che gridava scanda-lo. Quindi su questo ci troviamo e non mi sembra di aver detto nel mio intervento qualco-sa di diverso.
Ora entro nel merito della questione che state ponendo: l'Hotel House.
Penso che abbia detto molto bene il Consigliere Micucci nel suo intervento, la que-stione dell'Hotel House a volte è stata usata in maniera strumentale, oggi è palesemente una di queste situazioni.
Il 15 maggio in questa Assemblea abbiamo votato una risoluzione, che sono orgo-gliosa di averla arricchita perché nella mia discussione con l'Assessore Pieroni ho spie-gato che ero favorevole, infatti l'ho sottoscritta, votata e integrata, alla presenza delle forze dell'ordine che possano presidiare e far sentire, come si dice, il fiato sul collo a chi utilizza quella struttura per delinquere, mentre l'ipotesi di costruire una caserma, che mi era stata ventilata, la trovavo assolutamente improponibile. L'esempio di Porto Recanati che ho fat-to, perché ci sono passata da Assessore alla sicurezza, riguardava la caserma vecchia dei Carabinieri che non era di proprietà del Ministero e che doveva essere venduta, in quell’occasione il Comune ha dovuto provvedere, attraverso un accordo urbanistico, a procurare dei nuovi locali in affitto perché il Ministero non acquista più queste strutture, ma va in affitto. L'abbiamo visto con il taglio delle forze dell'ordine, abbiamo la caserma della Polizia Stradale a Porto Recanati che qualche mese fa è stata chiusa, c'è una rior-ganizzazione, una gestione delle risorse che sta tagliando in termini di sicurezza.
Quindi l'ipotesi di avere un presidio lì, personalmente ipotizzo delle pattuglie, perché credo che avere un check-point, di questo parliamo, di prendere un container di quelli che nei comuni terremotati oggi non sono più utilizzati, perché è passata la fase emer-genziale del controllo, questa è la proposta della Giunta che ho visto sui giornali fatta dall'Assessore Sciapichetti, e metterlo a fianco dell'ingresso della struttura dell'Hotel Hou-se per dare una casa, una veste, che non sia l'automobile, a chi andrà a presidiare.
Credo che chi farà un check-point al singolo ed onesto cittadino che entra in casa propria, abbia bisogno di essere introdotto in una architettura più ampia ed è per questo che avevo integrato la mozione, oltretutto, per conoscenza diretta del problema, so che nel momento in cui si stringe la morsa sull'Hotel House gran parte della delinquenza si sposta, molta parte dello spaccio si sposta.
Per cui per Porto Recanati, che io voglio difendere, per tutti i cittadini di Porto Reca-nati, io ho inserito in quella risoluzione di aumentare in maniera stabile il personale delle Forze dell'Ordine nel Comune, con l'elevazione, ad esempio, della Caserma dei Carabi-nieri a Tenenza, in modo che, avendo personale stabile e più numeroso, si potessero ave-re delle pattuglie anche di notte, perché non si può coprire una parte e lasciare scoperta l'altra. Nella risoluzione c'era l'apertura di un tavolo con tutti i soggetti: Regione, Ministero, Comune, Prefettura, in modo da trovare all'interno di quello che io ho chiamato per esempio un nuovo patto per Porto Recanati, tutte le misure, compreso l'utilizzo dell'eserci-to. Questi presidi dovrebbero essere temporanei proprio per far tornare la legalità e far ri-partire quelle persone per bene che sono dentro, farle tornare a versare le quote nel mo-mento in cui le altre che delinquono sono state allontanate, quindi portare un ambito di legalità.
Che il Ministro Salvini sarebbe stato oggi nelle Marche si sapeva, l’abbiamo detto an-che nella discussione martedì scorso, se questa mozione era così importante perché non è stata inserita all'ordine del giorno normalmente? Siccome la mozione prosegue quello che quest'Aula ha già deliberato, voglio sapere cosa ha fatto la Giunta dal 15 maggio quando ha ricevuto l'incarico da parte di tutta l'Assemblea regionale a muoversi. Voi oggi volete approvare questo atto perché avete un appuntamento per oggi? Salvini vi aspetta a Fermo per ricevere questa cosa o dovete solo mettere una bandierina domani sul giornale per dire: “Se fa qualcosa Salvini è perché lo abbiamo fatto noi”.
Quella risoluzione pochi giorni dopo l'ho inviata al Ministro Salvini, tramite Pec, chie-dendo l'intervento, come feci con il Ministro Minniti, sperando che la risposta da parte del Ministro sia diversa dal silenzio assordante del Ministro Minniti, quindi mi stupisce, e qui devo dire che c'è la malafede e la strumentalizzazione di questo intervento, che quando avevate il vostro Ministro decisionista, troppo a destra, troppo interventista, nessuno è an-dato a bussare a quella porta, né l'Assessore Pieroni, né il Consigliere Marconi, né nes-sun altro esponente del PD.
Se volete andare avanti nelle strumentalizzazioni penso che le dovete fare da soli perché questo è un argomento serio, l'ho ribadito tutte le volte che abbiamo parlato di Ho-tel House, è un argomento serio che non va trattato con superficialità, né soprattutto cer-cando di piantare delle bandierine perché questo è scorretto nei confronti di quella popo-lazione, nei confronti di Porto Recanati, che sta avendo anche a livello mediatico riper-cussioni pesanti sul turismo e sull’economia.
Questa strumentalizzazione che viene fatta è indegna perché i provvedimenti seri, come mettere il gabbiotto lì, la Giunta può, se vuole, deliberarlo senza questa mozione pagliacciata o questo intervento di oggi per mettere una bandierina perché c'è Salvini.
Non è questo l'intervento adatto, la Giunta ha deliberato di mettere lì una struttura? La metta, apra questo tavolo, parli con Salvini, oggi non è presente l'Assessore Sciapichetti, che è andato a fare la conferenza sul gabbiotto all'Hotel House, ha parlato con il Mini-stro? Ha preso contatti con il Ministero? Non con Salvini, ma con qualcuno del Ministero, lo ha fatto? Ha scritto? Allora aspettiamo la risposta. Perché gli dobbiamo portare una mo-zione per dirgli, noi abbiamo deliberato. Ci prenda contatti, è più forte? Lo abbiamo già de-liberato di procedere.

(interrompe il Consigliere Micucci)

Elena LEONARDI. Su questo, Consigliere Micucci, chiedo serietà, chiedo un impe-gno diverso, perché francamente le passerelle che voi oggi denunciate chiedetele alla Kienge quando era Ministro dell'integrazione, chiedetelo a chi è venuto a fare le sue pas-serelle, che cosa hanno fatto? Chiedetelo a Minniti, che si è candidato, il Partito Demo-cratico l'ha fatto candidare nelle Marche, c'è passato all'Hotel House? Che cosa ha fatto per l'Hotel House? Niente, zero spaccato!
Queste strumentalizzazioni vanno respinte perché banalizzano il problema e lo ridu-cono a quello che sta accadendo oggi, una diatriba politica per mettere le bandierine, non si risolve il problema e non si fa il bene di Porto Recanati, né dell'Hotel House.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Rubo pochissimi secondi, visto che il tema nel merito già su-scita una discreta polemica, vorrei fugarla dal punto di vista del metodo che è stato utiliz-zato per questa discussione.
Posto che, come veniva correttamente ricordato, adesso non stiamo discutendo la mozione, sono entrato in Aula mentre la votazione si stava chiudendo e in quel momento, Consigliera Leonardi, non si è palesato nulla, perché io stavo entrando in quel momento e non ho chiesto a microfono alcunché.
Mi pare piuttosto normale e naturale che, in questo dubbio interpretativo, coloro che legittimamente avevano a cuore la discussione della mozione dessero un’interpretazione in un senso piuttosto che in un altro, però la Presidenza alla fine ha preso una decisione, quindi ci tengo a chiarire che non è stata fatta alcuna richiesta palese di forzare le regole democratiche di quest'Aula.
Detto questo andiamo avanti senza questo aspetto di polemica.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Vorrei riportare, sarà difficile ma ci provo, la questione nei termini pratici.
Tempo fa si è votato in quest'Aula l'impegno da parte della Giunta di impegnare 100.000 euro per la messa in sicurezza del sistema antincendio di quell'edificio e io ho detto e lo confermo di essere contrario a questo investimento perché creava un preceden-te, un precedente in cui il pubblico, tramite il Comune di Porto Recanati, andava a realiz-zare un'opera a favore e a beneficio di alcuni privati, quindi ritenevo e ritengo ancora oggi quella cosa sbagliata. L'ho detto pubblicamente perché questa è un'interferenza tra pub-blico e privato che potrebbe creare un precedente.
Faccio notare che oggi invece si sta discutendo di una cosa diversa, perché stiamo parlando di ordine pubblico, cioè che lo Stato faccia lo Stato, che lo Stato ponga in essere un presidio di sicurezza, come lo fa in tantissime parti del territorio nazionale.
In questa azione del Governo non c’è alcuna interferenza, perlomeno dal mio punto di vista, non c'è nessuna donazione sotto forma di soldi pubblici, che vanno a beneficio di privati, qui si tratta di sicurezza, si tratta di ordine pubblico e, ripeto, lo Stato lo fa in tan-tissime parti del territorio nazionale.
Voglio anche sottolineare un altro aspetto, questo tipo di azione probabilmente non risolverà tutti i problemi, però è una azione importante e soprattutto non esclude la possi-bilità di altre azioni complementari o diverse, cioè se qualcuno ha altre soluzioni che pos-sono aiutare a riportare la legalità in quel pezzo di territorio, le dica, perché questo tipo di azione non esclude, “fatto questo finisce il mondo”, altre iniziative, fatta questa se ne possono fare altre 10.000.
Voglio fare un esempio, perché io sono favorevole, anzi ho sottoscritto anche il do-cumento perché sono convinto che sia una cosa utile, voglio raccontarvi questo episodio: subito dopo la laurea, fresco ingegnere, sono stato assunto da una azienda privata, che dopo un furto decise di installare delle telecamere, a distanza di 10 giorni ritornarono i malviventi per rubare di nuovo del materiale, indossavano un cappellino con la visiera e questo cappellino non permise l'identificazione. L'azienda che fece? Mise altri sistemi di sicurezza, montò dei laser per far scattare gli allarmi, i ladri tornarono nuovamente ed es-sendo esperti resero innocui anche questi sistemi, finché l'azienda, stanca di questi ripe-tuti furti, decise di mettere un presidio, chiamò a sue spese delle guardie armate che gior-no e notte stavano lì, e i furti finirono. Ovviamente se c’è una persona con una pistola che presiede il territorio la situazione è diversa.
Questo piccolo esempio l'ho voluto raccontare perché convintamente ritengo che questo tipo di azione proposta dalla Giunta possa essere un contributo positivo, se la si-curezza e la legalità di quel territorio ci interessa. Sinceramente non capisco chi da anni si batte per questo tema e quando gli si presenta la possibilità di trovare la soluzione a tut-ti i mali, una soluzione che contribuisce e che va nella direzione giusta, assume un at-teggiamento di chiusura.
Qualcuno ha parlato di 400.000 euro, ma questa cifra per lo Stato è niente. Quanti ca-rabinieri e poliziotti lo Stato paga nel territorio nazionale? Se lo Stato pensa, come noi pensiamo, che lì ci sia una situazione di emergenza, che lì ci sia una situazione particola-re, che sia un territorio che vada presieduto, un impegno del genere è di poco conto, se lo inquadriamo, ripeto, nella spesa nazionale. Quindi è una soluzione fattibilissima, se c’è la volontà di andare in questa direzione.
Ripeto, mi auguro che le forze politiche che fanno della sicurezza un loro cavallo di battaglia siano favorevoli a questa proposta che viene oggi dalla Giunta.
Si è parlato di speculazione politica, in tutti i sensi, allora mi domando: perché le forze politiche, in campagna elettorale, che fanno di questi temi il proprio cavallo di battaglia oggi si oppongono o voteranno contro? Questa è speculazione! Attenzione, perché se gridiamo alla speculazione politica poi la guardiamo in tutti i sensi.
Tornando al concreto, credo che questo tipo di proposta sia importante, l’occasione della visita del Ministro dell’interno è altrettanto rilevante, anche per avere un risalto me-diatico a livello nazionale, quindi, ripeto che ho sottoscritto questo documento e che lo vo-terò convintamente perché ritengo che questa soluzione sia fattibile, per lo Stato è fattibi-le, mena tre per la Regione è molto impegnativa. Ho fatto l’esempio di quella azienda per dire che proprio sul vissuto queste cose funzionano, quindi voterò convintamente e mi auguro che lo facciano anche gli altri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Se ne sono sentite tante questa mattina, in quest’Aula, su questo argomento inserito all’ultimo momento nell’ordine del giorno.
La Consigliera Leonardi ha detto che nella scorsa Conferenza dei Capigruppo ab-biamo sentito che sarebbe venuto Salvini, che Cesetti sarebbe stato impegnato e nessu-no ha tirato fuori la mozione del Consigliere Rapa, che è uscita fuori nella Conferenza dei Capigruppo di questa mattina.
Poi è stata bocciata l’iscrizione e c’è questo tentativo patetico, scusate, di strumenta-lizzare questa storia con la proposta della Giunta, con questa discussione in Aula. I con-sensi elettorali, caro PD, ve li dovete trovare in altro modo, voi ormai siete un partito senza identità, ieri Boccia della Confindustria ha difeso, in televisione nel confronto con Di Maio, a spada tratta il Jobs Act.
Chi siete? Cosa siete diventati? Mentre Di Maio parlava del decreto di dignità, Menta-na ha chiesto a Boccia: “Voi cosa volete?”, lui ha risposto: “Noi vogliamo il Jobs Act così com’è!” I diritti che non ci sono più li dovevate difendere voi e il vostro partito ed ora li di-fende comunque qualcun altro. Questo Governo di destra, appellato da qualcuno addirit-tura fascista, ripropone il decreto dignità per evitare la precarietà che voi avete creato. Non mi portate su questo argomento, rimaniamo all’Hotel House!

(interrompe il Consigliere Urbinati)

Giovanni MAGGI. Ma dove? I dati del Jobs Act ce li ho, lei i dati di quello che è stato fatto nel decreto non ce li ha, quindi è solo una presunzione quella che ha, naturalmente una presunzione di parte e allora stiamo a vedere!
Chiedo scusa, ma sono stato trascinato su questo argomento, torno al tentativo di in-serire all’ultimo momento la mozione sull’Hotel House.
Questo tentativo serve per cercare di scaricare una responsabilità su altri, su questo Governo che c’è adesso, perché c’è stata l’incapacità della Regione e della politica a prendere provvedimenti. Non fate quelli che hanno la memoria corta, il problema è da molti anni che c’è. L’Hotel House fu oggetto di un provvedimento che ha interessato la Regione dal 2008 al 2013 che ha finanziato “La via dell’integrazione, avvio di un piano di riqualificazione del quartiere Hotel House” e nel 2011, con uno specifico e congiunto in-tervento dello Stato e della Regione Marche, la sottoscrizione da parte dell’allora Presi-dente Spacca, che non mi risulta sia del Governo di destra che c’è adesso, alla presenza del Sottosegretario dell’Interno Mantovano, cito fatti non chiacchiere, del “Patto per Porto Recanati sicura” nell’ambito del protocollo di sicurezza tra Regione Marche, Ministero dell’Interno, Prefettura di Macerata, Provincia di Macerata, Comune di Porto Recanati (2008/2013), in base a questo progetto furono stanziati a favore del Comune di Porto Re-canati ingenti finanziamenti che tra l’altro dovevano essere impiegati per la riqualificazio-ne del contesto sociale e urbano di quel Comune.
Per la sicurezza dell’area la Regione ha già stanziato dal 2005 al 2011 2,4 milioni di euro, poi il 30 novembre abbiamo approvato la delibera 220 della Giunta comunale di Por-to Recanati avente ad oggetto il D.p.c.m. 15 ottobre 2015 che parlava di interventi di riqua-lificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, per un importo totale di 1.425.235,23 euro di cui 960.892 euro a valere sul piano nazionale e circa 465.000 euro cofinanziati dallo stesso Comune.
Questo impegno politico, questo impegno di risorse, questo gran parlare in tutti questi anni, a cosa ha portato? Ha portato alla risoluzione di oggi perché c’è Salvini, per far ve-dere che noi abbiamo chiesto a Salvini di mettere una pezza a tutto quello che non siamo stati capaci di fare in questi anni. Questa è veramente una speculazione politica e basta!
Il Consigliere Marconi ha detto: “Noi non siamo per la speculazione politica”, ma co-me? La mozione, poi la dichiarazione della Giunta e adesso stiamo facendo una discus-sione perché oggi c’è Salvini! Signori miei, i voti non si prendono con questi mezzucci, i voti si prendono con la serietà politica, i voti si prendono con l’impegno nei confronti della gente, con atti concreti!
Il gabbiotto per la Polizia ed i Carabinieri mi dite a cosa serve? Mica vanno a rubare lì, quelli spacciano in altre zone, stanno lì come punto di riferimento. Noi avevamo chiesto, attraverso i nostri Consiglieri comunali di Porto Recanati, non un gabbiotto per la Polizia, ma un punto ispettivo nel quale si facessero le indagini, non un piantone dentro un gab-biotto al sole ed al caldo, un punto ispettivo nel quale svolgere le indagini per sventare le attività criminali. Questa poteva essere una soluzione, e voi venite fuori con questa riso-luzione che chiede il gabbiotto per la Polizia sotto all’Hotel House. Quelli mica fanno atti-vità criminale lì dentro, la fanno al di fuori.
Noi siamo per una soluzione definitiva perché riconosciamo la gravità del problema e non siamo per questo tipo di speculazione politica fatta all’ultimo momento che dà una connotazione patetica a questa soluzione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Credo che in questa discussione stia un po’ emergendo quello che abbiamo stigmatizzato a livello politico negli ultimi mesi, i temi im-portanti come quelli della campagna elettorale, diciamo una nostra convinzione. Vede Consigliere Maggi, quando si hanno delle convinzioni queste nei vari momenti storici possono avere consenso tra i cittadini e possono non averlo, noi siamo quelli che in poco meno di quattro anni il consenso lo hanno dimezzato, ma questo è capitato a noi, capiterà anche ad altri, sicuramente, perché, come sappiamo, oggi fortunatamente i cittadini si in-formano, hanno un voto che è molto fluttuante, così lo chiamano gli esperti di comunica-zione, però c’è una differenza tra chi le paure cerca di alimentarle e chi con le motivazio-ni cerca di eliminarle. Credo che in soli 40 giorni stiano emergendo, perché facciamo una attenta analisi dei numeri, dei fatti, perché qui noi rappresentiamo i cittadini, non strumen-talizziamo, noi rappresentiamo un milione e mezzo di cittadini marchigiani, è così, non siamo qui per un diritto divino, noi siamo qui perché siamo stati delegati dai cittadini mar-chigiani e dobbiamo occuparci delle loro paure, dobbiamo occuparci delle loro necessità e dobbiamo cercare di farlo nel rispetto della legge. Questo è il compito che ci viene asse-gnato ed oggi ritengo che fosse necessario sottolineare questo aspetto, approfittando del-la visita del Ministro dell’interno, non lo nomino neanche per nome e cognome perché è il mio Ministro attualmente, come era il mio Ministro quello precedente
Non parlo del numero degli sbarchi che è quasi calato dell’80% rispetto alla stessa data del 2017, se prendiamo a riferimento il periodo dell’anno che va dall’inizio fino ad oggi, non è calato solo il numero degli sbarchi, ma quel dato non posso giudicarlo se manca un pezzettino, perché voglio sapere come sono tenuti quei poveri cristi in Libia o nei Paesi del nord Africa quando non salgono sui barconi. Voglio sapere come stanno quelle persone, quei bambini e quelle donne, non mi basta sapere che il numero degli sbarchi è diminuito dell’80%! In questo Paese negli ultimi tre anni sono diminuiti anche i reati, questo lo dico perché oggi c’è chi parla di allentare le normative per poter avere una licenza per possedere un’arma.
Se non possiamo mettere la croce addosso, come qualcuno dice giustamente, all’attuale Ministro, però non possiamo non riconoscere i risultati del passato e qui non si può dire che noi vogliamo mettere una pezza a tutto quello che non è stato fatto.
Voglio partire da una questione oggettiva, capisco le difficoltà del Movimento 5 Stelle e tutto, ma stamattina sia in Conferenza dei capigruppo, che qui in Aula, la Lega nord non voleva discutere il provvedimento! Questo è di una gravità inaudita e questo scopre i famosi altarini, perché è troppo comodo fare politica per anni, quando c’è un Governo di centro sinistra, sulla paura dei cittadini, sull’insicurezza. E’ troppo comodo!
Oggi noi dobbiamo fare dei provvedimenti, mettere un posto di Polizia all’Hotel House non è una caccia ai delinquenti, perché i delinquenti di default devono essere perseguiti in uno stato di diritto se commettono dei reati, è per rassicurare i cittadini onesti che ci so-no in quella struttura, i cittadini onesti che vivono all’Hotel House, perché noi dobbiamo eliminare le loro paure, non alimentarle e proprio non alimentandole che il consenso che quelle forze hanno avuto, non ce l’avranno più.
Questa è la discussione politica che noi vogliamo portare in Aula, la vogliamo fare e voi state fuggendo, Consigliere Zaffiri, voi siete scappati da questa discussione politica, come scappate da qualsiasi altro argomento.
Noi oggi portiamo un impegno della Giunta, che è un impegno a realizzare una strut-tura, di cui ci facciamo carico della parte corrente, delle spese correnti, e chiediamo che venga fornito dal Ministero dell’Interno il personale. Questa è l’unica cosa che chiediamo al Ministro dell’Interno, ripeto, al nostro Ministro dell’interno perché si passi, non dico dal-la propaganda, dalle parole, dalle promesse ai fatti. Noi ci aspettiamo dei fatti, così come oggi siamo tutti felici e contenti, vorrei ringraziare per l’impegno i due nostri Parlamentari fermani, che hanno lavorato molto, Paolo Petrini e Francesco Verducci, perché oggi, co-me sappiamo, il Commissariato di Fermo verrà trasformato in Questura e lì si è sotto di quasi 40 uomini. Alla Questura di Fermo mancano circa 40 uomini, mi auguro che a que-sta inaugurazione segua il ripristino dei numeri di una provincia che ha un certo numero di abitanti e che deve avere una copertura adeguata, così come faccio riferimento al Mini-stro, ma per questo non possiamo mettere la croce addosso a lui, perché vorrei che anche nelle Marche fossero aperte nei prossimi anni le Questure/Commissariati temporanei che vengono aperti per tre, quattro mesi, posti di polizia avanzati che dipendono dalle Questu-re e dalle Province nei luoghi di turismo, di maggiore afflusso turistico durante l’estate. Queste sono richieste che noi vogliamo portare avanti.
Non mi limito solamente a questo, anche perché prima ho sentito delle affermazioni abbastanza gravi in riferimento al Prefetto di Macerata, che non credo siano appropriate verso un organismo dello Stato, però qui capisco il venir meno di quelle che sono alcune politiche basate sulla menzogna, basate sulle fake-news e via dicendo.
Noi vogliamo risolvere, vogliamo eliminare le paure dei cittadini, questo deve essere l’obiettivo, ma capisco che alcune forze politiche, non alimentando quelle paure, avran-no, se noi risolvessimo quei problemi, un grande problema di consenso.
Questa è la contraddizione che noi vogliamo mettere in campo, non è una specula-zione, questa è una parola ben precisa, si chiama “politica” ed io appoggio sempre il Consigliere Giancarli quando stigmatizza qualcuno che dice che non è una questione politica, noi qui ci occupiamo di questioni politiche, noi qui dobbiamo fare politica, ripeto, rappresentiamo un milione e mezzo di cittadini.
Noi ci teniamo a sottolineare questa questione e vorrei riportare l’attenzione a qual-che mese fa, all’episodio di Macerata, in quell’episodio, tra i tanti che ci sono stati in quel-la giornata tragica per la nostra gente e per tutta la regione, ce n’è stato uno di cui si è parlato meno degli altri, degli spari contro la sede del Partito Democratico, ho sentito po-chissime persone prendere le distanze da quel gesto, da quel gesto in genere, dovevano essere chiaramente prese le distanze, esprimendo solidarietà al Partito Democratico, una cosa che purtroppo è stata fatta solo in parte.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo che sia stato detto tutto, abbastanza, su questo tema, tra l’altro questa Assemblea nel maggio scorso si era già espressa ed anche compitamente.
Voglio soltanto fare una piccola riflessione di carattere generale in base al dibattito che è stato fatto, che molto spesso ricorre quando la politica tenta in qualche modo di rin-correre la protesta, il che è un disastro, perché significa che sta perdendo di vista la realtà, significa che non ha la visione completa delle esigenze dei territori amministrati e delle relative soluzioni o dei territori di riferimento delle proprie comunità, quindi viaggia a ten-toni con provvedimenti singoli che onestamente mai risolvono i problemi.
Dico questo perché, come abbiamo detto l’altra volta, il problema dell’Hotel House non è soltanto un problema di ordine pubblico, è molto più vasto e si inquadra in un am-bito di carattere sociale e di comunità. All’interno del sociale e di comunità ci sono tutte le problematiche che vanno dalla sicurezza, all’istruzione, dalla microcriminalità, all’assenza di rispetto reciproco, c’è un problema molto complesso.
Se noi pensiamo che la questione possa essere risolta con la presenza di un presi-dio, che è uno degli elementi che potrebbe essere inserito in un contesto di soluzioni molto più articolate, significa che probabilmente abbiamo fallito tutto in Italia, perché ba-stava mettere dei presidi in Campania, Sicilia, Calabria, in ogni palazzo, e il discorso della microcriminalità e della criminalità organizzata sarebbe stato risolto, purtroppo non è così.
Nel momento in cui si fanno scelte di questo tipo, l’ho detto anche l’altra volta perché mi sono rivisto il dibattito che c’è stato a maggio in Aula, il problema doveva essere affron-tato in modo molto più complesso e generale, chiedendo oltre al presidio tutta una serie di interventi congiunti delle autorità locali, forze dell’ordine, Comune, Provincia, se ancora esiste ed ha qualche competenza, Regione ed anche del sistema dell’associazionismo, per poter cominciare ad affrontare questo problema e capire come arrivare alla fine, come cominciare a svuotare questo contenitore che è di malaffare. Il problema è questo, noi dobbiamo pensare a come svuotarlo, perché è impossibile gestire un contenitore con 1.800 persone in modo privatistico, non è possibile con i tempi che corrono.
C’è una cecità nell’affrontare questo discorso pensando di mettere quattro poliziotti e tutto passa, condivido questo, però non è la soluzione del problema, è solo un tassello da mettere insieme ad una serie di provvedimenti che riguardano la riqualificazione urbana di quel palazzo che consiste nello svuotare il sito, altrimenti staremo qui, a fare centomila risoluzione e il problema non lo affronteremo e non lo risolveremo mai.
Detto questo, aggiungo che questo documento, che c’è stato presentato adesso, in pratica ricalca qualcosa che già sapevamo perché la richiesta del presidio era già conte-nuta nella risoluzione che c’era.
Dalla mia piccola esperienza di Sindaco di campagna quale sono stato, ogni risolu-zione, il giorno dopo o forse nel momento stesso della seduta, va inviata agli organi com-petenti, questo documento dovrebbero averlo tutti, il Ministro Salvini, il Ministro Di Maio, il Presidente del Consiglio Conte, chi per loro, il vecchio Governo, tutti, perché una risolu-zione una volta approvata va comunicata immediatamente, chi ha fatto l’amministratore - Sindaco o Presidente di Provincia - lo sa, per cui questo è un documento che già gira tra i Ministeri.
Qual è la novità? In tutto questo discorso la novità che mi sembra di aver capito è che la Regione è in grado di mettere qualche risorsa per realizzare questo presidio, anche nell’altra si chiedeva di fare il presidio, oggi si chiede la stessa cosa con la novità che vor-remmo concorrere alla spesa.
Secondo me, e qui la politica doveva avere uno scatto di praticità, questo dibattito si può ancora fare, però lo scatto di praticità e di coerenza è che ieri o l’altro ieri o oggi o do-mani, una delegazione - il Presidente o chi per lui - vada dal Ministro dicendo: “Se fate questo presidio, noi ci mettiamo pure qualche risorsa per dare il nostro aiuto, ma insieme a quello abbiamo una proposta molto più ampia per risolvere la questione che riguarda una riqualificazione urbana che coinvolge il Sindaco, le associazioni”. Questo per dare una soluzione e questa sarebbe stata la novità.
Abbiamo perso qualche ora in questo modo, persa non è perché chi dibatte di politica qualche novità, qualche accrescimento culturale, lo ha di sicuro, ma la vera novità era questa e non dibattere del presidio che avevamo già chiesto, il documento c'è, Consiglie-re Bisonni, non occorre ribadirlo, ed il finanziamento è un fatto di gestione autorevole del-la Giunta che poteva andare direttamente dal Ministro e dire: “Se fate questo presidio, noi potremmo aiutarvi!”
Ripeto, ci si poteva andare con un progetto più o meno compiuto, più o meno organi-co, che poteva essere studiato in questi mesi, in questi anni - questo è un problema che si trascina da anni - e portato all’attenzione di chi in questo momento si sta occupando dell’ordine pubblico piaccia o non piaccia in modo diverso, fino adesso, forse troppo pragmatico, forse un po’ troppo duro nei modi, però lo sta affrontando, quindi probabil-mente la sponda ci sarebbe stata.
Mi auguro che questo documento, se sarà votato o approvato non lo so, che porta questa novità possa essere immediatamente portato all’attenzione di chi governa insieme ad un piano organico, ad una soluzione organica, che non sia soltanto quella del presi-dio perché il presidio non risolve nulla se non c’è un progetto di carattere generale che bonifichi l’area e che consideri il palazzo come un contenitore di cose poco chiare, che raccoglie tutta una serie di malefatte che possono essere smontate con l’aiuto dei tecnici, perché lì devono lavorare i tecnici della sicurezza, quindi le forze pubbliche, deve lavora-re tutto il discorso della socialità, quindi dei Comuni, la riqualificazione urbanistica perché svuotandolo si potranno creare tante altre funzioni perché un volume del genere non può essere mandato alla malora e dato che è privato non possiamo acquisirlo per demolirlo, però si possono creare una serie di funzioni che svuotano il malaffare.
Finché non vedo questo progetto non credo alla soluzione del problema Hotel Hou-se, non credo al rincorrere la protesta per mettersi qualche medaglia al petto, da qualsiasi parte politica venga, perché non paga mai nei confronti dei cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Parto dalle ultime parole del Consigliere Maggi quando ricordava che questa vicenda dell’Hotel House, ormai ventennale, non è più un problema dell’hinterland portorecanatese, ma ormai è diventato come immagine un pro-blema di carattere almeno regionale.
Lo abbiamo visto in tutti i modi e in tutte le iniziative che sono avvenute prima e subi-to dopo le elezioni, dove ogni forza politica ha portato avanti una sua proposta. Alcune forze politiche hanno avanzato la proposta di prendere le ruspe e di abbattere quell’immobile, quel palazzone, altre proposte sono venute, quindi come Consiglio regio-nale e come Giunta abbiamo ritenuto che fosse arrivato il momento di fare una serie di valutazioni di carattere politico amministrativo, al di là della questione normativa che giu-stamente la Presidenza del Consiglio ha ritenuto di interpretare e di vedere in un’ottica molto chiara.
Credo che oggi sia importante che il Consiglio regionale supporti in maniera forte la posizione che la Giunta regionale con questa mozione, che è stata trasformata in risolu-zione, vuole portare avanti, un confronto con il Governo, dalla Presidenza del Consiglio fino ad arrivare al Ministro competente, perché al di là delle varie posizioni, al di là delle varie interpretazioni, noi abbiamo un problema di sicurezza in quel territorio ed è indubbio che poi questo senso di insicurezza si ripercuota sui cittadini.
Questo percorso previsto dalla mozione, diventata risoluzione, con grande chiarezza impegna il Presidente a predisporre, tramite apposito protocollo con il Governo e con il Comune, un percorso che porti ad una serie di valutazioni non solo legate alla sicurezza, ma anche di carattere sociale, come collocare un progetto che possa dare risposte a quel-le 1.800 persone, che sono persone per bene, rispetto alle altre circa 200 - questi sono dati della Prefettura - che sono: irregolari, spacciatori, prostitute ed altro.
E’ chiaro che questo messaggio, che spero esca forte e chiaro da questa Aula consi-liare, non è diretto soltanto alla città di Porto Recanati, ai portorecanatesi, ma all’intera col-lettività regionale.
Proprio per seguire le indicazioni de Consigliere Celani, al di là che la documenta-zione è stata sicuramente inviata al Ministero, insieme al Consigliere Rapa abbiamo volu-to portare personalmente, dopo aver preso un appuntamento ufficiale, al Prefetto di Mace-rata, circa un mese fa, la risoluzione - la mozione di oggi nasceva anche dalle valutazioni fatte insieme al Prefetto - il quale, accompagnato dal Capo di Gabinetto, riconosceva un grande impegno delle forze dell’ordine, e questo lo riconosciamo tutti, con tutta una serie di blitz, interventi continui, e riconosceva anche l’inefficacia di questi interventi - che cre-do sia sotto gli occhi di tutti, in particolar modo del Consigliere Zaffiri, che conosce molto bene, come il Commissario della Lega, la questione dell’Hotel House - che un minuto do-po venivano superati di nuovo dal fatto che in quell’immensa struttura, non so se tutti i Consiglieri hanno visto e sanno come è strutturato quel palazzo, sarebbe da visitare, è immenso, 10/12 piani, dall’ottavo piano in su non c’è più luce, per entrare c’è un immen-so cancello di almeno due metri chiuso, forse la Consigliera Leonardi che più volte è sta-ta lì può descriverlo meglio di me, che lascia soltanto un piccolo passaggio di circa un metro a chi vive lì. Immaginate se dovesse esserci un blitz: deve essere aperto questo cancello immenso da parte del portiere, entrano le forze dell’ordine, che ci hanno detto che quando arrivano gli interessati sono già stati informati, quindi fanno grandi sforzi per catturare qualcuno, ci mettono grande impegno, ma il giorno dopo tutto torna com’era.
Sono convinto di quello che ricordava il Consigliere Maggi, non ho nessun dubbio che non sia così, e cioè che la Regione Marche e tutto il sistema hanno speso milioni di euro per fare una serie di interventi dal 2005 ad oggi, sono più di 13 anni, con quale risul-tato? Risultato zero, perché la situazione si è ancora più aggravata, probabilmente tutti questi finanziamenti, che io rispetto, sono stati fatti in buona fede pensando di chiudere la questione, purtroppo non hanno dato alcun risultato, con una spesa importante, di oltre due milioni, come ricordava il Consigliere Maggi.
Penso che sia un errore se il Consiglio regionale non prenda una iniziativa o si na-sconda dietro procedure normative per la paura di compromettere il rapporto politico per-sonale con alcuni personaggi che oggi governano.
L’errore grande l’ha fatto e continua a farlo nascondendosi dietro …, leggo testual-mente le parole del Consigliere Zaffiri: “Per la Lega il problema è solo normalizzare da un punto di vista giuridico e civile la situazione all’interno di quel palazzo”, quindi non è un problema di sicurezza, non è un problema la presenza di spacciatori o di irregolari, non è un problema la presenza di prostitute, il problema è far pagare coloro che stanno lì dentro, poi bisogna capire cosa ottenere dopo il pagamento, se questi spacciatori, queste prostitu-te, questi irregolari vanno via o molto probabilmente pagano e rimangono nel sistema.
E’ chiaro che non è possibile non creare un problema al Ministro, come maggioranza e come Consiglio regionale non vogliamo creare un problema a nessuno, vogliamo fare una proposta che sia concreta. Capisco anche la posizione della Consigliera Leonardi …

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Moreno PIERONI. Uno come me al mattino beve acqua e prende il tè, forse uno come lei prende qualcos’altro e quando viene qui “sragiona” un po’.
Credo che l’intervento che dobbiamo fare mette sul tavolo una proposta della Regio-ne, una proposta che apre un protocollo, un tavolo di confronto serrato con il Governo. Guardate, abbiamo presentato la prima mozione, poi trasformata in risoluzione, a diffe-renza di quello che ho sentito da parte di qualcuno, prima che si formasse il nuovo Go-verno, era quindi una proposta che voleva superare queste situazioni politiche.
Credo che debba vergognarsi chi cerca tanti escamotage per non votare questa mo-zione trasformata in risoluzione, perché non ha il coraggio di affrontare con chiarezza questo argomento.
Mi sembra di capire ancora una volta che l’importante messaggio che parte dal Con-sigliere Zaffiri sia evidenziare il problema dal punto di vista giuridico e sollecitare l’intervento dell’amministratore di condominio. Al di là di questa “importante” proposta fatta dalla Lega, non mi risulta che ce ne siano altre sul tavolo.

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Moreno PIERONI. Ma fate bene, a differenza del tuo commissario che non è nean-che marchigiano, che per il cognome che porta viene sicuramente dal sud, che va lì a far-si un “selfie” e poi va via senza lasciare una proposta, dicendo solo: “Con le ruspe butte-remo giù questo palazzo”, almeno questo Consiglio regionale discute su qualcosa di concreto e credo che l’altra cosa molto importante detta dal Consigliere Zaffiri …

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Moreno PIERONI. Consigliere Zura Puntaroni io ho ascoltato le sue riflessioni impor-tanti …

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Moreno PIERONI. Credo che un’altra riflessione rilevante fatta dalla Lega sia stata quella di mandare i Vigili urbani a fare i controlli dentro questo immenso palazzo, anche questo doveva essere messo come punto aggiuntivo a questa risoluzione.
Sono convinto che occorra aprire un tavolo con il Governo in cui la Regione Marche porta una proposta concreta. Sicuramente il Ministro dell’Interno oggi nella nostra regione verrà e credo che porterà un progetto interessante, però non votare questa risoluzione …

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Moreno PIERONI. Non votare questa risoluzione dimostra ancora una volta che da parte della Lega e da parte ..., spero di no, ma mentre la Lega rimane coerente nella sua incoerenza politica nazionale e in questo caso regionale, non capisco il Movimento 5 Stelle che il 29 maggio, poco più di un mese fa, ha votato la risoluzione dove c’erano altre questioni, ma la sostanza era questa, ed oggi dice: “Non votiamo questa risoluzione per-ché c’è un problema normativo quindi riteniamo e credo che sia una grande incoerenza questa perché credo che non sia …

(interrompe il Consigliere Maggi)

Moreno PIERONI. Intanto partiamo dalla coerenza che si rispecchia nel voto del 29 maggio, è lo stesso percorso, è stato aggiunto, e credo che sia positivo, che la Regione Marche si impegna a intervenire economicamente sulla struttura e l’impegno non è di 8 mila euro, Consigliere Zura Puntaroni, perché forse lei è un imprenditore …

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Moreno PIERONI. Credo che, al di là della cifra che non è quella, perché questa è l'ennesima sciocchezza detta dal Consigliere Zura Puntaroni in questa giornata, ma qua-lunque sia la cifra è sicuramente una somma su cui la Regione Marche si impegna, e può fare quello, non può intervenire sulla parte gestionale, lo sappiamo tutti. Questi fondi vengono messi per la sicurezza pubblica, non vengono messi per i privati, questo presi-dio deve essere H24 perché deve evitare l’ingresso agli irregolari ed a coloro che sono spacciatori. Avere un presidio permanente H24, tutti i giorni, per un periodo, significa non far entrare le persone non regolari e far rimanere in quella struttura solo quelle regolari, per bene, che hanno una occupazione e per queste persone, come ricordava il Consi-gliere Celani, noi dobbiamo intervenire dal punto di vista sociale per dare una possibilità di inserimento.
Concludo con questa riflessione, sappiamo bene, perché le forze dell’ordine che stanno sul territorio ce l’hanno detto, che questi spacciatori, questi irregolari poi si distri-buiranno su tutto il territorio limitrofo, quindi non solo su Porto Recanati, però sappiamo bene che una cosa è controllare dieci o venti persone, che si distribuiscono in una città, una cosa è non entrare in quel palazzone dove dall’ottavo piano in su non c’è luce, non c’è ascensore, non c’è niente.
Se vogliamo seguire il buon senso, poi tutto è migliorabile, bisogna essere ragionevo-li e non difendere posizioni precostituite soltanto per salvare la faccia per dichiarazioni fatte prima e subito dopo le elezioni, che poi non portate avanti.
Questa è una proposta concreta e seria della Giunta che mette a disposizione del Consiglio regionale attraverso una risoluzione, non votarla dimostra ancora una volta che non solo non c’è volontà, ma non c’è un progetto che possa andare avanti.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. E’ ovvio che mi scaldi un po’ quando si parla dell’Hotel House e di Porto Recanati perché è casa mia e conosco il problema e non amo la banalizzazione, né la strumentalizzazione da parte di nessuno.
Per quanto mi riguarda mi asterrò, nel senso che non voterò, non prenderò parte alla votazione perché, come ha detto bene il Consigliere Celani, il presidio di Forze dell’ordine è già stato votato in quella risoluzione. Non mi nascondo dietro a nulla, sono orgogliosa di aver votato favorevolmente quella risoluzione e di averla integrata con delle cose che reputo importanti, visto la mia conoscenza del territorio, perché i provvedimenti non siano degli spot, ma siano qualcosa di concreto, come sono orgogliosa di aver votato contro una proposta di legge che prevedeva in maniera fumosa, non identificata e senza alcun tipo di rapporto con l’allora Governo un’ipotetica forma di finanziamento che fon-damentalmente doveva andare a coprire le mancanze dei privati che non hanno pagato e che hanno accumulato dei debiti, in quello che è, lo ricordiamo tutti, un condominio priva-to.
Sono favorevole, lo ribadisco, ad un controllo, in questo ho dei distinguo rispetto alla Lega, ma sono favorevole che ci sia un controllo, che lo Stato sia presente; sono consa-pevole che un presidio con due o tre agenti lì di fronte non sia sufficiente. Più volte siamo intervenuti, qualcuno ha ricordato, credo il Consigliere Maggi, il Patto per Porto Recanati sicura fatto con l’allora Ministro Mantovano, con lo Stato. Chi conosce quell’area sa che c'erano delle reti che circondavano il condominio, nelle quali ci sono dei buchi dai quali entravano e uscivano a piacimento spacciatori o acquirenti; attorno a quell’area demo-limmo dei ruderi che erano usati da persone che vi si andavano ad annidare per fare traf-fici, quando la morsa si stringeva, di fronte all’Hotel House.
E' una situazione complessa e sono favorevole ad un presidio di forze che possono essere unificate, forze dell’ordine, esercito, tutto quello che potrà essere predisposto in un piano, ma quella di oggi è palesemente una strumentalizzazione perché non stiamo di-scutendo la mozione, ma guarda caso andiamo a votare le cose che vi erano inserite:
Poi non si capisce: se era una proposta della Giunta perché c’era bisogno della mo-zione? Mi spiace che oggi l’Assessore Sciapichetti non sia in Aula, avrebbe dovuto illu-strarci il contenuto della sua missiva al Ministro Salvini, gli ha detto che la Giunta è di-sponibile a mettere le risorse ed a mettere questo gabbiotto o gli ha semplicemente tra-smesso la risoluzione del 15 maggio?
L’ultima questione la faccio, perché è evidente che oggi è una contrapposizione poli-tica strumentale, al capogruppo PD, al Consigliere Urbinati, gli investimenti sugli organici per le forze dell’ordine, che mancano da tantissimo anni, e dobbiamo essere concreti, al-trimenti siamo solo a prendere in giro noi ed a prendere in giro chi ci ascolta, avranno ne-cessità di un procedimento lungo per recuperare le risorse e in questo dobbiamo dare atto che precedentemente il vostro Governo non lo ha fatto, dobbiamo anche valutare, qui mi auguro realmente, siccome la coperta dello Stato è corta, delle priorità. Io sono per darla alla sicurezza e mi auguro con i tagli al business sull’accoglienza, che i Governi prece-denti hanno alimentato. Oggi possiamo dire con certezza, senza paura di essere smentiti, che non era accoglienza tenere le persone come bestie e far arricchire chi li sfruttava, comprando le Ferrari o dando ai soci delle cooperative incarichi milionari perché non sa-pevano più come giustificare quei soldi nel momento in cui, lo rivendico con orgoglio, per un emendamento di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia in Commissione bilancio, sono state obbligate a rendicontare i soldi che prendevano da tutti noi. Mi auguro che con il tempo, dobbiamo essere corretti, quelle risorse tagliate andranno investite in sicurezza e si avranno più persone per poter tutelare l’incolumità di tutti. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Faccio questa dichiarazione di voto sull’Hotel House, senza allargarmi su altri argomenti paralleli, come la migrazione, riprendo le paro-le del Consigliere Maggi e sposo la posizione finale della Consigliera Leonardi, abbiamo parlato per anni dell’Hotel House ed oggi come strumentalizzazione politica avete portato avanti questa iniziativa che ha impegnato, fuori programma, il Consiglio in una discus-sione lunga tre ore.
E' chiaro che con questo certificate il vostro naufragio perché nessuna istituzione (Comune, Provincia, Regione, Governo) in questi anni è riuscita a cavare un ragno dal buco, come si suol dire, da questa situazione ed oggi per farvi belli di fronte ad una visita del nostro Ministro imponete questa cosa, chiedendo aiuto al Ministero, che non è più vo-stro, proprio a certificare il vostro fallimento pluriennale.
Detto questo, voterete questa risoluzione, questa proposta della Giunta, noi vogliamo una soluzione seria al problema, se ne è parlato per ore, più volte in questi anni, in quest’Aula. Chiaramente il metodo, l’imposizione, la strumentalizzazione politica di que-sto atto ve lo votate, se questa volta avete la maggioranza in Aula, perché prima non siete neanche riusciti a mettere all’ordine del giorno la mozione e siete arrivati a questo strata-gemma procedurale.
Noi non parteciperemo al voto per non partecipare alla strumentalizzazione politica, chiaramente vi fate del male perché certificate la vostra inefficacia nell’azione di questi anni nella soluzione di questo problema.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Avendola firmata, voterò favorevolmente questa risoluzione, però approfitto della dichiarazione di voto per fare una riflessione su chi invece voterà contro o si asterrà. Secondo me, votare contro o astenersi, ha due significati, la prima purtroppo, e lo dico con amarezza, è che evidentemente i Consiglieri sanno che il Governo non farà nulla in proposito perché se io fossi un partito che ha un Ministro e sapessi che questo Ministro a seguito della richiesta che viene dal Consiglio delle Marche farà delle azioni concrete sul territorio, me ne vanterei, anzi sarei il primo a portare la bandiera e a dire: “Guardate è arrivato il nostro Governo, il nostro Ministro ha risolto il problema”, se votano contro è perché sanno che il Governo non farà nulla da questo punto di vista e me ne di-spiace, perché credo che questa sia una soluzione valida.
La seconda considerazione a questo punto ci scappa, votare contro o astenersi di fronte ad una soluzione concreta, dimostra a mio giudizio solo una cosa, che interessa la demagogia, interessa parlare alla pancia dei marchigiani e degli italiani, ma non interessa risolvere le problematiche, altrimenti si tenterebbe quanto meno di andare nella direzione giusta, se non si fa evidentemente è perché si vuole mantenere questo stato di cose.


PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Ho già espresso la considerazione del gruppo della Lega, però adesso siamo stati chiamati in causa dall’ultimo intervento del Consigliere Bisonni, altrimenti non saremmo intervenuti.
Noi siamo per risolvere i problemi, non vogliamo votare il nulla, per questo motivo non votiamo perché rispetto alla situazione la risoluzione non porterà nessun beneficio, siamo matematicamente convinti di questa cosa, siamo per altre soluzioni sull’Hotel House. Siamo matematicamente convinti che ci sono altre soluzioni oltre questa ipotesi che costa soldi alla comunità, noi siamo per non far sborsare soldi alla comunità per l’Hotel House, perché è una questione privata e i privati devono risolvere questo problema.
Per quanto riguarda il tema della sicurezza al di fuori, nel territorio, noi non abbiamo detto che siamo contrari, abbiamo detto che questo sta già avvenendo con l’arrivo del nuovo Questore, perché il nuovo Questore sta presidiando il territorio con altri mezzi rispetto al passato e sta organizzando e proteggendo il territorio, ed è un’altra cosa. Una cosa è il territorio, una cosa è l’Hotel House.
Sull’Hotel House noi non siamo per l’intervento pubblico e non siamo favorevoli a che la Regione intervenga, ma in questa proposta non interviene perché prende un container della protezione civile e lo mette là. Di quale intervento parliamo? Non è un intervento e noi un intervento che non dà una soluzione non lo votiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Giornalisticamente parlando la notizia è tutta nelle dichiarazioni del Consigliere Zaffiri direi io. Si, Consigliera Leonardi, qui facciamo politica, questo è il pri-mo compito che la legge ci assegna, noi dobbiamo stare sul territorio capire quello che succede portando le problematiche in quest’Aula.
Me l’avete tirata fuori questa dichiarazione, ma la faccio, in campagna elettorale si fanno delle promesse, è legittimo farle, poi quando si governa non lo si fa solo per la par-te che si rappresenta, ma per tutti i cittadini, bisogna prendere delle priorità, basta sempli-cemente dirlo: non saremo in grado di rafforzare gli organici di polizia perché preferiamo dare il reddito di cittadinanza, o preferiamo trovare risorse per la flat tax, oppure ritardere-mo il reddito di cittadinanza e rafforzeremo le forze di polizia, questo significa governare! Smettetela, non siete più all’opposizione, dovete avere un atteggiamento di forza di Go-verno, anche in questo consesso, troppo comodo, iniziano a scoprirsi gli altarini di tante promesse.
Credo che questa sia la notizia: il gruppo della Lega Nord delle Marche, insieme ai 5 Stelle ed a Fratelli d’Italia, vota contro l’istituzione di un presidio di sicurezza all’Hotel House …

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Fabio URBINATI. Io capisco l’amarezza, Consigliere Zura Puntaroni, qui si parla con gli atti, lei ha tutto il diritto di votare contro …

(interrompe il Consigliere Zura Puntaroni)

Fabio URBINATI. Vorrei ricordare al Consigliere Zura Puntaroni che se si sente tanto insofferente in quest’Aula esiste l’esercizio delle dimissioni, se qualcuno si sente fuori dal coro o si sente superiore alla mediocrità di quest’Aula può benissimo andare fuori dall’Aula. Consigliere Zura Puntaroni, glielo ripeto per l’ennesima volta qui si parla con gli atti, lei oggi vota no, ed è un fatto politico chiaro e ben identificato, bene così, però è bene che i cittadini lo sappiano.
Presidente chiedo la votazione per appello nominale a nome mio, del Consigliere Giancarli e del Consigliere Traversini.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Presidente, solo per confermare il mio voto e faccio questa dichiara-zione di voto perché non voglio essere uno strumentalizzatore, quindi mi dissocio da tutti quelli della maggioranza che sono strumentalizzatori, io non so se ce ne stanno, ma visto che il Consigliere Fabbri si è rivolto alla maggioranza dicendo che questa è una opera-zione da strumentalizzatori, e mi fa molto piacere Consigliere che lei abbia usato questa parola magica che scatta in bocca solo a chi governa, quindi finalmente siete nelle istitu-zioni, finalmente siete nella casta, finalmente vi dovete prendere la responsabilità e quin-di tutto quello che è una proposta diversa o difficile è strumentale, invece la proposta dei vitalizi che fa risparmiare 40 milioni e fa prendere 10 milioni di voti non è una strumenta-lizzazione, quella è una cosa seria, bene.
Detto ciò, ci sono anche i miliardi che andiamo a risparmiare con l’accoglienza, mi auguro cara Consigliera Leonardi che il Governo sia in condizione di non far arrivare più nessuno, prego Dio e la Madonna a cui sono devoto, che non arrivi più nessuno perché è un’infelicità per chi parte, è un infelicità per chi arriva, è un’infelicità per chi deve rice-vere, però c’è un piano del Governo, leggetele le cose che scrive il Governo, perché io non leggo le polemiche sui tweet, io leggo gli atti e negli atti che ha presentato il Governo, ed è una cosa seria, l’hanno detta sia Salvini che Conte, si vogliano risparmiare 2 miliar-di, ma ne dovremo spendere altri 3, quindi 2+3 perché l’obiettivo è quello del piano Mar-shall definito per l’Africa, cioè lasciarli lì.
Quindi non ci sono i soldi per l’Hotel House, ma i soldi per l’Hotel House - 300/400 mila euro - bisognerà trovarli da qualche altra parte perché i soldi che spenderemo per te-nere i possibili profughi in Africa saranno il doppio di quelli che spendiamo per riceverli, e secondo me è una cosa giusta, la sottoscrivo e la dichiaro pubblicamente, perché quello va fatto, però non inventiamoci cose che non esistono.
Un’altra piccola considerazione riguardo la strumentalizzazione, quello che facciamo adesso in questo momento non lo sta facendo qualche Consigliere a livello singolo, lo sta facendo il Consiglio regionale delle Marche che fra qualche minuto, se ci sarà un voto favorevole - maggioranza o minoranza non ha alcuna importanza - ci sarà un pronun-ciamento ufficiale del Consiglio regionale che dice al Governo nazionale: “Offriamo que-sta soluzione”, non è una questione personale, chi ragiona in questi termini forse do-vrebbe ripensare anche alla sua presenza in questo luogo perché evidentemente ancora non ha capito quali sono i temi istituzionali di un rapporto.
Mi auguro e ne sono convinto che il Ministro Salvini dimostri un’intelligenza superio-re, intelligenza intesa come capacità di comprensione del problema rispetto a quella ma-nifestata da alcuni suoi rappresentanti ed altri in quest’Aula, perché credo che il Ministro Salvini, che non è stupido, capisca perfettamente che nella vita politica il bene comune è un più, non è un meno, se uno propone una cosa può essere anche una cosa sciocca, ma se è un più bisogna che chi dice meno metta un altro più.
Io dico più uno, se poi qualcuno mi dice che non vale più uno, ma vale più tre, per-ché c’è una soluzione migliore di questa che può essere presentata, ma non l’ho sentita, oppure dice tu proponi più uno, io dico un altro più due su una cosa diversa da questa, attività ispettiva o quant’altro, caro Consigliere Maggi, la stanno facendo il problema è tecnico e so che lei queste cose riesce a capirle perché non ha una visione ideologica.
Neanche io ero convinto inizialmente di questa mozione, lo dico sinceramente, non ero convinto perché ho pensato che l’Hotel House fosse un colabrodo, da dove passi? Però se tu metti una rete e, considerato che dentro l’Hotel House ci sono decine di appar-tamenti vuoti che vengono continuamente occupati da malavitosi, e per un anno fai esat-tamente quello che ha chiesto il Consigliere Zaffiri, ma non lo possono fare due Vigili Ur-bani, ci vuole prima il filtro, vai a controllare appartamento per appartamento chi risiede, allora si stabilizza una situazione e hai anche un quadro del condominio perché nean-che quello c’è, ecco l’obiettivo, sennò per primo a buttare via i soldi non mi piace e non avrei sostenuto nessuna operazione di questo tipo, perché non mi piacciono né le stru-mentalizzazioni, né le cafonerie perché queste si riducono a cafonerie politiche.
Questa può essere una cosa seria, non sarà accolta? Il Ministro dell'interno, la Prefet-tura ci diranno è una cosa irrealizzabile, non c’è nessuna possibilità, benissimo, ne prenderemo atto, ma è legittimo almeno fare una proposta e fare uscire una proposta unanime da quest’Aula sarebbe stato un atto di intelligenza.
Le persone partigiane dicono ancora prima che si sia pronunciato qualcuno a livello di Governo, che non si può fare, dillo, poi diranno che non si può fare e accetteremo an-che le ragioni per cui non si può fare, perché qui ci sono tutte persone intelligenti, non ci sono persone che non vogliono capire. Neanche questo è stato possibile, mi dispiace e queste cose usciranno abbondantemente da quest’Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Per fatto personale perché il capogruppo del Partito Democratico, Consigliere Urbinati, ha dichiarato che il Movimento 5 Stelle, la Lega e Fratelli d’Italia avrebbero votato contro un presidio di Forze dell’ordine all’Hotel House.
Siccome credo di non aver perso ancora del tutto il senno, anche se a volte viene messo duramente alla prova, e siccome il 15 di maggio, e l’ho ribadito nei miei interventi, ho votato una risoluzione, integrandola, che dichiarava proprio questo, vorrei che il mes-saggio che passasse fosse quello corretto: ho semplicemente detto e lo ribadisco che non parteciperò a questa votazione perché la votazione di un presidio è avvenuta con il mio voto favorevole e con la mia firma a integrazione di quella risoluzione e credo che quello di oggi sia un atto meramente strumentale, politico, nel senso strumentale del termine, perché questo è un atto per prendervi la paternità di qualcosa che già è stato ribadito. Quindi non si dica che sono contraria a qualcosa che ho votato favorevolmente e che ho sottoscritto solo qualche giorno fa. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Rapa, Urbinati, Marconi, Bisonni, Busi-lacchi, Pieroni, Casini, Minardi, Micucci. La pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome del Capogruppo Urbinati.
Favorevoli: Biancani, Bisonni, Bora, Busilacchi, Casini, Ceriscioli, Giacinti, Giancarli, Marconi, Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Pieroni, Rapa, Talè, Traversini, Urbinati, Vol-pini.
Contrari: Zaffiri, Zura Puntaroni.
Astenuti: Celani, Marcozzi.

(L’Assemblea legislativa approva)

Comunicazioni della Giunta regionale
“Parere sulla richiesta della Regione Marche di deroga alla chiusura del Punto nasci-ta di Fabriano, con volumi di attività inferiori a 500 parti/anno”

PRESIDENTE. Prima di proseguire con i punti all’ordine del giorno, mi ha chiesto la parola per una comunicazione, che preannuncio non darà seguito a dibattito, il Presiden-te Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Ho avuto in mano questa mattina una risposta importante su un tema che più volte ha occupato il dibattito nel Consiglio regionale e mi sembra giusto renderlo partecipe di questa comunicazione in modo che ognuno possa adoperarsi di conseguenza.
Il Ministero della salute ci ha mandato il parere sfavorevole alla deroga per il Punto nascita di Fabriano. La nota è stata protocollata dalla Regione il 10 luglio, a me è arrivata oggi, sappiamo della questione, abbiamo tenuto aperto il Punto, abbiamo fatto delle scelte importanti in collegamento con le altre strutture, come l’orario, per permettere di organiz-zarsi a chi interveniva nel punto nascite. Ci terremo che il punto nascite di Fabriano, che nel frattempo ha vissuto anche il sisma oltre altre situazioni, sia un punto di riferimento importante per l’area della montagna e per l’area del sisma.
Invierò oggi questa lettera, che vi leggo, al Ministro in modo che chi vuole inserirsi lo possa fare e possa rispetto al parere modificare l’orientamento, in considerazione di un fatto più ampio che non è solo la struttura in sé.
“Gentile Ministro, registriamo con preoccupazione la risposta del Direttore generale che esprime parere negativo alla nostra richiesta di deroga alla chiusura del Punto nasci-ta di Fabriano.
Il sistema sanitario regionale si è assunto in questi due anni l’onere di tenere aperto il suddetto punto nascita perché questo costituisce un importante presidio per l’entroterra marchigiano.
Garantisce alle famiglie, alle donne ed ai bambini un servizio di presa in carico per la donna in gravidanza, in prossimità dei centri abitati più isolati in un territorio già duramen-te colpito dal terremoto, essendo Fabriano uno dei Comuni del cratere sismico. Per que-sto fino ad oggi la Regione ha garantito il servizio nella massima sicurezza e adeguatez-za delle prestazioni per le mamme e i nascituri nonostante le tante difficoltà riscontrate dal punto di vista organizzativo.
E’ stata una scelta precisa e voluta perché consideriamo strategico l’obiettivo di ga-rantire il servizio all’altezza dei bisogni di salute dei cittadini anche nelle aree interne del-la nostra regione che altrimenti rischiano lo spopolamento.
Chiudere il Punto nascita di Fabriano dunque costituisce un danno e l’impoverimento delle comunità della nostra montagna che vedono un punto di riferimen-to in questo reparto.
Rinnoviamo l’appello al Ministro perché il reparto ostetricia possa continuare a dare alle mamme ed ai bambini la tranquillità di accedere ad un servizio di prossimità delle loro residenze considerando anche il contesto geografico complesso dal punto di vista della viabilità.
Senza esplicita deroga la Regione Marche si vedrà costretta a chiudere il Punto na-scita.”
Credo che sia importante far sapere subito al Consiglio regionale il contenuto di que-sto provvedimento perché ognuno possa poi prendere le proprie iniziative a seconda di quello che ritiene opportuno.
Ringrazio il Presidente del Consiglio per avermi dato questo spazio per la comunica-zione.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Oltre la sua lettera al Ministro della salute ci piacerebbe avere la risposta del Ministro, soprattutto capire se lei come Regione Marche ha chiesto il parere al Comitato nazionale di riferimento, come avevamo chiesto noi a suo tempo con diverse mozioni e risoluzioni, che ricordo quest’Aula e la maggioranza hanno bocciato, soprattutto se l’ha fatto successivamente al ricorso al Tar fatto a suo tempo dal Sindaco di Fabriano. Grazie.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Chiedo una brevissima sospensione perché si rende necessaria la convocazione della I Commissione per un emendamento prope-deutico e necessario alla discussione dei provvedimenti successivi.

PRESIDENTE. Va bene, riprendiamo i lavori alle 13,45.

La seduta è sospesa alle ore 13,15

La seduta riprende alle ore 14,00

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

Proposta di legge n. 146
ad iniziativa dei Consiglieri Talè, Celani, Urbinati, Giancarli, Volpini, Busilacchi, Mar-coni, Minardi
“Disciplina delle manifestazioni di rievocazione storica delle Marche”

Proposta di legge n. 148
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Promozione di interventi di sostegno e valorizzazione della cultura e della tradizione dei giochi storici a cavallo della regione Marche”

Testo unificato: “Valorizzazione e sostegno delle manifestazioni di rievocazione stori-ca”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 146 dei Consiglieri Ta-lè, Celani, Urbinati, Giancarli, Volpini, Busilacchi, Marconi, Minardi e la proposta di legge n. 148 del Consigliere Giorgini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.

Federico TALE'. Grazie Presidente. Questa proposta di legge, che ho depositato fra l’altro il 19 giugno 2017, più di un anno fa, è anche firmata anche dai Consiglieri Celani, Urbinati, Giancarli, Volpini, Busilacchi, Marconi ed è scaturita dalla condivisione dei con-tenuti da parte sia dell’Associazione marchigiana rievocazioni storiche (A.M.R.S.) che della Federazione italiana giochi storici, con il suo Presidente.
Il presupposto della legge è la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e arti-stico delle distinte identità culturali delle Marche che hanno nelle rievocazioni storiche un elemento ad alta riconoscibilità, quindi l’esigenza di finanziare quelle manifestazioni sto-riche che sono diverse, dico sempre, dalle sagre, siano esse di qualità oppure no.
La rievocazione storica ha dei costi ben diversi e i volontari si trovano davanti a bilan-ci totalmente diversi dalle sagre, mentre una sagra ha dei costi bassissimi perché oltre al cibo ed al complesso il resto è tutto utile, le rievocazioni storiche hanno a bilancio un sacco di costi e quelle che tuttora resistono, e non sono tantissime, ma nella regione Mar-che ce ne sono, faticano tanto perché hanno dei costi molto elevati.
I costi per esempio sono: il noleggio dei costumi, voce importantissima nella rievoca-zione storica che la sagra non ha; gli spettacoli; gli artisti; i gruppi storici (il gruppo storico o l’artista in caso di pioggia va pagato magari al 50%), voci che l’organizzatore della rievo-cazione storica deve sopportare; i suoni; le luci; l’assicurazione, ricordo a Mondavio che solo l’assicurazione costava 6.000 euro.
Tra le finalità di questa legge la prima è la definizione puntuale di cosa si intende per rievocazione storica. Per rievocazione storica si intende la manifestazione di un aneddo-to, un avvenimento della storia locale, le cui origini siano comprovate da fonte documen-tale.
La legge prevede l’indicazione di una serie di requisiti necessari per l’iscrizione al ca-lendario regionale delle manifestazioni regionali di rievocazione storica, istituito dalla Re-gione Marche, uno riguarda lo svolgimento, la mia proposta iniziale era da almeno 30 an-ni, perché le rievocazioni storiche, quelle convintamente storiche e penetrate all’interno dei cittadini - il cittadino sa benissimo che quel giorno è importante per il proprio Paese, quindi dedica una settimana intera delle proprie ferie per fare il volontario all’interno dell'organizzazione - sono in piedi da almeno 50 anni, minino, se parliamo di Ascoli Pi-ceno con la Quintana, di Offagna, di Urbino, di Mondavio, della stessa Turba di Cantiano per la quale abbiamo fatto un emendamento in Commissione per farla entrare, giocando un po' sulle parole e non aprendo a tutte le manifestazioni di carattere religioso. Sono tutti momenti importanti per i cittadini di quel comune, di quel paese, quindi lo svolgimento da almeno 25 anni, in Commissione da 30 l’abbiamo portato a 25, so bene che c’è un emendamento del Consigliere Giancarli, che stimo infinitamente, ma non mi trova troppo d’accordo, sicuramente spinto dal territorio, spinte che abbiamo un po’ tutti, ma abbassa-re ancora di più questa asticella significa, è vero, andare incontro al territorio, ma inserire all’interno di questa legge tante più risorse perché una rievocazione storica piccola, come può essere quella del mio comune, di un comune di 4.000 abitanti, ha un bilancio di 80.000 euro, dare un contributo di 700/800 euro è un po’ prendere in giro una rievocazio-ne storica. Quindi alzerei l’asticella, la volevo alzare a 40/50 anni, ma l’abbiamo abbassa-ta a 30, adesso addirittura a 25 ..., io sotto i 25 non andrei perché dobbiamo dare una ma-no alle rievocazioni storiche autentiche, radicate nel territorio nonostante le difficoltà che trovano dal punto di vista economico.
Altri requisiti: la rievocazione storica deve avere una data ricorrente in tutti gli anni e il riconoscimento da parte del Comune attraverso il conferimento del patrocinio da almeno 5 anni, anche questa è una cosa che ci dà l’autenticità della manifestazione.
Le rievocazioni storiche hanno una valenza molto importante e significativa, questo ve lo posso dire perché l’ho vissuto in prima persona, per quanto riguarda lo sviluppo tu-ristico e culturale della nostra regione, spesso coloro che sono partiti per lavoro o per altre vicissitudini tornano nel comune, nel Paese in quanto la rievocazione è vissuta come un ricordo della giovinezza, magari qualcuno ha svolto certe pratiche o certi tipi di volontaria-to all’interno dell'organizzazione della manifestazione.
E’ una rivitalizzazione dei centri storici, quindi dà una grossa mano alla Regione nel conseguire questo scopo e ultimo, ma non ultimo, forse il più importante, è l’aggregazione, la coesione sociale che c'è dietro la rievocazione storica.
Come prima ho detto, le persone, i cittadini, prendono una settimana di ferie e si ado-perano per aiutare e si rendono partecipi allo svolgimento di questo momento sociale.
La proposta di legge prevede la definizione puntuale di rievocazione storica, un ca-lendario, quindi l’istituzione di un calendario, l’adozione di un logo identificativo delle rie-vocazioni storiche delle Marche per le manifestazioni iscritte a calendario, l’istituzione di una Commissione per le rievocazioni storiche, che comprende oltre all’Assessore compe-tente per materia o un suo delegato, tre Consiglieri regionali, di cui uno espressione della minoranza, un rappresentante dei Comuni designato dall’Anci, un rappresentante dell’Associazione marchigiana rievocazioni storiche (A.m.r.s.), e un rappresentante della federazione italiana giochi storici con sede a Firenze. La Commissione ha una funzione di supporto e coordinamento dei soggetti.
La definizione dei contributi. La legge prevede un finanziamento annuale stabilito dalla Giunta regionale, sentita la Commissione, garantendo il 10%, e qui dico soltanto il 10%, all’A.m.r.s. che fa da coordinatrice a tutte le rievocazioni storiche, ed il 90%, proprio per il discorso che facevo prima, ai soggetti organizzatori delle rievocazioni che hanno bi-sogno di una boccata d’ossigeno perché sono tutte manifestazioni in perdita dal punto di vista economico, ma non lo sono da quelli di cui ho parlato prima, quindi del turismo, del-la rivitalizzazione dei centri storici e soprattutto della coesione sociale. Quindi una legge che dà impulso alla nostra regione dal punto di vista turistico, dei centri storici e della coesione sociale.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Questa proposta di legge va proprio nella giusta direzione della valorizzazione delle nostre origini, della nostra cultura e delle nostre tradizioni.
Le Marche avevano proprio bisogno di una proposta di legge che normasse queste rievocazioni storiche e con questa proposta di legge se ne definiscono i criteri e la calen-darizzazione, utilizzando questi importanti appuntamenti storico-socio-culturali a cui an-dranno dei fondi, comunque da incrementare, anche come strumento per la promozione del nostro territorio, della nostra regione.
Contestualmente si valorizzano, aspetto di certo non secondario, tutte quelle realtà spesso composte da volontari, così come ha detto il Consigliere Talè che le organizzano.
Insomma siamo dinnanzi ad un circolo vizioso che la Regione non poteva ignorare e la pubblica amministrazione deve contribuire oltre che economicamente anche normati-vamente per rendere queste manifestazioni storiche anche facilmente riconoscibili e identificabili nel rispetto delle identità territoriali, anche grazie al calendario che vorrà es-sere redatto dalla Regione, la denominazione, la durata, tutto pubblicato nel sito regiona-le e negli strumenti di programmazione turistica.
A ciò varrà anche un logo ad hoc non eventi o sagre a caso, la proposta di legge in-fatti stabilisce che le manifestazioni che vi rientrano devono svolgersi da almeno 25 anni, soglia che è stata abbassata, come ha ricordato il Consigliere, da 30 a 25, e deve avere naturalmente il patrocinio comunale da almeno 5 anni. C’è un emendamento del Consi-gliere Giancarli che non condivido perché credo che avere abbassato da 30 a 25 sia una buona cosa, penso che scendere ulteriormente non sia una buona idea.
Attenzione dunque rivolta al richiamo storico dell’evento, specifico, che così diventa anche strumento efficiente di rivitalizzazione dei nostri borghi e un aggregante sociale e comunitario.
Dicevamo dei fondi, per il 2018 è previsto uno stanziamento di 40.000 euro circa che verrà redistribuiti tra organizzazione, l’Associazione marchigiana rievocazioni storiche, speriamo però a questo punto ,se si crede veramente nel valore promozionale, sociale, identitario e culturale delle manifestazioni storiche, che per gli anni a venire i fondi sa-ranno incrementati, come previsto annualmente con una Commissione ad hoc, quella che viene istituita con la proposta di legge, chiamata a stimolare anche l’aspetto finanzia-rio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Noi partecipiamo al dibattito in Commissione di tutte le proposte di legge, anche a quelle che non votiamo, con grande disciplina e con grande senso di responsabilità per le istituzioni, per cui anche per questa legge abbiamo partecipato alla discussione e abbiamo dato il nostro contributo per migliorare l'atto che trattiamo ora in questo Consiglio.
Questa proposta di legge riguarda un aspetto che noi consideriamo importante, le manifestazioni e le rievocazioni storiche quali espressione del patrimonio storico cultura-le della comunità marchigiana ed efficace strumento di sviluppo delle forme di turismo compatibile.
Quindi come gruppo riconosciamo questa tradizione, questa cultura, questa storia, questa tradizione popolare che si esprime nelle forme dialettali, nelle forme del vernacolo, si esprime in tradizioni che vengono mantenute nonostante i tempi cambino notevolmen-te e radicalmente.
Però, per onestà intellettuale, devo comunque elencare le contraddizioni che trovo in questa proposta di legge; la prima è che noi abbiamo una sovrabbondanza di proposte di legge, facciamo proposte di legge su tutto e questa tende ad essere un volano per le atti-vità economiche della regione e, come dice il punto e) a rivitalizzare i centri storici e le lo-calità in cui si svolgono le manifestazioni.
Abbiamo dibattuto in Commissione diverse volte questo atto, che è un testo unificato di due proposte di legge, una è del nostro collega Giorgini, e leggendo, spuntando e con-siderando i vari articoli quello che mi viene da dire è per esempio sull'uso continuo del logo e della dicitura particolare delle manifestazioni, stiamo dando un logo a tutto, tutto ha un logo, l’articolo 3 prevede un logo identificativo recante la dicitura “rievocazione storica delle Marche”. Però nel momento in cui, lo dicevo in Commissione, faccio una manifesta-zione, come ad esempio lo sbarco di Traiano nel porto di Ancona, chi mi vieta di dire che è una rievocazione storica delle Marche? Nessuno, quindi c’è soltanto questa differenza del logo, che ormai viene messo dappertutto, per cui quello che deve essere un segno di-stintivo diventa in pratica una generalità.
Da esperto della comunicazione sottolineo queste cose, perché se ne faccia un buon uso, non tanto come critica.
Poi, per ogni proposta di legge, per ogni settore c’è una Commissione della Giunta, la Giunta avrà decine e decine di Commissioni per tutto lo scibile di cui si occupa il Consi-glio regionale, per cui direi a questo punto di fare un'attenzione e una cernita perché alla fine c'è il rischio che questi atti non abbiano alcun senso e perdano di efficacia.
Devo apprezzare che nella Commissione permanente per le rievocazioni storiche, lo dico ai colleghi della minoranza, uno dei tre Consiglieri indicati dalla Conferenza dei Pre-sidenti dei gruppi è espressione della minoranza, e questo ci fa piacere.
Il problema dei 25 anni, con l’emendamento del Consigliere Giancarli, scaturisce nel momento in cui si stabiliscono le modalità per cui la Giunta regionale con la competente Commissione dà la patente di rievocazione storica che, come diceva la Consigliera Mar-cozzi, deve essere continuativa, deve avere il patrocinio del Comune da 5 anni e deve svolgersi da almeno 25 anni. C’è l'emendamento del Consigliere Giancarli per ridurre lo svolgimento a 20 anni, ricordo che in Commissione avevo detto che la longevità della manifestazione poteva essere un elemento discriminante, per far capire meglio alla Commissione della Giunta quali sono le manifestazioni da tutelare o meno, però l’articolo 1 dice che queste manifestazioni servono soprattutto, oltre che per far conoscere la cultu-ra, le tradizioni e la storia delle località, per mettere in moto un circuito virtuoso di econo-mia, allora ci potrebbe essere anche una manifestazione che nasce oggi, ad esempio lo sbarco di Traiano ad Ancona che, dopo aver conquistato la Dacia, passa sotto l’arco, una manifestazione in costume che può richiamare decine di migliaia di persone, però non può essere storica perché è il primo anno che si fa, ma la finalità che questa legge si pre-figge, cioè l’indotto economico, quindi lo sviluppo del territorio e dell’economia del territo-rio, anche la manifestazione di un anno può soddisfarla, in questo senso, capisco che ci sono dei problemi. Queste sono riflessioni che faccio a voce alta che riguardano le di-scriminanti di questa proposta di legge.
Poi c’è la modifica che è stata fatta in una sessione volante della prima Commissione per inserire anche la manifestazione di Cantiano, che tutti conoscono ovviamente, ho vo-tato a favore anche su questo, bisognava precisarla perché la manifestazione non è né locale, né italiana, ma è extraterritoriale per cui qualcuno potrebbe chiedere l’intervento della Regione su cose che vengono da lontano, comunque la Turba di Cantiano è rico-nosciuta ed apprezzata da tutti.
L’ultima osservazione è quella sui 40.000 euro. Per tutte le manifestazioni della re-gione Marche, che sono qualche decina, 40.000 sono veramente pochi e non garanti-scono la loro continuità e stabilità; queste risorse sono state reperite all’ultimo momento, togliendole dalla legge sul cyberbullismo. La coperta è sempre più corta ed alla fine si fanno degli interventi spot che addirittura sono quasi una forma di ipocrisia per quanto ri-guarda gli aspetti e i punti di riferimento di questa legge.
Mi auguro che queste considerazioni siano un aiuto e un momento di riflessione per chi dovrà esaminare le rievocazioni che chiederanno un contributo della Regione.
Voglio terminare con l’auspicio che le manifestazioni storiche e culturali della nostra regione possano continuare a svilupparsi sempre di più e diventare un volano economico per la nostra regione che ha nelle sue città, nei suoi borghi, nelle sue tradizioni, un patri-monio culturale molto ampio e da salvaguardare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Come gruppo della Lega abbiamo visto questa legge e ci sembra molto interessante.
Quest’Aula ha fatto diverse volte delle leggi, dare a Cesare quel che è di Cesare, però anche in questo caso, come è avvenuto per altri atti importanti, il problema è che bisogna prevedere anche il contenuto economico, altrimenti è un annuncio di una legge impor-tante per questo territorio pieno di manifestazioni storiche.
Questa è la riflessione che ci porta a valutare questo provvedimento in maniera non sufficiente, perché è una legge che, se verrà fatta, è senza contenuti per le feste o le co-munità che fanno queste iniziative. Si interviene ogni volta con spot economici per ogni festa e, siccome non è sufficiente quanto viene stanziato con questa proposta di legge, si interviene in un altro modo. Ecco la cosa che non va, se si fa una legge per le manifesta-zioni storiche bisogna avere il coraggio di trovare i soldi e di non toglierli ad altre iniziative o ad altri finanziamenti.
Credo che sia questo l'aspetto che sta portando avanti questa maggioranza, si fanno leggi, leggi spot senza soldi e credo che i marchigiani si stanno accorgendo di questo problema.
Su questa legge la nostra valutazione non è positiva perché ancora una volta si met-tono in circolazione degli atti che sembrano interessanti ma che non prevedono l'aspetto economico. Si interviene ogni volta sul bilancio per dare contributi a questa o a quell’altra iniziativa, credo che tutto andrebbe racchiuso in una proposta seria e siccome questa è una proposta di legge vedremo se nel suo iter verrà rivalutata e finanziata in maniera adeguata per affrontare questo problema. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Velocemente per dire che la legge è buona e dà importanza ad una serie di manifestazioni, che da tantissimi anni si svolgono nelle Marche, e forza ai gruppi di volontari che le portano avanti con tanti sacrifici e, lo diceva prima il Consigliere Talè, a differenza di altri eventi hanno difficoltà a reperire fondi, negli ultimi anni ancora di più.
Le rievocazioni storiche hanno un valore non solo nella propria messa in scena da un punto di vista storico, ma anche da un punto di vista sociale perché c’è una coesione nel paese e nella città in cui si svolgono.
L’unico aspetto che andrebbe, come diciamo sempre, potenziato è quello finanziario perché è già significativo riuscire ad avere la legge, è già significativo avere un fondo, pe-rò 40.000 euro non sono una grandissima cifra, e questo lo sappiamo benissimo, è solo l’inizio, spero che su questi si mettano altri fondi e si crei, all’interno di questa legge, una chiara volontà di individuare le manifestazioni che vanno finanziate, che hanno più im-portanza per la regione.
Finisco dicendo questo, è stata citata più di una volta la manifestazione della Turba, cosa che conosco molto bene essendo di Cantiano, ho sollevato il problema per un sem-plice fatto, perché credo che, parlando di manifestazioni di qualità legate ad una storicità a livello regionale, anche se non viene messo in scena un fatto avvenuto nelle Marche, questa faccia parte di quell’elenco di manifestazioni che hanno valore a livello regionale, come dire di no ad una manifestazione, ci sono anche i documenti, che dal 1500 si fa all’interno di un paese, dove tutto il paese partecipa, quindi la storicità mi sembra evidente ed il fatto che venga riconosciuta mi fa piacere.
Come il fatto che, non negli ultimi anni, perché potrebbe sembrare una questione le-gata all’appartenenza ed al fatto che sono qui, ma non è assolutamente così, sono ormai 25/30 anni che negli atti della Regione Marche è considerata una manifestazione impor-tante, credo che questo dia più possibilità, non solo alla Turba, ma a tutte quelle che hanno determinate caratteristiche, di poter star dentro questa legge come tante altre per avere una risposta in termini di finanziamenti e riconoscimenti. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Si parla rievocazioni storiche, quindi non posso non intervenire per esprimere innanzitutto soddisfazione e ringraziare il Consigliere Talè per il modo in cui l’ha presentata, per aver messo in evidenza i punti salienti della legge.
Sono fermamente convinto che in questa regione un elemento trainante del turismo sia la cultura, quindi possiamo continuare a valorizzare i nostri territori soltanto se saremo capaci di fare questo binomio, cultura e turismo.
All’inizio di questa consigliatura salutai con una certa soddisfazione il fatto che si erano riuniti in un’unica cabina di regia la cultura e il turismo, all’interno dello stesso As-sessorato, ne parlai con l’Assessore Pieroni, fino a poco prima le due cose viaggiavano separate e quindi le azioni non erano congruenti e sinergiche, soprattutto non erano pre-gnanti sui territori.
Noi dobbiamo utilizzare sempre di più la nostra cultura come traino per il turismo, per la promozione dei nostri territori perché abbiamo una storia antica, abbiamo radici profon-de, abbiamo degli eventi storici che sono consolidati, non abbiamo folclore, e la gente che viene qui respira un’aria storica diversa da altre situazioni.
Uno dei vantaggi di questa legge è quello di aver pensionato la vecchia legge 6 del 2010, ormai desueta, fatta di pochissimi articoli che mischiava un po’, al fine di valorizza-re e salvaguardare questo patrimonio storico, l’aspetto storico/culturale con il folclore, due cose che vanno tenute da conto, anche il folclore è importante, fa parte degli usi e delle consuetudini, non è la parte storica, ma le due cose andavano separate.
Poi c’era da rivisitare il ruolo dell’Associazione marchigiana rievocazioni storiche (A.m.r.s.) che da un passato un po’ gestionale passa ad una funzione prevalentemente di coordinamento e di studio, questo è quello che noi vorremmo che sia.
Questo è il senso di questa legge. L’articolo 1 parla di finalità ed abbiamo individuato gli elementi fondamentali e pregnanti di questa legge ed è rilevante diffondere la cono-scenza della memoria storica del territorio perché una comunità se non ha contezza di quello che è stata non ha certezza di quello che è, questo è importante, noi dobbiamo prendere contezza di quello che siamo stati. C’è un’origine, la nostra storia si fonda su degli eventi particolarissimi, il medio Evo era un periodo storico particolarmente buio fino a pochi anni fa, ora invece è stato rivalutato e noi riteniamo che sia pregnante di grande cultura, di grandi tradizioni e di grandi valori, per cui credo che diffondere la memoria sto-rica, approfondire le tradizioni culturali nei vari ambienti sia una cosa molto importante, come promuovere la ricerca storica e culturale di interesse regionale per garantire la qua-lità, la realizzazione, la conservazione, la salvaguardia degli elementi costitutivi di caratte-re storico.
Questo è fondamentale perché le rievocazioni storiche molto spesso sono veri e pro-pri centri culturali che approfondiscono, attraverso pubblicazioni, attraverso riviste, attra-verso libri, attraverso premi letterari, la nostra cultura.
Vi faccio un esempio, ad Ascoli la valorizzazione della Quintana è stata fatta attraver-so la creazione di un centro studi medioevali e ogni anno si mette in palio il premio Città di Ascoli al quale partecipano i più grandi medievisti europei e questo premio è per l’approfondimento di taluni aspetti della rievocazione storica. Ogni due anni poi vengono pubblicati gli atti e ormai si è realizzata una biblioteca che ha approfondito il discorso dei costumi, dell’enogastronomia, del cibo, dei cavalli, l’attenzione verso le dame e verso i cavalieri ed altro.
Si è ricostruito attraverso un percorso storico quello che era l’ambiente, la vita sociale dell’epoca medievale, quindi questo aspetto è molto importante perché fa nascere dei veri e propri centro studi, tra l’altro ad Ascoli, e qui apro una piccola parentesi, il Presidente è un medico ascolano trapiantato da Ancona, che cura con una meticolosità incredibile la pubblicazione degli atti di approfondimento di questa importante rievocazione storica.
L’altro aspetto è che la rievocazione storica favorisce l’aggregazione e la coesione sociale, ogni organizzazione che partecipa alla rievocazione storica, quelle vere, come succede a Mondavio, come succede ad Offagna, ha una sua sede che negli anni sono diventate dei centri di aggregazione e la rievocazione storica non la si vive soltanto nel momento in cui la si fa, ma la si vive tutto l’anno, perché c’è la preparazione, c’è l’approfondimento, c’è il ritrovarsi, c'è da preparare il gioco della bandiera, la musica dei tamburini e altro. Sono degli elementi di aggregazione di grande qualità.
La rievocazione storica inoltre serve per valorizzare i centri storici perché il centro sto-rico è il palcoscenico ideale per queste rappresentazioni.
Quindi credo che questa legge sia molto importante e significativa e quello che man-ca, ma credo che con questo atto in qualche modo si possa superare, è la creazione di circuiti significativi che trattengono il turista, quindi fare promozione sul territorio.
Questa legge prevede un calendario, studiare la promozione per fare in modo che il turista rimanga perché una settimana partecipa alla Quintana, quella dopo alla manife-stazione di Offagna, poi c’è a ferragosto quella di Mondavio, c’è a Cantiano ed in altre zone, quindi il turista una volta che riesce a capire qual è il programma torna e noi riu-sciamo a trattenerlo e questo è un compito che deve fare la Regione di concerto con l'As-sociazione marchigiana rievocazioni storiche (A.M.R.S.) che, ripeto, non deve gestisce, ma deve coordinare e approfondire la storia delle nostre rievocazioni.
L’altro aspetto su cui credo che si debba tornare - io sono più che contento di questa legge, avendola firmata insieme al Consigliere Talè - è regolato dall’articolo 7, sommini-strazione di alimenti e bevande. Questo è un tema che in futuro deve essere approfondito perché esiste, per quanto riguarda queste organizzazioni, queste associazioni, il proble-ma delle taverne che, da semplici luoghi di ritrovo e aggregazione per i partecipanti - mi viene spontaneo parlare dei quintanari ad Ascoli - sono diventate dei veri e propri piccoli punti di ristorazione, in concorrenza con le attività dei pubblici esercizi, quindi dovremmo studiare qualche regolamento in modo tale da tenere a bada il proliferare delle taverne che molto spesso sono in contrasto con i pubblici esercizi, le vere e proprie attività com-merciali.
Il problema può essere superato facendo dei progetti che coinvolgano anche le attivi-tà commerciali che sono nei dintorni dei luoghi dove si sviluppano questi centri di aggre-gazione che, ripeto, lavorano tutto l’anno.
Sulle disposizioni finanziarie, certamente 40.000 euro sono ridicoli, vi dico ad esem-pio soltanto che l’ente Quintana di Ascoli ha un bilancio di circa 500 mila euro, forse an-che di più, quindi dividere 40.000 per circa 8 rievocazioni storiche è un po’ poco, però l’importante è aver detto che ogni anno in ogni bilancio c’è un capitolo dedicato alle rie-vocazioni storiche, questo è già un passo molto importante, non è soltanto messo nel cal-derone delle rievocazioni, della storia, delle attività culturali, ci sarà un capitolo destinato a patrocinare, a sovvenzionare, a sostenere le rievocazioni storiche. Questo è un passo avanti, poi credo che verranno tempi migliori dove potranno essere inserite somme so-stanziose. Ricordo che nel 2000, nei primi anni che facevo il Sindaco, per la Quintana avevamo contributi regionali sia da parte del turismo che della cultura e superavamo i 100 milioni di euro.
Voglio dire che la manifestazione proprio per questo aspetto, per la presenza della Regione Marche all’interno del Consiglio di amministrazione dell’ente Quintana, è cre-sciuta tantissimo e oggi probabilmente è una delle rievocazioni storiche regine non sol-tanto a livello regionale, ma nazionale.
Chiudo con un invito e con un auspicio, spero che le rievocazioni storiche più rap-presentative siano utilizzate dalla Regione per la promozione della regione stessa e dei propri territori; vanno impiegate, vanno utilizzate nel modo migliore per promuovere il terri-torio. In questi anni, frequentando alcune fiere internazionali del turismo, ho visto che laddove c’erano le rievocazioni storiche si creava una attenzione particolare, ovviamente rievocazioni di qualità, rievocazioni con una storia alle spalle, che evocavano ambienti e situazioni note ai più, creando una attenzione morbosa, una attenzione particolare della gente.
Quindi mi auguro che la Giunta possa cogliere questa grande opportunità, utilizzan-do le rievocazioni storiche, a turno, secondo le specificità, al di fuori dei nostri confini non soltanto regionali ma anche nazionali per promuovere la nostra cultura ed il nostro territo-rio.
Faccio esempi banalissimi, ci sono delle sfilate di moda per valorizzare il Made in Ita-ly, ma perché non presentiamo alcuni abiti medioevali che rappresentano la nostra storia, i sarti, gli artigiani provengono da quell’epoca; se si fa una mostra di artigianato artistico, perché non mettere qualche prodotto fatto all’epoca dalle vecchie botteghe artigianali; se si parla di enogastronomia e si fa qualche rassegna di questo tipo, perché non presentare dei piatti storici, che molto spesso fanno furore in alcune cene medioevali, tipo Ascoli, tipo Mondavio, questo è l’aspetto che noi dobbiamo sfruttare; se si parla di stile di vita, oppure di qualità della vita, noi abbiamo la vita dei nostri borghi medioevali perché non presenta-re com’era la vita nei nostri borghi medioevali, ed è proprio da quella che ne è discesa una qualità migliore, quindi occorre un progetto organico, questa non è una legge fine a se stessa per poter distribuire qualche spicciolo alle varie rievocazioni storiche, è una legge che va inquadrata in un tema molto più generale, molto più organico che possa uti-lizzare la rievocazione storica come grande promoter del nostro territorio e della nostra re-gione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Molto velocemente per dire che apprezzo que-sta proposta di legge e la voterò con convinzione; mi preme anche sottolineare l’importanza di queste rievocazioni storiche che hanno una duplice valenza, una cultura-le, perché ci ricordano le nostre origini, la nostra storia, e l’altra turistica, ricordiamoci che queste manifestazioni, come hanno detto anche altri Consiglieri, sono eventi che attirano turisti e che generano un indotto nel territorio in cui vengono fatte.
Sono assolutamente favorevole, mi dispiace per la dotazione finanziaria che è scar-sa, insufficiente, per quello che servirebbe, però, come ha detto anche il Consigliere Ce-lani, credo che sia un importante segnale che questo Consiglio vuole dare, ponendo l’attenzione su questi eventi, dicendo che sono importanti e vanno sostenuti.
Voglio ricordare che quasi sempre, a parte forse quelli più grandi, gli eventi più piccoli sono organizzati da volontari che dedicano tempo e denaro affinché la manifestazione abbia successo.
L’unica cosa che mi dispiace è aver sentito che il Consigliere Talè è contrario all’emendamento del Consigliere Giancarli, che invece io sostengo, proprio perché que-ste manifestazioni hanno lo spirito di portare più turisti sul nostro territorio e di promuove-re la cultura, mettere un limite ..., è chiaro che non si può scendere a 2 anni, però 20 anni, come propone il Consigliere Giancarli, non mi sembrano così scandalosi, anzi, se lo sco-po di queste manifestazioni è promuovere le Marche, è portare turisti, perché mettere dei paletti e dire fino a 25 ci arriviamo a 20 no, invece io sostengo, ripeto, l’emendamento del Consigliere Giancarli e mi auguro che venga votato.
Per il resto mi sembra una buona legge ed io la voterò con molta convinzione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento n. 2/1 a firma della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6.
Emendamento n. 6/1 a firma del Consigliere Giancarli, ha chiesto la parola, ne ha fa-coltà.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Mi sembra doveroso intervenire, intanto parto dalla legge finanziaria del 2016, la n. 632, che per la prima volta nella storia delle finan-ziarie italiane prevede un grande finanziamento, 2 milioni di euro, per le rievocazioni sto-riche; oggi quei fondi sono bloccati perché c’è stato un aspetto procedurale non gradito da alcune Regioni, quindi ci sono dei ricorsi in atto sul fatto che non si era concordato fra Governo e sistema delle Regioni, però un punto era fermo in quella legge, per le rievoca-zioni storiche, per le manifestazioni che rientravano in quella dicitura si prevedevano 10 anni. Allora perché ho fatto questo emendamento che prevede 20 anni? Perché o ci limi-tiamo agli aspetti storici, veramente storici, quindi bene la Quintana di Ascoli, bene la Caccia al cinghiale di Mondavio, bene altre manifestazioni che hanno storie di questo ti-po, per parlare dell’Italia potremo parlare del Palio di Siena o della Festa dei Ceri, ma nel momento in cui scendiamo a 25 anni, perché di questo si tratta, non capisco perché non si valuti l’impatto che una manifestazione di questa portata ha nel territorio, perché non c’è soltanto l’espressione, come diciamo, della relazione, l’espressione della tradizione della nostra gente, ma c’è anche un aspetto legato alla rilevanza storica e all’impatto che la manifestazione ha sul territorio.
Ripeto, non metto in discussione il valore profondamente storico di quelle manifesta-zioni che sono fatte da secoli, qui parliamo di 20 o 25 anni, nei 20 anni non viene meno nulla perché la relatrice di maggioranza parlava di valorizzare le realtà composte da vo-lontari, ma in 20 anni non sono valorizzate le realtà composte da volontari?
Quel teatro naturale che è il centro storico, mi sembra che il Consigliere Celani par-lasse di palcoscenico, rimane tutto, quindi: il volontariato, la solidarietà, la coesione, l’energia e la vitalità che ci sono attorno manifestazioni di questo tipo, ci sono tutti, sia in 20 che in 25 anni.
L’emendamento ha questo aspetto, con i 20 anni valorizziamo tutte quelle realtà e credo negli ultimi due decenni si sono organizzate e se vogliamo fare un ragionamento prettamente storico non dovremmo parlare di 25, ma di 50.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Chiedo la votazione per appello nominale sull’emendamento 6/1.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Siamo favorevoli all’emendamento del Consigliere Giancarli per le motivazioni che ha espresso adesso, soprattutto perché questi 25 anni potrebbero essere: primo, discriminatori, secondo, potrebbe sembrare che la legge sia rivolta verso qualcuno e non verso altri, ma non solo, terzo elemento, 20 anni potrebbero essere uno stimolo per far si che, per essere introdotti come manifestazioni storiche nelle Marche e un domani avere più dei pochi spiccioli, dei 40.000 euro stanziati in questa legge, qualcuno faccia un sacrificio in più dicendo siamo arrivati a 18 fra 2 anni e potremmo avere un contributo.
Potrebbe essere uno stimolo a dare continuità e tradizione a queste manifestazioni che, come tutti i colleghi hanno espresso qui, in quest’Aula, sono un importante punto culturale e turistico per i nostri territori, quindi noi siamo favorevoli a questa riduzione per ampliare la platea delle manifestazioni che hanno il significato, che abbiamo ascoltato in quest’Aula, che sia il più ampio possibile.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Non giocate su questo aspetto, ma che stiamo facendo qui? Qui par-liamo di rievocazioni storiche di qualità.
Dire no a 25 anni - tutti dovete riconoscere la stima che ho per il Consigliere Giancarli - non significa dire no alle rievocazioni storiche, significa dire che devono aspettare qual-che anno perché una rievocazione storica, pur riconoscendo la sua valorizzazione stori-ca, il suo contenuto storico, ha un problema di qualità.
Una manifestazione che ha 25 anni di esperienza, che si svolge da 25, 30 o 50 anni ha una sua organizzazione, ha una sua immagine, ha una sua promozione, che quella di 10 anni non ha, vuol dire che dovrà aspettare, crescere, pur avendo una grande valen-za storica, arrivare a 25 anni ed essere a posto.
Se noi stiamo qui a fare la marchetta, scusate il termine, perché c’è qualcuno che ha 23 anni, lasciamo perdere, la politica abdichi a questo punto, se ne ha 22 o 23 aspetta due anni e diventa storica a 25 anni, questo è il concetto.
Ripeto, pur apprezzando la valenza storica di tutte le manifestazioni, noi dobbiamo tener conto della loro qualità, non possiamo ritenere storica una manifestazione che si fa da 10 anni, che deve ancora organizzarsi, pur avendo il fatto storico acclarato, pur essen-do l’aspetto migliore, ma non possiamo andare dietro a queste cose, le rievocazioni stori-che sono tali proprio per questo! Ma perché quelle che si fanno da 100 anni hanno una valenza storica anche se minimale dal punto di vista della valenza temporale, rispetto ad una di 10 anni? C’è la differenza!
In Commissione quando ne abbiamo parlato con il Consigliere Talè si era partiti da 30 anni e qualcuno storceva il naso, giustamente, perché noi dobbiamo mettere in evidenza l’eccellenza, che non è data soltanto dall’evento storico, perché nel medioevo c’era la caccia al cinghiale o la corsa a cavallo o chi centrava l’obiettivo, non è soltanto questo, ma anche quello che noi proponiamo sullo scenario marchigiano, dopodiché se vogliamo correre dietro a queste cose mi viene voglia pure di ritirare la firma.
Ripeto, votando no, non si dice no alle rievocazioni storiche, si dice: “Dovete aspetta-re un attimo. Vi organizzate per bene, arrivate a 25 anni ed entrate nel novero della leg-ge”. Perché non ammettiamo i 18 anni? Ce ne sono tante che si svolgono da 18 anni, facciamo 17 se sono bravi, oppure togliamo questo limite, ma non è così, il senso della legge non è questo.
Consigliere Maggi, faccia un confronto tra la Quintana di 50 anni fa e quella di oggi e poi mi dice le differenze. Il fatto storico è sempre lo stesso, ma la qualità della rievocazio-ne storica di 50 anni fa non è la stessa della manifestazione di sabato scorso ed io mi au-guro che qualcuno l'abbia vista. Venite a vedere la qualità! E' diverso il discorso, e quan-do parliamo di rievocazione storica dobbiamo lavorare anche su questo, se vogliamo che sia la promozione del territorio, dell'immagine. La qualità è fatta da tantissime cose, dopo-diché, ripeto, fate come volete.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Pensavo di non intervenire, nonostante abbia sottoscritto questa proposta di legge ed abbia partecipato alla discussione in Com-missione, per una ragione di contingentamento dei tempi, visto che abbiamo molti atti e perché mi trovo d’accordo con le cose che sono state dette finora, però a questo punto credo che, al di là dell’emendamento Giancarli che io voterò, il dibattito si stia spostando su due interpretazioni diverse di questa proposta di legge, perché se volessimo interpre-tarla come un semplice riconoscimento di rievocazioni storiche, è evidente che l’aggettivo storica sta ad indicare la rievocazione di fatti storici, non che esiste da più di 100 anni, se la volessimo interpretare come un riconoscimento anche dal punto di vista finanziario, non ci sarebbe nulla di male perché ogni anno in sede di bilancio, da moltissimi anni, da quando ho memoria di questo Consiglio, vengono erogate delle risorse alla Quintana o alle manifestazioni storiche più importanti e più significative della nostra regione.
Questa legge da un certo punto di vista e secondo un’interpretazione potrebbe esse-re la certificazione normativa di quanto facciamo ogni anno in bilancio, se così fosse allo-ra non avrebbero bene nemmeno 25/30 anni, avremmo potuto dire anche 50, esistono 3 o 4 manifestazioni, forse non di più, nelle Marche che si svolgono da più di 50 anni, allora questo sarebbe legittimo, ma è un senso che daremmo a questa legge.
Mi pare di aver colto nei nostri lavori in Commissione ed anche dagli interventi in Au-la che si sta dando un altro significato a questa legge, cioè favorire, anche tramite la pro-mozione turistica e pubblicistica, quindi promuovere sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista informativo, anche altre manifestazioni storiche nel senso che rievoca-no fatti storici che esistono da meno di 50 anni e ce ne sono molte.
Io la interpreterei in questo senso, però adesso faccio una proposta ai colleghi ed è la seguente: quando un collega o un gruppo di colleghi lavorano ad un testo di legge e pre-vedono una dotazione finanziaria, ovviamente questa è soppesata alla platea dei poten-ziali beneficiari, quindi è evidente che quando si è proposto manifestazioni che esistono da 25/30 anni automaticamente si sa che sono un determinato numero, è chiaro che nel momento in cui noi andiamo ad abbassare il numero di anni, e quindi ad allargare la pla-tea dei beneficiari, le stesse risorse che abbiamo previsto vanno ad un maggior numero di manifestazioni, di conseguenza diamo di meno alle singole manifestazioni, quindi in conclusione voterò l’emendamento del Consigliere Giancarli, ma insieme al Consigliere Talè, se è d’accordo, mi farei promotore fin da subito, in vista del prossimo assestamento di bilancio, di un emendamento, e mi aspetto che lo votino tutti coloro che hanno qui espresso la volontà di allargare la platea di beneficiari, che doti di maggiori risorse questa legge per andare incontro alla naturale estensione della platea di beneficiari che noi pre-vediamo in seguito a questo emendamento, così non faremmo un’eccessiva dispersione delle limitate risorse della legge e potremmo cogliere il senso della legge per come l’abbiamo interpretata in Commissione e in questo bel dibattito in Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Era inevitabile che si arrivasse ad una discus-sione sul punto che riguarda la durata, perché quello della durata, io che ho seguito tutto il provvedimento in I Commissione, è stata una discriminante che ha accompagnato tutta la discussione degli atti. A dirla tutta ero uno di quelli che era partito dai 50 anni, quindi chiedevo il riconoscimento di tutte quelle manifestazioni storiche, importanti, che veniva-no fatte dall’immediato dopoguerra in poi, perché il Consigliere Celani si è soffermato su due cose una giusta, ma una totalmente sbagliata e dopo gli dirò perché.
La prima che abbiamo visto è che queste manifestazioni, soprattutto le più radicate nelle Marche, che sono poche, non sono tantissime, sono inserite nel tessuto della città, non sono manifestazioni fine a se stesse che durano 20 giorni nel mese di agosto, ma hanno delle consuetudini, dei luoghi di ritrovo, delle pubblicazioni, che impegnano cen-tinaia e centinaia di persone, oserei dire anche migliaia di persone, tutti i giorni dell’anno. Sono una cosa seria e noi per dargli un valore importante, secondo me non possiamo scendere sotto i 30 anni, questo l’ho detto sin dal primo momento, poi siamo arrivati, dopo alcune mediazioni, ad un accordo ma, visto che si è aperta la discussione, vorrei tornare alla mia posizione originale, ovvero cercare di alzare il più possibile questa soglia, cer-cando una mediazione tra noi.
Mi ricordo, e mi rivolgo al Consigliere Celani, qualcuno potrebbe dire che non c'entra nulla, ma per me c'entra, quando in quest’Aula discutemmo delle sagre ed il sottoscritto chiese in controtendenza una durata minore, perché le manifestazioni enogastronomi-che non possono durare più di 5 giorni, qualsiasi tipo di manifestazione, ed anche lì si sono create delle posizioni diverse che hanno portato a lasciare invariati quei famosi 30 giorni, come lo erano fino a qualche tempo fa. Su questa cosa ci tornerò, Consigliere Ce-lani, però vorrei che anche lì ci fosse coerenza ed anche lì non si ragionasse con una mentalità localistica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Consigliere Celani, ho visto il suo accorato appello che le parte dal cuore, però, secondo me, non deve farsene una pena perché non ci sono 4 mi-lioni di euro da dividere, non c’è niente!

(interrompe il Consigliere Celani)

Luigi ZURA PUNTARONI. Potevano anche non esserci i soldi, ed esserci un interes-samento della Regione, ad esempio, per la promozione. Si promuove la regione, per quel-lo che contiamo, ci si attiva a Roma per invitare 10 ambasciatori, per internazionalizzare.
L’altra sera ero ad una fiera del mio settore e mi ha fatto piacere la presenza di due ambasciate, cosa che non era mai accaduta, quella dell’Ucraina, il Consolato di Milano e quella svedese, si sono fermati a fare i complimenti per le sfilate a cui avevano assistito, così si dà un’internazionalizzazione.
Nel nostro territorio con la Quintana di Ascoli, con la manifestazione di Foligno, con il Palio dei Castelli, dalle mie parti da 30 anni, alla fine se devi essere concreto, secondo me, devi avere almeno un milione di euro da dividere su dieci eventi, ma se si mettono so-lo 40.000 euro mi viene da ridere! Non metto niente, che è la cosa migliore, e mi attivo su altri canali, aumento il prestigio di quelle manifestazioni con un certo tipo di ospiti, se ho capacità, che ha più valore che mettere i soldi, ma stare qui a discutere se 18, 23, 25 anni solo perché qualcuno ce lo ha chiesto ...
Da me a San Severino c’è il Palio dei Castelli gestito da amici miei che mi chiedono sempre qualche aiuto ed io rispondo che da noi tutta la procedura porta a 1.000, 1.500 euro, ne spendono 80, 90, 100 mila e gli viene da ridere, quest’anno hanno partecipato almeno 1.000, 1.300 figuranti, con tutti i giochi che durano un’intera settimana.
Dire che i 40.000 euro di questa legge sono un passo iniziale, che nel tempo potran-no aumentare fino a 100.000, per me con l’aria che tira, stando in Italia, dico che è tutta da ridere.
Se io fossi la Giunta e volessi promuovere, ed è giusto perché la cultura è turismo, promuoverei in maniera sottile, raffinata, senza toccare i soldi che diventa patetico, pro-muovo se ho la capacità, perché questa cosa mi ricorda la storia dell’aeroporto, delle in-frastrutture, del piano paesaggistico, quindi gioco in grande se ho la capacità di giocare in grande, oppure sto sempre solo a parlare, come aumentare la sicurezza all’Hotel House mettendo solo il container.
Devo promuovere e per le nostre feste importanti metto solo 40.000 euro? Consigliere Celani lei per cosa si accalora? Io l'avrei impostata diversamente. La miseria è talmente alta e le cifre sono bassissime, dall’esterno invece arrivano richieste ben più alte per sin-goli interventi, qui si sta a litigare per 40.000 euro! Che decadenza, povera Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Sub emendamento n. 6/1/1 a firma dei Consiglieri Giacinti, Marconi.
Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Anche per giustificare questo sub emendamento, presentato insie-me al Consigliere Giacinti, nel quale riproponiamo la cifra iniziale degli anni, cioè 30.
Ho seguito poco questa legge, lo confesso, ma dalle ultime cose ero convinto che ri-guardasse le piccole rievocazioni, cioè immaginavo che 40.000 euro fossero per attivare piccole rievocazioni e non per intervenire sulle grandi, proprio partendo dall’articolo 9. Sono perfettamente d’accordo con il Consigliere Zura Puntaroni - evento da sottolineare - che data la cifra, perché la prima cosa che guardo in una legge è la cifra, poi su quella mi oriento e cerco di capire quello che c’è dietro, mi era sfuggito il resto, la parte più impor-tante, quindi confesso la mia assoluta superficialità. Quindi mi farò cura di presentare un’altra proposta di legge, che andrà a modificare questa, perché ormai questa l’abbiamo fatta, che cambi la prospettiva perché ritengo, come è sempre stato dal 1970 in poi, che le grandi manifestazioni entrano ordinariamente nel bilancio regionale con interventi diretti, come già ci stanno, adesso non c’è l’Assessore, ma i grandi eventi culturali delle Marche, quelli che costano centinaia di migliaia di euro addirittura milioni, la Rossini Opera Festi-val, lo Sferisterio, Musicultura Premio Città di Recanati, sono eventi finanziati sempre in forma diretta, riconosciuti in quanto tali.
Dove fai un bando è perché hai una microdistribuzione e la microdistribuzione è per rievocare o far partire nuove iniziative di rievocazioni storiche che fino ad oggi erano ri-maste nel dimenticatoio, cioè si faceva partire la tradizione, questo era quello che era emerso secondo me dall’intervento del Consigliere Traversini, invece qui l’indirizzo è un altro.
Nella logica di andare verso le grandi manifestazioni, quelle ormai consolidate a livel-lo storico, è chiaro che il consolidamento storico deve essere ampio, 50 anni poteva esse-re anche una provocazione, ma è chiaro che la misura dell’asticella mette dentro o taglia fuori, però il ragionamento vero da fare, e faccio un appello all’Aula per sapere se c’è qualcuno anche della minoranza che è disposto a promuoverlo insieme a me, è quello di una proposta di legge di questo tipo, una proposta di legge diversa per dire: ci sono delle cose mai immaginate, mai rievocate – lo sbarco di Traiano, dei greci, dei romani - e sicco-me intorno a queste cose c’è anche l’articolo 7, relativo ai consumi ed alle attività enoga-stronomiche che accompagnano sempre questi eventi, che significa l’attività vera, dicia-mocelo chiaro, con pochissimi soldi pubblici e tanti soldi privati, io metterei anche il crite-rio della compartecipazione, è chiaro che sui grandi eventi c’è, ma nei piccoli per stimolar-li direi che l’intervento pubblico vale un terzo, un quarto ed il rimanente viene messo dal comitato di zona, dal quartiere, cittadino, dal Comune. Deve essere una forma di stimolo, non di copertura, “Io ti do l'idea e tu mi dai i soldi!” “No, io ti do una parte dei soldi e se tu riesci a trovarne altri, ha un senso che questa cosa parta”. Sarebbe interessante una volta tanto, non sono riuscito a trovare un unico manifesto, ma penso che ci voglia un libro, per mettere in conto l’enorme ricchezza delle migliaia di manifestazioni, prevalentemente concentrate nel periodo estivo, ma anche distribuite nel resto dell’anno, che fanno una rete impressionante. I nostri ospiti, che vengono nella nostra regione per soggiornare, tro-vano interessantissimo il fatto che non c’è bisogno di andare tanto lontano per trovare un punto di aggregazione e questo avviene grazie anche alla distribuzione di queste iniziati-ve.

PRESIDENTE. HA la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Condivido l’idea che rimangano i 30 anni, e faccio due esempi, il Consigliere Marconi mi ha sollecitato molto e lo ringrazio perché parla delle piccole mani-festazioni.
Nella mia vita ho due manifestazioni storiche che mi stanno particolarmente a cuore, una chiaramente è la Quintana di Ascoli, dove ci sono 1.400 i figuranti, pensiamo che dietro ogni figurante c’è una famiglia, quindi il coinvolgimento all’interno della manifesta-zione è enorme, non solo, ma tutto l’anno c’è la preparazione all’evento Quintana, c’è la formazione dei figuranti, di chi suona la chiarina, dei tamburini, ci sono prove che si fan-no in continuazione. Quindi la cosa che mi piace dell’articolo 1 è il fatto di sottolineare l’aggregazione sociale e la promozione umana. Secondo me il valore non è nei 40.000 euro che rispetto ad una manifestazione come la Quintana di Ascoli sono una cifra risibi-le, ci si compra si e no un vestito e mezzo di una dama, tanto per dare il peso e il significa-to di quanto possano costare alcuni abiti che sono tutti cuciti a mano e sono costosissimi per stoffe e ricerca storica.
Una tradizione storica come quella della Quintana è talmente permeata, come diceva il Consigliere Urbinati, nella città che è diventata un fatto culturale e, secondo me, queste manifestazioni più grandi sono un valore aggiunto nella promozione della regione. Mi permetto di dire che quando la Quintana di Ascoli Piceno viene trasmessa in diretta su Rai 1 o Rai 2, tutta la regione Marche ne beneficia e non abbiamo tanto bisogno del logo della Regione Marche quanto viceversa, come altre manifestazioni che sono così impor-tanti e così radicate all’interno della regione tanto da rappresentarla. Invece, come diceva il Consigliere Marconi, ci sono delle piccole rappresentazioni, e penso alla Festa Bella di Spelonga, che è una festa piccola per modo di dire perché Spelonga è una frazione di Arquata del Tronto e grazie a Festa Bella abbiamo forse avuto meno morti di quelli che ci sarebbero potuti essere perché c’era una festa quella sera e molti ragazzi di Pescara era-no ancora, anche se era l’alba, fuori di casa. Questa è una festa molto particolare che du-ra da molto più di 30 anni, ha una grande tradizione radicata, che ovviamente si è modifi-cata nel tempo tanto da diventare anch’essa una attrazione territoriale perché c’è gente che viene per assistere a questa tradizione che prevede la rievocazione della battaglia di Lepanto quando gli spelongani riuscirono, partecipando a quella battaglia, a portare via una bandiera turca che è stata custodita per tanti anni nella Chiesa di Spelonga, ora non più perché è nel Duomo di Ascoli Piceno. Viene tagliato l'albero più grande del bosco del Martese, tutti vanno, si rimane nei boschi e c'è la guerra per poter ...
Detto questo, mi trovo perfettamente d’accordo con quanto detto dal Consigliere Mar-coni perché credo che si possa pensare ad un’altra norma che vada a cercare queste ca-ratteristiche, queste chicche che ci sono e che devono essere aiutate dal punto di vista economico, perché non hanno le possibilità che hanno invece manifestazioni grandi come la Quintana di Ascoli.
Quindi non è soltanto il punto di vista economico perché, ripeto, 40.000 euro sono una cifra molto piccola, invece è importante che ci sia il riconoscimento bilaterale, da un lato la Regione, che ha nella Quintana o in altre manifestazioni un veicolo di comunica-zione e valorizzazione, dall'altra probabilmente, come dice il Consigliere Marconi, si po-trebbe pensare a quelle rievocazioni più piccole che sono storicamente importanti, stanno crescendo ed hanno una storia antica, ma non hanno, magari per la piccolezza dei luo-ghi e per le scarse risorse, la possibilità di emergere maggiormente.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Solo per chiedere la votazione per appello nominale sul sub emendamento 6/1/1.

PRESIDENTE. Sub emendamento n. 6/1/1 a firma dei Consiglieri Giacinti, Marconi. Lo pongo in votazione per appello nominale chiesto a nome del Capogruppo Bisonni.
Favorevoli: Biancani, Carloni, Casini, Celani, Giacinti, Leonardi, Marconi, Marcozzi, Mastrovincenzo, Micucci, Sciapichetti, Talè, Traversini, Urbinati, Zaffiri;
Contrari: Bisonni, Giancarli, Maggi, Minardi;
Astenuti: Nessuno.

(L’Assemblea legislativa approva)

Emendamento 6/1. Decaduto

Articolo 6, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Chiedo di intervenire perché voto a favore della legge, ho votato contro l’articolo 6 in coerenza con l’emendamento che avevo presentato.
Intervengo perché sinceramente non ho capito a chi era rivolto l’intervento del Con-sigliere Celani, perché se si tratta di valorizzare queste manifestazioni storiche nelle espressioni più profonde della tradizione della nostra gente, io non solo mi trovo d’accordo, ma penso che quei 30 anni dovrebbero diventare almeno 50, e lì concordiamo anche con l’Assessore Casini, perché lei ci ha descritto questo tipo di manifestazione e su quello spirito mi ci ritrovo, però dovremmo scrivere 50.
Ma da 25 a 20 io non mi sento di accettare nessuna critica perché non cambia nulla, perché, ripeto, dopo 20 anni le espressioni associative, democratiche, culturali, le energie di una comunità sono espresse, quindi da 25 a 20 non accetto alcuna critica e mi permet-to di dire al Consigliere Celani che io non conosco, non la pronuncio nemmeno quella parola, non la conosco e nemmeno mi piace il significato di clientela. Io posso essere contattato da un Sindaco o da più Sindaci, questo si, e quando vengo contattato anche da un singolo cittadino o da un Sindaco sono abituato ad ascoltare, a cercare di capire e soprattutto quando l’istanza mi viene rivolta da chi rappresenta una comunità non na-scondo una maggiore sensibilità, perché so che chi rappresenta una comunità si fa cari-co di un interesse generale.
Ripeto, dal punto di vista del significato della legge non aggiungo altro, perché se si tratta dell'espressione profonda della tradizione della nostra gente mi trova pienamente d’accordo.
Sugli interventi che qui ci sono stati, in particolare quello del Consigliere Busilacchi, quando parlava della necessità di reperire risorse, ed anche quello del Consigliere Mar-coni in riferimento alla necessità di incardinare dentro il bilancio della nostra Regione al-cune manifestazioni che sono parte integrante della nostra identità storica e culturale, credo che dovremo lavorarci sopra perché ci sono problemi aperti che devono trovare una risposta.
Questa dichiarazione mi sembrava doverosa nel momento in cui ho presentato un sub emendamento, frutto di un ragionamento costruito anche su alcune istanze del terri-torio, mi sembrava giusto manifestarlo. Voglio anche ringraziare il Consigliere Bisonni, non tanto per la condivisione, ma perché ha portato alla luce, ha fatto emergere quelle che sono le volontà di tutti noi. Grazie Consigliere Bisonni.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Pensavo che questa proposta di legge avesse un altro spirito, pensavo fosse per incentivare le manifestazioni di carattere storico nella nostra regione e per dare un aiuto a quelle che, nel dibattito in Commissione si era detto, stentano, quelle che hanno difficoltà, quelle che si autotassano e impegnano il loro tem-po, per cui questa legge doveva essere un riconoscimento sia per l’impegno che per la parte economica, di questo non si tratta, quindi, probabilmente non ho capito io anche dal senso della discussione che si è svolta in I Commissione, allora sono scontento, sono si-curamente favorevole, mettiamo nella legge 50 anni, o meglio ancora mettiamo i nomi del-le manifestazioni storiche, li mettiamo 1 per 1, 5, 6 quelle che sono e diciamo la legge è per queste manifestazioni storiche qui: Quintana, Palio dell’Assunta, Turba di Cantiano, mi sembra meno ipocrita a questo punto, ma questa non è più una legge promozionale per aiutare le manifestazioni storiche delle Marche, questa è una che legge sulla quale concordo, perché condivido anch’io lo spirito di queste manifestazioni importanti, come dice il Consigliere Celani, che certo la Regione deve finanziare, ma io avevo capito un'al-tra cosa ed l’avevo spiegata al mio gruppo con un altro spirito, non questo.
Certo, Consigliere Celani, l’anzianità è sicuramente un fatto di qualità, ma non è solo la qualità, ci sono delle manifestazioni non dico nelle Marche, non dico in Italia, non dico in Europa, dico nel mondo che la prima volta vengono fatte, perché hanno finanziamenti, perché hanno persone capaci, e diventano delle manifestazioni che muovono centinaia di migliaia di persone.
Quindi l’anzianità è uno dei criteri per cui la manifestazione storica è di qualità, ma non è l’unico elemento di qualità, qui si è voluto mettere questi 30 anni, questo ibrido tra quelle che ci sono e quelle che sono lì al momento, non avevo capito, probabilmente per un mio limite, per cui noi ci asterremo dal votare questa legge che è una cosa diversa da quella che avevamo concepito e inteso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Devo dire che sono stata un po’ indecisa du-rante la discussione sul voto di questo provvedimento, perché sono fermamente convinta dell’importanza di valorizzare il nostro patrimonio di tradizioni, e queste rievocazioni stori-che danno non solo il senso della storia da cui veniamo, ma sono anche motivo impor-tante per tanti piccoli borghi e tante piccole comunità oltre a magari città più importanti e più grandi che sono state ricordate, come ad esempio la Quintana di Ascoli, quindi cre-dendo fermamente in questo principio il mio presupposto era quello di votare a favore di un criterio nel quale mi riconosco.
Il balletto che però si è consumato rispetto agli anni, per cui bisognava valorizzare, ri-comprendere l’una o l’altra manifestazione, devo dire che a parer mio ha dato un brutto spettacolo a chi sta assistendo e seguendo questa discussione, perché è sembrato vera-mente, magari non è così, ma l’impressione fortemente è questa, che si sia tirato per la giacchetta un provvedimento per cercare di farci rientrare l’uno o l’altro e questo credo che sia sbagliato perché forse dire: “Ci rientrano queste manifestazioni” era da fare nel lavoro in Commissione senza arrivare ad uno scontro qui in Aula, perché non diamo, lo ripeto, una bella immagine.
Alla fine devo dire che nonostante queste carenze, nonostante le mancanze, che sono state messe in evidenza dagli stessi Consiglieri, che hanno dichiarato già di votarla, come ad esempio la scarsità di risorse, il fatto che queste risorse vengano tolte alla legge sul cyberbullismo che dovrebbe essere approvata da qui ai prossimi Consigli, sull’importanza della quale tutti si sono spesi nei mesi in cui è stata depositata. Quindi ci sono delle carenze gravi, secondo me, sulle quali bisogna tornarci, ma nonostante que-sto ho deciso di votare favorevolmente perché credo che debba passare il principio di questa importanza, chiedo però, visto che oggi non c’è stata evidentemente la serenità all’interno dell’Aula per discutere questo, come altri provvedimenti, che tutti i vulnus, che sono stati evidenziati anche dai Consiglieri che mi hanno preceduto, possano essere ri-discussi per fare di questa legge non un motivo di scontro, ma un qualcosa che riesca a valorizzare un patrimonio così importante come quello storico, culturale e artistico che le Marche hanno.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Intervengo per ribadire il mio voto favorevole, anche per chiarire il senso di quanto detto e chiarirmi con il Consigliere Giancarli.
Parliamoci chiaro, nel mio primo intervento mi sono fermato a parlare dell’articolo 1, delle finalità della legge, non ho parlato di risorse, per cui chi vuole interpretare questa presa di posizione mia o di qualche altro Consigliere per difendere i 40.000 euro ha sba-gliato tiro, perché a me delle risorse non interessa nulla, mi interessa soltanto la valoriz-zazione della rievocazione, tanto è vero che chi mi ha preceduto, quale Consigliere di Ascoli, in quest’Aula ha tentato più volte di promuovere una legge per il riconoscimento della Quintana come rievocazione storica leader nelle Marche e non c’è mai riuscito.
Per rispondere al Consigliere Maggi, io sono d’accordo con l’idea di fare una legge che individui quattro rievocazioni storiche da portare all’attenzione del mondo, questa è la rievocazione storica di qualità, altrimenti non significa nulla, tutte sono rievocazioni stori-che, basta trovare un fatto acclarato, ve ne dico uno: in un Comune vicino ad Ascoli, Monsampolo, si sono inventati il Ratto della Semola perché uno storico ha scritto un libro ambientato all’epoca borbonica e dopo 10/15 anni che la fanno, quindi lasciamo perdere.
Torno al concetto di prima, se devo riutilizzare una rievocazione storica per promuove-re un territorio, una regione, è certo, non basta soltanto ricordare l’evento storico che c’è stato un secolo fa, tre secoli fa o mille anni or sono, della nostra Quintana c’è già traccia negli Statuti di Ascoli del 1377, acclarato, se poi qualcuno dice che è una leggenda sono affari suoi. Noi abbiamo una grande leggenda, quella della Sibilla, Dio non voglia che a qualcuno venga in mente di riaprire la grotta per vedere che c’è sotto, ma se è una leg-genda sotto non c’è niente!
Detto questo, Consigliere Giancarli mi sono inalberato perché mi sembrava di aver capito, ma mi sbagliavo, che girasse un sub emendamento a 24 anni, basta, mi limito qui!
Dopodiché se vogliamo fare una modifica a questa legge fra sei mesi e vogliamo por-tarla a 50 anni, sono d’accordissimo perché è così che si difendono le rievocazioni stori-che di un certo valore e qualità del nostro territorio, perché significa che se per 50 anni si è fatta una manifestazione, la comunità in quella si identifica.
Questo è il discorso e chiudo. I 40.000 euro mi fanno sorridere perché, ripeto, parlo della Quintana, ma potrei parlare del Palio dell’Assunta, di Mondavio, i bilanci sono fuori controllo, si spendono centinaia di migliaia di euro per cui non è che meno siamo meglio stiamo, non mi appartiene assolutamente questo slogan. Grazie.

PRESIDENTE. Testo unificato delle proposte di legge nn. 146 e 148, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 88
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Istituzione dell'Unità regionale per l'acquisto di energia elettrica e gas (URAE)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 88 del Consigliere Fabbri.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.

Federico TALE'. Grazie Presidente. Sarò telegrafico perché è giusto che lasci la paro-la al Consigliere Fabbri che è il presentatore della legge.
Con questa proposta di legge si vuole istituire l’Urae, ovvero l’Unità regionale per l’acquisto di energia elettrica e del gas naturale, una sorta di acquisto collettivo di servizi di energia elettrica e gas naturale per conto dei consumatori.
La prima finalità è quella di promuovere la costituzione di un gruppo di clienti finali con il fine di svolgere attività di acquisto collettivo; la seconda finalità è quella di procede-re con gara ad evidenza pubblica all’individuazione del venditore con la migliore offerta per la fornitura di energia elettrica; la terza finalità è quella di sostenere l’energia elettrica verde, prodotta da impianti alimentati oltre il 50% da fonti rinnovabili.
Penso che sia un ottimo provvedimento che va nella direzione della trasparenza e della salvaguardia del consumatore, sia esso pubblico, privato o aziendale.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. L’istituzione di questo gruppo Urae dovrebbe concettualmente, come ha introdotto bene il Consigliere Talè, ripercorrere i gruppi di ac-quisto solidali che già spontaneamente in altri settori sono presenti.
Nel 2007, favorito dalle normative europee, nasce il mercato libero per l’energia e per il gas, consentendo ai nuovi operatori privati di entrare nel mercato della fornitura di luce e gas in regime di concorrenza, svolta che nelle previsioni avrebbe dovuto favorire l’abbassamento dei prezzi e quindi delle bollette per i cittadini. Le cose però sappiamo che non sono andate esattamente così, a distanza di 10 anni si scopre che oltre il 60% dei consumatori domestici e delle imprese hanno preferito rimanere nel mercato tutelato. Scarsa concorrenza abbiamo rilevato in questi 10 anni nelle varie compagnie del settore, che più o meno si dice abbiano fatto “cartello”.
Sappiamo che il prossimo giugno, quindi nel 2019, con un anno di proroga, si avrà la completa liberalizzazione del mercato e sarà effettiva, quindi un anno e mezzo fa ho pen-sato di produrre questa proposta di legge che spinge la Regione a rendere maggiormente consapevoli i cittadini del consumo di energia elettrica e quindi di responsabilizzarsi nella scelta del fornitore.
Voglio leggervi velocemente alcuni passi dell’articolato per chiarire qual è l’impostazione della normativa, normativa che è a costo zero per la Regione, però è un’opportunità per i cittadini.
La Regione riconosce e valorizza il consumo consapevole e responsabile di prodotti e servizi, considerandolo uno strumento di promozione dei principi di tutela del consuma-tore. In particolare, la Regione concorre alla valorizzazione di un mercato dell’energia elettrica e del gas naturale concorrenziale e trasparente nella qualità dei servizi offerti e dei prezzi applicati, nel rispetto della pertinente normativa statale ed europea.
La Regione attraverso l’Unità regionale per l’acquisto di energia elettrica e gas natu-rale (Urae) partecipa e promuove la costituzione di gruppi di clienti finali con il fine di svolgere attività di acquisto collettivo, di servizi di fornitura di energia elettrica e di gas na-turale; coordina, con criteri di acquisto trasparenti e non discriminatori, procedure ad evi-denza pubblica per l’individuazione del venditore con la migliore offerta e per la fornitura di energia elettrica o di gas naturale sotto il profilo dell’economicità, della produzione, in base alla produzione di energia verde, quindi con oltre il 50% da energie rinnovabili, e della trasparenza e della qualità dei servizi.
La normativa introduce un'altra cosa interessante ed è che per la definizione della fornitura ci si avvarrà della Stazione unica appaltante della Regione Marche, cioè della Suam.
Ci sarà un tavolo tecnico di indirizzo e di sviluppo, di cui all’articolo 5, presso la Giun-ta regionale, composto da rappresentanti degli enti pubblici, dei soggetti privati e delle as-sociazioni che possono aderire all’attività svolta dall’Urae, la partecipazione a questo ta-volo tecnico è naturalmente gratuita.
Abbiamo le funzioni della Giunta regionale specificate, tra cui spicca il punto d) in cui la Regione realizza e aggiorna sul proprio sito istituzionale un apposito spazio riservato all’Urae ed ai clienti al fine di favorire la massima informazione delle funzioni svolte dalla stessa.
Nella clausola valutativa, che abbiamo voluto inserire, la Giunta trasmette all’Assemblea legislativa una relazione sullo stato di attuazione e sull’efficacia di questa legge, la relazione conterrà dei dati e delle informazioni tra le quali: il numero, l'incremen-to e la copertura territoriale dei gruppi di acquisto dei clienti finali che hanno aderito ai bandi, in modo da vedere se prende piede e se il servizio risulta poi appetibile al cliente finale, soprattutto quantificare i risparmi ottenuti dai soggetti aderenti alle iniziative di ac-quisto collettivo di energia elettrica o di gas naturale per vedere effettivamente che il fatto-re scala sia realizzato.
Vorremmo quantificare anche l’incremento nell’utilizzo finale di energia elettrica pro-dotta da fonti rinnovabili, quindi la Regione con questa normativa si fa attrice principale nel cercare di spronare il libero mercato della produzione di energia elettrica verde e ren-dere consapevoli gli enti pubblici, i distretti industriali, i liberi cittadini, dell'acquisto di energia prodotta secondo i criteri che abbiamo detto: economicità, sostenibilità ambientale e trasparenza nella formazione dei prezzi.
Ritengo che questo gruppo possa fornire ai cittadini un buon servizio, per questo spero, come in Commissione è stato emendato dopo una approfondita discussione il te-sto iniziale su alcuni aspetti e poi votato all’unanimità, che la mia proposta possa essere accolta anche dall’Aula e votata all’unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Voglio sottolineare alcune cose, la prima cosa positiva che leggo in questa legge, che da quello che ho capito approveremo tutti, o più o meno tutti, è: propo-sta di legge n. 88 ad iniziativa del Consigliere Fabbri, faccio sapere all’Aula che il Consi-gliere Piergiorgio Fabbri è del Movimento 5 Stelle, quindi leggi proposte dalla minoranza approdano in Aula e vengono approvate, questo registriamolo perché non l’ha detto nes-suno ed io lo registro positivamente, a dimostrazione che la democrazia può anche fun-zionare.
La seconda cosa, è una preoccupazione che esterno perché ci sia un segno a verba-le, l’ho chiesto, l’ho chiesto anche alla maggioranza, questo Coordinamento non vuole essere propedeutico a una riorganizzazione, Assessore Sciapichetti, di tipo regionale, estendendosi magari ai rifiuti, all’acqua, la lascio lì, faccio il discorso dei vecchi politici, che è chiaro non credo sia nell’intenzione del proponente, però non vorrei che questi Coordinamenti vadano verso direzioni indesiderate.
La terza cosa che non ho letto chiara nella legge, ma credo che sia così, me lo con-fermava il Consigliere Traversini, quindi vado rapidamente alla conclusione, è che l’invito è rivolto a tutte le società distributrici, non solo alle società produttrici, questo è chiaro, quindi non dico che non ho fatto emendamenti anche se ero tentato di farli a favore di nostre aziende marchigiane, perché esistono aziende pubbliche marchigiane al 100% pubbliche, o 70, 80% pubbliche, però per la concorrenza non possiamo favorirle, anche se sarebbe stato interessante, sennò facciamo questa cosa e poi ci troviamo solo le gran-di aziende, senza nominarle, e le nostre piccole, che sono nostre, perché sono quelle che reggono sulle quote azionarie dei Comuni, finiscono per essere penalizzate.
Da ultimo con l’occasione annuncio la presentazione di una proposta di legge insie-me al Consigliere Traversini, ma anche questa aperta a tutte le firme, perché questo atto me ne ha ispirato un altro e cioè dire: noi potremo immaginare anche una sorta di coordi-namento delle tariffe, perché abbiamo approvato all’unanimità, cari capigruppo, una mo-zione nella quale dicevamo che per l’acqua e per l’energia elettrica, non per il metano, dove è possibile registrare un consumo individuale che varia a seconda che l’appartamento/abitazione sia occupato da una persona o da sette persone, abbiamo un sistema tariffario fortemente penalizzante verso i nuclei più numerosi perché abbiamo un sistema a fasce che fa si che chi sta in 3, 4, 5, paga due volte o tre volte di più di chi sta da solo perché chi sta da solo è nel consumo della fascia minima, chi sta in più, finisce per pagare di più. Quindi un tentativo di un coordinamento delle tariffe, chiaramente non le possiamo imporre, però un coordinamento delle tariffe, alla stessa maniera di questa sigla, penso che possa essere interessante. Grazie e voterò la proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. All’articolo 3 (Definizioni) è definita la figura del venditore: “ven-ditore: il soggetto, controparte del contratto stipulato con il cliente finale - perché poi il contratto viene stipulato da ciascuno - che produce o trasporta o distribuisce energia elet-trica o gas naturale”, quindi la rassicuro su questo aspetto perché dà la massima flessibili-tà nella ricerca di mercato per l’offerta migliore.
Sull’acqua, Consigliere Marconi, sfonda una porta aperta perché noi abbiamo propo-sto ad inizio mandato una mozione, che poi era stata approvata, che istituiva i 50 litri a cranio come diritto della popolazione, che ancora non è applicata, ma sulla quale ritorne-remo perché l’acqua è una nostra stella e su questa cosa vorremmo andare a fondo, ap-profittando del fatto che è un argomento che sta a cuore soprattutto a noi, ma anche a tut-te le altre sensibilità sia dal punto di vista sociale che ambientale.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Non volevo intervenire, ma lo faccio sulla scorta di quanto ha detto il Consigliere Marconi.
Questa proposta di legge, e probabilmente anche quella per cui ha colto l'ispirazione il Consigliere Marconi, è sicuramente ben accolta e molto utile, ma mi riferisco a ciò che ha detto: “Le nostre piccole sono quelle partecipate dai Comuni”, queste piccole parteci-pate dai Comuni che sono non più tanto piccole, ma medie, stanno svolgendo la funzio-ne di S.p.A., società di capitali, per cui guardano all’utile non guardano alla collettività.
Voglio fare un esempio per tutti, Prometeo si è unito a Proestra, l’acqua, la luce ed il gas sono aumentati, quando vai a pagare le bollette le paghi in una banca del Veneto, e quando c’è la partita della Fiorentina ci sono tutte le sponsorizzazioni di Estra senza Prometeo che è sparita, nonostante Estra sia una società che aveva meno utenti di Pro-meteo, quindi il fatto che siano società partecipate da amministrazioni pubbliche non è una garanzia di qualità e onestà nei confronti dei cittadini, anzi molte volte si comportano in maniera più speculativa rispetto a quelle non partecipate dalla pubblica amministrazio-ne.
Per cui questa proposta di legge del Consigliere Fabbri e quella che vuole fare lei, secondo me, devono fare chiarezza e devono informare gli utenti nella maniera più chia-ra possibile perché la speculazione è in agguato su beni comuni di prima necessità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Intervengo perché è stato ricordato che la legge presentata dal Consigliere Fabbri è stata votata all’unanimità dalla Commissione, si rimarcava il fatto che non è la prima volta che una proposta fatta da un membro della minoranza venga appro-vata e portata in Consiglio, almeno per quanto riguarda la II Commissione non è la prima volta che avviene, è una prassi, nel senso che nel momento in cui c’è una buona propo-sta la si valuta e la si porta avanti in maniera corretta, come va ricordato le proposte, sia della maggioranza che della minoranza, rimangono dei firmatari, ma poi c’è l'attività di modifica della Commissione, è il lavoro della Commissione, credo che questo vada rimar-cato perché mi sembra corretto.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 88. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 217
ad iniziativa del Consigliere Traversini
“Modifica alla legge regionale 29 dicembre 1997, n. 76 'Disciplina dell'agricoltura bio-logica'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 217 del Consigliere Traversini.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.

Federico TALE’. Questa è una proposta di legge tecnica, vi ricorderete che un mese fa circa abbiamo introdotto l’obbligo di utilizzo di una quantità minima, 40%, di prodotti biologici in tutte le mense pubbliche della regione Marche. All’articolo 12 di quella legge avevamo scritto, recependo un emendamento della Consigliera Leonardi, di privilegiare i prodotti del territorio marchigiano. Al Governo questa cosa non va bene e se la legge non verrà modificata, verrà impugnata per il rispetto dei più generali principi di proporzionalità, non discriminazione e parità di trattamento degli operatori economici. Quindi abbiamo concordato con il Ministero un’altra dicitura, che fra l’altro è la stessa che abbiamo messo anche nella legge riguardanti le sagre di qualità, che è stata approvata, e ci hanno pro-messo che ci approveranno anche questa.
Sostituiamo “privilegiando quelle del territorio marchigiano” con “privilegiando i pro-dotti provenienti dal mercato locale per i quali tutte le fasi di produzione, trasformazione, vendita sono realizzate entro un raggio di 70 chilometri, secondo quanto previsto dal pro-gramma di sviluppo rurale della Regione Marche 2014/2020”.
Mettendo questa dicitura e sostituendola dovremmo essere a posto.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Non ho altro da aggiungere perché è una spiegazione tecnica che abbiamo votato in Commissione dopo averla esaminata, per cui ritengo, dato che ci interessa la legge che avevamo approvato, che introduce il 40% di biologico nelle mense, sulla quale emendamenti e discussioni avevamo profuso a suo tempo, che questa possa essere accolta come emendamento in modo che la legge non abbia problemi di sorta ad essere applicata.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 (Dichiarazione d’urgenza), a maggioranza assoluta. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Proposta di legge n. 217. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 214
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche tecniche alle leggi regionali 4 dicembre 2017, n. 34 'Assestamento del bi-lancio di previsione 2017/2019', 29 dicembre 2017, n. 39 'Disposizioni per la formazione del bilancio 2018/2020 della Regione Marche. Legge di stabilità 2018', e 29 dicembre 2017, n. 40 'Bilancio di previsione 2018/2020'”

Nuova titolazione “Modifiche alle leggi regionali 4 dicembre 2017, n. 34 'Assestamen-to del bilancio di previsione 2017/2019', 29 dicembre 2017, n. 39 'Disposizioni per la for-mazione del bilancio 2018/2020 della Regione Marche. Legge di stabilità 2018', 29 di-cembre 2017, n. 40 'Bilancio di previsione 2018/2020' e modifiche alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 15 'Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi'”.

(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 214 della Giunta re-gionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Come avevo accennato, il motivo per cui si è resa necessaria l’iscrizione all’ordine del giorno di questa proposta di legge è quello di accogliere una modifica che renderebbe possibile l’entrata in vigore dall'1 gennaio 2019 di una rivisitazione delle tariffe in tema di rifiuti, ma lo vedremo nello specifico. Al contem-po trattasi di un atto che accoglie diverse variazioni, contenute nel provvedimento stesso, con le quali si modificano le leggi di bilancio e la legge di stabilità alla luce delle revisioni periodiche effettuate sulla classificazione dei vari capitoli.
Per rendere un po’ più comprensibile, visto che trattasi di molte variazioni tecniche di capitoli e numeriche, voglio riepilogare in quattro fattispecie, passatemi l’espressione, la tipologia di variazioni accolte in questa proposta di legge.
La prima categoria di modifiche riguarda lo spostamento di interventi e risorse dalla tabella C alla tabella A, ovvero l’elenco delle leggi regionali a carattere continuativo fi-nanziate con leggi di bilancio.
Poiché in alcuni casi i codici assegnati ai capitoli hanno determinato l’inserimento di alcuni interventi e dei relativi finanziamenti nella tabella C, anziché l’inclusione nelle leggi di settore specifiche, l’effetto della variazione tecnica in esame è la cancellazione di alcuni interventi dalla tabella C, dalla legge di stabilità approvata alla fine dell'anno pre-cedente, ed il corrispondente aumento delle autorizzazioni di spesa delle leggi di settore contenute nella tabella A. In particolare segnaliamo la legge regionale 7/95, la legge re-gionale 9/97, la legge regionale 6/05 ed altre.
Un’altra tipologia di variazione è quella di avere aggregato in un’unica autorizzazio-ne di spesa alcune voci delle tabelle C, che invece nella redazione della legge di stabilità erano elencate in maniera separata, seppur afferenti la stessa finalità.
Porto un paio di esempi per far capire la questione: nella missione 1 del programma 1 per la convenzione con Ansa ed altre agenzie di stampa erano presenti due voci, una di 52.930,66 e una di 187.069,34 la cui sommatoria è 240.000 euro, che vengono ora rag-gruppate, visto e considerato che trattasi della stessa finalità di intervento. Quindi trove-remo una voce di 240.000 euro in luogo delle due precedenti, a cui ho fatto riferimento, la cui somma coincide con i 240.000 euro.
Stesso esempio per la missione 1 programma 4 spese per convenzione Pra per servi-zi inerenti la tassa auto, due interventi di 150.000 e 50.000 diventano 200.000 euro.
Passando ad una terza categoria di modifica, le rettifiche contemplate in questa cate-goria esplicitano l’autorizzazione di spesa di alcuni stanziamenti, peraltro già compresi nelle missioni dei programmi approvati con legge di bilancio e esposte in maniera detta-gliata nella proposta di bilancio finanziario, gestionale, consegnato a supporto delle pro-poste di legge di bilancio e di stabilità a suo tempo approvate.
Ora, alcuni interventi pur riconducibili a settori normati dalla legislazione regionale, non trovano nelle norme vigenti il necessario supporto autorizzatorio, quindi vengono in-serite nella tabella C proprio per dare, facendo questa operazione, una motivazione giuri-dica più forte e far si che le risorse possano essere spese.
Mi viene tecnicamente ed in maniera collaborativa da fare una osservazione, la tabel-la C di solito viene utilizzata per interventi più puntuali, è la sede di interventi specifici, anche imprevisti a volte, invece qui stiamo guardando fattispecie per le quali c’è una spe-cifica legge di settore, forse sarebbe opportuno apportare le dovute modifiche alle leggi regionali in maniera tale da evitare questo ricorso alla tabella C, lo dico con fare collabo-rativo al fine di migliorare l’attività di tutta l’Assemblea legislativa, quindi ricondurre queste spese nell’ambito degli specifici settori di intervento.
L’ultima tipologia di modifica, che è poi oggetto di un emendamento, attiene alla retti-fica delle descrizioni dei capitoli, ci sono tre capitoli di cui per mero errore erano state tra-scritte in maniera errata le titolazioni, si provvede in questa maniera a correggere le dicitu-re relative a quelle titolazioni nella tabella A, come oggetto di uno specifico emendamen-to. Sono errori materiali emersi in fase istruttoria, come errori di scrittura relativa ai capitoli dell’intervento.
A questo va aggiunto l’emendamento che ha ispirato l'urgenza di questa proposta di legge e riguarda una modifica all’articolo 9 bis della legge regionale 15/97, che recepisce il disposto normativo statale di cui alla legge 549/95 e individua le modalità di ripartizione della quota spettante ai Comuni, parliamo del discorso eco-tassa, si propone inoltre di modificare la determinazione del tributo da anni bloccato in un’ottica di semplificazione. L’attuale tributo prevede aliquote differenziate per alcuni rifiuti in base alle tipologie di ri-fiuti e per altre in base al tipo di discarica in cui vengono smaltiti, con le modifiche appor-tate si vuole ridurre le casistiche di differenti aliquote tributarie e ricondurre il tributo alle tipologie di discariche in cui viene smaltito il rifiuto. Si introduce anche l’aliquota per lo smaltimento in impianti di incenerimento senza recupero di energia uniformandosi al det-tato della legge 549.
Quindi il primo comma ridetermina, a decorrere dal 1° gennaio 2018, l’ammontare dell’imposta del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, nonché per lo smaltimento dei rifiuti in impianti di incenerimento senza recupero di energia, entro i limiti massimi fissati dalla legge statale che lo ha istituito al fine di favorire la minore produzio-ne dei rifiuti e il recupero degli stessi.
Tale disposizione entrerà in vigore, nel rispetto di quanto stabilito, a partire con legge della Regione entro il 31 luglio di ogni anno, ecco il motivo per cui si rende necessario portarlo all’approvazione oggi perché possa entrare in vigore fin dal 1° gennaio del pros-simo anno.
Con questo emendamento che cosa si va a fare? Si prevede un lieve incremento del tributo per i rifiuti speciali, mentre per i rifiuti urbani l’aumento è compensato, questione che ci ha tenuto in III Commissione a sviscerare bene la tematica, dal potenziamento del meccanismo di premialità già presente.
I Comuni con alti valori di raccolta differenziata e trattamenti dei rifiuti efficienti, appli-cheranno un ammontare del tributo inferiore rispetto all’attuale, mentre i Comuni con bassa percentuale di raccolta differenziata e trattamenti non efficienti dovranno corri-spondere un ammontare superiore a quello attuale. Quindi con questo provvedimento si va a trasferire un meccanismo di premialità, che va incontro all’esigenza ormai acclarata e sulla quale la Regione ha puntato, ma non solo la Regione anche la normativa naziona-le, per spingere sulla raccolta differenziata. Addirittura in Commissione abbiamo che que-sti importi sono esigui, però si collocano nell’alveo e nei contorni di una normativa statale che non possiamo certamente superare.
Viene inoltre disposta, come abbiamo già ricordato più volte, la decorrenza dal 1° gennaio 2019 dell’applicazione di talune disposizioni, considerando che per le altre pre-visioni di adeguamento alla normativa statale l’applicazione già decorreva dall’entrata in vigore della legge 206/2017, tenendo conto degli eventuali blocchi degli aumenti tributari da parte delle Regioni operanti dal 2016 al 2018 che il legislatore può prorogare anche per l’anno 2019.
Questo era l’emendamento relativo alla questione tariffe rifiuti e mi sembra che il provvedimento si concluda così. Molteplici variazioni che ho cercato di spiegare ma, trat-tandosi di questioni tecniche, non sono molto semplici.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. In una duplice veste: intervento e relatore di minoranza.
La proposta di legge n. 214 è stata inserita nell’ordine del giorno con urgenza, come diceva il Presidente della I Commissione.
Il cambio dalla tabella C alla tabella A è una variazione, una correzione, l’aggregazione di alcune voci nella tabella C che riguardavano lo stesso argomento, sono modifiche di carattere tecnico, ma di carattere tecnico e di responsabilità politica mi sem-brano invece le spese preventivate e continuative che andrebbero nella tabella A e sono state impropriamente inserite nella tabella C.
L’emendamento sull’aliquota dei rifiuti, è un emendamento, come si diceva, che deve essere approvato entro l’anno in modo da adeguarsi alla legge nazionale dall'1 gennaio 2019.
In questi adeguamenti la cosa che politicamente va fatta rilevare, e che noi facciamo rilevare, è la seguente: premialità per la raccolta differenziata, mentre ci dovrebbe essere una punizione più pesante e severa per i Comuni che la raccolta differenziata non la fanno, perché i Comuni che non fanno la raccolta differenziata spendono meno portando i rifiuti in discarica, rispetto a quello che spenderebbero per organizzare la raccolta diffe-renziata.
Se la punizione per una scarsa incentivazione della raccolta differenziata è più bas-sa, rispetto al costo del trasporto e dell’inoltro nella discarica del rifiuto, evidentemente i Comuni con i bilanci appesantiti sceglieranno la spesa minore e quindi non incentive-ranno e non metteranno in moto una virtuosa raccolta differenziata, ma sceglieranno in-vece di portare i rifiuti in discarica perché il costo è minore.
Ovviamente qui non si tratta di costo, si tratta di cambiare la concezione culturale del-lo smaltimento dei rifiuti, rifiuti come risorsa e non come spesa, e questo emendamento va fatto per adeguarsi entro il 31 dicembre, ma in effetti, come diceva il Presidente, gli scostamenti sono talmente minimi e talmente piccoli che non costituiscono assolutamen-te un incentivo virtuoso per cambiare questa concezione direi culturale che i Comuni do-vrebbero avere nei confronti della raccolta differenziata.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.
Articolo 3, ripetiamo la votazione

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 3 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 4 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Articolo 5 (Dichiarazione d’urgenza), maggioranza assoluta. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.
Ripetiamo la votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 214. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 48
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano per lo sviluppo e la diffusione della mobilità elettrica nella Regione Marche (Emobility ReMa). Legge 7 agosto 20122, n. 134. Delibera della Giunta regionale n. 1151 del 21 dicembre 2015”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 48 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Questo dal mio punto di vista è un Piano im-portante.
L’Unione europea ha riaffermato il ruolo strategico della mobilità urbana come stru-mento per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria, tenuto conto delle importanti implicazioni che ha sulla salute di tutti i cittadini.
La strategia europea trasporti 2050 fissa l’obiettivo in una riduzione del 60% delle emissioni di anidride carbonica per i veicoli con il superamento dei veicoli elettrici rispetto a quelli alimentati con benzina o gasolio.
Nella direttiva 2014 del 1994 l’elettricità e l’idrogeno vengono individuati come le principali alternative alla combustione di carbone e di petrolio, ma l’assenza di una stabile infrastruttura per la ricarica dei veicoli elettrici viene individuata come il principale ostaco-lo per la loro diffusione. E' quindi importante andare a realizzare una infrastruttura di rica-rica in tutto il territorio regionale, anche a livello nazionale, ed è soprattutto importante in-dividuare anche a livello europeo le caratteristiche tecniche di questi sistemi di alimenta-zione, perché ovviamente tutti facciamo benzina nello stesso modo nelle Marche, in Italia, in Europa o nel mondo, è importante che anche il sistema di ricarica sia uniforme ed ab-bia più o meno gli stessi sistemi in maniera tale da garantire, ad esempio, ad un italiano che compra l’auto elettrica di ricaricarla anche all’estero.
A livello nazionale la legge n. 134 del 2012 che reca: “Misure urgenti per la crescita del Paese” prevede l’approvazione del Piano nazionale delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici e contiene una serie di disposizioni per favorire lo sviluppo della mobi-lità elettrica, quindi a bassa emissione, finalizzata allo sviluppo della mobilità sostenibile, attraverso una serie di azioni per favorire la realizzazioni di reti infrastrutturali per la ricari-ca dei veicoli elettrici, alimentati da energia elettrica e la sperimentazione nella diffusione di flotte sia pubbliche che private di veicoli a bassa emissione.
Poi c’è il decreto del 26 settembre 2014 con il quale viene approvato il Piano nazio-nale delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.
Occorre ricordare che all’interno di questo Consiglio regionale lo scorso anno abbia-mo già votato il Piano energetico ambientale regionale (Pear) che prevede una serie di azioni previste per la promozione della mobilità elettrica, tra queste ricordiamo l’obiettivo di ridurre le emissioni inquinanti e la realizzazione a livello regionale una vera e propria in-frastruttura di colonnine elettriche in grado di ricaricare i veicoli elettrici ed anche le bici-clette a pedalata assistita da realizzare in corrispondenza dei parcheggi scambiatori, di dotarli di colonnine elettriche, di puntare sul rinnovo del parco veicoli, soprattutto quelli adibiti a trasporto pubblico, e di individuare una serie di azioni insieme con i Comuni, in maniera da favorire ed incentivare la mobilità elettrica all’interno del nostro territorio re-gionale.
Il Piano per la mobilità elettrica si propone di identificare e coordinare diverse azioni regionali necessarie alla creazione di una rete infrastrutturale per la ricarica dei servizi per i veicoli alimentati a energia elettrica, quindi le colonnine, ed anche di coordinare una serie di politiche finalizzate allo sviluppo e diffusione della mobilità elettrica nel nostro ter-ritorio.
Per quanto riguarda il Piano le condizioni necessarie per lo sviluppo della mobilità elettrica a livello regionale sono: creare una rete capillare di infrastrutture di ricarica, pre-vedere anche regole che possono favorire la circolazione della mobilità elettrica, prevede-re in un secondo momento un incentivo per fare in modo che vengano motivate le perso-ne all’acquisto delle macchine elettriche, oltre ad investimenti legati alla ricerca ed allo sviluppo legato a questo tema.
Il Piano definisce le principali misure necessarie da adottare per favorire la mobilità elettrica e vengono distinte in sei ambiti principali; innanzitutto si punta sullo sviluppo di una vera e propria rete di infrastrutture di ricarica che possono essere di diversi tipi: infra-strutture di ricarica pubbliche su suolo pubblico, in questo caso si punta a mettere queste colonnine in corrispondenza dei principali poli attrattori legati al turismo, legati allo scam-bio merci, oppure si punta alle infrastrutture di ricarica private, però accessibili al pubblico, ad esempio legate alle aree di distribuzione carburanti o presso i poli commerciali; infra-strutture di ricarica private con accesso privato, ad esempio a servizio di grandi aziende consorzi o anche di aziende che si occupano del trasporto pubblico locale.
Il Piano dà molta importanza allo sviluppo del parco veicolare, che è la seconda azio-ne fondamentale, oltre a creare questa rete di ricariche di colonnine è anche importante incentivare i cittadini ad acquistare queste auto e l'atto prevede un sostegno sia per quan-to riguarda lo sviluppo delle flotte pubbliche, soprattutto quelle legate ai contributi per i bus elettrici, che per le flotte private, quindi prevedere agevolazioni per l’acquisto delle auto elettriche dei singoli cittadini o anche prevedere esenzioni del contributo relativo alla tassa di circolazione.
Ricordo che già questo Consiglio regionale ha approvato, sia per il 2017 sia per il 2018 che per i successivi 5 anni, l’esenzione per le macchine ibride dal pagamento del bollo.
All’interno del Piano poi vengono definite le azioni che occorre condividere e pro-muovere insieme ai Comuni, in particolare fare in modo che ci sia una serie di regole che consentano alle auto elettriche di avere un accesso privilegiato nella zona a traffico limi-tato, ad esempio attraverso l’esenzione delle soste a pagamento.
Il Piano fa inoltre una fotografia attuale delle colonnine elettriche, come punti di rica-rica, presenti nel nostro territorio regionale, è stata fatta una verifica aggiornata a maggio 2018 che evidenzia che nella regione Marche le infrastrutture di ricarica sono 28 pubbli-che e 19 private.
Il provvedimento punta a fare in modo che ci sia un'importante implementazione nei prossimi tre anni, quindi l’obiettivo è arrivare a circa 350 punti di ricarica e il Piano indivi-dua le quantità di infrastrutture di ricarica previste nelle singole province: 110 nella pro-vincia di Ancona, 80 in quella di Pesaro, 70 a Macerata, 50 ad Ascoli Piceno e 40 a Fer-mo. Ovviamente questa suddivisione è stata fatta sulla base del numero di abitanti e della superficie territoriale.
Il Piano punta a sviluppare la mobilità elettrica prevedendo diversi scenari, in partico-lare se ne prevedono tre: lo scenario zero, che è lo scenario base che è attualmente in corso e come Regione Marche abbiamo fatto un accordo con i principali capoluoghi e comuni costieri che prevede l’installazione di 24 infrastrutture di ricarica, quindi 48 punti di ricarica, attualmente l’investimento è stato di 240.000 euro ed il Comune di Ancona, che è stato individuato Comune capofila, sta finendo la procedura di gara e noi contiamo che queste colonnine vengano installate entro il mese di ottobre; poi c’è lo scenario uno, lo scenario evolutivo legato all’approvazione di questo Piano e la Regione Marche tra fondi europei e fondi del Ministero ha in totale a disposizione 1.400.000 euro, risorse che verranno messe a bando per promuovere ed incentivare sia i punti di ricarica pubblici, come ho detto prima, in corrispondenza dei principali attuatori legati ai principali punti tu-ristici, sia i punti di ricarica in aree private ma accessibili al pubblico, quindi in corrispon-denza delle aree di distribuzione carburante, o presso i poli principali dei centri commer-ciali, si cerca che questi punti di ricarica siano anche in corrispondenza degli attuali di-stributori di benzina; il piano poi individua lo scenario due, scenario di consolidamento dove sono previsti altri 2.600.000 euro per sostenere e finanziare le altre azioni; la princi-pale prevede un investimento di 1.500.000 di euro e riguarda il sostegno all’acquisto di veicoli elettrici, inoltre sono previsti 900.000 euro per finanziare l’acquisto di minibus elet-trici ed infine ulteriori 150.000 euro per il sostegno alla realizzazione di ulteriori punti di ricarica.
Devo dire che a livello di Commissione abbiamo sentito i servizi della Giunta, abbia-mo fatto anche degli emendamenti firmati da me e dal Consigliere Giancarli, ma condivisi dall’intera Commissione, ed abbiamo inserito una serie di indicazioni per implementare i punti di ricarica legati alle biciclette a pedalata assistita.
La Regione Marche sta puntando molto sulle piste ciclabili, sia sulla ciclovia Adriatica che sulle ciclabili lungo le valli, ritenendo che siano importanti per il futuro, quindi fare in modo che in questi itinerari ciclabili o in corrispondenza di principali punti di collegamen-to, ad esempio stazioni ferroviarie o stazioni bus, siano previsti anche dei punti di ricarica, che non sono delle vere e proprie colonnine come quelle per le auto, anche per le bici-clette, che per promuovere la mobilità sostenibile dei nostri concittadini e per fare in modo che chi decide di viaggiare in bicicletta nel nostro territorio regionale possa trovare tutte le condizioni per poterlo fare.
Concludo dicendo che questo è un Piano importante e con la sua approvazione, che è conseguente al Pear, sarà possibile per la Regione Marche avviare due bandi che sono previsti, per un totale di 1.400.000 euro, per poter sostenere e realizzare a livello regionale tutte queste infrastrutture di rete di ricarica che saranno la base per fare in modo che poi ci sia un ampliamento delle macchine elettriche nel nostro territorio regionale.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Cercherò di non ripetere le cose che ha già detto il Consigliere Biancani, innanzitutto è un atto importante e credo che sia la prima volta che le Marche realizzino un Piano del genere conseguente al Pear, approvato circa un anno fa.
Questo Piano parte dall’analisi del territorio, analizza i dati demografici, i dati econo-mici e quelli sulla mobilità per poi passare allo stato dell’arte, quindi individua le infrastrut-ture esistenti e fa una analisi ambientale ed una energetica.
Sulla base di questo studio preliminare individua, come è stato detto, tre scenari, il primo è quello base, che ha una visione da qui a due anni e coinvolge pochi comuni che attualmente sono un po’ più avanti dal punto di vista della mobilità elettrica; il secondo scenario è quello evolutivo, da tre a cinque anni, e qui il numero dei comuni coinvolti aumenta, per finire poi nello scenario di consolidamento, oltre i cinque anni, per coinvol-gere a fine Piano un totale di 41 comuni.
Ho riportato questi dati per dire che, dal mio punto di vista, questo primo Piano, ma non poteva essere diversamente, sta cercando di porre le basi sul territorio regionale per sviluppare la mobilità elettrica nelle Marche, partendo da una situazione che non è di svi-luppo pieno, anzi, stiamo muovendo i primi passi.
Stiamo andando nella direzione che è quella che individua questo piano e voglio sot-tolineare che nell'atto c'è un elenco abbastanza dettagliato delle azioni individuate, che anche il Pear prevedeva, quindi è in accordo con quanto stabilito con il Pear, sostanzial-mente sono tre: la prima è quella di realizzare una mappatura dei comuni e dei punti di ricarica sul territorio, una mappatura importante che prima d’ora non c’era, e quindi indi-viduare la distribuzione sul territorio è sicuramente un primo passo necessario.
La seconda macro azione, che secondo me il Piano fa bene ad individuare è quella del sostegno all’uso delle bici elettriche, quindi individua una serie di azioni, numerose, per sviluppare e promuovere l’utilizzo delle bici con la pedalata assistita e le bici elettri-che.
La terza macro azione o obiettivo è la diffusione sul territorio del collocamento in ma-niera uniforme, perché è vero che sono 41 i Comuni, ma è anche vero che le colonnine di ricarica devono essere diffuse in maniera capillare e uniforme in tutto il territorio, i punti di ricarica sono 350, quindi numerosi.
Oggettivamente credo che questo primo Piano non si potesse fare di più nel senso che stiamo ponendo le basi, le condizioni necessarie, affinché si passi ad una mobilità elettrica.
E’ chiaro che se non abbiamo le infrastrutture, non abbiamo i punti di ricarica, non abbiamo dove l’utente può andare a collegarsi, il cittadino marchigiano non sarà nemme-no incentivato ad acquistare l’auto elettrica o la bici elettrica, quindi stiamo mettendo le basi.
Credo che tutto sommato il lavoro e gli obiettivi del Piano siano buoni e le risorse so-no abbastanza consistenti perché parliamo di oltre 2 milioni di euro, quindi voterò con convinzione questo piano. A questo fra qualche anno seguirà una revisione anche per vedere come effettivamente le azioni sono state applicate sul territorio e se c’è un riscon-tro positivo anche da parte dei marchigiani, però penso che oggettivamente, da questo punto di partenza, il Piano colga gli obiettivi essenziali e strategici che dobbiamo porci da qui ai prossimi 5 anni.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Credo che sia un po’ pomposo parlare di Piano di sviluppo per la mobilità elettrica, non tanto perché l’azione politica non è efficace o ci sono delle caren-ze, ma perché le macchine elettriche non ci sono. Siamo al terz’ultimo posto in Italia per le postazioni di ricarica dopo Spagna e Belgio, l’Italia è dietro agli altri Stati per i veicoli circolanti, le statistiche dicono che nel 2005 c’erano 1.452 auto elettriche e nel 2016 1.375, le ipotesi non sono affatto confortanti e la previsione realistica dice che nel 2023, quindi fra quattro anni, ce ne saranno 20.000. Quindi c’è una carenza e un ritardo struttu-rale pauroso, mi auguro che adesso con il Governo giallo/verde questa carenza venga colmata.
La Regione Marche ha previsto l’esenzione del bollo per un anno, poi per cinque anni, ma le macchine elettriche sono poche.
I punti di ricarica, li abbiamo visti, sono quelli che ci ha detto il Consigliere Biancani, per cui o si dà una svolta, sia a livello nazionale che a livello regionale, altrimenti il Piano per lo sviluppo e la diffusione della mobilità elettrica serve solo per non perdere i fondi, quindi le colonnine verranno installate, probabilmente serviranno a poche macchine elet-triche e tra quattro, cinque anni, quando ci sarà una tecnologia diversa, presumibilmente queste colonnine dovranno essere adeguate o cambiate completamente.
Quindi invito ad una particolare attenzione verso la mobilità sostenibile che in tutto il mondo, in tutta Europa sta andando verso l’energia elettrica rinnovabile, perché questo è un atto politico importante che serve a noi e serve alle generazioni future.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Mi riallaccio a quanto detto dal Consigliere Maggi in questo momento. Intanto ricordo che a gennaio abbiamo discusso una mia mo-zione che chiedeva di implementare la rete delle colonnine, che è stata bocciata perché i giochi erano già fatti e quindi non si voleva aggiungere su Fabriano Jesi, Urbino una co-lonnina per tentare di fare un asse trasversale alla costa. A sei mesi di distanza esce fuori il Piano della mobilità elettrica che con 350 colonnine nello scenario migliore non ci porta da nessuna parte fisicamente, negli anni precedenti, se ci ricordiamo, la motorizzazione a Gpl si è sviluppata quando i benzinai hanno cominciato a mettere la cisterna e attualmen-te la motorizzazione a metano si è sviluppata perché nelle nostre zone c’è ogni 30/40 chi-lometri il buon distributore di metano.
Con 350 colonnine da aggiungere alle 47 esistenti non si va da nessuna parte e fin-ché non ho la possibilità di percorrere 300/400 chilometri in giro per la Regione per anda-re a lavorare, per spostarmi per le necessità, con un punto di ricarica, non comprerò mai una macchina elettrica, quindi questo è un primo passo molto timido, bisogna fare molto di più, è un passo per chiudere il buco, altrimenti perdiamo i finanziamenti, ma dietro non c’è niente di strategico purtroppo, bisogna prenderne atto.
Sulla mobilità elettrica per pedalata assistita, va bene, mi prendo la batteria e se sono in trattoria la ricarico, se sono a casa o in ufficio l’attacco alla spina, non è il problema di avere la colonnina pubblica per la ricarica della bicicletta elettrica, bisogna invece insiste-re sulla mobilità pubblica, collettiva e quindi dotare di infrastrutture adeguate i nostri forni-tori di servizi pubblici e le flotte aziendali, senza considerare il fatto che ognuno di noi si sposta pendolarmente per lavoro e fa 30, 40, 50 chilometri, lascia per l’orario d’ufficio la propria macchina in parcheggio ed utilizza per ricarica una colonnina anche se non è ve-loce. In questo momento occorre moltiplicare i punti di ricarica, anche se non sono veloci, perché per chi si muove per lavoro o con la famiglia va al centro commerciale, la necessi-tà non è quella di avere la ricarica in 20 minuti, mezz’ora o tre quarti d’ora, ma avere co-munque un punto di ricarica anche non veloce. Quindi avrei speso questi soldi per una tipologia di punti di ricarica differente.
Siamo molto tiepidi rispetto a questo Piano, è un primo timidissimo passo verso la di-rezione giusta, ma in questo modo ci vogliono decenni e invece abbiamo necessità e ur-genza di accelerare la trasformazione verso una mobilità sostenibile, e quindi una reale strategia va creata, non è questo il documento che ci porta a risolvere il problema.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 48. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 50
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla deliberazione dell'Assemblea legislativa 27 giugno 2017, n. 54 'Piano regionale per il diritto allo studio per il triennio 2017/2019. Anni accademici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020. Legge regionale 20 febbraio 2017, n. 4, articolo 5”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 50 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Ringrazio per questa anticipazione e ringra-zio anche il Consigliere Talè che mi ha ceduto il posto.
Con questa proposta di atto amministrativo si va ad apportare delle modifiche al Pia-no triennale per il diritto allo studio, in conseguenza del decreto del Miur n. 218 del 15 marzo 2018 con il quale sono stati aggiornati gli importi minimi delle borse di studio per l’anno accademico 2018/2019 per effetto della variazione dell’indice Istat generale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati corrispondente al valore di + 1,1%.
Con questa variazione sono stati innalzati tali importi minimi nella seguente maniera: studenti fuori sede 5.174,66, studenti pendolari 2.852,71, studenti in sede 1.930,44 più un pasto giornaliero gratuito, studenti iscritti a corsi organizzati in teledidattica 1.950,44 euro.
La rivisitazione verso l’alto di tali importi comporta il proporzionale innalzamento degli importi che dovranno essere sottratti alle borse di studio per i soggetti beneficiari fuori se-de in riferimento al servizio abitativo e al pasto giornaliero su base annua in relazione ai mesi di effettiva erogazione del servizio di ristorazione.
Tale metodo è applicato dall’Erdis con le stesse modalità anche per il secondo pasto giornaliero per gli studenti fuori sede e per un pasto giornaliero per gli studenti pendolari.
Si propone inoltre di aumentare proporzionalmente l’importo minimo della quota parte in denaro della borsa, di cui al comma 6, dell’articolo 5.1 del piano regionale e le tariffe minime applicabili per il servizio alloggio agli studenti universitari, di cui alla lettera b) del comma 7 dell’articolo 5.2 del Piano regionale.
Quindi tutte le modifiche scaturenti dalla rivisitazione di questi importi vengono fatte proprie e trasfuse nel Piano regionale per il diritto allo studio riferito al triennio 2017/2019, che era stato approvato con delibera amministrativa n. 54 del 2017.
Questo il senso di questo atto amministrativo, in poche parole un aggiornamento de-gli importi minimi e degli importi da sottrarre a seconda delle varie casistiche contemplate nel Piano triennale di diritto allo studio, in conseguenza di questa rivisitazione del decre-to del Miur.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Come diceva il Presidente Giacinti questo atto amministrativo non è altro che un adeguamento agli indici Istat del Piano regionale per il diritto allo studio e va, come diceva il relatore di maggioranza, a modificare gli importi delle borse di studio, in relazione ai servizi di alloggio e ristorazione assicurati agli studenti dall’Erdis e in relazione al reddito.
Va anche a modificare la determinazione del prezzo del pasto completo e del servizio alloggio agli studenti con l'Isee pari o inferiore ai 21.000 euro.
Il Crel, dando parere favorevole a quest’atto, chiede che si privilegi l’utilizzo dell’Isee lineare e l’istituzione dello sportello unico per lo studente. In effetti gli studenti dicono che lo sportello unico non c’è nelle sedi decentrate e per loro è un disagio notevole, ma gli studenti dicono altro - noi cerchiamo di metterci in contatto con gli studenti per sapere di-rettamente dai fruitori del Piano per il diritto allo studio quali sono le carenze - evidenzia-no il ritardo del pagamento del secondo 50% della rata in contanti della borsa di studio per quasi il 70% degli studenti idonei.
Auspicano che questi ritardi non accadano anche nel prossimo anno accademico nell’assegnazione della quota contanti in quanto queste mancanze si ripercuotono so-prattutto nei confronti degli studenti che hanno una situazione economica precaria e quindi influenzano negativamente la carriera universitaria e ovviamente contraddicono quelli che sono i criteri ispiratori della legge sul diritto allo studio che tende a dare garan-zie ai meritevoli indipendentemente dal reddito delle famiglie. Anche questi ritardi disin-centivano l’immatricolazione presso gli atenei marchigiani.
Ci sono sul territorio diverse lagnanze da parte degli studenti, ad Ancona è la chiusu-ra delle due strutture, quella di Via Saffi e Via Lambro, e gli studenti sono costretti a spo-starsi per chilometri, soprattutto quelli che frequentano il polo di medicina a Torrette, ma non solo ad Ancona, tanto per non essere campanilista, c’è la carenza dei posti letto a Macerata e, per andare al nord delle Marche, al Conservatorio Rossini di Pesaro. Non ci sono i tempi ravvicinati per la pubblicazione delle graduatorie definitive dell’assegnazione degli alloggi e quindi gli studenti sono costretti nei primi mesi dell’anno accademico a stipulare contratti di affitto privato. Lo stesso per quanto riguarda i contributi Erasmus, che non vengono versati tempestivamente per cui soprattutto quelli che sono già all’estero devono improntare risorse proprie. Gli studenti sollecitano la pub-blicazione dei bandi in francese ed in inglese, non soltanto in italiano.
Un'ultima cosa per farmi portavoce delle istanze degli studenti nei confronti dell’Assessore, che ha questa sensibilità, sono passati 16 mesi dall’approvazione della legge regionale sul diritto allo studio e non ci sono soluzioni adeguate per le nomine dei rappresentanti degli studenti in seno al Consiglio di amministrazione dell’Erdis. Gli stu-denti chiedono una modifica della legge regionale, che abbiamo approvato a febbraio 2017, chiedono che l’organo sia composto da due studenti presenti nei comitati di concer-tazione territoriale per ogni ateneo più tre rappresentanti per gli Afam e gli Its, secondo un principio di proporzionalità rispetto al numero degli iscritti, in questo modo sarebbe possi-bile ovviare alla frammentazione della rappresentanza e della responsabilità garantendo una rappresentatività all’interno del territorio regionale.
Queste istanze le hanno dette anche a lei Assessore, ma mi dicono che lei non ha nessuna intenzione di modificare la legge sul diritto allo studio.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie Presidente. Solo per alcune informazioni.
Innanzitutto abbiamo idonei beneficiari e risorse per un triennio e di questo devo dire a nome della Giunta che siamo abbastanza orgogliosi, avendo coperto anche il buco del 2015.
I ritardi che i ragazzi lamentano ci sono, ci sono per risorse ministeriali erogate tardi, e noi abbiamo usato quelle regionali subito, anche se andavano usate prima quelle del Miur, e per la lentezza di alcuni Ersu, lei riporta questa lamentela che ha sentito, che è re-lativa e soprattutto ad una università e abbiamo cercato di porre rimedio.
I bandi in lingua ne prendo atto e vedo cosa si può fare, mi sembra un’ottima idea.
Le nomine degli studenti, io stenderei un piccolo velo perché ci hanno fatto morire i ragazzi, non si sono messi d’accordo e noi li abbiamo richiamati tantissimo, sforando le competenze regionali, cercando di proporre anche un tavolo purché si mettessero d’accordo. Alla fine uno deve educare e non badare ai giovani, quindi abbiamo detto di assumersi le loro responsabilità, magari ogni 4 mesi possono ruotare, però abbiamo dato ampio spazio secondo la proporzionalità che era richiesta, sia agli Afam che ai Conserva-tori.
Sugli alloggi è vero quello che lei dice, ma c’è stato un investimento grossissimo su-gli alloggi e continua ad esserci, intanto c'è la graduatoria unica per le borse di studio e questo snellisce tantissimo.
Quello che lei dice dei territori è vero, perché la riforma deve prendere la sua forma nei territori e lì avrà tutta la concertazione possibile, come per esempio, non so se il Con-sigliere Giacinti lo ha accennato, stiamo lavorando alla Carta dello Studente che è una cosa estremamente importante e l’abbiamo resa più marchigiana senza copiare altrove, cercando di venire incontro alle esigenze dei ragazzi.
Cosa non vogliamo cambiare? No parlo solo per me, ma penso di parlare anche a nome del Consigliere Giacinti che su questa cosa sta sul pezzo, non vogliamo cambiare per ora i criteri Isee e Ispe come i ragazzi chiedono, perché vogliamo monitorare per un triennio la riforma, non si può fare una riforma e poi modificarla il giorno dopo, mettiamola in atto e vediamo come va.
Quello che i ragazzi chiedono è sempre giusto, però io li ho richiamati, e lo dico an-che qua, ad un sano realismo, a sognare di meno e ad essere molto più attenti al fatto che comunque ci sono delle misure che non avevano, dopodiché se c’è da migliorare miglioreremo. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 50. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 49
ad iniziativa della Giunta regionale
“Adeguamento delle procedure per gli impianti realizzati in attuazione dei programmi pluriennali regionali attuativi del Regolamento CEE n. 2080/92 – Modifica termine impe-gni”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 49 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Talè.

Federico TALE'. Grazie Presidente. Con questo provvedimento ad iniziativa della Giunta noi andiamo ad allineare la normativa regionale al Psr, il tema è l’imboschimento e l’obbligo minimo di mantenimento dell’impianto qualora si siano presi dei contributi.
Attualmente gli impianti possono essere di tre tipologie, la prima è quella dell’arboricoltura da legno, la seconda è quella tartufigena, la terza è il rimboschimento.
Per quanto riguarda il rimboschimento in tutte e due le ipotesi, sia nelle normative re-gionali che nel Psr, il taglio è vietato e la durata del rimboschimento è illimitata.
Per quanto riguarda la piantagione della arboricoltura da legno attualmente le norma-tive consentono il taglio a raso soltanto a maturità tecnico economica e dietro autorizza-zione rilasciata dall’amministrazione che ha erogato il contributo senza nessuna indica-zione temporanea precisa.
Per quanto riguarda le tartufigene attualmente il regolamento regionale dice 100 anni per le querce e per i tigli, 70 anni per le altre piante. Invece si uniforma il tutto al Piano di sviluppo rurale che prevede per l’arboricoltura da legno, qualora si faccia l’impianto per tagliare e vendere il legno, 25 anni, idem per le piante tartufigene e la durata illimitata, come dicevo, per il rimboschimento.
Quindi riassumendo il tutto, andiamo ad allinearci con il Psr, non abbiamo più questa normativa regionale che non dà certezze ed alcune volte ha dato dei problemi grossi agli agricoltori in quanto le piante tartufigene magari non hanno attecchito e non hanno pro-dotto tartufi, oppure finiscono, oppure qualche volta dopo 25 anni non producono più, a questo punto diamo la possibilità di tagliare a raso dopo 25 anni dell'l’impianto.
La stessa cosa per quanto riguarda la piantagione da legno, qualche volta gli impianti non riescono e dopo 25 anni ci sono ancora piante da un diametro di 10/15 centimetri, a quel punto diamo la possibilità all’agricoltore, nonostante abbia preso i contributi per farlo, di tagliare a raso e piantare un’altra coltura.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Noi siamo contrari a questa modifica, stiamo osteggiando la filiera legno/energia. A nostro avviso il legno non va bruciato, se viene ta-gliato va utilizzato in altro modo, ritenevamo migliore la precedente formulazione e il fatto che ci si adegui al Psr, non essendo d’accordo su questo punto del Psr, non ci vincola.
Vorrei fare una considerazione perché effettivamente avevo chiesto in Commissione di introdurre, con un emendamento, una modifica e verificare caso per caso la possibilità di lasciare mano libera dopo 25 anni sul destino di questi impianti, ma non è stata accolta. A questo punto ci orientiamo a votare in maniera negativa, ci chiediamo intanto, perché non è riuscita la coltivazione e soprattutto perché non si voglia andare a vedere qual è il problema riscontrato, in questo modo ci sembra che la situazione venga liberalizzata in maniera eccessiva, stiamo parlando di contributi erogati per anni per piantagioni che do-vevano dare il loro frutto, quindi una verifica puntuale era assolutamente doverosa.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Intervengo per dire che voterò contro questa proposta di legno, non la condivido, un discorso lungo che parte purtroppo dall’Europa che considera il legno come un’energia rinnovabile, bisognerebbe fare un discorso, ma personalmente non lo considero un’energia rinnovabile, credo che il legno vada bruciato il meno possibile, solo in alcuni casi, in loco e in maniera molto limitata. Per il resto dovremo utilizzare le piante e farle crescere per cercare di purificare l’aria piuttosto che usarle per inquinare.
Comunque sia non trovo nemmeno adeguato la soluzione scelta di tagliare dopo 25 anni, non è detto che per forza dopo 25 anni si siano raggiunte le condizioni tali da poter giustificare il taglio di una pianta, andrebbe invece analizzato, come giustamente stava dicendo il Consigliere Fabbri, caso per caso, tipologia e specie arborea per specie arbo-rea.
Quindi mi sembra che questa soluzione non sia affatto condivisibile e personalmente voterò contro.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Aggiungo solo una considerazione perché mi trovo d’accordo con quanto espresso dai miei colleghi di minoranza rispetto alla possibili-tà di valutare caso per caso e lo voglio dire anche nell'ottica di rivalutare magari certe condizioni rispetto all’assetto idrogeologico di quelle aree che probabilmente immagino non saranno tutte pianeggianti, magari dare la possibilità dopo 25 anni di togliere comple-tamente quelle piantumazioni potrebbe avere delle ripercussioni in termini di dissesto idrogeologico viste che le condizioni, ce lo diciamo spesso, sono cambiate rispetto ad un clima che fa queste bombe d’acqua, queste piogge così forti e la possibilità che magari in quelle zone dopo 25 anni siano sorte delle zone abitate o delle strade.
Forse poter fare una valutazione puntuale di queste richieste avrebbe garantito un discorso di tutela in più rispetto non solo a chi aveva investito in quelle piantumazioni, ma anche rispetto a quello che sorto, quello che c’è intorno a quelle zone.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Intervengo per puntualizzare una cosa lega all’aspetto della tartu-ficoltura. Molti hanno utilizzato la possibilità di usare le piante tartufigene per rimboschi-mento, ma lo fa principalmente per integrare il proprio reddito agricolo tramite la produzio-ne di tartufi, quindi si prende una parte di terreno che non è dedito al bosco e lì si fa l’impianto di tartuficoltura.
Se l’impianto funziona nessuno dei proprietari pensa di tagliarlo, il problema qual è? Succede che l’impianto, per come è stato fatto, per il terreno, non produce oppure produ-ce per alcuni anni e poi va alla fine, per cui dopo 25 anni non ha più nessun motivo di continuare la propria produttività, per cui i proprietari vorrebbero utilizzare quel terreno in maniera diversa, per fare altre iniziative, ecco perché non si toglie nulla, ma di fatto è qualcosa che già avviene e che va considerato, sennò si prenderebbe una decisione sbagliata. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 49. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Chiedo l’inversione dell’ordine del giorno, dei punti 7 e 8, quindi la possibilità di fare prima la relazione n. 17 della II Commissione, di cui sono rela-tore, perché negli ultimi minuti della seduta dovrò andar via.

PRESIDENTE. Se non ci sono contrari a questa proposta invertiamo l’ordine del giorno.

Relazione n. 17
ad iniziativa della II Commissione assembleare
“Partecipazione della Regione Marche al meccanismo di ‘allarme rapido - early war-ning’ ai sensi del protocollo n. 2 del trattato sull’Unione europea e sul funzionamento dell’Unione europea - Dialogo politico con le Camere del Parlamento italiano in merito al-la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni 'Costruire un'Europa più forte: il ruolo delle politiche in materia di gioventù, istruzione e cultura' - COM (2018) 268 final”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la relazione n. 17 della II Commissione as-sembleare.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Busilac-chi.

Gianluca BUSILACCHI. Non vedo la Consigliera Malaigia, però segnalo fin da subito che questa relazione della II Commissione è stata approvata all’unanimità ed è una di quelle relazioni su cui più volte il Consiglio si è espresso, sono quelle che riguardano l'early warning e la formazione del diritto comunitario, sulla base della legge regionale n. 14 del 2006.
In particolare in questo caso si parla dell’importanza dell’istruzione e della cultura e delle politiche giovanili per quanto riguarda l’Unione europea, che in particolare ha mes-so in campo una strategia per la gioventù, per il periodo 2019/2027, su cui interviene questa comunicazione.
In particolare c’è l’idea di rafforzare il cosiddetto Erasmus, come sapete l’Erasmus in questi anni è stato probabilmente il maggiore driver di integrazione europea, ha compiuto 30 anni nel 2017 ed è stata per molti giovani, per milioni di giovani europei, l’occasione per conoscere meglio il nostro continente.
L'istruzione e l’educazione sono degli aspetti su cui l’Unione europea vorrà investire di più per i prossimi anni al pari dell’occupazione.
Che cosa proponiamo come II Commissione con questa risoluzione? Tra l’altro, come metodo, la nostra risoluzione si basa anche sul fatto che abbiamo ospitato un gruppo ra-gazzi di 17/18 anni che ha fatto l'alternanza scuola/lavoro presso il nostro Consiglio, quindi questa risoluzione è anche frutto del colloquio e del confronto che abbiamo avuto con loro, che ne sono direttamente investiti quindi mi pare una cosa particolarmente inte-ressante.
Il nucleo centrale della nostra comunicazione riguarda il ruolo che i giovani possono svolgere per costruire un'Europa più vicina ai suoi cittadini e in particolare riteniamo op-portuno avviare percorsi di istruzione comuni per tutti gli studenti delle scuole medie su-periori degli Stati membri, che abbiano come finalità la conoscenza e la comprensione delle istituzioni e delle politiche poste in essere a livello europeo.
Tali corsi potrebbero essere inseriti nell’ambito della prossima programmazione euro-pea relativa al periodo 2021/2027 anche attraverso specifiche linee di finanziamento.
Questo è quello che chiede la II Commissione con questa risoluzione, ricordo che è passata all’unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione n. 75 a firma della II Commissione. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 52
ad iniziativa della Giunta regionale
“Programma statistico regionale (PSR) anni 2018/2020. Legge regionale 29 marzo 1999, n. 6, articolo 6”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 52 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Il Consigliere Giacinti si è dovuto assentare e mi ha chiesto di sostituirlo, spero di non omettere nulla.
Il programma statistico regionale è previsto dalla legge regionale del ’99, quindi la P.F. performance e sistema statistico copre tutto il settore della statistica regionale.
Il programma triennale 2018/2020 oggetto di questa discussione rispetto a quello pre-cedente si propone un approccio di più marcata flessibilità per cercare di ovviare nel cor-so del triennio ad esigenze che dovessero emergere dalla Regione Marche.
Vengono previste tre linee di intervento, la prima sul monitoraggio delle politiche pubbliche, legato all’importante funzione informativa, legato alla cultura della misura dei risultati dell’agire pubblico, si rapporta un po’ al comitato di controllo che è sorto in questi ultimi anni nella Regione Marche e quindi si prefigge il sostegno all’attività del comitato, individuando soprattutto le analisi di impatto della regolazione, quindi il controllo dei risul-tati delle leggi.
La seconda linea è purtroppo legata agli eventi sismici che caratterizzerà l’attività sta-tistica riguardante la raccolta dei dati relativi ai Comuni del territorio marchigiano grave-mente colpiti dagli eventi sismici, oltre che alla produzione grafica/editoriale finalizzata al-la diffusione comunicativa da parte della governance regionale riferita a diversi ambiti di azione, quindi interventi del sisma, occupazione, istruzione, sanità, bilancio regionale, politiche sociali, trasporto, sport, eccetera.
Il terzo filone di intervento è la linea di azione che impegnerà il sistema statistico della Regione Marche riguardante la collaborazione alla realizzazione del settimo censimento generale dell’agricoltura 2020.
Il sistema informativo statistico parteciperà alle varie fasi censuarie in base al modello organizzativo che verrà concordato con l’Istat.
Nei documenti attuativi annuali saranno dettagliati i lavori di questi tre settori e quelli che attueranno le tre linee di azione saranno aggiunti e, come dicevo prima, i lavori che si renderanno opportuni in funzione delle necessità e delle urgenze emergenti nel corso del triennio di programmazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sarò breve anche perché è dalle nove di questa mattina che siamo qua ed ho perso cognizione del tempo ed anche della mia identità per-sonale.
Il programma statistico regionale è un programma al servizio della comunità del Con-siglio regionale, rappresenta lo svolgimento del triennio 2018/2020 ed è rivolto a misurare l’attività amministrativa del Consiglio regionale e della Giunta regionale.
Le risorse umane, non ripeterò quello che ha detto il Consigliere Micucci, sono rap-presentate dal personale, mi sembra che fossero 17 e adesso sono rimaste in 15 perché due persone sono andate in pensione, le risorse finanziarie devono remunerare i rileva-tori della statistica, buona parte delle risorse vengono pagate dall’Istat perché oltre ai rilie-vi regionali il nostro servizio statistico è in funzione dei dati Istat nazionali.
Quello che voglio dire, e concludo, perché noi approveremo questo programma stati-stico regionale, è che nell’interessante audizione che abbiamo avuto in I Commissione i responsabili di questo servizio, che hanno dimostrato una grande professionalità, una grande puntualità nelle risposte, hanno in maniera molto garbata fatto presente una loro quasi frustrazione professionale, perché nonostante svolgano una mole di lavoro molto importante, il Consiglio si rivolge poco al Servizio statistico per ottenere dei dati che po-trebbero essere molto rilevanti ed interessanti per l’azione stessa del Consiglio regionale.
In questa brevissima illustrazione faccio anche la dichiarazione di voto che è favore-vole a questo programma di statistica regionale.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 52. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 373
ad iniziativa dei Consiglieri Marconi, Sciapichetti, Rapa
“Salvaguardia del Polo tecnologico e dell'help-desk di Macerata-Piediripa del Gruppo UBI”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 373 dei Consiglieri Marconi, Sciapichetti, Rapa.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non entro neanche nel merito perché capisco che l’Aula è già in conclusione, semplicemente per la cronaca comunico che identica mozione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Macerata, non è la prima, purtroppo la cosa ogni tanto viene richiamata e giusto 7, 8 giorni fa c’è stato un pronunciamento del sindacato dell’Ubi Banca che segnalava questo tipo di pericolo.
Quindi sollevare la questione serve solo a questo, ringrazio l’Aula e la Conferenza dei capigruppo per aver iscritto la mozione d’urgenza rispetto ad un calendario che non la prevedeva. Chiedo il voto dell’Aula senza altri approfondimenti.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 373. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,35