Resoconto della seduta n.122 del 05/02/2019
SEDUTA N. 122 DEL 5 FEBBRAIO 2019

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 122 del 5 febbraio 2019. Do per letto il processo verbale della seduta 121 del 29 gennaio 2019, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo inoltre ai sensi del comma 5 dello stesso articolo l’attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. C’è la richiesta di rinvio della mozione n. 415 del Consigliere Fabbri, la Conferenza dei capigruppo ha espresso parere favorevole, quindi, se nessuno è in disaccordo, diamo per approvato il rinvio ad altra seduta.

Comunicazione ai sensi dell'articolo 55 comma 4 55 del Regolamento interno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Una breve comunicazione ai colleghi, forse avrete letto sulla stampa la vicenda di Lorenzo, quel ragazzo di 34 anni, un medico anconetano, che da circa 8 mesi sta lottando contro un terribile male, gli è stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin e le cure tradizionali sono state inefficaci, quindi le sue speranze sono affidate ad una terapia sperimentale. In due giorni sono stati raccolti oltre 500 mila euro, vorrei cogliere l’occasione di questa prima parte della seduta per due brevissime considerazioni.
Credo che sia stato un bellissimo segnale della nostra comunità marchigiana, un segnale di grande solidarietà che dovrebbe essere per noi motivo di speranza e guida alla nostra azione istituzionale; in secondo luogo, mi sia consentito ricordare, pur non essendo lo spazio delle interrogazioni, che per queste iniziative, penso, ci sono previsti dei fondi regionali. Nella passata legislatura mi ero attivato per un caso analogo, la piccola Chantal di Senigallia, erano stati messi a disposizione dei fondi della Regione Marche perché quando non ci sono altre cure, che sono fornite dal sistema sanitario regionale, mi sembra di ricordare che dei fondi appositi possono coprire le spese e i rimborsi per questo genere di iniziative.
Quindi, pur non essendo un’interrogazione, chiederei al Presidente Ceriscioli se ancora questi fondi ci sono. Non mi deve dare una risposta adesso perché non è un’interrogazione, però se ci sono credo che sia utile farlo sapere a Lorenzo ed alla sua famiglia, nel caso che non ci fossero più, dovremmo prevedere meccanismi assicurativi per malattie rare, che possono essere molto costose, o per terapie rare perché il linfoma non Hodgkin non è una malattia rara, però in questo caso è prevista una terapia rara, quindi capire se ci sono queste possibilità per darne comunicazione.
Se non ci sono ben venga la solidarietà, se ci sono, come credo che potrebbero esserci, ben vengano.
A nome di tutti i Consiglieri esprimo a Lorenzo ed alla sua famiglia tutto l’augurio possibile.

PRESIDENTE. Anche da parte mia l’apprezzamento per la grande solidarietà dimostrata dai marchigiani in questa occasione e un grande in bocca al lupo a Lorenzo e la sua battaglia.

Proposta di legge n. 223
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni urgenti per l’Ente parco regionale del Conero”

(Nuova titolazione) “Disposizioni per l'Ente parco regionale del Conero”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 223 della Giunta regionale.
La discussione è aperta ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Colleghi Consiglieri, voglio essere, come sono abituato a fare sempre, molto franco e allora parto da questa constatazione. L’ultima volta in quest’Aula si è parlato di Parchi ed aree protette, è stato il 14 gennaio 2019, ed il Consiglio regionale delle Marche rispetto ad una ipotesi di istituzione del Parco nazionale Catria, Nerone, Alpe della Luna ha votato un'espressione di contrarietà.
Quindi parlare oggi di nuovo di aree protette, di parchi e del Parco del Conero, dopo quel voto, è un po’ come celebrare una funzione religiosa in una moschea o forse in una chiesa sconsacrata, però qui c’è la soluzione, c’è l’Assessore Sciapichetti, persona seria, capace, competente, che è in grado di riconsacrare perché, così come previsto dalla legge regionale 9 febbraio 2018 n. 2 “Disposizioni urgenti di aggiornamento della normativa regionale”, non solo ci confermerà che il provvedimento che stiamo discutendo, e che il Consiglio poi deciderà di approvare o meno, è una legge ponte, ma porterà una proposta, su cui sta lavorando, di cui a volte ha anche riferito in Aula, di riordino complessivo dei parchi e delle aree protette. Credo di poter dire che dobbiamo rimanere ancorati a questo aspetto, quella di oggi è un importante momento di transizione.
Visto che parliamo di parchi e di aree protette, al di là delle metafore, voglio partire dalla Costituzione italiana. L’articolo 9 è chiarissimo “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione”. Quindi c’è la Costituzione italiana, c’è la legge 6 dicembre 1991, n. 394, la legge quadro sulle aree protette. Non la leggo a quest’Aula, evidenzio l’articolo 1 (Finalità e ambito della legge) il comma relativo alla conservazione di specie animali o vegetali, quindi la flora, la fauna, le associazioni vegetali, ed i metodi di gestione, il restauro ambientale, la promozione di attività di educazione di formazione. Una legge chiarissima.
A questa provvedimento legislativo, ripeto, ve la risparmio perché la conoscete, fa seguito la legge regionale n. 15 del 1994, relativa ai parchi ed alle aree protette delle Marche, che nel corso degli anni è stata modificata, arricchita, tenendo conto anche dell’evoluzione socio-culturale del Paese.
C'è poi una bellissima dichiarazione del Presidente Ceriscioli del 22 giugno 2015, e questa ve la leggo, una parte breve, non solo parte dalla considerazione di ambiente come risorsa, ma le Marche fatte di ambiente, di paesaggio, di agricoltura, di turismo e quando parla di aree protette dice: “Aree protette, parchi e riserve rappresentano non solo un salvadanaio della nostra biodiversità, ma anche una grande risorsa economica, occupazionale e di sviluppo territoriale. Tali aree possono trasformarsi in un volano di economia, occupazione e sviluppo, non operando solo attraverso la conservazione dell’esistente, ma agendo in modo fortemente antropizzato con il territorio circostante, territorio che va maggiormente tutelato, valorizzato, protetto, come investimento per un futuro che può e deve appartenere al nostro ambiente, al nostro paesaggio, proprietà non di un ente pubblico, ma bene comune di tutti i cittadini. Costa, montagna, mare e collina fanno infatti parte di un tutt’uno paesaggistico ambientale, turistico culturale, non tessere di un puzzle, ma vera rappresentazione di identità territoriale, sarà fondamentale dunque recuperare le aree protette di particolare interesse sostenendole nella certificazione europea del turismo sostenibile. A tale scopo si deve rafforzare l’iter politico e autorizzativo per l’istituzione dell’area marina protetta del Conero, altro tassello nella valorizzazione e tutela e sostenibile uso economico e occupazionale del territorio regionale”.
Queste sono le dichiarazioni del Presidente Ceriscioli, questo è il programma di mandato di questa maggioranza, come non condividere il programma di mandato e le parole del Presidente Ceriscioli? Sono convinto che la sostenibilità ambientale sia la scelta fondamentale per garantire alle nuove generazioni un futuro e al tempo stesso una straordinaria opportunità di sviluppo, di innovazione, di ricerca continua, competitività economica, uso efficiente delle risorse.
La green economy è un’altra grande occasione per valorizzare le aree naturali protette, rivitalizzare le aree interne e rurali, le aree montane, rigenerare il patrimonio dei borghi e dei piccoli Comuni.
L’enogastronomia e il 'made in Italy' sono una varietà di sapori, di prodotti che solo la nostra regione e il nostro Paese sanno offrire, aggiungendo alle produzioni di qualità la capacità di combinare sapientemente sapori e cultura, dando vita a piatti tipici famosi in tutto il mondo e qui non voglio parlare delle Dop, delle Igp, delle Stg (specialità tradizionali garantite), Dcg, Doc, Pat, inteso non in senso sanitario, ma prodotti agroalimentari tradizionali.
C'è poi l'economia circolare per non mettere a rischio l’ecosistema, per affrontare le sfide del cambiamento climatico, credo che tutti noi abbiamo presente quella ragazzina coraggiosa quindicenne svedese che ha ricordato ai leader mondiali, non molto tempo fa, riuniti per la Conferenza mondiale del clima, la coerenza e la determinazione che occorre per salvare il pianeta.
Quindi il cambiamento climatico, la cura, la manutenzione del territorio anche per combattere il dissesto idrogeologico, le politiche sulla mobilità, da quella elettrica alla bicicletta, al trasporto pubblico locale, al ferro, all’autostrada del mare, le politiche dei rifiuti. Su ognuna di queste voci che ho elencato la Regione Marche è impegnata non soltanto con scelte nella pianificazione, ma anche con risorse proprie.
Dai rapporti annuali più significativi e per certi aspetti anche attuali, dell’ultimo anno, quelli socio-economici del Paese, penso ai rapporti del Censis, di Eurispes, emergono nuove titolazioni, nuove parole (sovranismo psichico, cattivismo diffuso), anche in qualche modo figlie dell’insicurezza.
Qual è il nostro compito? Quello di convogliare in una azione positiva le energie oggi spese verso il cattivismo, ma quello che più si addice alle aree protette, ai parchi, alle politiche ambientali è la descrizione di una nuova patologia che si sta affermando nella società italiana, la qualipatia, ovvero l’avversione ed il rifiuto per tutto ciò che richiama la qualità, una patologia che archivia l’essere e santifica l’apparire, che salta il contenitore a discapito del contenuto, che premia l’appartenenza e mortifica la competenza.
La qualipatia si esprime in forme diverse, ma ugualmente pericolose, con un denominatore comune: scarsa rilevanza alla capacità e alla competenza, rifiuto del concetto di qualità, voi pensate ad un parco, alla bellezza di un parco, alla biodiversità, all’ecosistema.
Quindi in un contesto generale la cui complessità richiederebbe impegno di analisi, di elaborazione e conoscenza, senso della realtà e della misura.
Rispetto al Parco del Conero il 30 ottobre 2017 la Giunta regionale delle Marche ha stabilito di nominare il Commissario, il 29 gennaio 2018 l’ha prorogato e confermato e nel febbraio del 2018, come ho detto all’inizio, la Giunta regionale ha presentato all’Assemblea legislativa regionale una proposta di legge di riordino della disciplina delle aree naturali protette, qui c’è anche una scadenza, comunque l’Assessore è impegnato su questo tema e rispetto a questo sta lavorando per un riordino complessivo con l’aggiornamento della normativa regionale.
Il 30 luglio 2018 la Giunta regionale ha presentato la proposta per la governance del Parco del Conero, indicando un rappresentante della Regione, un rappresentante della Provincia, un rappresentante di ognuno dei Comuni il cui il territorio insiste nel perimetro del parco, un rappresentante designato congiuntamente o a maggioranza dell’associazione di protezione ambientale riconosciuta dalla Regione, un rappresentante delle organizzazioni professionali agricole.
La proposta della Giunta regionale era di otto componenti più il Presidente, eventualmente scelto all’esterno su indicazione del Consiglio direttivo.
Qui per la verità molti hanno scritto, hanno parlato, la Commissione ha perso tempo, anche questo va detto, può anche perdere tempo una Commissione se ci sono le ragioni, altrimenti una Commissione ha il compito di produrre e credo, ma non sta a me dirlo, interverrà il Presidente Biancani, che la Commissione abbia fatto la sua parte, in questo caso l’ha fatta sicuramente perché qui siamo in presenza di una proposta del 30 luglio 2018, che il 25 settembre 2018 la Commissione ha licenziato, e rispetto agli otto più uno, è arrivata ai dieci più 1 perché ha aggiunto un rappresentante dell’Università e ha raddoppiato la presenza degli ambientalisti, sostituendo il rappresentante della Provincia con una figura delle organizzazioni produttive, ovvero il turismo. Quindi da otto più uno, la proposta della Commissione del 25 settembre 2018 giunge a dieci più 1.
Questa proposta è stata bocciata dal Consiglio delle autonomie locali, la Commissione si è riunita, ha di nuovo esaminato le proposte in campo, tra l’altro, la legge di riordino è importante perché nel frattempo un parco regionale è diventato interregionale, quello del Sasso Simone e Simoncello, il parco del San Bartolo è rimasto regionale e le nomine sono state fatte in base alla legge del 2012, la comunità montana è stata soppressa e il parco della Gola della Rossa-Frasassi è gestito dall’Unione dei Comuni montani il cui Presidente è il Sindaco di Sassoferrato, persona capace, degnissima, rispettosissima, ma Comune che non ha un metro quadrato di superficie nel parco della Gola della Rossa-Frasassi. Quando alcuni di noi, ovvero i Consiglieri del PD della III Commissione consiliare hanno presentato una proposta di legge per la governance del parco della Gola della Rossa-Frasassi, ci è stato detto il contrario di quello che viene detto oggi - per onestà intellettuale voglio riconoscere la posizione del Consigliere Bisonni - tranne da parte del Consigliere Bisonni, e cioè che volevamo togliere il potere al Sindaco di Fabriano, qui addirittura vorremmo dare potere al Sindaco di Ancona, no, noi stiamo facendo una legge per la governance dei parchi che, l’ho detto prima, sapete quello che rappresentano per noi.
Invito ad una riflessione e credo che dobbiamo attendere anche per questo una legge che omogeneizzi la governance dei Parchi in tutta la regione Marche.
Questo è un fatto importante per questa regione, come pure questa legge che consente di superare il commissariamento.
Abbiamo fatto tantissimi incontri, al primo punto ci veniva sempre detto di superare il commissariamento, oggi se l’Aula approva la legge lo superiamo, e anche qui credo che dobbiamo essere sempre garantisti, sempre rispettosi delle persone, qui non è la persona del Commissario, anzi per quanto mi riguarda credo che abbia fatto seriamente il proprio dovere, ma il problema è che siamo in una forma organizzata di democrazia e di partecipazione, quindi il commissariamento è di per sè una forma da superare, una forma che può avere delle difficoltà sul piano di un percorso aperto e partecipativo.
Oggi presentiamo una proposta, nel testo licenziato dalla Commissione, che tiene conto delle osservazioni che nel corso dei mesi ci sono state, tiene conto che siamo in una fase di transizione, che credo che l’abbia riassunta bene il Presidente Biancani, e con questo chiudo, nel comunicato che ha fatto il giorno stesso che la proposta di legge è stata licenziata, che dice: “La III Commissione ambiente del Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la proposta di legge sul parco del Conero. Una legge ponte in attesa del riordino complessivo del sistema delle aree protette e dei parchi naturali già avviato, che servirà a restituire operatività all’ente, superando l’attuale fase di commissariamento, un provvedimento che rappresenta – e concordo con il Presidente Biancani - il giusto equilibrio tra le esigenze rappresentate dai vari soggetti. Una proposta di legge che resta ad ogni modo aperta ai contributi che dovessero giungere nel passaggio in Aula per arrivare ad un assetto quanto più condiviso e funzionale possibile”.
Per quanto mi riguarda mi fermo qui, non so se sono andato oltre di qualche minuto, vi ringrazio per l’attenzione e sono certo che se al centro mettiamo i parchi e le aree protette, il loro valore, la nostra posizione è aperta, l’abbiamo dimostrata in questa occasione ed anche in altre. Soprattutto credo che rispetto alle enunciazioni, rispetto alle scelte che vengono compiute in materia ambientale e rispetto alla legge di riordino che dobbiamo costruire, su cui l’Assessore sta lavorando, possiamo affermare quel ruolo importante che i parchi in questa regione hanno, per la superficie che rappresentano, ma soprattutto per l’elevata qualità dal punto di vista dell’ecosistema.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Su questa proposta di legge, caro Consigliere Giancarli, non credo che ci siano al centro i cittadini, né la tutela del parco. Mi dispiace dirlo, ma quello che ha detto lei non ha nessun riscontro e poi le spiegherò bene il perché.
Ha citato la Costituzione, che c’entra ben poco con questa legge, ha fatto cenno alla legge quadro n. 394/1991 che prevede che il Consiglio direttivo del Parco sia formato da 12 componenti, anche se è nazionale, quindi abbiamo un esempio, è un Consiglio direttivo pluralista, ampio, equo, solidale e non un Consiglio direttivo controllato dai Comuni e dalla Regione.
Difatti la legge quadro nazionale dice che il Consiglio direttivo del parco è formato da 12 componenti scelti - stiamo parlando di parchi nazionali, ma è un esempio che dobbiamo prendere in considerazione anche per il futuro, per dare maggiore equità sia politica che amministrativa a quello che il piano del parco può o potrebbe fare - tra persone particolarmente qualificate per le attività in materia di conservazione della natura o tra i rappresentanti della comunità - quindi non tra i Comuni, non è detto che il Comune deve partecipare ad un Consiglio direttivo perché è dentro al parco, la legge non lo dice.
Voglio citare bene cosa significa la parola comunità: “insieme di persone, di cittadini uniti tra loro da rapporti sociali e morali a difesa degli interessi dei cittadini e del territorio”, quindi la comunità, a cui fa riferimento la legge, non vuol dire che il Consiglio direttivo del parco sia controllato dai Comuni e dalla Regione, il parco è di tutti, non è dei Comuni, come invece ha affermato un Sindaco che è venuto in audizione in III Commissione, il parco è di tutti, certo che è di tutti, non è dei Comuni, il parco è una parola ampia, vuol dire che è dei cittadini del territorio dell’anconetano, giustamente, ma fa anche parte delle Marche, quindi è un bene da difendere per tutta la regione.
Noi del Movimento 5 Stelle avevamo una visione di questa proposta di legge, che avesse un’anima di equità, che fosse di esempio, che fosse un architrave per la nuova legge sulle aree protette, non è stato così, purtroppo, come al solito nella politica forti interessi pesavano e pesano come macigni su questa legge.
Il 25 settembre 2018 la III Commissione aveva all’unanimità approvato la proposta di legge, che oggi è completamente modificata, che riprendeva due miei emendamenti per l’aumento da otto a dieci dei componenti nel Consiglio direttivo, che a quel punto risultava molto equilibrato e guardava alle esigenze dei Comuni del parco del Conero, della Regione, ma anche a quelle degli ambientalisti, delle Università, degli imprenditori agricoli e turistici, molto pluralista, un Consiglio direttivo pluralista, questo sarebbe stato un esempio democratico di come poteva essere la nuova legge sulle aree protette.
Perché tutto questo interesse dei Comuni? Perché i Comuni con la maggioranza nel Consiglio direttivo potranno fare e disfare a loro piacimento i piani regolatori generali, questo è il vero nocciolo della questione, questa politica del Partito Democratico volge sempre, continuamente, alle costruzioni, all’urbanistica, all’invasione del territorio, vediamo nel piano della costa cosa sta combinando. Il piano del parco oltre a sostituire completamente i piani paesaggistici e territoriali, i cosiddetti Pit e Ptc, è sovraordinato ai piani urbanistici di qualsiasi livello, sia generali che attuativi, le previsioni del piano sostituiscono quelle degli strumenti generali comunali, ecco dov’è il nocciolo della questione, caro Consigliere Giancarli, non è la tutela del parco e del territorio. Questo potrebbe essere il motivo per cui la Regione vuole concedere la maggioranza assoluta ai quattro Comuni: Ancona, Sirolo, Numana e Camerano, altrimenti non si spiegherebbe questo dietro front che è stato fatto su una legge che è stata approvata all’unanimità, poi ribaltata, rimessa in discussione e modificata.
Certamente la Regione ha le colpe, come le ha su tante altre cose, sull’Erap, sulla biocasa, sul Consorzio di bonifica, la Regione non vigila e non controlla perché ha troppi interessi forti dentro queste situazioni, come ha degli interessi sul piano del parco.
Questa è la colpa della Regione ma non sono io a giudicare in quest’Aula politica l’operato di questa Giunta, lo vedrete a maggio del prossimo anno … Certamente, poi se mi sono sbagliato vi chiederò scusa, se i cittadini vi daranno un’altra volta ragione vi chiederò scusa. L’arbitro Regione non è stato imparziale nel decidere le sorti del parco del Conero, come invece volevamo noi, di fatto la Giunta si è rimangiata un accordo e di questo ne parlerà poi il nostro Consigliere Maggi.
E’ vero che gli accordi in politica sono come lacrime nella pioggia, vanno disperse, non hanno nessun valore, e per quando riguarda la tutela, come quella del parco del Conero, straordinario parco del Conero, perché i cittadini anconetani dovrebbero essere orgogliosi di averlo e di difenderlo, l’accordo è stato rimangiato e riformulata la proposta di legge.
Il nostro emendamento voleva essere un argine al potere assoluto ai Sindaci, ai quattro Sindaci dei Comuni, perché la costa della regione Marche ha una densità abitativa che non ha eguali in Italia, si arriva a punte di 2000/2500 abitanti per chilometro quadrato, per cui credo che questo potere dato ai Comuni non faccia del bene alle Marche, non faccia del bene al territorio anconetano.
Il Consigliere Giancarli ha detto che è una legge ponte, è una legge che darà la possibilità di deliberare, non ci vogliono sei anni per distruggere un territorio, bastano sei mesi.
Credo nel mio compito di vigilanza sulle cose che fa la Giunta, credo che ci dovrebbe essere una questione morale, quella che avete perso nel corso del cammino della vostra storia, una questione morale a difesa dei cittadini e del territorio, l’avete persa.
Una questione morale è valutare che questa legge non va bene, ritiratela. Chiedo a tutti i Consiglieri, nell’interesse della comunità anconetana e marchigiana, di rispettare la volontà di tutti i cittadini, ho qui un elenco di tutte le associazioni che hanno scritto, non ce n’è una che è d’accordo con la vostra legge. Su questo alla fine ci sarà un conto, purtroppo questo conto, anche salato se si vota questa legge, non potrà togliere a questi Sindaci il potere di essere sovraordinati ai piani regolatori generali.
Noi voteremo contro a questa proposta, anzi, dirò di più, non abbiamo valutato se ci sono i termini per impugnare la prima votazione che è stata fatta in III Commissione, non l’abbiamo visto, dico solo che faremo di tutto per cercare di contrastare questa proposta di legge. Quindi attenzione Consiglieri a quello che fate perché ne rispondete oltre che politicamente anche in altre sedi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Intervengo con estremo disagio su questo argomento particolare. Ho sentito le dichiarazioni in precedenza, ho sentito le dichiarazioni in Aula, si è costruita questa foglia di fico per nascondere, dietro alla legge ponte e al commissariamento, uno scempio che si sta facendo delle zone protette.
Il Consigliere Giorgini parlava di questo accordo, si, è stato fatto un accordo quando abbiamo presentato il primo emendamento, abbiamo fatto un accordo per il Comitato direttivo del parco, non faccio nomi, solo i cognomi: Biancani e Giancarli, i quali hanno detto prendiamo questo emendamento basta che ci mettiamo dentro l’Università e gli operatori turistici. Bene, c’è equilibrio tra gli interessi dei sindaci e gli interessi ambientalisti, che sono quelli dei marchigiani, che sono quelli del turismo, dell’economia, perché il parco porta denaro, il parco, per chi dell’ambiente non si interessa, è un volano dell’economia, e questo è stato fatto all’unanimità nella III Commissione a cui io non appartengo, alla quale ho partecipato perché sono anconetano e il parco del Conero è una cosa che amo fin da bambino.
E’ stata approvata all’unanimità questa formulazione del Comitato direttivo del Parco del Conero ed il giorno dopo tutte le associazioni ambientaliste hanno plaudito a questo equilibrio, poi c’è stato ovviamente il parere negativo del Cal e del Crel, dove ci sono i Sindaci, che ovviamente sono stati auditi. Nonostante la III Commissione avesse approvato a maggioranza la proposta di legge con questo Consiglio direttivo, sono stati auditi e cosa hanno fatto? Rappresentati dal Sindaco di Ancona, che emula Luigi XIV che diceva: “Lo stato sono io”, ha detto il parco sono io e tutti si sono prostrati, quindi è la volontà dei Sindaci che prevale sul teatro del Consiglio regionale, perché la passione ha sicuramente una componente di teatralità nel momento in cui si mette la passione e il cuore la teatralità esce spontanea.
Abbiamo fatto un emendamento che ripropone il vecchio Consiglio direttivo, frutto dell’accordo tra maggioranza e opposizione, e vedremo se verrà approvato, se verrà approvato farò un passo indietro e anch’io un inchino a voi della maggioranza.
Stiamo consegnando il parco del Conero ai Sindaci, che sicuramente hanno interessi - il mio Sindaco e quelli di Sirolo, Numana e Camerano - leggermente difformi da quelli del parco.
Tra l’altro voglio citare il Comune di Sirolo, che in questo momento è un laboratorio antropologico, la storia ci ha sempre insegnato che il potere si tramanda di padre in figlio, a Sirolo si sta tramandando da figlio in padre, perché l’ex Sindaco di 85 anni, si ripresenta, dopo il mandato del figlio, come candidato a Sindaco, e conosciamo ovviamente il suo operato. Questo ha fatto scuola e Berlusconi quando ha visto che il candidato a Sindaco ha 85 anni, ha detto: “Sono giovane, mi candido anch’io alle europee”.
Stiamo consegnando il parco del Conero a questi personaggi da teatro dai quali ho sicuramente da imparare per quello che hanno fatto nel corso degli anni.
Noi chiedevamo soltanto equilibrio, non eravamo sbilanciati, come state facendo voi adesso, verso una parte a discapito dell’altra, chiedevamo l’equilibrio degli interessi dei Comuni, che noi ovviamente consideriamo importanti, con la concettualità del parco del Conero, concettualità che voi della maggioranza e della Giunta non rispettate perché i parchi hanno finanziamenti che servono si e no per pagare i dipendenti e il parco del Conero, basta a fare un giro, si vede, non ha manutenzione, i cartelli sono rotti, il finanziamento serve solo per pagare la struttura.
Mi auguro che questo emendamento venga ripreso e votato ed inserito questo equilibrio, tra l’altro avete eliminato anche l’Università, avete tolto il componente della scienza. C’è poi un emendamento del Consigliere Busilacchi in questo senso, ma a noi non basta, noi vogliamo riportare l’equilibrio tra gli interessi dei Sindaci, quindi gli interessi delle amministrazioni comunali, e gli interessi, che sono diversi, della scienza, della natura, dei marchigiani, che sono gli interessi del parco.
Ovviamente se approverete l’emendamento che è stato presentato, noi voteremo a favore perché eravamo favorevoli in III Commissione quando è stata formulata la prima versione della proposta di legge, altrimenti dimostrate di essere un partito di potere e nel momento in cui il PD non governa più, come stiamo osservando in sede nazionale, è disgregato e frantumato perché non ha più il potere, e la vocazione è solo quella del partito di governo.
Mi auguro per il bene delle Marche e per il bene dei marchigiani che ci ripensiate su questa formulazione che è veramente condannabile da ogni punto di vista, da quello politico, da quello ambientalistico, a quello delle opportunità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Trattiamo quest’oggi un tema che scalda le sensibilità e certamente da rappresentante di un Comune, che è all’interno della Riviera del Conero, conosco l’importanza e le potenzialità in termini turistici del parco del Conero, ovviamente una attenzione a questa normativa la pongo non solo in termini ambientali, ma anche e soprattutto in termini di vocazione turistica.
C’è stato un lungo dibattito in Commissione, ci sono stati relazionati, sia dai relatori di minoranza e maggioranza che dagli interventi precedenti, l’iter ed anche le critiche alle quali questi cambiamenti di posizione, queste rimodulazioni, hanno posto una parte all’interno della Commissione.
Vorrei fare alcune considerazioni aggiuntive rispetto a quello che è stato già detto, a partire da quello che è l’assunto normativo regionale.
Noi andiamo con questa normativa regionale a sanare, attraverso una deroga, un vulnus che si è creato con il commissariamento, in qualche modo tutti sono consapevoli della necessità di un superamento di questa condizione.
Che cosa andiamo a fare in deroga? Qualcosa che noi stessi nel febbraio 2019 abbiamo sancito con la legge 9 febbraio 2018 n. 2, parliamo fondamentalmente di un anno fa, all’articolo 18 abbiamo stabilito che la Giunta regionale dovesse presentare all’Assemblea legislativa regionale una proposta di legge di riordino della disciplina delle aree naturali e protette entro 8 mesi dalla data di entrata in vigore della legge stessa.
Noi stiamo derogando ad una normativa per un unico parco, sebbene abbia una condizione necessaria, ma noi oggi avremmo dovuto avere una legge omogenea per tutti i parchi regionali, che la Giunta avrebbe dovuto proporre all’Assemblea, allora mi chiedo: dov’è questa normativa? Perché non è arrivata nelle tempistiche che noi stessi abbiamo votato, stabilendo anche che ci fosse un riordino ed una univocità nella composizione?
Mi pongo altre domande, nella composizione trovo che dare voce a tutti i Sindaci i cui territori sono all’interno del parco sia una cosa giusta, purtroppo sappiamo che non sempre tutti hanno lo stesso tipo di visione e quindi il rischio è che delle componenti non vengano rappresentate, mentre tutti i territori che fanno parte del parco credo che abbiano la dignità di essere rappresentati, su questo aspetto sono assolutamente favorevole, mi chiedo però: il rappresentante della Regione da chi viene nominato? Non mi sembra che sia stabilito, il Presidente è nominato dalla Giunta, anche il rappresentante regionale? Avrei trovato più congruo che il rappresentante, siccome non è specificato bene, fosse nominato dall’Aula, l’avrei trovato più consono nello spirito, che mi sembra aleggi almeno a parole, di una condivisione su un tema importante sia a livello ambientale che turistico.
Raccolgo le preoccupazioni espresse dal Consigliere Maggi in merito all’equilibrio, evidentemente chi teme per la tutela ambientale vede come uno spauracchio la presenza dei Sindaci.
Credo che se ci siano normative solide e una tutela ambientale solida, questo timore fondamentalmente non dovrebbe esserci perché bisogna essere capaci di commisurare le esigenze dei territori unitamente alla capacità di tutelare l’ambiente senza creare, forse, un allarmismo che non c’è.
Ho visto anche gli emendamenti che sono stati presentati e fondamentalmente non sono contraria ad un ampliamento del Consiglio direttivo perché credo che la pluralità non deve essere vista come lo spauracchio e che i Sindaci non sono persone che non hanno a cuore i propri territori, io questa visione personalmente la rifuggo, perché penso che un Sindaco sia il primo ad avere a cuore il proprio territorio e ad avere una visione.
Tolta questa visione rispetto alla presenza dei Sindaci, sono altrettanto favorevole alla possibilità di un ampliamento del Consiglio di amministrazione di questo ente.
Mi auguro, e questo è il sollecito finale che faccio, che non si proceda ancora in deroga, ma che la Giunta arrivi in tempi rapidissimi, visto che ha già sforato, che l’Assemblea ha abbiamo dato, a fare la riforma organica e l’atto che oggi andiamo ad approvare decada nel momento in cui entra in vigore la riforma organica dei parchi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Francamente questa mattina ho sentito una serie di interventi che mi hanno lasciato perplesso. Questo atteggiamento da Giano Bifronte del Movimento 5 Stelle mi risulta incomprensibile.
Ricordo al Consigliere Giorgini che, se non vado errato, nella Commissione in cui si è votato questo scandalo a cielo aperto, a sua detta, si è astenuto, non ha fatto battaglie o che si è stracciato le vesti o chissà cosa.

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Francesco MICUCCI. Io sto agli atti, lei è intervenuto e adesso gradirei lo stesso rispetto.
Tutta la discussione su questa legge non si concentra sul fatto se è fatta bene, se è fatta male, su cosa fa il parco con i fondi che diamo, ma se le nomine - notoriamente i 5 Stelle non sono interessati alle nomine - vengono fatte da Tizio, Caio o Sempronio.
Su questo alcune puntualizzazioni le vorrei fare, sorvolo la parte polemica riguardo alle nomine dei vari Lino Banfi, Casalino e compagnia cantando, per amore del rispetto che ho per questa assise, perché un conto è parlare e stracciarsi le vesti quando si è all’opposizione, un conto è essere chiamati alle responsabilità di Governo e fare le nomine con nomi e cognomi, poi tutta quella prosopopea di responsabilità, di titoli, di lauree, si scioglie in un bicchiere d’acqua e vengono nominati questi soggetti, dove le lauree, le responsabilità e i titoli vanno a farsi benedire e si preferiscono altre caratteristiche. Ma, ripeto, non pensavo di entrare in questa polemica e sorvolo.
Il problema è che qui si fa, passatemi il termine, carne di porco di Sindaci che vengono eletti in maniera democratica dai cittadini, che hanno eletto altrettanto in maniera democratica voi come noi, non è che quando i cittadini scelgono soggetti del Movimento 5 Stelle sono bravi e bisogna fargli un trono e quando eleggono soggetti di altri partiti sono delinquenti, e delinquenti sono i Sindaci che vengono eletti, bisogna farsela finita con questo atteggiamento.
Caro Consigliere Giorgini, inizierei con le scuse perché le ultime elezioni nel Comune di Ancona ci sono state pochi mesi fa e non ha vinto il Movimento 5 Stelle in Ancona, ha vinto il Sindaco uscente del Partito Democratico e visto che lei ha detto che chiederà scusa, se si sbaglia, credo che dovrebbe farle perché pochi mesi fa le elezioni in questo Comune non le ha vinte il Movimento 5 Stelle.
Bisogna avere un minimo di rispetto per i Sindaci, non solo per quelli eletti da una parte, ma per tutti, sono degli amministratori al pari nostro ed hanno la dignità da eletti al pari nostro, indipendentemente dal partito che li elegge o dal partito che li presenta, su questo bisogna che facciamo chiarezza.
Se in un parco è giusto che ci sia la rappresentanza di tutti, è giusto che ci sia la rappresentanza di quelli eletti che delle associazioni, che non so se tutte hanno, per amor di verità, gli stessi parametri democratici elettivi per la rappresentanza, questo penso che ce lo possiamo dire.
Se un ente, in questo caso il Parco, viene chiamato a decidere di cose importanti e fondamentali, e su questo sono d’accordo con voi, per il territorio, credo che abbiano titolo di partecipare, dal mio punto di vista dico anche forse con qualche potere in più, ma diciamo con gli stessi poteri, sia gli eletti che i nominati dalle associazioni, questo penso che non sia uno scandalo dirlo.
Sullo squilibrio che abbiamo creato, come avete detto, ci sono degli emendamenti e mi sembra che ci sia volontà della maggioranza, per quello che ho colto, di votarne almeno uno che ripropone questo equilibrio e dà una rappresentanza anche all’Università, significa che di tutto questo scandalo che avete detto …, quattro sarebbero i rappresentanti dei Comuni, tra l’altro due di questi andranno alle elezioni fra qualche mese, quindi non necessariamente saranno eletti dal PD, ma il senso della legge non è che il PD deve comandare, ma è che i Comuni, chiunque li governi, abbiano almeno pari dignità e forse qualcosa in più, dico io, delle associazioni, visto che i Sindaci sono stati democraticamente eletti tramite elezioni dal popolo italiano di quei comuni.
Se questo è, se ci sono quattro rappresentanti dei Comuni e tre/quattro, per i motivi che ho detto prima, rappresentanti dell’associazionismo e delle Università significa che c’è un punto di equilibrio, poi, se permettete, se la Regione, che tra l’altro è l’ente che finanzia in maniera preponderante il parco del Conero, come gli altri parchi, nomina un rappresentante e forse anche il Presidente esterno credo che non sia uno scandalo.
Dobbiamo discutere per ore di questo punto in cui c’è per me, ripeto, un equilibrio e non sarebbe neanche uno scandalo un disequilibrio a favore dei Comuni, ma c’è un equilibrio tra Comuni e gli enti in cui c’è la Regione che ha dei propri rappresentanti, ma di che stiamo a parlare?
Su chi deve fare le nomine, mi sembra che nelle normative degli altri parchi queste vengano fatte dalla Regione Marche, dalla Giunta regionale, quindi su questo mi sembra che si vada di default. Anche qui, ogni volta la stessa pantomima di chi nomina chi, la Regione, il Consiglio, anche qui possiamo dire che siamo legittimamente eletti e che la Giunta è legittimamente eletta o è un abuso d’ufficio da parte di qualcuno che prende il potere in maniera …?
Ogni volta bisogna fare questi discorsi che sono l’ABC della democrazia, mi faccio specie da solo, però evidentemente ogni volta tocca ripeterlo perché qui alcuni elementi non sono chiari.
Altro aspetto, il Giano Bifronte di cui parlavo prima, quando ci sono pareri del Cal che la menano buona, allora bisogna sentire il Cal, bisogna sentire i Sindaci, guai ad approvare una legge in barba al Cal che dà un parere negativo, questa volta, è vero che avevamo approvato la proposta all’unanimità, ma il Cal si è espresso in maniera negativa ed ha sottolineato anche diversi aspetti, per cui la Commissione ha recuperato non facendo una proposta a favore di quello che diceva il Cal, ma ristabilendo un punto di equilibrio, allora siamo diventati anche qui un branco di gentaccia che va approvando non si sa che cosa.
Un equilibrio tra quello che dichiarate in un’occasione e quello che dichiarate in un’altra penso che ci debba essere. Se il Cal è un ente che va tenuto in considerazione, la Commissione non ha fatto né più, né meno di quello che deve fare, cioè prendere in considerazione e trovare una soluzione, a nostro avviso equilibrata, rispetto a quello che dicono gli enti auditi.
Questo è quello che abbiamo fatto e mi sembra che la proposta di legge che è emersa sia assolutamente un punto di equilibrio e di rispetto sia per i Comuni, legittimamente eletti, che per l’associazionismo che giustamente su quel parco lavora da anni, dando il proprio contributo, che è giusto valorizzare, ma non si può dire che non sia valorizzato da questa legge. Rispetto ai due rappresentanti precedenti, mi sembra che ci sia stata una grossa apertura, quindi ritengo che il voto su questa proposta di legge debba essere positivo ed eviterei spettacoli e pantomime che non servono a nessuno. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Piero Celani

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Non so da dove cominciare, ci provo, sono molto arrabbiato con il Consigliere Giorgini perché in questi tre anni e mezzo che siamo qua, io perlomeno, ho imparato che le battaglie si fanno in Commissione e non si fanno in Aula, perché quando la proposta arriva in Aula oramai i giochi sono fatti ed è tutto già deciso, mentre in Commissione c’è la possibilità di modificare le opinioni proprio perché è una fase in cui si costruisce insieme l’atto.
Quindi sbracciarsi, strapparsi i capelli qui, quando in Commissione ci si è astenuti, lo trovo veramente grave e trovo grave anche il tentativo, che non le rende giustizia, di appropriarsi del lavoro fatto dagli altri. Vado con ordine sennò non ci capiamo.
Il 25 settembre la Commissione si è riunita ed ha approvato una proposta di legge, che è questa qui, l’emendamento Giancarli, probabilmente appoggiato anche dal Presidente Biancani. L’emendamento Giancarli è stato votato all’unanimità e prevedeva, come ha detto il Consigliere Giancarli e come ha confermato anche il capogruppo Maggi, dieci elementi, tra cui 2 rappresentanti degli ambientalisti e 1 rappresentante dell’Università. Questo emendamento è stato votato all’unanimità.
Quindi il merito di questo non è nemmeno mio, non mi prendo il merito degli altri, il merito è della maggioranza che ha proposto questa configurazione, il demerito di questa maggioranza è averci ripensato, perché a seguito delle pressioni che ci sono state da parte dei Sindaci, la soluzione approvata all’unanimità il 25 settembre è stata modificata.
A questo punto il Consigliere Giorgini ha avuto anche la faccia di bronzo di scrivere sui social che io avrei copiato i suoi emendamenti perché presentati il giorno stesso, quattro ore dopo. Questa è una menzogna e adesso dimostro perché.

(interrompe il Consigliere Maggi)

Sandro BISONNI. Io me la prendo con chi ha la faccia tosta di mentire.
Gli emendamenti sono stati presentati tutti il 30 gennaio, sia il mio che il suo, e lei dovrebbe sapere che gli emendamenti sono stati resi pubblici 5 giorni dopo, il 4 febbraio. Dottoressa Zampa, gli emendamenti presentati vengono resi pubblici subito? Sono stati presentati il 30, resi pubblici il 4 febbraio, quindi anche volendo non avrei potuto copiare il suo emendamento perché io non ho letto quello che aveva scritto lei, come lei non poteva leggere quello che avevo scritto io. L’ho letto, come lei del resto, 5 giorni dopo, quindi è impossibile che io abbia copiato il suo.
Ricostruiamo quello che è successo. Il Consigliere Giancarli aveva presentato quell’emendamento, dopo qualche mese sentito il Cal è stata cambiata la configurazione e nell’ultima Commissione, dove c’era da fare la battaglia, l’unico che si è opposto a questa proposta è stato il sottoscritto, qui c’è il verbale della Commissione in cui l’unico voto contrario è il mio. Cosa è successo? Subito dopo ho annunciato che avrei presentato un emendamento per ripristinare la soluzione Giancarli e sia io che lei, che non ci siamo letti gli emendamenti a vicenda, abbiamo presentato degli emendamenti che sono identici alla situazione precedente, entrambi ripristinavano la situazione proposta dal Consigliere Giancarli, quindi sono identici non perché abbiamo copiato, ma perché abbiamo “tentato” di ripristinare la soluzione del Consigliere Giancarli, per questo sono identici, ma io il suo emendamento, caro Consigliere, l’ho letto 5 giorni dopo, quindi sta mentendo.
Dopo che ho detto questa cosa - questo per ricostruire tutta la vicenda - sono andato in Segreteria a presentarlo e mi è stato detto che la data non era giusta perché da Regolamento c’è una data precisa ed era il 30 gennaio, quindi, preparato 15 giorni prima, il mio emendamento l’ho potuto presentare ufficialmente solo il 30 gennaio.
Sono stato l’unico che in Commissione si è battuto contro questa proposta, sono stato quello che ha preparato l’emendamento 15 giorni prima, l’emendamento è uguale a quello del Consigliere Giancarli, e lei, Consigliere Giorgini, ha la faccia tosta, oltre a non aver fatto niente in Commissione, di essersi appropriato del lavoro del Consigliere Giancarli e dire che io l’ho copiata. Veramente dovrebbe provare vergogna.
Gli emendamenti sono diversi perché il suo rispetto al mio è diverso, tanto è vero che li votiamo in maniera separata, quindi non sa nemmeno discernere bene quello che legge, perché il suo emendamento è sostitutivo di tutto l’articolo, il mio invece ne modifica solo una parte, è diverso; inoltre ho presentato un secondo emendamento che aggiunge un ulteriore componente in rappresentanza delle associazioni turistiche e questo l’ho fatto in quanto ritengo che il parco, oltre ad essere una risorsa ambientale per tutto il territorio, è anche un motore di sviluppo turistico, quindi ritengo giusto che ci siano 2 soggetti in rappresentanza delle associazioni ambientaliste e ritengo altrettanto giusto che ci siano 2 soggetti in rappresentanza delle associazioni turistiche.
Tornando al discorso generale, trovo scandaloso che qui in Aula più volte ci si riempia la bocca di ambiente, ma poi nei fatti si faccia poco, nelle Commissioni non si fanno le battaglie e la maggioranza, a mio avviso, non dà le risorse economiche necessarie, quelle che dovrebbero essere adeguate alla gestione dei parchi delle Marche, ci sono pochi soldi e addirittura l’ultima volta, una delle ultime sedute, si è votato per non costituire il parco nazionale del Monte Catria, neanche finanziato dalla Regione Marche, ma dallo Stato, ho sentito persino dire al Consigliere Talè, anche pubblicamente sulla stampa, che sarebbe stato dannoso.
Se c’è la visione che i parchi sono dannosi per il territorio, siamo ad anni luce tra il mio pensiero e il pensiero di alcuni di voi e questo si dimostra con coerenza nelle Commissioni appropriate, facendo le battaglie al momento giusto e non venendo qui a fare le sceneggiate all’ultimo minuto, che non servono a niente. La competenza della maggioranza è quella di finanziare con coerenza e con risorse adeguate i parchi, approvando delle leggi che dovrebbero essere più equilibrate.
E qui arrivo al punto: il problema di tutta questa discussione qual è? E’ che con la proposta Giancarli il direttivo del parco aveva un equilibrio di 4 a 4 più il rappresentante della Regione, con la proposta attuale, se rimane così, i Comuni hanno la maggioranza assoluta e questo ci fa pensare che ci possa essere un pericolo di speculazioni urbanistiche sul parco, che noi invece vogliamo evitare. I Comuni, avendo la maggioranza assoluta, potrebbero eleggere un loro quinto rappresentante in quanto la legge prevede che il Presidente del direttivo sia eletto dalla Giunta, esternamente dal direttivo, ma su proposta di questo.
Quindi se i Comuni hanno la maggioranza assoluta nel direttivo possono presentare un quinto personaggio per fargli fare il Presidente e la Giunta non può fare altro che ratificare quella proposta perché se viene presentata una sola candidatura è chiaro che quella persona diventerà il Presidente del parco.
L’attuale proposta di legge, a mio avviso e ad avviso di molti, è troppo squilibrata verso i Comuni e si espone a pericoli di speculazioni urbanistiche, che invece vogliamo evitare.
Per tutti questi motivi, coerentemente con quanto fatto in Commissione, voterò contro questa proposta di legge a meno che non vengano approvati gli emendamenti che ho proposto. Grazie.

PRESIDENTE. Per essere il più corretto e imparziale possibile ho interpellato gli uffici e mi hanno detto che il Consigliere Bisonni ha presentato in ritardo, temporalmente, il suo emendamento, ma l’aveva già preannunciato da tempo in quanto pensava di non poterlo presentare se non prima che la proposta di legge venisse iscritta all’ordine del giorno, per correttezza dovevo chiarire questo.
Ha la parola al Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente, anche per questo fondamentale chiarimento.
Credo che la discussione di oggi sia molto interessante sul piano politico, al di là probabilmente di questa che è una legge tampone, non solo per le diverse visioni dell’ambiente, ma probabilmente per i diversi modi di interpretare il ruolo della politica e delle istituzioni. Abbiamo visto anche dei simpatici siparietti in minoranza per rivendicare chi è più bravo, per cui ringrazio i colleghi perché anche chi non fa parte della Commissione impara le cose che lì succedono, soprattutto all’interno della minoranza.
Intanto dovremmo ricordare che questa è una legge tampone, temporanea che, voglio dirlo con grande chiarezza, recupera ed interviene, come era già stato richiesto da quest’Aula con una mozione che era stata approvata un anno fa, su un vizio originario, cari colleghi, che è quello del commissariamento, che è stato il vizio originario di questa vicenda e io credo che doveva essere evitato.
Vorrei dire pochissime cose sul ruolo dei parchi perché questa è una legge relativa ad un parco, ma è molto specifica e riguarda il Consiglio di amministrazione.
Il Consigliere Giancarli ha fatto una bellissima relazione di carattere generale, mi limito a dire due cose, una, sono anch’io d’accordo che i parchi debbono avere più risorse. Il parco del Conero in particolare da molti anni sta svolgendo un ruolo meritorio con pochissime risorse; l’altra è che, ne approfitto visto che nella fase finale dell’ultimo Consiglio, quando si era votata la mozione contro il parco del Catria e del Nerone, purtroppo ero assente, tra l’altro ero impegnato in una riunione sulla discussione che stiamo facendo ora in Consiglio, avrei votato contro quella mozione ed anch’io sono dell’idea che va contro la linea di questa maggioranza e di questa Giunta la visione che i parchi e le aree protette sono quasi un impedimento per lo sviluppo della regione, anzi, essi ne contribuiscono allo sviluppo, forse ne dovremmo tenere sempre più conto.
Oggi noi, come recita la legge, interveniamo in deroga ed in attesa di una riforma organica, io anticipo, perché in realtà l’ho presentata molti mesi fa e spero che avremo occasione di discuterla in questa legislatura, che ho avanzato una proposta di riforma organica che prevede un unico parco regionale, lo abbiamo fatto per altri settori, ad esempio la Camera di commercio unica, alcuni anni fa abbiamo fatto l’Asur unica, su cui spero torneremo presto a discutere quando parleremo del piano, l’abbiamo fatto con l’Erdis, abbiamo fatto molti soggetti unici perché non pensare, Presidente Ceriscioli, ad un ente unico che, ovviamente i parchi non sono unificabili dal punto di vista territoriale, li gestisca?
Faccio questa proposta e se è vero che abbiamo poche risorse, e forse vanno unificate, perché non pensare ad un’unica persona che faccia le buste paga per i pochi dipendenti? Perché non pensare ad un marketing unico per i parchi? Pensate quanto sarebbe bello, nel momento in cui si va in un parco, avere un unico volantino che parla anche degli altri parchi della regione Marche, non in competizione, un’unica pubblicità, un’unica gestione, un unico Consiglio di amministrazione. Poi è chiaro che potremmo avere dei direttori dei singoli presidi, comunque se ci sarà occasione ne parleremo.
Nei 6 minuti che mi rimangono, vengo al merito di questa proposta.
Ringrazio i colleghi che hanno parlato della Commissione perché non sapevo che, non ricordo chi l’ha detto, un Sindaco intervenuto in Commissione ha detto che il parco appartiene ai comuni, è un obbrobrio, è evidente che il parco appartiene a tutti i cittadini, alle istituzioni e alle organizzazioni che rappresentano questi cittadini, i comuni e le categorie presenti.
Noi probabilmente abbiamo avuto, concordo con chi l’ha detto, una grande, forse eccessiva attenzione al parere del Cal, Assessore Sciapichetti, perché anche a me convinceva moltissimo il testo che era stato inizialmente proposto. E’ evidente che nella discussione si tiene conto del parere del Cal, anzi, quando non ne teniamo conto, la minoranza si lamenta perché non lo facciamo, quando se ne tiene conto, forse un po' troppo, questo devo dirlo, non va bene.
Il problema ora non è il parere del Cal, dal mio punto di vista il problema, questo lo voglio dire con grande chiarezza, è sul parco del Conero, in questo caso, il parere dei Cal poggia su alcune amministrazioni che nella loro storia politica hanno dimostrato di non avere alcuna sensibilità ambientale, questo è il problema! L'amministrazione di Sirolo da sempre, negli ultimi mandati, ha visto il parco del Conero come un ostacolo. L'amministrazione di Ancona, con mio stupore perché è di centrosinistra, si è espressa contro l'area marina protetta, io non mi fido di queste amministrazioni comunali dal punto di vista della loro sensibilità ambientale, voglio e pretendo, invece, che la Regione che finanzia maggiormente i parchi e che ha una linea diversa, fortunatamente questa Giunta ha una linea e una sensibilità ambientale differenti, dall'amministrazione comunale di Ancona e di Sirolo, esprima la propria idea con una maggioranza, però, quando facciamo le leggi, cari colleghi, dobbiamo guardare al caso generale.
In questo caso non possiamo dire: va bene, siccome l'amministrazione non mi piace, cambiamo il consiglio d'amministrazione, bisogna fare una cosa organica, quindi abbiamo tenuto conto del ruolo delle istituzioni pubbliche, Comuni e Regioni, e del ruolo delle categorie che operano sul territorio.
Negli ultimi 2 minuti vengo agli emendamenti che sono stati proposti. Ho visto che le minoranze hanno presentato degli emendamenti per ritornare sostanzialmente al punto di partenza, a me non piace fare testimonianza in quest'Aula, ma vorrei essere efficace, ed è chiaro che se quella è la soluzione che idealmente mi convincesse di più dovrei votare a favore degli emendamenti, ma se si è ritornati indietro, in modo molto chiaro, a quella soluzione, è evidente che quell’ipotesi non trovava l'accordo della maggioranza del Consiglio regionale.
Se quegli emendamenti passassero, i miei non potrebbero essere votati, perché verrebbero superati e siccome li ritengo invece più utili, dal punto di vista politico, ma non solo, ma anche dal punto di vista del merito, mi asterrò su quelli che non rappresentano una soluzione negativa, ma poco efficace, e che hanno comunque, lo voglio dire con chiarezza, secondo me, un problema di merito, perché io sono per ridare, rispetto a come era il testo originale, un ruolo alle Università che operano in quel territorio anche perché ci sono i temi dell'area marina protetta, dei biologi marini, delle colture che ci sono in quel territorio su cui anche la ricerca ha un ruolo.
Dal mio punto di vista le varie categorie, ognuna, devono avere un rappresentante. E’ vero che gli ambientalisti e chi tutela l’ambiente, rispetto ad altre categorie, devono avere un ruolo privilegiato, ma io temo che nel momento in cui diamo ad una singola categoria, su quattro, due rappresentanti, anziché uno, il giorno dopo le altre tre categorie possono dirci: “Anch’io ne voglio 2”. Lo hanno già detto! Credo quindi che sarebbe una proposta poco equilibrata, mentre invece l'Università potrebbe esprimere una sensibilità anche ambientalista da questo punto di vista, quindi potremmo nel merito recuperare.
Per questa ragione, mi asterrò sugli emendamenti che ripropongono la situazione originaria, mentre invece ovviamente chiedo di votare quelli che ho proposto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Non riprendo il ragionamento generale sui parchi e sulle aree protette e sulla cornice sulla quale ci siamo confrontarci.
Soltanto alcuni aspetti, peraltro è intervenuto il Consigliere Micucci, che è componente della nostra Commissione, e poi interverranno sia il Presidente Biancani che il Presidente Giacinti, però alcune cose vanno chiarite, a mio avviso.
Consigliere Maggi, lei parla e dice: “Non faccio nomi, ma cognomi”, noi siamo abituati ad agire, ad operare alla luce del sole, non facciamo accordi sottobanco, nascosti, siamo per la trasparenza e tra l'altro quell’accordo, che è stato presentato come una cosa opaca o chissà quale compromesso, era una proposta politica avanzata da lei e su quella la maggioranza si è espressa con un voto, e quello che il Consigliere Bisonni chiama “emendamento Giancarli”, per semplificare, era una proposta della maggioranza che teneva conto del dibattito politico. Questo è il dato.
Il Consigliere Giorgini ci ha ricordato la legge 394/91, lui ha detto: “C’entra poco la Costituzione”, su questo non dico nulla, perché l'ho sentito altre volte e so invece qual è il suo pensiero sulla Costituzione, forse è stata un'affermazione che non rispecchia nemmeno il suo pensiero, che prevede dei Consigli di amministrazione dei parchi nazionali che a volte comprendono territori di più regioni (due, tre, quattro) e decine e decine di Comuni, quindi è altra cosa, non è che noi ignoriamo la legge quadro, ma questo è un parco regionale, è un’altra cosa.
Sui Sindaci, vi dico con molta pacatezza di andare a rileggervi quello che avete detto di noi quando abbiamo presentato la proposta sul parco della Gola della Rossa-Frasassi, ora dite: “Non siamo per la partecipazione dei Sindaci nei parchi”, ma voi siete per la partecipazione dei Sindaci dei Comuni che non fanno parte del parco, perché avete difeso l'attuale assetto del parco della Gola della Rossa-Frasassi e noi abbiamo detto: “Visto che la prendete come una proposta perché è cambiata la maggioranza a Fabriano, aspettiamo il riordino, non l’affrontiamo nemmeno separatamente”, questo per evitare che ci siano posizioni di parte negli assetti di Governo.
Questo non ci appartiene, perché le istituzioni non sono nostre e guardate, da questo punto di vista, e in merito ai ragionamenti che avete fatto sui Sindaci, noi abbiamo una cultura che non ci collochiamo né in maggioranza né all'opposizione rispetto ad altre istituzioni, noi giudichiamo dagli atti e difendiamo gli atti che rispondono ai bisogni della nostra comunità, di cui abbiamo la responsabilità, non diamo giudizi a prescindere. Io l'ho detto altre volte, non mi sono sentito all'opposizione nemmeno quando alla guida del Paese c'era l'on. Berlusconi, ma contrastavo con forza un provvedimento che magari ritenevo penalizzante per la nostra comunità e magari esprimevo un giudizio positivo su un atto che portava dei vantaggi. Questo è il nostro metro di misura, quindi non ci potete attribuire categorie che non sono le nostre.
Detto questo, sul fatto che ci si muove con la logica dei due pesi e due misure a seconda se siamo sulla costa o sulle zone interne, state descrivendo la proposta come se fosse stata stravolta, no, anche qui ci ha guidato la democrazia, non c'è una attenzione particolare nei confronti di questa o di quella categoria, c’è un'attenzione alla comunità nel suo insieme, a chi la rappresenta, che sono Sindaci, ai cittadini rappresentati, alle associazioni ambientaliste e rispetto alla proposta di dieci, con le cose che sono state dette anche dal Consigliere Micucci molto probabilmente questo Consiglio arriverà a 9, quindi non vedo chi può prevalere rispetto a questo o a quello, si tratta invece di costruire quel laboratorio del territorio, che i Sindaci, che le associazioni ambientaliste … Non avete colto la novità, per la prima volta sono rappresentati gli imprenditori turistici, gli agricoltori erano stati già inseriti nel 2012, anche questa è una novità importante, la scienza, come è stato detto. Quindi è una proposta seria che risponde davvero ai bisogni di un governo del parco, vogliamo comunque che abbia vita breve, e voglio rassicurare la Consigliera Leonardi, ma lo farà l'Assessore Sciapichetti meglio di me, che noi stiamo lavorando per un riordino complessivo dei parchi e delle aree protette nella Regione Marche, l'Assessorato è impegnato e sta lavorando su questo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Oggi in Aula si sta discutendo una legge molto importante, che vuole, tramite i suoi organismi che verranno poi eletti da quest'Aula, salvaguardare il parco, mi sembra anche di capire che sia molto interessante per questo territorio; nello stesso tempo condivido, condividiamo, l'impostazione che è stata data a questo provvedimento che riconosce un ruolo rilevante ai Sindaci del territorio, perché il problema dei parchi è si l'ambiente, è si la tutela, ma nello stesso tempo devono servire, secondo noi, è ovvio, per fare turismo, per incrementare il turismo in queste località.
Non a caso questa è una località che soffre turisticamente, ci sono delle difficoltà in quanto il territorio è insufficiente ed offre una proposta carente rispetto all'area.
Questo è lo scenario, è inutile mettere la testa sotto la sabbia e fare finta che non esiste il problema, credo che non saremmo degli amministratori capaci se non tenessimo in equilibrio il parco ed il turismo.
Tutti sappiamo che nel periodo estivo, in modo particolare nei mesi di luglio e agosto, in quest'area, che è molto ampia, non c'è spazio per incrementare il turismo e credo che la maggiore responsabilità dei Sindaci debba servire a queste cose, altrimenti non facciamo un servizio fatto bene al territorio.
L'ambientalismo sfrenato non dà dei risultati positivi e se questa impostazione rimane, per quanto ci riguarda, voteremo la legge, se vengono modificati gli equilibri rifletteremo se esprimere un consenso positivo, caro Presidente, perché io non ho paura dei Sindaci, sono persone elette dal popolo, con la democrazia diretta vengono eletti, quindi se ci sono da dare delle risposte bisogna darle nel giusto equilibrio per il territorio.
Qui siamo veramente, lo ripeto per l'ennesima volta, in una realtà che ha bisogno di risposte, compreso probabilmente il capoluogo di Regione che ha questa necessità. La legge va in questo senso e chi ci ha lavorato ha dato un'impostazione giusta e mi sembra che sia stato ascoltato, questo mi sembra di capire, in modo positivo il dibattito o le richieste che sono state avanzate dalle amministrazioni comunali. Il provvedimento legislativo va nel senso che la Lega auspicava per questa realtà territoriale, il recupero del ruolo delle amministrazioni comunali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Innanzitutto sottoscrivo gli interventi che mi hanno preceduto, in particolar modo quelli dei Consiglieri Giancarli e Micucci e in parte quello del Consigliere Busilacchi.
Devo dire che per noi, come Regione Marche, i parchi sono una risorsa ed un'opportunità, possiamo andarne sicuramente orgogliosi, abbiamo circa il 10% del territorio regionale che rientra all'interno di un'area protetta, perché riteniamo che sia non solo un’opportunità di sviluppo ai fini turistici, ma soprattutto un'opportunità di tutela del territorio.
Quando parliamo di queste cose dobbiamo ricordare che oggi è in vigore la legge 13 del 2012, che prevede degli equilibri ben chiari, il pubblico ha la maggioranza rispetto alle altre associazioni.
In qualche parco è successo uno scempio a livello regionale? C'è qualcuno che può gridare che nelle aree protette regionali, a causa di questi Sindaci che non hanno un filo di sensibilità ambientale, sono accaduti disastri ambientali? No, a me non risulta.
Cosa voglio dire? Voglio dire che non mi risulta che qualcuno volesse impugnare l’attuale legge o avesse evidenziato un atto disequilibrato perché prevede cinque componenti del Consiglio direttivo, di cui tre pubblici e due rappresentanti delle associazioni. E arrivo, i rappresentanti delle associazioni, ovviamente, per quello che riguarda la mia cultura, sono importantissimi, perché portano quelle sensibilità che è giusto portare all'interno di un Consiglio direttivo come quello del parco.
Quando avete descritto questa legge ho pensato che parlavamo di un'altra legge, non di quella che avevamo licenziato, che prevede: la Regione, ovviamente è il soggetto che finanzia, per questo si chiamano parchi regionali, le varie amministrazioni il cui territorio rientra nel parco, le associazioni ambientaliste, il mondo degli agricoltori, giustamente, ed abbiamo inserito, mi sembra giusto - senza fare torto a nessuno devo dire che la proposta l'ha fatta il Consigliere Giancarli - i rappresentanti del settore turistico, andando quindi ad implementare i componenti esterni che non sono soggetti pubblici.
Nel mio comunicato stampa, che uno può o non può leggere, ho già chiarito che all’interno del dibattito che si sarebbe aperto nell’Aula consiliare, soprattutto rispetto ad ulteriori proposte, saremmo stati aperti ad un'integrazione, abbiano in qualche modo condiviso all'interno della maggioranza la legge che è stata licenziata. Il Consigliere Busilacchi ha presentato degli emendamenti ed il Consigliere Micucci ha anticipato la volontà della maggioranza di aprire ad un ulteriore soggetto che rappresenta il mondo scientifico/universitario.
Non vedo cosa ci sia di così stravolgente, il giorno dopo aver licenziato il testo che prevedeva il secondo ambientalista hanno scritto le associazioni degli agricoltori, l’anno messo nero su bianco: “Perché due ambientalisti si e due agricoltori no? Noi lavoriamo e stiamo tutto il giorno sul territorio, è giusto che esprimiamo anche la nostra sensibilità”.
Il giorno dopo ancora hanno chiamato quelli del settore turistico: “Perché il settore turistico ha un rappresentante mentre gli altri ne hanno due?”
Il tema è che è giusto che all'interno di questo Consiglio siano rappresentati le varie sensibilità e i vari soggetti che possono dare un contributo.
Nella proposta di legge che ha licenziato la Commissione sono rappresentati praticamente tutti, abbiamo aperto, grazie all'emendamento che è venuto dal Consigliere Busilacchi, ovviamente condiviso anche da buona parte della maggioranza, al mondo scientifico. Io questa legge così devastante, che devasterà i parchi, che va contro al volere ..., non la vedo, vi chiedo di rendervi conto di quello che dite rispetto all'atto che andiamo ad approvare.
E’ anche vero che il mondo dell’Università ancora non è previsto, ma va votato, e anche se non fosse previsto, gridare al lupo al lupo a me sembra esagerato.
Rispetto ai soldi, a dicembre 2018 abbiamo votato il bilancio - se non lo leggete, il problema è un po’ più complicato - e per la prima volta, dopo 4 anni, l’Assessore ha proposto per il bilancio pluriennale dei fondi sicuri per le aree protette, 1.800.000 per il 2019, e questo non vuol dire che non potremmo prevedere ulteriori soldi in fase di assestamento, e per la prima volta nel bilancio pluriennale 2019, 2020 e 2021 questo anno abbiamo garantito le risorse per il funzionamento delle aree protette. Ripeto: 1.800.000 per il 2019, 1.500.000 per il 2020, che potrà essere integrato in qualsiasi manovra di assestamento di bilancio, 2.500.000 per il 2021.
Proprio l’anno in cui mettiamo i soldi ci viene detto che non li mettiamo, qualcuno probabilmente non ha letto cosa prevede il bilancio.
La riforma è rilevante e secondo me è importante che la governance sia unica, non come parco unico regionale, come dice il Consigliere Busilacchi, ma che nel Consiglio direttivo siano presenti gli stessi soggetti, sia nel parco del Sasso Simone, Simoncello, sia nel parco del San Bartolo, sia nel parco del Conero, in tutte le aree protette, anche qui faremo una legge che dovrà cercare la sintesi, anche per quanto riguarda il Consiglio direttivo.
Dico però, l'avevo già detto all'Assessore Sciapichetti, che sta lavorando rispetto al nuovo testo, che secondo me la vera riforma che noi dobbiamo inserire è quella dei dipendenti, oggi la quasi totalità delle risorse che mettiamo a disposizione delle aree protette viene spesa per pagare i dipendenti, la mia proposta è di farli diventare regionali o fare in modo che i dipendenti della Regione possano lavorare anche per l'ente parco, in modo che i soldi che mettiamo a disposizione dell'ente parco siano utilizzati per le attività di promozione, sensibilizzazione, tutto quello che serve per il parco, sennò mettiamo 1.800.000/2.000.000 e poi 1.100.000 euro li spendiamo per i lavoratori. Dobbiamo fare in modo che questi rientrino nella fiscalità generale della Regione Marche all’interno del personale e che le risorse che mettiamo vadano interamente per la gestione del parco, e se fossero dipendenti regionali potremmo avere un direttore unico regionale, e lì vado incontro al Consigliere Busilacchi, uno che si occupa della promozione dei parchi regionali, uno che fa le buste paga regionali e a quel punto i dipendenti, che mettiamo veramente sul territorio, devono occuparsi di tutelare e di portare avanti i temi ambientali, di valorizzazione, tutelare e altro. E' inutile che teniamo 7 direttori in 7 parchi, o 7 ragionieri in 7 parchi, o quanti sono.
Da questo punto di vista la riforma dovrà andare in questa direzione, il personale dei parchi deve occuparsi di valorizzare, tutelare e promuovere il parco, no tutti ragionieri o tutti direttori, oggi ovviamente non sono tutti direttori, sto dicendo che sarebbe importante razionalizzare questi aspetti. Ma questo non è l’oggetto di questo atto, ma lo sarà di un provvedimento successivo, anche se mi fa piacere condividere questo mio pensiero insieme a voi.
Quindi, rispetto al ruolo dei Sindaci, e l'ha spiegato benissimo il Consigliere Micucci, mi allineo alle sue osservazioni.
Chiudo dicendo che oggi i parchi sono a maggioranza pubblica, non ho mai sentito nessuno mettere in discussione la legge 13/2012 dal punto di vista della governance, non capisco perché deve essere messa in discussione oggi con questa proposta di legge per una persona che mantiene la maggioranza pubblica. Ritengo che sia importante che debba essere così, perché ovviamente i soggetti pubblici sono quelli più deputati a dire la loro e a portare avanti l'esigenza dell'intera cittadinanza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Credo che questo sia un dibattito giusto, legittimo e articolato su varie posizioni, però è altrettanto importante capire, ad oggi, la percezione che hanno i cittadini, in particolar modo, i marchigiani che vivono all'interno delle aree protette - sia regionali che interregionali o nazionali – di cosa i parchi hanno dato al sistema dei territori.
Tutti noi Consiglieri sappiamo che i cittadini di quei territori dicono che in questi 20/25 anni i parchi non hanno dato tutto quello che potevamo dare rispetto alle aspettative create.
Ricordo, perché ero giovanissimo Assessore alla Provincia di Ancona, quando all'epoca si ragionava per la costituzione del parco del Conero, la mia posizione naturalmente era diversa, però le aspettative dei territori, dei comuni, di tutti i cittadini, erano molto chiare: il parco si doveva fare, doveva essere un valore aggiunto per il territorio dal punto vista ambientale, ma anche dal punto vista dell'accoglienza turistica, del benessere diffuso.
In questi anni, sfido i Consiglieri tutti, parlo del parco del Conero, ma si può riportare anche ad altre realtà, ad andare in quei territori e chiedere se in questi anni, più di venti anni, il parco è stato un valore aggiunto per quei territori oppure no, perché dal punto vista urbanistico i cittadini, e non parlo degli addetti ai lavori, degli albergatori, non parlo di chi ha interessi particolari a che il parco ci sia o meno, anche per la semplice apertura di una struttura devono fare la richiesta e fare tanti passaggi.
Credo che sia importante la risposta data alla mozione presentata dalla maggioranza in merito alla costituzione del parco del Monte Catria, Monte Nerone e Alpe della Luna, alla quale il Consiglio regionale ha detto no, anche perché lì stava avvenendo una cosa al contrario, una speculazione da parte di alcune forze di opposizione interne a questo Consiglio regionale che hanno fatto partire messaggi strani ai loro referenti territoriali, dicendo: “Guardate che questo parco lo vuole il centrosinistra, lo vogliono i 5 Stelle, noi siamo contro”.
E' stato un bene fare quella mozione, purtroppo non ho potuto partecipare alla votazione e me ne dispiace molto, ma con quell’atto le speculazioni territoriali sono stati chiuse, c'è stata chiarezza da parte del Consiglio regionale che a maggioranza ha detto: “Non vogliamo che venga istituito un nuovo parco”.
Oggi credo che sia altrettanto importante dopo almeno un anno e più che si sta discutendo …, più di un anno per una questione così rilevante è un tempo ragionevole. Bisogna dire che c'è stato un Commissario che ha fatto quello che poteva, cercando di tenere unito tutto il sistema, ma oggi è giusto guardare oltre e questa proposta di legge è fondamentale per due questioni in modo particolare, una è il contrario di quello che ho sentito dal relatore Consigliere Giorgini, quando ha detto che questa è una operazione di mero potere della maggioranza. Qualcuno mi deve spiegare dove sta questo potere, l’unico è un rappresentante della Regione Marche che credo sia giusto che sia all’interno, perché la Regione ha l'obbligo del controllo, anche se non deve intervenire sulle scelte del parco, però un controllo interno deve esserci, perché finanzia, perché può fare anche delle valutazioni generali, e credo che questo sia giusto.
L'altra cosa che ci differenzia è che l’opposizione dice che il potere lo vuole prendere la maggioranza, quando su quattro comuni due non sono del centrosinistra, non sono della maggioranza, forse il Consigliere Giorgini, sanbenedettese, non sa che i quattro comuni sono due di centrodestra e due di centrosinistra. I comuni di quei territori sono istituzioni che rappresentano i cittadini, e per la prima volta, credo, è stato dato un grande messaggio, a differenza di quello che dicono i 5 Stelle.
Andremo in quei luoghi e spero che venga il Consigliere Giorgini oppure il capogruppo Maggi che conosce bene quella realtà ed è per questo che mi sono un po' meravigliato del suo intervento, a quel punto andremo e faremo un bel dibattito pubblico nel quale diremo che le amministrazioni non dovevano essere rappresentate, perché espressione di un mero potere che non rappresenta i cittadini. Quando un Sindaco, la maggioranza e anche le minoranze sono eletti democraticamente.
Credo che siano più rappresentativi loro che l'associazione Pieroni Moreno, perché in un'associazione privata non c’è il voto dei cittadini, inoltre - e qui mi dispiace che il Consigliere Giorgini non sia di questi territori, quindi molto probabilmente ha parlato solo per enfasi - per la prima volta evitiamo quel balletto, quello sì di potere, e il Consigliere Maggi lo sa perché conosce bene la realtà di potere quando su quattro Sindaci solo due potevano essere eletti ed allora la Regione, ognuno di noi, decideva chi far entrare o non far entrare. Eravamo tutti tirati per la giacchetta, facendo delle scelte e chi non entrava diceva: “Ecco il potere della maggioranza della Regione Marche”. Oggi invece abbiamo la possibilità di garantire in maniera lineare, pulita e corretta le quattro città che sono rappresentanti di quei territori, senza guardare se una città è più grande, se è più piccola, ma dando il giusto riconoscimento a tutte le realtà. Chi più di una amministrazione può portare le istanze di un territorio, sempre legandole alla tutela ambientale, al rispetto dell'ambiente ed al territorio?
Credo che questo sia un messaggio inverso a quello del Movimento 5 Stelle, andremo a parlare ai cittadini di quei territori e vedremo se la posizione del relatore, che rappresenta la posizione del Movimento 5 Stelle, è quella che vogliono i cittadini di quei comuni quattro Comuni, andremo a dire “Noi eravamo per essere rappresentati dall'amministrazione, altri per farsi rappresentare da alcune associazioni”. Vedremo poi quali saranno le reazioni.
Chiederò la relazione del Consigliere Giorgini, per valutare l’equilibrio sono necessarie quindici persone per rappresentare tutti.
Un'altra cosa fondamentale è avere per la prima volta un rappresentante delle associazioni della ricettività. E' rilevante perché con questo sistema noi daremo voce a chi sul territorio tutti i giorni accoglie, con le criticità, con le cose buone, con le cose sbagliate.
Avere un rappresentante di tutte le associazioni è un importante messaggio che questa legge vuole dare, e invito a non votare questo rappresentante. E’ assurdo che qualcuno pensi di non inserire questi soggetti, a meno che non vogliamo metterli tutti, ecco quindi il solito passaggio, ed avere un Consiglio di non so quante persone, dieci, undici, potremmo mettere anche qualche altro rappresentante. Dieci persone per un parco così piccolo, anche se importante a livello regionale, credo che sarebbe ridicolo.
Dovrebbe esserci una nuova valutazione della posizione del relatore Consigliere Giorgini da parte del Movimento 5 Stelle, perché per la prima volta noi rappresentiamo ed evitiamo le polemiche e le discussioni.
Ricordo che, tre o quattro anni fa, quando si dovevano nominare i rappresentanti dei Comuni in questa sede, ogni volta c'erano telefonate, le opposizioni ci accusavano di voler prevaricare i rappresentanti dei Comuni che, magari, avevano una maggioranza diversa, quella era veramente un'azione di potere, giusta o sbagliata.
Oggi diamo voce, tramite le amministrazioni comunali, a tutti i cittadini del territorio, che non sono solo i rappresentanti delle associazioni, delle strutture ricettive o delle associazioni animaliste, sono anche cittadini della strada e se il Consigliere Maggi, mi rivolgo a lui perché so che conosce quelle realtà, parla con i cittadini di quei territori sa cosa ne pensano oggi dei parchi in generale e del parco del Conero, credo che sia giusto che la voce di questi cittadini sia rappresentata non dai Sindaci, ma da un rappresentante dei Comuni.
Questa è una legge, poi tutte possono essere migliorabili, possono essere integrate, possono essere modificate, che per la prima volta rappresenta democraticamente tutti i territori, rappresenta tutte le associazioni, ci sono anche le associazioni ambientaliste, che devono esserci, perché sono la voce di quella realtà e possono portare idee e suggerimenti, ci sono le associazioni di categoria della ricettività, e credo che sia veramente imbarazzante da parte del Movimento 5 Stelle o da parte di chi non voterà questa legge, presentarsi sui territori e dire: “Non l'ho votata perché volevo che ci fossero più associazioni che avrebbero equilibrato il ruolo dei Sindaci o delle amministrazioni.”.
Ho sentito anche una battuta sull'urbanistica: intanto un Sindaco fa un piano regolatore al di là del parco, molto probabilmente qualcuno non sa che il Sindaco il piano regolatore lo fa, poi il parco si confronterà con quella realtà e per chi come noi la conosce, devo dire che le amministrazioni, tutte, hanno cercato di tutelare il territorio, con i giusti vincoli che il parco ha messo. Penso che questo sia un segnale importante.
Non parlo poi delle criticità legate al settore della caccia all'interno dei parchi, perché questo è un altro dramma. E' vero che nei parchi si fanno gli abbattimenti selettivi, ma non abbiamo molti fondi perché gli abbattimenti non bastano, quindi si potrebbe aprile una situazione su cui la Regione dovrà fare una serie di valutazioni.
Concludo, sperando che al di là delle varie posizioni, prevalga il buonsenso di chi conosce il territorio, che possa dire a chi non lo conosce, che questa legge dà una visione diversa rispetto agli anni passati, rappresentando democraticamente i cittadini.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Faccio un breve intervento in quanto mi riconosco in molti interventi già fatti, non voglio entrare nel merito, perché chi mi ha preceduto l’ha già fatto.
Sono stato Sindaco, quindi mi sento di rappresentare, di difendere questa figura importantissima nel contesto istituzionale che questa Repubblica ci ha regalato.
Ho sentito a più riprese, nei vari interventi, mortificare la figura del Sindaco e soprattutto il suo operato. In alcuni passaggi è sembrato che i Sindaci, visto anche l'elezione diretta attraverso la quale vengono scelti dalla comunità, non siano non così connessi e legati all'interesse della comunità stessa. Questo mi sembra molto grave e per questo voglio spezzare una lancia in questa direzione.
Ripeto, non voglio entrare nel merito, perché andrei a ripetere questioni che sono già state toccate dai miei colleghi, a partire dal relatore di maggioranza, poi dal Presidente di Commissione, non ultimo dal Consigliere Micucci.
Cari colleghi, noi qui siamo 30 più il Presidente, 31 Consiglieri che rappresentiamo l'intera comunità regionale, circa 1,5 milioni di persone, i Sindaci, alla stessa maniera, forse in maniera ancor più diretta, se così si può dire, vista la modalità della loro elezione, rappresentano l'intera comunità e come possiamo mortificare il loro operato che nel contesto del parco è visto in maniera difforme dall'interesse collettivo? Dal bene comune complessivo, che è quello di pensare al bene del parco stesso e della comunità? Non ci può essere questa frattura fra i Sindaci considerati portatori o tentati da chissà quali interessi terreni rispetto all'interesse più collettivo e generale. Immagino che in un territorio, come quello che abbraccia il parco del Conero, uno non diventa Sindaco se non ha toccato in qualche modo il tema del parco, la sua continuazione, la risorsa sotto tutti i profili.
Il mio intervento vuole un può stigmatizzare la visione che questa mattina, per certi versi, ha preso di mira la figura del Sindaco, sarà perché lo sono stato nel mio Comune per dieci anni, ma credo che i Sindaci ed anche noi in questa veste di amministratori regionali non possiamo essere visti come tentati da chissà quali interessi.
Questo è grave e squalifica la posizione e soprattutto la filosofia che ha portato all'impegno del candidato prima e del Sindaco poi, ed anche la filosofia della democrazia che è alla base di un'elezione come quella del Sindaco.
Il Sindaco fa il bene della comunità da cui è eletto, non possiamo pensare che in un'occasione lo possa fare a tutti i costi e in un'altra sia vittima, può essere vittima o tentato da chissà quali interessi, tralasciando l'interesse della comunità.
Il Sindaco e la comunità sono un tutt'uno e la visione che in alcuni passaggi è emersa, che il Sindaco possa essere una figura grigia e distante dagli interessi veri della propria comunità, io la rifuggo e la disprezzo. Voglio difendere questa figura, ma non la figura in sé, perché uno è romanticamente legato a questo ruolo, ma perché il Sindaco per eccellenza, e chi lo è stato lo sa bene, qui ce ne sono molti, non può essere descritto in maniera così brutale, venale e afflittiva nei confronti della propria comunità. Il Sindaco è l'espressione della comunità, lo ha eletto la comunità per il programma, per raggiungere degli scopi, che alla prima occasione possono essere anche rivisitati ed è per questo si cambia anche Sindaco. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Prima di tutto, visto che sono stato chiamato in causa, devo necessariamente fare delle precisazioni in quanto quello che è stato detto è fuorviante e non rispetta la realtà, quanto detto dal Consigliere Bisonni, e adesso capisco ancora di più perché è stato espulso dal Movimento, ogni volta che veniamo in Aula capisco perché è stato cacciato.
Prima di tutto, ha detto delle cose che non stanno né in cielo né in terra, ha detto: “Le Commissioni …, non in Aula”. E' esatto il contrario, sarà pure ingegnere, Consigliere Bisonni, ma quanto alle dinamiche politiche credo che faccia bene a lasciar perdere.
Che cosa sono le Commissioni? Hanno funzioni preparatorie, istruttorie e referenti per gli atti o provvedimenti e indirizzi da sottoporre all'Assemblea legislativa, che è sovrana a legiferare. Il voto in Commissione ha un senso sottordinato, la decisione spetta al Consiglio regionale.
Quel giorno quando ho visto l'andamento ho detto: “Per me questo voto non ha senso, mettete quello che volete, perché dopo che una votazione all'unanimità è stata bypassata, io parlerò in Aula”. Difatti il Consigliere Giancarli, che è sempre persona attenta e precisa, mi ha detto: “Caro Giorgini la legge è stata approvata, non licenziata”, io ho controbattuto il fatto e quindi il buon Giancarli ha precisato: “Consigliere Giorgini la legge è stata votata, non licenziata”, io non so la differenza dei termini: approvata e licenziata, non capisco la differenza che possa esserci.
Quindi non è vero che le Commissioni hanno tutta questa forza, la forza politica ce l’ha il Consiglio regionale dove sono rappresentati tutti i partiti e dove ci sono i trenta Consiglieri ed il Presidente.
Per quando riguarda un'altra boutade che ha detto il Consigliere Bisonni, i due emendamenti presentati il 17 settembre 2018, che noi abbiamo presentato e sono questi, sono i nostri, il buon Consigliere Giancarli non ha presentato nessun emendamento perché è il relatore di maggioranza e quindi può proporre modifiche senza presentare emendamenti. Il Consigliere Giancarli non ha presentato nessun emendamento in quanto è relatore di maggioranza e poteva decidere le sorti della legge, non aveva bisogno di presentare emendamenti. Gli emendamenti presentati sono questi due, uno portava da otto a dieci i componenti del direttivo, per cui quello che ha detto il Consigliere Bisonni, anche questo, non è vero.
Terzo punto, l'emendamento presentato è stato visionato dalla Segreteria che mi ha detto: “Qui c'è un emendamento presentato quattro ore dopo il suo ed è esattamente uguale, parola per parola, non cambia una A od una O”. Se quello del Consigliere Bisonni fosse stato presentato prima forse avrebbe detto a me: “Me l'ha copiato”, perché sono esattamente uguali, comunque non ha importanza, lo può fare, ha facoltà di farlo, non c’è qualcosa di strano, a pensar male si sbaglia, ma a volte ci si azzecca.
Un altro punto importante che voglio affrontare è che si è cambiata una decisione in seguito al parere del Cal, che non è vincolante. In Commissione sulla legge urbanistica, sulla messa a norma degli edifici sismici, non abbiamo tenuto conto del parere del Cal, che non è vincolante. Noi dobbiamo tener conto che il Cal è composto da Sindaci, il Presidente è un Sindaco, il Vicepresidente è un Sindaco, il Consigliere Segretario è un Sindaco, quindi i Sindaci chiaramente non fanno gli interessi del parco, magari fanno gli interessi dei Sindaci, e poi spiegherò questo fatto.
Vorrei dire che non c'era questa necessità di cambiare la legge, perché uno poteva dire: “Il Cal mi dice che dieci componenti non vanno bene, perché?” Perché al Cal non va bene dieci componenti? Me lo spiegate perché? Se va bene otto, non possono andare bene dieci? Mi dite questo? Spiegatemi politicamente perché dieci non vanno bene. Perché con dieci i comuni non avrebbero avuto la maggioranza. Questo è il motivo!
Adesso vengo alle risposte che necessariamente devo dare. Parto dal Consigliere Micucci, come persona non la conosco e non posso dare un giudizio, ma come Consigliere la stimo, persona seria, mi risulta che lei sia figlio d'arte, non conosce il peso delle parole? Le parole in politica non si quantificano, si pesano caro Consigliere Micucci, quindi io non ho mai detto “delinquenti”, non ho mai offeso un Sindaco, io ho solo discusso il fatto che questa legge dà enormi poteri ai Sindaci, non mi sono permesso assolutamente di offendere un Sindaco, né di dargli del delinquente, attenzione quando parla e se vuole fare politica dia peso alle parole che dice. Io ho detto testualmente che i Sindaci avranno un potere sovraordinato ai piani regolatori generali, nessuno ha parlato di Sindaci di destra o di sinistra, ma che faccio distinzioni io? Io faccio politica in quest'Aula e quando intervengo su una legge, parlo in linea generale, non so nemmeno chi sono i Sindaci, se sono di destra o di sinistra, io parlo in linea generale e ho detto che con questa legge viene data la maggioranza assoluta nel Consiglio direttivo ai Sindaci, che avranno un potere assoluto. Questo ho detto, non mi permetterei mai di offendere un Sindaco, né dal lato politico né dal lato amministrativo, io quando parlo, parlo con i fatti, questa è la politica, la politica si fa con i fatti, non si fa con le chiacchiere.
Al Consigliere Biancani dico che non ho parlato di devastazione dei parchi, ho evidenziato solamente l'equità amministrativa e politica, questo è stato il mio discorso, io quello che scrivo lo rileggo dieci volte perché non sono un ingegnere come il Consigliere Bisonni, io ho fatto la terza media, quindi, se il Consigliere Bisonni legge solo una volta e non la capisce, io la devo leggere quattro volte, questo è il senso, per cui quando parlo so quello che dico.
L’Assessore Pieroni è andato fuori circuito, perché io ho parlato di potere della Regione per modificare della legge, non ho parlato del potere della Regione sul Consiglio direttivo, ce l’ha questo potere. La Regione ha il potere di farlo, come io ho il potere di contestarlo, questa è la politica e la democrazia, io non ho detto che la Regione non deve avere ..., l'unico dubbio che ho è se la votazione di una legge poi può essere rimangiata, questo è il dubbio amministrativo che ho, non ho mai messo in discussione il potere che la Regione ha di modificare la legge, ma certo che ce l’ha, come io ho diritto di contestarla.
Chiudo, sono nei termini, mi piace essere nei tempi, Consigliere Giacinti nessuno ha parlato, mi scuso, ma nessuno ha mortificato i Sindaci, l’ho detto prima. Voi sapete il potere che ha un Sindaco quando esiste un piano regolatore, può fare varianti, può fare tante cose, figuriamoci se ha un potere sovraordinato, può bypassare la collina dei Piani regolatori generali. Questo è quello di cui ho parlato, quindi non mi sono assolutamente espresso contro quello che rappresentano i Sindaci, in nessun modo, non è mio costume fare politica in questo modo, ma ho parlato solo di quello che i Sindaci potrebbero rappresentare.
Voi dite che non ha importanza, approvare l'emendamento, sono dieci, allora se per voi è indifferente otto o dieci, ritorniamo a dieci, dov'è il problema? Se avete la coscienza politica pulita e se otto o dieci sono per voi la stessa cosa, approvate l'emendamento, dov’è il problema? Non cambia nulla, otto o dieci, tanto i Sindaci non sono cattivi, non faranno costruzioni, non bypasseranno i piani regolatori, allora mettiamo dieci, che cambia, anziché otto, dov’è il problema? C’è l'emendamento lasciamo dieci, tanto i Sindaci sono bravi, belli e buoni non faranno cose sovraordinate ai piani regolatori, alla paesaggistica, dov’è il problema? Otto o dieci non cambia nulla. Ci sono state messe le Università in più.
Se voi ritenete dal lato politico - è qui il punto e concludo - che otto sono uguali a dieci, allora votate l'emendamento, se non lo votate è perché tutto quello che ho detto in quest'Aula riporta alla perfezione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Chiedo scusa se mi intrometto in questo bel siparietto tra il Consigliere Bisonni e il Consigliere Giorgini, però credo che il dibattito di questa mattina sia importante e abbia fatto per certi aspetti chiarezza rispetto al percorso che abbiamo fatto fin qui sul parco del Conero.
Non voglio ripetere e riprendere quello che sosteneva il relatore di maggioranza, Consigliere Giancarli, perché ha fatto una lezione magistrale sui parchi, ha fatto il punto e calendarizzato quello che è stato il nostro percorso fin qui.
E' vero, noi ci accingiamo a votare una legge importante per il parco del Conero, ma non esaustiva per il sistema dei parchi, è quello che il Consigliere Giancarlo ha definito una legge ponte, perché noi dobbiamo fare lo sforzo in questa legislatura di arrivare ad una legge quadro completa, che rimetta sotto osservazione e sotto controllo tutto il sistema dei parchi, che sono le aree protette, che per noi e per il territorio rappresentano una grande, grandissima ricchezza. Vorrei ricordare, al di là delle chiacchiere, che la maggioranza ha riservato un'attenzione del tutto particolare, anche e soprattutto dal punto di vista economico.
Qui vengono dette delle cose che il più delle volte non corrispondono alla verità. Se facciamo le dichiarazioni per avere una riga in più sui giornali, va tutto bene, capisco che c'è bisogno di visibilità per tutti, fa parte del gioco maggioranza-opposizione, non mi scandalizzo, ma quando si usano dei termini impropri, come quelli che nel primo intervento ha utilizzato il Consigliere Giorgini io credo che debbano essere respinti al mittente, perché non si possono usare termini quali: “interesse”, “questione morale” sulla legge dei parchi. E' una cosa grave, gravissima e in un'Aula come questa o si circostanzia e si dettaglia nello specifico, oppure io respingo al mittente perché qui non c’è stata e non c’è nessuna questione morale, non c'è nessun interesse se non quello di una collettività ampia, se non quello di usare quel grande principio che è il buonsenso nell'applicare e nell'approvare una legge dettata appunto dal buonsenso.
Certo, avremmo dovuto farla prima, e io voglio ringraziare il Presidente Biancani e tutta la Commissione perché ha fatto un lavoro difficile, voglio ringraziare il Consigliere Giancarli perché ha cercato in questi mesi, insieme alla Commissione, di tener conto di posizioni diverse. Guardate, possiamo accettare tutto, ma che qui si dica, come ha detto il Consigliere Giorgini, che i Sindaci non fanno gli interessi del parco, ma fanno i loro interessi …, credo che in quest'Aula, ripeto, si può sostenere tutto, e quindi va tutto bene, ma questo che dice il Consigliere Giorgini lo diremo nelle piazze, nei comuni interessati, vi porteremo ad un confronto nei comuni interessati e diremo che mentre una maggioranza si batteva, giustamente secondo me, per rappresentare i quattro Comuni che sono all'interno del parco, che vivono all'interno del parco, che hanno interesse all'interno del parco, c’era chi pensava che i Sindaci e i Comuni non dovevano essere rappresentati.
Quanto agli equilibri, mi pare che la proposta dettata dal buonsenso, venuta dalla Commissione, aperta ad ulteriori approfondimenti, e quindi al mondo scientifico che può essere aggiunto, sia del tutto sensata e riproponga peraltro gli equilibri della vecchia legge. Anche qui, si è strumentalizzato questo fatto, si continuano a strumentalizzare cose che non esistono, perché gli equilibri della vecchia legge, se dovesse essere approvato, come mi auguro, l'emendamento, a questo punto li vedrebbe riprodotti tali e quali, quindi non ci sarebbe nessun stravolgimento.
Credo che con grande convinzione dobbiamo andare all'approvazione della legge,
Vorrei fare un flash su quello che stiamo facendo come Assessorato per fare una proposta più ampia, che tenga conto di una riforma complessiva.
Il sottoscritto ha fatto una serie di riunioni con i Presidenti e i Direttori dei parchi, con gli interessati direttamente, con quelli che gestiscono i parchi. Ci sono state diverse proposte, siamo partiti dal parco unico poi superato e se siamo approdati ad un'altra possibilità, che è quella che ha ricordato il Consigliere Biancani, che non ripeto, è perché c’è la voglia di confrontarsi con il mondo dei parchi. Vogliamo che la riforma non venga imposta, ma sia partecipata dagli stessi operatori, dai responsabile, dai Presidenti, dai Direttori, dai Consiglieri. C’è una interlocuzione costante che dura da tempo e che speriamo nei prossimi mesi possa dare i frutti sperati. Tant'è vero che nei giorni scorsi ho convocato la prossima riunione con Federparchi e con tutti i rappresentanti per il 15 febbraio alle ore 11,00 presso l'Assessorato. Quindi c’è un’interlocuzione per arrivare ad una soluzione in tempi rapidi.
Quanto alle risorse, anche qui qualcuno ha avuto da ridire, molto spesso anche sui giornali, ad esempio, che all'articolo 2 c'è scritto che la Giunta regionale nomina il Presidente, su proposta del Consiglio direttivo, è bene che si sappia che le risorse che noi destiniamo al parco del Conero sono 550 mila euro annui, su 750 mila euro di bilancio complessivo. Ora se la Regione rivendica che il Presidente deve essere eletto dalla Giunta, su proposta del Consiglio del parco stesso, penso che non sia un delitto, anzi riconosce a chi finanzia un controllo sui soldi che vengono utilizzati per il parco.
Abbiamo un lavoro molto importante da fare che deve arrivare a conclusione, c'è l'impegno da parte della Giunta e della Commissione a fare in modo che questa legge quadro, su cui stiamo lavorando da tempo, possa arrivare a compimento.
Oggi facciamo un passettino in avanti per il parco del Conero, oggi restituiamo un Consiglio e un Presidente, quindi superiamo il commissariamento, in tempi abbastanza lunghi, come dicevo prima, ma sono i tempi della democrazia, il confronto richiede tempi lunghi, e se uno lo vuole fare seriamente, come la Commissione ha fatto nel rispetto dei ruoli, c'è bisogno di tempo.
Grazie, la proposta da me è pienamente condivisa e la voterò.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Solo per prendere posizione su questo tema che ha assunto, a mio giudizio, toni un po' esagerati rispetto al cosiddetto contendere, ma evidentemente non c'è rimasto molto su cui discutere in questi nostri Consigli regionali fintanto che non avremo una riforma seria.
Il tono è stato elevato in maniera consistente dal Consigliere Giancarli che ha invocato per illuminare l'Aula l'articolo 9 della Costituzione, vorrei partire da lì perché a seguito dell'articolo 9 della Costituzione, che dice una cosa seria e ha fatto bene il Consigliere a richiamarlo, porrò dopo una domanda, mentre alla luce di tutto quello che ho sentito: problemi di coscienza, avete la coscienza pulita, rispettate la vostra coscienza, ascoltate la coscienza del popolo, signori, ero quasi tentato di cercare l'arcivescovo Ancona perché qui è ora di farsi confessare!
Rispetto a tutto questo, poi verrò in soccorso anche agli amici colleghi della Lega, mi sono posto una domanda più semplice, indotta da quello che ci ha detto il Consigliere Giancarli: di chi è il parco? Perché costituzionalmente quando si parla di tutela di interesse pubblico nella Costituzione c'è sempre un titolare, faccio un esempio per spiegare, non perché voglia fare il professore di diritto costituzionale, quando si parla di famiglia, la tutela della famiglia è in capo ai genitori e lo Stato riconosce la famiglia come soggetto naturale e aiuta in tutti i modi la famiglia nello svolgimento di questo fondamentale compito ed a nessuno viene in mente che sia l'associazione dei ginecologi o l'associazione dei geologi a doversi occupare della famiglia, è ovvio che se ne occupino i genitori. Poi servono i ginecologi, servono i geologi, perché la casa in cui la famiglia risiede non deve crollare in caso di terremoto, e il ginecologo serve per le cose che tutti sappiamo, anzi che le nostre colleghe femmine conoscono.
Di chi è il parco? Non è stato spiegato da nessuno, è di tutti, mi suggerisce alle spalle giustamente il Consigliere Giacinti, di tutti della regione, significa della Regione.
Se il parco è della Regione l'unico soggetto che dovrebbe essere titolato ad essere all'interno del parco, come amministratore unico, è la Regione, nessun altro soggetto può essere titolato alla luce di questo semplice ragionamento.
Nel momento in cui si fa un passaggio e si apre ad una cosa che è nata negli ultimi anni, e che mi auguro venga mantenuta, perché la tendenza, cari colleghi, a livello nazionale da più anni, confermata da questo Governo, è quella di seguire la linea del soggetto unico.
Anche a livello universitario, giustamente, ci si pone la domanda: di chi è l’Università? L’Università all'80%, se vediamo il bilancio, è dello Stato e del Governo, quindi è giusto che lì ci sia un rappresentante del Governo e quando si vota in Consiglio di amministrazione abbia l'80% del potere. No, la cosa tutta strana, tutta italiana, tutta democratica, vecchia democratica cristiana, democratica socialista, democratica comunista, ereditata dalla prima Repubblica, è che l'Università sia di tutti i corpi che la compongono, sia dei docenti, dei non docenti - ci sono stato non come docente e ci sono stato come studente in Consiglio di amministrazione - di questi corpi, non di chi è il proprietario.
La Regione Marche ha seguito lo stesso concetto e su nove componenti ce ne mette uno, quindi quello dovrebbe essere il primo titolare, quello che poi caccia i soldi, quello che ha la responsabilità legislativa, giuridica, non necessariamente il Presidente, perché il Presidente potrebbe anche non essere il rappresentante della Regione, è questo.
A questo soggetto, in un numero pari, perché qui possiamo anche seguire il principio del Consigliere Giorgini che ci ha suggerito il gioco del cucuzzaro: otto, dieci, quanti, sennò? Dodici, tutto il cucuzzaro, ma senza seguire il principio del cucuzzaro, un Consiglio d'amministrazione di qualsiasi ente, di qualsiasi realtà, deve essere dispari e in questo Consiglio i Sindaci sono quattro, poi verremo ai Sindaci.
Alla domanda: di chi è il parco? La risposta è che la Regione è un nono.
Il secondo gruppo che potrebbe essere titolato a rivendicare un ruolo sul parco sono naturalmente i territori, voglio sapere qui chi ha il coraggio di dirmi che, prima di qualsiasi lobby, più o meno lecita, o di rappresentanza democratica, come usavamo nella prima Repubblica, oggi sono lobby a tutti gli effetti, non devono essere loro. Come si fa a negare la presenza del territorio? Mi sembra un po’ difficile.
Ebbene, la componente territoriale e la componente degli interessi particolari, solo interessi particolari, viene rappresentata sostanzialmente alla pari, quattro e quattro, poi c'è l'Università che non è titolare di interessi particolari, perché è una componente che aiuta, ma diciamo che ci sta, poi c'è il mondo dell’agricoltura, il mondo del turismo - seguo l’appunto che mi è stato fornito gentilmente dal Consigliere che sta in Commissione, io devi seguire i lavori di tutti - e il mondo ambientalista che, come tutti i mondi, è parziale ed io non mi sento di affidare in assoluto al mondo ambientalista la rappresentanza di tutto ciò che è buono per l'ambiente, potrà farlo, potrà non farlo, non andiamo a vedere caso per caso, a nessuno si può dare l’etichetta in assoluto di ...
Alla fine di tutto questo la questione terribile della coscienza. I Sindaci che stanno lì non hanno coscienza, quindi, devono essere ridotti nella loro rappresentanza, perché vanno lì solo ed esclusivamente per costruire cinque palazzi sulla cima del Conero, quattro o cinque sedi per l'Università, una serie di resort, quelli che dovevamo fare a Porto Recanati li faremmo tutti sul Conero, dove chiaramente lì si vende, distruggendo centinaia di ettari di parco, magari risolvendo anche il problema dei cinghiali, perché quando togli il bosco avremmo risolto anche il problema dei cinghiali, avremmo risolto tutto. Colate di cemento che vanno sopra i sassi neri, che scendono giù nei percorso del Conero, che sarà distrutto, tutto questo fatto da quattro Sindaci, tra le altre cose uno è stato segnalato come particolarmente assatanato perché si presenta come candidato all’età di oltre ottant'anni.
Signori, questa rappresentazione risponde a un'idea che io ribalto perché è veramente inaccettabile attribuire a delle parti del corpo sociale, del corpo di questa comunità, in presupposto cattive intenzioni.
Questo è sempre fatto dai regimi, che per affermarsi dicono agli altri voi siete cattivi e noi siamo buoni. Questa è una missione decisamente massimalista, decisamente antilaica, decisamente poco democratica, in cui si dice: “Io sono più buono e gli altri sono cattivi”. Questo lo dicevo ai miei compagni di cordata in questa legislatura, quando in un certo periodo degli anni ‘80 ponevano la questione morale nei confronti della democrazia cristiana, per cui loro erano tutti santi, a cominciare da Berlinguer, e il resto del mondo faceva schifo, poi piano piano, anche loro hanno capito che questa visione così massimalista, così assolutista, non rispondeva alla realtà, perché in maniera molto più realistica sappiamo che siamo tutti tendenzialmente peccatori.
Tiro fuori un'altra questione, grandemente ambientalista di cui ci stiamo occupando, la TAV. Stiamo parlando di un ente che deve fare gli atti sotto cento controlli, deve passare attraverso mille vagli, Consigliere Giorgini, ma di cosa stiamo parlando? Io avrei votato peggio di quello che dice, perché per quanto mi riguarda, per le poche aree verdi che sono rimaste in maniera significativa nella nostra regione, io vincolerei la metà del territorio e voglio vedere se lo farete in tutti i comuni in cui governerete, staremo con i fucili puntati addosso e alla prima scemata che farete faremo i picchettaggi, perché poi c'è da amministrarle le realtà e c'è da capire quanto sia importante salvare dieci piante, piuttosto che fare un ospedale, queste sono cose che bisogna capire, facendole.
Fuori da questi contesti siamo tutti bambini e gridiamo allo scandalo. Allora facciamocela finita con questo atteggiamento perché ormai i voti che potevate prendere in questo modo li avete presi, il resto sono solo danni, quello che fate sono solo danni oltre questo limite, li avete presi, siete arrivati al 33%, li state perdendo dappertutto, di più non ce la fate a prenderne, ma se vogliamo servire veramente la società civile, dobbiamo farlo in maniera ragionevole e voi sapete da parte mia quanto sono stato ragionevole su tutto, quelle dieci leggi che ho portato, ho cercato di farle sempre all’unanimità perché credo alla cultura del dialogo, ma su questa state prendendo una toppata gigantesca, solo perché avete alle spalle una delle nove componenti di questo Consiglio e volete assolutamente rappresentarla i termini lobbistici, non è così, ed io malignamente potrei girarvi un'altra questione e dirvi: “Quali interessi internazionali state curando nell'opposizione alla Tav?”
Cominciamo a tirare fuori questi argomenti, perché si sa benissimo che la Russia, per esempio, la Tav non la vuole, si sa benissimo che gli Stati Uniti d’America non vogliono un'Europa più forte e meglio organizzata ed economicamente più competitiva.
Allora? Come la mettiamo? Dietro ogni cosa io posso dire: “Non c’è una buona intenzione dalla parte del Movimento 5 Stelle. I 5 Stelle si oppongono alla Tav perché hanno interessi internazionali da difendere, perché si sono venduti agli americani, si sono venduti ai russi”, come c’è stato detto per quarant'anni, quando come DC facevamo queste cose.
Su ogni cosa se uno vuole fare il santo e il bello trova un altro argomento, in questo caso è una cosa estremamente debole e mi attesto su tutti gli argomenti che sono stati presentati dai colleghi che mi hanno preceduto, non ultimo in maniera estremamente lucida dall’Assessore Sciapichetti.
Voterò convintamente a favore di questo provvedimento.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Provo a dare un contributo extraterritoriale, nel senso che non sono residente in uno dei comuni che sono in gioco, uno dei quattro comuni i cui territori stanno nel parco, però voglio fare qualche riflessione come persona che vive questa realtà, vivendo in un territorio dove ci sono addirittura due parchi nazionali.
Provo a fare qualche piccola riflessione per capire il senso di questo dibattito, devo dire che sono un po' sorpreso perché questa mattina, dalle 10,30 a questo momento, per tre ore, abbiamo parlato della composizione di un CdA di un parco, tra l'altro regionale, come se il problema fosse il CdA. E’ come quello che di fronte al Cervino vede un bucaneve, rimane ammaliato dalla bellezza del bucaneve e non dalla maestosità del Cervino, della montagna.
Qui il problema del dibattito è il parco in sé e per sé, non è il CdA, ragazzi, di che parliamo? Tre ore di dibattito sulla composizione del CdA e se hanno titolo i Sindaci o meno? Allora, togliamo i comuni!
Vi dico la mia riflessione banale, se volete banalissima, due, tre punti. Il problema è proprio il parco, come intendiamo la presenza di un parco, e quale contributo può dare il parco allo sviluppo di una Regione. Dico subito che vivo da anni la presenza di due parchi nazionali nel mio territorio, ad oggi purtroppo, io sono favorevole ai parchi, non hanno dato alcun contributo allo sviluppo dei territori, nemmeno a livello turistico, quelli nazionali non hanno dato nulla, figuriamoci! Perché tutto questo? Perché c'è un aspetto culturale da cambiare e mi sembra che l'ultimo intervento del Consigliere Marconi, ma anche il primo del Consigliere Giancarli, ha centrato. Qui c'è una cultura da cambiare perché ogni volta che si fa un parco culturalmente ci si mette il vestito di chi vuole mummificare l’ambiente, non ha senso! Se il problema è questo, se il problema è mettere nel CdA dieci associazioni ambientaliste, lasciamo perdere e non facciamo il parco, perché culturalmente passa il messaggio di voler mummificare quella zona, che non avrà mai uno sviluppo, perché sviluppo non significa soltanto turismo, che è un aspetto all'interno del parco, ma sono le attività produttive perché è inutile portare i turisti se poi non ci sono i servizi da dare, gli faccio guardare il bucaneve oppure la roverella? Oggi il turista vuole il servizio.
Lì dentro ci sono attività inerenti, ad esempio, alle attività boschive e chi ci abita fino adesso si è sostenuto dal punto di vista economico con quelle attività; ci sono attività connesse alla coltivazione dei prodotti di sottobosco, e Dio sa quanto oggi tirano quelle attività lì; ci sono attività connesse alla gestione di alcuni servizi che stanno là dentro, il dibattito è cosa si vorrà fare di questo parco, come diceva in pratica il Consigliere Giancarli che, mi sembra all'inizio, ha centrato un po’ il perimetro di questa discussione. Non può essere che lì non ci devono essere i Sindaci perché possono avere sensibilità non proprio nobili e produrre speculazioni edilizie, ma vi rendete conto quali sono le normative dei parchi? Chi ci abita se ne è andato perché non ha potuto nemmeno riqualificare la propria abitazione dal punto di vista igienico-sanitario, non ci vive più nessuno, andate nel Parco dei Monti Sibillini e dei Monti della Laga, non hanno avuto la possibilità di riqualificare la propria abitazione nemmeno ai fini igienici sanitari. Immaginate quali servizi in più ha portato il parco, nessuno!
E' questa la riflessione se si vuole fare il parco, non può essere il CdA. I Sindaci, i comuni, ci devono essere perché sono loro che hanno la sensibilità, quella giusta, per capire che cosa metterci dentro per produrre reddito, per produrre economia, perché nel parco avranno degli abitanti che si interessano dei prodotti del sottobosco, che vivono con la legna, che vivono con altre attività, anche di allevamento. Questo è il discorso.
Ma vi rendete conto, come diceva anche l’Assessore Pieroni, che in questi parchi ormai non si vive più e sono pieni di cinghiali e di lupi? Andate a vedere nel parco dei Monti Sibillini o della Laga se si può attrarre qualche turista, dove va il turista? E’ pieno di lupi perché non c’è l'attività, perché non c’è la vita, perché non si è pianificato e chi la fa la pianificazione? La fanno i Comuni di concerto e poi c’è un organo superiore che controlla, i parchi nazionali li controlla direttamente il Ministero dell'ambiente, il parco regionale lo controlla direttamente la Regione, e non mi sembra che qui ci siano gli assatanati del mattone, non li vedo quegli assatanati a fare cose grandi, come diceva il Consigliere Marconi.
E' un progetto molto interessante, ma la discussione va calata su cosa fare all'interno del parco e sui costi. E' fondamentale che i Comuni, ad esempio, ci siano perché potrebbero ridurre drasticamente i costi di gestione, noi abbiamo qualcosa di simile nei nostri territori, basta che il comune distacchi qualche dipendente amministrativo e i costi vengono abbattuti, ogni comune si carica di qualcosa e i fondi che arrivano dalla Regione vengono utilizzati per gli investimenti.
È questo il dibattito che noi dobbiamo fare, ma se ci focalizziamo a dire: quattro rappresentanti degli ambientalisti, due delle aziende turistiche e dell’Università, francamente, faccio fatica a capire quale contributo possano dare, e se stiamo attenti ai comuni sicuramente il parco nasce già azzoppato.
Sono comunque favorevole alla prima stesura e non agli emendamenti, così non intervengo più. Sono favorevole alla proposta di legge così com'è uscita dalla Commissione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Purtroppo ho il difetto che quando c’è un argomento che mi appassiona alzo pure la voce, magari non si capisce, allora adesso proverò a parlare con calma e lentamente per il Consigliere Giorgini.
Gli emendamenti, il mio ed il suo, sono stati entrambi presentati nello stesso giorno e resi pubblici cinque giorni dopo, quindi anche volendo copiare non avrei potuto, perché il suo non l’ho letto, l’ho letto cinque giorni dopo.
Va bene che ha fatto la terza media, però se non riesce a capire nemmeno questo io non so proprio che farci, quindi quello che ha detto nei social e qui è una menzogna.
Altra cosa, mi ha detto che non sono adatto per la politica, forse è vero, perché non ho capito che la Commissione non conta niente e che si decide qui. Secondo me è vero il contrario, forse è lei che non ci capisce niente di politica. È vero che qui si ratifica, si vota, per carità, e si prendono decisioni, ma non c'è stato mai un caso, in tre anni e mezzo, di una legge licenziata dalla Commissione che in Aula sia stata completamente stravolta, forse qualche piccolo aggiustamento, non c'è un caso! Mi porti un esempio. Se non ha capito nemmeno questo dopo tre anni e mezzo, mi domando che cosa abbia capito.
Nelle Commissioni si decidono i giochi, e qui si viene a ratificare quello che le varie espressioni politiche, maggioranza e minoranza, hanno concordato e armonizzato all'interno della Commissione, quindi non fare le battaglie in Commissione, come fa lei che si astiene sempre e poi viene a fare la sceneggiata e a strapparsi i capelli qui, non serve a niente, perché vanno fatte nelle sedi istituzionali opportune ed in questo caso sono le Commissioni.
Poi se in Commissione si è presa una posizione, come ho fatto io, contraria alla legge, si può coerentemente tornare in Aula ed esprimere il proprio dissenso, ma se in Commissione ci si astiene dicendo che più o meno va bene e poi si viene qui a strapparsi i capelli è solo una sceneggiata per qualche spettatore che non capisce come funziona la politica.
Ultima cosa, mi ha detto che ha fatto bene il Movimento 5 Stelle a cacciarmi, sono d'accordo, alla fine, alla luce del cambiamento è stato una grande fortuna, e devo dire che sulle tematiche ambientali i 5 Stelle ormai non ci sono più, sono rimaste 4 stelle, forse 3 e mezzo. Anche in Regione in tema ambientale i 5 Stelle hanno avuto sempre delle posizioni ambigue e ringrazio di cuore il Consigliere Giancarli, che ha ricordato la mia proposta di legge sul parco della Gola della Rossa-Frasassi per istituire il corridoio faunistico, in quell'occasione, come giustamente ha ricordato il Consigliere Giancarli, i 5 Stelle erano contrario perché c'era il Sindaco di Fabriano di mezzo e in quel caso andavano difesi i Sindaci che dovevano essere mantenuti dentro i parchi a gestire l'ente parco.
Ora che si fa la stessa cosa, ma non c’è il Sindaco di Fabriano, i Sindaci non ci devono stare più. Sono delle posizioni incoerenti che il Movimento 5 Stelle in Regione tiene da tre anni e mezzo a questa parte, le ha tenute nel caso della Gola della Rossa e le ha tenute oggi quando in Commissione ambiente, su questo caso specifico, il Movimento 5 Stelle si è astenuto, e adesso viene qui a strapparsi i capelli, a giochi fatti, troppo tardi.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma dei Consiglieri Giorgini, Maggi.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. L'emendamento, come abbiamo detto nei nostri interventi, rispecchia esattamente la composizione del Consiglio direttivo che era stata espressa nella prima votazione dalla III Commissione, identica, quella che aveva raccolto il parere unanime della III Commissione e che ci auguriamo possa essere ripresentata così, non perché ci sia sfiducia nei confronti dei Sindaci, nessuno l'ha detto, il parere dei Sindaci, che sono democraticamente eletti, noi l'abbiamo in grande considerazione.
Noi vogliamo soltanto un equilibrio, quello stesso equilibrio che con noi aveva condiviso la maggioranza nella stesura della prima proposta di legge sul parco del Conero, approvata a maggioranza dalla III Commissione.
Adesso abbiamo visto anche l'emendamento del Consigliere Busilacchi che prevede nel Consiglio direttivo un rappresentante delle Università, e quindi della scienza, visto che l'Università in questo argomento è importante, quindi noi riproponiamo come emendamento la prima stesura del Consiglio direttivo del parco del Conero, che era stata approvata a maggioranza nella III Commissione.
Tutto è stato strumentalizzato, mi dispiace di questo, perché il parere del Cal è consultivo e molte volte anche nella nostra Commissione non viene considerato, nascondersi dietro il dito dicendo che la composizione è stata cambiata per il parere del Cal è veramente, lasciatemelo dire, anche un po’ ipocrita, è stata cambiata perché l'intervento dei Sindaci è stato perentorio.
Consigliere Biancani, vada a fare un giro a Sirolo e veda se i Sindaci hanno mantenuto lo spirito ambientalista del parco del Conero, di precedenti ce ne sono e ce ne sono tanti, ma questo non vuol dire che i Sindaci non siano la rappresentanza democratica dei cittadini.
Ci sono degli interessi e delle forze contrapposte che i Sindaci devono mantenere in equilibrio e lo stesso equilibrio che noi chiediamo, con questo emendamento, per il Comitato direttivo del parco del Conero, al di là delle strumentalizzazioni, al di là delle interpretazioni che possono essere diverse.
Il Consigliere Marconi ci ha messo anche la TAV, Consigliere se lei ha bisogno di arrivare con un quarto d’ora di anticipo a Lione, io le posso consigliare una macchina a noleggio che va più veloce e può andarci. Le do un contributo sulla benzina, facciamo un car sharing ed andiamo a Lione insieme.
Vi prego di riconsiderare questa stesura che era stata approvata a maggioranza, di riconsiderarla e di votare questo emendamento, perché dà pari dignità ai Sindaci e a tutte le componenti che rappresentano i cittadini, no che i Sindaci non rappresentano i cittadini. Questo è quanto. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 1/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/2 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Questo emendamento propone un direttivo a undici, quindi nemmeno a dieci, praticamente riprende la proposta originaria della maggioranza che era stata votata inizialmente all'unanimità dalla Commissione, quello che io ho chiamato emendamento Giancarli, aggiungendo a quella proposta un rappresentante in più per le associazioni e il turismo, quindi un direttivo a 11.
Se io potessi scegliere sarebbe questa la configurazione che darei al parco, perché lo ritengo una grande risorsa, oltre che naturale e paesaggistica, ed anche un grande motore per lo sviluppo ecosostenibile, per il turismo nelle Marche, quindi, come chiedo che ci siano due rappresentanti degli ambientalisti, mi sembra parimenti giusto e corretto che ci siano due rappresentanti del settore turistico.

PRESIDENTE. Emendamento 1/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/3 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Non è uguale, se fosse uguale sarebbe stato escluso, quindi anche su questo è stato detto il falso.
Questo emendamento riguarda esattamente il direttivo a dieci, praticamente ricalca la proposta iniziale del Consigliere Giancarli e della maggioranza votata all'unanimità, quindi un direttivo a dieci, con due rappresentanti delle associazioni ambientaliste e il rappresentante dell'Università delle Marche.
Questo emendamento vuole riportare il direttivo a dieci, così com'era stato unanimemente votato in Commissione.

PRESIDENTE. Emendamento 1/3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/4 a firma del Consigliere Busilacchi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/5 a firma del Consigliere Busilacchi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 1, così come emendato. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Devo fare due precisazioni su quello che ha detto l’Assessore Sciapichetti. Io ho parlato di interessi fortissimi, è la realtà di tutti i giorni, gli interessi sull'urbanistica, sulle infrastrutture, ci sono interessi fortissimi, guardiamo cosa sta succedendo con la TAV, con il Mose, con tutte le costruzioni che ci sono, gli interessi sono legati al potere che uno ha quando deve fare qualcosa. Quindi è normale, la politica funziona solo così, ormai, se lei si meraviglia degli interessi che ci sono intorno a queste situazioni forse lei vive in un’altra dimensione, guardi cosa è successo per le SAE, negli appalti, eccetera.
Assessore, la questione morale, glielo ripeto un’altra volta, forse voi ve la siete scordata, io no, non mi sono scordato la questione morale, perché dieci associazioni (Fai, Legambiente, Italia Nostra, WWF, Pronatura) hanno fatto un plauso a questo Governo regionale e alla III Commissione ed “esprimono il proprio consenso al testo della proposta di legge approvato all’unanimità il 25 settembre dalla III Commissione permanente del Consiglio regionale - e fanno i nomi - in quanto il dispositivo di legge prevede nel Consiglio direttivo, dove sono equilibratamente rappresentate le istituzioni pubbliche e i soggetti non pubblici, i rappresentanti degli interessi diffusi, quali due rappresentanti dell'associazione ambientalista, un rappresentante degli agricoltori, uno dell'associazione settore turistico. Questo assetto equilibrato e pluralistico consentirà un miglior confronto dialettico e uno sviluppo delle potenzialità insite in questo biotopo naturale, scrigno di beni culturali, peraltro, sottoposto alla tutela ambientale”.
Dopo una lettera di queste proporzioni, io mi pongo la questione morale, questo fatto era anche uscito su tutta la stampa, su tutti i giornali, si dava merito alla III Commissione ed al suo Presidente. Il Presidente della III Commissione non sono io, è il Consigliere Biancani che fa parte della maggioranza, quindi i meriti non li prendevamo sicuramente noi della minoranza, anche perché non abbiamo accesso alla stampa, purtroppo, ne abbiamo poco, quindi era un plauso a voi.
La questione morale dove sta? Avete capovolto la legge e ne avete fatta un'altra e l'esito di questa votazione conferma quello che ho detto prima. Se le due proposte per voi erano uguali, tanto otto, tanto dieci, potevate approvare il nostro emendamento e anche quello del Consigliere Bisonni, ma purtroppo non è stato così. Evidentemente la Giunta, questo Consiglio, la maggioranza vuole otto componenti, in modo che quattro Comuni più un rappresentante della Regione, cinque, abbiano la maggioranza assoluta del Consiglio direttivo del parco. Questo è il fatto politico che nessuno potrà smentire e che voi avete confermato con la votazione che è stata fatta.
Naturalmente voteremo contro la legge, contrari in assoluto, perché crediamo che l'equità che c’era sulla prima proposta di legge, non sia presente nella seconda, per cui voteremo no a questa proposte di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Esprimo anch'io il mio voto contrario a questa proposta di legge, coerentemente con tutto quello che è stato il percorso, perché giustamente si è sottolineato il fatto che con questa conformazione del direttivo gli equilibri non vengono più rispettati.
Qui nessuno vuole fare un atto d'accusa contro i Sindaci, ci mancherebbe, sono stati democraticamente eletti, però visto che il parco, in particolare, rappresenta un patrimonio universale di tutti, non solo dei quattro comuni interessati dal loro territorio, e proprio per la sua valenza universale si riteneva giusta una composizione del direttivo più equilibrata.
Addirittura mi ero spinto ad evidenziare con maggiore forza anche l'importanza di un rappresentante in più per le associazioni del turismo, così non è stato, me ne dispiaccio.
Mi rallegro comunque del fatto che è stato recuperato il rappresentante dell'Università.
C'è da dire che con questa conformazione i comuni potranno probabilmente esprimere quasi sicuramente anche il Presidente perché, come dicevo prima, avendo la maggioranza dentro al direttivo potranno proporre un unico ed esterno nominativo alla Giunta che dovrà nei fatti ratificare il quinto rappresentante dei comuni, quindi, un direttivo, a mio parere, sbilanciato.
La soluzione precedentemente trovata dalla Commissione era migliore e per tutti questi motivi il mio voto, coerentemente, ripeto, con tutto il percorso che è stato fatto rimane negativo.
Concludo, c'è stata anche un'ampia discussione al di fuori della Commissione, sulla stampa abbiamo letto di confronti anche accesi, pensare quindi che si arrivasse oggi in Aula con un parere della Commissione in una direzione e cambiare le sorti, realmente rappresenta un'utopia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Pochissime cose solamente per dire che ovviamente voterò a favore ed esprimo una particolare soddisfazione perché, anche se nel mio intervento ho detto che si tratta di una legge peculiare, di una legge tampone, credo che sul piano politico sia stato fatto un buon lavoro e per questo desidero in particolare ringraziare il relatore di maggioranza Consigliere Giancarli, il Presidente Biancani, che ha dimostrato grande attenzione anche al lavoro degli emendamenti, e l’Assessore Sciapichetti perché anche lui ha dato un contributo positivo, oltre ovviamente a tutti i colleghi che ci sono stati, sia di maggioranza che di minoranza.
Penso che in questa fase la maggioranza, in particolare, abbia dato prova di intelligenza e di visione per questo territorio, in conformità con quella che è la linea della maggioranza sul tema ambientale, che contraddistingue questo mandato e questa Giunta regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Non ho fatto nessun intervento per lasciare alla fine una piccola riflessione.
Premetto che la mia visione per le aree libere, pulite, naturalistiche è positiva, anch'io condivido questa visione per la mia regione, però, come ho detto in Commissione, bisogna arrivarci piano piano, non bisogna essere intransigenti perché se io parto in quinta le cose non funzionano.
Non è possibile che chi abita in quelle zone abbia dei problemi con l'ente parco, più che altro con la normativa, perché in questi anni, per esempio, il parco dei Sibillini ha creato l'effetto contrario, tanto che dei miei amici mi hanno detto: “Non si può tagliare la macchia, le piante cascano da sole, il bosco non è pulito”, oppure: “Non posso recuperare un casolare, non posso fare questo, non posso fare quell’altro”.
Premetto anche un'altra cosa, chi abita in quei territori è il primo ad avere diritto ad organizzare la vita come crede e non è possibile che un vacanziero domenicale che va là quattro ore e sogna un mondo perduto sulle spalle di chi abita lì, non è possibile!
Comprendo anche le esigenze delle associazioni naturalistiche perché se non c'erano loro a fare da stimolo probabilmente ci sarebbe stata una deriva troppo forte, però suggerisco a tutte le associazioni naturalistiche che se vogliono essere incisive e avere una rappresentanza adeguata, secondo me, non possono scavalcare un Sindaco, e io qui voglio essere proprio fermo, le associazioni naturalistiche, tutte quante, se vogliono avere una rappresentanza si dovrebbero trasformare in partiti, venire qui e decidere legittimamente, ma io non posso fare l'integralista, rappresentando una minima parte della popolazione. L’integralista lo faccio venendo qui votato al pari di un Sindaco, con una rappresentanza del 30-40%, mi alleo con un altro 20% e decido se quel bosco va tagliato, se il cinghiale va abbattuto, se va fatto o no l’albergo perché se uno rappresenta un 2-3% di gasati, rappresenta un 2-3% di gasati, chi abita lì da una vita ha un diritto superiore.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Sarò brevissimo. Annuncio il voto favorevole del mio gruppo, il Partito Democratico, e vorrei dire che domani, magari sono un sognatore, mi aspetto un plauso per questa norma che abbiamo approvato, anche dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e degli altri, perché qui parliamo di un atto, integrato con l'emendamento, nel quale sono rappresentate tutte le associazioni e non si capisce per quale motivo, per quale regola, una associazione deve avere più rappresentanti rispetto alle altre.
Ogni ente è rappresentato da un soggetto, il Comune ne ha uno, la Regione ne ha uno, le associazioni ne hanno uno, qual è la ratio per cui un’associazione deve averne due? La ratio è che, giustamente, i diversi mondi, le diverse anime li abbiamo inseriti e rappresentati all’interno del Consiglio, ma con equilibrio, ognuno ha un rappresentante, chi rappresenta un determinato mondo ha un suo rappresentante, chi rappresenta un altro mondo ha un altro rappresentante.
Perché gli agricoltori non ne deve avere due o mondo scientifico o turistico? Chi ne deve avere due, se ovviamente lo decide la Regione …, tutti gli altri sono in parità.
Attualmente abbiamo quattro soggetti pubblici, quattro associazioni ed il Presidente. Consigliere Bisonni lei dà per scontato che siano i quattro comuni a nominarlo, probabilmente sarà così, ma i quattro comuni sono alla pari con le altre associazioni, poi è la Regione che fa l’ago della bilancia come soggetto che decide e nomina, non vedo disequilibri, non vedo niente, secondo me sono tutti rappresentati e secondo me il testo definitivo, così come integrato all'interno dell’Aula, come avevamo già annunciato, rappresenta in maniera equilibrata tutti. Sarebbe stato squilibrato prevedere due rappresentanti per un mondo rispetto ad un altro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Sì, il voto è positivo, anche perché effettivamente fra tutti i problemi forse il più significativo, l'ha detto forse in maniera più radicale il Consigliere Busilacchi, era quello di restare troppo tempo con il Commissario, nella difficoltà di trovare una quadra, un equilibrio fra i soggetti partecipanti.
Si mette all'intero del parco un'ampia partecipazione di persone che possono portare al meglio il loro contributo rispetto al mondo che rappresentano e che incontrano.
Forse lo sforzo vero non è tanto mettere persone dentro un Consiglio di amministrazione, ma che poi queste persone riescano a mantenere quei legami e quei rapporti in modo da coinvolgere tutti quelli che le hanno messe lì, che ci sia un feedback positivo, una relazione che crei nei confronti di diversi soggetti, un rapporto utile, col mondo dell’agricoltura, con il mondo delle imprese, con il mondo di chi ha a cuore l'ambiente, con il mondo degli ambientalisti, l’Università, in termini anche di contributo alto alla vita, al lavoro nel parco, tutti insieme possono comporre questa scelta.
Trovo la proposta interessante, uno schema che si adatta agli obiettivi ed all'attività del parco.
Dal mio punto di vista, ho vissuto per molti anni il rapporto con l’amministratore del San Bartolo, e per me la parte più interessante è certamente quella che si faceva nel parco, ma chiamiamoli contenuti in termini di visione di attività che poi erano esportabili dal parco, e quando si parla della carta del turismo sostenibile i parchi marchigiani sono stati i primi, forse in Europa, all’interno della stessa Regione ad adottare tutti insieme la CTS, la carta del turismo sostenibile.
I principi che vengono sposati nella carta si applicano nel parco, ma si applicano benissimo in tutto il territorio, sono principi di rispetto dell'ambiente, di qualità, di accoglienza nei confronti del turista, che creano un paradigma applicabile anche al di fuori dell'area parco.
Pensando alla nostra regione, come è fatta, già di parchi ne ha parecchi, ma certamente un territorio che in maniera estremamente ampia vede una applicazione sana e positiva di questi principi.
Nella nostra regione abbiamo: aziende leader nel biologico, sia nell'allevamento che nelle coltivazioni, che significa restituire tanta qualità della vita a chi ci sta intorno, perché se non uso fertilizzanti, chimica, è una cosa positiva; la qualificazione degli spazi nel rispetto dell'ambiente, un modo anche di costruire ed applicare principi sani, ho visto tante città spostare i consumi energetici verso le luci Led, scelte che permeano un po' lo spirito della nostra regione.
Sarebbe un sogno avere una regione che fosse un parco, intesa come applicazione diffusa di principi sani in temi ambientali.
I parchi sono grandi motori di principi, più riusciamo a dare governance adeguate, più saremo in grado di ottenere questo feedback positivo di esperienze che poi si traducono in qualità della vita dell'intera regione.
Non è facile né banale con i chiari di luna finanziari, con le risorse che abbiamo, però secondo me ci sono scelte che possiamo spingere nella direzione giusta. Il fatto che oggi gran parte dell’attività del parco è fare l'attività amministrativa, secondo me non qualifica questa azione. Negli anni si è strutturato in questa maniera, ma forse le attività amministrative le fanno meglio gli enti, il Comune, che ne so, teoricamente il Comune che sta nel parco potrebbe tranquillamente presiedere tutte le attività amministrative, dal bilancio a dare il supporto tecnico alla parte amministrativa, usando le risorse che la Regione mette a disposizione per sviluppare tutta quella progettualità: cofinanziare progetti europei, sviluppare iniziative all’interno del parco, fare scelte nella direzione giusta, quindi anche con meno risorse, chiedendo a tutti uno sforzo, potremmo ottenere risultati importanti, per esempio chiedendo al Comune di farsi carico della parte amministrativa, attraverso una convenzione, liberare più risorse in modo che il Consiglio del parco possa utilizzare quelle energie che la Regione mette a disposizione per sviluppare quella filosofia, quella spinta. Forse è meglio avere più risorse da mettere in gioco, cercando di collegare più possibile gli attori interessati alla vita del parco, piuttosto che dover vivere questa fase un po' particolare dove si spende molto per gli amministrativi e poco nelle attività di natura ambientale.
Poi c’è l’altro passo importante, dopo quello che facciamo oggi, di provare a definire queste attività, chiedere la disponibilità ai Comuni capofila, se vogliono far loro, curare la contabilità, assorbire noi quel personale che non ha una attinenza, chiamiamola, strettamente legata all'attività del parco e fare in modo che rimangano lì quelli che curano i centri visita, l'attività più positiva legata al parco, utilizzando quelle risorse per farne motori, come dicevo prima, di competenza, di costruzione di buone pratiche, di attività di rilancio turistico di queste aree.
Il turismo che piace a noi è quello slow, quello di chi va in un posto perché ne apprezza la qualità, che è un po’ il turismo caratteristico anche delle aree interne, se il Times parla bene di noi, non è per le feste del Capodanno, è per la bellezza del paesaggio, per il valore artistico che abbiamo, per la qualità del cibo che c'è nel territorio, per l'ambiente che sappiamo offrire, sono queste le caratteristiche dove sviluppare la crescita economica e turistica della regione, riuscire a dare ai parchi una funzione positiva è un grande aiuto per l'intero sistema.

Proposta di legge n. 223, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Presidente, sull'ordine dei lavori, è iscritta all'ordine del giorno l’interrogazione n. 715, ma sul medesimo argomento c'è anche mozione 427 (iscritta), chiederei di poter discutere le due questioni in un unico dibattito, magari alla fine delle interrogazioni in modo che la risposta all’interrogazione possa essere utile per la mozione.

PRESIDENTE. Se non ci sono obiezioni, facciamo questo spostamento, l’interrogazione 715 diventa l’ultima delle interrogazioni e viene trattata insieme alla mozione n. 427.

Proposta di legge n. 262
ad iniziativa della Giunta regionale
“Modifiche alla legge regionale 4 gennaio 2018, n. 1 ‘Nuove norme per le costruzioni in zone sismiche nella regione Marche”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 262 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Con la proposta di legge 262 si modifica la legge regionale n. 1 del 2018, concernente: “Nuove norme per le costruzioni in zone sismiche nella Regione Marche”.
Le modifiche riguardano alcune precisazioni tecniche di corretta interpretazione, oltre a posticipare i termini previsti, entro i quali i comuni interessati debbono provvedere all'organizzazione dell'esercizio delle funzioni in materia sismica.
Tale istanza tiene conto delle proposte di modifica, sia attualmente presenti a livello ministeriale, modifiche del d.p.r. 380/2001, che di proposte provenienti dagli ordini professionali e dagli enti territoriali, quindi oggi è aperto un tavolo di confronto su iniziativa del Consiglio superiore dei lavori pubblici.
Quindi, come abbiamo provveduto a fare questa modifica a questa proposta legge, sulla base delle istanze pervenute, sia dai comuni, sia dagli ordini professionali.
L'articolo 1 della presente legge modifica l'articolo 2 della legge regionale 1, si tratta di una modifica tecnica, con la quale si vuole ribadire in modo chiaro che le pratiche sismiche dei comuni all'interno del cratere sono tutte verificate dall'Ufficio della ricostruzione. Questo era già definito dalla legge precedente, però con questo articolo 1 rendiamo molto più chiaro questo aspetto.
L'articolo 2 modifica l'articolo 3 della legge 1, si ribadisce che l'attivazione del sistema informativo integrato viene confermato da subito, non prorogato, in pratica si attiverà da subito il sistema informativo integrato al fine di verificarlo e collaudarlo in previsione poi di una applicazione definitiva integrale dell'intera legge.
Dopo il comma 2, dello stesso articolo 2, viene inserito il comma 2 bis di carattere tecnico, con il quale si ribadisce che nelle zone del sisma le funzioni vengono mantenute dall'Ufficio ricostruzione.
L'articolo 3 è una modifica prettamente tecnica, mentre nell'articolo 4, che modifica l'articolo 16 della legge regionale 1, viene definito meglio l'utilizzo delle risorse previste dalla legge. All'approvazione della legge avevamo previsto delle risorse utilizzabili solamente per la formazione, con questo articolo si precisa che le risorse previste non sono solo per la formazione, ma per l'attuazione della legge in generale.
L'altra modifica riguarda lo spostamento delle risorse di bilancio dal 2019 al 2020 in quanto partecipiamo all’applicazione dell’intera norma nel 2020. Questo allungamento lo vediamo con l'articolo 5, dove si modificano i termini di avvio della legge regionale 1, in particolare vengono modificati i termini in cui i comuni devono trasmettere alla Regione l'atto che prevede lo svolgimento diretto della funzione oppure la delega alla Provincia. Da questo punto di vista, ricordo che i comuni avrebbero dovuto, già dal maggio 2018, scrivere alla Regione comunicando come intendevano dar seguito a questa delega, in realtà non l'ha fatto praticamente nessuno, quindi posticipiamo di 23 mesi il momento in cui i comuni dovranno far sapere se intendono svolgere la funzione direttamente o utilizzare la Provincia; dilazionando di 23 mesi in pratica si sposta a luglio 2020. Ricordo che questo posticipo è legato a fatti ministeriali ed anche alla difficoltà che gli enti hanno avuto nell'organizzarsi, per cui hanno fatto questa richiesta direttamente alla Regione. Dall'altra parte, il comma 3, sempre dell’articolo 5, ridefinisce il fatto che il sistema informativo integrato partirà da maggio 2019.
Con l'articolo 6 si va a modificare l'allegato 1 della legge regionale 1 e in particolare nel penultimo capoverso del paragrafo A le parole “amministrazioni comunali”, sono sostituite da “enti locali”, in quanto abbiamo già detto sia della possibilità da parte dei Comuni di gestire direttamente le funzioni che di delegarle alla Provincia, quindi avendo scritto nella vecchia legge “amministrazioni comunali” era opportuno corregge con “enti locali”.
Viene definita inoltre al paragrafo A dell'allegato 1, la possibilità di assumere personale tecnico necessario nell'ambito dei propri piani di fabbisogno del personale, questo è un aspetto nuovo, in quanto per l'attuazione della legge avevamo previsto sia la possibilità di un supporto tecnico da parte degli enti locali che la possibilità di supporto tecnico specialistico da parte di professionisti esterni, tramite appositi accordi con gli ordini professionali. Ovviamente gli enti locali possono anche fare delle assunzioni, così come previsto dalla legge finanziaria, che consente sia alle Province che ai Comuni di poter assumere personale, possono quindi decidere di avvalersi del supporto tecnico specialistico esterno, oppure di fare delle assunzioni per garantire la funzione delegata.
Non ci sono altre modifiche. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Faccio un piccolo ricorso alla memoria per capire di cosa stiamo parlando, perché credo che sia dovuto a quest'Aula capire di quale legge stiamo parlando.
E’ una legge che ha avuto inizio da una mia proposta di legge presentata, che in linea di massima riguardava l'autorizzazione preventiva per il rilascio dell'autorizzazione a costruire.
Come funzionava nella Regione Marche e come funziona purtroppo ancora adesso? Questa proroga, purtroppo, allungherà i tempi. Una legge del 1984, fatta non so da chi, prevedeva all'articolo 2 che si potesse rilasciare l'autorizzazione preventiva a costruire. Ad esempio, io ingegnere faccio dei calcoli per la costruzione di un immobile, di un palazzo, presento i calcoli al Genio Civile, il Genio Civile controlla e poi mi rilascia l'autorizzazione preventiva a costruire, questo è quello che dice la legge quadro nazionale, che è la 380/2001, che cosa fa la Regione Marche da più di vent'anni? In pratica dà l'autorizzazione preventiva, appena protocolla i calcoli, senza verificare se il progetto rispetta alle norme antisismiche oppure no. Stiamo parlando di una regione altamente sismica.
Questa premessa è essenziale per capire, poi arriverò alla proroga.
Succede che i fenomeni che hanno fatto questa legge nel 1984 hanno previsto un successivo controllo sul 10% delle pratiche, quindi dopo aver rilasciato l'autorizzazione a costruire nei mesi successivi si controlla il 10% delle pratiche, in Commissione il dirigente o funzionario, non mi ricordo, ci ha informato che il 90% di quel 10% è irregolare.
Questa proposta di legge è fondamentale per la sicurezza delle strutture marchigiane, però abbiamo il problema che per verificare i calcoli occorrono ingegneri, architetti, geometri e nella regione Marche abbiamo Province che hanno 40 dipendenti nel Genio Civile con un unico ingegnere. In alcune Province la situazione è peggiore rispetto a quella delle Province del nord delle Marche, Ancona e Pesaro.
Il buon Presidente Biancani che cosa ha fatto? Ha detto che non ce la facciamo perché non ci sono le risorse umane competenti per fare questo lavoro, ma immaginate voi, e su questo da opposizione devo contestare, poi andrò alla proposta di modifica, la Regione Marche che ha portato dalle Province un migliaio di dipendenti, ma sono tutti amministrativi, chi ha governato questa amministrazione negli anni passati? Ma come è possibile che il Genio Civile che si occupa di sicurezza sismica dei nostri edifici abbia uno o due ingegneri e tutti gli altri sono amministrativi.
Questo è il vulnus per cui questa legge che doveva andare in vigore a marzo, non è stata messa in funzione, manca il personale qualificato.
Il buon Consigliere Biancani ha dato questa possibilità di verifica ai comuni che - sotto i 5.000 abitanti interveniva la Regione, sopra i 5.000 abitanti dava aiuto - probabilmente sono messi peggio del Genio Civile, quindi ci siamo trovati in una situazione in cui si poteva verificare un patatrac, esclusa naturalmente la zona del cratere che ha un altro percorso, di quella non parliamo.
La premessa è questa, in una Regione con 2.000 dipendenti, e questo lo ritroveremo in una mozione sulla sicurezza sul lavoro, mancano ingegneri, architetti e geometri. Ma siamo nel Katonga? Questa cosa è ammissibile, perché il Katonga non è un Paese industrializzato e sviluppato, ma siamo nelle Marche e che su 2.000 dipendenti manchino ingegneri, architetti, e geometri per verificare le pratiche presentate sui calcoli per le costruzioni sismiche è qualcosa di comico e paradossale.
Il Consigliere Biancani, evidentemente pressato dai Comuni, qualcuno l’ha riferito anche a me, ha detto: dobbiamo spostarla, sennò potrebbe succedere qualcosa di grave. Quindi nella mia razionalità politica non potevo guardare il dito e non la luna, pur con tutte le critiche che ho mosso e che ho appena elencato, e non ho fatto altro che prendere atto della situazione, perché sarei ottuso a non vedere che ci sono problemi di applicabilità della legge.
Ancora è in vigore la vecchia norma, tu presenti i calcoli e ti danno l’autorizzazione preventiva, speriamo che gli ingegneri abbiano un po’ di cervello e presentino i calcoli come dovrebbero essere fatti, anche perché ne rispondono personalmente. Mi auguro anche che le costruzioni in zone sismiche, quindi in tutte le Marche, vengano fatte con un criterio congruo ad una regione sismica, come la nostra.
E’ chiaro che sono stato d'accordo e favorevole alla proposta di legge che ha presentato il Presidente Biancani e pur con rammarico devo prendere atto che politicamente è un atto dovuto, per cui dobbiamo aspettare luglio 2020, sperando che questa legge, io sicuramente non ci sarò a luglio 2020, venga attuata. Questo è quanto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Sarò abbastanza veloce, con qualche premessa.
Dico al Consigliere Giorgini che fino adesso tanti disastri non ci sono stati in questa regione e il merito è di chi progetta, che ha la testa sulle spalle, checché se ne dica.
Purtroppo i danni che abbiamo avuto con i sismi che si sono verificati negli ultimi anni, in modo particolare da ‘192 in poi, in questa Regione, hanno prevalentemente interessato vecchie costruzioni in muratura che risalivano alla notte dei tempi, soprattutto nei centri storici, laddove molto spesso, anche facendo interventi di riqualificazione e di miglioramento sismico, non si è potuto intervenire perché degli immobili molto spesso sono sottoposti a vincoli. Mentre per quanto riguarda le costruzioni nuove in cemento armato, oppure nuove in muratura, non ci sono stati danni particolari, al di là di alcuni scandali che abbiamo avuto all'Aquila, con il crollo dello studentato.
Sarei molto cauto quando si appella al senso di responsabilità, oppure all'incompetenza di chi progetta. Chi progetto lo fa sempre rispettando le norme nel modo più assoluto, anche perché se andiamo a vedere la statistica nella provincia di Ascoli, ma nelle Marche in generare, di quel 10% che viene sorteggiato il 90% è in regola, quindi dire che il 90% non è regola è una forzatura che non accetto e mi auguro che su questo possa essere aperta una riflessione.
In merito alla proroga dico: beata proroga, altrimenti si bloccherebbe tutto. Il settore delle costruzioni vive un momento difficile sia per una crisi atavica, che ormai dura da tantissimi anni, per cui rallentare i processi autorizzativi, sarebbe proprio un disastro, che per il momento particolare della ricostruzione. Fortunatamente in questa legge le competenze per quanto riguarda le costruzioni nelle zone terremotate vengono stracciate e rimesse in capo alla Regione, altrimenti saremo veramente al collasso totale.
La proroga è doverosa, dirò di più, in questi 23 mesi che restano fino a luglio faccio appello alla lungimiranza e anche all'attenzione che su questa legge ha posto il Presidente Biancani; dobbiamo aprire una riflessione per vedere se effettivamente questo ricorso ai Comuni conviene portarlo avanti.
Qui occorre ricostruire un Genio Civile regionale. Negli anni ’70 e ’80 abbiamo avuto il fior fiore dei tecnici che stavano nel Genio Civile regionale, prima si chiamava Provveditorato opere pubbliche e difesa del suolo, per chi ha qualche anno, non si occupava soltanto di sismica, ma anche di progettualità inerente la difesa del suolo, nel senso più ampio della parola.
Col venir meno delle Province è opportuno ricreare dei presidi sui nostri territori, secondo me, procedendo a delle assunzioni e lasciando in capo a loro questa importante branca delle costruzioni.
I Comuni sono messi in un certo modo e faccio fatica ad immaginare di ricreare all'interno del Settore lavori pubblici, urbanistica, un ulteriore servizio della sismica, considerato che l’80% dei nostri Comuni è al di sotto dei 5.000 abitanti, cosa potrebbero fare? Dovranno per forza delegare la Provincia o la Regione.
Occorre aprire una riflessione per ricreare un Ufficio sismico all'interno della Regione, con il Genio Civile. E’ fondamentale secondo me, ai Comuni facciamogli fare altre cose, come i controlli, ma per quanto riguarda le autorizzazioni, che torneranno in capo al D.P.R. 380/2001, prima c’era la legge 64 del 1974 che normava tutto questo, sarei propenso, vista l'esperienza e visto quello che succede sui territori …, lì ormai c'è una storicità, c'è un know-how che non possiamo abbandonare anche se nei Geni Civili, adesso provinciali, ormai sono regionali, hanno poco personale, però le conoscenze non si sono disperse, sono in quell'ufficio, la storicità sono anche nell'impiegato amministrativo che adesso sta passando la mano a quello più giovane. C'è tutto un sapere che non possiamo disperdere, se lo prendiamo tout-court e lo portiamo nei Comuni francamente lo perdiamo.
Un Comune come Ascoli Piceno, capoluogo di provincia, era in panne, stava chiedendo la proroga, oppure avrebbe delegato tutto alla Provincia, perché fa fatica, si deve occupare di altre cose, di manutenzioni, di urbanistica, di pianificazione territoriale, non può occuparsi di queste cose.
I Comuni devono snellire il rilascio dei permessi di costruire, oggi molte attività sono libere, si fanno con segnalazione certificata di inizio di attività, ma tante altre vengono fatte con i permessi di costruire ed io vi sfido, se fate un'indagine sui vari comuni più importanti, sui tempi di rilascio dei permessi di costruire. Sono giorni e mesi, a volte passano 4/5 mesi per avere un permesso. Se adesso li andiamo ad aggravare con questo onere non ne veniamo fuori, dilapidando, ripeto, un patrimonio di conoscenze che i Geni Civili hanno. Questa è una riflessione che si può aprire, ben venga questa proroga che la permette.
Ora dirò di qualche refuso che ho visto su questa legge. All’articolo 2, comma 4, si parla di presidi provinciali, si dovrebbe parlare invece di presidi regionali. “I Comuni di cui al comma 3 e quelli che intendono avvalersi della struttura tecnica provinciale - la struttura tecnica è regionale competente per territorio - provvedono con proprio atto”, la struttura regionale competente per territorio diventa provinciale, però noi ancora non abbiamo fatto ancora la delega alle Province di queste cose sulla sismica, è ancora in capo a noi, in questo momento noi abbiamo gli uffici del Genio Civile che sono regionali, dico bene Assessore? Per cui quello è un presidio regionale, la struttura tecnica regionale competente per territorio, non la struttura tecnica provinciale, forse intendeva come presidio? Parlo della legge 1.
Poi vorrei vedere con il Presidente Biancani l’articolo 3, comma 2, lettera a). L'articolo 2 modifica l'articolo 3 della legge regionale 1/2018, alla lettera b) del comma 2, sono aggiunte le parole “che garantisca … nuove norme tecniche”, se noi guardiamo la lettera a) del comma 2 dell’articolo 3 della legge 1/2018 …

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Per quanto posso essere bravo e competente faccio difficoltà a rispondere così, in maniera immediata al Consigliere Celani che pone giustamente queste questioni.
Andate avanti con le mozioni, io mi vedo con il Consigliere Celani e poi riprendiamo con il voto, perché non riesco a correggere la legge così, mica faccio l’ingegnere capo del Genio Civile!

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Va bene, direi di sospendere temporaneamente il voto, riprendiamo appena siete pronti. Continuiamo con gli interventi.
Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Anche se è sfuggito qualcosa penso si possa sistemare con un coordinamento tecnico.
E’ una legge che è stata condivisa ampiamente da tutta la Commissione, si tratta semplicemente, come è stato detto, di dare una proroga, giusta, perché i Comuni non riescono ad applicare immediatamente la legge che avevamo approvato un anno e mezzo fa circa.
Vorrei fare due considerazioni. La prima sul fatto che c'è una legge nazionale che disciplina questo tipo di attività, in particolare quella dei controlli, per cui la Regione Marche non può fare diversamente, se non giustamente applicare e rendere attuativo l'indirizzo nazionale. Questa legge, che tra parentesi è stata discussa ampiamente in Commissione, recepisce la normativa nazionale che impone che i controlli vengano eseguiti non a campione, ma puntualmente su tutti i permessi.
Detto questo, vorrei unirmi alle considerazioni che ha fatto il Consigliere Celani e spezzare una lancia in favore della categoria degli ingegneri. Non so il Consigliere Giorgini che problema abbia con gli ingegneri, ogni tanto li tira fuori, se non è una colpa il diploma di terza media, non può essere un disvalore essersi laureato in ingegneria, non me ne vergogno. Questo per dire che è stato puntato un faro contro gli ingegneri che chissà quali cose vanno a fare, un ingegnere progettista o direttore dei lavori che per assumersi delle responsabilità molto importanti prende quattro soldi, le assicuro che ha tutto l'interesse a fare le cose al meglio, quindi non c’è nessun ingegnere, nessun architetto, nessun geometra, che fa una pratica non sapendo la responsabilità che si assume nel firmare determinate carte e vedersi riconosciuti, per questa responsabilità, quattro soldi.
Sulla buona fede dei progettisti, dei direttori dei lavori, io ci metto la mano sul fuoco dopodiché errare è umano, quindi - è giusto, sono d'accordo nel votare a favore di questa proposta di legge, l’ho votata a suo tempo, la rivoto oggi e penso che la voterà tutta l'Aula all'unanimità - sono favorevole a che ci siano i controlli, perché errare è umano, ma da qui a fare un atto d'accusa quasi che ci sia una categoria che si approfitta di quella situazione pregressa …, su questo non posso essere d'accordo, nella maniera più assoluta. Ripeto, tutti quanti, ingegneri, architetti e altri, sono pienamente consapevoli delle responsabilità che si assumono, esprimono grandissima professionalità e andrebbero, anzi, valorizzati, soprattutto in questo momento in cui la ricostruzione è così importante ed gli ingegneri e tutti i tecnici si stanno accollando un carico di lavoro molto grande e rilevante, che va al di là anche del dovuto. Ricordiamoci che molti tecnici dal 2016 stanno lavorando praticamente gratis perché tutti i progetti per la ricostruzione, ad esempio, quasi nessuno è stato pagato, quindi dobbiamo dire grazie a queste categorie e non colpevolizzarle.
Ci tengo a dire questo perché, ripeto, sono professionalità altissime che le Marche hanno.
Ritorno un attimo alla legge, la richiesta dei Comuni è opportuna, dicono che è giusto applicare questa legge, ma chiedono un po' più di tempo, perché non sono ancora organizzati per poterla applicare in pieno ed io credo sia doveroso da parte nostra concedere questo tempo.
Questa proposta di legge concede una proroga, non si tratta di disapplicarla, di cambiarla o di stravolgerla, riguarda la concessione di una proroga perché le amministrazioni locali ci dicono che non sono purtroppo in grado, come organico, come forze organizzative, di applicare in pieno la legge che abbiamo approvato un anno fa.
Penso che almeno su questa legge ci sarà l'unanimità, perlomeno lo voglio sperare e, da parte mia, ovviamente, voterò convintamente a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Come richiesto dal Presidente Biancani, sospendiamo la trattazione di questa proposta di legge in attesa di alcuni chiarimenti con il Vicepresidente Celani e procediamo con le interrogazioni.

Interrogazione n. 717
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi
“Chiarimenti circa l’erogazione di prestazioni sanitarie da parte della Fondazione Art. 32 ETS all’interno della struttura sanitaria di Fossombrone”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 717 dei Consiglieri Fabbri, Maggi, Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Quesito n. 1. “Se la Giunta regionale sia stata informata e condivida la "sperimentazione" indicata in premessa che consente l'utilizzo di strumentazioni pubbliche ad uso di soggetti privati.”
In questo momento non ci sono sperimentazioni gestionali, quindi non possiamo essere informati né condividere.
Quesito n. 2. “Per quale ragione i macchinari dell'O.D.C. di Fossombrone non vengono utilizzati in maggior misura dal personale pubblico prolungandone l'orario di utilizzo”.
Per quanto riguarda il prolungamento di orario del personale pubblico si evidenzia la necessità del rispetto della normativa nazionale e dei Ccnl di area, con particolare riferimento ai tetti del personale e all’orario di lavoro dei dipendenti pubblici. Cioè quello che si faceva fino a qualche anno fa, attività in orario aggiuntivo, oggi rientra nella famosa normativa delle 11 ore di riposo per turnazione, quindi anche l’orario aggiuntivo va ad impattare sui turni di riposo e spesso non si riesce a realizzare, non perché non ci sia la buona volontà da parte del lavoratore, piuttosto che il desiderio delle aziende di investire in questa direzione, ma proprio per il rispetto di questo punto contrattuale.
Quesito n. 3. “Se l'utilizzo parziale della strumentazione scientifica sia un fenomeno isolato o ricorra anche in altre strutture sanitarie pubbliche del territorio regionale”.
Purtroppo il problema è comune a tante strutture. Per quanto riguarda l'utilizzo delle apparecchiature si rappresenta che le aziende del Servizio sanitario regionale hanno il mandato di utilizzare nel modo più efficiente sia le risorse umane sia quelle strumentali di cui sono dotate, al fine di fornire il miglior servizio possibile ai cittadini.
A tale riguardo si specifica che presso il Servizio sanità della Regione è stato attivato un applicativo informatico/informativo che, grazie al sistema di Radiologia unico regionale (RIS), è in grado di verificare il tasso di utilizzo di tutte le apparecchiature di diagnostica per immagini funzionanti in Regione. Quindi è stato anche implementato un sistema informatico per verificare quanto queste apparecchiature sono utilizzate anche rispetto all’assessment tecnologico, cioè gli investimenti in nuove tecnologie in funzione della loro necessità, uso migliore, e via dicendo, quindi il RIS è anche la base dati sulla quale fare le valutazioni per eventuali incrementi, implementazioni tecnologiche.
Quesito n. 4. “Se il semplice prolungamento del tempo di utilizzo dei macchinari possa essere considerato un'innovazione gestionale ai sensi dell'articolo 9 bis del D.Lgs. n. 502/1992”.
Non essendoci sperimentazione non è stata fatta neanche questa valutazione.
Quesito n. 5. “Se il soggetto esterno con cui avviare la sperimentazione sia stato scelto con procedura di evidenza pubblica, indicandone i relativi riferimenti”
Le risposte seguono chiaramente la prima, formalmente non essendoci una procedura in corso non possiamo esprimerci sui contenuti di una cosa che non c’è.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Non mi posso ritenere soddisfatto, Presidente Ceriscioli, perché questo non è un accesso agli atti per cui, non essendoci in questo momento la Fondazione Art. 32 che opera all'interno dell'ospedale, non sappiamo che posizione abbiamo.
Io vorrei una posizione politica e chiedo: era a conoscenza e condivide? Lei dice che siccome non lavorano, non posso rispondere. No! L'evidenza pubblica c’è stata oppure no? La farete o no? Sulla procedura voglio avere una risposta dal punto di vista politico, altrimenti avrei fatto un accesso agli atti.
Detto questo, spero che magari possa controbattere all'interrogazione per fornirci le sue indicazioni politiche su questa cosa.
Chiedo se il prolungamento dell'orario dell'utilizzo del macchinario è, secondo voi, una innovazione gestionale, quindi nel merito di queste domande vorrei avere una risposta politica.
Detto questo, il problema esiste. Bisogna sfruttare al meglio il personale. Sappiamo che l'intramoenia e l’extramoenia, a nostro avviso, vanno un attimo compresse e il personale va messo a regime sulle cose che possono accorciare le liste di attesa.
Sono ben contento che ci sia questo sistema RIS e ritengo cosa buona conoscere il tasso di utilizzo dei macchinari, sarà mia cura chiedere i dati per verificare che possano essere sempre sfruttati al meglio, perché il problema va aggredito. Sono passati 3 anni e mezzo e ancora, purtroppo, non vediamo i risultati che vorremmo vedere.
Se ha qualcos’altro da dirmi dal punto vista politico, sarei contento, altrimenti non vedo una risposta alle mie domande.

PRESIDENTE. Ha la parola, per un chiarimento, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Non voglio fare il processo alle intenzioni, nel senso che come faccio a dare un giudizio su un oggetto che non ho di fronte? Anche se da domani, in termini generali, andasse bene, poi bisognerebbe valutare concretamente quello che si propone e come si propone di farlo.
Vorrei aggiungere, sempre sull'atto politico, che il RIS è molto utile non solo per vedere quanto lavorano, ma in quale segmento, per esempio quanto lavora l’intramoenia, quanto lavora l’extramoenia, quanto sullo stesso periodo temporale si fa una attività la mattina e quanto il pomeriggio. E’ molto interessante quindi è corretta la richiesta, è molto utile anche rispetto al dato politico che evidenziava, l’equilibro che prevede la legge fra l’attività istituzionale e quella extramoenia, più strumenti abbiamo per controllare e verificare più siamo in grado anche di dare una risposta concreta, sotto quel profilo.

Interrogazione n. 723
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Determina 1050/AV2 del 13 luglio 2017 - assunzione di tre unità di personale - profilo di operatore tecnico videoterminalista cat. B”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 723 del Consigliere Zaffiri.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Grazie Presidente. Chiedo scusa per la risposta lunghissima che mi hanno scritto.
Con determina n. 1050 del 13 luglio 2017 dell'Area vasta n. 2 sono stati assunti, al fine di colmare la carenza di personale presso il Cup e la Portineria dell'Ospedale di Fabriano n. 3 operatori tecnici videoterminalisti cat. B, tra i quali la Sig.ra XY.
A causa di carenza di risorse umane presso il Servizio personale, attestata da precedente bando di mobilità interna, andato parzialmente deserto, all'atto dell'assegnazione dei nuovi assunti la Sig.ra XY è stata assegnata dall’ 1 agosto 2017 al Servizio personale per tamponare le n. 4 unità mancanti, avendo la stessa in precedenza lavorato presso il medesimo servizio.
Rientra nell'ambito dell'autonomia gestionale del Direttore di Area vasta coprire le carenze di personale dei singoli servizi con profili professionali di supporto che possono essere intercambiabili sulla base di valutazione di priorità. Quindi si è rinunciato al copista per fare più attività d’ufficio.
Con determina n. 1727 del 27 novembre 2017 è stata avviata una procedura ex lege n. 56/1987 tramite il Centro per l'impiego e per la formazione per l'assunzione a tempo determinato di n. 1 operatore tecnico portiere assegnato alla portineria - centralino dell'Ospedale di Fabriano. A decorrere dal 16 febbraio 2018 viene assunto a tempo determinato per n. 6 mesi un operatore tecnico portiere assegnato alla portineria - centralino dell'Ospedale di Fabriano (incarico scaduto).
Successivamente a seguito di malattia di un'unità in servizio presso la Portineria l'area vasta, con determina n. 337 del 23 febbraio 2018, ha avviato un'ulteriore procedura ex lege 56/1987 ed ha assunto il Sig. XY, che è risultato essere il figlio della Sig.ra XY, per 6 mesi a decorrere dal 16 giugno 2018 con incarico prorogato al 31 maggio 2019 a seguito del mancato rientro del titolare per malattia.
Considerate le competenze distinte fra Centro per l'impiego, che effettua la procedura, e l’Ente che esamina il nominativo segnalato, un evento di malattia ulteriore e la sequenza temporale delle assunzioni intervenute, non si evince alcun collegamento tra l'assunzione della Sig.ra XY e quella del figlio.
Per quanto riguarda il terzo quesito non si ritiene di intervenire in quanto l'Area vasta ha agito nell'ambito della propria autonomia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. La cosa è talmente chiara che è tutta una circostanza.
Viene presa la graduatoria dell'Area vasta 2 per assumere la Signora XY per il CUP, dove non viene messa, viene assegnata in amministrazione, in amministrazione, tramite l'ufficio di collocamento, viene assunto il figlio, guarda caso, che era primo in graduatoria. E ancora lei che fa l'Assessore tiene il Direttore dell'Area vasta 2 a dirigere?
Qui è stato assunto il figlio di una signora che è stata portata in amministrazione, è una cosa a dir poco vergognosa, perché tutti abbiamo i figli, Assessore, questo è un fatto di una gravità inaudita e su chi ha fatto questa operazione va aperta un'inchiesta per vedere cosa è successo in questa assunzione.
Questa è una cosa, ripeto, di una gravità inaudita. Chi ha protetto questa operazione? Quello che le ha risposto? A tutto c’è un limite!
Questa è una cosa vergognosa, se lei non interviene, Presidente/Assessore, protegge questa situazione, lo dico molto chiaramente.
Almeno abbiate il buonsenso di chiamare direttamente le persone, fate la chiamata diretta e non prendiamoci in giro con l’ufficio di collocamento o con altre cose.
Non ci sono parole! Non le voglio usare perché siamo in un’Aula istituzionale. Mi fermo qui, dico soltanto che è vergognoso, è scandaloso, chi copre questa situazione deve essere licenziato.
La Lega chiede il licenziamento di chi copre questa situazione perché è una cosa scandalosa e se viene protetto politicamente dall’Assessore anche lui di fatto è responsabile.

Interrogazione n. 728
ad iniziativa dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri, Giorgini
“Furto al deposito dell’Asur”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 728 dei Consiglieri Pergolesi, Maggi, Fabbri, Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. 1. “Quanti furti sono avvenuti nel deposito farmaceutico dell'Asur e per quale ammontare complessivo?”
Presso la farmacia dell'ospedale di Senigallia sono avvenuti 3 furti: il 12/13 settembre 2018, il 6/7 novembre 2018 e il 25 gennaio 2019 per un totale di 316.000 euro.
2. “Se corrisponde al vero che l'Asur non risulta essere assicurata a tale evento e per quale motivo, eventualmente, non si è provveduto alla sua stipula”.
Dopo il furto del novembre 2018, verificata l'assenza della copertura assicurativa, la direzione dell'Area vasta 2 ha attivato la procedura necessaria per la stipula di una nuova polizza assicurativa.
3. “Se e quale azione intende proporre a tale riguarda all'Asur”.
L'Asur-area vasta 2 ha emanato ulteriori disposizioni ai dirigenti preposti per competenza, finalizzate a prevenire ed impedire il ripetersi di tali fatti criminosi.
Vorrei aggiungere che sono tre anni che con l’Asur insistiamo perché si realizzi il famoso magazzino farmaceutico centralizzato, perché investire in termini di sicurezza su 40 magazzini farmaceutici diventa una giustificazione per non farlo, farlo su uno significa attuarlo con un livello e una qualità ben superiori, oltretutto un magazzino farmaceutico automatizzato e digitalizzato avrebbe un controllo rigido dei flussi e in termini di gestione darebbe risultati importanti,
Questo è un fatto grave, forse più grave della madre e del figlio di prima, nel senso che dopo due furti ricevere il terzo senza aver fatto niente, forse un approfondimento di natura disciplinare andrebbe fatto, quindi, sarà avviato.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Posso dichiararmi parzialmente soddisfatta della risposta, soprattutto nella parte finale, in cui ci garantisce che avvierà dei richiami nei confronti dei responsabili.
Una cosa però va evidenziata, Presidente, lei sicuramente, visto che in questo caso specifico siamo arrivati al terzo furto presso una farmacia dell'ospedale, ci dice che un magazzino unico, centralizzato, nella struttura dell'Interporto consentirebbe di risparmiare nei sistemi di sicurezza, però io non credo che la farmacia dell'ospedale di Senigallia, sia l'unica a detenere un magazzino di farmaci, negli altri ospedali questa cosa non avviene, nella farmacia di Senigallia è avvenuta 3 volte, quindi, evidentemente, delle due l'una, o le farmacie negli altri ospedali hanno un sistema di sicurezza valido o il personale fa il proprio lavoro, oppure tutto dipende da chi gestisce la direzione dell’Asur-area vasta 2.
Presidente, lei continua a scegliere dei referenti …, perlomeno dovrebbe ritornare sulle sue scelte. Comunque il richiamo non solo va fatto, è opportuno, e andrebbe fatto anche di fronte agli organi competenti, perché ricevere il terzo furto nella stessa struttura, grida assolutamente vendetta. Stiamo parlando di 316.000 euro e secondo me sarebbe opportuno tirar fuori anche il nome di chi ha la responsabilità di controllare che ciò non accada.
Per quanto riguarda la questione della polizza assicurativa, come giustamente lei ha fatto notare, si è dovuto aspettare il terzo furto per fare una polizza, che nessuno probabilmente concederà. C'è da domandarsi se anche nelle strutture degli altri ospedali esiste questo tipo di polizza.
Mi auguro che attraverso i suoi servizi, attivi una ricognizione e per quanto mi riguarda se l’Assessore fossi stato io, ma non lo sono, avrei tirato per le orecchie i responsabili e avrei provveduto a sostituirli perché si dà un brutto esempio di quello che può essere la sanità nella Regione Marche e non è accentrando tutto il magazzino in un'unica struttura che si riesce a tutelare il servizio dell'assistenza al cittadino, anche perché se i ladri diventano ancora più bravi, magari, trovano tutta la merce in un unico magazzino ed è più facile arrivarci, come ha suggerito il Consigliere Maggi, con un Tir, sicuramente agevoliamo il lavoro anche a questo tipo di azioni se non si interviene con dei referenti e dei responsabili seri.

Proposta di legge n. 262
“Modifiche alla legge regionale 4 gennaio 2018, n. 1 ‘Nuove norme per le costruzioni in zone sismiche nella regione Marche”


PRESIDENTE. Riprendiamo l ‘esame della proposta di legge n. 262, ma prima di passare alla votazione, comunico che, in base alla legge regionale 4/2007, l'articolo 1, che concerne la modifica del riparto di competenze tra gli enti locali e, la Regione, risulta difforme dal parere del Consiglio autonomie locali deve quindi essere approvato a maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea, per cui se all'esito del voto non si ottiene detta maggioranza l’articolo non sarà approvato.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 262. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Proseguiamo con le interrogazioni.

Interrogazione n. 729
ad iniziativa del Consigliere Micucci
“Esternazioni di stampo razzista, omofobico e discriminatorio a mezzo ‘social network’ del Vice Sindaco di Civitanova Marche, nonché dirigente medico e dipendente Asur Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 729 del Consigliere Micucci.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Con questa interrogazione si chiede se l’Asur abbia un codice etico e rispondere di no è un po’ paradossale rispetto anche alle interrogazioni di prima …
L'Asur non ha un Codice etico e deontologico proprio dell'Ordine professionale dei Medici, ma secondo la normativa contrattuale opera il Codice di comportamento dei dipendenti, adottato con determina n. 795/2014.
Il comportamento tenuto dal medico dipendente Asur, descritto nell'interrogazione, è stato tempestivamente segnalato all'Ufficio dei procedimenti disciplinari dell'Area vasta competente.
L'ufficio ha provveduto ad inviare al dipendente la contestazione di addebito disciplinare e a convocare il medesimo in data 16 gennaio 2019 per l'audizione di rito.
“Se non reputa la Giunta che i sopramenzionati comportamenti di un pubblico dipendente del servizio sanitario regionale possano ledere la rispettabilità dell'Asur e di tutta la Regione Marche”.
Anche se non c’è il codice etico della Regione, di immaginare un medico che fa della discriminazione il pane quotidiano delle sue comunicazioni, qualche pensiero viene, perché penso che nel valore universale dell’attività sanitaria e in modo particolare il medico, che oltretutto ha anche competenze scientifiche per sapere che non esistono le razze, che non ci sono malattie strane legate a determinate situazioni, dovrebbe forse costituire un esempio in ben altra direzione, però certamente noi ci atterremo a quelli che saranno gli esiti anche della procedura disciplinare.
Stesso discorso per la terza domanda, quindi all'esito del procedimento disciplinare scatteranno gli eventuali provvedimenti ritenuti necessari.
So che in un’ultima esternazione ha anche chiamato in causa il Papa, quindi non ha limiti e non ha confini, spero che la procedura se anche non dovesse portare ad un esito spinga il soggetto a più miti consigli in considerazione del ruolo che ha che è un ruolo di relazione con l’altro.
Immagino leggere sul giornale che ne so una frase omofobica e un paziente che deve avere a che fare poi con lo stesso medico potrebbe non andarci in termini sereni o per quanto riguarda varie discriminazioni etniche o via dicendo. E’ un rapporto che si basa oltretutto sulla fiducia anzi nella salute spesso per un 50% guarisce la relazione per l’altra metà la tecnica credo faccia parte del compito di chi ha un ruolo di questa natura non avere neanche l’ombra del sospetto che nel proprio agire ci possa essere una discriminazione nei confronti della persona che ha di fronte.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Ringrazio il Presidente per la risposta. Le ultime affermazioni sono quelle che mi hanno spinto a fare questa interrogazione. Io mi scuso anticipatamente con l'Aula se riporterò termini non appropriati al consesso e non appropriati solitamente al mio dire, però per evitare di trattare la vicenda in maniera superficiale, come un'uscita fuori luogo, come l'ha definita il Sindaco, leggere quanto ha affermando il nostro vice Sindaco di Civitanova può aprire un po’ gli orizzonti.
Tutto nasce a novembre, quando il Vice Sindaco se ne esce con un post in cui dà ad alcuni soggetti dell’ebreo rinnegato, del beone impunito, del diversamente maschio negrofilo e poi arriva a commentare rispetto al Papa: “Per non parlare di Francesco e del suo staff di pedofili”. Questo viene ripreso, purtroppo per noi, non solo dalla stampa locale, ma dal quotidiano Repubblica, dalla trasmissione Striscia la Notizia che, in prima serata, riprende in maniera, ovviamente ironica e satirica, queste uscite del nostro Vice Sindaco, creando, a mio modesto avviso, una pubblicità assolutamente negativa, non solo del soggetto, e me ne potrebbe interessare di meno, ma di tutta l'Asur, visto che è un dipendente, ed anche della regione oltre, purtroppo, della mia città, visto che gli elettori l’hanno indicato come Vice Sindaco.
Mentre il Sindaco si apprestava a dire che era una uscita fuori luogo, che in fondo la fiducia permaneva tutta intera nei confronti del soggetto, una testata online della nostra provincia è andata un po' a ritroso negli anni, dimostrando che non è assolutamente una uscita infelice, purtroppo, perché questo soggetto quando non ricopriva questi incarichi pubblici si era augurato la morte dell'ex Presidente della Repubblica, aveva dato della sgualdrina augurando la morte all'ex Presidente della Camera. Aveva poi scritto: “Per le donne con il burqa ci vorrebbe il napalm”, ma ne avevo altre che adesso mi sfuggono in mezzo a tutto questo carteggio, aveva apostrofato Lucia Annunziata una vecchia bagascia, aveva detto: “La Boccassini mi fa rimpiangere le BR”, questo è il corollario che negli anni questo soggetto ha tirato fuori. Ripeto, facendomi anche una forzatura ho letto queste cose, sennò non ce ne saremo resi conto.
Oltre al danno la beffa, perché questo signore in Consiglio comunale ha detto: “Mica parlavo di Francesco il Papa, parlavo del mio amico Francesco di Cascinare”, e tutta la maggioranza di alcuni partiti, rappresentati anche in quest'Aula, ad applaudire questa sceneggiata. L’Asur poi, e sono contento della risposta del Presidente anche se per la verità ne avevo avuto notizia dalla stampa, fortunatamente ha aperto un fascicolo, un procedimento disciplinare che non si è ancora concluso e non mi permetto di dare suggerimenti, perché in questo caso l'ufficio che se ne occupa è al pari di un Giudice, quindi non mi permetto di entrare in discussione con un ente che andrà a giudicare, ma se dovessi esprimere un opinione, mi auguro che le sanzioni siano piuttosto gravi, visto quello che ha affermato.
Non solo l’Asur, ma anche la Procura ha iniziato un procedimento di indagine nei confronti del Vice Sindaco e tutta la prosopopea e la sfacciataggine di fronte al Consiglio comunale si è conclusa con un “mi avvalgo della facoltà di non rispondere di fronte agli inquirenti”, a dimostrazione anche dell'alto rispetto delle istituzioni, degli elettori e della cittadinanza.
È chiaro che se io fossi un soggetto debole, non mi addentrerei molto tranquillamente nell'ospedale dove questo signore, questo soggetto, opera. Fortunatamente mi dicono che non ne fa tante perché immagino che da un punto di vista professionale non abbia funzioni per fare operazioni di alto livello, però nel momento in cui un soggetto si appresta ad avere rapporti con soggetti esterni, soprattutto in un ospedale, dove la gente ci arriva con difficoltà di salute, dover sentire anche un'ulteriore responsabilità, credo che sia particolarmente grave.
Mi auguro che le indagini della Procura e dell'Asur facciano definitivamente chiarezza e diano la giusta sanzione a questo soggetto.
Mi permetto di concludere anche con una valutazione politica, perché questo soggetto oltre ad aver preso i voti, evidentemente da alcuni sostenitori che la pensano come lui o non conoscevano queste esternazioni, ha tuttora il sostegno di una maggioranza, che è l’espressione politica della Lega, di Fratelli d'Italia, di Forza Italia e continua ad amministrare la città di Civitanova Marche come Vice Sindaco spesso facente funzioni.
Credo che una posizione politica vada presa da parte di questi partiti per escludere, per estromettere, un soggetto di questo tipo dall'amministrazione pubblica. Va fatta un’assunzione di responsabilità, sennò dico che è inutile che il 25 novembre di ogni anno, tutti quanti, veniamo a battere il petto contro la violenza alle donne, contro questo o contro quell'altro, quando poi politicamente un'amministrazione, dopo questo che ho letto, ma ci sarebbero altrettante pagine da leggere, continua a sostenere politicamente un individuo del genere.
La domanda che all'epoca posi al mio Sindaco e a tutti questi partiti, con il rispetto che ho anche per i partiti di centrodestra e i sostenitori del centrodestra, era: ma possibile che non avete un soggetto diverso e migliore di questo per farvi rappresentare? Ad oggi la risposta è no, mi auguro che anche voi me prendiate coscienza.

Interrogazione n. 740
ad iniziativa del Consigliere Giorgini
“Ritardo nella realizzazione di strutture abitative in luogo delle SAE e conseguenti gravi disagi per i cittadini di Tolentino colpiti dagli eventi sismici dell’anno 2016”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 740 del Consigliere Giorgini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. In merito al primo punto dell’interrogazione del Consigliere Giorgini, il Servizio tutela, gestione e assetto del Territorio ha seguito unicamente il contributo straordinario di 6 milioni di euro finanziato con fondi regionali ai sensi della legge regionale 24/2017, per realizzare i lavori di ristrutturazione dell'edificio sito a Tolentino, contrada Rancia.
L’Erap Marche ha esaurito la fase di progettazione dell'intervento ed esperito la relativa gara che attualmente è in fase di aggiudicazione definitiva. Nello specifico, è in corso la verifica da parte di Erap Marche dei requisiti dell'impresa risultata aggiudicataria dei lavori. Successivamente il provvedimento definitivo di aggiudicazione lavori verrà inoltrato preventivamente ad Anac, che sulla gara è stato chiamato ad esercitare la cosiddetta vigilanza collaborativa ai sensi di legge.
L'attuale fase di avanzamento dell'intervento risulta coerente con i termini previsti dall'Accordo del 2 ottobre 2017 stipulato tra il Comune di Tolentino ed Erap Marche per l'esecuzione dei lavori.
Per quanto concerne lo stato di attuazione della realizzazione delle strutture abitative finanziata con fondi del Dipartimento Protezione Civile (20.850.000 euro + 859.986 euro), posto che gli interventi di assistenza alla popolazione sono una prerogativa del Sindaco, dei n. 5 interventi previsti, per quello da realizzare in Contrada Paterno - edificio di nuova realizzazione, è stato trasmesso in data 1 febbraio 2019 il progetto di fattibilità tecnica ed economica, così come per quello in Via VIII marzo, edificio di nuova realizzazione, il cui progetto di fattibilità è pervenuto a questa struttura con nota sempre in data 1 febbraio 2019.
Per quanto riguarda l'intervento in Contrada Sant'Angelo, completamento, è stato trasmesso in data 1 febbraio 2019 il progetto esecutivo.
Per quanto concerne gli altri n. 2 interventi previsti, in Piazzale della Battaglia completamento, e C.da Pace, edificio di nuova realizzazione, questo Soggetto Attuatore Sisma 2016, ha chiesto al Comune di Tolentino le informazioni necessarie.
Sul punto 2, per quando riguarda i fondi regionali, la durata dei lavori prevista per l'intervento è di 360 giorni dalla data di consegna dei medesimi, che salvo imprevisti potrà avvenire in via d'urgenza entro il mese di febbraio p.v..
Per quello che riguarda i fondi del Dipartimento Protezione Civile, sulle tempistiche di realizzazione al momento non siamo nelle condizioni di rispondere in quanto 2 dei 5 progetti sono allo stato di "progetto di fattibilità", 2 sono oggetto di richiesta informazioni, e solo per uno (edificio in contrada Sant'Angelo) è possibile avviare l'istruttoria regionale.
Sul punto 3, il richiamo alle sanzioni previste dall'articolo 4 dell'ordinanza della protezione civile n. 553 del 31 ottobre 2018 ed il termine di 8 mesi non è pertinente, in quanto:
- l'intervento in Contrada Rancia viene finanziato direttamente dalla Regione con proprie risorse di bilancio;
- l'articolo 4 dell'ordinanza della Protezione civile si riferisce a disposizioni di emergenza abitativa relative al comune di Monte Rinaldo. Il comune di Tolentino è oggetto di altra specifica Ordinanza, la n. 510 del 27 febbraio 2018. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Assessore, naturalmente ha fatto quello che poteva, ma sinceramente sono molto preoccupato per questa situazione di Tolentino, lo sono perché il mio pensiero va ai terremotati che sono dentro ai container, e non so per quanto tempo ci dovranno stare ancora. Questa non è una cosa nella quale possiamo essere superficiali, dobbiamo affrontarla con il giusto modo di fare.
Sono tormentato per i terremotati di Tolentino perché stanno trascorrendo il terzo inverno nei container o in abitazioni di fortuna e probabilmente dovranno trascorrere il quarto e il quinto inverno ancora lì dentro.
Credo che tutto questo ricadrà sulla testa di noi cittadini, perché i contributi di autonoma sistemazione dovranno essere pagati dallo Stato, quindi da noi e più a lungo andranno questi lavori …, perché da quello che mi risulta i 128 nuovi alloggi, Assessore, credo che anche lei sia della mia opinione, non voglio fare nessuna speculazione di sorta, l'immobile di Contrada Rancia il cui progetto è stato approvato nel marzo 2018, forse vedranno la fine nel 2020, due lotti dei nuovi appartamenti sono completamente fermi, altri sono allo studio preliminare.
La situazione deve essere presa in mano da voi della Regione, lei ha detto giusto: è compito dei Sindaci, però la Regione non può stare a guardare, perché 6 milioni di euro glieli avete dati voi. E’ compito vostro verificare ed è anche compito vostro verificare gli altri 20.850.000 euro, tutti siamo d'accordo che sono meglio gli appartamenti delle SAE, ma qui si sta andando troppo alla lunga, qui c'è la probabilità che una parte dei terremotati avranno le abitazioni nel 2020 e quelli meno fortunati nel 2021. Credo che la Regione debba prendere una posizione netta su questo e fare qualcosa che possa accelerare la realizzazione di questi 128 appartamenti. Grazie.

Mozione n. 427
ad iniziativa del Consigliere Busilacchi
“Limiti di spesa per l’erogazione gratuita dei prodotti senza glutine”

Interrogazione n. 715
ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Traversini
“Erogazione prodotti destinati ad una alimentazione particolare”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 427 del Consigliere Busilacchi e l’interrogazione n. 715 dei Consiglieri Busilacchi, Traversini, abbinate.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Il tema è quello dell’erogazione di prodotti destinati ad alimentazioni particolari, celiaci e malati nefrologici.
L'Asur Marche con l'adozione della determina n. 643/2017 ha indetto una "Procedura negoziata in modalità telematica per l'acquisizione di un sistema informativo per la gestione dei prodotti di assistenza integrativa e dei relativi servizi".
La suddetta procedura prevede anche di acquisire gli strumenti idonei per la dematerializzazione del processo di erogazione di prodotti dietetici e la rendicontazione con i vari flussi in termini di prodotti e in termini di spesa.
Tale sistema costituisce un valore aggiunto rispetto al soddisfacimento di talune esigenze manifestate anche dall'Associazione italiana celiachia della regione Marche, ed in particolare relativamente:
• all'aumento della fruibilità del contributo rilasciato;
• alla possibilità di garantire la concorrenza tra i diversi canali di vendita, che semplifica di molto il meccanismo;
• alla libera circolazione e scelta del cittadino su tutto il territorio regionale perché la scheda ha una validità che esce dall’ambito ristretto, quindi facilita il movimento e gli spostamenti con la possibilità di prendere il cibo anche quando si è in altre parti della regione.
Il nuovo software permetterà di gestire l'anagrafica e garantirà al cittadino l'attività di approvvigionamento. Quindi il cittadino in termini concreti va in un punto vendita abilitato, saranno ovviamente molti di più per la semplicità del meccanismo, e identificato tramite codice fiscale/tessera sanitaria accede ai prodotti dietetici rimborsati che desidera acquistare con l’importo che viene decurtato e scalato dalla tessera e al termine delle operazioni riceve anche l'informazione dell'ammontare del credito mensile residuo.
Dov’è il problema? Si precisa che gli atti della procedura di cui all'interrogazione sono stati oggetto di ricorso avanti il Tar Marche da parte di un operatore economico escluso per ragioni di legittimità e di merito.
L'operatore economico escluso ha promosso ricorso in appello avanti il Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato. Il Consiglio di Stato si è definitivamente pronunciato in data 27 dicembre 2018, confermando la sentenza, quindi l'Asur sta procedendo a tutta l’attività di qualifica ed aggiudicazione della gara e credo che alla fine sarà un bel risultato perché centrerà gli obiettivi fondamentali per i quali si era già da tempo cercata una soluzione per erogare al meglio questi servizi.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Sono particolarmente soddisfatto perché è stata un’interrogazione che mi ha dato una risposta su una cosa che non sapevo e che mi accontenta perché il timore è sempre quello della famosa legge inefficace o scartoffia che va a finire da qualche parte o che non viene eseguita.
Avevo seguito all'inizio la vicenda e sapevo che l’Asur doveva fare, però non partiva mai.
Secondo me quella che abbiamo approvato, se non sbaglio, persino all’unanimità è un'ottima legge, anche in continuità con alcune cose che con alcune determine aveva fatto la Giunta.
Come ha ricordato il Presidente, l'Associazione italiana celiachia aveva riconosciuto questa cosa come una best practice, in quanto portava una serie di benefici, però sono passati due anni e non c’è efficacia, tanto che l'Associazione italiana celiachia Marche mi aveva riscritto per capire cosa stava succedendo.
Pensavo che fosse una nostra inefficacia, invece dalle parole del Presidente apprendo del il ricorso e del fatto che si sia sbloccato. Quindi rispetto all’interrogazione mi dichiaro soddisfatto e auspico che adesso, visto che si è sbloccato, si possa dare una risposta.
Sono tante le famiglie marchigiane con problemi di celiachia e questa cosa, seppur piccola, mi rendo conto che è una cosa piccola, è molto comoda perché avere un tesserino in tasca e poter accedere a più esercizi commerciali, andando ad incidere esattamente sull’importo che uno compra, è molto più utile.
Vengo alla mozione, che è molto semplice e questa volta riguarda l’eccessivo zelo della nostra amministrazione, in questo caso dell’Agenzia regionale sanitaria perché nell’agosto il Ministero ha modificato e ridotto i limiti di spesa per l'erogazione dei prodotti senza glutine, stabilendo un termine alle Regioni per adeguarsi. La Regione Marche si è adeguata molto celermente senza aspettare la fine del trimestre, però ha determinato che le persone che avevano già utilizzato i vecchi limiti di spesa, che erano più generosi, hanno avuto la possibilità di avere accesso all'intero budget a loro disposizione, mentre, dopo che la circolare è entrata in vigore, le persone che dal giorno dopo facevano richiesta di prodotti senza glutine sono incorse nei nuovi limiti più vincolanti.
Abbiamo creato con una circolare, troppo celere, di adeguamento alla normativa nazionale, una disparità di trattamento e da quello che si evince, anche in questo caso dall'Associazione italiana celiachia, la data in vigore sarebbe quella legata al registro nazionale degli alimenti senza glutine, quella del 24 ottobre, quello che si chiede alla Giunta è di far sì che le persone che sono dentro questa finestra temporale per una questione di omogeneità di trattamento possano avere un rimborso della quota parte.
E’ una cosa tecnica, però auspico che chi ha a cuore l'equità di trattamento di tutti i cittadini, voti questa mozione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 427. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 404
ad iniziativa dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Pergolesi, Maggi
“Verifica corretta applicazione della legge regionale n. 19 del 20 aprile 2015 ‘Norme in materia di esercizio e controllo degli impianti termici degli edifici’”
(n.d.r. discussione generale avvenuta nella seduta n. 121 del 29 gennaio 2019)
(Votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la votazione della mozione n. 404 dei Consiglieri Fabbri, Giorgini, Pergolesi, Maggi.
Ha la parola, per dichiarazione di voto. Il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Non ricominciamo la discussione, ci mancherebbe, anche perché è molto tecnica e la scorsa volta avevamo parlato soltanto io e il Consigliere Biancani.
Avevamo detto che avremmo approfondito il parere dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che io ho analizzato, che nel merito dice che per quanto riguarda il conflitto di interesse non si ritiene competente, e quindi nell'incastro di attività tra Marche Multiservizi, Hera, Heracom, SGR, non entra, però, sul fatto che esiste il divieto di sfruttare nei mercati in concorrenza vantaggi anche informativi derivanti dalle attività svolte in esclusiva, ritiene che, rientrando nei compiti dell'Autorità la vigilanza propria, potranno essere svolte opportune valutazioni nel caso in cui l'Autorità venisse a conoscenza di episodi in effettivo utilizzo dei mercati aperti alla concorrenza di informazioni o di altri possibili vantaggi derivanti dallo svolgimento in esclusiva dell'attività di verifica degli impianti termici. Dice quindi: se qualcuno me lo segnala, io potrò fare i controlli, perché effettivamente è mio compito ed è proprio quello che solleva come problematica la mozione, noi chiediamo che la Regione vigili insieme alla Provincia perché non si concretizzi il rischio di concorrenza sleale.
Ritengo che la mozione possa essere tranquillamente votata, dato che noi abbiamo la legge 19 che nell'allegato C richiama l'allegato C del D.P.R. 74/2013, lo abbiamo già illustrato l'altra volta, per cui ci deve essere la terzietà di questa cosa.
Ritengo opportuno votare favorevolmente questa mozione per impegnare la Regione ad essere parte attiva nel controllo di questo aspetto.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Solo per motivare il voto contrario perché la legge 19, è vero, definisce chi vigila. Definisce che chi deve vigilare è il Comune o la Provincia, non la Regione, il doppio soggetto che deve vigilare secondo me non ha senso.
La legge definisce bene chi deve controllare, non siamo noi, ma qualcun altro, quindi, mi sembra inutile assumere un impegno che non ci possiamo prendere.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 404. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 406
ad iniziativa del Consigliere Rapa
“Sicurezza sul lavoro”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 406 del Consigliere Rapa, che ha la parola per illustrarla.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Con grande disappunto ci troviamo a leggere spesso di continui incidenti sul lavoro con esiti spesso gravissimi e purtroppo a volte anche fatali.
Oltre alla vicinanza ai lavoratori colpiti ed alle loro famiglie, con questa mozione sollecito il massimo impegno per l'attività di prevenzione, controllo e tutela dei lavoratori e della loro sicurezza, della loro vita e della loro incolumità.
I dati Inail relativi al periodo gennaio-novembre 2018 che abbiamo, sia in termini di infortuni che di malattie professionali e di morti sul lavoro, sono terribili e purtroppo in aumento: 1.046 morti in Italia (erano 962 nel 2017 nello stesso periodo), più di 3 al giorno.
Questa è una situazione estremamente preoccupante anche per le conseguenze sociali, visto che colpisce fasce di lavoratori particolarmente sensibili, come i giovani. La fascia d'età in cui si registra il maggiore incremento di denunce è quella compresa tra i 20 i 24 anni, ponendo in particolare evidenza il tema della formazione professionale anche sotto il profilo della prevenzione, della sicurezza e della consapevolezza.
Voglio rammentare la necessità di elevare al massimo livello possibile gli interventi per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, partendo dall'opera fondamentale della prevenzione degli infortuni e della promozione della cultura della sicurezza.
Non è accettabile che in un Paese civile si continui a perdere la vita o vedere lesa l'integrità psicofisica dei lavoratori in così numerosi "incidenti" sul lavoro.
Ovvio che il rischio zero non esiste, ma vanno evitate soluzioni economico-produttive che tendono a limitare le spese per la sicurezza. In questo campo dobbiamo garantire, anche attraverso la prevenzione, l'effettività del diritto costituzionale alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori.
Per questo invito la Giunta a porre in essere ogni iniziativa di prevenzione, anche a carattere formativo e informativo, ed in particolare a incrementare l'organico degli uffici preposti al fine di aumentare i controlli con finalità di prevenzione e con conseguente diminuzione degli incidenti sul lavoro.
La sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori deve diventare una scelta strategica di protezione del principale fattore produttivo: il capitale umano, sia per le imprese che per tutta la nostra società.

PRESIDENTE. C’è un emendamento sulla mozione, che è stato distribuito a tutti quanti, a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Questo emendamento, come d'altronde la mozione del Consigliere Rapa, è importante. Io stavo preparando una mozione simile, poi ho visto questa e per non fare atti doppi presento questo emendamento che introduce il punto che mi interessa.
Qual è il problema? Ormai è prassi consolidata nella Regione Marche mettere medici a capo del Servizio prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro (Spesal), i quali non c'entrano nulla con questo servizio. Noi abbiamo la facoltà di mettere i tecnici a dirigere le Aree vaste e i medici a dirigere la sicurezza sul lavoro.
Questa è un'altra delle contraddizioni della gestione del personale nella Regione Marche, difatti su 13 servizi dello Spesal della Regione Marche, 13 sono i medici che dirigono i rispettivi reparti. Su questo c'è un equivoco madornale, grossolano, perché il servizio che riguarda la sicurezza dei lavoratori, basato sulla legge 81 del 2008, non si chiama medicina del lavoro, bensì si chiama, come ho detto prima, prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, materia da sempre di competenza di dirigenti, tecnici, ingegneri, perché se uno cade da un palazzo in costruzione, arriva il 118 lo porta via e non è il medico che fa le indagini, ci vuole un ingegnere, quindi questa situazione è clamorosa.
Gli Spesal lo dicono a gran voce, ma nessuno fino adesso l’ha recepita, tant’è che io sto scrivendo anche a Di Maio, che sta assumendo ispettori per la sicurezza sul lavoro, ma qui occorrono tecnici, ingegneri per la verifica degli incidenti.
D'altronde la medicina del lavoro è in realtà una minima parte dell'attività di quel servizio. Ciò è inconfutabile e dimostrabile dai dati del LEA che ogni anno vengono forniti da tutti i servizi delle ASL alla Regione, laddove si evince che il 90% degli interventi sono di natura tecnica.
Che ne sa un medico se un trattore è a norma o no? Che ne sa un medico se un cantiere è a norma o no? Che ne sa un medico se una macchina in sede d’infortunio è a norma o no? Questo è un assurdo, mancano i medici negli ospedali e noi mettiamo i medici a dirigere la sicurezza sul lavoro.
Voglio chiudere perché è scaduto il tempo, occorrono i tecnici, gli ingegneri al posto dei medici, quindi questo emendamento va a chiarire questo aspetto della mozione che ha fatto il Consigliere Rapa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Credo che questa mozione sia da votare anche se probabilmente è monca perché noi scriviamo tante cose, scriviamo tanti messaggi, scriviamo tanti poemi, però, purtroppo, la vita quotidiana è fatta dai numeri che ha detto il Consigliere Rapa.
Sono migliaia i lavoratori che subiscono incidenti perché manca il controllo, perché c'è un sistema che non funziona e non funziona per quanto riguarda gli appalti e i subappalti, è tutto in diminuzione. Il lavoro che diminuisce va a svantaggio della sicurezza.
Questo è il problema vero, poi abbiamo gli uffici preposti al controllo, che sono gli Ispettorati del lavoro, che non ci sono.
Questa è una mozione da votare perché siamo in un settore estremamente delicato, perché c'è un problema di lavoro e di sicurezza, però i soggetti che sono interessati a far sì che diminuiscano le morti o a fare i controlli non ci sono, bisogna modificare la legge sugli appalti. Questo è un sistema che si allontana sempre di più dalla sicurezza, perché sugli appalti vengono messe ulteriore possibilità, una serie di cose.
Questo è il problema, noi soffriamo di questa cosa e purtroppo credo che questa non sia assolutamente la strada giusta. Ho detto che è da votare, però siamo sempre alle solite se facciamo finta di mettere la testa sotto la sabbia, possiamo far finta di dare un contributo a questa società per risolvere i problemi, ma effettivamente abbiamo le armi spuntate rispetto a un sistema che purtroppo è andato fuori controllo e che cercheremo adesso di mettere sotto controllo. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Emendamento 406/1 a firma dei Consiglieri Rapa, Giorgini. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 406, così come emendata. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 413
ad iniziativa dei Consiglieri Giorgini, Fabbri, Maggi
“Immediato ripristino dell’UTIC presso l’Ospedale ‘Madonna del Soccorso’ di San Benedetto del Tronto”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 413 dei Consiglieri Giorgini, Fabbri, Maggi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Qui parliamo di un tema molto rilevante, non è più importante di altri, è un po’ più delicato.
Voglio partire dall’inizio quando a San Benedetto del Tronto l’Unità di terapia intensiva cardiologica era il fiore all’occhiello di tutta la città, di tutto il comprensorio ed anche di San Benedetto del Tronto, naturalmente.
Poi la scure della Santa Inquisizione è caduta anche sul reparto Utic di San Benedetto del Tronto con la delibera n. 481 del 2 agosto 2016, quindi l'ex direttrice di Area vasta ha cancellato l’unità coronarica intensiva, così, dalla mattina alla sera. La suddetta direttrice d'altronde, io capisco, seguiva probabilmente degli ordini o delle direttive, io però come referente devo avere chi ha firmato l’atto amministrativo.
Dopo di questo la suddetta direttrice ha iniziato una campagna giustificativa che non aveva senso di esistere, nell’affermare che, e non era la sola ed è stata seguita da molti in questa campagna giustificativa, non ci poteva essere Utic senza Emodinamica.
Sono famose nella città le sue dichiarazioni del 10 marzo 2017, registrate al minuto 2.2, dove dice al Sindaco, presente il Presidente Ceriscioli, “Caro Sindaco, l’Utic è collegato all’Emodinamica, quindi l’abbiamo tolto perché secondo noi non ci può essere Utic senza Emodinamica”.
Questa è la cronistoria, il riassunto di quanto successo.
Ora spiegherò che tutto questo che è stato detto è completamente falso, non corrisponde a verità, perché in realtà gli atti amministrativi dicono l’esatto contrario. E’ stata una manovra disinformativa, voluta, devo capire ancora per quale motivo è stato tolto un gioiello così importante dall’ospedale di San Benedetto del Tronto.
La mozione di cui discutiamo oggi ha un indirizzo ben preciso perché viene da tutto il comprensorio sanbenedettese e tutti vogliono capire perché queste false informazioni sono state date da chi rappresenta la Regione e da chi aveva il compito di informare, secondo gli atti che erano stati fatti, la popolazione.
Il Ministero della salute ammette due tipi di Utic, l’HUB, dove c’è anche l'Emodinamica, e lo Spoke senza Emodinamica ma con pari dignità e rilevanza - secondo il Ministero - rispetto alle HUB.
Difatti L'ospedale di San Benedetto del Tronto ha avuto una Utic Spoke ottimamente funzionante dagli anni ‘80.
L'Area vasta 5 ha una rete clinica cardiologica che non può fare a meno dell’Utic Spoke di San Benedetto del Tronto, in rete con la Utic Hub di Ascoli Piceno, anche perché quest'ultima non ha personale sufficiente per tutti i casi di cardiopatia acuta dell'Area vasta 5.
L’Utic Spoke di San Benedetto del Tronto, all'interno della rete clinica cardiologica, dovrebbe poi riprendere il malato trattato con angioplastica ad Ascoli Piceno già dal giorno successivo alla procedura.
Difatti, e qui si capisce bene quanto è importante un Utic senza Emodinamica, come ce ne sono a migliaia in tutta Italia, l'Utic Hub con Emodinamica tratta un tipo di infarto definito Stemi (che rappresenta solo il 20% del totale) che ha bisogno di una angioplastica entro 90 minuti dall'inizio dei sintomi.
Il secondo tipo di infarto (80% del totale), definito “Non Stemi” il paziente viene inizialmente ricoverato nell'Utic Spoke (come quello di San Benedetto del Tronto) e trasferito alla Emodinamica entro 24 ore per l’angioplastica. Tutto ciò è tra l'altro affermato in diverse linee-guida cardiologiche anche a livello mondiale.
Tutte le Utic (Hub e Spoke), secondo la letteratura scientifica sull'argomento, trattano tutti gli altri DRG dell'acuzie cardiovascolari diverse dall'infarto e che sono: scompenso cardiaco acuto; embolia polmonare, aritmie rapide e lente; rottura di aorta; tamponamento cardiaco; disfunzione delle protesi valvolari; endocardite; miocardite.
La legislazione vigente sui Lea impone che queste patologie, che mettono a rischio la vita dei cittadini, siano trattate nelle Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic).
L'Azienda regionale sanitaria delle Marche prevede l'esistenza del sistema Hub e Spoke e la delibera 1416/2017 enfatizza questo modello per le reti cliniche regionali.
Da tutto ciò si può evincere che l’Emodinamica non è essenziale per queste acuzie diverse dall’infarto, che necessariamente devono essere trattate prima in Utic, per cui affermare che non può esistere Utic senza Emodinamica è completamente sbagliato.
Addirittura la delibera di Giunta regionale 1345/2013 affermava testualmente "preoccupa la smobilitazione delle Utic della fascia costiera, soprattutto durante il periodo estivo quando la popolazione aumenta significativamente".
Questa preoccupazione del 2013 si è trasformata a San Benedetto del Tronto in un atteggiamento "dolosamente omissivo" da parte dell’Asur, atto a ignorare il flusso turistico durante i mesi estivi che sovraccarica il pronto soccorso di accessi per cardiopatie acute.
Si capisce bene come questo comportamento superficiale dei vertici dell’Asur metta in pericolo la vita dei cittadini residenti sulla costa sud della regione e di quelli ivi presenti per turismo.
Veniamo come è oggi la situazione.
Oggi abbiamo a San Benedetto del Tronto un Utic pirata, mascherata, soffocata, perché? Perché l’Utic prevede 16 infermieri più 11 medici, ad oggi abbiamo 12 infermieri, non c’è la caposala, che non è nella pianta organica, quindi non è prevista, ci sono 6 medici perché 3 sono andati via e secondo il Ministero ne dovrebbero essere 11 più naturalmente il primario.
Credo che ci sia l’esigenza di ripristinare nella piena efficienza il reparto Utic di San Benedetto del Tronto per quello che dice la legge.
L’altro giorno ho parlato con il Presidente e gli ho detto: “Lei dice che applica la legge sulla ristrutturazione sanitaria”, benissimo, io parlo di legge, questo è un obbligo di legge, è previsto dal Ministero, è previsto dalle delibere regionali, l’Utic di San Benedetto del Tronto deve essere completato in tutti i suoi reparti. E’ quello che chiede questa mozione, è quello che spero il Consiglio voglia deliberare favorevolmente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Chiedo scusa in anticipo perché in questo intervento oltre ad essere molto chiaro, voglio essere anche molto duro.
La sanità si divide in 3 aspetti fondamentali: quello che interroga la politica, quello che interroga la scienza e l'altro, quello che interroga la coscienza.
Tra il primo e il terzo aspetto noi siamo attori in causa, quindi, qualsiasi cosa qui diciamo, qualsiasi azione compiamo, se non è un'azione ponderata, che parla su dati scientifici, che ha dei riscontri sul territorio, si può trasformare tranquillamente in allarmismo.
Dell’Utic di San Benedetto del Tronto in questo Consiglio regionale ne abbiamo discusso il 30 luglio dello scorso anno. Ricordo che il dottor Volpini, anzi professor Volpini in questo caso, non il Consigliere regionale, il collega, ma il dottor Volpini uomo di scienza, fece una distinzione chiara tra l'Utic di vent'anni fa e come viene intesa oggi, quindi una questione scientifica.
Da quella mozione venne fuori un apprezzamento totale dell'Aula per la chiarezza che era stata fatta su quell’aspetto che, guardate bene, non riguarda solo la città di San Benedetto del Tronto, ma riguarda in similitudine anche la città di Senigallia, perché anche nella città di Senigallia è avvenuto quello che è accaduto a San Benedetto del Tronto, è avvenuto quello che è successo in migliaia di altri ospedali italiani, per cui l'Emodinamica è posizionata negli ospedali di primo livello su un'area omogenea, molto più grande, a differenza delle Utic che precedentemente erano rimaste su più ospedali.
Nel caso specifico di San Benedetto del Tronto, e questo ci tengo a ribadirlo, era già stato approvato, quindi questa mozione di oggi è un doppione, un ordine del giorno del sottoscritto che inseriva nel progetto Utic regionale, quindi Senigallia, San Benedetto del Tronto ed altri ospedali, la rimodulazione dei posti letto nelle rispettive Aree vaste.
Da considerare che all'Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto esiste il sistema Murg, che tutti conosciamo, è un sistema che garantisce quello che faceva prima l’Utic, in maniera avanzata, si chiama semintensiva, una cosa del genere, perché non essendoci la specialistica c’è bisogno di qualcosa in più. Questo lo dice la scienza.
Nessuno mai all’Ospedale Madonna del Soccorso è rimasto senza assistenza cardiologica in caso di necessità, e se non c'è urgenza di un intervento di emodinamica, quindi non c'è bisogno di quell'intervento, il paziente rimane in questo ospedale, perché ha tutti i sistemi e tutta l'assistenza per curare quella malattia cardiologica acuta.
Questa è la situazione, se diciamo così diverse, non facciamo altro che creare allarmismi. Non so che necessità c'era, e indagherò su questo, di tornare in Consiglio regionale su questo argomento quando i documenti sono stati approvati da questa stessa Aula, lo dico anche ai colleghi della minoranza che forse non lo ricordano, ma riguarda la mia città e quella del Consigliere Giorgini, il 30 luglio. Abbiamo fatto la stessa discussione, abbiamo avuto gli stessi chiarimenti e dire che in un ospedale non c'è assistenza cardiologica è allarmismo, oltre ad essere una colossale falsità!
Negli ospedali si va per parlare con i pazienti/cittadini, Consigliere Giorgini, non si va per parlare con i medici, negli ospedali si va per parlare col Direttore di Area vasta, che nomina la Regione, si va per parlare con i cittadini, non si va a parlare con i medici, e lo ribadisco, si va a parlare con i Direttori e con i cittadini. I Direttori sono tenuti a parlare con i medici. Se c'è qualche amico medico ci possiamo prendere un caffè, ma fuori dall'ospedale. Queste cose io le rivendico perché non le ho mai fatte ed ho sempre detestato la politica del “bussare alla porta del medico”. Questo deve essere chiaro.
Se c'è qualche medico in cardiologia, al pronto soccorso, che ha qualche pizzicore si rivolga alla Direzione dell'Area vasta, o si rivolga al Presidente della Regione, all’Assessore alla sanità.
Io non permetto più che si crei allarmismo nella mia città e non permetto più che vengano denigrati professionisti seri di questa Regione, perché, caro Consigliere Giorgini, la Dr.ssa XY è colei che nella sua città e nella mia città ha riportato la neonatologia quando stava per chiudere il punto nascita e adesso siamo il terzo punto nascita delle Marche. Questa è la Dr.ssa XY, lei non si può permettere di parlare in questo modo di persone che hanno fatto un lavoro serio nel nostro territorio, di persone che non sono qui presenti. Questo non esiste!
Le ripeto, le voci arrivano a tutti ed era ora che le dicessi alcune cose. Non le ho risposto sulla stampa qualche settimana fa, ma adesso dico all’Aula quello che è successo. E’ andato in pensione un medico della ginecologia di Ascoli Piceno, essendo un'Area vasta, ragionando non per razionalizzazione, secondo me, ma per logica, il Direttore XX, in maniera molto efficace e molto responsabile, ha assegnato ad interim il primariato in Area vasta, quindi non ci sarà un facente funzioni diverso dal primario che precedentemente era nella sede di San Benedetto del Tronto, adesso sarà primario a San Benedetto del Tronto e primario facente funzioni nel plesso di Ascoli Piceno. Una scelta logica, una scelta che si farebbe fatta anche in un'azienda privata.
Lo dico al capogruppo Maggi perché la politica è una cosa seria, ed è ancora più seria quando parliamo di sanità ed io non ho risposto per rispetto delle persone che erano citate, non ho risposto anche perché l’articolo era uscito solo su qualche quotidiano online, perché il cartaceo ha avuto il buonsenso di non pubblicare determinate cose.
Il vostro Consigliere Giorgini, in virtù dell’assegnazione che doveva essere fatta sull'ospedale di Ascoli dice: “Sicuro è che questa situazione mette una certa apprensione, anche in considerazione del fatto che due papabili presentano caratteristiche molto diverse - questo è il dr. Giorgini che giudica altri medici - da un lato, un medico con una evidente limitata esperienza nell'area di ginecologia, ma con solide fondamenta politiche legate a chi da anni fa il bello e cattivo tempo nella sanità marchigiana - ovviamente, questo sarebbe quello del PD, e continua, adesso viene il bello - dall'altro lato - ripeto, massimo rispetto per le persone che vengono citate e che non conosco - il Dr. YY, un professionista con migliaia di interventi alle spalle, ma di idee politiche completamente diverse, vicine al Movimento 5 Stelle”. Questa per il Consigliere Giorgini è una dichiarazione normale. Lui entra nel giudizio di medici, facendo nome e cognome e in pratica dice che quello dei 5 Stelle è più bravo di quello del PD, ma non ci rendiamo conto della gravità di una dichiarazione del genere alla vigilia della nomina del facente funzioni da parte del Direttore di Area vasta? Forse lei ha interpretato male quello che è il suo ruolo, caro Consigliere Giorgini, lei giudica due professionisti dicendo che è un somaro quello del PD ed è bravo quello dei 5 Stelle. Questo è quello che c'è scritto nell'articolo.
Lei è palesemente in malafede, lo prova il fatto che il Dr. XX ha nominato una persona terza, che è il primario da concorso, tutto regolare …, o sarà stato truccato pure quello? Ma in una sede del PD il dr. AA non l’ho mai visto! No, c’entra, perché questo è l’approccio che lei ha sulla sanità della mia città e la ringrazio per l’assist che ci dà per poter parlare di queste cose. Io le dico che le forniremo, e ringrazio il Presidente che mi ha delegato, la risposta, ma c’era già.
Dico anche ai miei colleghi che respingeremo questa mozione, per una questione del tutto inutile.
Chiedo di mettere a verbale quello che sto dicendo, perché questa mozione è già stata approvata il 30 luglio dell'anno scorso, eccola qua, mi sono fatto dare tutto, con tanto di verbali della Presidenza, è stato tutto approvato all'unanimità. Votammo il 30 luglio 2018, quindi non c'era nessuna necessità di tornare con questo argomento, non c'era nessuna necessità di creare allarmismo, ma voglio dire che non si fa politica in questo modo e quando si parla con i medici, prima di venire qui, in quest'Aula, si verifica con la Direzione dell'Asur, poi ognuno è libero di portare quello che vuole, per carità, siamo stati eletti dal popolo. Glieli do perché lei fa nomi e cognomi anche sui giornali, molto probabilmente si sa muovere, glielo dico, ma poi prende sempre dei granchi colossali, è stato così dal punto nascita in poi. Questo è.
Lo ripeto al mio gruppo, respingeremo questa mozione per il semplice motivo, e che questo venga scritto in maniera chiara, che è già stata approvata il 30 luglio 2018. Quindi la presentazione di questo atto è solo strumentale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Il capogruppo Urbinati dovrebbe entrare dentro l’ospedale, dove ha preso i voti, e sentire quello che ne pensa la sanità del piceno del Consigliere Urbinati. Io non ne ho bisogno perché probabilmente non mi ricandiderò, quindi non ho bisogno di voti, vada dentro e senta quello che pensano di lei.
Detto questo, nessuno ha fatto dell’allarmismo, io ho parlato di una cosa tecnica, perché attualmente a San Benedetto del Tronto c’è il cartello dell'Utic, che in effetti non c’è. Io non ho fatto allarmismo, non ho parlato di nulla, ho parlato di una cosa tecnica: a San Benedetto del Tronto è scritto che ci deve essere un Utic e invece non c'è. Non c'è nemmeno la caposala. Si informi caro Consigliere prima di parlare, perché lei è abituato a buttare le parole al vento, non lo dico io, non sono parole mie, anziché 16 infermieri ce ne sono 12 e non c’è la caposala, che non è prevista, ci sono 6 medici su 11. Di cosa sta parlando? Che cosa ha fatto lei con l'ordine del giorno? Che se ne fa dell'ordine del giorno?
La situazione adesso è che il reparto sta scoppiando. D'altronde io ho fatto una mozione e ho parlato di cose tecniche, che sono le stesse che afferma la Regione Marche, la Giunta e l'Assessore, quindi si informi, caro capogruppo, prima di parlare.
La delibera n. 1554 del 19 novembre 2018 è un documento tecnico di ricognizione dello stato di attuazione del decreto 70 del 2015, avendo ad oggetto “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi”, la Regione ogni fine anno deve fare una ricognizione per vedere se rispetta gli standard qualitativi previsti dal decreto suddetto. Questo documento tecnico della Regione Marche, non della Regione Sicilia, fa riferimento allo stato di attuazione del decreto ministeriale 70 e a pagina 29 si può vedere che nell'Area vasta 5 risulta una unità coronarica nell'ambito della cardiologia, lo afferma la Regione Marche, la Giunta regionale, non lo dico io, ci deve essere per legge, lo ha comunicato e messo sul tavolo del Ministero, invece, questa cardiologia, l’Utic a San Benedetto del Tronto non c'è - questo è il motivo di questa mozione - e stessa cosa all'ospedale di Ascoli Piceno.
Tale documento è stato inviato al tavolo ministeriale per il monitoraggio dell'attuazione del decreto ministeriale 70 e quindi mi domando perché questi standard non sono stati adeguati per San Benedetto del Tronto e probabilmente altri Comuni.
Quindi per il Ministero esiste un'Utic, sa che a San Benedetto del Tronto c’è un Utic, la Regione dice che c'è un Utic, ma in realtà a San Benedetto del Tronto un Utic non c'è, non esiste. Di cosa stiamo parlando? Di un ordine del giorno di luglio?
Caro Consigliere, lei ha parlato di riduzione dei posti letto, ma che c'entra con l’Utic la riduzione dei posti letto? Io sto parlando dell’Utic! Lei ha detto riduzione dei posti letto, c’è la registrazione, mi scusi Consigliere se lei non si ricorda nemmeno quello che dice allora io sto parlando … Lei ha parlato della riduzione dei posti letto, poi la terapia semintensiva non è l’Utic, nessuno ha detto che ci sono stati problemi nell'Utic, io sto parlando di un diritto acquisito, il Ministero sa che a San Benedetto del Tronto c’è l’Utic e la Regione Marche dice che a San Benedetto del Tronto ci deve essere un Utic, ma non c’è.
La mozione vuole dire questo, se la Regione dice che a San Benedetto del Tronto c’è un Utic, e lo comunica al Ministero, per quale motivo non c’è. Ecco il motivo della mozione, quindi lei può dire quello che vuole, io non mi offendo perché in politica, caro Consigliere Urbinati, offendersi significa non saper fare il mestiere, è come se un calciatore si offende perché un altro gli dà un calcio sugli stinchi, ma di cosa sta parlando? Io so che cos’è la politica, riconosco quando è sporca, quindi non mi meraviglio, né delle sue dichiarazioni, né di quelle degli altri, per cui rimango sempre coerente con i dati. Io ho dato dei dati tecnici, per cui a San Benedetto del Tronto non c’è l’Utic, mentre lo dice il Ministero e lo dice la Regione Marche con la delibera n. 1554.
Questo è il motivo di questa mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Una replica è doverosa, faccio fatica spesso a farmi capire, non è una questione che io mi possa offendere o meno, io faccio di tutto per rispettare quei due aspetti, che stanno in quello che è l'aspetto scientifico della sanità, che sono la politica e la coscienza, due aspetti che attengono a noi che siamo qui in quest'Aula, altrimenti nessuno dovrebbe occuparsi di cose che non sa.
Io, ad esempio, che vengo da un mondo diverso da quello della sanità, non mi dovrei occupare di sanità, ma quando me ne occupo, lo faccio da un punto di vista politico e da un punto di vista di coscienza.
Qui si mettono in dubbio illustri rappresentanti tecnici di questa Regione, che fino a prova contraria sono persone di cui io mi fido ciecamente, adesso vi leggerò e poi fornirò al Consigliere Giorgini - non vorrei che parta una scheggia ed esca da quest'Aula cose non vere - la risposta ufficiale che dice che a San Benedetto del Tronto è stata smantellata l’Utic. Sembra che certe cose non servano a nulla perché non si ha rispetto dei professionisti. Ricordo la lezione universitaria che ci fece il dr. Volpini in Aula dando un contributo importante, ci spiegò cos’è l’Utic oggi e cos’era l’Utic vent'anni fa, ma se non ci sforziamo almeno di cercare di capire, di fidarci di questi medici, di quali sono le differenze, è normale che alla fine non caviamo un ragno dal buco, è normalissimo.
Ora leggerò la risposta integrale fornita dal Responsabile di emergenza-urgenza della Regione Marche, firmata dalla Dirigente del Servizio sanitario della Regione Marche, “L'unità di terapia intensiva cardiologica, non è stata mai chiusa presso l'ospedale di San Benedetto del Tronto. Fino al 2017 i 3 posti letto di terapia intensiva cardiologica erano gestiti insieme ai 3 posti letto semi intensivi della Murg, nell'area monitorizzata al piano uno della struttura ospedaliera di San Benedetto del Tronto. Da luglio 2018, con l'inaugurazione della nuova sede dell'unità operativa di cardiochirurgia riabilitativa al terzo piano, i posti letto dell'unità di terapia intensiva cardiologica, sono stati portati a 4 – dov’è che ho parlato di riduzione dei posti letto (da 3 a 4 di posti letto di terapia intensiva). Non sono mai stati interrotti i ricoveri di pazienti da Utic che non necessitino di angioplastica - perché se necessitano di angioplastica o c’è l’Utic che dice lei o c'è l’Utic che dico io, che è quella che dicono i medici e dice il mondo della scienza, se c'è bisogno dell'angioplastica devi andare dove sta l'Emodinamica, ecco perché si preferisce avere l'emodinamica laddove c'è un reparto di cardiologia, ma questo è normale, questo lo dice la scienza, se non ci sforziamo di capire queste cose, è normale che ogni mese in quest'Aula arriva una mozione e creiamo allarmismo -. L'organizzazione della cardiologia riabilitativa di San Benedetto del Tronto è stata effettuata in completa aderenza alla determina Asur n. 732, che prevede un modello assistenziale per intensità di cura, basato sulla presa in carico del paziente in tutti i suoi diversi momenti assistenziali, dalla gestione della fase acuta intensiva, sino alla fase riabilitativa”. Queste sono le cosiddette reti cliniche, questo è quello che scrivono i nostri tecnici, i nostri professionisti, ripeto, questa mozione è un doppione, pari pari a quella presentato nel mese di luglio, quando abbiamo chiarito tutti questi aspetti.
Se a San Benedetto del Tronto si ha un problema cardiologico si viene assistiti, se non c'è bisogno della angioplastica, e se si ha bisogno di un bypass l'elicottero ti porta qui ad Ancona. Sappiamo benissimo come funzionano le reti cliniche, ma se non ci sforziamo di capire … Poi è anche antipatico portare in Consiglio queste mozioni e bocciarle perché sono un doppione di quelle che abbiamo fatto 3 mesi fa.
Questa la bocciò perché l’abbiamo già approvata, vede che lei strumentalizza? Ma noi in questa trappola non ci cadiamo, perché qui ci sono gli atti protocollati, con tanto di firma della Presidenza e della Segretaria dell’Assemblea, anzi, se ritrovo l’intervento lei disse le stesse cose a luglio, quindi riportare oggi le stesse cose è un nonsenso ed anche una perdita di tempo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Grazie Presidente. Sarò brevissimo. Visto che sono stato chiamato in causa come capogruppo dal Consigliere del PD Urbinati, io posso dire che il Consigliere Giorgini ha tutti i difetti che abbiamo anche noi, difetti umani che forse fanno anche apprezzare una persona per le proprie debolezze, sicuramente non hai il difetto di avere retro-pensieri o di non essere informato quando produce degli atti in questa Aula, gli si può dire tutto, ma questo sicuramente no.
Per cui nel momento in cui evidenzia una necessità, che abbia parlato con i medici, che abbia parlato con la gente che non ha il servizio a San Benedetto del Tronto, che abbia parlato con chiunque, io rivendico il diritto suo e di tutti noi Consiglieri di dire anche delle sciocchezze nel momento in cui facciamo delle mozioni e di farle reiteratamente, quanto vogliamo, perché saranno i nostri elettori che ci riconfermeranno o ci toglieranno la fiducia alle prossime elezioni.
Per quanto riguarda la valutazione sui medici, ma stiamo scherzando? Io Consigliere, o chiunque di voi, non posso dare una valutazione sulla capacità o meno di un medico, una propria valutazione se tra 2, 3 o 4 medici il più adatto è uno anziché quell'altro?
Questo è un diritto che a noi Consiglieri non può essere assolutamente negato, sennò diventa quasi una specie di forzatura che noi Consiglieri non dobbiamo avere.
Dico semplicemente questo, questa mozione è stata fatta per un territorio che io non conosco, l'ho firmata perché ho fiducia nel Consigliere Giorgini, non solo una fiducia personale ad un Consigliere che è mio collega nello stesso gruppo, ma una fiducia basata su una conoscenza che ho da minimo dieci anni.
Il Consigliere Giorgini ha sempre operato con tutti i difetti che tutti noi abbiamo, ovviamente, ma l’ha fatto sempre con la massima buona fede e con uno studio costante dei problemi e quando non era Consigliere agitava come movimento politico e adesso che è stato nominato Consigliere agita ed esprime nei propri atti.
Attenzione, capogruppo Urbinati, attenzione a tutti noi, non cerchiamo di limitare le prerogative di noi Consiglieri, in nessun senso.
Consigliere Micucci, noi possiamo essere stupidi o intelligenti, forse da quella parte ci sono più intelligenti e da questa parte ci sono più stupidi, questa è una presunzione forse vostra, non lo so, però attenzione a limitare, a forzare, ad intimidire i Consiglieri, sia della maggioranza che del l'opposizione nelle loro prerogative istituzionali.
Invito tutti a un dibattito più sereno e più tranquillo, soprattutto a non cercare di prevaricare le prerogative, le disponibilità e le volontà dei Consiglieri da parte di altri colleghi in quest'Aula.
Questo è quanto volevo dire. Ovviamente noi voteremo la mozione, se c'è stata già una votazione non si capisce perché non possa essercene un’altra, sarà un mio limite, ma è una mia potestà e un mio diritto.

PRESIDENTE. Vedo ancora la prenotazione del Consigliere Giorgini e del Consigliere Urbinati, vi chiedo per favore, dato che è stato rilevato da più parti, di non fare nomi in questa Aula, non sono più tollerabili i nomi dei professionisti, c’è un minimo di privacy da rispettare, il dibattito continua, ma vi prego di non fare più nomi per favore.
Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente e grazie anche per il richiamo che ha fatto, io non ho fatto nessuno nome perché ho letto l’articolo di stampa pubblicato sul quotidiano on line, firmato dal Consigliere Giorgini.
Vorrei solo dire al Consigliere Maggi che mi dispiace, ma non la penso come lui, non è una prerogativa di noi Consiglieri quella di giudicare le capacità tecniche scientifiche di un operatore della sanità, la politica dà degli indirizzi, ad esempio posso dire che voglio un certo numero di interventi, un certo numero di copertura e in base alle percentuali delle complessità poi vado a giudicare. Io do indirizzo e controllo, indirizzo un determinato sistema all'interno della sanità e vado a controllare se quell'indirizzo è stato definito. Io non vado a gestire, perché se io do dei giudizi sui professionisti sono nella fase della gestione e non compete a noi la gestione. Con questa logica facciamo la nomina diretta e ogni Consigliere si nomina un primario nei reparti della propria città di riferimento, è una logica perversa, mi dispiace, sono intervenuto solamente per precisare questo aspetto, non è assolutamente così, noi non abbiamo la prerogativa di scegliere un professionista rispetto ad un altro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Non entro assolutamente nel dibattito e nella dialettica, ma solo per riassumere un attimo il cuore di questa mozione.
Un anno fa abbiamo parlato di Utic, si era tirato in ballo Senigallia, si era tirato in ballo Fabriano, la mia mozione era stata trasformata in risoluzione e votata all’unanimità, attaccato alla risoluzione è arrivato l'ordine del giorno. Dobbiamo constatare che a distanza di mesi, purtroppo, ancora non esiste una delibera di Giunta regionale per Senigallia che applichi la mozione/risoluzione approvata. Nello stesso alveo l'ordine del giorno approvato nella stessa seduta e proposto dal Consigliere Urbinati. A distanza di mesi il Consigliere Giorgini evidenzia che effettivamente non è servito, quindi il rafforzativo di questa mozione è quello di chiedere alla Giunta, che deve applicare puntualmente le indicazioni ricevute dal Consiglio, di realizzare quanto il Consiglio ha deliberato.
Purtroppo dobbiamo constatare che in questi anni sono moltissime le mozioni e le leggi votate all'unanimità in quest'Aula e non attuate, addirittura finanziate. Ricordo la legge sul riutilizzo dei farmaci non assunti e riprescrivibili che potrebbe favorire fortunatamente milioni di risparmio per le casse della Regione, per dire la cosa più eclatante che fino adesso è successa, quindi, nello spirito, diciamo, di rafforzare le indicazioni del Consiglio, stimoliamo la Giunta a realizzare quanto un organismo istituzionale dice ad un altro organismo istituzionale, questo è il rafforzativo, perché poi nella sostanza mi sembra che non ci siano discrepanze tecniche.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Si è discusso un’ora di una situazione, di un contesto, che sulla carta appare in un modo e poi la realtà si percepisce in un altro. O si smentisce che nella realtà questa cosa non è come l'ha raccontata il Consigliere Giorgini o si vota a favore, perché va incontro allo stesso ordine del giorno e risoluzione approvati a luglio.
Sul fatto della strumentalizzazione, di aver presentato una mozione identica o simile o che comunque riporta le stesse linee e gli stessi indirizzi politici dell'altro atto approvata a luglio, bisogna dire che se la mozione è stata iscritta regolarmente all'ordine del giorno significa che è assolutamente accettabile ed ammissibile per la discussione di quest'Aula.
Invito i Consiglieri di maggioranza ad andare incontro a quello che dovrebbe essere l'obiettivo comune, non un battibecco tra appartenenti a forze politiche differenti, cioè realizzare nella realtà quello che si è previsto nella carta. Quindi, mi auguro che si abbassino i toni e che ci sia un ripensamento da parte della maggioranza.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Faccio la dichiarazione voto e dichiaro che voterò contro questa mozione e spiego perché. Sostanzialmente per quello che ho detto il Consigliere Urbinati, caro Consigliere Giorgini, non è che oggi voglio infierire contro di lei, però prima le ho detto che non deve prendersi i meriti degli altri, però insiste sempre nel cercare di mettere il cappello sulle cose degli altri, se l'ordine del giorno ha poco valore, non è che una mozione ne ha molto di più, almeno ci fosse stata una proposta legge …, non è che la sua mozione risolve chissà quale situazione, quindi è fatta, come dice giustamente il Consigliere Urbinati, unicamente, strumentalmente, per buttarci il cappelle e dire: “Sono stato bravo”, come ha tentato di fare prima sul parco del Conero con un comportamento, ripeto, ambiguo e poi splendido in Aula, e qui sta facendo la stessa cosa.
Sono stanco di questo comportamento, convintamente voterò, come ha detto il Consigliere Urbinati, contro.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente. Due precisazioni. Allora, prima di tutto ho ripetuto e lo ripeto adesso - il Consigliere Bisonni lo lascio perdere perché non merita nemmeno una risposta - c’è una legge regionale che dice che l’ospedale di San Benedetto del Tronto è sede di Dea di primo livello, che quindi gli ospedali di primo livello devono essere dotati di Utic, questo lo dice la Regione Marche e perché lo dice? Forse perché ci sono in gioco le premialità del riparto del fondo nazionale? Ci sono le premialità e allora dice che c'è l’Utic a San Benedetto del Tronto ed in realtà non c’è? Perché non c’è il personale?
Due secondi per dire che quello che ha detto il Consigliere Urbinati è completamente falso, cioè che non è stato mai chiuso l’Utic. Questo è un articolo di giornale del 2017 dove il giornalista dice: “Clamoroso, all'ospedale civile di San Benedetto del Tronto a pochi mesi dalla chiusura dell'unità di terapia intensiva i tecnici stanno ora preparando la riorganizzazione dell'intera cardiologia” L’Asur torna sui suoi passi”. Di cosa stiamo parlando? E’ allarmismo questo?
Per questo motivo credo di aver parlato di cose tecniche, di cose che afferma la Regione, non le dico io, la Regione si è fatta bella con il Ministero dicendo che a San Benedetto del Tronto c’è l’Utic, probabilmente per prendere queste famose premialità e invece a San Benedetto del Tronto l’Utic non c’è.
Le fa piacere a lei, in Ascoli, stia tranquilla che arriva pure per lei il Bacone, stia tranquilla perché per lei ci manca poco Assessore, quindi questa mozione tende a far applicare quello che dice la Regione Marche.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Non credo alle streghe, non credo ai demoni, nella vita ho un lavoro soddisfacente, caro mio, quindi non ho bisogno di rimanere qui, mi auguro che lei non si riferisse alla mia condizione di salute nell'anatema che ha mandato e, comunque, glielo rimando, nel senso che mi auguro che la colpisca, mi auguro che sia lei colpito e che non venga neanche rieletto in minoranza.
Detto questo, vivo del mio e ringraziando Dio non ho bisogno di fare l’Assessore regionale, posso tranquillamente tornare a fare un lavoro, che tra l’altro è bellissimo, che non tutti possono permettersi di fare, io sono una persona fortunata nella vita.
Ringraziamo Dio che non ci sia l’Utic a San Benedetto del Tronto perché senza rianimazione è pericolosissimo, e torniamo nella solita diatriba sciocca di Ascoli Piceno/San Benedetto del Tronto, per la quale si fanno soltanto delle battaglie che sono da tenersi nei campi di calcio e non sulla salute dei cittadini.
Secondo me non si può assolutamente ingannare un cittadino dicendo che si ha un Utic e poi quando arriva lì non c’è la rianimazione e soprattutto non c’è l’Emodinamica, come lei saprà benissimo.
Oggi ho verificato nelle fonti del diritto, è l'ultima e si chiama “uso e consuetudini” e nel caso del Movimento 5 Stelle spesso sento dire, come oggi, “Noi lo leggiamo sui giornali”, sui giornali è stato letto di Aerdorica, sui giornali è stato letto che Ravenna sarebbe diventata autorità portuale il sistema, con tanto di slide e di fotografie che mi sono state portate qui, una serie di cose lette sui giornali, io leggo i giornali, ma leggo anche gli atti, come giustamente ha detto il nostro capogruppo, quindi noi ci basiamo sugli atti e non su quello che scrivono i giornalisti, che sono persone serissime, fanno il loro lavoro. Ripeto, non si possono più ingannare i cittadini che arrivano al pronto soccorso, lei lo sa che se oggi ad Ascoli Piceno a qualcuno viene un ictus, deve venire a San Benedetto del Tronto? Verrà a San Benedetto del Tronto, per questo noi siamo per un ospedale unico, dove possono esserci Utic, Emodinamica, lei sa bene di che cosa parla, ed anche Radiologia interventistica.
Queste sono le specialità che servono per le acuzie, non è una partita di calcio.
Tra l'altro gli anatemi se li tenga per lei, “per lei è finita”, le ricordo che sono stata la prima degli eletti delle Marche, e lei ha preso talmente tanti voti meno di me ...,

(interrompe il Consigliere Giorgini)

Anna CASINI. Lo so bene, guardi, lei non lo sa … Tesoro mio, ho un diploma di liceo scientifico e una laurea, quindi lo Stato italiano ha certificato che sono di media cultura, tanto da poter esercitare una professione, questa è una cosa certificata finché lo Stato esiste. Non valgono più le lauree perché oggi, come in una precedente riunione, ha detto: “Non mi fido dei medici”, detto questo, torniamo a Galileo Galilei, che lei conoscerà benissimo, ed all'abiura.
Siamo tornati al Medioevo dentro quest'Aula, spesso e volentieri, come quando si parla di pronto soccorso, di front-office o di Utic senza Emodinamica, ma scherziamo veramente? Qui si deve pensare alla salute dei cittadini, ma quella vera, non alle speculazioni, vada a verificare come è calato il tasso di mortalità nella provincia, nell'Area vasta n. 5 per infarto, lo vada a verificare, dopo l'apertura dell'Utic, e per ictus. Lo vada a verificare e parliamo di atti e parliamo di statistica, così magari si studia qualcosa che riguarda anche materie che noi abbiamo studiato e lei no. Detto questo voto contro.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 413. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Mozione n. 414
ad iniziativa del Consigliere Zaffiri
“Servizio veterinario di sanità animale di Fabriano”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 414 del Consigliere Zaffiri, che ha la parola per illustrarla.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Questa sera porto in Consiglio regionale una mozione che interessa la comunità di Fabriano, i lavoratori che operano all'interno di questo servizio. C'è il problema degli ambiente di lavoro, che sono adiacenti ai lavori per la realizzazione della strada intervalliva che deve collegare Fabriano con Matelica, in questi edifici lavorano i veterinari, il personale amministrativo, in un luogo in cui non ci sono più le condizioni igieniche sanitarie.
E’ venuta fuori ed è circolata l’ipotesi di portare il Servizio sanitario dell'Area vasta 2 a Jesi. Nessuno ce l’ha contro Jesi, fra l'altro voglio ricordare che sono stato eletto nella circoscrizione che comprende sia Fabriano che Jesi, però gli animali (pecore, bovini, capre), che devono essere assistiti dai veterinari stanno nella zona di Fabriano, perché i pastori sono in quel territorio.
Il Servizio sanitario dell’Area vasta 2 doveva essere spostato da Fabriano a Jesi, dove, ripeto, non ci sono ovini, caprini, non ci sono animali in quanto vivono nella zona del fabrianese.
La sistemazione dei veterinari in questo contesto è giusta e non lo è spostarli verso il centro della provincia di Ancona, dove non ci sono servizi da fare e si creano problemi agli allevatori della zona di Fabriano che, per curare i loro animali, si devono spostare nella zona di Jesi, oppure che i veterinari …

(interrompe l’Assessore Casini)

Sandro ZAFFIRI. Ho detto che si spostano gli animali, mica le greggi, se lei ha degli animali ammalati cosa fa non li porta a far visitare? Va bene, a voi non interessa niente di queste cose, siete diabolici, si rischia di creare dei disservizi, io non ho detto che c'è un disservizio … allora non capisce, Assessore!
Ho detto che si possono creare dei disservizi perché è stata soppressa la sede dei veterinari di Fabriano, non parliamo di Ascoli Piceno, parliamo di Ancona.
E’ scorretto ed inaccettabile questo comportamento, Presidente!
Questa mozione ha lo scopo di sensibilizzare l'Assessorato per far sì che l'Area vasta 2 faccia rimanere il Servizio sanitario nella zona di Fabriano.
E’ questo il problema dell'Area vasta 2, prima ho presentato un’interrogazione e l'Assessore mi ha dato ragione confermando i problemi da me evidenziati, modestamente voglio evidenziare al Direttore dell'Area vasta 2 che gli animali hanno bisogno di essere curati nella zona di Fabriano per non creare disservizi e le condizioni che si potrebbero ipotizzare. Questo è il senso della mozione che sottopongo alla votazione dell'Aula.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Credo che un Servizio veterinario non possa subire la sorte legata all'attività di un cantiere, se dal punto di vista organizzativo si decide di spostare un servizio veterinario è perché si ritiene che quel servizio in quel luogo non è più utile.
Per quanto so io Fabriano è l'unica sede di un istituto tecnico agrario, tra l'altro con la dotazione di una stalla, credo che gli animali ci siano anche a Jesi, non è che non ci sono allevamenti nello jesino, ma forse sono di un’altra dimensione, quindi eviterei questa contrapposizione Jesi/Fabriano. Ripeto, penso che i due servizi rispondano ad esigenze diverse, perché è diversa l'agricoltura delle aree interne, da quella montana a quella valliva, come quella di Jesi, però la scelta deve essere supportata da ragioni legate ai bisogni delle popolazioni animali, ma anche delle comunità, perché poi sono le persone che si occupano degli animali, quindi il Servizio deve rimanere dov’è, a Fabriano, come deve rimanere a Jesi.
Ricordo che nell'altra legislatura feci un'interrogazione, forse alcuni di voi se la ricordano, perché c'era una specie di intramoenia veterinaria che era stata interrotta, costringendo i piccoli coltivatori - chi aveva un solo bovino, chi aveva 20 conigli - a cessare l'attività perché dovevano ricorrere alla libera professione con un elevato aumento dei costi.
Per quanto mi riguarda, ripeto, o c'è una relazione seria in cui si dice che a Fabriano non c'è più l’istituto tecnico agrario, non ci sono più gli ovini, non ci sono più i maiali - tra l’altro c’è il salame di Fabriano - altrimenti il Servizio deve rimanere, quindi, ne parlavo con il capogruppo, noi la mozione del Consigliere Zaffiri la votiamo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. E’ solo per ribadire e sottolineare ciò che ha affermato il Consigliere Giancarli, anche perché dalla comunicazione che c'è stata data dai settori mi sembra che questo allarme in parte o quasi totalmente sia rientrato, effettivamente erano stati certificati da parte dei nostri organismi, di quelli regionali, dei problemi rilevanti su quella struttura.
Ci tengo a sottolineare, anche per avallare il lavoro fatto dai tecnici della Regione, che non ci sono stati di necessità, le coperture al Servizio animali sono state date comunque, però, non vorrei tornare sulla polemica di prima, quello che ha fatto il Consigliere Zaffiri è nelle prerogative di un Consigliere, ha segnalato una problematica, credo che l’Asur si sia mossa anche grazie a questa segnalazione, perché oggi che è arrivata qui la mozione il problema è stato già risolto. Quindi, in questo caso non abbiamo nessuna difficoltà ad avallare e ringraziare il Consigliere Zaffiri per il servizio fatto. Anche se è un Consigliere di minoranza, secondo me, ha fatto un servizio utile per la regione Marche, per la collettività, per la comunità di Fabriano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Parlo a nome del mio gruppo, ieri abbiamo letto con attenzione la mozione, anzi ringraziamo il Consigliere Zaffiri per aver posto la questione in quest'Aula, mi fa piacere che ci sia un’apertura da parte della maggioranza su una cosa che effettivamente va risolta ed è sicuramente una cosa buona se si dà un chiaro segnale da parte del Consiglio regionale su questioni importanti e facilmente risolvibili come questa. Mi auguro che accada anche per le mozioni successive. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 414. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 417
ad iniziativa del Consigliere Marconi
“Vigilanza sull’applicazione del principio del consenso informato preventivo per le attività extracurriculari presenti nei P.O.F. relativi all’educazione all’affettività e alla sessualità”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 417 del Consigliere Marconi, che ha la parola per illustrarla.

Luca MARCONI. Le leggi nazionali che disciplinano la materia extracurriculare nelle scuole, esattamente le norme sul consenso informato, sono la legge 107/2015, “La buona scuola”, e le circolari fatte con nota del Ministro alla pubblica istruzione del 5 luglio 2015, relativamente al POF, cioè ai piani formativi.
Bene, su questo nulla quaestio, il principio è consolidato, ma purtroppo nella realtà non viene applicato, nonostante gli insistenti richiami da parte del Ministero, almeno fino ad oggi dei vari Ministeri precedenti all'attuale Governo.
Abbiamo una serie di materie extracurriculari, alcune delicate, altre, che non ho scritto nella mozione, che comportano anche spese significative da parte degli studenti, per cui sono due le questioni sulle quali chiediamo una trasmissione di impegno dal Presidente della Giunta regionale al Governo nazionale.
La prima è la vigilanza sull'applicazione della legge, su questo penso ci sia poco da dire relativamente al fatto che ogni attività extracurricolare deve comportare il consenso informato da parte dei genitori, non può essere avviata questa attività, secondo legge, se non viene fatto. Andare alle denunce è brutto, sarebbe più bello che le scuole, i dirigenti scolastici, gli ispettori scolastici vigilino su questa cosa.
La seconda, la norma che stabilisce la piena libertà, sempre secondo la legge, sempre secondo quanto è stato disciplinato dai Ministeri, almeno fino al Governo Gentiloni, dice che le attività extracurricolari devono avere un'alternativa. In una classe di 15 alunni, di 20 alunni, anche 2, anche 1, hanno il diritto a non aderire a quell'attività e di averne un'altra, non stare in una stanza a non fare nulla.
Ho presentato questa mozione perché è un’esperienza che ho fatto personalmente rispetto a un corso di educazione teatrale che mio figlio non voleva fare e quindi stava lì tra le altre cose con un bidello. Adesso, Assessore, si dice che questa cosa neanche possono farla più i bidelli, forse dieci anni fa lo potevano fare.
Perché le famiglie devono essere costrette a sborsare anche cifre significative, Assessore Bravi, per attività extracurricolari costose quando possono avere la libertà di scegliere?
Solo per un vezzo, mi permetto di ricordare, che questa questione l’ho sollevata in Senato, più di dieci anni fa, all'allora Ministro della pubblica istruzione Fioroni che mi diede pienamente ragione, perché da un conto fatto dallo stesso Ministero, queste attività extracurricolari comportano qualche centinaio di milioni di entrata, parlo dei corsi di inglese, di francese, di yoga, di ginnastica alternativa, di teatro, tutti a pagamento e spesso senza neanche una gara, cioè si sceglie quello che si conosce, mentre noi qui per spendere 5 euro dobbiamo fare gare su gare.
Questa roba deve finire, uno, perché ci deve essere una seria alternativa all'attività extracurricolare, due, penso che le famiglie abbiano il diritto, la legge lo stabilisce, al consenso informato e questo va controllato, perché si sa poi qual è l’atteggiamento dei genitori, non siamo più nel clima degli anni ‘70 e ‘80, quando la partecipazione alla vita pubblica della scuola era molto attiva, oggi c’è un sostanziale appiattimento e se il consenso informato non viene richiesto i ragazzini devono subire educazioni che magari i genitori neanche conoscono.
Su questo, ripeto, non discuto, entro nell'esempio che faccio sempre, se in una scuola vogliono organizzare nel pomeriggio un corso pro gender facciano quello che gli pare, se lo pagano, è attività extracurricolare, ma al tempo stesso i ragazzi lo devono sapere e se c'è un gruppo che vuole organizzare un'educazione secondo la disciplina stabilita da Suor Cappella e da Padre Pio ha diritto a farlo ugualmente. Penso che laicamente questo non possa essere negato a nessuno, quindi quello che chiediamo, chiaramente non possiamo farlo noi, è che la Sovrintendenza scolastica regionale e il Ministero vigilino attentamente su questo, niente di più.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Grazie. Ringrazio il Consigliere Marconi perché credo che la mozione abbia un valore su vari fronti.
Si tratta di porre attenzione ad un modus operandi che molte volte è nascosto. Anche come insegnante debbo dire che nel Collegio docenti passano delle cose sopra la testa dei professori e si fanno certe educazioni da cui è bene guardarsi, ed infatti il Consigliere Marconi alludeva al gender.
Su questo vorrei dire una cosa specifica, ho gradito molto che il Ministro abbia detto che sulla questione del gender è importante il consenso informato della famiglia, l’ho reputo una cosa estremamente importante, perché è un tema che prende i bambini piccoli, non è una questione di superiori dove uno può anche esprimere un giudizio, è una questione che viene inculcata fin dall'inizio. La bontà di questa cosa non esiste, l'ideologia gender è smascherata anche dagli stessi omosessuali, quindi credo che sia importante che il Ministro abbia preso questa posizione.
Dopodiché lo stesso Ministro ha anche detto che nel POF, il piano delle scuole, deve essere predisposto il piano delle uscite e degli interventi extracurricolari prima delle iscrizioni di modo che i genitori abbiano coscienza del modello educativo che vige in quella scuola.
Il Consigliere ha messo in evidenza anche tante altre uscite che hanno un onere economico, e quindi diventano un discrimine oggi, perché le famiglie non riescono a pagare le settimane bianche o tante iniziative che hanno una dubbia validità educativa. Quindi su questo sfonda una porta aperta.
Invece vorrei dire che ho parlato con l'Ufficio scolastico regionale, che su questo fronte è abbastanza attento, e mi è stato detto che non ci sono delle segnalazioni di situazioni difformi riguardo alle linee ministeriali, quindi la risposta non la leggo, Consigliere Marconi, perché il concetto è fondamentalmente questo.
Noi vigileremo, vigileremo sui due o tre fronti che ho messo in evidenza e la mia attenzione particolare andrà sul fronte dell'educazione alla sessualità e all'affettività, dove si fanno molti danni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Non sono del tutto persuaso da questa mozione, non me ne voglia il Consigliere Marconi, per una ragione molto semplice.
Premesso che per legge le attività extracurriculari richiedono, di qualsiasi natura esse siano, un consenso informato, se questa è la legge dello Stato, nulla questio, però questa mozione si rivolge ad una specifica attività extracurriculare, quella riguardante l’educazione affettiva e sessuale, che ovviamente è altra cosa dal gender, su cui qualcosa dopo vorrei dire. Credo che sia forse tra le attività extracurriculari quella che andrebbe promossa maggiormente, cari colleghi, io vorrei ricordare a tutti noi i dati riguardanti l'aumento dell'HIV, specie tra i giovani in Italia, un incremento molto consistente di un tema di cui evidentemente in famiglia si parla troppo poco, di questo dobbiamo fare ammenda noi genitori, per cui credo che un'educazione nelle scuole e una distribuzione di materiale sia assolutamente importante.
Ricordo che quando ero giovane, bisogna dire così, quando andavo a scuola era il periodo in cui l’HIV si era iniziata a diffondere e c'erano le famose pubblicità progresso e grazie a queste tutti i giovani dell'epoca sono stati messi in guardia da un rischio e hanno iniziato, ovviamente in modo più consapevole, ad utilizzare i contraccettivi.
Credo che sia stata un'operazione meritoria dell'allora Governo, ne abbiamo già parlato in quest'Aula, in un'altra iniziativa.
La mia preoccupazione rispetto a questa mozione non è tanto il fatto che non dobbiamo rispettare la legge, ci mancherebbe altro, ma va a mirare questa specifica attività extracurriculare e non altre, anche se ce ne sono moltissime. Ad esempio, io ho scoperto che mio figlio, che il prossimo anno si iscriverà alla scuola primaria, farà la prima elementare, nel tempo pieno farà un'attività di scacchi, sono molto contento, è una attività extracurricolare anche quella.
Andare a mirare questa specifica attività extracurriculare, mi sembra volerla centrare in pieno, questa e non altre. O si fa una mozione in cui si dice che bisogna rispettare la legge, quindi tutte le attività extracurriculari vanno mirate, oppure io ritengo, specie in questa fase, l'educazione sessuale e affettiva particolarmente importante.
Tra l'altro giustamente il Consigliere Marconi richiama anche il tema della violenza di genere, la violenza di genere può essere contenuta, voglio ricordare che avviene soprattutto all'interno della famiglia, quindi abbiamo bisogno di una nuova educazione alle famiglie, all'essere famiglia. La violenza di genere, che avviene soprattutto all'interno della famiglia, può essere contenuta da una buona educazione familiare ed affettiva e gli uomini imparano a rispettare maggiormente le proprie compagne anche dal punto di vista affettivo e sessuale.
Ecco, per queste ragioni non mi convince completamente l'impostazione di questa mozione e quindi non mi sento di votarla.
Altro è la discussione sul gender che non mi sento di affrontare in questa discussione perché ci porterebbe lontano.
L'unico gender che mi viene in mente …, io non credo che ci sia un'ideologia gender, credo che ci sia un tema delle questioni di genere, ecco, la violenza di genere, in inglese gender, è un tema, è una declinazione di un tema, quello delle differenze di genere, che considera il tema genere una variabile su cui discriminare. Penso che noi non dovremmo discriminare rispetto al genere, però di questo parliamo probabilmente l'8 marzo o in altre sedute quando, per esempio, facciamo la seduta tematica su questi temi.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Malaigia.

Marzia MALAIGIA. Ringrazio il capogruppo Marconi per aver posto l'attenzione su questo argomento riguardante il consenso informato preventivo per le attività extracurricolari. Qui si fa riferimento a quelle relative all'educazione all'affettività ed alla sessualità, io concordo con l'Assessore Bravi, il consenso informato di tutti i genitori è da chiedere preventivamente per tutte le attività extracurricolari, tanto più se richiedono degli oneri a carico delle famiglie. Si creano, e questo accade molto di frequente, disparità fra famiglie che possono permettersi delle attività e famiglie che purtroppo non possono affrontare quella spesa, questo per esperienza personale, anche di frequente, lo vedo anche in occasione delle settimane bianche e delle gite.
A questo riguardo la mozione del Consigliere Marconi che riguarda l'educazione all'affettività e alla sessualità mi trova in perfetto accordo, non ha bisogno di convincermi, come invece non mi ha convinto il Consigliere Busilacchi nelle sue argomentazioni. Questi sono argomenti assai sensibili, riguardo ai quali la famiglia deve essere non sostituita, né integrata, ma partecipe delle scelte educative, quindi deve essere coinvolta e deve concertare insieme alla scuola gli interventi di questo genere, cioè l'educazione all'affettività e alla sessualità, se necessari. Sono la prima a dire che la scuola deve fare, come ha fatto in passato, ed anche in maniera più intensiva, forse adesso gli orientamenti sono assai diversi da quelli tradizionali, quindi, la famiglia deve essere senz'altro coinvolta. Come si fa a non chiedere il consenso preventivo su argomenti come la sessualità, l'affettività, la religione? Argomenti più sensibili rispetto ad altri, come, ad esempio, lo sport, il movimento e il gioco.
Con questo mio intervento, mi dichiaro favorevole alla mozione e ringrazio di nuovo il Consigliere Marconi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Non devo dire grosse cose, nel senso che condivido la mozione del Consigliere Marconi. Sentendo adesso la Consigliera Malaigia mi veniva da ridere perché come genitore, a volte, mi arrivano valanghe di cose da firmare e come diceva nonna: “Lo troppo è come lo poco”, nel senso che a volte ti trovi a firmare una serie di cose e fa specie che su un tema così delicato …, perché è vero quello che dice il Consigliere Busilacchi sull'importanza di questa tematica, ma è anche vero che non tutti i temi sono uguali.
Mi permetto di dire che un conto è la partita a scacchi e un conto è parlare di sessualità. Sono convinto, sono assolutamente un sostenitore che questa materia vada affrontata anche nelle aule e nelle classi e non necessariamente ad un'età adulta, quando ormai i buoi sono usciti dalla stalla, ma anche in età inferiore, però è pur vero che nella mozione non si dice di non affrontare il tema o di non parlarne, ma per sua la delicatezza e per la sua peculiarità che almeno la famiglia sia informata di come viene fatta la lezione, di come viene portato avanti questo argomento all'interno della classe. Ripeto, personalmente non avrei difficoltà a sostenere questa attività extracurricolare nelle aule di scuola, gradirei essere informato, per capire anche il taglio, perché ci deve essere, soprattutto su questi temi, un rapporto stretto e non conflittuale, anzi di collaborazione stretta, tra la famiglia e i soggetti educativi scolastici.
In virtù di questo, credo che un percorso parallelo e convergente tra la famiglia e la scuola debba essere fatto e non può non presupporre una conoscenza iniziale da parte della famiglia su determinate attività. Ripeto, nel mondo della scuola, spesso, passatemi un po' la vena polemica, ma non solo, tutti tendono a proteggersi, facendo firmare di tutto, scaricando le responsabilità di tutto sulle famiglie, che devono essere informate di tutto in maniera tale che eventuali problemi non ricadano sui promotori delle attività.
Mi sembra paradossale che su un tema così importante e delicato non venga informata la famiglia, per me è una cosa di default, vengo a conoscenza che così non è, quindi ben venga un sollecito da parte dell'amministrazione regionale.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Vorrei fare un flash e ringrazio anche il Consigliere Micucci per quello che ha detto perché mi porta a dire che ci sono delle questioni dove ci è chiesto il giudizio, non ci è chiesto di astenerci, ci è chiesto di dire sì o no. E’ troppo facile astenersi.
Scusate, ma questa è una questione sulla quale ci tengo, il gender non è la violenza di genere, chi non lo sa, studia, chiedo scusa, il gender è una questione, la violenza di genere è un’altra, quindi non discutiamo sulle due questioni.
Seconda cosa, se uno si guarda l’LGBT di Torino si rende conto della montatura ideologica che è stata creata intorno alla nostra differenza sessuale o alle persone che vivono la loro effettività e la loro sessualità che la natura gli ha dato, nella forma che gli ha dato, nessuno discrimina, discrimina chi non lo riconosce.
Punto tre, l'informazione è altra cosa dal plagio.
Punto quattro, come insegnante, sono stati educati dei bambini senza dir niente ai genitori. Quindi, sì o no, vi chiedo un giudizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Già due risposte o meglio due importanti integrazioni sono state fatte, quindi sostanzialmente non ho nulla da aggiungere se non che, vista l'osservazione del Consigliere Busilacchi, mi sono andato a rileggere quello che avevo scritto perché mi è venuto anche un dubbio. In effetti la mozione non dà come riferimento assoluto l'educazione affettiva e sessuale, sappiamo tutti, senza ipocrisia, che questa tocca maggiormente temi sensibili e delicati che la legge protegge.
La mozione dice “come l’educazione affettiva e sessuale”, per fare un'esplicitazione, se ne fanno a centinaia nelle nostre mozioni, addirittura nelle leggi dove non dovrebbero stare, mentre dovrebbero stare nella premessa o nella relazione introduttiva, quindi, il tema è le attività extracurriculari inerenti temi sensibili e delicati, questo recita la legge e questo andiamo a votare.
Su questa cosa penso che non ci sia nessun tipo di problema, si sollecita l'applicazione della richiesta del consenso informato, anche perché, cari colleghi Consiglieri, io credo in assoluto nella libertà della persona, così come stabilito dalla Costituzione, contro ogni tentativo fatto dal singolo docente, da un plesso scolastico o da un Ministero relativamente a un'educazione di Stato o di Parastato, questa deve essere una cosa che ci accomuna tutti perché può essere veramente pericolosa.
Questa è una garanzia, lo ha detto anche il Consigliere Busilacchi, quindi prendo atto che su questo non ha in nessun modo espresso un suo dissenso, questo rimane fondamentale perché anche il mite corso di yoga dipende da chi viene fatto. Personalmente ho conosciuto soggetti che presentano lo yoga comune una religione, legittimo farlo, per carità di Dio, uno può dire “lo yoga è migliore di qualsiasi confessione cristiana” oppure “l’esoterismo”, faccia quello che gli pare, ma in un'istituzione pubblica questo dovrebbe essere fatto nel rispetto di tutti. Visto che nelle scuole abbiamo rispetto dell'islamico, e non facciamo il Presepe, penso anche che si debba avere rispetto di quel 95% che magari può pensarla in maniera differente, ma il vero riguardo non è il rispetto del 95%, ma dell’unico che la pensa diversamente.
Qui, caro Consigliere Busilacchi mi consenta, questo non è vero, non abbiamo messo in discussione il fatto che si faccia educazione sessuale, ben venga anche questa attività extracurricolare, ma sia soggetta al consenso informato, come anche tutto quello che viene organizzato e che costa qualcosa.
Sul gender, le ho già detto a voce, sarebbe interessante un approfondimento, ma l’ho fatto, segnalo un numero di due anni fa del National Geographic a cui ero abbonato - poi non mi sono più abbonato dopo aver visto quel numero - in cui con 80/90 pagine spiegava in maniera dettagliata, con una valanga di fotografie, cos’era il gender, è un principio limpidissimo, in base al quale si stabilisce il concetto che tu non fai una strada, ma scegli qual è la tua determinazione sessuale, tu vuoi essere sessualmente cane? C'è tutto un processo in base al quale tu diventi cane, compreso il costume, che ti viene venduto con tanto di prontuario, e tu vivi la tua esperienza sessuale di uomo e di donna come cane perché ti senti quello. Per carità, legittimo, uno si può sentire quello che vuole, mi può stare pure bene che questo possa essere oggetto di attività extracurricolari, cioè che si insegni pure questa roba qui, però i genitori devono sapere che non è un normale corso di educazione sessuale, in cui si spiega oggettivamente cos’è il corpo umano, questo potrebbe essere interessante, e mettere in campo altre cose.
Quando parliamo di questa legge nazionale, che l’ha fatto prima il Ministro del Governo Renzi, poi del Governo Gentiloni, non si fa riferimento a una fascia scolastica particolare e quello che dici lei, Consigliere Busilacchi, relativamente alla prevenzione può andare bene, ma parliamo dai 15 anni in su, qui si parla di attività extracurricolari che riguarda i bambini dal primo anno della primaria. Insomma ci sarà anche una gradualità nelle cose che debbono essere insegnate e penso che queste devono essere fatte d’accordo con la famiglia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Utilizzo la dichiarazione di voto per dire che mi asterrò, perché, ripeto, non condivido l'impostazione, ma non posso votare contro una mozione che sostanzialmente dice che in parte bisogna applicare una legge nazionale, non voterei mai contro una cosa di questo genere. Però colgo questa cosa per informarvi che la teoria del gender non esiste o meglio, esiste una cosa, leggo la pagina di Wikipedia che dice “teoria del gender è un neologismo nato in ambito cattolico negli anni ‘90 del XX secolo per riferirsi in modo critico, agli studi di genere. Coloro che fanno uso di questa locuzione sostengono che gli studi di genere nasconderebbero un progetto predefinito, mirante alla distruzione della famiglia e di un eventuale ordine naturale su cui fondare la società. Nella sostanza l'espressione tipica del gender è una sorta di etichetta usata per opporsi a movimenti femministi e omosessuali e alle lotte e alle rivendicazioni e ai saperi e alle teorie che tali movimenti hanno elaborate prodotto”.
Condivido pienamente questa descrizione, la teoria del gender non esiste, la teoria del gender è un'espressione utilizzata dal conservatorismo cattolico per opporsi a chi rivendica diritti per gli omosessuali pari a quelli degli eterosessuali. Questo è quello che io credo, sulla teoria del gender non esiste una verità assoluta, è un'interpretazione, spero che ne parleremo presto in Aula.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 417. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,34