Resoconto della seduta n.33 del 21/06/2016
SEDUTA N. 33 DEL 21 GIUGNO 2016

La seduta inizia alle ore 11,00

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 33 del 21 giugno 2016. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 31 e 32, rispettivamente del 24 maggio e 7 giugno, i quali, ove non vi siano obiezioni, si intendono approvati ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento Interno.
Comunico che
sono state presentate le seguenti proposte di legge regionale:
n. 61 in data 8 giugno, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni in materia di gestione dei molluschi bivalvi”, assegnata alla II Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della l.r. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della l.r. 15/2008;
n. 62 in data 8 giugno, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Ulteriori modifiche alla legge regionale 30 giugno 1997, n. 39 Interventi a favore dei marchigiani all'estero”, assegnata alla I Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della l.r. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della l.r. 15/2008, nonché trasmessa alla II Commissione assembleare ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno;
n. 63 in data 8 giugno, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Disposizioni urgenti di adeguamento dell'ordinamento regionale”, assegnata alla I Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 2, lettera a), della l.r. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), numero 1), della l.r. 15/2008, nonché trasmessa alle Commissioni assembleari III e IV ai fini di quanto previsto al comma 1 dell'articolo 68 del Regolamento interno e alla II Commissione assembleare ai sensi e per gli effetti del disposto di cui al comma 1 bis del medesimo articolo 68;
n. 64 in data 9 giugno, ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia concernente: “Soppressione dell'Ente regionale per l'abitazione pubblica delle Marche (Erap)”, assegnata alla III Commissione in sede referente, al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della l.r. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della l.r. 15/2008, nonché trasmessa alla II Commissione assembleare ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno;
n. 65 in data 16 giugno, ad iniziativa dei Consiglieri Talè, Giancarli, Urbinati, Minardi, Rapa, Marconi, Traversini, Celani, concernente: “Modifica alla legge regionale 20 gennaio 1997, n. 10 'Norme in materia di animali da affezione e prevenzione del randagismo'”, assegnata alla IV Commissione in sede referente e trasmessa alla II Commissione assembleare ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno;
n. 66 in data 1 giugno, ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Volpini, concernente: “Interventi regionali per favorire la vita indipendente delle persone con disabilità”, assegnata alla IV Commissione in sede referente, alla I Commissione ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento Interno, al Consiglio delle autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4, della l.r. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per l'espressione del parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della l.r. 15/2008, nonché trasmessa alla II Commissione assembleare ai sensi e per gli effetti del comma 1 bis dell'articolo 68 del Regolamento interno;
sono state presentate le seguenti proposte di atto amministrativo:
n. 18 in data 6 giugno, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Programma quinquennale per le aree protette (PQuAP) 2016/2020. Legge regionale 28 aprile 1994, n. 15, articolo 7”, assegnata alla III Commissione in sede referente, alla I Commissione ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento interno, al Consiglio delle autonomie locali per l’espressione del parere di cui all’articolo 11, comma 2, lettera c) della l. r. 4/2007 e al Consiglio regionale dell'economia e del lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera b), numero 2) della l. r. 15/2008;
n. 19 in data 15 giugno, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Prospetto di verifica del rispetto dei vincoli di finanza pubblica - Bilancio di previsione 2016 - ai sensi dell'art. 1 commi 710 e 712 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 Legge di stabilità 2016”, assegnata alla I Commissione in sede referente;
sono state presentate le seguenti mozioni:
n. 135 ad iniziativa della Consigliera Malaigia, concernente: “Un anno e mezzo senza una farmacia: il caso di Monteleone di Fermo. La Regione intervenga”;
n. 136 ad iniziativa della Consigliera Leonardi, concernente: “Ripristino accesso ai servizi di ‘trasporto non prevalentemente sanitario’ per i pazienti oncologici, radioterapici e FKT”;
n. 137 ad iniziativa dei Consiglieri Malaigia, Zaffiri, concernente: “Rischio esodati della scuola per docenti abilitati non stabilizzati”.
Il Presidente della Giunta regionale ha emanato, in data 30 maggio 2016, il regolamento regionale n. 3, concernente: “Gestione della cassa economale, dei beni mobili e del magazzino della Giunta regionale”.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. L’interrogazione n. 189 del Consigliere Bisonni è rinviata.

Interrogazione n. 191
ad iniziativa del Consigliere Rapa
"Messa in sicurezza e futura gestione del fiume Metauro”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 191 del Consigliere Rapa.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Sciapichetti.

Angelo SCIAPICHETTI. Grazie Presidente. L'interrogazione chiede quali interventi si vogliono effettuare sul fiume Metauro.
È giusto anzitutto ricordare che l'ultima esondazione del fiume Metauro registrata è avvenuta più di 10 anni fa, a fine novembre del 2005 ed ha riguardato proprio la località Tombaccia di Fano posta in destra idrografica a monte del ponte della Strada Statale 16 Adriatica, nel tratto provvisto di arginature di Il categoria.
Successivamente all'evento del 2005, gli argini di II categoria posti tra la foce fino al viadotto dell'Autostrada A14 (compresa quindi l'intera zona esondata nel 2005) sono stati consolidati, in più stralci e con diverse fonti di finanziamento:
 ministeriale per circa 700.000 euro, anno di realizzazione 2007;
 fondi Europei POR-FESR per circa 500.000 euro, anno di realizzazione 2012;
 fondi otto per mille Presidenza del Consiglio dei Ministri per circa 600.000 euro, anno di realizzazione 2012.
Oltre ai suddetti lavori progettati e diretti dalla Provincia di Pesaro e Urbino - già Genio Civile - la Società Autostrade, in ottemperanza all'accordo per la realizzazione della III corsia autostradale, ha effettuato lavori di manutenzione dell'argine destro a monte del viadotto A14, fino all'immissione del Fosso di Caminate (circa 1,1 km).
Va considerato inoltre, per l'effetto positivo sulla frequenza e dimensione delle piene, anche l'intervento di pulizia degli invasi Enel di S. Lazzaro, eseguito nel 2014/15 e quello su Tavernelle, da realizzare nel 2016 da parte del gestore degli invasi nell'ambito di un Accordo di Programma Quadro in cui la Regione Marche ha potuto inserire anche fondi strutturali europei.
Con lo stanziamento annuale di spesa corrente per la manutenzione dei corsi d'acqua si sono inoltre eseguiti lavori di ordinaria manutenzione (sfalcio della vegetazione ricoprente gli argini) negli anni 2013 e 2014, non nel 2015 perché lo stanziamento per le manutenzioni fluviali è diventato spendibile soltanto nel dicembre dello scorso anno, quando tale attività non era cantierabile.
Nell'ambito degli interventi a seguito dei danni provocati dal maltempo 2015, la Regione Marche ha concesso 100.000 euro per ripristinare l'officiosità idraulica di un tratto fluviale a monte del ponte dell'Autostrada minacciato da un evidente disassamento del flusso creato dai rifioriti depositi alluvionali posti dalla destra fino all'asse mediano e provocanti eccessiva erosione della sponda ed argine sinistri.
Nell'ambito degli interventi a seguito dei danni provocati dal maltempo 2016, il Presidio Territoriale di Pesaro e Urbino ha quantificato in 200.000 euro la spesa da porre a carico della Regione Marche per la realizzazione di interventi di ripristino e risarcimenti arginali.
Nel 2016 la manutenzione degli argini sarà possibile a seguito dello specifico stanziamento nel bilancio della Regione.
Poi l'interrogante chiede se si intende valutare l'utilizzo dei “Contratti di Fiume” per la messa in sicurezza del fiume.
Il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, riconosce che: "I contratti di fiume concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sottobacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree". Nella legge 221 del 28 dicembre 2015 - "Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali" gli stessi contratti di fiume vengono nuovamente citati per la loro importante funzione.
In coerenza con la legislazione nazionale, la Regione Marche con delibera di Giunta regionale n. 1470 del 29 dicembre 2014 ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di fiume. Con la delibera n. 217 del 18 marzo 2016 ha provveduto inoltre ad istituire il "Tavolo tecnico regionale permanente di coordinamento dei contratti di fiume" e con decreto del dirigente difesa del suolo n. 23 del 9 giugno 2016 è stato costituito il Tavolo con la designazione dei nominativi forniti dagli enti, dalle associazioni ambientaliste, da Federparchi, dai GAL e dal Consorzio di bonifica. La prima convocazione del Tavolo è fissata proprio nei prossimi giorni.
Si rende noto che in data 8 aprile 2016 è stato firmato il Manifesto di intenti e di obiettivi per il Contratto di fiume per il Biscubio, Bosso, Burano, Candigliano, il cui ambito territoriale include il bacino idrografico del fiume Candigliano dalla confluenza con il Metauro a valle della diga del Furlo, compresi i suoi affluenti Burano, Bosso e Biscubio allargato ai territori dei Comuni di Frontone e di Serra Sant'Abbondio. La Regione Marche è stata fra i sottoscrittori del Manifesto.
Si condivide e quindi si auspica pertanto che venga intrapreso un percorso di condivisione fra i territori e le associazioni locali per la definizione di un manifesto d'intenti del fiume Metauro che vedrà certamente la Regione e gli uffici presenti nei tavoli di discussione, così come già accade per i Contratti di fiume già avviati, ovvero Bassa media Valle Esino, Bassa media Valle Aso e Misa-Nevola e il già citato Biscubio-Bosso-Burano-Candigliano. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Rapa.

Boris RAPA. Grazie Presidente. Voglio ringraziare l'Assessore per la precisa risposta di cui mio ritengo pienamente soddisfatto. Grazie.

Interrogazione n. 183
ad iniziativa dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia
"Lavori per il risanamento dell'immobile denominato Buon Pastore da adibire a residenza universitaria e servizi, sito in Ancona”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 183 dei Consiglieri Zaffiri, Zura Puntaroni, Malaigia.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. L'intervento per il restauro e risanamento conservativo del complesso Buon Pastore di Ancona è piuttosto complicato.
La vostra interrogazione si articola in 12 punti specifici e cercherò di rispondervi punto per punto, mettendo come premessa che va precisato il numero dei posti letto previsti dal progetto originario, oggi sono pari a n. 144 e non 230 come indicato dai Consiglieri interroganti.
Venendo ai punti specifici, preciso che i dati che noi abbiamo avuto sono quelli della Fonte Ersu Ancona.
Come primo punto voi chiedete la copertura della somma preventivata. La copertura della somma preventivata per la ristrutturazione dell'intero immobile risulta dai seguenti finanziamenti:
- mutuo acceso con Banca Marche per un importo di 8.352.000 euro;
- finanziamento MIUR 5.353.994,79 euro;
- Comune di Ancona 600.000 euro;
- Ersu di Ancona 1.576.059,69 euro;
- Regione Marche 790.000 euro (DGR n. 1166/2011);
- Regione Marche 3.400.000 euro (DGR n. 647/2015).
Situazione entrate-uscite.
L'ammontare al 6 maggio 2016 delle rendicontazioni ed erogazioni è il seguente:
• MIUR:
- rendicontati 7.166.867,77 euro di cui il 46,98% di pertinenza MIUR pari a 3.366.995,38 euro;
- erogati 2.743.786,48 euro;
• BANCA MARCHE:
- rendicontati 4.624.660,33 euro;
- erogati 3.027.337,08 euro;
• REGIONE MARCHE
 erogati al 6 maggio 2016 2.490.000 euro, di cui 1.700.000 euro a titolo di anticipo (50%) delle somme concesse;
- erogati al 20 giugno 2016 1.020.000 euro, a titolo di acconto (30%) delle somme concesse con DD/PF/IFD 290/2015;
• COMUNE DI ANCONA
 richiesti 600.000 euro;
 erogati 200.000 euro;
• ERSU DI ANCONA:
impegno di spesa 3.365.555,00 euro;
di cui per recupero IVA 2.236.943,47 euro
restano 1.128.611,53 euro.
Questa è la risposta al punto n. 1.
Passiamo al punto 2 dove voi chiedete l'importo del mutuo contratto con l'ex Banca delle Marche.
L'importo del mutuo contratto con l'ex Banca Marche ed attualmente erogato per un importo complessivo è pari a 3.027.337,08 euro, ha determinato un pagamento attuale di interessi passivi per una somma pari ad 547.211,60 euro.
Al punto 3 voi chiedete se risponde a verità che la Soprintendenza abbia sospeso i lavori e le relative motivazioni.
In data 12 dicembre 2013 risulta redatto verbale di sospensione motivato dalla revoca dell'autorizzazione da parte della Sopraintendenza dei monumenti. I lavori sono stati ripresi, come risulta da apposito verbale, in data 6 giugno 2014.
Al quarto punto voi chiedete quali lavori sono stati finora realizzati rispetto al progetto originario.
I lavori sono stati contabilizzati alla data del 5 febbraio 2016 relativi allo stato di avanzamento dei lavori, per un importo netto pari a 4.594.620,33 euro.
Al punto 5 chiedete se a tutt'oggi i lavori sono sospesi e, dall'inizio dei lavori ad oggi, le date delle sospensioni intervenute e le relative motivazioni
I lavori in cantiere al momento risultano in corso.
L'elenco dei verbali di mancata consegna e sospensione dei lavori sono stati i seguenti:
 verbale di mancata consegna dei lavori del 9 agosto 2011;
 verbale di consegna parziale n. 1 del 22 agosto 2011;
 verbale di consegna parziale n. 2 del 8 novembre 2011;
 verbale di consegna definitivo del 15 luglio 2013;
 verbale di sospensione (n. 1) del 11 gennaio 2011 firmato con riserva dalla ditta;
 verbale di ripresa dei lavori dell’8 maggio 2013;
 verbale di sospensione (n. 2) del 31 ottobre 2013 firmato con riserva dalla ditta;
 verbale di ripresa (n. 2) del 28 novembre 2013;
 verbale di sospensione (n. 3) del 12 dicembre 2013;
 verbale di ripresa dei lavori del 6 giugno 2014;
 verbale di sospensione parziale dei lavori del 2 febbraio 2015;
 verbale di ripresa parziale dei lavori del 13 maggio 2015.
Questa è la risposta al punto 5.
Al punto 6 voi chiedete se i lavori attualmente previsti dall'appalto saranno eseguiti come da progetto approvato e finanziato all'origine.
I lavori eseguiti sono parzialmente difformi dal progetto originario, ma sono sempre stati autorizzati prima da parte della competente Autorità della stazione appaltante prima della loro realizzazione, in seguito alla redazione di specifiche varianti in corso d'opera.
Al punto 7 voi chiedete se, nello specifico, verranno realizzate le stesse strutture abitative, posti letto e servizi del progetto originario.
La previsione attuale è una riduzione ulteriore dei posti letto rispetto al progetto originario, tale ipotesi progettuale è ancora al vaglio del MIUR.
Al punto 8 chiedete se l'importo dei lavori appaltati è sufficiente a completarli e, in caso di risposta negativa, come si intende far fronte a tali maggiori oneri.
L'ipotesi progettuale sottoposta al MIUR è corredata delle relative previsioni finanziarie sufficienti a portare a completamento l'opera.
Punto 9, relativamente al Responsabile Unico del Procedimento (RUP), il nominativo e la data di nomina. Con determina dirigenziale dell'Ersu di Ancona n. 101 del 18 settembre 2015 è stato nominato come RUP Emilio Angelomè, a far data dall'1 ottobre 2015. Tale nomina è conseguente alla necessità di sostituire il RUP originario, geom. Bruno Freddari, che ha lasciato l'Ersu per pensionamento.
Al punto 10 voi chiedete se e quali incarichi professionali sono stati assegnati da parte dell'Ersu di Ancona. Con riferimento all'intervento sul Buon Pastore, il RUP Angelomè ha affidato i seguenti incarichi:
- incarico di supporto all'attività RUP e revisioni contabili: all'Arch. Antonio Vecchi di Pesaro;
- incarico per gli elaborati sottoposti al MIUR per la revisione progettuale del "Buon Pastore" all'Arch. Redo Maggi di Ancona.
Al punto 11 chiedete la descrizione dettagliata degli interventi realizzati o da realizzarsi con le risorse destinate al Buon Pastore.
I fondi impegnati con il decreto n. 290 del 20 ottobre 2015, fanno riferimento alla realizzazione dell'intero progetto di ristrutturazione e risanamento conservativo del Buon Pastore tant'è che la richiamata deliberazione 647/2015 ed il conseguente decreto dirigenziale stabiliscono che il 20% della somma concessa, sia erogata a "fine lavori, a collaudo avvenuto".
Per l'erogazione del 30% della somma concessa, per un importo pari a 1.020.000,00 euro, come in precedenza indicato, avvenuta il 31 maggio 2016, l'Ersu di Ancona ha rendicontato costi per un ammontare complessivo pari a 1.861.029,99 euro di cui:
- 1.686.629,99 euro, corrispondenti ai SAL, quindi allo stato di avanzamento lavori n. 4 e n. 13, dichiarando che si riferiscono tutti all'esecuzione dei lavori e risultano funzionali e coerenti con l'ipotesi di ridimensionamento dell'immobile al vaglio del MIUR;
- 174.400,00 euro, al netto d'IVA, riferito all'esecuzione di un'ordinanza sindacale per la messa in sicurezza per pubblica incolumità del Buon Pastore.
All'ultimo punto, il punto 12, gli interroganti chiedono quali iniziative la Giunta regionale intende intraprendere per garantire il completamento dell'opera e la relativa tempistica.
Gli uffici della Giunta regionale stanno lavorando, a supporto dell'ERSU:
- per l'affidamento dei servizi tecnici, direzione lavori, contabilità, adempimenti sicurezza, adeguamenti progettuali all'Erap- Distretto di Ancona, al fine di elaborare un progetto generale di variante che possa essere condiviso dal MIUR ed assicurare il completamento dell'intervento. Entro due mesi dovrebbe essere predisposto il nuovo progetto definitivo, per cui i lavori potrebbero concludersi entro 18 mesi a cui vanno aggiunti 60 giorni per la messa in servizio;
 per la messa a punto di un protocollo d'intesa tra tutti i soggetti del territorio interessati (Ersu, Regione, Banca Marche, ERAP, Università Politecnica delle Marche, Comune di Ancona) per un rinnovato impegno a cooperare per il completamento dell'intervento.
Aggiungo, fuori dai vostri 12 punti, che cercheremo di portare a compimento l'intervento nel miglior modo possibile per dare ad Ancona dei collegi universitari.
L'argomento è spinoso, complesso, lo sapete tutti, con un’evoluzione molto articolata, ci sono stati ricorsi ai Tar per l'assegnazione dei lavori, ordinanze comunali di somma urgenza, prescrizioni e sospensioni della sovrintendenza hanno allungato i tempi per ogni altra informazione il mio Assessorato e gli uffici restano a disposizione. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Ringrazio l'Assessore che ha fatto uno sforzo nell’illustrare questo problema; noi avevamo posto una serie di domande per capire effettivamente come stavano le cose.
Abbiamo poc'anzi ascoltato quello che per noi era già una certezza, un riferimento sicuro.
I soldi erano stati stanziati nel 2005 per un'opera da realizzare a corpo, perché questo era il problema, adesso abbiamo capito ed abbiamo ascoltato dalla sua viva voce che in merito alla realizzazione a corpo di quell'edificio, di quelle camere previste nel 2005 e di quei posti letto previsti nel 2005, state trattando con il Ministero per non realizzarla più, perché il Ministero vi ha dato i soldi per realizzare il progetto iniziale.
Anche nel progetto iniziale era prevista la messa in sicurezza; era un lavoro a corpo, Assessore, e nel lavoro a corpo era previsto, anche da parte dell'impresa, la messa in sicurezza quell'edificio, naturalmente tutto era previsto, ed è chiaro che la ditta per metterlo in sicurezza ha prelevato ed ha preso dei soldi e ora con quei soldi non ci si rientra più, perché siamo nel 2016 e nel 2005 c'erano determinati costi ed oggi ce ne sono altri e sono aumentati.
Questo è il problema! Questo esecutivo ha il problema dell'Ersu – questa è la difficoltà di fondo – e non riuscirà più a realizzare quell'opera a corpo che era prevista nel 2005, cosa ha detto lei poc’anzi? State trattando con il MIUR per avere gli stessi soldi previsti nel 2005 facendo un po' dimagrire il progetto.
Questo è! Questo volevamo sapere e ce l'avete confermato, pertanto credo che questo sia il problema, che come esecutivo non avete seguito, lei non c'entra, ma i vostri predecessori si, e ci sono delle probabilità molto alte che anche questa opera diventi un’incompiuta.
Poi c'è un altro aspetto che ho ascoltato e che mi sono appuntato, vedrò con più attenzione se dalla nomina del Rup c'è stata continuità o in mezzo ci sono stati degli atti fatti in assenza del Rup, perché se manca il Rup, sapete meglio di me, tutti gli atti che sono fatti per quanto riguarda la parte tecnica sono nulli.
Credo e crediamo fermamente che questo problema dell’Ersu di Ancona sia stato mal gestito sin dall'inizio e l'ennesima prova oggi è quello che lei ci ha spiegato e ci ha relazionato.
Su questa vicenda non possiamo non esprimere una considerazione negativa perché purtroppo avete sotto le mani questo studentato dell'Ersu che rimarrà lì in attesa di una realizzazione, che avverrà quando? Non si sa, a meno che il MIUR vi conceda meno soldi con i quali fare una struttura inferiore rispetto a quella situazione.
Credo che i problemi ci siano e che ci siano altissime probabilità che l'incompiuta rimanga lì. Grazie.

Interrogazione n. 218
ad iniziativa del Consigliere Minardi
"70° anniversario del ritrovamento dei Bronzi dorati da Cartoceto di Pergola”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'interrogazione n. 218 del Consigliere Minardi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Pieroni.

Moreno PIERONI. Grazie Presidente. Questa interrogazione pone all'attenzione di tutto il Consiglio regionale la rilevante importanza che rivestono i Bronzi di Cartoceto di Pergola ed evidenzia un anno particolare, il 70°, e l'opportunità che la Regione Marche valorizzi in particolar modo quel territorio e quel bene.
Rispondo all'interrogazione che ritengo interessante e utile per definire la volontà della Regione Marche.
L'interrogazione solleva l'attenzione su un bene culturale di primaria importanza, essendo l'unico gruppo di bronzo dorato esistente al mondo giunto dall'età romana ai nostri giorni.
La Regione Marche pertanto intende valorizzare e promuovere sia il bene culturale sia il 70° anniversario del ritrovamento, attraverso azioni di promozione e azioni prettamente strutturali che possano rimanere anche nel tempo.
In particolare, per quanto riguarda il primo punto dell'interrogazione si prevede di attivare un finanziamento per il progetto di rifinalizzazione e gestione del Museo dei Bronzi di Cartoceto attraverso l'utilizzo, in questo caso molto interessante, dei fondi comunitari previsti dalla misura 16.1 all'interno dell'Asse VI del POR FESR 2014/2020 dal titolo "Interventi diretti di recupero, rifunzionalizzazione e gestione dei beni e luoghi della cultura in 5 aree ad alta attrazione culturale”.
Per questo credo che sia giusto anche esplicitare in termini concreti la volontà del Presidente della Giunta regionale di inserire in questo finanziamento, in questo progetto dei fondi europei, 100.000 euro per la rifunzionalizzazione strutturale del Museo dei Bronzi di Cartoceto di Pergola.
Inoltre neIl'ambito del progetto ‘CulturaSmart!’, finalizzato a coprire quelle aree attualmente più critiche sotto il profilo della connettività, si può individuare nel Museo dei Bronzi dorati di Pergola (già inserito nella delibera di Giunta regionale n. 32/2013), come uno dei 18 punti di accesso a servizi evoluti ad alto valore aggiunto per la cultura, nella prospettiva di un incremento delle dotazioni tecnologiche ed informatiche al fine di rendere il museo stesso un polo di attrazione per turisti e per i nostri concittadini marchigiani.
Ogni punto sarà dotato di: 1 Smart TV 46; 5 tablet connessi allo Smart tv; accesso a internet a larga banda; apparati per la videocomunicazione; apparati Wi-Fi aggiuntivi. Potranno essere erogati e messi a disposizione anche servizi di multivideoconferenza, corsi in presenza e in e-learning, corsi di aggiornamento professionale in collaborazione con i centri per l'impiego e la formazione regionale.
Con appositi finanziamenti tramite bandi potranno essere realizzati interventi di valorizzazione del Museo in termini di accessibilità, sicurezza, merchandising ed accoglienza, con particolare riferimento alle attività didattiche e laboratoriali dedicate in particolar modo alle scuole.
Per quanto riguarda il secondo punto dell'interrogazione il settore del turismo intende attivare le seguenti azioni:
- il Museo e la ricorrenza stessa dei 70 anni dal ritrovamento, saranno inseriti all'interno delle iniziative che la Giunta regionale attraverso il Piano promozionale e il Piano di comunicazione approvato con delibera di Giunta regionale n. 450 del 9 maggio 2016, intende realizzare per l'anno 2016;
 a seguito dell'integrazione/modifica del bilancio 2016 l'ufficio turismo predisporrà apposito bando cui potranno presentare progetti di valenza turistica, che possano riguardare quest'area, sia enti pubblici che associazioni private;
 in ogni caso il gruppo bronzeo e l'anniversario saranno oggetto di approfondimenti sia tramite i social media team - che sono, come voi tutti sapete, da tutte le regioni riconosciuti per la valenza ed il messaggio che lanciano per valorizzare il nostro territorio marchigiano - sia attraverso gli strumenti telematici che pubblicazioni varie per far conoscere ancora di più in Italia ed all'estero questo nostro importante gruppo bronzeo.
Per quanto riguarda il settore cultura, tra le attività da attuare per valorizzare e promuovere maggiormente questo anniversario si prevedono le seguenti iniziative:
- promozione sul sito regionale della Cultura e relativi canali social, tramite la realizzazione di una pagina specifica dedicata al gruppo equestre e alle attività collaterali che vengono svolte;
- un approfondimento sui Bronzi nella pubblicazione che l'Assessorato alla Cultura sostiene come progetto editoriale, dedicata ai "Musei e paesaggi culturali nelle Marche";
 promozione dei Bronzi dorati in occasione della IV edizione di Grand Tour Cultura (novembre/dicembre) realizzata in collaborazione con il MAB Marche.
Credo che questa interrogazione fatta dal Vicepresidente Minardi sia importante perché evidenzia l'attenzione che questo Consiglio regionale e la Presidenza della Giunta regionale vogliono mettere, in particolar modo in questo anno che è il 70° anniversario.
Con grande impegno noi investiremo per il rifunzionamento della parte strutturale del Museo stesso, 100.000 euro, già definiti nel progetto dei fondi europei, e altre azioni tendenti alla promozione, con riguardo all’aspetto turistico, all’accoglienza e anche all’ambito culturale, come ho elencato prima.
Sono tutte azioni molto concrete, per questo ringrazio il Vicepresidente Minardi che ha posto all'attenzione del Consiglio regionale l’importante scadenza dei 70 anni dal ritrovamento.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Minardi.

Renato Claudio MINARDI. Grazie Assessore Pieroni. Sicuramente quest'anno è un anno importante per Pergola e per il suo Museo dei Bronzi Dorati perché il 26 giugno, quindi fra qualche giorno, ricorrerrà il 70° del ritrovamento del gruppo equestre che, essendo un gruppo in bronzo dorato, pare essere uno dei pochi, se non l'unico esistente al mondo.
E' chiaro che per Pergola la presenza del gruppo equestre dei bronzi dorati ha un'importanza fondamentale, non solo il gruppo equestre è importante come bene culturale, ma essendo posizionato a Pergola, nelle aree interne, è in grado, essendo collegato, di essere in rete con altre realtà turistiche. Pergola è sicuramente importante, ma vicino abbiamo il castello di Frontone, la rocca di Mondavio, l'eremo di Fonte Avellana, il Monte Catria, tutte località nelle aree interne che insieme ai bronzi di Pergola possono rappresentare un’opportunità dal punto di vista non solo culturale, ma anche turistico, quindi rappresentano molto non solo per Pergola, ma direi per l'economia del territorio.
L'interrogazione sottolineava l'importanza del 70° del ritrovamento e la Regione, anche con il venir meno del ruolo della provincia, ha un compito ed un ruolo ancora più centrali rispetto non solo al turismo, ma alla valorizzazione dei beni culturali. La Regione può fare molto per pubblicizzare l'evento e con l'occasione promuovere il bene culturale ed il territorio.
Ringrazio l'Assessore Pieroni ed il Presidente della Giunta Ceriscioli per la sensibilità che hanno avuto rispetto a questo tema e per le azioni che l'Assessore ha appena illustrato.
Il fatto che il bene venga già utilizzato come testimonial della regione Marche in diverse occasioni promozionali sia culturali che turistiche, ma soprattutto la circostanza che il bene verrà inserito con il Museo di Pergola per un finanziamento di fondi europei, 100.000 euro, credo che sia una notizia importante non solo per Pergola, ma per il territorio circostante.
E’ ovvio che questo non è il punto di arrivo, ma deve essere un punto di partenza, di transizione ed utilizzare tutte le forme, tutti gli strumenti, cogliendo l'occasione del 70°, per promuovere il bene ed il territorio attraverso delle iniziative, quali, come ha detto prima l'Assessore, il gran tour della cultura che si svolgerà in autunno, l'utilizzo di pubblicazioni e della rete dei social media team che sicuramente daranno visibilità a Pergola, al bene ed al territorio.
Mi dichiaro soddisfatto, ringrazio l'Assessore Pieroni ed il Presidente Ceriscioli per la sensibilità che hanno dimostrato per quel territorio, per quel bene che in questa occasione, quindi fra 5 giorni, celebrerà il 70° anno dal ritrovamento del tutto casuale, e sarà sicuramente un’occasione per rendere più visibile quel territorio, ma direi l'intera regione non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, tenendo conto che i beni culturali sono il petrolio della nostra regione, ma direi dell'intero sistema Italia. Grazie.

Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, VI comma, del R.I.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Intervengo per informare i Consiglieri che nella Conferenza dei capigruppo avevamo deciso che una delegazione formata dall'Assessore e da i componenti della II Commissione avrebbe incontrato i pescatori che dimostrano qui fuori; li abbiamo incontrati e devo dire che è stata una chiacchierata importante, hanno dimostrato attenzione ed apprezzato il fatto che stiamo ancora ragionando, che non voteremo l’atto oggi, ma convocheremo il Consiglio il prima possibile, restando dentro il termine del 30 giugno.
E’ solo un’informazione di questo tipo.

Sull’ordine del giorno

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Come ho accennato alla Conferenza dei capigruppo chiedo ufficialmente l’iscrizione all'ordine del giorno della proposta di atto amministrativo n. 19, ad iniziativa della Giunta regionale, concernente: “Prospetto di verifica del rispetto dei vincoli di finanza pubblica - bilancio di previsione 2016”. Grazie.

PRESIDENTE. La proposta era stata già accolta all'unanimità dalla Conferenza dei capigruppo quindi non ci sono problemi.
Iscrizione all’ordine del giorno della proposta di atto amministrativo n. 19, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 50
ad iniziativa del Consigliere Urbinati
“Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2005, n. 6 'Legge forestale regionale'”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 50 del Consigliere Urbinati.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente. Buongiorno a tutti. Trattiamo, come ha annunciato il Presidente, la legge n. 6 del 23 febbraio 2005, che riguarda la forestazione, un aspetto molto rilevante.
Noi abbiamo parlato tante volte, soprattutto all'inizio del nostro mandato, dell’interesse che rivestono per noi e per il futuro di questa regione tutte le aree interne, a partire dalla provincia di Ascoli fino a quella di Pesaro; ne abbiamo parlato tante volte e soprattutto abbiamo messo in luce ed in evidenza le peculiarità che hanno queste aree e l'importanza di determinate conservazioni per il futuro di questa regione, parlo in particolare della conservazione della biodiversità.
Sappiamo tutti che le aree interne marchigiane conservano prodotti e tradizioni che sono unici nel nostro Paese, ma non solo. Ne abbiamo parlato anche recentemente nella relazione molto dettagliata che ha fatto il prof. Fabrizio Barca nell'Eremo di Fonte Avellana.
L'indirizzo che ci siamo dati è quello di cogliere le opportunità che ci danno le aree interne, soprattutto rimuovere quegli ostacoli che spesso impediscono lo sviluppo di questi territori anche dal punto di vista imprenditoriale, soprattutto dal punto di vista dello sviluppo dell'attività agricola.
In particolare questa legge si sofferma sull'aspetto della definizione di bosco e dei castagneti da frutto.
Come sappiamo nella regione Marche c'è un’importantissima produzione di questo frutto autunnale, soprattutto nel sud delle Marche, ma anche nelle province di Ancona e Pesaro in determinate zone è molto sviluppata.
Negli ultimi anni rispetto ad altre attività agricole, che hanno avuto un grandissimo sviluppo ed anche un grandissimo apporto di risorse da parte della Regione Marche, attraverso i fondi europei, questa purtroppo è rimasta al palo a causa di alcuni inconvenienti legislativi, così potremo chiamarli, praticamente contrastavano leggi regionali, nazionali e normative della Comunità europea.
Fortunatamente, ogni tanto, anche nel nostro Paese arriva qualche sentenza che chiarisce alcuni aspetti e, come vedremo e come mi auguro sarà, avremo modo di verificarlo in quest'Aula, nei territori, potrà dare un grandissimo sviluppo a queste aree interne, parliamo esattamente della definizione di castagneto da frutto in attualità di coltura.
Come saprete queste normative devono rispettarne altre molto importanti e stringenti sui temi ambientali, parliamo di ecosistemi molto delicati, di boschi, di forestazione, quindi va fatta molta attenzione quando si agisce in questi ambienti.
Per questo la materia ambientale è di competenza nazionale, però una sentenza, esattamente la n. 16 del 2015 della Corte Costituzionale, dà un’interpretazione molto importante che apre queste aree allo sviluppo dell'attività agricola, perché in questa sentenza c'è scritto che le Regioni possono provvedere a modificare o a legiferare sul tema quando le modifiche riguardano lo sviluppo dell'agricoltura o la prevenzione degli incendi boschivi. Ed è proprio qui che voglio ringraziare gli uffici della Commissione, la dott.ssa Sardella, il dott. Ciccalenzi e l'Assessore Casini, che ha messo a disposizione gli uffici della Giunta perché, come vedremo, questa legge avrà delle ricadute e delle ripercussioni su alcuni bandi del Psr che usciranno nei prossimi mesi.
Praticamente si cambia una definizione in quanto la nostra legge, ve lo leggo, al comma h, dell'articolo 2, prevedeva: “ castagneto da frutto in attualità di coltura - e specificava - un impianto specializzato per la produzione di frutti costituito da piante prevalentemente coetanee, con sesto regolare, sottoposto alle ordinarie cure colturali aventi almeno cadenza annuale e idoneo alla raccolta dei frutti con mezzi meccanici”, in particolare la definizione di sesto regolare - come sappiamo, nella regione Marche abbiamo dei boschi che hanno origini secolari, lo stesso castagno dalle nostre parti, nella nostra regione ed anche nel centro Italia, è prettamente una pianta secolare - è difficile trovarla e questo era un aspetto che fermava fortemente e non dava la possibilità di far diventare una superficie utile agricola come invece ora avviene e vi leggerò il comma h modificato, proprio per capire come una piccola modifica, spesso, possa aprire la strada a delle operazioni davvero virtuose.
Ora la nuova definizione di castagneto da frutto sarà: “Castagneto da frutto in attualità di coltura: superficie agricola utilizzata (SAU) a castagneto da frutto puro o semipuro, sottoposto alle ordinarie cure colturali e a pratiche agronomiche continuative e ricorrenti aventi cadenza almeno annuale”.
Credo che questa semplice modifica potrà dare tante opportunità al nostro territorio.
Voglio ringraziare di nuovo l'Assessore Casini perché ha prestato attenzione fin dall'inizio dell'insediamento alle aree interne ed ora con questa normativa avremo la possibilità sugli imminenti bandi che usciranno del Psr di dare grandi opportunità ai nostri coltivatori per quanto riguarda la filiera di questo importantissimo prodotto e soprattutto per quanto riguarda la promozione e la valorizzazione, visto che nei diversi territori abbiamo varie manifestazioni che promuovono questo frutto che, come sappiamo e come abbiamo detto, ha delle peculiarità soprattutto nel sud delle Marche.
Ringrazio di nuovo tutti gli uffici che hanno collaborato e se tante piccole modifiche a determinate normative regionali potranno dare sviluppo ai nostri territori, faremo un lavoro virtuoso che negli anni ci darà sicuramente buoni frutti, tanto per rimanere in argomento. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Mi riallaccio alla relazione del relatore di maggioranza e leggo per puntualizzare alcuni punti.
Questa proposta di legge modifica la definizione di castagneto da frutto in attualità di coltura, lo ascrive all'interno della superficie agricola utilizzata (SAU), ribadendo la sua esclusione dalla definizione di bosco.
In questo modo il proprietario del castagneto potrà accedere ad alcune misure del Piano di sviluppo rurale, consentendo di valorizzare il settore di riferimento. Tale modifica viene proposta in quanto la stragrande maggioranza di castagneti marchigiani è molto vecchia e non presenta la tipologia di impianto a sesto regolare tipica dei castagneti recenti. Continuano a restare all'interno della definizione di bosco i castagneti non in attualità di coltura e quelli trattati per la produzione di legna.
Prima della discussione in Commissione abbiamo audito il personale tecnico regionale che ha affermato che la modifica così introdotta non altera il sistema vincolistico di varia natura già presente sui terreni che ospitano i castagneti marchigiani (vincoli ambientali, naturalistici, paesaggistici, idrogeologici, eccetera); verrebbe quindi escluso il pericolo di possibili alterazioni sostanziali del terreno così riclassificato, a causa ad esempio di edificazioni e di urbanizzazioni di vario genere o di azioni di taglio e disboscamento.
La Commissione ha audito anche le associazioni di categoria che si sono mostrate favorevoli alla modifica proposta.
A tal proposito avevo quindi richiesto, successivamente anche sollecitato, la consegna di una nota da parte degli uffici regionali che sostanziasse i contenuti esposti durante le audizioni con dati oggettivi e geo-riferiti al territorio marchigiano. Purtroppo tale nota, richiesta due volte, non mi è stata fornita.
Le considerazioni contenute nella nota infatti, avrebbero potuto rappresentare, su basi tecniche, una sorta di utile analisi degli effetti che la legge potrebbe produrre concretamente sul territorio, individuando la reale casistica a cui si applica e verificando l'effettiva assenza o meno di significativi impatti ambientali derivanti dalla sua applicazione.
Allo stato attuale invece l'individuazione delle ricadute sul territorio di questa modifica non sono oggettivamente quantificate.
In assenza di tali rassicuranti elementi, il Movimento 5 Stelle rammaricandosi della scarsa collaborazione fornita ha deciso di astenersi, ripromettendosi di monitorare attentamente gli effetti concreti sul settore dei castanicoltori e sulla situazione ambientale paesaggistica dei terreni ora ascritti alla definizione di SAU.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Ritengo molto utile ed importante questa modifica proposta dal Consigliere Urbinati perché il problema dei castagneti nel sud delle Marche, in modo particolare nell'area picena, è molto sentito.
Noi stiamo appena uscendo da una situazione gravissima, che è quella dell'attacco del cinipide alla pianta che ha ridotto notevolmente il reddito dei castanicoltori, lo ha ridotto in modo drastico, non c'è stata una flessione della produzione, come può succedere in determinate annate, magari per effetti metereologici, ma si è avuto addirittura in taluni castagneti l'azzeramento.
C'è stato un intervento abbastanza efficace, seppure tardivo, per quanto riguarda l'introduzione di microorganismi che in qualche modo hanno combattuto il cinipide, abbiamo avuto la grande difficoltà dei lanci, perché spesso i castagneti sono vicini o all'interno delle aree parco, per cui per mantenere e tutelare l'ecosistema non si potevano fare lanci in modo indiscriminato e questa difficoltà dei castanicoltori si è protratta per almeno un decennio.
Oggi abbiamo la possibilità di considerare queste aree come superfici agricole utilizzate, probabilmente non risolveremo, come ci dicevano i funzionari della Regione, in modo totale questo problema perché ci sono alcune interpretazioni che mi auguro che l'Assessorato, Assessore Casini se ne faccia carico attraverso la Comunità europea, attraverso il Ministero, non so chi, perché questa norma non dipana totalmente, al 100%, la situazione, alcuni dubbi interpretativi ancora ci sono, però è un atto molto importante, è un atto legislativo attraverso cui l'Assessore potrà farsi carico ed utilizzandolo come “chiavistello” potrà aprire definitivamente questa porta per far si che i castanicoltori possano essere annoverati a pieno titolo fra coloro che possono utilizzare le risorse del Psr.
E’ un segnale molto importante per cui sono più che favorevole a questa modifica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Ritengo che la proposta sia sicuramente interessante perché può andare a cogliere delle opportunità economiche importanti, esprimo solo una preoccupazione dal punto di vista ambientale, ossia trasformando questi castagneti da bosco a zone agricole perdiamo dei vincoli, perdiamo delle tutele, ad esempio in zona agricola si può costruire, in un bosco no, quindi ci sono dei potenziali pericoli.
Credo comunque che lo spirito di questa iniziativa non sia questo, ma quello di andare a cogliere delle opportunità economiche, per cui anch'io esprimo una valutazione favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Casini.

Anna CASINI. Innanzitutto ringrazio il Consigliere Urbinati per questa iniziativa che ci consente in realtà di aiutare queste zone interne che, come si diceva prima, soffrono molto d'isolamento e soprattutto di opportunità lavorative.
Si parlava prima di vincolistica, vorrei rassicurare tutti che è vero che la definizione di bosco viene modificata, ma non vengono modificate le perimetrazioni del decreto legislativo n. 42/2004 per quello che riguarda l'altro tipo di vincolistica, quella legata sia alla legge n. 431 che alla n. 1497. I nostri boschi in realtà sono ubicati in zone di 1497 comunque assoggettate all'autorizzazione paesaggistica e non ad un divieto di taglio, vero è che una delle tipicità della forestazione è proprio il taglio forestale che può essere effettuato mediante alcuni accorgimenti.
Per quello che riguarda le nostre aree interne voglio rassicurare perché ci sono tutte le tutele integrali, e non del Ppar, sono comunque zone assolutamente tutelate sia dal punto di vista delle pendenze che delle eccellenze botanico-vegetazionali, che delle eccellenze geomorfologiche, quindi sfido, poi qualcuno me lo potrà dimostrare, che c'è una parte di zona destinata a coltivazione a sesto o a coltivazione invece antica, quindi, irregolare, in una zona che in questo momento non è soggetta ad un vincolo e non lo sarà dopo questa definizione.
Oltre tutto non cambia il bosco nel senso che non ne viene effettivamente modificato l'assetto, viene invece consentita la possibilità di utilizzarlo come un frutteto. Qual è, secondo me, la grande importanza dal punto di vista soprattutto del dissesto idrogeologico? E' che finalmente questi boschi abbandonati verranno ricoltivati e l'azione antropica, che era svolta fino a qualche tempo fa, è importantissima. L’azione antropica è rilevante perché il sottobosco crea dei grandi problemi e se non viene trattato aumentano i tempi di collivazione e la velocità dell'acqua che quando giunge nei torrenti arriva in maniera più veloce rispetto a quello che sarebbe se il sottobosco assorbisse l'acqua, quindi è importante.
Altra cosa importante, secondo me, non soltanto dal punto di vista economico e strategico, quindi faccio un ulteriore apprezzamento al Consigliere Urbinati ed a quelli che hanno lavorato con lui, è la biodiversità. In aree dove aumenta il bosco, che non viene coltivato, diminuisce la biodiversità, quindi dal punto di vista squisitamente ambientale questa sarà un'operazione - badate non è che se tu hai la definizione di castagneto diverso dal bosco puoi andare in quelle zone a tagliare o a compiere azioni che non siano controllate – per la quale dovranno essere approvati dei progetti, non è che automaticamente quella diventa SAU, diventa area agricola e tu ci puoi costruire. Lo dico perché è stato evidenziato anche questo dubbio: automaticamente non diventa area agricola senza vincoli, i vincoli rimangono, non è che tu puoi fare una radura, tagliare gli alberi e costruire una abitazione, non è così che funziona. Non solo, la maggior parte di queste aree sono sottoposte a parco e la gran parte di queste aree sono sottoposte a Sic e Zps, quindi c'è una tutela specifica per la biodiversità e per la specie tutelata, per cui mi sento di dire che non rischiamo nulla se non un miglioramento delle condizioni ambientali.
Un plauso per questa ottima iniziativa che ci consentirà di spendere fondi comunitari, come prima si diceva, anche in zone più interne dove è importante far rimanere la popolazione che ripeto sempre: è uno degli “animali” che va tutelato in quelle zone.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2 bis (dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 50. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 17
ad iniziativa della Giunta regionale
“Piano degli interventi per il diritto allo studio universitario nella Regione Marche per l'anno accademico 2016/2017. Legge regionale 2 settembre 1996, n. 38, articolo 4”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 17 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Con questo atto la Giunta definisce il piano degli interventi per il diritto allo studio universitario per l'anno accademico 2016/2017.
Abbiamo esaminato questo atto in Commissione e colgo l'occasione per ringraziare la dott.ssa Gattafoni ed il dott. Ercolessi che si sono messi a disposizione per darci ulteriori chiarimenti e delucidazioni in merito, partendo dalla finalità essenziale di questo atto che è quello di rimuovere gli ostacoli sociali ed economici che limitano l'accesso agli studi universitari. Questa è la finalità principale che si prefigge questo piano, in un contesto socioeconomico in cui l'accesso agli studi riveste ancora più importanza.
Diciamo che questo piano si va a collocare in un momento, in un contesto storico in cui è in fieri la riforma del diritto allo studio universitario, tanto che è già pervenuta in Commissione una proposta di legge e di un’altra è stato annunciato l’arrivo. L'Assessore stesso più volte ci ha riferito su questa ipotesi in cantiere di riforma del diritto allo studio, dicendo in questa locuzione tutto il tema che è dietro all'Ersu ed ai servizi che esso eroga.
Questo per dire che nella grande sostanza non ci sono stati stravolgimenti del Piano degli interventi in virtù del fatto che si attende la vera e propria riforma per far sì che tutto possa essere più contestualizzato. Sostanzialmente restano gli interventi previsti con i quali in questi anni gli studenti, i fruitori, hanno avuto a che misurarsi, vengono modificati, questo è l'elemento forse più saliente, i limiti Isee ed Ispe che contraddistinguono e delimitano gli interventi, la possibilità di accedere alle agevolazioni.
Questi limiti passano a 21 mila euro per quanto concerne il limite dell'indicatore della situazione economica, Isee, e a 38 mila l'indicatore della situazione patrimoniale, sono inferiori ai limiti nazionali previsti, ma sono un’espressione di sintesi delle parti ascoltate.
Questo innalzamento dei limiti rispetto al preesistente ammontare amplia prevedibilmente la platea dell'utenza potenziale, questo è un po' il rischio a cui si può andare incontro innalzando i limiti, ma c'è un elemento saliente che va fatto notare con il quale la Giunta spera e conta di poter ammortizzare questo effetto.
Questo elemento è la quota parte di incremento dei 50 milioni che il Ministero ha messo a disposizione per questo anno - quota parte che tornerà alla Regione Marche sui 50 milioni annunciati – con il quale consentire il soddisfacimento delle maggiori domande conseguenti all’innalzamento della platea potenziale dell'utenza.
Si sono voluti innalzare i limiti anche per un'altra motivazione che è quella di includere un maggior numero di studenti italiani rispetto a studenti stranieri che spesso, con limiti più tendenti verso il basso, sono ovviamente agevolati ed avvantaggiati rispetto alla situazione degli utenti nazionali.
Al fine di ovviare e contemperare quanto detto, è auspicabile che la Giunta in questo piano punti anche al merito degli studenti.
Questi sono gli elementi salienti, senza entrare nel dettaglio, che è riportato nell'atto. Molti sono i dati tecnici: come e perché si fanno i calcoli per selezionare i beneficiari; quali sono i servizi destinati alla generalità e non alla generalità degli studenti; i criteri per la concessione dei benefici; i benefici per i primi anni di corso e per gli anni successivi; i vari criteri per le condizioni economiche il cui aspetto saliente è quello dell'innalzamento, che abbiamo detto, dei limiti Isee e Ispe – la parte tecnica ve la risparmio su come si calcolano i dettagli – poi si arriva ai corsi: l'identificazione dei corsi per l'alta formazione artistica e musicale agli istituti superiori; le eventuali revoche; le tipologie degli interventi e le soglie, parliamo di borse di studio; i contributi per la mobilità internazionale degli studenti; gli interventi a favore degli studenti stranieri non appartenenti all'Unione europea, tutti i vari articoli che vanno a disciplinare i diversi servizi e la possibilità di accedere ad essi; le eventuali revoche e gli aspetti legati anche alle entrate per il finanziamento di questi fondi, a partire da quelli per le borse di studio, per i prestiti d'onore; l'assegnazione dei fondi per gli investimenti a favore degli Ersu; i criteri di riparto del fondo per il finanziamento delle spese di gestione, dei fitti passivi, fino all’attenzione della riqualificazione della spesa del diritto allo studio universitario, per giungere al termine di questo piano che, ripeto, non entra più di tanto nel vivo proprio in attesa di confezionare e di dar vita alla riforma di tutto il diritto allo studio universitario. Un tema molto caldo sul quale presto, immagino, si tornerà a discutere, come già annunciato dall'Assessore Bravi a suo tempo e come già in quest'Aula si è avuto modo di toccare.
Per cui fermerei qui l'analisi e vi ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Vedo che questo argomento non appassiona molto, chiederei la verifica del numero legale.

PRESIDENTE. Il numero legale si chiede solo al momento del voto, Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Si sta parlando del Piano degli interventi per il diritto allo studio, c'è stata una esposizione appassionata del Consigliere di maggioranza che è rimasta quasi nel vuoto e nel vuoto rimarrà forse anche la mia relazione di minoranza. Noi andiamo avanti, come diceva un allenatore, a testa bassa, pedalare sempre e comunque.
Il Piano degli interventi che stiamo analizzando con questo scarso interesse non presenta sostanziali modifiche rispetto al Piano degli anni precedenti ed è stato già dibattuto all'interno della Conferenza regionale del diritto allo studio universitario a cui partecipano la Regione, le Università, gli Ersu e gli studenti.
Questi ultimi, gli studenti intendo, lamentano il fatto che la convocazione sia stata fatta solo quattro giorni prima della Conferenza, impedendo loro un decoroso e doveroso approfondimento dei documenti da esaminare, questa si può quasi dire che sia una scelta politica della Giunta, non mi permetto di insinuare, con un pensiero malizioso, che si tratti di incapacità, infatti capita spesso anche a noi Consiglieri di ricevere atti e documenti a poche ore dall'esame degli stessi, qualche volta capita anche che ci arrivino addirittura dopo essere stati convocati per esaminarli, ma questo è il lato emozionale del nostro mandato di Consiglieri.
Anche la seconda rata delle borse di studio dello scorso anno è arrivata con oltre quattro mesi di ritardo e ad Ancona gli studenti non hanno neppure avuto l'accesso agevolato al trasporto urbano.
Ancona è la città dove vivo, ecco perché faccio riferimento, e ospita oltre 10.000 studenti di cui il 30% fuori sede, ma non è sicuramente una città a misura di studente, soprattutto per le decisioni politiche che vengono prese nel capoluogo marchigiano.
Dicevo delle difficoltà dei trasporti, specie nel fine settimana quando non ci sono i servizi necessari; l'assenza di convenzioni per l'accesso a costi ragionevoli alla vita culturale della città; le difficoltà di reperire alloggi disponibili e decorosi con contratti d'affitto regolari.
Torniamo però al Piano di intervento per il diritto allo studio universitario, quest'anno nelle Marche 1.200 studenti non hanno potuto accedere alle borse di studio a causa della nuova modalità di calcolo dell'indicatore Isee, pur mantenendo invariata la loro situazione economica non rientravano più nei limiti della soglia.
La Regione Marche nonostante le promesse e le assicurazione non ha predisposto alcun intervento che risolvesse in qualche modo, almeno parzialmente, questa difficoltà. Per questo giudichiamo favorevolmente l'innalzamento della soglia per ottenere le borse di studio, a 21 mila euro l’Isee e 38 mila euro l’Ispe, anche se sicuramente si poteva fare di più visto che il Ministro Giannini ha firmato un decreto per innalzare la soglia nel prossimo anno accademico a un tetto massimo di 23 mila l’Isee e 50 mila l’Ispe.
Quello che si sarebbe potuto e forse dovuto evitare è la discutibile iniziativa di portare il pasto della mensa da 5 a 6 euro, sceso dopo una mediazione con gli studenti a 5,50 euro, anche se gli studenti, nonostante questa mediazione, hanno mantenuto una posizione fermamente contraria e critica. Le mense erogano oltre un milione di pasti l'anno, la differenza comporta maggiori oneri per gli studenti e maggiori entrate per gli Ersu di mezzo milione di euro l'anno.
Attualmente la situazione degli Ersu marchigiani è sospesa dal commissariamento prorogato per altri 6 mesi, l’abbiamo prorogato qualche tempo fa qua in Aula, e in questa incertezza e sospensione solo il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge per il riordino dell'Ente, mentre la Giunta non è riuscita ancora a sintetizzare la propria proposta che noi attendiamo trepidanti per un confronto fecondo e proficuo, come si diceva nella politica di un tempo, nell'interesse del diritto allo studio a cui la maggioranza, ne siamo certi, non vorrà sottrarsi, anzi promuovendolo nell'interesse degli studenti che in Italia e nelle Marche non godono di particolari incentivi rispetto ai loro colleghi stranieri.
Il nostro Paese è tra quelli che hanno il numero più basso di laureati sul totale della forza lavoro: 19% rispetto al 35 della Francia e al 39 del Regno Unito, l'Italia destina al sistema universitario lo 0,4% del Pil contro lo 0,73 della Spagna o lo 0,99 della Francia.
In tempo di crisi economica, quella che stiamo attraversando, tra il 2010 e il 2013, gli investimenti pubblici per le università in Francia ed in Germania sono aumentati rispettivamente del 3,6 e del 20% proprio come misura anticrisi, mentre in Italia sono calati del 9,9%.
La spesa pro capite per studente in Italia è diminuita dell'11% mentre in Germania è cresciuta del 12,6 e in Francia del 16,1%, un deficit di investimenti che ha prodotto effetti devastanti sul numero di immatricolati negli atenei italiani: calo del 13% tra il 2007 e il 2013 che al sud tocca punte del 21%. Su 100 studenti, tanto per capire e fare una fotografia molto più comprensibile e immediata, che nel 2005 frequentavano l'Università, ora in Italia ne rimangono 97, mentre in Spagna sono 114 e in Germania 119, questi non sono dati che ha fornito il Movimento 5 Stelle, sono dati presi dalla fonte CRUI, questo strano acronimo sta per Conferenza dei rettori delle università italiane).
La scure dei tagli lineari sta procedendo in tutti i settori, anche nell'istruzione e nella qualificazione delle generazioni future che altri Paesi considerano giustamente e saggiamente un investimento da incentivare.
In questo clima di incertezza riscontriamo, tra le voci della variazione di bilancio, i fondi destinati esclusivamente alle borse di studio relativi agli anni 2017 e 2018 pari a 3 milioni di euro per ciascun anno, mentre per il 2016 sono state previste solo le minime spese di funzionamento dell'ente, rendendo così praticamente impossibile ogni possibilità di programmazione.
Devo dire che abbiamo chiesto ai dirigenti che sono venuti in audizione in I Commissione, che sono stati gentilissimi, cosa sta facendo la Giunta regionale per la riorganizzazione dei quattro Ersu commissariati. La continuità del personale, ci è stato detto, dovrebbe essere garantita da un Ersu unico che sarà il datore di lavoro di tutti i dipendenti, di quelli delle mense, degli alloggi e degli amministrativi che andranno in capo alle università.
L'Ersu di Ancona cederà all’Ersu unico il ramo di azienda che riguarda il diritto di studio e terrà la gestione del famigerato Buon Pastore per ristrutturare l'immobile con un nuovo progetto da 84 posti letto, la metà di quelli previsti originariamente. Intanto è stato fatto un esposto all'Anticorruzione e alla Corte dei Conti per verificare la regolarità del progetto di questa incompiuta dall'inizio fino ad oggi. Dai 17 milioni del preventivo si è passati a 27, come dire: nulla di nuovo sotto il sole della politica.
Di questo dovrebbe occuparsi la nuova legge di riordino che ancora non vede la luce - ci auguriamo e siamo fiduciosi che l'Assessore vorrà farla presto - e di cui abbiamo parlato in precedenza.
E' chiaramente difficile, in questa situazione di confusione, precarietà e scarsa informazioni in cui la Giunta lascia le problematiche di un ente così importante e strategico per la regione Marche e per il Paese, avere un chiaro quadro della situazione, che possa consentire lo stanziamento “a ragion veduta” dei fondi necessari alla piena operatività degli Ersu, soprattutto in assenza della nuova strutturazione mediante modifica dell'attuale normativa.
Il Movimento 5 Stelle da sempre e in ogni sede si oppone a questo modo di fare, approssimativo e superficiale, che pone in difficoltà un ente che deve istituzionalmente favorire e garantire quel diritto allo studio universitario che deve essere una colonna portante di un Paese civile e lungimirante. Per questo noi ci asterremo nei confronti di questo atto amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Sull'atto amministrativo nulla da eccepire, per lo meno da parte mia in quanto ripete e ricalca quelli che sono stati gli atti precedenti, norma le possibilità di accesso dei nostri studenti residenti o non residenti nella regione Marche e degli stranieri ai servizi che vengono effettivamente dati, affinché le famiglie possano sostenere, a maggior ragione in questo momento di difficoltà, i propri figli negli studi.
Vorrei soltanto fare un passaggio, sicuramente lo riprenderemo quando parleremo della riforma strutturale degli Ersu, ed evidenziare il problema della residenza universitaria, dell'edilizia universitaria. Un problema che tocca ancora di più questa nostra regione per il fatto che abbiamo disseminate sui territori delle gemmazioni di facoltà che ormai si sono radicate, quindi non sono soltanto dei corsi universitari che vengono fatti fuori sede, ma sono vere e proprie sedi strutturali che ormai si sono radicate e che quindi debbono essere in qualche modo assistite e accompagnate da provvedimenti molto forti, soprattutto per quanto riguarda l'edilizia universitaria. Questo è un aspetto molto importante. L'Ersu, e questa è una constatazione non certo una polemica, fino adesso non ha investito adeguatamente in queste sedi dove sono avvenute le gemmazioni, io le chiamo così, di sedi di facoltà universitarie.
Nel caso di Ascoli c’è un discorso ancora più forte perché lì non è una semplice gemmazione, lì è proprio una sede di una facoltà universitaria, la sede della facoltà di Architettura dell’Università di Camerino con sede ad Ascoli, quindi a maggior ragione chiederei un’attenzione in questo senso.
Ovviamente sappiamo che i fondi sono scarsissimi, però l'edilizia universitaria è una parte dell'edilizia residenziale pubblica, cioè ha lo stesso canale, segue lo stesso canale di finanziamento, vorrei capire in futuro se ci saranno risorse da destinare all'edilizia universitaria, facendo una ripartizione abbastanza accurata all'interno dell'Ersu, laddove esistono queste sedi distaccate.
Vorrei capir quali sono i criteri che l'Ersu in futuro vorrà mettere in atto per dare una risposta completa, una risposta a tutto tondo, alle esigenze delle facoltà universitarie che sono ubicate al di fuori della sede statutaria, della sede istituzionale.
Credetemi è una cosa molto sentita! Negli anni passati l'Ersu ha cercato di fare degli esperimenti, ha cercato in qualche modo di reperire delle strutture sui territori, non sempre c'è riuscito, qualche volta si, non sempre i privati sono stati pronti a mettere a disposizione alcuni immobili, ovviamente noi auspichiamo che città l'Ersu faccia degli interventi nel cuore della città, nei centri storici, nelle adiacenze delle sedi universitarie, non lontano, noi non abbiamo la possibilità di fare dei campus, non hanno senso, basta ed è molto bello quello che abbiamo ad Urbino ed a Camerino, ma nelle città l'università può dare un contributo alle attività economiche, alla ripresa economica, facendo si che i nostri studenti, che vengono soprattutto dall'esterno, da fuori provincia, ma soprattutto da fuori regione, vengano a vivere all'interno dei nostri centri storici, ripopolandoli e portando quel senso di freschezza che molto spesso negli anni hanno perso, perché non ci sono più i residenti. Sarebbe linfa vitale e l'Ersu potrebbe essere l'elemento, il propellente necessario per far si che questi giovani si possano insediare in questi centri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Bravi.

Loretta BRAVI. Ringrazio innanzitutto i Consiglieri Giacinti, Maggi e Celani per l'attenzione che hanno posto su questa problematica che, com'è stato questa mattina esplicitato, è andata anche oltre il Piano. Va bene quando gli uomini parlano e vanno oltre l'atto del quale si discute in particolare, lo dico in senso positivo, non certo negativo.
Questo è un Piano tecnico che cerca di aggiornarsi a quelle che sono le direttive del diritto allo studio nazionale. Vorrei ribadire questo: è un Piano essenzialmente di riflesso nazionale, non lo dimentichiamo, dà solo delle linee, degli indirizzi particolari per la concessione delle provvidenze.
I punti sono tanti, il Consigliere Maggi ha messo in evidenza quelli dolenti, ed è vero, però vorrei ricordare alcune semplici cose.
Il tema degli studenti l'ho curato molto, anche perché sono un’insegnante. L’ho curato tantissimo, ho incontrato gli studenti, non solo le associazioni che li rappresentano, anche chi singolarmente è voluto venire, mi hanno proposto le loro idee ed il Piano è stato condiviso con gli studenti, perché il discorso dell'Isee e dell'Ispe è un discorso rognoso che ci pone di fronte ad un dilemma con il quale dobbiamo vivere, perché se da un lato alziamo, non riusciamo a dare le borse, se abbassiamo non siamo in sintonia con le direttive nazionali.
Le direttive nazionali portano l'Ispe a 50.000 euro massimo, e noi siamo arrivati a 38.000, l'Isee a 23.50,0 e noi siamo arrivati a 21.000 ed eravamo a 18.500.
Noi dobbiamo considerare chi sono le Marche, come si situano nella situazione nazionale e cosa si può fare. Non possiamo fare né il modello Lombardia, né il modello Sicilia, dobbiamo fare un modello consono ad una ratio e ad un minimo di buon senso.
I ragazzi chiaramente volevano innalzare, poi quando hanno compreso che ci sarebbero state tante persone che non avrebbero beneficiato, idonee ma non beneficiarie, hanno iniziato a ragionare. Voglio dire che su questo punto li abbiamo accontentati perché abbiamo messo una cifra che è abbastanza ragionevole. Il Piano lo si può rivedere, cambia ogni anno, vediamo quante risorse abbiamo, però in merito agli studenti voglio ribadire che sono stati ascoltati, soprattutto sono stati ascoltati su altri due punti sui quali non entro perché non è l’oggetto di stamattina.
Consigliere Maggi, voglio risponderle, sono stati ascoltati su due punti, uno, la Carta dello studente marchigiano, sulla quale stiamo lavorando, questo è importante; secondo punto stiamo lavorando sull'alta formazione. Questo lo voglio dire prima della riforma universitaria, perché vorrei ricordare che quando sono arrivata qua ho trovato per l'alta formazione solo Eureka e qualche Erasmus, stiamo rovesciando l'alta formazione purché funzioni a pieno, stiamo andando oltre ai dottorati industriali, ai master di I e II livello, ne parleremo un'altra volta, però investiremo molto sull'alta formazione, altrimenti la delega al lavoro, con il lavoro che sta cambiando, credo che sia una proforma se non si formano i giovani a restare nelle Marche e a non andare a lavare i piatti a Londra.
Chiudo così il discorso studenti.
Secondo, la seconda rata delle borse di studio è un punto problematico, lo ammetto, anche se con il bilancio l'Assessore Cesetti ci ha assicurato una somma storica per le borse di studio. Come ha ricordato il Consigliere Giacinti c'è questa volontà del Ministero di spartire 50 milioni di euro in più e quindi noi abbiamo pensato, siccome non li dà alle Regioni ma li dà alle università, che si possa fare un bel ragionamento su quello che ha detto anche il Consigliere Maggi, sui trasporti che sono una piaga, non solo per il diritto allo studio, ma anche per altre questioni. Gli studenti hanno messo in evidenza il problema del trasporto, quindi insieme si potrebbe fare una proposta ai Rettori che investano sui trasporti, visto che ognuno se lo fa ad hoc, e metta un pulmino per i ragazzi.
Il discorso dell'Isee, tra l'altro, è rognoso su un altro fronte per il quale non voglio nascondermi dietro un dito e lo voglio dire: gli stranieri. Per gli stranieri noi chiediamo al Miur un'altra regola, chiediamo regole più precise perché se lo straniero, la butto là, è figlio di uno sceicco o è figlio di un rom, non riusciamo a vederlo …

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Loretta BRAVI. Viene fatto, ma non basta, Consigliere Zaffiri.
Noi stiamo chiedendo al Ministro di andare oltre a ciò che ci viene dato dai Paesi di origine. Su questo abbiamo fatto molti tavoli con gli Ersu, è uno dei problemi più rognosi da risolvere a livello nazionale, non regionale.
Detto questo direi un'ultima cosa, il Piano cerca di tenere conto di questa nuova Isee perché è cambiata l'aliquota, le persone non hanno il reddito aumentato ma si vedono alzare l'Isee ed i ragazzi non concorrono per le borse di studio. Noi vorremmo cercare con questo innalzamento, come ha detto il Consigliere Giacinti, di favorire anche i nostri ragazzi, gli italiani e i marchigiani, non solo gli studenti stranieri.
Questa è la prima cosa che vorrei mettere in evidenza, un'altra cosa è il discorso dei fuori sede, dei pendolari, degli studenti in sede, anche questo l'abbiamo delineato secondo la chiarezza che potevamo avere, ma non è chiarissimo quale sia il criterio del fuori sede: i 60 minuti? Se si riesce in un'ora a raggiungere l'università? Uno può vivere anche a 50 chilometri dall'università, ma se il pullman ci mette 3 ore …, il criterio deve essere un altro, secondo me è un punto problematico.
Quello del merito mi sembra che vada abbastanza bene perché nel primo anno sono previsti dei crediti, poi si va avanti e chi non risponde a quel numero di crediti resta fuori, mi sembra abbastanza equo.
C'è anche un'altra parte che vorrei mettere in evidenza e cioè che si dà anche un’integrazione alla borsa di studio, pari ad un importo di 500 euro per chi va all'estero per 10 mesi, c'è il pagamento del trasporto, piccole cose che abbiamo già cercato di mettere in evidenza.
Un ultimo punto e poi chiudo se no sforiamo nella riforma, quindi ne parleremo la prossima volta, è la grande attenzione affinché l’Isia, l’Afa, l’Its vengano considerati al pari dell'università. Grazie.

Proposta di atto amministrativo n. 17. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE. Sospendiamo come previsto la seduta per dare tempo alla I Commissione di esaminare i sub emendamenti, nel frattempo si riunirà anche l'Ufficio di Presidenza e alle 13,40 si riunirà la Conferenza dei capigruppo, come avevamo detto prima.
Scusate un attimo, Consiglieri, per favore!
Da ora in poi è riunita la I Commissione per l'esame dei sub emendamenti, si riunirà fra l'altro anche l’Ufficio di Presidenza e dopo un'ora, alle 13,40 si riunirà la Conferenza dei capigruppo, alle 14,00 riprenderemo la seduta e proseguiremo con l'ordine del giorno, quindi con il bilancio dalle 14,00 in poi.

La seduta è sospesa alle ore 12,45

La seduta riprende alle ore 14,20

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Proposta di legge n. 60
ad iniziativa della Giunta regionale
“Variazione generale al bilancio di previsione 2016/2018, ai sensi del comma 1 dell'articolo 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (1° provvedimento)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 60 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Passando all'esame di questa variazione di bilancio, l'Assessore mi ha pregato di essere abbastanza sintetico, è una battuta per dire che è una corposa variazione di bilancio che si va a collocare dopo la legge di bilancio di dicembre, che era alquanto tecnica, seppure con un'anima, come piaceva definirla all'Assessore Cesetti.
Diciamo che con questa variazione si mette mano a diversi capitoli, soprattutto a diverse esigenze che nel frattempo erano state lasciate in stand by, in attesa di chiarire diverse questioni che si sono chiarite e che ispirano un po' questa variazione.
A livello tecnico è una variazione per complessivi 121 milioni di euro di cui 117 sul 2016 e 4 milioni sul 2017.
Non sfuggirà all'Assemblea la nuova veste del bilancio ed anche la nuova configurazione, la riforma contabile ha portato ad una maniera diversa di scrivere e di intendere il bilancio che è triennale ed autorizzatorio. Cosa significa?
Una brevissima premessa per capire che si sono abbandonati i canoni di scrittura del bilancio di una volta, oggi in virtù dei principi rinnovati viene scritto in maniera diversa, si guarda alla esigibilità in modo più chiaro e cogente rispetto a come avveniva con i principi che ora non sono più considerati validi, questo alla luce del decreto legislativo 118 ed anche delle manovre successive della legge di stabilità, tanto che poi avremo un atto, quello che oggi abbiamo iscritto d’urgenza, di verifica degli equilibri di bilancio, per dire delle nuove norme relative ai parametri di verifica.
Tornando alla variazione dicevo che i 121 milioni di euro complessivi sono frutto di un’analisi più attenta e della maturazione di eventi che hanno portato a questa variazione.
Una piccola premessa, non ci può sfuggire che ai fini del mantenimento degli equilibri della finanza pubblica i trasferimenti dallo Stato da anni subiscono una diminuzione; in particolare in questo esercizio finanziario abbiamo una riduzione per la nostra regione di circa 77 milioni, essendo diminuito il contributo per le Regioni nel 2016 di 2.208 milioni di euro, in termini di saldo netto da finanziare, questo comporta per la nostra Regione: una riduzione del contributo di circa 66 milioni; un'altra riduzione del contributo in conto interessi di circa 3 milioni e 4; un'altra riduzione delle risorse per interventi in materia di edilizia sanitaria di altri 7 milioni e 2, per un totale di circa 77 milioni. Questo è un dato che non possiamo esimerci dal considerare, poi ognuno fa le proprie valutazioni.
In questo contesto di rarefazione, di rigidità della disponibilità di risorse, la variazione di bilancio, mi sento di esprimere il mio giudizio personale, mette a disposizione del bilancio regionale sul triennio 121 milioni di euro di cui 117 nell'anno 2016, credo che sia uno sforzo non certo secondario e mi sento di sottolineare l'importanza della messa a disposizione di una quantità di risorse in un contesto i cui tratti abbiamo cercato di delineare, ma che sono ben noti a tutti perché i rigori della finanza pubblica impongono certe condizioni.
Questi 117 milioni hanno, a prescindere da come nel merito possono essere stati allocati e poi indirizzati, un aspetto di valore assoluto che mi sembra non certo trascurabile. A giugno il bilancio regionale può contare su queste risorse, non è così semplice in questo contesto socio economico e storico soprattutto, da quello che si legge, molte altre Regioni si trovano in difficoltà per le stesse motivazioni che ho cercato di riassumere.
Venendo alla variazione in senso più stretto, scorgendo velocemente i 5 titoli delle entrate, abbiamo nel Titolo I maggiori entrate di natura tributaria che non derivano da inasprimento della tassazione o da nuove tasse, questo è un dato di fondo che va a collocarsi sulla scia dell'esonero dell'Irap, oggetto della legge di bilancio di dicembre, per le nuove imprese che ricorderemo va ad incidere con una minore tassazione per 4 milioni e mezzo di euro.
Queste maggiori entrate che troviamo al Titolo I sono dovute ad una rivisitazione delle stime effettuate dal Ministero dell'economia relative all'Irap che non è destinata alla parte sanitaria e quindi ricade nel bilancio generale, sono circa 3 milioni e 300 mila euro.
Altri 9 milioni nel Titolo II derivano da recuperi nei confronti degli enti pubblici per contributi riscossi e non versati alla Regione; sono i contributi derivanti dalle imposte sull’escavazione di cave, servizi per funzioni non fondamentali delle Province passate alle Regioni, tutto deriva dalla cosiddetta legge Delrio, che riordina le funzioni tra Regioni e Province.
Al Titolo III abbiamo 16 milioni che sono la contabilizzazione di entrate extratributarie spettanti alla Regione a seguito del riordino delle funzioni passate alle Regioni, quali: i canoni del demanio idrico, l'occupazione del demanio, poi ci sono recuperi per oltre 13 milioni derivanti da economie sulla previsione di spesa per i dipendenti statali trasferiti alla Regione con la legge Bassanini, non più sorretta da obbligazione giuridica in quanto sono state utilizzate risorse proprie della Regione, quindi da questa ricognizione emerge anche questa maggiore entrata.
Al Titolo IV abbiamo 32 milioni sempre derivanti dal discorso del riordino delle Province, la quantificazione deriva da un esame fatto dalle Province in relazione alle risultanze dei propri bilanci e analogamente sono state allocate nella parte di spesa relativa alle funzioni che sono ritornate alla Regione, quindi spetta alla Regione fare questi interventi. Per questo motivo, troviamo anche un prospetto di questi 35 milioni complessivi sia nelle entrate che nelle spese.
Nel Titolo V abbiamo 56 e oltre milioni di euro che derivano da recuperi delle anticipazioni concesse ai settori trasporti, cultura ed altri per far fronte alle esigenze connesse all'esercizio delle funzioni da svolgere in attesa dei trasferimenti statali. E’ giunto il momento della ripartizione del fondo statale, soprattutto del fondo nazionale trasporti nella misura del 60% del totale dovuto, ecco che questo importo trova spiegazione ed allocazione nel relativo bilancio.
Venendo all'esame di tutta la spesa che analogamente si va a collocare per la stessa entità sui 117 nel 2016 e sui 4 milioni nel 2017, totale 121 milioni, che cosa balza, quali sono i capitoli di maggior rilievo che vanno a occupare queste risorse?
Vado in ordine secondo uno schema che gentilmente mi ha concesso l'Assessore in sede di discussione in I Commissione, sono circa 13 milioni le risorse spalmate sempre sul triennio per i cofinanziamenti comunitari, cioè la quota parte di cofinanziamento regionale che serve per accedere al programma comunitario alle varie risorse che spettano alla Regione. Chiaramente questi 13 milioni sono la quota parte della Regione che darà luogo a progetti per finanziamenti ben superiori a questo ammontare, più volte l’abbiamo detto, mi sento di ribadirlo anche in questa sede, nel contesto, che ho cercato di tratteggiare poc'anzi, la parte di cofinanziamenti e quindi a ricaduta dei finanziamenti comunitari diventa una risorsa fondamentale per tutta l'attività regionale, visto e considerato che le risorse proprie o comunque nazionali sono sempre in fase di restringimento.
Andando avanti abbiamo oltre 10.700.000 euro per l'edilizia sanitaria, sempre spalmata sul triennio, abbiamo interventi sulla sanità relativi a trattamenti radioterapici, ai trapianti d'organo, alla medicina oncoemopatica, ai farmaci di fascia C ai soggetti con malattia rara, agli emotrasfusi, una tematica che già conosciamo, questo per individuare un po' i vari capitoli, per un totale di 2.300.000 euro di interventi in questo settore.
Abbiamo i finanziamenti per l'Ersu, cosa che abbiamo toccato in altre discussioni, sono 9 milioni complessivi spalmati sul triennio, 3 milioni per ciascuno anno, per essere precisi quest'anno 1.350.000 euro sono per le spese di finanziamento e 1.650.000 per le borse di studio, per un totale di 3 milioni.
Nella discussione precedente forse è sfuggito questo importo, però visto che ci siamo è giusto precisarlo, 3 milioni sono previsti anche per gli anni 2017 e 2018 per un totale di 9 milioni.
Poi c'è un'integrazione del cofinanziamento del fondo unico per lo spettacolo per 2.380.000 mila euro e per questo ho assistito, in qualità di Presidente della Commissione, insieme all'Assessore al bilancio Cesetti, a una riunione con le varie associazioni di categoria e debbo dire che è ben chiaro anche a loro, agli attori, a chi usufruirà di questo grande capitolo che è quello della cultura, il contesto di rarefazione delle risorse, però diciamo che questo intervento riesce a soddisfare, considerando lo stato di difficoltà e la situazione in cui ci troviamo, ad operare e a garantire anche a loro un proseguo dell'attività così come già incardinata, organizzata ed attesa dai fruitori del mondo culturale.
C'è un altro intervento per oltre 7.500.000 euro sempre sul triennio, circa 2 milioni e mezzo per ogni esercizio, sul cofinanziamento del settore trasporti, sappiamo bene come questo capitolo sia importante nell'economia e soprattutto nell'attenzione regionale; abbiamo ulteriori interventi a difesa della costa e per i porti di circa 5.700.000 euro ivi compresi circa 2 milioni per la protezione civile, messi in un unico capitolo unico; poi ci sono tanti finanziamenti per lo sport sempre nel triennio per un totale complessivo di 3.600.000 euro.
Per l'industria ci sono circa 8 milioni ripartiti sempre nel triennio che hanno a che fare con le attività commerciali, di promozione, turistiche, di internazionalizzazione; per il finanziamento dei consorzi si prevedono interventi per circa 6.600.00 sempre nel triennio.
Prevediamo 3 milioni come manovra relativa al settore dell'informatica, una spesa che va di pari passo con il nuovo Piano telematico che è anche un motivo importante in questo contesto socio economico, di rilievo per l'attività regionale e non solo; poi ci sono le partite obbligatorie dei residui perenti cancellati per un milione.
Mi sembra di aver toccato gli interventi più salienti che vanno a coprire gli stanziamenti effettuati.
Ultima voce, un aumento di capitale, si dà luogo all'ultima tranche relativa all'aumento di capitale per Aerdorica, per 3 milioni di euro.
Questo completa un esame non nei minimi dettagli ma delle voci di maggior rilievo che occupano gli spazi di spesa così come individuati.
Tecnicamente abbiamo avuto nella relazione dell'organo di revisione un parere favorevole a questa variazione e qualche giorno fa sono pervenuti i pareri favorevoli del Cal e del Crel.
Dal punto di vista dell'illustrazione formale della variazione di bilancio mi fermerei qui, poi se c'è bisogno di ulteriori spiegazioni abbiamo la possibilità di ascoltare l'Assessore che può essere ancora più preciso di me nella spiegazione di alcune poste specifiche. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie Presidente. Questa proposta di legge n. 60 che oggi andiamo ad approvare, così come ha detto il Consigliere Giacinti, Presidente della I Commissione, ha ad oggetto la variazione al bilancio di previsione 2016-2018 che è stata approvata con delibera di Giunta n. 527 del 24 maggio di quest'anno e che arriva oggi in Aula in netto ritardo rispetto a quanto era stato detto a dicembre, quando abbiamo approvato il bilancio di previsione 2016-2018.
Abbiamo fatto più volte presente sia in Commissione che nella Conferenza dei capigruppo, che questa variazione di bilancio sarebbe dovuta arrivare in Aula molto prima, naturalmente l'Assessore ha giustificato questo ritardo.
Il ritardo è dovuto al riordino delle Province che questa Regione ha fatto rispetto ad altre che ancora non l'hanno messo in atto. Trasferire le funzioni delle Province ha comportato il trasferimento di 533 unità di personale dall'organico delle Province a quello della Regione, 9 dirigenti, l'assegnazione di 50 unità di personale nell'organico della polizia provinciale attraverso il processo della riallocazione, più la presa in carico sotto il profilo sia organizzativo che economico per un terzo, a seguito della stipula della convenzione con lo Stato e con le Province per il centro dell'impiego, pari a 230 unità.
E' vero Assessore che c'è stato il riordino delle Province, il problema è un altro, la variazione al bilancio di previsione 2016-2018 poteva approdare in Aula a fine febbraio primi di marzo, poteva arrivare in Aula senza considerare il riordino delle Province e quando ci sarebbe stato, a fine aprile, fare un'ulteriore variazione.
Questo avrebbe impedito che l'amministrazione regionale fosse ferma, noi l'abbiamo ribadito più volte, credo che ci sia stata una mancanza di coraggio o di capacità nel prevedere le entrate, una mancanza di previsione delle entrate, entrate che potevano impedire all'amministrazione regionale in questi 6 mesi di stare ferma, Dico questo Assessore perché noi abbiamo dato molti pareri per quanto riguarda il programma della cultura, che non poteva andare avanti perché non si sapeva se le risorse c'erano o no; abbiamo approvato 2 mesi fa il piano per l'internazionalizzazione, un piano per il quale all'epoca non c'era alcuna risorsa, quindi siamo arrivati veramente in netto ritardo per, ripeto, il riordino delle Province che non c'entra nulla, perché la variazione poteva essere fatta a febbraio senza considerare il riordino e a fine aprile quando si sarebbe effettuato questo riordino si sarebbe potuta fare un'ulteriore variazione al bilancio.
Purtroppo quest'anno ci troveremo nella stessa situazione in cui ci siamo trovati l'anno scorso, lo scorso anno siamo arrivati tardi nel fare l'assestamento, ma ci sono state le elezioni regionali e la parificazione e quest'anno ci troveremo nella stessa identica situazione se non peggio, perché a fine giugno approviamo la variazione al bilancio di previsione 2016-2018.
Inoltre è noto che in questa variazione al bilancio di previsione 2016-2018 c'è il parere dei revisori, mentre due mesi fa, quando abbiamo approvato in Consiglio regionale la modifica alla legge n. 13 del bilancio di previsione, il parere dei revisori non c'era, in Commissione avevo detto che era necessario ed oggi per questa variazione arriva, tra l'altro nel dare il parere i revisori riprendono la modifica alla legge n. 13 del 2015.
Detto questo, Assessore, il ritardo c'è stato e l'amministrazione regionale in questi 6 mesi è stata ferma, ed anche i bandi per il turismo non sono partiti perchè si è attesa l'approvazione della variazione al bilancio di previsione 2016-2018, è così e per quanto riguarda la variazione, così come ha detto il Consigliere Giacinti, è di 121 milioni, 117 nel 2016, 4 milioni nel 2017, ma in realtà io credo che questa variazione sia di 30 milioni di euro.
Perché dico questo? Perché ci sono 35,516 milioni che riguardano avanzi vincolati, cioè le Province, e ci sono 56,480 milioni che derivano dal recupero delle anticipazioni concesse ai settori trasporti, cultura ed altri minori, quindi per la Regione si tratta semplicemente di una partita sostanzialmente neutra e a questo punto se da 121 milioni ne togliamo 56 e 35 arriviamo ad una variazione di 30 milioni di euro. Quindi noi siamo arrivati a giugno con una variazione di 121 milioni che in realtà, Assessore, è soltanto di 30 milioni, inoltre di questi 30 milioni il 10% va ad Aerdorica per l'aumento di capitale sociale sottoscritto nel 2013 e mai versato. Questa è l'ultima volta che si possono dare contributi ad Aerdorica, a meno che, e qui c'è il problema, ci sia la privatizzazione oppure un piano industriale con una legge pluriennale che preveda un finanziamento annuale per sostenere Aerdorica, cioè all'Unione europea bisogna presentare un piano industriale e una legge pluriennale che dica: “Per i prossimi 4 anni diamo sostegno ad Aerdorica, ma con un piano industriale”.
La prima volta che ho ascoltato i sindacati ho detto: “Aerdorica così non va avanti”, nel senso che è inutile continuare a dare somme a fondo perduto perché se non c'è un piano industriale di rilancio c'è il fallimento. Aerdorica è un problema che non ha creato questa amministrazione, ma è stato creato negli anni, c'è un debito di 40 milioni di euro e se non c'è un piano di rilancio l'aumento del debito sarà veramente …
La soluzione è questa, Assessore, un piano industriale e una legge pluriennale che dica ogni anno quanto la Regione intende dare ad Aerdorica per arrivare a far si che questa società abbia un utile.
Detto questo, la variazione di bilancio, Assessore, non è di 121 milioni di euro ma si appresta ad essere di 30 milioni.
Non enuncio le voci in entrata perché l'ha già fatto il Consigliere Giacinti e per quanto riguarda il lato delle spese qui non vedo, da parte di questa amministrazione regionale, una vera progettualità: per il sociale c'è pochissimo e per l'internazionalizzazione, tanto si è detto sul piano dell'internalizzazione per sostenere lo sviluppo e la ripresa di questa regione, se andiamo a vedere troviamo 500.000 euro. Che progetto ha la Regione?
In questa variazione di bilancio purtroppo non vedo una progettualità, quindi Assessore le chiedo di affrettarsi a fare i prossimi bilanci regionali altrimenti ci troveremo nella stessa situazione dello scorso anno se non peggio e, ripeto, questa variazione che lei ha sbandierato sulla stampa di 121 milioni di euro in realtà è di 30 milioni di euro.
Non vedo una progettualità perché, lo ripeto, per il piano per l'internalizzazione, votato all'unanimità, le risorse sono 500.000 euro. Che cosa ci facciamo con 500.000 euro? Per quanto riguarda il sociale è lo stesso, c'è pochissimo!
La situazione è questa, io non voterò a favore di questo bilancio. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Partiamo dal famoso "bilancio tecnico con un'anima", come l'aveva battezzato l'Assessore Cesetti, che doveva essere riempito dei veri importi e finanziamenti triennali entro febbraio scorso, e, giunti a metà dell'anno, stiamo discutendo di una variazione pari a 121 milioni teorici, mentre nel frattempo, con delibera di Giunta regionale, sono state apportate significative variazioni per oltre 578 milioni (partite di giro e anticipazioni per il sistema sanitario nazionale, a parte); questo a dimostrazione che il controllo e l'indirizzo da parte del Consiglio in materia contabile è ridotto rispetto all'autonomia che si è conquistata la Giunta, che in questi 6 mesi ha gestito il quintuplo dell'importo di cui ora stiamo trattando.
L'applicazione del decreto legislativo 118/2011, modificato dal decreto legislativo 126/2014, che norma la redazione del bilancio regionale, indica la necessità di una programmazione economica triennale, volendo dare un respiro almeno di medio periodo all'azione regionale; invece, gli importi previsti per gli anni 2017 e 2018, già irrisori nel bilancio di previsione, restano insignificanti anche in questa variazione: infatti per il 2017 è prevista una variazione di poco più di 4 milioni e per il 2018 addirittura 0 euro, essendo, le cifre inserite in quest'ultimo caso, largamente riconducibili ai residui perenti. In questo modo la Giunta, fornendo striminziti bilanci semestrali, non consente di interpretare l'andamento della propria azione economica e potrebbe eludere lo spirito della normativa.
Sono numerose le spese fisse e quelle certe che possono già essere previste fino al 2018 in bilancio, il Movimento 5 Stelle chiede che tali spese siano esplicitate, come richiesto in sostanza dalla normativa.
Voglio riprendere l'allarme, il grido di dolore che lancia il Cal, il Consiglio delle autonomie locali, che esprime parere favorevole e poi dice che siamo di fronte a situazioni in cui le risorse assolutamente insufficienti mettono a rischio il funzionamento e la tenuta dell'intero sistema economico e finanziario locale.
Dal bilancio regionale che dovrebbe governare il sistema Marche non si evince purtroppo un disegno adeguato alla gravità della situazione finanziaria.
La Regione Marche utilizza l'avanzo vincolato per le funzioni non fondamentali per le Province, che le Province avranno accantonato per effetto del patto di stabilità, e con ciò grava le oggettive difficoltà finanziarie delle Province conseguenti ad attuazione della legge n. 56 del 2014 e quella regionale n. 13 del 2015. Poi dice che non c'è un inquadramento politico finanziario complessivo delle questioni che attengono a funzioni di prioritaria importanza per lo sviluppo del territorio e il mantenimento dei servizi.
Infine dice che, con riferimento alla situazione finanziaria dei Comuni, il fondo straordinario a favore degli enti locali per interventi necessari urgenti, previsto dall'articolo 7 della proposta di legge n. 60, risulta oggettivamente insufficiente a garantire i servizi erogati dai Comuni piccoli e medio piccoli.
Ora apriamo una dolorosa e scandalosa parentesi sulla quasi nulla disponibilità di dati che il Consiglio possiede in materia contabile.
La I Commissione non ha strumenti propri evoluti per l'analisi del bilancio e la Giunta è quasi restia a fornire dati leggibili ai Consiglieri, infatti, è stata inizialmente consegnata una tabella che riportava esclusivamente gli importi in variazione, senza consentire un raffronto con le cifre di previsione che vengono variate, e senza riportare le variazioni già intercorse tramite la delibera di Giunta regionale.
Nella seduta di inizio giugno della I Commissione ho chiesto di ottenere una tabella excel che riportasse il confronto tra le cifre, rendendo possibile un agevole raffronto, dal quale ogni Consigliere potesse trarre le doverose e necessarie considerazioni tecniche e politiche circa la ripartizione e la variazione delle spese. Una tabella così strutturata era già in precedenza stata inviata dalla Giunta ai Revisori dei Conti, divisa per missioni e programmi, in cui si riportavano per sintesi solo i totali, ma tale informazione, non era stata consegnata ai Consiglieri.
Le informazioni basilari richieste mi sono state consegnate solo venerdì pomeriggio scorso, dopo circa 10 giorni, in seguito a 4 mail di sollecito inviate all'Assessore Cesetti, al Presidente Ceriscioli ed ai Presidenti della I e II Commissione, dovendo esplicitamente richiamare l'articolo 16 della legge statutaria n. 1 del 2005, in forza del quale i Consiglieri hanno diritto di accesso ai dati ed alle informazioni in possesso della Giunta regionale.
L'accesso al sistema SIAGI richiesto e concesso meno di un mese fa, consente di analizzare il singolo capitolo di spesa, ma non consente di aggregare le informazioni ad un livello di missioni e programmi tali da consentire l'esecuzione di considerazioni di ordine generale e di indirizzo. Non è perciò sufficiente.
Il Consiglio detta gli indirizzi ed esegue il controllo delle attività svolte dalla Giunta, e la Giunta non può permettersi alcun tipo di tentennamento nel fornire ogni tipo di dato e informazione utile all'espletamento delle funzioni del Consiglio. II Consiglio deve poter avere accesso, quindi, a tutti gli strumenti utilizzati dalla Giunta.
II Movimento 5 Stelle si adopererà per ottenere concretamente questo risultato.
Valutando il finanziamento nel tempo del complesso delle leggi regionali, in una generale situazione di contrazione degli importi disponibili, dovuta alle cesoie nazionali, si è passati da impegni per oltre 170 milioni negli anni 2010, 2011 e 2012, a 120 milioni circa per gli anni 2013 e 2014, scendendo drasticamente a circa 60 milioni per il 2015, è però chiaro il trend, per il quale sempre più leggi regionali non vengono finanziate, o vengono finanziate con importi pesantemente ridimensionati. A farne le spese sono troppo spesso le cosiddette "leggi sociali" a cui il Movimento 5 Stelle ha prevalentemente rivolto la propria attenzione nella stesura degli emendamenti che poi discuteremo.
Entrando nell'analisi di alcuni aspetti - gli emendamenti verranno presentati dopo - ritengo insufficiente l'indicazione di 13 milioni quale cofinanziamento di fonte regionale ai fondi comunitari, ad esempio sono giustamente comparsi 2 milioni in conto capitale per il Feamp divisi tra Comuni ed imprese, in quanto è già ben ripartita la quota complessiva di 180 milioni che la Regione deve impegnare nei vari fondi europei, e la sua dettagliata ripartizione è già contenuta nei diversi documenti programmatori; occorre quindi esplicitare in bilancio tali cifre, in quanto già conosciute.
Purtroppo tra le voci di spesa sono inseriti 3 milioni per Aerdorica, la cui situazione è disastrosa, si consideri il fatto che dal 2011 sono stati spesi oltre 17 milioni, che evidentemente non hanno sortito alcun effetto sulle sue sorti.
Per i sistemi informativi sono registrati oltre 2 milioni di euro, di cui 800.000 euro di spese correnti e una percentuale significativa è in favore delle Province, che evidentemente sono tutt'altro che sparite, se consideriamo che gli vengono attribuiti 4 milioni di contributi straordinari relativi al 2015 e per la gestione della viabilità vengono erogati altri 8,4 milioni.
All'interno dei settori cultura e turismo si riscontra la solita miriade di piccole voci da poche migliaia di euro ciascuna, magnanimamente erogate per soddisfare le richieste di qualche Consigliere insistente, che ha bisogno di scrivere post sui social o trafiletti sulla stampa per curare l'elettorato di quel Comune, o di quell'altra parrocchia, o di quel certo ente o associazione; su questo aspetto alzo le braccia sconsolato, perché tale pratica è lo specchio di una mentalità che non condivido e che combatterò anche tramite gli emendamenti che più tardi discuteremo, da cui drenerò tali risorse stornandole per finanziare leggi sociali, ben più utili. Ci rivediamo poi per le dichiarazioni di voto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Cari colleghi credo che oggi sia un momento particolare per quanto riguarda questa Assemblea perché si discute la variazione generale di bilancio, pertanto come Lega Nord ci sentiamo in dovere di esprimere delle considerazioni.
La proposta di legge sulla variazione generale al bilancio di previsione 2016/2018, conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che quello approvato a dicembre scorso era un bilancio un po' approssimativo, rimediato, e forse anche per il tempo un po' raffazzonato.
Pur dando atto agli uffici regionali che non è stato facile tecnicamente aderire a tutte le norme stringenti e prescrittive del Ministero dell'economia, devo però dire all'esimio Assessore al bilancio Cesetti che la realtà dei numeri scaccia ed annulla i toni trionfalistici che ogni volta questa Giunta regionale utilizza prima, durante e dopo l'approvazione di questi atti di programmazione.
La realtà infatti è che le risorse regionali sono costantemente taglieggiate ed erose dai minori trasferimenti e tagli imposti da un governo centralista e anche sprecone visti i risultati delle politiche renziane miliardarie degli 80 euro e del job act che alla prova dei fatti, considerando il rapporto costi benefici, hanno prodotto risultati deludenti, in modo particolare per il lavoro nelle Marche, sono stati spesi centinaia di milioni con poche migliaia di posti di lavoro, questi sono i dati, purtroppo.
La Regione Marche, come altre Regioni, è totalmente appiattita ed allineata a queste politiche che nascono da un presupposto politico sbagliato e cioè che il federalismo regionale è da cancellare impoverendolo di volta in volta. Noi non siamo d'accordo che la Regione Marche accetti senza colpo ferire questi ulteriori tagli di 120 milioni di euro che poi tanto alla fine provate ad indovinare su chi ricadono? Può l'appartenenza politica subordinare gli interessi dei cittadini ai capricci di un Governo che pensa a screditare i territori per riaccentrare a Roma ogni decisione? No di certo, secondo noi.
Ciò detto, questa variazione di bilancio ci costringe a due ordini di osservazioni: una riferita alle entrate e una riferita alle variazioni di spesa.
Definire la variazione oggi in esame una "manovra da 122 milioni di euro" è quantomeno inappropriato. Infatti le entrate pari a 122 milioni di euro non sono per lo più da mettere in relazione alle variazioni della spesa in quanto sono evidenti partite di giro, Assessore, vedasi il capitolo relativo al trasferimento delle competenze delle Province, qualcosa ho già ascoltato da qualche collega. Cioè le variazioni di spesa non sembrano finanziarsi con queste nuove entrate. In altre parole ancora, ciò vuol dire che le variazioni di spesa emergono dal rimuginare con il mestolo la stessa pentola con dentro lo stesso minestrone.
Nel merito delle voci delle entrate: le maggiori entrate dell’Irpef ripropongono l'esame della minore entrata prevista dell’Irap per 4,5 milioni di euro dovuta all'esenzione dell'imposta regionale sulle attività produttive per i primi due anni di attività delle nuove imprese marchigiane.
All'Assessore Cesetti chiediamo non retoricamente e aspettandoci dunque una risposta chiara: Assessore, sulla base di quale calcolo è stata quantificata la minore previsione di incasso dell'Irap? Cioè quante nuove imprese che avrebbero dovuto pagare l'Irap sono considerate nella stima del bilancio regionale? Nel 2015 si sono iscritte alle Camere di Commercio delle Marche 9.605 nuove imprese mentre nello stesso anno hanno cessato l'attività 10.175 imprese con un meno 570 aziende, 1500 posti persi (quasi tutti autonomi o soci di imprese). Se poi consideriamo il saldo nati-mortalità il risultato delle cessazioni 2015 farebbe salire a circa 20.000 posti di lavoro in meno e certo non compensati dalla nascita delle nuove imprese perché poc'anzi ho evidenziato che sono in negativo. Ora, facendo un ragionamento logico e consequenziale la previsione di esenzione Irap nei primi due anni non costerebbe solo 4,5 milioni di euro di minori introiti perché, se consideriamo anche le cessazioni dovremmo immaginare che i minori introiti siano almeno il doppio della stima fatta dal bilancio regionale. Pertanto Assessore se non ci vuol far pensare che la previsione delle entrate è sbagliata ci deve spiegare il calcolo dei minori introiti di 4,5 milioni di Irap per le nuove imprese su quali elementi e calcolo tecnico scientifico si basa.
Le altre voci di entrate invece o sono recuperi verso enti locali o risorse per il riordino di funzioni come quella delle Province o recupero di anticipazione del settore trasporti finanziate con ricorso al credito e quindi destinate alla conseguente estinzione. Non sono entrate aggiuntive, dunque. Per cui la manovra, chiamiamola così, non poggia su risorse aggiuntive ma rimescola quel poco che già c'era in cassa. Quindi non c'è neanche riscontro allo slogan della Giunta regionale "meno tasse e più servizi alla persona".
In merito invece alle scelte di variazione effettuate occorre sottolineare che non troviamo riscontro per esempio al sostegno all'internazionalizzazione (i dati dell'export nelle Marche sono in picchiata) o al turismo che a questo punto ci fa ritenere che le dichiarazioni fatte da vari membri della Giunta siano una bufala in quanto le stesse risorse promesse risultano decurtate; si continuano per esempio a fare interventi di sostegno non significativo, giusto per mettere una bandierina, per il commercio e l'artigianato che ricordo da soli costituiscono quasi i due terzi delle imprese operanti nelle Marche, creando con risorse stanziate limitatissime tante false aspettative e delusione. Insomma, si continua a non fare scelte ed infatti non si evince dal vostro bilancio quali siano le priorità.
Le vere risorse disponibili inoltre che sono poi i fondi comunitari, se non vengono quanto prima sottoposti ad una rimodulazione, Presidente, non riusciranno a garantire lo sviluppo atteso, soprattutto quando, Assessore Bora, per esempio, per un solo intervento "il sostegno ai sistemi intelligenti" - che era una notizia stampa di pochi giorni fa - si scorre la graduatoria e alla fine della fiera con ben 20 milioni di euro, così era riportato dalla stampa, si sostengono solo e soltanto 37 medie imprese e pochissimi organismi di ricerca in quanto su ogni progetto di gruppo di imprese è sempre solo presente l'Università Politecnica delle Marche.
Pensate, colleghi Consiglieri, che è in esame giovedì prossimo alla Commissione consiliare competente il Quadro attuativo 2016 del testo unico delle leggi sull'industria e l'artigianato, nel quale sono stati previsti due nuovi interventi agevolativi certamente interessanti sulla digitalizzazione e le nuove imprese artigiane. Lo stanziamento è però davvero ridicolo – a nostro avviso - e potrà sostenere pochissime decine di beneficiari. Sono stati stanziati per le nuove imprese 250.000 euro e per la digitalizzazione 300.000 euro. Uno stanziamento, lasciatecelo dire, al limite della provocazione specie se rapportato al fatto che nello stesso testo c'è uno stanziamento di 200.000 euro per programmi di animazione economica a cura di enti locali e associazioni di categoria per il settore dell'artigianato artistico. Se le imprese del commercio e dell'artigianato sapessero l'attenzione che questa Regione dedica loro non ci dovremo meravigliare di trovarceli fuori da questa sede con qualche bastone o con qualche mano alzata.
In conclusione, questa variazione conferma un bilancio di previsione ancora più impoverito rispetto al 2015 che tenta equilibrismi ed evita di scontentare dando una manetta a tutti e ancora promettendo per il futuro integrazioni di risorse in sede di prossimo assestamento di bilancio.
Da ultimo una considerazione e un ulteriore quesito all'Assessore Cesetti, che mi perdonerà se come lui leggo i miei interventi anziché esporli a braccio, ma leggendo mi riesce meglio non perdere il filo del discorso e d'altronde anche lui mi pare legga per dare risposte alle nostre interrogazioni.
Assessore Cesetti: i Revisori dei conti in un passaggio della loro relazione dicono testualmente: "La disponibilità di risorse finanziarie finalizzate alle politiche regionali è stata inoltre ridimensionata anche in conseguenza alla necessità di dover accantonare importi per la copertura dei fondi previsti dalla nuova normativa di armonizzazione, tra cui il fondo crediti di dubbia esigibilità e il fondo rischi passività da contenzioso". Proprio in merito a quest'ultimo aspetto, chiedo formalmente all'Assessore Cesetti a quanto ammonta il fondo rischi passività da contenzioso; quali criteri sono stati considerati per l'eventuale quantificazione, a che numero ammontano ad oggi le cause attive e passive che vedono presente la Regione Marche, quante di queste cause ancora aperte finora hanno visto la Regione Marche soccombere in primo grado, quante sono le cause in corso in Appello, quante in Cassazione. Infine qual è l'ammontare complessivo della sola sorte in ballo in queste cause e a quanto ammontano gli oneri esterni di spese legali. Sono forse i 680 milioni di euro alla voce di bilancio "altri fondi e accantonamenti"? Ci dica, Assessore. Questo dato è certamente una variabile non indipendente del bilancio e questi dati devono essere noti ed esposti in modo trasparente.
Per tutti questi motivi questa variazione di bilancio non ci piace e non ci convince perché sembra redatta con tecniche di ingegneria finanziaria più che ispirate da un chiaro indirizzo politico che palesemente manca, Presidente Ceriscioli.
Vogliamo solo sperare che almeno d'ora in avanti, la Giunta regionale, nell'annunciare "manovre" come questa, che non presenta alcuna incidenza reale e significativa per le imprese e le famiglie, abbandoni falsi toni trionfalistici e invece cominci a ragionare per chiare e forti priorità, anche siglando accordi tra i vari attori sociali ed economici, priorità graduali che individuino concretamente e fattivamente nel lavoro, nel sociale e nello sviluppo economico il fulcro su cui concentrare sforzi e risorse.
Su questa partita come opposizione, se verranno presentati progetti sul lavoro, sul sociale e lo sviluppo economico questo gruppo c'è.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Per essere celere e per non sforare non ripeterò quanto è stato detto fino ad ora perché mi sembra che sia abbastanza chiaro, soltanto per dire che il bilancio con l’anima, ormai mi sembra che sia un tormentone questa bellissima battuta dell'Assessore Cesetti, continua ad averla anonima, mi auguro che prima o poi uscirà fuori, però continua ad averla anonima.
Dico questo perché i conti sono sotto gli occhi di tutti, se noi eliminiamo quelle che sono alcune spese, alcuni costi, che sono ovviamente fissi, in realtà ragioniamo su qualcosa di circa 25/30 milioni di euro.
Che cosa mi aspettavo? Mi aspettavo che di fronte ad una risorsa così ridotta per una Regione come le Marche, 25/30 milioni di euro, in qualche modo si fosse pensato a qualche idea, qualche progetto, qualche invenzione strategica per aiutare qualche settore. Non c'era da riflettere molto, i settori su cui noi dobbiamo lavorare sono sempre quelli: il settore economico produttivo, il settore del lavoro e il settore del sociale, quindi mi aspettavo che su queste 3 azioni, su questi 3 servizi si potessero incentrare le poche risorse che il bilancio regionale aveva a disposizione da dicembre ad oggi.
Anche qui, visto come va questa variazione di bilancio, forse si poteva fare anche prima, perché non vedo cosa ci sia stato da pensare strategicamente, però immaginavo che ci fosse questo tipo di ragionamento.
Mi metto a leggere tutta la delibera e arrivo all'articolo 7 che prevede che la Giunta autorizzi la costituzione di un fondo straordinario per gli enti locali per un importo massimo di 150.000 euro. A questo punto credo che ci sia un errore, perché pensavo che il fondo parlasse di almeno 150 milioni di euro, no, sono proprio 150.000 euro, per far fronte, dice l'articolo, a particolari esigenze degli stessi e la Giunta procederà alla ripartizione del fondo entro 30 giorni dall'entrata in vigore di questa legge.
Mi viene il dubbio su quali siano queste esigenze particolari dei Comuni, ripartendo 150.000 euro tra 220 Comuni, escludendo i capoluoghi di provincia, si arriva a 200/300 euro a testa, non lo so, poi mi direte voi a cosa servono questi 150.000 euro.
I Comuni oggi, a parte gli scherzi, hanno un solo grande problema, al di là delle risorse che sono tagliate dai trasferimenti, ed è quello di poter spendere quel poco che hanno in cassa perché credo che oggi siano gli unici che possono fare investimenti, le Province non esistono, quindi non hanno risorse, la Regione non fa investimenti perché non è il suo compito, il pubblico è costituito dal Comune e chi ha amministrato sa che un euro speso dal Comune produce qualcosa, produce in termini di investimenti, migliora la viabilità, la qualità della vita, dà un sostegno alle famiglie in difficoltà, pensavo quindi che ci fosse la possibilità di aiutare i Comuni.
Ancor più, era noto a tutti che da diversi mesi il Governo stava pensando a fare un decreto per gli enti locali che salvasse le Città metropolitane e le Province dai dissesti attraverso lo sblocco del patto di stabilità, l'ha fatto, però guarda caso ancora una volta ha messo alla gogna i Comuni, perché abbuona circa 400 milioni di euro alle Città metropolitane, che hanno accumulato debiti a non finire, e 600 milioni alle Province per un danno provocato dal Governo, perché non siamo stati noi a dire: chiudete le Province, togliete loro le risorse, però continuate a spendere.
Qualche scienziato poi ci dovrà dire come devono funzionare queste Province a cui si abbuona un miliardo di euro per non far pagare loro lo scotto di non aver rispettato il patto di stabilità, ma ai Comuni nulla. Mi aspettavo …, ripeto, gli investimenti sui territori chi li fa? Li fanno gli enti locali di prossimità, togliamoci dalla testa che arriverà il grande progetto per la terza corsia, il porto, eccetera, non esiste nulla, noi dobbiamo fare in modo che i 200 ed oltre Comuni delle Marche possano mettere in campo subito qualche decina di migliaia di euro o centinaia di euro, quello che hanno, per fare investimenti.
Pensavo che la Regione avesse accantonato dei fondi di questi pochi 30 milioni, secondo il principio di sussidiarietà, per aiutare e sostenere il patto di stabilità orizzontale in modo tale che i Comuni da qui alla fine dell'anno fossero in condizione di poter fare degli investimenti.
Non vado a guardare la piccola variazione e quant'altro, vado a vedere la strategia che una variazione di bilancio di appena 35 milioni non contiene, questa è una strategia, reinventata? No, perché, ripeto, proprio ieri il disegno del decreto legge è stato approvato e i Comuni restano fuori, ma lo si sapeva da 3 mesi che il Governo stava lavorando a questo decreto per salvare le Province e le Città metropolitane dal dissesto, due enti di cui non avevamo bisogno, ma le Regioni potevano fare questo.
Mi auguro che ci possa essere prossimamente una variazione di bilancio in cui tutte le somme libere siano destinate a questo, allora si, la Regione assolverà al suo compito di sussidiarietà nei confronti degli enti locali, altrimenti che tipo di sostegno diamo a questi piccoli Comuni? L'80% sono al di sotto dei 5.000 abitanti, sono quelli maggiormente strozzati, soprattutto quelli montani, e non possono fare investimenti?
Questa è la principale critica che faccio a questa variazione di bilancio, non entro nel merito delle piccole variazioni a cui hanno già fatto riferimento.
Poi una cosa, ma ne parleremo durante l'illustrazione degli emendamenti, non si perde il vizio di fare, passatemi il termine volgare, una serie di marchette con piccoli contributi che non hanno senso. In Commissione abbiamo discusso di alcune situazioni, una proposta finale che oggi non può essere raccolta, ma che può in qualche modo essere presa come metodo per evitare che, attraverso queste posizioni di piccole somme in capitoli molto strani per progetti a dir poco stranissimi, nasca nelle varie Commissioni una competizione fra i territori che non è bella, noi siamo talmente piccoli per cui dobbiamo fare un discorso strategico per quanto riguarda alcuni settori, come l'ambiente, la storia, la cultura, le rievocazioni e quant'altro, decidiamo le somme che possiamo impegnare e stabiliamo quali sono i progetti che possiamo finanziare. Magari li mettiamo a giro e facciamo tutto, ma evitiamo di dividerci sui 5 o sui 10 mila euro perché non ha senso, ma lo vedremo dopo. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Condivido la relazione del Presidente Giacinti, ho ascoltato anche l’illustrazione della relatrice di minoranza, come gli interventi dei colleghi.
Credo che nessuno abbia messo in discussione il fatto che questo bilancio abbia un cervello, si è disquisito sull'anima, ed allora io mi sento di dire che questo bilancio ha sicuramente un cuore, non entro sul ragionamento anima o non anima, ma farò alcuni esempi del perché a mio avviso ha un cuore.
Voi sapete come me, meglio di me, la Consigliera Marcozzi lo sa benissimo, che un bilancio non è fatto soltanto di numeri ma di politiche, di scelte, di valori, tra l'altro lo stiamo discutendo in un luogo che è uno dei luoghi in cui si decide per il bene comune. Secondo me questo bilancio ha un cuore oltre che il cervello, ripeto, su cui mi sembra che siamo tutti d'accordo.
Parto ad esempio da un fatto significativo che tocca almeno 160.000 marchigiani ed oltre 5.000 società, è lo sport. Questo bilancio dopo lungo tempo riesce a dare una risposta significativa a questo settore, quindi voglio ringraziare oltre al Presidente, le persone della Giunta e del Gabinetto del Presidente che hanno lavorato e che stanno lavorando su questo aspetto perché oltre all'agonismo c'è una diffusa pratica sportiva che si inquadra dentro lo sport destrutturato, quella pratica dello sport che va persino oltre, anzi avanti, rispetto alle società sportive, ma a volte anche agli impianti stessi.
Ieri mattina mi sono trovato in I Commissione per caso, il gruppo mi ha chiesto di sostituire un collega, ed ho avuto la possibilità di approvare il Piano regionale per la promozione della pratica sportiva e delle attività motorie ricreative 2016/2020.
Potrei continuare, ma non voglio parlare soltanto di sport anche perché siamo in presenza dei campionati europei ed avremmo modo di discutere anche di questi aspetti.
Voglio citare un'altra voce che è quella dei parchi e delle aree protette. Anche su questo alcuni colleghi che erano come me nella passata legislatura sanno le difficoltà che abbiamo incontrato, invece su questo bilancio ci sono risposte significative.
Penso anche a quel sostegno agli istituti e alle associazioni che producono cultura anche con un diffuso lavoro di volontariato, attraverso ricerche storiche, pubblicazioni, dibattiti, conferenze, legami, rapporti, relazioni, momenti che alimentano la democrazia e i valori della Repubblica. Qui c'è stato il lavoro del Presidente Giacinti, anche del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Consigliere Maggi, c'è stato il lavoro di molte persone, della Giunta, dell'Assessore Cesetti, ma credo che oggi una risposta a queste associazioni sia stata data, da quelle che praticano la conoscenza dell'antifascismo, a tutto il mondo dell'associazionismo culturale e storico.
Potrei parlare della sanità, ma non lo faccio perché accanto a me c'è il Presidente Volpini che non soltanto è il Presidente della Commissione, ma è un profondo conoscitore di questa materia e sta portando avanti con grande competenza il suo lavoro, però una cosa legata al bilancio la dico: bisogna che il livello di finanziamento sulla sanità in Italia raggiunga il livello dei Paesi europei con i quali dovremo confrontarci, perché se in Germania la spesa sanitaria pubblica è di 2.500 euro a cittadino, nel nostro Paese non può rimanere a 1.800 euro.
Ho fatto alcuni esempi significativi, aspetti che toccano la vita dei marchigiani e potrei continuare anche rispetto ad altre scelte di carattere più generale, penso a tutte le infrastrutture, Assessore Casini, non cito per brevità una serie di reti, di infrastrutture, credo che un impegno particolare lo dovremmo dedicare anche a seguito di quel convegno che c'è stato a Fabriano e di alcune enunciazioni del Viceministro Lencini in merito al raddoppio della Orte-Falconara.
Credo che la critica che qui è stata fatta, debba inquadrarsi dentro la lunga crisi che ha toccato l'Italia, l'Europa. La risalita è ancora modesta, non è soltanto un problema delle Marche, anzi non è un problema delle Marche, la produttività del sistema Italia non tiene il passo con gli altri grandi Paesi europei e purtroppo in questi anni sono scomparse quasi un quinto delle nostre aziende, parlo dell'Italia, anche se ci sono aziende che si sono affermate nei mercati internazionali, ad esempio nelle Marche ce ne sono molte, vincendo concorrenti tedeschi o americani.
Giovedì scorso, Presidente, sono stato ad un incontro con i cinesi, con i quali alcuni mesi fa lei ha sottoscritto quel patto e tra l'altro abbiamo visto anche lì l'attenzione, lo sforzo della nostra regione, ma perché dico queste cose? Perché dobbiamo tenere conto, questo vale per le Marche e per l'Italia, della durezza del contesto internazionale e dobbiamo prendere atto che c'è una pervasività della globalizzazione.
Non possiamo a mio avviso svolgere il nostro ruolo, anche in una regione di modeste dimensioni come le Marche, senza tenere conto della pervasività della globalizzazione e allora, se questo è vero, dobbiamo operare in alcune direzioni che sono fondamentali, ad esempio, lo sa bene l'Assessore Bravi, la preparazione delle risorse umane è alla base del successo di ogni Paese moderno e qui cito, faccio alcune enunciazioni, quindi ritorniamo lì, la cultura, l'istruzione, la ricerca, l'innovazione, la digitalizzazione, mi permetto un numero, Consigliere Zaffiri, ovviamente il Consigliere Zaffiri non è tenuto a leggere le mozioni, quella mozione porta la firma del Presidente Biancani e mia, ma nel piano telematico su cui stiamo ragionando e confrontandoci, ci sono oltre 100 milioni di euro, 70 dello Stato, altri del Psr, altri ancora del Fesr.
Per la digitalizzazione del piano telematico ci sono fondi, poi nel bilancio c'è anche una voce che sta dentro quel contesto, ma è l'immediatezza rispetto alla strategia.
Ripeto, non vedo qui il Presidente Biancani, ma credo che l’obiettivo che ci siamo dati sia quello di approvare quel piano massimo i primi giorni del mese di agosto, però ne parleremo in quella sede.
Ritorno ai titoli: l'istruzione, la ricerca, l'innovazione, i saperi, la crescita, l'attrattività, la competitività, la connettività, la multimedialità e qui tutto il tema della infrastrutturazione, penso ad esempio al trasporto marittimo, al porto di Ancona, allo stesso aeroporto.
Mi avvio alla chiusura, qui sono stati fatti degli atti che considero importanti per queste enunciazioni che ho fatto, ad esempio la relazione approvata il 2 febbraio scorso sull'economia circolare dalla nostra Assemblea legislativa ha grande importanza perché sta dentro questo quadro, dentro questi titoli a cui ho fatto riferimento e la proposta di azione dell'Unione europea per l'economia circolare è l'obiettivo e l'ambizione di rappresentare il cosiddetto anello mancante tra produzione, gestione dei rifiuti e reimmissione nell'economia delle materie prime secondarie.
Qui abbiamo avanzato anche delle proposte rispetto a quelle che erano le etichettature, nuove modalità come scala di priorità di acquisto anche in merito ad alcuni valori fondamentali, penso non soltanto alla produzione di un prodotto, ma parlando di queste cose penso al consumo, ai consumatori, ovviamente sono atti che abbiamo approvato e che conoscete, quindi non li illustro, ma a mio avviso sono dentro e debbono essere parte dell'azione del nostro agire, come quel piano telematico su cui ci confronteremo.
Venerdì scorso c'è stata una conferenza all'Istao, Presidente, io non l'ho potuta ascoltare perché sono arrivato tardi, però mi hanno detto che ha messo in evidenza la necessità di tenere insieme la Macroregione Adriatico-Ionica con la Macroregione dell'Italia di mezzo, Toscana, Umbria, Marche, un percorso ormai annunciato, perché noi siamo in una posizione strategica, siamo sull'Adriatico, siamo dentro questa macroregione dell'Adriatico, ma siamo anche dentro all'Italia di mezzo.
C'è una riorganizzazione in Europa, in Francia è passata nel 2014 da 22 a 13 Regioni, la Germania sta ridiscutendo i Lander, queste azioni debbono essere presenti, come la Giunta, il Presidente, l'Assemblea legislativa stanno facendo, perché noi dobbiamo puntare ad una riorganizzazione, ma quello è il telaio che deve essere riempito da quei contenuti a cui ho fatto riferimento.
Chiudo, mi permetto di dire soltanto questa cosa perché noi dobbiamo possibilmente anticipare, prevedere, non perdere di vista il futuro e l'orizzonte.
Nelle Marche si è parlato molte volte di risorse europee, tra l'altro nelle Marche - Marche 20 20, questa sigla, ha creato anche qualche difficoltà e forse pure un po' di confusione, il sessennio 2014-2020, Europa 2020, Marche 20 20 – non per queste ragioni, che appartengono al passato, ma per mantenere quest'ottica, la capacità di guardare in avanti, il prossimo bilancio che faremo, Assessore Cesetti, sarà quello dell'anno 2017 e nell'anno 2017 siamo già a metà del sessennio 2014-2020, quindi credo che dovremmo avere la forza, proprio grazie alle scelte che oggi stiamo portando avanti, che la Giunta sta portando avanti, che questa maggioranza sta portando avanti, di riempire quel bilancio di alcune indicazioni, di alcune scelte che guarderanno il sessennio dopo il 2020.
Credo che ci siano le condizioni per farlo perché siamo anticipatori di processi non soltanto di governo, ma anche di cambiamento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Non posso non esimermi dal richiamare in apertura una coda dell'intervento del Consigliere Giancarli, relativamente alla necessità di questo ampio respiro intorno al quale muovere di conseguenza le nostre scelte finanziarie.
Un ruolo che la politica sembra aver perso, ma siccome la politica la facciamo noi, noi questa dimensione la dobbiamo ritrovare, ognuno per proprio conto, perché è giusto che ogni forza politica insegua le cose dalle quali è convinta di trarne beneficio; noi siamo convinti che il beneficio unico da raggiungere sia quello del bene della nostra comunità marchigiana e questo ampio respiro deve essere dato da linee strategiche fondamentali.
Sottolineo due scelte discrezionali che in questo bilancio, in questa variazione che è, diciamolo, gran parte del bilancio, potevano avanzare. Una riguarda quello che diceva il Consigliere Giancarli, cioè la posizione delle Marche che è piccola e cerca di trovare un ruolo in una definizione che sempre a quel convegno, Consigliere Giancarli, definivano schizofrenica, che non mi è dispiaciuta per nulla, cioè l'idea di poter essere un punto di congiunzione fra il centro d'Italia e l'est dell'Europa e del mondo. Dimensione che lo stesso Presidente Ceriscioli nel suo intervento sottolineava, dicendo che di fatto con la Quadrilatero noi siamo il collegamento fra il sud-est e il nord-est dell'Europa e anche del Mediterraneo, quindi presentarci a questo tavolo con alle spalle qualche cosa in più dell'Appennino, ma anche dell'Umbria e della Toscana, può essere più significativo.
La mia posizione sulla macroregione è nota, ma a me piace ragionare intorno a cose che possono dare una prospettiva a tutto questo, quindi su questa dimensione indubbiamente possiamo fare e, da un punto di vista organizzativo, questa tendenza che stiamo governando …, anche qui forse Presidente un’occasione potrebbe essere quella del bilancio, ma anche un’occasione ad hoc fuori dal Consiglio regionale, più libera, più da chiacchiere, aperta a tutti, ma chiacchiere utili che riguardano la linea strategica dell'organizzazione interna. E’ evidente che andiamo verso una regionalizzazione dei servizi, abbiamo già espresso indicazioni in questo senso, ma anche questo deve essere uniforme, una linea che ci conduca in tutte le direzioni, che renda meno frazionata questa regione, con l'opportunità di governare questi processi senza umiliare le comunità locali.
L'Asur già ce l'abbiamo, sull'Ersu ci stiamo lavorando, per l'Ato c'è qualche proposta, non vado nei particolari ci vorrebbe troppo tempo, ma questo ha un senso ed è chiaro che questo senso implichi anche i 30/50 Comuni, poi diventerebbero ingovernabili perché la debolezza politica, istituzionale delle aree vaste sarà evidente, quindi sono personalmente contrario ad un’ipotesi di neocentrismo regionale che non avrebbe senso perché perderemo tanta ricchezza a livello locale, però la necessità di organizzazione, di decisione, si impone anche in questo senso e non apro su questo l'argomento delle vongole perché diventerebbe una tragedia di agghiacciante attualità, ma ne discuteremo da qui a qualche giorno.
Vado al bilancio e riprendo il parere del Cal, non so se qualcuno l'ha citato relativamente all'operazione sulle Province che ha fatto molto soffrire l'Assessore Cesetti, ma è sopravvissuto, quindi l'ex Presidente della Provincia ha saputo ben trattare con i suoi nuovi e vecchi colleghi per sottolineare che se avessimo le 4 vecchie Province …, la mia Provincia, la nostra Provincia, Assessore Sciapichetti, offre oggettivamente il contributo più alto, anche perché matura 50 milioni d'avanzo di amministrazione e cede come avanzo vincolato connesso a funzioni non fondamentali ben 15 milioni, Fermo e Ascoli insieme non arrivano a 4, Pesaro-Urbino 8 e 100, Ancona 900. Penso che questo sia anche frutto della composizione anche se le Province parlano, o meglio il Cal parla da parte delle Province di 10 milioni e 175 mila di accantonamento. Non lo so, ci spiegherà cosa significa. Penso che questo sia un risultato che possa salvare capra e cavoli, nel senso che alla fine se la Provincia mantiene per le sue funzioni fondamentali, penso a Macerata, ben 35 milioni significa che tutti quegli impegni, soprattutto in infrastrutture, possono essere soddisfatti anche perché in altra parte del bilancio questo viene adeguatamente messo in rilievo.
Riguardo alla delibera di Giunta mi permetto di sottolineare positivamente l'intervento per l'Hotel House dei 100.000 euro per l'acqua, l'acqua non possiamo negarla a nessuno, ma rimane, Presidente, uno dei problemi più drammatici da un punto di vista sociale. Recentemente a Porto Recanati ho avuto modo di incontrarmi per strada con qualcuno che mi ha pubblicamente insultato per questa operazione, quindi ho preso insulti per lei Presidente, ma li ho presi volentieri, alzando la voce e dicendo che forse non ci si rende conto che chiudere l'acqua all'Hotel House significa riversare 2.500 persone sulle strade.
Certo non siamo alla soluzione finale, la soluzione finale forse costa una cinquantina di milioni e riguarda l'abbattimento dell'Hotel House, lo dico in maniera molto chiara perché non ci sono alternative; quella è una struttura impossibile da vivere e può essere sistemata solo in quel modo, non riversando la popolazione dell'Hotel House su Porto Recanati, ma chiedendo a quelle persone, con dei bonus, di acquistare degli appartamenti, parlo delle famiglie, ce ne sono più del 60%, nei Comuni dove lavorano, se ce ne sono 50/60 che lavorano a Recanati, o a Potenza Picena, o a Civitanova lì debbono andare per rimediare a questa situazione che è veramente impressionante.
Capisco che oggi chiedere 50 milioni al Governo …, però va fatto, poi la risposta non arriverà, arriverà in maniera parziale, ma va fatto.
Plaudo anche alla soluzione per Civitanova Marche e così termino il capitolo delle marchette. Per quanto riguarda il Comune di Recanati ringrazio pubblicamente il Consiglio regionale e la Giunta perché tutti i Comuni delle Marche hanno accettato come unica la candidatura di Recanati a città italiana per la cultura anche con un sostegno economico.
Oggi abbiamo il Ministro Franceschini a Recanati, purtroppo siamo qui giustamente per compiti istituzionali non possiamo essere presenti, ma per quello che mi riguarda come Consigliere residente in quella città credo che questa, Presidente, debba essere una occasione per tutti - Recanati non dovrà godere di molti benefici che verranno da questa operazione per se stessa ma per il circondario, per la Provincia, per la parte sud di Ancona – un’occasione in più, come altre occasioni si presenteranno in altre parti della regione, e con la stessa forza riuscire ad esprimere uguale solidarietà.
Plaudo alla Giunta per questo perché avere il coraggio di fare scelte di questo tipo non significa accontentare nessuno, ma cercare di favorire quelle eccellenze che fanno la differenza nella nostra regione.
Sempre riguardo al Cal ed al Crel dico che i pareri rispondono ancora ad una logica che dovremmo riuscire a superare perché questi due organismi …, al di là del fatto che saranno anche aboliti, non si capisce nella riforma costituzionale cosa rimarrà, sono i rappresentanti di due mondi importanti, significativi, però la logica è quella, cosa c'è per i Comuni? Cosa c'è per le Province? Cosa c'è per le imprese o per quel tipo di imprese, per quel comparto di imprese?
E' molto difficile ragionare con quell'ampio respiro di cui parlava il Consigliere Giancarli e dire cosa c'è per questo tipo di iniziativa, cosa c'è, lo dice il Crel, per l'internazionalizzazione, cosa c'è per la famiglia e il sociale, cioè cominciare a ragionare di comparti e cominciare a fare le scelte, ma tutti insieme, perché se la Regione Marche fa una scelta draconiana riguardo alla spesa per i servizi sociali, per il trasporto pubblico locale, 70 milioni, per l'occupazione, tutti gli altri devono adeguarsi in quella direzione e se questo è il ragionamento poi non può esserci una spinta, a parte i partiti - i partiti hanno il diritto di dire quello che a loro pare e di essere partiti, cioè parziali e dire di tutto e di più, cioè fare i conti con un bilancio non di 100 perché 100 è 100, ma di 250, immaginando spese che non ci stanno, però questa è una responsabilità dei partiti e se la vedranno con gli elettori - ma le istituzioni, il mondo delle imprese e del lavoro no, dovranno essere conseguenti per cui se insieme, Regione e Comuni prendono una linea dovrebbe essere quella che gli stessi Comuni consacrano e non cercano altre sponde, altri sostegni ed altre scorciatoie, per questo sempre su quelle relazioni, e mi avvio alla chiusura, è chiaro che il riferimento va tutto verso l'assestamento di bilancio.
Per tutte quelle parti che mancano, non credo che questo bilancio, Assessore, sia di fantasia, lo confermava il Presidente Giacinti a voce, visto che la parte delle entrate è stata certificata dal Ministero delle Finanze e se tale fosse in sede di assestamento sarebbero pianti amari, io esprimo piena fiducia nelle previsioni fatte anche perché l'ho fatto per tanti anni nei Comuni e so quanto si pagano quelle piccole entrate gonfiate che alla fine non tornano.
Sul fronte della spesa mi permetto solo di dire che forse qualche piccolo dispersivo intervento serve a poco, leggo per esempio: contributi per iniziative di carattere rilevante 7.500 euro, se inseriamo piccole cose, tanto vale dire: “Lo facciamo per quello”, non avrei nessuna difficoltà a votare un bilancio di questo tipo, mentre avrò molte difficoltà a votare un bilancio nel quale compare ancora la spesa per Aerdorica e mi fermo qui, perché 3 milioni sono veramente l'ultimo sacrificio che personalmente mi sento di fare, con questo non sto dicendo che l'Aerdorica deve chiudere, però voglio capire se questo benedetto aeroporto, che sarebbe così allettante, così desiderato, così voluto …, alla fine c'è una battuta in dialetto di una certa signora che nessuno se la prende, se fosse così allettante sarebbe già stato comprato. O c'è da fare qualcosa sulla struttura dell'Aerdorica, che non va e non mi riferisco ad altro, non al passato ma al presente, oppure tanto vale …
Significativo, Presidente, lo segnalo perché siamo molto attenti alla moralità ed all'impiego dei fondi pubblici ad usi più o meno propagandistici, però non l'ho sentito da nessuna parte, è che, credo, mai abbiamo avuto un livello di spese così basso per tutti i capitoli dal 42 al 60, al 62, al 64 e via discorrendo che riguardano l'Ufficio di Presidenza, le rappresentanze, la pubblicità, 90 mila euro, neanche una campagna di manifesti fa una Regione con 90 mila euro, quindi plaudo alla Giunta per questa sobrietà spartana che riduce al minimo quelle necessità di comunicazione, meno di quelle ci sono le telefonate personali al Presidente, è vero che le fa pure Papa Francesco, ma non possiamo pensare che con quelle comunichiamo con il resto della regione.
Chiudo sulla parte del sociale perché l'Assessore Cesetti ha compiuto un'operazione a dir poco rischiosa, consegnando alla Commissione servizi sociali un prospetto “stanziamento 2016”, che credo sia a conoscenza del Presidente in quanto mantiene le deleghe alla sanità ed ai servizi sociali, dove vengono enucleati nel dettaglio, e penso che anche le minoranze ne abbiano preso atto favorevolmente, gli interventi che vengono previsti. Lo dico con grande soddisfazione anche se poi dentro queste cifre dovremmo lavorarci un po’ perché non c'è proprio tutto, cioè ci sarebbe tutto, ma bisogna vedere se saremo in condizione di finanziare qualche legge nuova che stiamo faticosamente tentando di approvare, perché è inutile che produciamo leggi se poi non abbiamo neanche il minimo sindacale per poterle finanziare. Però non c'è dubbio che viene fatto anche rispetto al 2015 uno sforzo significativo soprattutto per quei 33 milioni e 400 mila euro che riguardano i fondi sanitari.
I fondi statali quelli sono, quindi potremo solo discutere se ripartirli in questo modo mettendo qualche cosa in più per la famiglia piuttosto che per altri settori, ma questo è quanto viene realizzato, tra le altre cose noto con piacere anche una certa aggressione nei confronti dei fondi comunitari, 2 milioni e 4 circa, cosa che nel passato era abbastanza rara. Poi rimango i pochi fondi regionali, 3 milioni e 9, più non c'è, ma mi auguro, Assessore, che se nel corso dell'anno, sarà difficile, dovessimo registrare anche solo 10 euro in più, l'unica priorità che dobbiamo soddisfare è quella che riguarda questo settore che, seppur coperto nella gran parte delle spese, segna ancora qualche sofferenza in uscita.
Noto con coraggio che vengono finanziati dei progetti, che ricordo di avere avviato come Assessore ai servizi sociali, per esempio sulla vita indipendente che riguardano pochissimi soggetti con interventi estremamente corposi. Dico che anche questo è un atto di coraggio perché finanziare la vita indipendente significa non avere nessun riscontro da un punto di vista popolare, perché, ripeto, si tratta di poche decine di unità, ma è un atto di grandissima civiltà, un tentativo nei confronti di persone che normalmente hanno subìto gravissimi incidenti stradali e che, con coraggio, quasi completamente paralizzate, cercano di mantenere un’operatività, magari continuando a lavorare e continuando una vita indipendente fuori dal proprio nucleo familiare.
Vedo anche un impegno significativo per quanto riguarda l'infanzia. Su questo, poi lo ribadirò anche al Presidente, credo che dovremo orientare anche la legge 30, questo è compito vostro in Giunta per quanto riguarda il milione e mezzo di fondi statali, facendo una scelta chiara. Questa regione è in depressione demografica impressionante e per quel poco che potremmo fare, qui non basterebbe un milione e mezzo ce ne vorrebbero 15, quel poco che potremmo spendere, spendiamolo nella direzione del sostegno alla natalità, non ne faccio una questione di famiglia, Assessore Cesetti, faccio il ragionamento che fanno in Francia, un ragionamento per me sbagliato perché i figli non devono nascere come polli d'allevamento, ma la Francia ha seguito questo criterio, si trova più del 50% dei bambini al di fuori dei nuclei familiari tradizionali, ma almeno ce li ha. Io dico almeno di tentare questa spinta, sapendo che la tenuta della famiglia o dei nuclei anche non familiari ufficialmente, ma di fatto familiari, in Italia è molto forte, questa spinta deve esserci perché siamo veramente ai minimi storici, fra i minimi storici d'Europa, per quanto riguarda il tasso di natalità.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Nel dicembre del 2015 ci siamo apprestati a discutere in quest'Aula il primo bilancio di questa nuova amministrazione regionale che, come ha citato qualcuno che mi ha preceduto, è stato definito un bilancio tecnico con l'anima, approvato con urgenza proprio perché aveva questa caratteristica tecnica, con la garanzia che entro fine febbraio si sarebbe giunti in Consiglio, apportando quelle modifiche necessarie a dargli una valenza politica.
Chi si aspettava dopo 6 mesi un bilancio politico con un forte impatto che dicesse anche qual era la visione di questa Giunta regionale, di questa amministrazione regionale, credo che oggi sia deluso da questa variazione.
Non troviamo fondamentalmente le priorità che la Giunta regionale, l'amministrazione regionale pone all'ordine del giorno di questa sua amministrazione, potevamo in effetti approvarlo prima se queste variazioni sono, come si suol dire, ben poca cosa. Abbiamo visto anche prima quali sono gli orientamenti di questa amministrazione che spostano la capacità di incidere sulle variazioni più nelle mani della Giunta che in quelle del Consiglio.
Tralascerò anche le difficoltà, che forse sono state menzionate da qualcuno dei Consiglieri di minoranza, di valutare il materiale messo a disposizione, difficoltà che avevamo già denunciato nel mese di dicembre e di fatto oggi ci troviamo più o meno a riscontrarla sia nell'erogazione del materiale che nella capacità di fare raffronti con i bilanci precedenti.
Il mio è un intervento ovviamente politico perché potrei entrare nel merito di alcune voci e dire che anch'io sono favorevole per campanilismo o perché conosco bene il problema dell'Hotel House al quale sono stati destinati 100.000 euro, anche se ricordo al Consigliere Marconi che purtroppo l'acqua all'Hotel House è stata tagliata da alcuni anni e se oggi le famiglie che risiedono lì ce l'hanno è perché c'è una cisterna della protezione civile nel parcheggio di ingresso e perché è stato aperto un pozzo che abusivamente attinge l'acqua a quelle che sono le fonti e le falde che in quella zona si formano.
Potrei esprimere alcune criticità, ad esempio sul canone di 0,04 centesimi per metro cubo sull'acqua, che non si capisce bene a quali finalità siano destinati per le comunità montane. Questa tassazione cosa va realmente a finanziare e garantire? Non voglio entrare nel singolo specifico movimento che viene inserito in questa variazione, ma fare delle considerazioni politiche.
Qual è la priorità di questa amministrazione? Quali sono le priorità alle quali l'amministrazione ha deciso di dedicare le pur scarse risorse in un momento difficile? L'Assessore adesso non è presente, ma certamente fare un bilancio con questi tagli non è semplice, ma neanche comprendere che una coperta corta, distribuendo pochi spiccioli così generalizzati, non aiuta di fatto nessuno.
Quali sono le priorità? Probabilmente mi si dirà che è stato fatto sempre così, si cerca di accontentare un po' tutti, si corre dietro a delle emergenze o a delle richieste dei singoli territori e si tacita il singolo Consigliere o il singolo territorio facendogli vedere che gli si dà qualcosa.
Se però la politica vuole cambiare, e mi sembra che fosse anche lo slogan di questa amministrazione, questo sarebbe lo strumento principe per dare un segnale di cambiamento e dire, in un momento di scarsità di risorse come questo, a che cosa dare priorità.
L'Assessore in Commissione ha detto che la proposta per le variazioni sul sociale verrà trattata in un’ulteriore manovra, allora, anche questo viene a conferma, perché da febbraio abbiamo dovuto attendere il mese di giugno, se poi il grosso della manovra, che è quella che riguarda il sociale, dovrà essere ricompresa in un’ulteriore manovra?
Vede Assessore, se fossi una amministrazione verrei qui e direi: “Mi dispiace con la scarsità di risorse non riusciamo a fare molto, per non dire non riusciamo a fare nulla” perché oggi vedo sui giornali - già annuncio che farò un’interrogazione in merito - le sale operatorie chiudono per ferie, i tagli ai trasporti delle ambulanze, per cui i malati oncologici e anche i gravi paralizzati che non si possono muovere, dall'oggi al domani, dall’1 giugno non avranno più riconosciuto il trasporto, che è un diritto. Allora io direi: “Scusate, ci dispiace, stiamo cercando di fare il massimo, ma non riusciamo a fare nulla o quasi”, non verrei qui a trionfare, a gloriarmi di un qualcosa che non dà risposte, noi oggi dobbiamo dare delle risposte ai cittadini, che risposte diamo se dall’1 giugno la gente non può neanche andare a fare cure oncologiche o di altro tipo in ospedale e se le deve pagare da sola? Su questo noi stiamo zitti e diciamo abbiamo dato 150.000 euro per la cultura! Io ho sono ancora in giacenza per Recanati, città della cultura, un’interrogazione che ho fatto sul tema. Noi ci gloriamo, cerchiamo di raggiungere questo obiettivo poi tagliamo i servizi sanitari a quei cittadini, a quel presidio ospedaliero e non sappiamo neanche se in quell’occasione riusciremo a ripristinarli o a fornirli, visto che vuole essere una cittadina che dà anche queste risposte in termini di cultura, non sappiamo se riusciremo a fornire a chi verrà dei servizi che credo siano essenziali.
Oggi non mi sento assolutamente di convalidare ed avvalorare questo bilancio, questa variazione di bilancio, perché non corrisponde per nulla alle aspettative che erano state ingenerate nei cittadini, non in noi che sediamo in questi banchi, non a chi è all'opposizione, ma nella gente che sta a casa e che vede di fatto tagliarsi risorse, tagliarsi servizi, a fronte di che cosa? Qual è l'investimento per l'economia reale marchigiana? Quali sono gli investimenti che ci fanno vedere che puntiamo sul turismo, sull'internazionalizzazione? Sono stati fatti alcuni esempi, dove è il segnale che questa amministrazione regionale dà priorità allo sviluppo reale, ai cittadini in termini sociali, in termini di diritti, come quelli sanitari?
Io queste risposte non le ho trovate! Possiamo trovare la singola voce che garantisce quello o quell'altro territorio, quello o quell'altro Consigliere, ma questa è la vecchia politica che credo dovremmo archiviare, perché, gliel'ho detto Assessore, non è semplice, nessuno ha il coniglio bianco da tirar fuori dal cilindro, però queste mi sembrano delle risposte non adeguate.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Prendo atto che il Consigliere Marconi mi ha copiato gli appunti e quindi cercherò di fare una sintesi visto che molte cose sono già state anticipate da lui.
Innanzitutto vorrei fare i complimenti all'amministrazione regionale per il quadro complessivo che porta attraverso questa variazione; non condivido assolutamente i catastrofismi che sono stati appena sottolineati da alcuni Consiglieri dai banchi della minoranza, nel senso che è chiaro a tutti che le risorse non sono quelle di alcuni decenni or sono, ma con quello che c'era a disposizione credo che sia stato fatto il miglior lavoro possibile, che non è l'ottimo, credo che questo a partire dall'Assessore ce l’abbiamo tutti chiaro, perché tutti vorremmo avere più disponibilità e più risorse per poter accontentare le richieste che arrivano non solo dai territori, come è stato banalizzato, a mo' di marchetta, molte non sono queste e poi lo dirò, ma sono richieste dei territori. Credo che molto sia stato fatto e molto potrà essere fatto in futuro.
Parto dall'esempio che qui veniva citato pochi minuti fa, credo che alcuni mesi or sono in quest'Aula e fuori si parlasse del fatto che i capitoli del sociale erano azzerati, che i parchi sarebbero bruciati perché non sapevamo più come finanziarli e come far fronte alle loro richieste, mi sembra che nell'arco di questi mesi siano state date risposte importanti da questo punto di vista.
E' stata fatta un’operazione attraverso il fondo socio-sanitario, è stata fatta un’operazione attraverso questa variazione di bilancio per cui diversi capitoli, diverse voci, che drammaticamente erano a zero al nostro ingresso in amministrazione, si stanno pian piano riempiendo non solo di numeri ma anche di contenuti.
Ripeto, è la miglior soluzione possibile? Con i numeri attuali credo di si, in termini assoluti probabilmente ognuno di noi preferirebbe rimpinguare certi capitoli.
Il fatto che vengano finanziati, è stato detto e quindi vado velocemente, interventi per l'Ersu, interventi per lo spettacolo, interventi per lo sport, credo che sia una nota di merito, poi parliamo tutti del sociale, credo che ognuno di noi, dalle amministrazioni comunali in poi, quando deve criticare una amministrazione dice che si fa poco per il sociale, perché è il tema più toccante, ma io credo che si possa risolvere anche attraverso interventi allo spettacolo, allo sport, alla cultura, se pensiamo di fare solamente beneficenza, penso che ad un certo punto le risorse finiranno, allora dobbiamo mettere in piedi degli interventi strutturali anche in altri settori che di converso possano aiutare anche il sociale oppure l’amministrazione regionale, come molte altre amministrazioni, sarà destinata a concludere le proprie attività.
Visto che molti degli interventi si sono concentrati sui primi articoli della proposta di legge 60, quelli con i numeri, io invece vorrei fare alcune riflessioni sugli articoli successivi. Per vicende di territorio, non può che farmi piacere quello che è inserito nell'articolo 4, la vendita dell'ex fiera di Civitanova non è una marchetta, ma è il significato del fatto che se le amministrazioni, gli enti pubblici, quindi coloro che vengono eletti dai cittadini, siano essi amministrazioni comunali, provinciali (finché ci sono) o regionali, collaborano e portano avanti insieme un lavoro comune per il bene dei cittadini, questi sono i risultati. Nel senso che attraverso questa operazione si dà vita ad una riqualificazione urbanistica, ne parlavamo alcuni giorni fa in Commissione, per il bene non del Comune di Civitanova o della Regione, ognuno di questi enti trova la sua risposta, ma soprattutto per il bene dei cittadini che finalmente vedono la possibilità di riqualificare una zona oggi assolutamente indecorosa della città di Civitanova, ma anche della regione Marche. Credo che questo sia il simbolo della fattività della collaborazione fra enti, laddove invece si preferisce la polemica, la discussione, gli interventi sui giornali, credo che sia più difficile arrivare a questi risultati.
L'articolo 5, anche qui molto velocemente, mi serve per dire: ben vengano i sostegni alle aziende cooperative che in qualche modo hanno aiutato negli anni la piccola e media impresa, mi serve questo appiglio, Assessore, e mi auguro che poi nella fase di assestamento si riesca in qualche modo a tappare una lacuna nel senso che, questo è un intervento per la cooperazione, ma tutta la fase della cooperazione complessiva vede pochi spiccioli all'interno del bilancio comunale e di questa variazione.
Credo che non debbo sottolineare, perché andrei fuori tema, l'importanza della cooperazione, molte aziende oggi in crisi vengono in qualche modo salvate e riqualificate attraverso la costituzione di società cooperative di dipendenti che lavorano all'interno di quelle attività, e del mondo della cooperazione con tutto quello che muove e svolge all'interno della realtà marchigiana, ma non solo.
Penso che questa sensibilità sia stata dimostrata dall'amministrazione attraverso questo singolo intervento, mi auguro che recuperando risorse in fase di assestamento si possa mantenere, non dico un impegno, ma un’attenzione verso questo mondo che, ripeto, ha un'importanza viva ed rilevante per la realtà marchigiana.
Per quanto riguarda l'articolo 6, già è stato detto, l'Hotel House. E’ chiaro che quello che diceva la Consigliera Leonardi è assolutamente vero, fino ad oggi è stato così, l'intervento dell'amministrazione serve a dire che ci auguriamo, attraverso un impegno concreto, che non sia più così, che si possa finalmente sanare una situazione che oggi è assolutamente di imbarazzo per tutti, quella di non dare acqua potabile ad un gruppo di cittadini. Questo è un piccolo intervento, non è risolutivo, ma dà un segnale. Anche qui so che la Giunta regionale attraverso la figura del Presidente sta lavorando ad una soluzione di più ampio respiro anche se questa realtà, che non è di stretta competenza regionale, interroga tutti sulla possibile soluzione, quindi mi auguro che anche qui si possa arrivare nel più breve tempo possibile ad una intesa positiva per quella realtà.
Per quanto riguarda le Province credo che l'amministrazione regionale debba essere presa ad esempio, e so che è avvenuto, proprio per la rapidità e l'evoluzione positiva con la quale si è arrivati ad una soluzione della diatriba che in molte Regioni è ancora in atto tra la realtà delle Province e delle Regioni.
Ritengo che sia stato fatto un lavoro ottimo da parte dell'Assessorato, da parte di tutti gli uffici e anche da parte delle Province che si sono viste per legge statale esautorate di alcune competenze che fino ad oggi avevano. Però, ripeto, mi sembra che il quadro sia stato ricostituito anche qui nel miglior modo possibile.
La segnalazione che faccio, che è stata già riferita da alcuni colleghi, è che le risorse che sono state recuperate dal bilancio regionale vengono in maniera disomogenea da diversi territori.
Come ho detto anche in III Commissione, soprassiedo sulle responsabilità, ognuno di noi ha una visione diversa, chi dà la colpa alle Province, che non sono state brave a spendere quei soldi, chi invece fa loro i complimenti perché oculatamente hanno fatto un lavoro magistrale ai fini del rispetto del patto di stabilità, ma ripeto scansando per un attimo la bassa polemica politica, è chiaro che quelle risorse le Province le avevano impegnate non per sè o per tornaconti personali, ma per investimenti sul territorio. Quindi l'appello che faccio, non all'euro o al singolo atto amministrativo, ma che in qualche modo si tenga conto di questi impegni che erano stati presi sul territorio, anche qui a favore dei cittadini non delle singole amministrazioni provinciali o comunali, e la Regione ha ora su di sè la responsabilità di questi interventi. Lo si diceva prima, io ho valutato la posizione della Provincia di Macerata, su 14 milioni di euro 9 erano per strade ex Anas, per le manutenzioni di strade ex Anas, poi per l'edilizia pubblica e per l'intervento sui suoli, interventi importanti per i territori.
Immagino che ogni Provincia abbia questo tipo di interventi e questo tipo di necessità e che in fase di investimento, in fase di impegno di spesa, si possa tenerne conto e quindi proporzionalmente recuperare queste risorse.
Non impiego altro tempo, ribadisco il mio parere favorevole a questo atto amministrativo perché ripeto con le risorse, con la disponibilità e con le condizioni che ci sono oggi, credo che sia stato fatto il miglior lavoro possibile, quindi mi auguro e sono certo che questo impegno proseguirà nel corso degli anni futuri. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Mi stavo annoiando perché quando si parla di soldi da spendere ed i soldi non ci sono, tanta poesia non c'è, perché tu parli di fare un bilancio, parli di spendere, di destinare risorse quando hai da spendere, quando non ce l'hai diventa un cartone della Walt Disney.
Poi sono stato colto da un paio di emozioni forti, stimolate dai Consiglieri Marconi e Micucci sulla mia provincia di Macerata, non vorrei appartenere a questa provincia così scalcinata, però è la mia provincia, tanto che negli ultimi 5 anni ho avuto l'onore di avere come Presidente il mitico Pettinari che ha fatto avanzare 15, 20, 30, 40 milioni di euro perché non sapeva come spenderli, di peggio in Italia …, neanche Putin, neanche Obama fanno queste genialità e ci hanno detto che siamo grandi e che come noi nel mondo non c’è nessuno! Questa è la prima riflessione.
La seconda cosa che vorrei sottolineare è la storia dell'Hotel House, che non volevo evidenziare, ma ci sono sempre i birbi che pensano che con 100.000 mila euro fanno ridere l'Astea. L'Astea, Consigliere Marconi, non dobbiamo farla ridere con 100.000 euro, perché bene o male lì l'acqua arriva, lì ci sono altri problemi e l'Assessore Cesetti lo sa perché ce l’abbiamo portato, lì la situazione è drammatica!
Non dobbiamo far ridere nemmeno la Ubaldina, la vecchia e cara sindachessa che pensava di spianare tutto: io faccio, rifaccio, appartamenti, giù soldi, speculazione, ma non ha capito niente, perché lì c’è possibilità di risanare. Ubaldina piglia su e porta a casa, tra i denti! L'Astea, lo stesso ed anche la Provincia.
Questi sono gli argomenti che mi hanno fatto gasare perché cosa vuoi parlare di un bilancio quando non ci sono soldi da spendere? Però di fronte a certe informazioni non esatte, mi devo ribellare.
Riguardo all'Hotel House confido nel buonsenso dell'Assessore Cesetti, perché siamo stati lì, con discrezione, riservatezza, per trovare una soluzione all'abc, alle cose primarie, non per far ridere l'Astea ed ottenere due voti, Consigliere Marconi, noti bene, perché se no farò sangue! Passo e chiudo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Consigliere Micucci, credo che nessuno abbia fatto catastrofismi, credo ci sia un momento di delusione perché poi la qualità e le capacità delle persone, quindi degli organismi si misurano nel momento della difficoltà, perché tutti sono buoni quando ci sono soldi e quando ci sono possibilità e risorse ad andare avanti.
Nel momento della difficoltà si misura veramente la capacità degli uomini e delle organizzazioni e questa Giunta mi sembra che dietro al paravento, che poi è reale, dei tagli alle risorse, li stia accettando supinamente, per cui si tagliano le Regioni, si tagliono i Comuni, si taglia tutto per cercare di risparmiare, ma nessuno dice che il debito pubblico aumenta e allora questi tagli dove vanno a finire? Che cosa succede? Questo Governo cosa sta facendo?
Mi sembra che un atto di orgoglio, un atto di ribellione quasi, rispetto a questo andamento, l'abbia fatto per esempio domenica il Sindaco di Bologna, appena eletto, che ha preso e con il suo codazzo che cantava “Bella ciao” è andato ad omaggiare i caduti della resistenza e nella prima dichiarazione ha detto: “Renzi deve capire che se taglia le risorse dei Comuni non si va in nessun posto”. Non si va in nessun posto e si prendono delle bastonate più forti di quelle che il PD ha preso domenica, perché in effetti che accidenti di politica si sta facendo?
Con tutto il rispetto per il Presidente e gli Assessori solleciterei la maggioranza e la Giunta ad uno scatto di reni, ad uno scatto di orgoglio, altrimenti rimane il governicchio che campicchia, sempre nell'accezione buona del governicchio e del campicchiare, e questo bilancio sembra che segua queste linee.
Un sacco di cose sono state già dette e probabilmente ne ripeterò qualcuna, chiedo scusa, soprattutto c’è ancora la concezione della maggioranza che deve fare tutto da sè, che può fare tutto da sè e che l'opposizione diventa solo un fastidio, almeno questo sto percependo da neofita, invece l'opposizione è una risorsa, può mettere a disposizione le conoscenze, le competenze, la voglia, l'entusiasmo e chiudere una maggioranza in questo modo, per cui noi non siamo partecipi di nulla se non delle decisioni che sono già state prese, mi sembra non solo poco democratico - ma in questo caso lasciamo stare la democrazia - ma mi sembra rinunciare ad una risorsa, ad una possibilità che potrebbe essere “sfruttata”, utilizzata per il bene dei cittadini marchigiani, di quelli che ci hanno votato e di quelli che non ci hanno votato.
Tornando all'argomento, a fine febbraio primi di marzo, noi abbiamo fatto alcune sollecitazioni nella II e nella III Commissione, parzialmente anche nella IV e abbiamo chiesto alcuni documenti relativi alle richieste di risorse che i dirigenti della Regione chiedevano di destinare ai rispettivi settori di loro competenza.
Richieste che sono propedeutiche all'imminente variazione di bilancio e che in occasione della presentazione del bilancio di previsione 2016/2018, a dicembre, la Giunta aveva preannunciato di fornire ai Consiglieri per i primi giorni di marzo, esattamente 4 mesi fa e sono arrivate solo ora.
Leggo velocemente, stringiamo i tempi, perché gli interventi sono stati tanti e ce ne sono ancora.
Le richieste fatte allora, anche se oggi risultano datate, non perdono di fondatezza in quanto tra la fine dell'anno scorso ed i primi del 2016 i dirigenti, come fanno ogni anno, formulano le loro richieste sulla base dei programmi da realizzare, secondo i compiti che sono stati loro demandati, ovvero seguendo sia le attività ordinarie che i progetti previsti dalla programmazione della Giunta.
Leggendo le carte però in questi giorni vediamo che le richieste di questi dirigenti sono state in molti casi soddisfatte, in molti altri disattese, e quando noi richiediamo l'eventuale modifica ci sentiamo spesso rispondere che “è inutile stanziare risorse quest'anno in certe poste del bilancio perché con le nuove modalità di bilancio non si riuscirebbero a spendere” potremmo ob torto collo accettare questa motivazione se non fosse però che le risorse già programmate dovremmo trovarle inserite anche negli anni 2017 e 2018, anch'essi di competenza di questo bilancio. Infatti se la motivazione reiterata che ci viene fornita ad ogni nostra osservazione è quella di seguire la competenza potenziata del 118, dovrebbe esserci coerenza nel seguirla su tutta la programmazione nella sua completezza.
Gli anni successivi a quello corrente devono essere "curati" infatti allo stesso modo.
Il bilancio annuale, come lo conoscevamo prima dell'armonizzazione, non c'è più, e c'è un bilancio triennale. I programmi vanno fatti non su 365 giorni ma su circa 1100. Non condividiamo, ma potremmo anche comprendere il timore di esporvi come maggioranza con una previsione errata, ma si tratta appunto, come dice la parola stessa, di un bilancio di previsione e dunque coerente con la programmazione enunciata ed annunciata dal programma elettorale in avanti. Ci aspettavamo dunque di leggerlo su carta, con relative assunzioni di responsabilità, invece ci avete messo di fronte ad un bilancio "in progress", incompleto, più sicuro per voi, più tranquillo per voi che dovrete renderlo poi operativo, certo, ma con poca attinenza con quella che si intende universalmente come programmazione e intendo una corretta programmazione.
Tutto ciò è evidente anche con un colpo d'occhio frettoloso, guardando ad esempio le spese per le convenzioni: se sappiamo già per tempo che dobbiamo pagarle, perché non inserirle in bilancio fin da dicembre? Parlo, tanto per fare un esempio delle adesioni al Forum europeo della sicurezza urbana, all'Amat, alla Fondazione città del teatro, all'Istituto nazionale di urbanistica e così via.
Ma veniamo alla documentazione in esame oggi: in I Commissione, devo dire una Commissione che funziona e lavora alacremente e bene, abbiamo fatto presente che fornire tabelle riferite alle sole modifiche non ci permetteva di esprimere, lo ha già detto anche il Consigliere Fabbri, una valutazione complessiva dato che, dall'approvazione del bilancio 2016-2018 di dicembre, erano intervenute alcune modifiche, sia con la legge 8/2016 che con le numerose delibere di Giunta. Infatti importi per diversi milioni hanno subìto collocazione diversa nelle missioni e nei programmi.
Avevamo chiesto una rappresentazione schematica ed "usabile", tipo file in excel, che ci permettesse di raffrontare al bilancio di previsione 2016-2018, le variazioni e le risultanze di bilancio intercorse prima e dopo questa variazione, oltre che una situazione di preconsuntivo dell'anno 2015.
Non ci sembrava una richiesta non pertinente, ma utile a tutti i Consiglieri sia di maggioranza che di minoranza per svolgere la loro funzione in questo momento delicato della vita politica dell'Assemblea legislativa. Soprattutto in considerazione del fatto che “il principio della comparabilità e verificabilità dice che gli utilizzatori delle informazioni – leggo la norma perché a volte le norme vanno ricordate - di bilancio devono poter comparare nel tempo le informazioni analitiche e sintetiche di singole o complessive poste economiche, finanziarie e patrimoniali del sistema di bilancio, al fine di identificarne gli andamenti tendenziali. Le informazioni contenute nel sistema di bilancio, come qualità essenziale, devono essere prontamente comprensibili dagli utilizzatori e avere capacità di garantire sinteticità e allo stesso tempo analiticità delle conoscenze, cosicché, esaminando i dati contabili, si possa avere una ragionevole conoscenza dell'attività svolta dall'amministrazione pubblica in esame e dei sistemi contabili da lei adottati al fine di ottenere dagli elementi quantitativi e qualitativi disponibili, chiare e trasparenti informazioni”.
Uno legge questa enunciazione così bella, precisa e puntuale poi si trova di fronte ad una realtà che è un po' deprimente.
“I documenti contabili che non rispettano il principio della veridicità e di tutti gli altri principi allo stesso collegati, non possono acquisire il parere favorevole da chi è preposto al controllo”. Noi Consiglieri siamo preposti al controllo? Si, evidentemente.
Accade così, e riporto alcune dichiarazioni fatte, che solo alla fine della seduta di Commissione per esaminare il bilancio, ci viene consegnata una copia della relazione dei revisori nella quale abbiamo il piacere di leggere, forse grazie proprio a una richiesta dei revisori stessi, una tabella comparativa, solo a missioni e programmi, i dati del bilancio con l'evoluzione a partire dall'approvazione di dicembre, con la variazione della legge 8/2016, con le variazioni apportate con le delibere di Giunta, con la variazione odierna, fino al risultato finale del bilancio di previsione comprensivo di tutte queste modifiche. Dunque, se i dati ci sono, se ci sono i dati a missioni e programmi sono ottenibili, sono già in possesso degli uffici, come sommatoria di capitoli di dettaglio ci giunge veramente incomprensibile la reticenza a fornirli, o il ritardo a fornirli. Ci sono arrivati infatti, come diceva il Consigliere Fabbri, solo venerdì pomeriggio.
Così come non ci è stata fornita una situazione di preconsuntivo del 2015 a missioni e programmi, da poter confrontare, almeno per vedere gli andamenti della gestione. Quelli del 2015 sono dati inoltre che dovrebbero essere ormai definitivi, dato che il decreto legislativo 118 prevede che le Regioni approvino il rendiconto entro il 31 luglio dell'anno successivo, con preventiva approvazione da parte della Giunta entro il 30 aprile, per consentire la parifica della Corte dei Conti.
Anche la legge regionale n. 31 del 2012 dispone che il rendiconto generale sia presentato dalla Giunta al Consiglio entro il 30 aprile. Ma a tutti è noto che se non c'è una sanzione, meglio se pecuniaria, che imponga il rispetto della legge (anche se la legge l'abbiamo fatta noi stessi) a volte viene violata, anzi spesso viene violata.
Tornando alle richieste fatte dai dirigenti di cui parlavo prima, abbiamo rilevato che per la qualità dell'aria non sono state stanziate risorse necessarie per poter giungere ad una esatta rilevazione delle emissioni, né per la manutenzione delle centraline – sto parlando di temi a noi cari - che non avrebbero quindi copertura per i ricambi in caso di riparazione o obsolescenza. Se non si rileva il problema, forse ci si vuol far credere che il problema non esiste?
Sulle aree protette sono stati stanziati in aumento solo 250.000 euro, qualcosa forse in più per la gestione siti di "Rete Natura 2000", ma siamo comunque lontani dalle necessità incomprimibili, oltre che mancare come dicevamo gli importi del 2017 e 2018. E tra sei mesi? Il baratro oppure la questua di fine anno, come si è fatto per il 2015. Mi sembra poco dignitosa questa soluzione.
Tra le altre richieste inascoltate, le spese per la Rete ecologica della Regione Marche, la lotta al randagismo, come da punti esposti nel vostro Defr e giustamente richiesti dai Dirigenti, non c'è niente di niente, quindi il Defr rimane un documento di buone intenzioni? Non lo so.
Per la tutela delle acque, meno di un terzo della richiesta è stata soddisfatta.
Sulla difesa del suolo, non si capisce, ci sono delle cose strane, non si capisce perché una richiesta del 2017 è stata inserita nel 2016, pensate di effettuarla nel 2016? Se è così buon per tutti.
Per la difesa dall'inquinamento da idrocarburi, come mi dice sempre il Consigliere Giorgini, non c'è assolutamente niente.
Diverso il discorso per il turismo e per lo sport, lo diceva il Consigliere Giancarli che oltre allo sport alludeva al “cuore”, mi è piaciuta questa cosa del cuore che riguarda la difesa del nostro patrimonio, della nostra cultura, delle nostre lotte che hanno portato i nostri padri, i nostri nonni e noi stessi qui e che adesso in questo Governo strano stanno venendo spazzate via tutte, una alla volta.
Queste cose sono state soddisfatte quasi tutte e questa è una cosa che non si può che apprezzare, tranne la richiesta per la realizzazione di interventi per il commercio equo e solidale.
Quello che passa è che facciamo venire i turisti, e questo va bene, ci spertichiamo di dichiarazioni dicendo che la regione, il turismo, la qualità della vita, il territorio, ma poi li accogliamo su terreni dove non si fanno bonifiche, ma nemmeno se ne conoscono i siti perché non si terminano le mappature, così pure sulla qualità dell'aria, niente difese da sversamenti, poco o niente da una parte e molto dall'altra … davvero molto poco equo e solidale.
Vi sollecito quindi, non con catastrofismo ma con un appassionato e fiducioso invito, ad ascoltare le richieste e le esigenze che vengono dai territori e dagli uffici competenti - che sono quelli che devono mettere in pratica i progetti che vengono fatti, a volte molto bene ma poi inattuati nella pratica - senza andare ai tagli lineari, non per fare marchette (poi spiegherò ai giovani in sede privata cosa significano le marchette, perché io sono vecchio e sicuramente lo so) ma per avere dei progetti e dei programmi che siano coerenti con quanto aveva nel programma il Presidente Ceriscioli e tutta la sua maggioranza.
Diamo respiro ad una politica di programmazione della nostra regione e non prendete come una chiusura, anche se lo è, il nostro voto contrario a questo bilancio. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi

Romina PERGOLESI. Buonasera a tutti. Sarò un po' più breve del mio capogruppo così recupero un po' di tempo. Il Capogruppo merita più tempo.
Sarò più breve, ma anche più cattiva, un po' perché ho dovuto passare il fine settimana a controllare tutto il vecchio previsionale dato che, come hanno detto poc'anzi il Consigliere Fabbri e tutti gli altri, abbiamo ricevuto questi documenti in maniera tardiva ed alquanto offensiva, oserei dire; tra l'altro mi sembra che non siano stati nemmeno girati agli altri Consiglieri, e lo trovo alquanto grave.
Il libro delle favole tanto proclamato si è trasformato in un testo degli orrori! Le critiche e le battaglie che da mesi portiamo in Aula sono tutte improntate alla difesa dei diritti e della tutela della salute dei cittadini. Vorrei ricordare l'aspettativa di intere comunità su un ripristino importante del fondo sociale che anche in questa sede di variazione di bilancio è venuta meno e rinviata ancora una volta ad una fantomatica maximanovra straordinaria sul sociale, presentata dall'Assessore Cesetti che gentilmente è venuto in Commissione sanità.
Vorrei ricordare che la chiusura di strutture sanitarie essenziali per il territorio e di punti nascita di eccellenza, come quello di Osimo e San Severino, in nome di una spending review che non ha però impedito al Presidente Ceriscioli di investire svariati milioni di euro per i nuovi ospedali modello, come quello di Jesi, che di certo non rispondono alle necessità, sono state confermate da quello che assomiglia più ad un bilancio regionale accessorio piuttosto che ad una programmazione efficace ed efficiente su questioni essenziali, indispensabili per la crescita di una regione messa in ginocchio dalla crisi e dalla gestione allegra del suo predecessore, Presidente.
Vorrei far notare solo alcune spese anomale che ci hanno colpito subito: 5 milioni destinati ai sistemi informatici, manutenzione software; 50 mila euro per consulenze legali; 50 milioni per interessi passivi del debito pubblico; 20 milioni per la realizzazione di investimenti sanitari, ma la cosa che veramente mi ha colpito di più sono i 150 milioni destinati per prestazioni sanitarie ai cittadini della regione Marche regolati in mobilità.
Un Presidente che tiene alla sua regione dovrebbe innanzitutto valutare dove ci sono i maggiori sprechi e vedere come recuperare questi sprechi e queste risorse per evitare che non ci siano che pochi spiccioli per questioni importanti.
La nostra priorità è il diritto alla casa, alle famiglie, il sostegno alla povertà, all'integrazione dei soggetti con gravi disabilità e non autosufficienti. A favore di questi abbiamo presentato degli emendamenti che riguardano: il fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli; i contributi ai Comuni per il sostegno ai canoni locativi dei cittadini meno abbienti; i contributi ai Comuni per gli sostegno a gli inquilini morosi incolpevoli; la riqualificazione delle attività consultoriali - poco tempo fa sono venute in audizione delle signore che ci hanno anche fatto presente come i consultori non siano più efficaci come una volta proprio a causa della mancanza di fondi; il fondo regionale anticrisi; la quota destinata al rimborso dei ticket sanitari dei lavoratori licenziati, in mobilità e in cassa integrazione, che attualmente è pari a zero; la spesa per la somministrazione gratuita dei farmaci di fascia C ai soggetti affetti da malattie rare. Tutto questo togliendo pochi spiccioli ai 120.000 euro per l'acquisto di libri ed altre pubblicazioni, alla pubblicità, al centro informatica, alla Camera di Commercio di Pesaro-Urbino (90 mila euro), all’informazione e l'editoria (100 mila euro) e al Giubileo (260 mila euro).
Chiediamo ai Consiglieri di approvare i nostri emendamenti che tolgono pochi spiccioli a queste voci per destinarle a questioni più importanti perché se è vero che c'è questa convinzione che la Regione non ha più soldi da spendere, mi auguro che i soldi vengano spesi in maniera più efficiente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Sarò veloce in quanto molte cose che volevo dire le ha già sottolineate chi mi ha preceduto, alcune però ci tengo anch'io a ribadirle, prima fra tutte il discorso del ritardo.
Un bilancio tecnico presentato a dicembre, che doveva concludersi a febbraio 2016, e siamo a giugno a discutere della variazione.
Mi sono chiesto perché e mi sono dato una risposta da solo, probabilmente ci sono stati dei fattori, adesso non voglio giustificare l'Assessore, ci mancherebbe, come il cambio della normativa che sicuramente ha inciso, ed ho pensato maliziando che magari il bilancio precedente, quello lasciato dalla precedente Giunta Spacca, avesse messo in difficoltà l'Assessorato, quindi per far quadrare un po' tutto con la nuova legge si è preferito portare un bilancio a zero, quello che abbiamo visto a dicembre era un bilancio a zero. Però metterci 6 mesi per aggiustare il bilancio ..., forse si poteva fare meglio.
L'altra cosa, Assessore ci tengo che ascolti, l'altra lamentela che ho da fare è quella sulla tabella che è stata presentata in Commissione bilancio, io non appartengo a quella Commissione però ho partecipato. E' stata presentata una tabella con le sole variazioni, il Consigliere Fabbri aveva espresso una richiesta condivisa da più parti, anche dal sottoscritto, di avere una tabella comparativa non solo con le variazioni e quando anch'io ho sottolineato questo aspetto sono stato ripreso e mi è stato detto: “Mica siamo a scuola, questo è un bilancio, una variazione di bilancio”.
Queste parole che mi ha detto Assessore, mi hanno fatto pensare ad un esempio: è come se mio figlio tornando da scuola mi dicesse: “Sai papà ho preso +1 in inglese rispetto alla volta scorsa”, allora a me verrebbe la curiosità di dire “quanto è +1?” perchè se prima era 3 e adesso è diventato 4 mi preoccupo, se prima era 8 e adesso è diventato 9 sono contento.
Questo esempio terra terra per far capire che la richiesta avanzata dal Consigliere Fabbri, condivisa anche da me e da tanti altri, era una richiesta di chiarezza, di trasparenza, probabilmente lei ha più esperienza di noi, noi dobbiamo imparare, dobbiamo crescere ed abbiamo bisogno anche di strumenti chiari.
C'è stato dato l'accesso al Siegi, a me personalmente una settimana fa, quindi non ho avuto tempo di entrare e di capire il sistema perché è complesso.
La tabella chiesta dal Consigliere Fabbri, la tabella excel comparativa, a me non è arrivata. La richiesta è stata fatta dal Movimento 5 Stelle, che facciamo la diamo solo al Movimento 5 Stelle? No, era stato detto di estenderla a tutti.
Mi verrebbe da dire: “Non abbia paura Assessore, ci dia questi dati con tranquillità e serenità” perché non siamo così cattivi, siamo qui per dare il nostro contributo.
Il mio piccolo contributo sul bilancio lo do evidenziando due aspetti, la prima cosa che manca Assessore è il cappello, il cappello per l'elemosina dei Sindaci, perché con quel fondo straordinario a favore degli enti locali, che abbiamo messo, manca solo un cappello per l'elemosina.
Non aggiungo altro perché anche il giudizio del Cal mi è sembrato impietoso.
Noto dei settori in cui, secondo me, si poteva osare di più. Uno sicuramente è quello dell'ambiente, ci sono molti aspetti sull'ambiente, adesso vedremo anche con gli emendamenti, però penso che in fase di assestamento di bilancio forse si potranno vedere meglio quali sono i settori carenti.
Sottolineo anche la scuola e la sanità, sulla scuola pubblica ci sono molti settori che, in proposito ho presentato un emendamento che poi illustrerò, bisognerebbe aiutare un po' di più perché i privati, ad esempio, contrariamente alla scuola pubblica, ricevono più fondi; sulla sanità penso agli investimenti che, secondo me, andrerebbero fatti.
Io ho presentato delle interrogazioni proprio su questo argomento, sulla sicurezza delle strutture, perché è vero, e l'ho detto anche la volta precedente e lo ripeterò quando ritorneranno in Aula le interrogazioni, che noi possiamo pensare in grande, però dobbiamo preoccuparci dell'esistente. Investimenti e finanziamenti consistenti per la sicurezza delle strutture che già abbiamo sono a mio avviso doverosi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Voglio lasciare le conclusioni all'Assessore Cesetti che sul bilancio è espertissimo ed entrare sulle materie che seguo come delega.
Per quanto riguarda il sociale, affermazioni del tipo che non ci abbiamo messo le risorse o che siamo fuori dalla programmazione sono esattamente contrarie a quello che è avvenuto, è evidente che con un bilancio di 130 milioni il punto vero è che le risorse sono poche, non è che ci vogliamo girare attorno e fare grandi pensieri strategici partendo da 130 milioni, la strategia non la si fa con gli spiccioli, ma con risorse un po' più significative e con prospettive più forti.
Sul sociale abbiamo fatto una scelta molto forte che è quella di finanziare per l'intero il settore socio-sanitario e ovviamente trasferire ogni anno tutte le risorse che arriveranno dallo Stato.
Quest'anno ridiamo i famosi 63 milioni di euro, che era la cifra che storicamente metteva la Regione, dicendo che saranno gli stessi nel prossimo anno, di quello dopo, di quello dopo ancora, perché attraverso il socio-sanitario andiamo a finanziare una funzione importante.
Cosa chiediamo al resto del sistema? Di adattarsi dentro un orizzonte di lunga prospettiva, di programmazione, sapendo che quest'anno, il prossimo anno e l'altro ancora puoi contare su quelle risorse, su quei capitoli, su quegli indirizzi, avendo da una parte una sostanza economica importante e dall'altra la possibilità di combinare l'attività dei Comuni ad integrazione di questa scelta, operando a livello di ambito, integrando l'attività a livello di ambito, facendo la gestione di ambito. E qui viene fuori l'aspetto normativo, lo dico all'Aula, strategico-normativo, bisogna che la gestione a livello di ambito divenga un obbligo con la penale, come ha detto molto bene il Consigliere Maggi, se non c'è la pena gli italiani non si muovono, senza sanzione non ci si muove.
Sanzione: non prende più un euro degli altri 63 milioni, è semplice, chi non gestisce a livello di ambito e non di singolo Comune, promuovendo quell'integrazione fra enti che è un fatto virtuoso, strategico, di prospettive, i 30 Comuni a cui accennava prima il Consigliere Marconi, si diventa un oggetto solo lavorando insieme e lavorando per davvero, non per finta. Quindi sul sociale risorse stabili, durature, che permettano la programmazione, che si possa integrare con la normazione che veda con più forza coercitiva la gestione associata dei servizi con tutto quello che produce di positivo.
A fianco a questi, altri 7 milioni circa l'anno di fondi europei sono una novità in campo sociale. Mai siamo riusciti ad avere uno spazio così importante, perché? Perché è una visione di valori, di cuore, come ha detto qualcuno, il Consigliere Giancarli mi sembra, perché il nostro cuore batte su questi argomenti, sul sociale e sull'attenzione che ci possiamo mettere.
70 milioni è più di quello che c'è mai stato anche nelle migliori tradizioni di una Regione che ha sempre previsto importanti risorse sul sociale, ma che vanno integrate con quelle dei Comuni.
Guardando i tagli in bilancio ed il fatto che i Comuni sono usciti dal patto di stabilità - è stato tolto il patto di stabilità ai Comuni - facendo un po' di storia finanziaria direi che i Comuni sono messi meglio della Regione nella parte economica, quindi si tratta di integrare le nostre azioni, non dico di andare noi con il cappello in mano dai Comuni, ma neanche viceversa. Parliamo di una fase che negli ultimi due anni ha posto un'attenzione diversa ai Comuni, con la possibilità di appianare i problemi del passato, per chi ce li aveva, ve lo traduco: mutui trentennali a copertura di risorse che mancavano nei bilanci, ma che erano iscritte. Si è risolto il problema di circa la metà dei Comuni marchigiani, c'è l'elenco da qualche parte, se uno vuole lo può andare a trovare, e per l'altra metà addirittura la possibilità di spendere le liquidità che avevano in avanzo, cosa che era impossibile da circa una decina di anni, e di fare il pareggio per cassa, cioè quello che incassano lo possono spendere, non avendo più il tema del saldo del patto.
Meglio di così non poteva essere, allora dobbiamo integrare bene le nostre politiche con quelle dei Comuni, un rapporto in cui i Comuni non sono, in questo momento, la parte penalizzata dagli indirizzi di finanza generale. Questo sul sociale.
Per quanto riguarda la parte sanitaria, è bella l'aspirazione di non pagare i 50 milioni di oneri passivi, ma quelli credo che li dovremo pagare per forza, sono la quota in gran parte di mutui accesi negli anni, …. cosa? Sarebbe bello non pagarli, lo dico io, sarebbe bello non pagarli, ma quei 50 milioni li dobbiamo trovare perché è una obbligazione che la Regione ha. 150 milioni di mobilità passiva del 2013 sono quelli che pagheremo e vanno pagati a saldo ovviamente, non per intero. E’ la mobilità passiva di 2 anni e per forza la dobbiamo pagare e questa mobilità passiva è stata costruita su un modello che voi difendete, quello del sistema frammentato di piccoli ospedali sparsi nel territorio che non riescono a dare servizi.
Questa cifra di mobilità passiva è la cifra di quel modello, non della riforma che farà la sua mobilità passiva più avanti, per carità, e quando ci siamo messi in moto per cambiare, l'obiettivo era anche quello di ridurre questa benedetta mobilità passiva, offrendo più servizi nel territorio, come lo si fa? Riducendo la frammentazione.
L'accordo con San Marino è intelligente, perché ci permette di fare uno scambio in termini di attività, in modo da dare servizi ai nostri cittadini, quelli che ci abitano vicino e non capiscono perché non possono andarci. Se lei abita da un'altra parte capisco che questo problema non ce l'ha, ma chi abita a pochi chilometri si pone la domanda “Ma perché non posso andare a prendere i servizi lì?” e viceversa San Marino che fino ad oggi gli accordi li ha sempre fatti con l'Emilia Romagna, può trovare servizi di qualità a Torrette, perché ce ne sono in abbondanza, o a Marche Nord o laddove ritiene più opportuno andare a trovarli nel sistema sanitario regionale, perché avendo una sanità molto piccola, non potrà mai permettersi determinati servizi, determinati numeri, determinati livelli.
E' una politica intelligente che anziché essere vittima del proprio destino, costruisce percorsi ed accordi che permettono di scambiare il meglio della nostra sanità con servizi dati di prossimità ai cittadini marchigiani che quindi possono godere di quelle risposte.
E’ anche essenziale la riforma in campo sanitario per poter invertire la rotta, io non ho mai visto che uno rimane com'è e risolve i problemi, arriva qualcosa di magico e mistico che li risolve.
A maggior ragione, proprio per i numeri che ha letto, è importante portare avanti le riforme come fatto strategico, non temporaneo, non vivere alla giornata, non fare gli atti. No! Fare le cose, portarle avanti, risolverle e investire.
Investire, come ha detto molto bene il Consigliere Bisonni, sul futuro, senza mai dimenticare il fatto che noi abbiamo strutture che ad H24 devono dare le risposte, devono essere attive, rispondenti ed essere sicure.
Terzo aspetto lasciatemelo sottolineare, è evidente che il grosso delle scelte di maggior peso sono sui fondi europei, giustamente il Consigliere Giancarli cita i 100 e passa milioni sulla banda ultralarga, l'investimento per le aree a fallimento di mercato che andrà ad integrarsi con gli investimenti su aree a successo di mercato, in realtà l'impegno complessivo sulle Marche è ancora superiore, perché è quella infrastrutturazione che poi farà fare un salto di qualità al sistema.
Ancora di più, non so se ci riusciremo, perché questa è una delle partite che vorrei portare all'accordo fra le tre Regioni, se noi lavorassimo in una prospettiva, anche questa credo, di grande valore strategico, di collaborazione macroregionale, dove immergere lavori ed attività, potremmo aumentare, in termini di risposta di scala, i nostri fabbisogni.
Quando decidiamo di fare il soggetto aggregatore per gli acquisti insieme, non facciamo una scelta di alto e forte valore strategico? Non abbiamo la possibilità di recuperare milioni al servizio della nostra comunità? Quando facciamo un unico investimento sul 112 non facciamo la stessa cosa? Quando vogliamo lavorare sul soggetto pagatore agricoltura, non miriamo ad accelerare le risposte ed i tempi ai nostri cittadini?
E' su questi orizzonti che più facilmente giochiamo partite strategiche rispetto purtroppo al bilancio che, variato o non variato, resta di risorse estremamente modeste e sta a noi, in una visione di priorità, giocare al meglio quel pacco di risorse ben superiori che sono i fondi europei o, come dicevo prima, quelle relazioni, quel modo di fare e di agire che in genere tende a forme di aggregazione che ci permettono di massimizzare il risultato, sia l'aggregazione dei Comuni negli ambiti sociali, che l'aggregazione fra le Regioni nel disegno macroregionale.
Il nostro bilancio piccolino sta all'interno di queste partite, garantisce i cofinanziamenti per avere i fondi europei disponibili, mette in gioco le risorse su quelle partite che certamente non potremo mai finanziare con i fondi europei, da priorità ad interventi di sistema che aggregano l'azione della Regione con quella degli enti locali. La sua strategicità non è in sè ma nelle relazioni che ha con gli elementi che danno prospettiva, programmazione e strategicità al nostro modo di agire.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Riparto dal Presidente che ringrazio perché, in modo più efficace di come riuscirò a fare io, ha ben sintetizzato qual è il rapporto, i limiti per certi versi, non per responsabilità nostra, del bilancio, e qual è il suo rapporto con le scelte strategiche del Governo regionale da lui diretto e le opportunità che derivano dalle risorse comunitarie e che devono essere colte e di come il bilancio possa sorreggere e si possa integrare in questo percorso.
Non ripeterò quel che lui ha detto, che faccio mio perché ha ben sintetizzato.
Prima di addentrarmi nel mio intervento, colgo l'occasione per ringraziare il servizio bilancio, le strutture regionali che in questi mesi, perché non è un discorso soltanto di queste settimane, ma di mesi, hanno lavorato per elaborare, formare questo importante strumento di programmazione.
Voglio ringraziare, Presidente, gli Assessori ed i rispettivi dirigenti perché abbiamo fatto un lavoro insieme, c'è stata una grande collaborazione, una condivisione piena - penso di poterlo affermare e già questo è un valore – e sono state viste e analizzate le reali esigenze e la loro programmazione.
Questo voglio farlo anche perché, spiace constatare il tentativo di demolire questo grande lavoro, che appartiene innanzitutto alla struttura, passatemelo, sapete che io vi stimo molto e lo dico veramente, leggendo il compitino scritto da solerti collaboratori con l'evidente finalità di fare le pulci. Questo è!
Mi sarei aspettato qualcosa di diverso, più di sostanza, perché il bilancio o la variazione di bilancio è un atto del Consiglio, la Giunta fa la proposta, ma è un atto del Consiglio, tant'è che si fa con legge.
Se questo bilancio non andava bene io mi sarei aspettato delle proposte, perché anche questo è il vostro compito, delle proposte motivate, ricercando le coperture di spesa e di entrata e, a parte qualche particolare, non ne ho viste e qui c'è un limite che, cari colleghi dell'opposizione, è tutto vostro e non di oggi, però per carità, a me piacerebbe confrontarmi sulla sostanza delle questioni anziché sulle pulci, è molto più …

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Fabrizio CESETTI. Per quanto riguarda la documentazione, gli uffici sono a disposizione.
Per rispondere al Consigliere Bisonni: non si pone il problema se voi siete “cattivi”, è che io non ho paura, noi non abbiamo paura, il problema è molto diverso, molto semplice, perché abbiamo l'arma dell'argomentazione, del ragionamento, della verità che sta da questa parte.
Capisco che bisogna fare l'opposizione, voi potete pensare che io mi aspetti il plauso da parte vostra, la condivisione, ci mancherebbe altro, qualcuno si chiederebbe perché, quindi non è che mi aspettassi altro, anzi.
Per quanto riguarda la documentazione, Consigliere Maggi, voi avete, come è stato ricordato, l'accesso al sistema, quindi la possibilità di verificare tutto.
La documentazione, noi abbiamo inviato nei termini questa volta quella che dovevamo inviare, che siamo tenuti ad inviare, anzi abbiamo fatto anche qualcosa in più nello spirito di leale collaborazione e questo ha comportato un impegno maggiore per gli uffici che l'hanno fatto volentieri con questo spirito e su questo punto finiamola qua. Questo sul metodo.
E' stato ricordato dalla Consigliera Marcozzi, lo hanno fatto altri, che questo bilancio, questa variazione è arrivata in ritardo rispetto alle previsioni, questo è vero, però credo che più volte noi abbiamo detto i motivi di questo ritardo, che non sono motivi che giustificano ma che hanno imposto questo ritardo. Responsabilmente la Consigliera Marcozzi evoca il grande lavoro fatto per il riordino delle funzioni delle Province che ha condizionato nei tempi, nel metodo e nella sostanza questa manovra.
Noi dall'1 aprile, non so quante volte l'ho ripetuto in quest'Aula, abbiamo avviato il riordino delle funzioni delle Province dando attuazione da una parte alla legge Delrio e dall'altra alla legge regionale n. 13.
L'abbiamo fatto, ma non è stato un percorso facile, veniva ricordato anche dall'opposizione, questo ha significato la presa in carico di 503 persone, lavoratori, 9 dirigenti, con il peso sul bilancio regionale e sull'organizzazione della Regione perché poi questo personale è stato incardinato e con esso sono state incardinate le funzioni e l'esercizio dell'attività.
Si parlava prima di informatica, noi abbiamo dovuto connettere tutte queste persone nel sistema regionale, financo fornire i computer, oltre a questo la riallocazione di 50 unità nel personale della polizia provinciale, la grande partita dei centri per l'impiego e della formazione, le convenzioni con lo Stato e le Province, con il carico di un terzo, due terzi, e la presa in carico sotto il profilo organizzativo di quel personale.
Questo non è stato un esercizio facile, ma noi l'abbiamo fatto e l'abbiamo portato a casa ed oggi queste funzioni, che garantiscono servizi ai cittadini, vengono esercitate in larga misura sui territori, vengono esercitate bene, con qualche disguido, sicuramente, comprensibile e sostenibile allo stesso tempo.
Questo ha significato per quanto riguarda il bilancio la grande partita dell'avanzo vincolato, che pure veniva ricordata, che vale sul bilancio regionale 35 milioni di euro, non è una partita di giro, badate bene, è un errore sostenere che è una partita di giro, chi ha scritto, perché è stato letto, quella frase ha scritto una fesseria.
Gli avanzi vincolati che la Regione aveva il dovere di recuperare, usiamo questo termine, erano risorse destinate alle Province per l'esercizio delle funzioni non fondamentali. E' evidente che quando quelle funzioni sono tornate in capo alla Regione, la Regione ha dovuto riprendere le risorse che non erano state spese, perché c'era il vincolo del patto di stabilità, perché non erano state spese, ma era inevitabile, bisognava fare così, perché la legge impone che il trasferimento ed il riordino avvengano senza aggravi per la finanza pubblica e prevede che ci sia il trasferimento di quegli avanzi vincolati.
Qual è l'elemento? Che bene abbiamo fatto a “riappropriarci” di quegli avanzi che le Province in ogni caso non avrebbero potuto spendere, questa è la differenza, e che oggi possono essere spesi, ma per che cosa? Neanche un euro di quelle risorse verrà destinato a funzioni della Regione, quelle risorse verranno tutte ridestinate sui territori per rifinanziare l'esercizio delle funzioni non fondamentali riacquisite dalla Regione; pensiamo alle strade ex Anas, vado a braccio non leggo appunti, sono 8 milioni e mezzo, pensiamo alla difesa del suolo, al dissesto idrogeologico, valgono 12 milioni circa quelle risorse, pensiamo all'informatica, pensiamo al turismo, al funzionamento dei centri Iat, sono risorse che vengono ridestinate sui territori per la loro messa in sicurezza, quindi per garantire l'esercizio delle funzioni per dare servizi ai cittadini, alla nostra comunità, per rendere i territori più sicuri, per renderli migliori, più vivibili. Questo è! La differenza era che le Province non potevano spendere queste risorse, noi oggi le possiamo spendere nell'esercizio di queste funzioni, è semplice ed è così, non è un’invenzione di questa Giunta, dell'Assessore al bilancio o agli enti locali, lo dice la legge, bisogna applicarla.
Questo è quello che noi abbiamo fatto, è stato un esercizio difficile e l'abbiamo fatto bene, perché vedete e colgo l'occasione per segnalare anche un altro elemento, prima si parlava del grande lavoro, questa è una variazione di bilancio di previsione, sia chiaro, questo è un bilancio di previsione vero, e quando noi mettiamo a bilancio queste risorse ci sono le certificazioni da parte delle Province, quindi sono risorse vere non previsioni avventate.
Chiudo su questo punto che è un aspetto fondamentale di questa manovra. L'altro giorno mentre ero al Cal, dico subito che il Cal ha dato parere favorevole con la sola astensione di un rappresentante delle Unioni montane, apprezzando tra l'altro quello che abbiamo fatto, ha dato parere favorevole all'unanimità dei presenti e c'erano esponenti di tutte le forze politiche, quelle considerazioni che sono state poc'anzi lette sono raccomandazioni, riferite alla partita delle Province rispetto alla quale - ho i messaggini su questo telefono, mentre ero al Cal, anzi il giorno prima, c'è stata una riunione delle Unioni Province italiane a Roma, ho i messaggi dei Presidenti delle Province, su questo telefonino – e la Regione Marche è stata portata come esempio a livello nazionale da seguire sulla partita del riordino delle Province. Questo è, e sono scritti qua come esempio.
Noi confidiamo, e faremo il possibile, di riuscire a “salvare” tutte le Province e non mandarne in dissesto nessuna, faremo il possibile e confidiamo di riuscirci e questo …

(interrompe il Consigliere Celani)

Fabrizio CESETTI. Il Consigliere Celani non so se è morso dal tarlo dell'invidia, non lo so.

(interrompe il Consigliere Celani)

Fabrizio CESETTI. Caro Consigliere Celani non è che noi ci vantiamo, noi siamo qui a dire la verità innanzitutto ed a rappresentare a questo Consiglio perché pensiamo, io penso, che questo sia un problema di tutti – sta scritto qua, che vi debbo dire - perché se veniamo portati a livello nazionale come esempio da seguire, con tutte le difficoltà che pure ci sono sulla vicenda del riordino delle Province, che è la più grande riforma istituzionale che può riguardare questa Regione come altre Regioni, non è un problema di vantarsi, figuriamoci se io mi devo vantare qui con il Consigliere Celani, ma che stiamo scherzando, noi diciamo semplicemente: “State tranquilli perché le cose le facciamo e cerchiamo di farle bene”.
Però per farle bene, e questo è il punto, ci vuole il tempo necessario e se noi avessimo fatto una variazione, come si diceva prima, a febbraio-marzo e avessimo lasciato aperta la partita delle Province avremmo fatto una cosa sbagliata, perché non avremmo avuto i dati reali, non avremmo sorretto quella riforma, tutto qui.
Per questo ho preso due minuti in più su questo punto perché converrete con me che è la più grande partita che noi stiamo giocando, perché dietro le Province non è che non c'è il nulla, c'è solo la riforma istituzionale, ci sono i problemi dei cittadini, le aspettative, la tutela del territorio, i fiumi, le strade, quindi la sicurezza, il turismo, le politiche del lavoro, la formazione professionale, ci sono tutte queste cose qua che noi dobbiamo garantire ed è quello che noi abbiamo fatto, è quello che noi stiamo facendo.
Questa manovra, come diceva prima il Presidente della Commissione, che vale 121 milioni, e non è vero che vale meno, questa è la verità, va letta insieme alla manovra iniziale che ne prevedeva altri 190, di cui rappresenta la prosecuzione, va vista in prospettiva dell'assestamento, perché anche quello è un altro strumento, va letta insieme al provvedimento sul sociale che spiegava poc'anzi il Presidente della Regione.
Un provvedimento che non trova sul sociale collocazione all'interno di questa manovra e ci sono pure 2 milioni di euro per quanto riguarda il sanitario - ci sono all'interno di questa manovra - che sono contributi aggiuntivi che riguardano i danneggiati da trasfusioni, le protesi tricologiche, la somministrazione di farmaci di fascia C a soggetti colpiti da patologie, che si aggiungono ad esempio ai 3 milioni già previsti nel bilancio iniziale per quanto riguarda i danneggiati da emotrasfusioni.
Ma, lo diceva il Presidente, il provvedimento sul sociale sarà oggetto di una delibera di Giunta regionale dedicata non appena saranno disponibili gli atti di riparto del Governo centrale, quindi con la possibilità di procedere all'accertamento delle cifre che sono previste perché per quanto riguarda il sociale, veniva detto poc'anzi, le risorse sono quelle che derivano dai fondi statali e sono circa 24 milioni di euro, dai fondi sanitari altri 34 milioni circa e dai fondi regionali, altri 4 milioni, e in più la novità di quest'anno che riguarda i fondi comunitari che verranno rispiegati per frazione di anno, per 6 mesi, ma che dal prossimo anno andranno a regime e sono risorse che noi già prevediamo, già accertate, sono 9 milioni per gli anziani, 37 milioni e mezzo per i disabili, 9 milioni per i minori, 1 milione e mezzo per la famiglia, 3 milioni e 6 per le dipendenze patologiche, 400 mila per le carceri, 500 mila per gli immigrati, altri interventi sociali per gli ambiti sociali, i tirocini per l'inclusione sociale, altri 2 milioni. Queste sono risorse vere, disponibili già, che verranno ricondotte ad unicità all'interno di questa delibera di Giunta regionale dedicata che approveremo non appena avremo quei dati che dicevo poc'anzi.
Certo è evidente che questa manovra, come quella iniziale è condizionata, come tutte le manovre regionali, da quelli che sono i tagli che pure ci sono a livello di Governo centrale, o meglio più che tagli contributi richiesti per il risanamento della finanza pubblica che per quanto riguarda quest'anno sono ricaduti soprattutto sul comparto Regioni e non hanno toccato per niente, ad esempio, i Comuni. Risente di questo, risente oggettivamente del nuovo sistema sul 118, sulla necessità di accantonare le somme per i crediti di dubbia esigibilità per i contenziosi e via dicendo. Su questo voglio rispondere al Consigliere Zaffiri quando parlava degli accantonamenti. Gli accantonamenti di cui diceva il Consigliere Zaffiri sono stanziati già a bilancio iniziale e sono noti fin dalla delibera di Giunta regionale n. 1192 del 30 dicembre 2015 del bilancio gestionale, accantonamenti obbligatori, svalutazione crediti per 12 milioni, calcolati con criteri dettagliati previsti dalla normativa, dal 118, passività potenziali 691 mila euro, contenzioso 10 milioni di euro, per quanto riguarda l'elenco delle cause me lo chieda e glielo faccio dare dall'Avvocatura.
Dicevo che questa manovra risente di questi provvedimenti, ma nonostante questo credo che, insieme a quello che ho detto prima, la manovra iniziale, il provvedimento sul sociale, eccetera, consegue pienamente gli obiettivi di mandato di questo Governo regionale, obiettivi che verranno conseguiti e sono stati già conseguiti con quelle integrazioni di cui parlava il Presidente, con le altre opportunità derivanti dai fondi comunitari.
Pensiamo in ambito culturale, noi qui abbiamo previsto delle risorse di cui adesso dirò brevemente perché ho finito il tempo, noi ci accingiamo nelle prossime settimane, tra qualche mese ad adottare importanti provvedimenti con i quali destineremo alla comunità regionale qualche milione di euro che potranno essere destinati in ambito culturale. Pensiamo alle risorse che vengono dispiegate sul territorio dalla Vicepresidente Casini per quanto riguarda la programmazione del Psr, pensiamo alle opportunità che derivano dalle aree di crisi complesse, dove i nostri territori sono stati riconosciuti ed inseriti, pensiamo alle aree interne ed alle opportunità che da loro derivano ed ai provvedimenti che sono stati emessi dal Governo regionale per quanto riguarda sia le aree interne, ma anche le aree di crisi complesse, i provvedimenti che come Governo regionale abbiamo adottato riguardano milioni di euro che vanno in una programmazione più ampia a sostegno della nostra economia regionale.
Il bilancio serve a questo, serve a sorreggere questo percorso e allora noi qui conseguiamo ..., quando il Presidente nella conferenza stampa diceva: “Meno tasse, più servizi alla persona dando priorità sociale” è vero questo, oltre, come dicevo prima, sorreggere la grande e straordinaria riforma istituzionale in atto.
La riduzione delle tasse è un fatto, l'abolizione dell'Irap per le imprese di nuova costituzione, anche qui rispondo al Consigliere Zaffiri, i 4 milioni e mezzo sono stati calcolati sulla base dei gettiti delle dichiarazioni Irap degli anni precedenti e dei dati che sono stati forniti da Movimprese o Infocamere, dalle Camere di Commercio, quindi sono dati pienamente attendibili.
Le cifre più rilevanti: 13 milioni di euro per cofinanziare i programmi comunitari, il Psr e la pesca; 10/11 milioni di euro nella programmazione dell'edilizia sanitaria; 2 milioni aggiuntivi in ambito sanitario, o che dire dei 9 milioni dell'Ersu che per il 2016 sono 1 milione 350 per le spese di funzionamento, 1 milione 650 per le borse di studio, 3 milioni per il 2017, 3 milioni per il 2018. Con questo noi andiamo a soddisfare insieme alle assegnazioni statali quelle che sono le esigenze dei nostri territori.
Poi il finanziamento per il trasporto pubblico locale, gli oltre 4 milioni per la cultura dove abbiamo cofinanziato il Fus, il cinema, oltre un altro milione e sei sempre in ambito culturale, lo diceva prima il Presidente Giacinti, abbiamo incontrato tutte le imprese culturali della regione Marche e ci siamo lasciati con grande soddisfazione da parte loro perchè hanno verificato che il Governo regionale aveva soddisfatto tutte le esigenze di questo settore che è strategico per la crescita della nostra regione e della sua economia.
Che dire dei circa 7 milioni a favore dell'industria, 1 milione circa per l'internazionalizzazione, 1 milione per l'industria 4.0, 3 milioni per le aggregazioni dei Confidi, 1 milione e 6 per l'accordo di programma Merloni, insieme all'Umbria ed insieme al Governo, è un impegno preso tra l'altro da altri, che questo Governo regionale mantiene. Che dire dei 3 milioni che sono previsti per il turismo ed il commercio, degli oltre 5 milioni per la difesa della costa e dei porti, dei 2 milioni per la protezione civile, lo sport che è stato ricordato, i 3 milioni per Aerdorica. E questa non è internazionalizzazione, mi diceva prima il Presidente! O i 3 milioni per l'informatica …

(interrompe il Consigliere Zaffiri)

Fabrizio CESETTI. Io capisco cari Consiglieri che forse non c'èstato neanche il tempo, non voglio dire la voglia o la passione, per andare a leggere queste cifre, però se voi magari facevate uno sforzo, potevate anche verificarle, ma io ve le voglio ricordare.

(voci fuori microfono)

Fabrizio CESETTI. Certo, io mi sarei aspettato, e chiudo, da parte vostra oltre che le critiche, perché è evidente, sarebbe grave se una variazione di bilancio non fosse criticabile, perché in questa variazione ci sono delle scelte e le scelte sono opinabili, poi bisogna vedere da quale punto di vista le si guardano, mi sarei aspettato qualche proposta, qualche “variazione” all'interno della variazione, dove poteva emergere la vostra progettualità.
I dati che io vi ho dato sono quelli veri, sono dati reali, quando ad esempio con questa manovra andiamo ad accertare sul fronte delle entrate oltre 24 milioni, noi abbiamo fatto insieme agli uffici un lavoro certosino, un lavoro importante, anche di recupero! Pensiamo al milione e mezzo che abbiamo recuperato sul demanio idrico, pensiamo ai due milioni e mezzo che abbiamo recuperato di entrate aggiuntive sulle cave, sono risorse importanti che non sono basate sulle previsioni e dietro a queste entrate ci sono le certificazioni dei dirigenti che le hanno accertate e le potete verificare.
Non è che l'Assessore al bilancio si è sognato, e credo che questo faccia la differenza, di mettere due milioni e mezzo alle cave così. No, ci sono le certificazioni e credo che questo sia un valore perché lo strumento del bilancio è evidente che sorregge la progettualità di Governo, ma per poterlo fare deve essere uno strumento forte e il bilancio è forte quando è vero, quando è attendibile, quando è costruito su basi certe, su dati inequivocabili, come si dice, che nessuno può revocare in dubbio.
Questo nostro bilancio è così e rappresenta una certezza per questo Governo regionale, credo che questo sia un valore in sè perché se così non fosse, noi ci esporremmo, questo si, a critiche magari ben più preoccupanti di coloro che per dovere istituzionale sono preposti a controllare la nostra azione quotidiana.
Io termino qui e vi ringrazio anche della pazienza per aver ascoltato me ed esserci ascoltati a vicenda.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1.
Sub emendamento 1/1/1 ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1/1 a firma del Consigliere Traversini così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 1/2 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Per i beni sequestrati alla criminalità organizzata sono stati dati 255 mila euro nel 2016, noi chiediamo di metterne altri 80.0000 per il 2017 per l'educazione alla legalità da dare alle amministrazioni locali e toglierli al progetto Regioni expo, in conseguenza dell'interrogazione che avevo presentato l'8 febbraio dalla quale era venuto fuori che non avevamo un censimento completo dei beni confiscati e che su oltre 30 strutture confiscate soltanto 2 erano convenzionate.
Questo è un emendamento che vuole dare corpo e continuità a questa azione che la Regione Marche deve assolutamente intraprendere con decisione.
Mi aspetto un voto favorevole per dare risorse anche per il 2017 a questo aspetto che già è stato finanziato con la variazione nel 2016.

PRESIDENTE. Ha chiesto la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Il voto è contrario perché lo stesso Consigliere Fabbri, seppure apprezzabile, dà atto che ci sono già risorse e quelle per il 2017 potranno essere messe nel bilancio 2017. La copertura è indicata dal progetto Regioni expo.
Il voto è contrario per la motivazione che ho detto.

PRESIDENTE. Emendamento 1/2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 1/3/1 a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. Grazie Presidente, io non ho parlato prima perché l'Assemblea era intasata per cui adesso mi voglio prendere qualche minuto.
Io ho chiesto di aggiungere questi 100.000 euro perché la situazione dei siti inquinati nelle Marche è tragica.
Abbiamo 904 siti che hanno superato la concentrazione di soglia di contaminazione, ne abbiamo 422 che hanno terminato le procedure e sono da bonificare, mentre 283 hanno superato la soglia del Csr.
Abbiamo una situazione che va avanti dal 2010, siamo disastrati, capisco che la coperta è corta, se la tiri da una parte manca dall'altra, però non possiamo abbandonare tutto ciò che riguarda l'ambiente.
In questo bilancio, tutto ciò che è ambiente è stato divorato, spostato e credo che una volta ogni tanto occorra anche guardare queste cose.
I soldi inizialmente li avevamo presi dalla caccia perché avevamo visto che per la caccia c'erano 2 milioni di euro all'anno per 3 anni e per la bonifica dei siti inquinati 100.000 euro, c'era una sproporzione di investimenti che mi sembrava abbastanza strana. Adesso i 100.000 euro li abbiamo presi dal finanziamento degli Ersu, però il parere è negativo, quindi non so come …
Lo so, noi ci abbiamo lavorato, ma i soldi se li prendi da una parte non va bene, se li prendi da un'altra non va bene, dove dobbiamo prenderli? Non dobbiamo mettere cose false, purtroppo da una parte si devono prendere, qui è impossibile.
Nelle Marche abbiamo 1.500 siti inquinati e da qualche parte bisogna pure iniziare.
Il piano di risanamento dei siti inquinati va avanti dal 2006, da quando c'è stata la caratterizzazione di molti siti, l'ultimo è stato fatto nel 2015 e l'ultimo decreto era del 2013, almeno un po' di soldi per iniziare a fare qualche cosa.
Grazie, spero che venga votato favorevolmente.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Il parere è contrario perché siamo d'accordo già con l'Assessore competente, Sciapichetti, che la copertura verrà data in sede d'assestamento e per quel che mi riguarda, parlo a titolo personale, i dirigenti competenti questo dovrebbero saperlo.

PRESIDENTE. Sub emendamento 1/3/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/3 a firma del Consigliere Giorgini. Parere negativo (non posto in votazione).

Emendamento 1/4 a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. Sarà per imparare, la prossima volta faccio l'intervento prima.
Anche qui, forse i dati della Aea e dello Iat non ci hanno insegnato nulla, la maggior parte dei farmaci, la maggior parte delle analisi, la maggior parte delle risonanze magnetiche, delle Tac, delle ecografie, la maggior parte dei ricoveri, sono dovute all'inquinamento ambientale.
Certo io non ho credibilità per farvi credere questo, ma prima o poi vi porterò le persone e saranno capaci di farvi capire.
E' mai possibile che sulla qualità dell'aria abbiamo 9 centraline per 10.000 chilometri quadrati di territorio, penso che nemmeno il Burundi sia a questo livello.
Credo che si debba valutare questo, capire che è meglio prevenire che curare, spendiamo poco meno di 3 miliardi di euro per curarci. In un comizio degli anni '80 un vecchio comunista disse: “Noi dobbiamo prima mangiare e poi respirare”, ma è mai possibile che dopo 36 anni siamo ancora a questo livello? Cioè pensiamo a mangiare, a lavorare ,ma non pensiamo a respirare?
E' una situazione tragica, sull'emendamento c'è il parere positivo, almeno spero, questi 100.000 euro li abbiamo presi dal Giubileo e spero che vengano dati all'Arpam per cercare di respirare. (…) Ha detto la parola giusta!

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Parere contrario perché c'è l'accordo con l'Assessore ed andranno in assestamento.

PRESIDENTE. Emendamento 1/4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 1/5/1 a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. L'Assessore Cesetti ci ha detto: “Ma perché non ci fate vedere dove spostare i soldi? Ma perché non studiate?” Io ho lavorato 3 notti per dirle questo e lei si alza e mi dice: “No, abbiamo già parlato”. Allora che lavoriamo a fare? Sappiamo che ce li bocciate, quindi la sera anziché leggere i bilanci che ci date una settimana prima vediamo la partita. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Parere contrario anche perchè lo stanziamento è previsto per il 2017-2018 quindi si potrà vedere nel bilancio prossimo.

PRESIDENTE. Sub emendamento 1/5/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/5 a firma del Consigliere Giorgini. Parere negativo (non posto in votazione).

Emendamento 1/6 a firma del Consigliere Giorgini, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Peppino GIORGINI. Questo emendamento riguarda l'inventario delle emissioni in atmosfera che da noi sono sub datate, all'epoca quaternaria, quindi ho messo 80.000 euro nel 2016, non sono andato al 2017. Io sono per dare un aiuto, ma l'Assessore oggi è come il Signor No, quindi passo e chiudo.
Questi 80.000 euro li ho presi dal progetto Regioni expo, dove si potevano prendere.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Questo vale anche per i prossimi emendamenti, non è che gli emendamenti da lei presentati non abbiano una loro dignità e questo parere contrario non è un atto di scarsa considerazione, ci mancherebbe altro, di mancanza di rispetto nei suoi confronti e dell'azione che lei ha fatto, è molto semplice, con l'Assessore Sciapichetti avevamo concordato che queste legittime esigenze ed istanze avrebbero trovato una risposta in sede di assestamento. Punto! Questo è, quindi queste sue richieste in quella sede troveranno accoglimento. Parere contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giorgini.

Peppino GIORGINI. Il problema è che per fare queste cose non ho visto le partite, avrei potuto vederle!

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. E' stato utile perché la sua azione rafforza il nostro convincimento, quindi sicuramente utile.

PRESIDENTE. Emendamento 1/6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 1/7/1/1 (sostitutivo dell'emendamento 1/7/1) a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. A fronte di uno stanziamento di 460.000 euro a favore del fondo nazionale per le politiche sociali, interventi a favore dei soggetti portatori di disabilità, per i trasferimenti alle famiglie, ho fatto la mia proposta, e spero che venga accolta, di aumentare ed integrare il fondo di 100.000 euro presi dalle spese di finanziamento per gli Ersu, a fronte di 1.350 euro chiedo di togliere 20.000 e di togliere 40.000 dalle spese per l'attuazione del piano di comunicazione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Il parere è contrario perché la richiesta di 40.000, come ho detto poc'anzi, l'ha detto anche il Presidente, trova accoglimento e soddisfazione all'interno della delibera sul sociale.

PRESIDENTE. Sub emendamento 1/7/1/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/7 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Sempre per il fondo nazionale per le politiche sociali chiedo che vengano spostati dal capitolo di spesa per le spese di acquisto di libri ed altre pubblicazioni 40.000 euro a fronte del suddetto fondo nazionale.
L'emendamento 1/7/1 è stato sostituito dal 1/7/1/1 perché non poteva essere accolto in quanto nel capitolo di spesa non c'erano …, così hanno detto gli uffici, quindi era sostitutivo.

PRESIDENTE. Emendamento 1/7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/8 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Chiedo che vengano spostati 40.000 euro al capitolo fondo nazionale per le politiche sociali, interventi a favore dei soggetti portatori di disabilità, trasferimenti alle famiglie dal capitolo di spesa per il funzionamento del centro per l'informatica e l'automazione, noleggio e manutenzione di impianti ed attrezzature elettroniche dove sono previsti 2 milioni e 200 mila euro.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Contrario, Presidente, per quello che abbiamo detto prima in quanto queste richieste trovano accoglimento e soddisfazione all'interno dei provvedimenti sul sociale.

PRESIDENTE. Emendamento 1/8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/9 a firma del Consigliere Carloni. Parere negativo (non posto in votazione).

Emendamento 1/10 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Quello che siamo riusciti a racimolare in giro per le voci sono purtroppo soltanto 20.000 euro - per dare un segnale importante per il 2016 - per finanziare i centri antiviolenza e le case di accoglienza per le donne.
Negli anni questa legge era stata finanziata per oltre 100.000 euro all'anno.
I 20.000 euro li abbiamo trovati dalle spese per indagini e ricerche, iniziative, attività culturali, tutela dell'associazionismo a favore degli emigrati marchigiani e delle loro famiglie e spese per il funzionamento di organismi. Cosa sia questa cosa qua …, effettivamente è molto strano, un fondo di trasferimento agli enti locali per interventi socio-assistenziali a favore degli emigrati e loro discendenti.
Riteniamo che i centri antiviolenza e le case di accoglienza siano prioritari e se avete dei sub emendamenti per potenziare questa voce ben vengano perché ad oggi è a zero ed io mi vergogno.

PRESIDENTE. Emendamento 1/10. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/11 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Non so se riesce a seguire se sta al telefono.
Chiedo che vengano incrementati 50.000 euro a favore dei contributi ai Comuni per il sostegno agli inquilini morosi incolpevoli. Attualmente è previsto un cofinanziamento da parte della Regione pari a 200.000 euro, visti i tempi, secondo noi, è alquanto irrisorio, quindi chiediamo che, in qualche modo, venga integrato questo contributo a fronte di 52.000 euro che la Giunta regionale ha previsto per la pubblicità.
Secondo noi è essenziale dare un segnale a quei soggetti che non riescono a pagare l'affitto di casa. Grazie.

PRESIDENTE. Assessore?

Fabrizio CESETTI. Contrario.

PRESIDENTE. Emendamento 1/11. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/12 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Assessore è riuscito a far arrabbiare il Consigliere Fabbri.
Sempre a favore dei contributi ai Comuni per il sostegno al pagamento di canoni locativi dei cittadini meno abbienti, chiediamo lo spostamento di 50.000 euro, ricordo che è previsto un cofinanziamento regionale di 1 milione nel 2017, forse l'urgenza dovrebbe prevedere uno stanziamento già nel 2016, contro il contributo di 90.000 che la Giunta regionale stanzierà alla Camera di Commercio di Pesaro-Urbino. Chiediamo di dimezzare questo contributo a favore dei Comuni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Contrario, questi interventi possono essere ben programmati nel 2016 e nel momento in cui verranno rendicontati, nel 2017, potranno essere soddisfatti con le risorse previste in quella annualità.
Possono essere impegnati fin da oggi, perché - questa è una questione, Presidente, che prima non ho detto in quanto non c'era il tempo - noi parliamo, lo accennava prima il Presidente Giacinti, di un bilancio triennale autorizzatorio, significa che tutta la spesa può essere programmata nell'arco del triennio.
Lo stanziamento nell'anno di riferimento attiene all'esigibilità quindi significa, faccio un esempio a me stesso, che se prevedo una risorsa nel 2017, che ne so un cofinanziamento, anche un intervento di investimento, da subito posso programmare l'attività, posso addirittura effettuare anche i lavori e nel 2017 posso pagare, possono anticipare per cassa. Ad esempio risorse che vengono rendicontate nel 2017 devono essere previste lì altrimenti facciamo un danno.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Giusto per non fare polemica, vorrei ricordarle che la Giunta precedente, e qualcuno di voi era presente, aveva promesso di stanziare un fondo di solidarietà a favore delle persone disabili e delle famiglie.
Su questo fondo è stato fatto un passo indietro, quindi dire ai Comuni o dire alle associazioni cooperative: “Voi andate avanti perché tanto prima o poi pagherò” secondo noi non è il caso perché purtroppo anche l'anno scorso abbiamo visto che ci sono stati dei problemi con queste promesse pseudomantenute.

PRESIDENTE. Emendamento 1/12. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/13 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Chiediamo di spostare 50.000 euro a favore della spesa per la somministrazione gratuita per i farmaci di fascia C ai soggetti affetti da malattia rara, spostandoli dal capitolo per il funzionamento e l'attività della Fondazione Marche cultura dove sono previsti 320.000 euro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. So che questo intervento è irrituale, ma è per rispondere alla Consigliera Pergolesi.
L'abbiamo detto a suo tempo, l'ha ribadito l'Assessore, c'è un intervento della sanità di circa 2 milioni e 332 mila euro che ha a che vedere con i trattamenti radioterapici, i trapiantati d'organo, la medicina onco-emopatica, i farmaci di fascia C, tutto un capitolo che attiene anche a questa variazione, quindi sarebbe una duplicazione perché c'è già un intervento che va in tale direzione.
Stiamo anche attenti altrimenti sfugge la bontà e l'indirizzo di un intervento ben più sostanzioso e sostanziale e la bocciatura di un emendamento può sembrare una mancata attenzione, questo giusto per onore di cronaca.

PRESIDENTE. Consigliera Pergolesi ha illustrato l'emendamento sbagliato.

Romina PERGOLESI. Mi scusi ho illustrato quello dopo.

PRESIDENTE. Emendamento 1/13, prego.

Romina PERGOLESI. 50.000 euro per la riorganizzazione e la riqualificazione delle attività consultoriali, attualmente c'è uno stanziamento pari a zero euro, per i prossimi 3 anni non sono previsti stanziamenti, chiediamo di integrare il capitolo con 50.000 euro togliendoli dal sostegno per l'informazione e l'editoria dove sono già previsti 100.000 euro.

PRESIDENTE. Emendamento 1/13. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 1/14/1 a firma della Consigliera Pergolesi, è stato già illustrato ed ha anche replicato il Consigliere Giacinti. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/14 a firma della Consigliera Pergolesi. Parere negativo (non posto in votazione).

Emendamento 1/15 a firma della Consigliera Pergolesi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Romina PERGOLESI. Assessore Cesetti, prima ci dice che se leggiamo il bilancio facciamo il compitino a casa, anzi addirittura ci accusa di utilizzare anche dei collaboratori per farlo, poi quando veniamo qui con delle idee piuttosto chiare, con delle proposte, ci viene a dire che è già previsto in sede di assestamento di bilancio, allora scusi, come facciamo noi a proporre qualcosa? In Commissione ci abbiamo provato, ma gli emendamenti non sono stati accolti e ci avete detto di venire in Aula, veniamo in Aula e ci dite che saranno previsti in fase di assestamento di bilancio, allora vado a leggere la famosa manovra dell'Assessore, a ha fatto riferimento prima, e la maggior parte delle voci erano stata richieste dagli stessi dirigenti per questa fase di variazione di bilancio.
Diciamo che questo atteggiamento è piuttosto demoralizzante, comunque sia noi andiamo avanti ad oltranza, come ha detto il Consigliere Maggi, e chiedo che vengano spostati 50 mila euro a favore del fondo regionale anticrisi, quota destinata ai rimborsi per i ticket sanitari per licenziati in mobilità e in cassa integrazione, perché attualmente non è previsto nessun tipo di contributo, togliendoli dal fondo regionale a sostegno alle attività relative al Giubileo dove sono previsti 260 mila euro. Noi chiediamo che ne vengano tolti semplicemente 50.000 a favore dei soggetti licenziati, in mobilità ed in cassa integrazione.

PRESIDENTE. Emendamento 1/15. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Sub emendamento 1/16/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Questo emendamento, diminuito di 20.000 euro per la copertura, è sostitutivo del successivo che non verrà posto in votazione. Parliamo della legge 13/2009 “Disposizioni a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri immigrati”.
Il 9 maggio avevo presentato una mozione, che ancora non è stata calendarizzata, in cui chiedevo il finanziamento di questa legge regionale, chiediamo quindi di finanziarla già da quest'anno per 240.000 euro che abbiamo preso da diverse voci, ricordo che l'ultimo finanziamento a questa legge risale al 2014 quando sono stati stanziati 400.000 euro.
Sappiamo che in giro per la regione, nei Comuni attraverso le Prefetture, stanno arrivando decine e centinaia di immigrati sistemati in varie strutture. La Regione, ritengo che questa mozione verrà calendarizzata nel prossimo futuro e ne discuteremo in maniera più approfondita, ha il dovere, perché la legge regionale lo prevede, di farsi parte attiva con i Comuni, gli altri enti, eccetera, per fare diverse cose, quindi ho chiesto l'impegno su 5 settori.
Siccome la mozione non l'abbiamo finora discussa, anticipiamo il fatto mettendo nel bilancio di quest'anno questi soldi.
Assessore Cesetti, non ritengo corretto che non si motivi un eventuale diniego perché fino adesso ci ha detto che dobbiamo studiare, che dobbiamo proporre, noi nelle pieghe di un bilancio asfittico ci siamo sforzati di trovare le coperture e, a mio avviso, per correttezza della nostra funzione, ritengo che un commento per dire no o si ad una proposta, entrando nel merito, sia semplicemente dovuto, altrimenti siamo qui purtroppo non a scherzare.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Contrario, Presidente.
Io non mi permetto di suggerirvi di studiare, dico semplicemente che queste proposte sono serie tant'è che noi già ne abbiamo previsto l'accoglimento e la soddisfazione.
All'interno del provvedimento sul sociale ci sono 506 mila euro di cui 426.400 di fondi comunitari utilizzabili per la prima volta e 80 mila di fondi regionali per l'integrazione degli immigrati. Sono esattamente 426.400 più 80 mila, questi troveranno soddisfazione da quest'anno, da subito, con la delibera sul sociale che verrà portata tra poco.

PRESIDENTE. Sub emendamento 1/16/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/16 a firma del Consigliere Fabbri. Parere negativo (non posto in votazione).

Emendamento 1/17 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. Illustro direttamente gli emendamenti nn. 1/17 e 1/18 perché vanno ad incidere, visto la sintesi, sulla stessa voce: legge regionale n. 39 del 2012 “Promozione delle attività di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari e non alimentari”.
Il 2 maggio avevo presentato il 2 maggio una mozione per finanziare questa legge e non l'avete posta in discussione, però giustamente vi è piaciuta l'idea e quindi avete messo un po' di soldi mi sembra nel 2017. Noi chiediamo di anticipare al 2016 e di dare poi continuità a questo finanziamento anche per il 2018 per lo stesso importo che avete previsto per il 2017 che è di 80.000 euro.
C'è un emendamento specchio, un emendamento civetta, non so come definirlo, del Consigliere Giacinti, il 2/5, che dà 30.000 euro alla stessa voce a cui diamo il finanziamento noi, però lo toglie al commercio equo e solidale. Diamo alle eccedenze alimentari e togliamo all'equo solidale gli unici 30.000 euro che ha. Poi magari discuteremo il suo emendamento.
Ritengo che possano essere approvati sia l'emendamento 1/17 che l'1/18 in quanto già avete accolto alcuni punti dell'impegno della mozione che avevo presentato e spero, prossimamente in Aula, di approfondire la discussione, quindi chiediamo di dare continuità a questa cosa che è importante: la destinazione, la distribuzione, il recupero delle eccedenze alimentari e non alimentari per i 3 anni, poiché, ripeto, non possiamo lavorare al buio, ma abbiamo il dovere, come ci chiede la legge n. 118, di programmare un bilancio per 3 anni e non ogni 6 mesi.
Assessore Cesetti ormai il giochino l’abbiamo svelato, bisogna andare in fondo su questa cosa.

PRESIDENTE. Emendamento 1/17. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 1/18 a firma del Consigliere Fabbri. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Articolo 1, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/01 ad iniziativa della I Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Bisonni, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Sandro BISONNI. Io ho portato un solo emendamento, che è questo qui, è sulla scuola, perché noi viviamo una situazione paradossale.
Gli istituti professionali oltre a fare la normale attività, fanno dei corsi che si chiamano gli FP, sono dei corsi di istruzione e formazione professionale, a che cosa servono questi corsi? Servono a dare un “diplomino” di qualifica al terzo anno. Questo diplomino è molto importante perché permette agli istituti professionali di essere sul mercato, altrimenti avrebbero una concorrenza spietata da parte degli istituti tecnici. Adesso bisogna spiegare un po' più nel dettaglio.
Questi sono dei corsi di formazione professionale che le scuole fanno, il paradosso qual è? E' che nel bilancio è stanziato unmilione e mezzo per far fare questi corsi ai privati, sono soldi che provengono direttamente dallo Stato e non possono essere deviati verso la scuola pubblica, quindi lo Stato fornisce alla Regione Marche un milione e mezzo di euro che vengono dati a soggetti privati per fare questi corsi.
Per la scuola pubblica la Regione Marche mette 600.000 euro, ho cercato di approfondire e capire quanto occorrerebbe per far partire questi corsi, per dare un minimo a tutte le scuole, perché questi soldi, di cui parlo, valgono per tutti gli istituti professionali di tutte le Marche.
La Regione Marche mette 600.000 euro, ne occorrerebbero minimo altri 420.000, ma per non esagerare, perché mi rendo conto che 420.000 euro sono improponibili, ho presentato un emendamento in cui chiedo 150.000 euro a favore della scuola pubblica per bilanciare un po' questa situazione perché, ripeto, abbiamo l'assurdo che questi corsi vengono fatti dai privati e non dalla scuola pubblica, o meglio, ai privati si dà di più, alla scuola pubblica di meno.
Questi 150.000 li prenderei 50.000 dal Giubileo, 50.000 dall'organizzazione di iniziative di disseminazione e trasferimento ad associazioni sociali private per la macroregione e altri 50.000 euro per le spese di azioni di comunicazione per la promozione integrata regionale.
Penso che queste somme tolte da questi capitoli e destinati alla scuola pubblica potrebbero essere meglio impiegate, dal mio punto di vista.
Concludo dicendo che questa operazione, Assessore, non può essere fatta ad ottobre quando si assesterà il bilancio, perché le scuole iniziano a settembre, quindi se non facciamo questa variazione adesso alcuni corsi rischiano, anzi sicuramente, di non partire. Quindi c'è un'urgenza.
Aggiungo che se la Giunta volesse accogliere questo emendamento e qualcuno volesse presentare degli emendamenti per spostare capitoli, aggiustare le cifre, io mi rendo disponibile in questo senso, l'importante è che l'emendamento venga accolto.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. La questione posta dal Consigliere Bisonni è interessante, per cui gli chiedo di ritirare questo emendamento, di trasformarlo in ordine del giorno, con l'impegno che insieme verificheremo, anche con l'Assessore Bravi, perché ho l'impressione che sia possibile accedere a risorse del fondo sociale europeo per questo tipo di attività. Mi pare che qualcosa facevo come Presidente della Provincia, vedo il Consigliere Celani che annuisce, ricordo che qualche corso l'abbiamo finanziato, qualora non fosse possibile insieme troveremo il modo …
Lei ritira l'emendamento, lo trasforma in ordine del giorno e c'è l'impegno da parte nostra a verificare insieme per portare a casa questo risultato, prioritariamente vediamo se è possibile accedere al fondo sociale europeo.

PRESIDENTE. Su questo vorrei dire che ci sono dei finanziamenti europei, poi è una scelta dell'amministrazione se finanziarlo o meno.
Emendamento 2/1. Ritirato.

Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Celani, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piero CELANI. Se mi consente anche per accelerare Presidente, potrei illustrare in sequenza gli emendamenti 2/2, 2/3 e 2/4, perché sono perfettamente identici nella sostanza.
Questi 3 emendamenti traggono spunto da una riflessione che noi abbiamo fatto in Commissione nel momento in cui è arrivato l'atto, la proposta di legge n. 60, e abbiamo discusso un po' di quello che interessava le nostre competenze, in modo particolare cultura e turismo, ed abbiamo riflettuto anche un po' sul discorso di quali, in questa scarsità di risorse economiche, potessero essere i migliori programmi per promuovere questo nostro territorio.
Io ho fatto questa riflessione all'interno della missione turismo guardando alcuni programmi, non stravolgo assolutamente nulla, si tratta di spostare alcune modeste somme, per non dire modestissime, dando dei segnali importanti ad alcuni territori.
Con il primo emendamento, il 2/2, si spostano soltanto 5.000 euro dal contributo straordinario che viene dato alla Pro loco per le feste medievali di Offagna, al Comune di Arquata del Tronto perché quest'anno ricade una manifestazione che si fa ogni 3 anni, molto importante, che è la “Festa Bella” a ricordo della partecipazione di 150 spelongani alla battaglia di Lepanto del 1571.
Credo che l'Assessore Pieroni la conosca molto bene, la struttura del turismo la conosce bene, è un momento significativo ed importante per promuovere l'entroterra.
Noi abbiamo parlato di entroterra, siamo stati a Fonte Avellana, abbiamo detto che dobbiamo far tantissime cose per promuovere soprattutto le aree dei parchi, questo è un territorio che sta all'intero dei Monti della Laga, chiedo soltanto che 5.000 euro vengano spostati dalle feste medievali di Offagna, importantissime, infatti non ho annullato quella risorsa, alla “Festa Bella di Spelonga”.
Il secondo emendamento riguarda una manifestazione che tutti conoscono, importante per l'entroterra, per le nostre colline, “Templaria Festival 2016”, può darsi che ci siano altri fondi su questo, dopo l'Assessore Pieroni potrà essere più puntuale.
Anche qui un segnale, soltanto 5.000 euro sottratti al fondo regionale per il sostegno alle attività relative al Giubileo, trasferimento ad altri soggetti non quelli pubblici, ad altri soggetti che sono indicativamente menzionati.
Sappiate che lì c'è tutta una ricerca storica, non è folklore, anche questa manifestazione si basa su elementi storici, su ricerche, ci sono approfondimenti tematici su questo aspetto.
Il terzo emendamento è un riequilibrio di somme, non me ne vogliano gli amici fanesi, io sono un cultore del Carnevale, l'ho anche frequentato, però mi sembrava più che altro una svista che fossero stati assegnati 35.000 euro al Carnevale di Fano e soltanto 15.000 euro alla Quintana di Ascoli. Come sapete, Ascoli quest'anno è una città a livello nazionale perché sede del centro nazionale di tutte le rievocazioni, non soltanto storiche, ma di tutt'altro genere.
Sapete che Ascoli ospita una delle Quintane più antiche e famose d'Italia che, credo, rappresenti un elemento di promozione per l'intera regione, molto forte, per cui propongo che questi 35.000 euro assegnati a Fano per il Carnevale e 15.000 euro assegnati al Comune di Ascoli per l'adesione alla Quintana siano divisi equamente: 25 e 25, poi in assestamento se ci saranno altre somme si impiegheranno.
E' soltanto uno spostamento di somme per riequilibrare alcune manifestazioni che mi sembravano ampiamente scompensate come attenzione da parte del Consiglio regionale.
Ripeto, non voglio assolutamente mettere in competizione i territori, ben vengano le feste medievali di Offagna, perché è storia, però lasciamogli 10.000 euro e 5.000 dedichiamoli ad un'altra manifestazione, ed il Carnevale e la Quintana, dato che la Quintana è una manifestazione di interesse nazionale riconosciuta, trattati allo stesso modo. Tutto qui.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assesore Pieroni.

Moreno PIERONI. E' sempre difficile quando andiamo a toccare questi argomenti.
Per quanto riguarda Arquata, sappiamo le criticite del Comune di Offagna che è stato commissariato per motivi che vanno fuori anche dalla normale amministrazione, quindi c'è stata proprio una richiesta e visto che il Commissario prefettizio con tutte le criticità e le difficoltà esistenti non riesce a garantire una cifra equa, noi ci siamo impegnati, con il Presidente in prima persona, a garantire il giusto riconoscimento per la realizzazione delle festività medievali, quindi vedo difficile poter spostare questa cifra.
Teniamo conto che anche l'Assessore Casini mi aveva parlato della questione di Arquata e la questione di Castignano, “Templaria” era già stata sollecitata dal Consigliere Urbinati e su quell'altro emendamento che riguarda la Quintana ...
Senza andare a fare spostamenti che sono difficili, questo è un impegno che prendo a nome della Giunta ed a nome del Presidente, nelle pieghe del bilancio, che riguardano il turismo, noi riusciremo a recuperare le cifre sollecitate dal Consigliere Celani, già richieste dall'Assessore Casini e dal Consigliere Urbinati, quindi riequilibreremo come Giunta queste sollecitazioni.
Da questo punto di vista, invito a ritirare i tre emendamenti con l'impegno di trovare questi finanziamenti nelle pieghe del bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Posso fare anch'io un ordine del giorno? Perché altrimenti mi sembra … onde evitare …, perchè a pensar male si fa peccato ma qualche volta …, non lo dico a lei, lo dico all'Assessore che ha la “borsa” che potrebbe scordarsi …, farei un ordine del giorno, altrimenti votare negativo non sarebbe simpatico.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. L'ordine del giorno sarebbe un atto di sfiducia nei confronti dell'Assessore Pieroni ed anche nei miei.
Perché chiedo che non venga trasformato in ordine del giorno? Perché sull'ordine del giorno è ovvio che noi dobbiamo votare a favore, è un impegno politico, ma basta la parola dell'Assessore Pieroni anche perché gli interventi sollecitati dal Consigliere Celani sono già stati sollecitati dalla Vicepresidente Casini e dal Consigliere urbinati, quindi si fidi Consigliere Celani.

PRESIDENTE. Si fida Consigliere? Tanto è tutto a verbale.
Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Celani. Ritirato.
Emendamento 2/3 a firma del Consigliere Celani. Ritirato.
Emendamento 2/4 a firma del Consigliere Celani. Ritirato.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. In riferimento all'interessamento per i propri territori del Consigliere Celani, vorrei raccomandare che per l'iniziativa della “Festa bella” di Spelonga, non venga tolto alcunché ad una festa di tradizione come quella di Offagna. Sono trent'anni che c'è questa festa ad Offagna, è una tradizione.

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Non a caso per Offagna, dove tra l'altro c'è il Commissario prefettizio, è stato previsto uno stanziamento ad hoc in tabella 5 mi pare.

PRESIDENTE. Emendamento 2/5 ad iniziativa della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Colgo l'occasione per spiegare al Consigliere Fabbri che non è una questione di differenza di comportamento, ma un errore, questo emendamento si impone per rimediare ad un errore, ovvero per correggere un errore di imputazione fatto quando ci si è riferiti a una legge anziché ad un'altra.
E' questo il motivo dell'emendamento, non togliere da una parte per dare ad un'altra, ma corregge il riferimento legislativo che in prima battuta era errato.
Questo è il senso, altrimenti sarebbe sembrata opportuna la sua sottolineatura, ma non è questo il motivo.

PRESIDENTE. Emendamento 2/5. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3.
Emendamento 3/1 ad iniziativa della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Si tratta di un emendamento per aggiornare l'allegato 1, quello relativo all'elenco delle spese dichiarate obbligatorie, un emendamento di natura tecnica, anche questo si è imposto a seguito di una correzione.

PRESIDENTE. Emendamento 3/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5.
Emendamento 5/1 ad iniziativa della I Commissione. Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Un emendamento necessario per correggere un refuso nel testo originario, poiché la sede di “Pietro Rabini” non è Pesaro, ma Ancona, era errata nel testo originario.

PRESIDENTE. Emendamento 5/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 5, così come emendato, lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7.
Ha la parola l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Dovevo dirlo nell’intervento di prima, queste risorse non erano mai state previste in precedenza.
Noi non possiamo dare risorse così ai Comuni, non c'è motivo, abbiamo previsto questo fondo, che da 150.000 è stato portato a 300.000 euro in Commissione, dove è stata accolta la richiesta mia e di altri Consiglieri, per quali egisenze particolari? Faccio un esempio: Comune X che non riesce a chiudere il bilancio per un contenzioso antico di cui l'attuale amministrazione non porta alcuna responsabilità, oppure pensiamo ad Ascoli Piceno, al Comune di Cossignano, al Sindaco sono stati affidati 2 minori, li ha messi in una casa protetta, decreti ingiuntivi, questioni, eccetera, non riesce a chiudere il bilancio; o che ne so Comune di Massa Fermana idem affidati 2 minori.
Sono queste piccole esigenze, mi rendo conto che il fondo non è rilevante, però credo che forse riusciremo a soddisfare tutte queste esigenze, ovviamente ci sarà un criterio equo, alcune priorità che stabilirà la Giunta.
In precedenza non c'era questo fondo, è uno sforzo, non è per i Comuni grandi, solo per questi particolari …

(interrompe il Consigliere Celani)

Fabrio CESETTI. Assolutamente, Consigliere Celani, il criterio è quello di “opere di salvataggio” di piccoli Comuni per particolari e motivate esigenze, piccole catastrofi locali.

PRESIDENTE. Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 7 bis. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 10 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Bisonni e Busilacchi.
Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Leggo la proposta di ordine del giorno: “Vista la proposta di legge regionale n. 60/2016 concernente : ‘Valutazione generale al bilancio di previsione 2016/2018, ai sensi del comma 1, dell'articolo 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 (I° provvedimento’); Preso atto della discussione svoltasi in merito nella seduta dell'Assemblea legislativa medesima di martedì 21 giugno 2016; Considerata l'importanza strategica nella politica della formazione professionale dei percorsi di istruzione e formazione professionale, gli FP, finalizzati al rilascio di titoli di qualifica professionale; impegna la Giunta regionale ad incrementare indicativamente di 150.000 euro le risorse a favore degli Istituti professionali statali per le spese relative ai percorsi di istruzione e formazione professionale finalizzati al rilascio di titoli di qualifica professionale”. Non so se vogliamo aggiungere anche: “utilizzando eventuali fondi europei”, oppure possiamo anche lasciarlo così perché quello che si trova ..
Io lo lascerei così, quello che si trova poi …

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per la dichiarazione di voto, il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Un brevissimo intervento per onestà verso il lavoro svolto da tutta la Commissione, dal servizio finanziario, da tutti i Consiglieri che bene o male si sono prodigati in questo lavoro di esame e di espressione di parere verso un atto, un provvedimento molto importante.
Capisco anche il gioco delle parti per cui alcuni interventi sono stati anche di critica verso l'approccio a questa variazione di bilancio, al bilancio in generale, però vorrei richiamare un po' l'attenzione, l'avevo fatto nella parte iniziale dell'intervento, ma ovviamente per motivi di tempo magari si corre e non si è incisivi come si vorrebbe e pur capendo il ruolo delle parti contrapposte in un'Aula assembleare come questa, voglio richiamare un attimo l'attenzione partendo dalla relazione del collegio di revisione, giusto per dire un punto di osservazione, di visuale più neutro rispetto a quello che potrebbe essere il gioco delle parti, così come definito.
Se noi leggiamo a pagina 4 e 5, due pagine della relazione dell'organo di revisione non possiamo non notare come questo provvedimento si collochi in un contesto di grande difficoltà e soprattutto di sforzo che le varie leggi di stabilità e successive chiedono in continuazione agli enti locali, tra cui la Regione.
Vengono ricordate le cifre per il 2016, il 2017, il 2018, il 2019, già le leggi di stabilità hanno tracciato la strada del sacrificio che ci attenderà nei prossimi esercizi finanziari.
Questo lo ricordo a tutta l'Assemblea con fare veramente amichevole e collaborativo, per dire che non possiamo non tenere nella debita considerazione questo contesto di lavoro, ma pensare che forse nei prossimi esercizi finanziari sarà necessaria una collaborazione più leale, anche fatta con uno spirito diverso, al fine di individuare quelle priorità che le ristrettezze del bilancio renderanno veramente importanti. Come a dire che le risorse con le quali eravamo solitamente abituati a fare conto purtroppo non saranno più e questo ce lo dice e ce l'ha detto già il legislatore in maniera molto chiara, non certo sibillina.
Qual è il mio invito? Senza entrare nel merito, perché poi ho sentito anche delle imprecisioni in relazione al patto di stabilità che non esiste più per i Comuni, ma c'è un altro meccanismo che è quello dell'equilibrio di bilancio e l'atto iscritto d'urgenza, fra un po' relazionerò anche su quello, oggi è il mio giorno purtroppo, è figlio di questi vincoli di finanza.
Per non smarrire il senso, cosa voglio dire? La mia esortazione a tutta l'Assemblea, essendo state tracciate queste linee di ristrettezza, non sarà diversamente, visto che gli impegni al concorso per il risanamento della finanza pubblica sono già stati delineati per il 2016, il 2017, il 2018 e il 2019, è quella di collaborare al fine di individuare, perché forse ci attenderà, lo dico in maniera molto solare, una rivisitazione del bilancio in senso generale, visto e considerato che non potremo più fare conto sulle risorse a cui eravamo soliti.
Guardo il Consigliere Zura Puntaroni perché forse lui mi capisce al volo in quanto spesso i suoi interventi vanno in questa direzione quando dice: “Ma se poi non ci sono le risorse? Cambiamo registro?” La pongo come domanda, forse è il caso di cambiare registro e non vedere, pur nelle critiche legittime che possono venire dalle varie parti in causa, una miriade di piccole variazioni di 30.000, 20.000, 50.000, forse è il caso di ragionare in termini più ampi ed unitari intravvedendo un'azione più importante che si rende necessaria dagli eventi e dalla situazione a cui siamo tenuti, e che soprattutto dobbiamo rispettare perché già è stato stabilito.
A questo si aggiunge anche la rivisitazione del fondo sanitario che di anno in anno ci accompagna in questo tragitto, tiriamo fuori le conseguenze e le considerazioni finali.
Questo è l'invito che mi sento di fare, ma nel contempo, come ho detto nella mia illustrazione della manovra di bilancio, non posso che esprimere il mio parere favorevole perché ridare 121 milioni a giugno in un contesto come quello che ho cercato di delineare, credo che sia un'operazione in ogni caso meritoria.
Non si conclude qui l'iter del bilancio perché, come è stato ricordato e come ho detto, c'è sempre la fase, dopo il consuntivo dell'esercizio 2015, del giudizio di parifica conseguente ed anche la fase di assestamento, che vedrà l'impiego di ulteriori risorse, lo auspichiamo tutti perché le esigenze sono molteplici e le più disparate.
Questo vuole essere il mio intervento non tanto a sostegno di questa manovra che mi piace per i motivi che ho ricordato, seppur sempre perfettibile, ma guardando un po' a un solco futuro che forse in maniera indegna ho cercato di tracciare, ma che un po' mi deriva dalle mie conoscenze professionali e da questa visione relativa al bilancio e alle sue ristrettezze. Io ho fatto per 10 anni il Sindaco e so quello che significa, purtroppo ho vissuto la parabola discendente dei trasferimenti centrali, per cui credo che questo mio intervento sia un auspicio più che una constatazione. Vi ringrazio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Siamo completamente soddisfatti, anzi non siamo soddisfatti dell'intervento dell'Assessore Cesetti, in relazione alle domande che il nostro gruppo aveva posto alla sua attenzione, ma non è questo, vogliamo solo esprimere un voto contrario, perchè nella situazione di difficoltà il vostro amico Renzi sta cercando di mettere le Regioni all'angolo, tagliando in continuazione i finanziamenti, e nella pochezza dei finanziament, noi non vediamo, faccio un esempio, 500.000 euro per intervenire verso gli artigiani, verso le piccole aziende, nel bilancio manca questo progetto. Nel bilancio che è un progetto, guardate soltanto i capitoli di spesa, cercate di intervenire, ma non c'è un minimo di intervento verso qualche settore.
Un attimo fa ho citato gli artigiani, questo manca, manca un indirizzo, manca qualcosa, ma parliamo di lavoro? Vogliamo creare posti di lavoro? Mettiamo 100.000 euro, mettiamo 200.000 euro, quello che è possibile, però che ci sia un piano, un'attività, una strategia, Presidente Ceriscioli, qui si prendono i vari capitoli, si cerca di far portare i numeri, ma in questo bilancio manca la strategia, Assessore Cesetti.
Per quello che ci riguarda, noi registriamo la mancanza di progettualità.
Durante l’intervento abbiamo fatto degli esempi, si continua con gli stessi fondi europei, si continua con una vecchia strategia e naturalmente sappiamo che la vecchia strategia ha portato e porta i soliti noti ad avere i finanziamenti. Questo manca, manca un cambio di rotta, Presidente, un cambio di rotta, i fondi sono pochi, ma su questo aspetto ci vuole una rotazione di 180°.
Per questo noi, come minoranza, auspichiamo che il Presidente prenda atto di questa discussione, di questa situazione difficile che c'è, difficile nel senso che vuoi non cercate di individuare dei progetti.
Come diceva prima l’Assessore Cesetti, noi la palla la prendiamo, dateci le strutture, veniamo nelle strutture, prendiamo i numeri, andiamo a parlare con i dirigenti e facciamo noi della minoranza una proposta che riguarda il bilancio.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l'Assessore Bora.

Manuela BORA. Se la produzione di chiacchiere per mezzo di chiacchiere potesse essere, a proposito di imprese, un'attività imprenditoriale, lei potrebbe aprire subito una star up innovativa.
Lei prima ha citato la conferenza stampa dove 20 milioni di euro sono andati solo a 36 imprese, questo è un cambio di passo, io sono orgogliosa che siano andati a pochi progetti, perché verranno finanziati bene, anzichè finanziamenti a pioggia, verranno finanziati grandi progetti, e questo è un grandissimo cambio di passo che non c'è mai stato.
A proposito della programmazione comunitaria e a proposito di tempo che qualcuno non ha per approfondire gli atti, non so se lei ha letto la convocazione e l'ordine del giorno della II Commissione di giovedì prossimo, alle 10,15 si discute proprio di questo, del vecchio assestamento che abbiamo approvato l'anno scorso, il testo unico, andrete a discutere dei vari bandi che partiranno con le sole risorse regionali, forse si dimentica tutte le risorse a disposizione del PorMarche, quindi mi viene da sorridere però se riascolta i suoi interventi in quelli potrà trovare alcune di queste risposte. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Celani.

Piero CELANI. Credo che avendo un minimo di esperienza amministrativa e politica, il gioco delle parti sia una piccola appendice di quella che è la nostra attività, se non ci fosse staremo anche a non ragionare, perché il ruolo che noi incarniamo ci stimola e stimola gli altri che sono di fronte a tirare fuori nuove idee e nuove soluzioni.
Per cui non prendo a male quello che ha detto il Consigliere Giacinti, il gioco delle parti porta a fare certe considerazioni, è normale, è la normalità non solo della politica, ma di una contrapposizione di idee, di progetti, di modi di fare in qualsiasi ambiente. Per cui è naturale che su alcune cose, anche se uno le vuole in qualche modo accettare per questo atteggiamento, molto spesso siamo costretti a prendere posizione, magari si va nel verso opposto, però sulla sostanza ci dobbiamo ritrovare.
Il dibattito di oggi in pratica che cosa ha detto? Nessuno ha disconosciuto che stiamo vivendo una fase storica economica tremenda, perché non abbiamo ricchezze da distribuire in quanto la ricchezza non viene prodotta, questo è naturale, oggi purtroppo non c'è ricchezza che viene prodotta sui nostri territori, l'industria langue, il manifatturiero pure, come tutto il resto, mentre aumenta la domanda di assorbimento e di distribuzione di questa ricchezza.
Cosa abbiamo detto in questo dibattito? Individuare alcune azioni strategiche mi sembra eccessivo, perché quelle strategiche si fanno se uno ha risorse di qualche miliardo di euro, se ci sono dei progetti importanti che possono dare sollievo ad alcuni settori: al sociale, all'industria, all'artigianato, alla promozione, alla cultura che produce reddito se impiegata in un certo modo, poi c'è il bonus, potremmo in futuro parlare anche di questo, che è molto importante, cioè degli sgravi fiscali per quanto riguarda i privati che possono investire su questo settore, siamo disponibili a discuterne, a fare, però lo possiamo fare insieme.
Quando il Consigliere Giorgini giustamente lamenta il fatto di aver trascorso probabilmente una settimana a fare emendamenti, io gli credo e penso che lo dica in “buonissima” fede, ma venire qua e sentirsi dire: “Va bene, lo faremo”, allora discutiamone prima all'interno delle Commissioni istituzionali, facciamo delle sedute per discutere di questo, un po' di tempo l'abbiamo avuto, da dicembre a marzo-aprile, si poteva discutere dei settori in cui intervenire, dopodichè la Giunta è sovrana nel fare però potrebbe dire: “Consiglieri, voi su questi settori tirate fuori delle idee”. Assessore, se io faccio una Commissione su un atto che mi porta, sono costretto a discutere di quel provvedimento lì, invece se vengo in Commissione per parlare di strategie e quant'altro forse dal confronto qualche idea in più ci viene e lei mi può dare anche le indicazioni di come la Giunta si sta muovendo, nei limiti di quello che mi può dire, perché ripeto la Giunta è sovrana, nei limiti del contributo che posso dare. Questo è il concetto della politica e della collaborazione fra opposizione e maggioranza altrimenti diventa esclusivamente il gioco delle parti.
Ha ragione il Consigliere Giacinti, siamo costretti anche su problemi e su progettualità a malincuore a dire no, magari se ritengo la proposta giusta e se ho avuto modo di vederla, di scremarla nelle sedute di Commissione, probabilmente arrivo a condividere dei percorsi e delle progettualità. Tutto qui, per cui molto spesso uno magari a malincuore è costretto a dire “no”.
Chiudo dicendo che quando parlavo del patto di stabilità forse avete frainteso. Io vi ho parlato di sanzioni del patto di stabilità, andatevi a rileggere il decreto che hanno fatto ieri, dice stop alle sanzioni finanziarie per 76 Città metropolitane e Province che l'anno scorso non hanno raggiunto gli obiettivi del patto di stabilità e che ora avrebbero dovuto ripagare integralmente lo sforamento, ma niente alleggerimento delle penalità per i Comuni.
Siccome i Comuni che soffrono di più sono quelli piccoli, quindi i nostri, mi auguro che quel fondo straordinario per il patto di stabilità orizzontale possa essere utilizzato e che pagando la sanzione si possa chiudere il bilancio. Sono somme non eccessive in quanto sono Comuni sotto i 3.000, 5.000, 10.000 abitanti, questo è il discorso ed in pratica significa alleggerire e avere qualche euro in più per fare gli investimenti.
Questo è il mio concetto, non è una strategia eccezionale, ma è soltanto condividere un percorso per fare dei progetti che diano una possibilità a quei Comuni che sono ancora sotto la tagliola del patto di stabilità per effetto di quel meccanismo mostruoso che è stato messo in piedi. Questo era il senso del mio discorso.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Parlerò anche meno dei 5 minuti canonici perché ne ho abbastanza di questa discussione e sono sicuramente deluso, non amareggiato, e la delusione è come una carica e crea maggiore impegno.
Noi del Movimento 5 Stelle siamo fortemente contrari a questa variazione di bilancio, siamo fortemente contrari alla scarsa programmazione che emerge da questa variazione di bilancio, siamo fortemente contrari alla mancanza di coraggio che la maggioranza ha sulle scelte determinanti rivolte soprattutto a chi ha più bisogno e a chi è più debole tra i cittadini marchigiani. Siamo fortemente contrari a questa doppiezza di posizione della maggioranza che da una parte ci invita a un maggiore impegno ed a una maggiore proposta e poi come in una catena di montaggio ci bolla e ci boccia qualsiasi proposta che facciamo.
E' una posizione che durerà per poco per quanto riguarda il PD, questo appropriarsi di tutti gli spazi di potere, il vento sta cambiando e si vede perché non c'è un cambiamento reale, c'è soltanto un accentramento che si manifesta in questa variazione di bilancio, escludendo completamente le minoranze e gli apporti che le minoranze possono dare.
E' un accentramento continuo, nelle leggi costituzionali abbiamo discusso ieri il taglio dei finanziamenti per i collaboratori ai Consiglieri regionali che rimarranno da soli a fare il lavoro, le fotocopie, a studiare, è una tendenza che va verso un accentramento e va verso lo svuotamento di tutta la diffusione territoriale in questa nostra nazione, per accentrare in questa specie di dittatura ormai arrivata, non è che sta arrivando, in questo martoriato Paese.
Cosa devo dire, chiudo rivolgendo un ringraziamento, come ha fatto l'Assessore Cesetti, a tutto il personale, dirigenti, funzionari che si sono sobbarcati questo incarico, questo compito gravoso di lavorare a questo bilancio; sono solidale soprattutto con loro perché hanno disposizioni da una maggioranza che è scollata, da una maggioranza che non sa quello che vuole, da una maggioranza che sta monopolizzando il potere di questa regione e sta riducendo sempre di più gli spazi di questa democrazia. Sono fortemente deluso da questo atteggiamento nei nostri confronti.
Credo che ci siano pochi margini e pochi spazi ma la gente si sta accorgendo che questa facciata si sta disgregando e dietro ci sono cose ben diverse da una partecipazione, da una dichiarazione esterna e da una comunicazione che nei fatti non è quella reale, ma soltanto rivolta verso spazi di potere da occupare sempre di più. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Zura Puntaroni.

Luigi ZURA PUNTARONI. Grazie Presidente. Dico una cosa al Consigliere Maggi che ringrazia sempre i dirigenti, guardi che i dirigenti vengono pagati bene, noi non possiamo passare i Consigli a ringraziare sempre i dirigenti perché se no qualcosa non porta. Qui tutti vengono pagati, ci sono 2.000 persone che vengono pagate, poi ci sarà un momento di picco dove lavorano di più, ma non è che in tutti i Consigli noi dobbiamo ringraziare i dirigenti. Capito?
Vorrei fare un discorso più ampio, se l'aria che tira è questa qua, andrà sempre peggio! Io ho la fortuna di girare per lavoro e respiro quello che c'è in Italia, in Europa, ti confronti, a volte ti vedi con altri rappresentanti, c'è gente dalla Russia che importa in Estremo oriente, e percepisci certe cose e cioè che c'è una caduta verticale, mentre fino a qualche anno fa c'era chi cresceva, chi calava, chi era stabile, e poi le posizioni si invertivano, adesso c'è proprio qualcosa che non quadra, si è arrivati ad un punto di saturazione.
Secondo me si va incontro a degli anni pesanti, forse questi 5 anni scorreranno via, ma il meglio arriverà dopo - può darsi che qualcuno di noi sarà qui oppure non ci sarà, sarà in altri posti - quando avremmo risorse sempre più striminzite, ridotte, arrivando ad una situazione di esasperazione. Come ne veniamo fuori? Io farei un piano, un programma per capire come quando si va in guerra se siamo in una situazione ottimale, alla pari, di difficoltà, in una situazione estrema, drammatica, come fa la protezione civile quando si va ad allenare perché dice che se succede un terremoto vuole essere pronta.
La nostra Regione e chi la governa in questo momento, non è che Governo io, io non sto seduto là, io sto seduto da quest'altra parte, è in una situazione di tracollo con risorse zero. C'è da fare un piano, non possiamo venire qui a piangerci sopra, oppure mi aspetterei il Presidente, chi governa, l'Assessore Cesetti, questi un po' più illuminati, dire: “Siamo in una situazione di emergenza, noi pensiamo che …, facciamo così …, di ospedali ne rimangono 2, 3, 4 …, le strade questo …, i dipendenti quest'altro …, le Province questo …, i Comuni questo …”, ma stare qui a parlare di dove “rubare” 5.000 euro per metterli sulla festa di un altro, per come sono io è un po' …
Mi rifaccio alle parole del Consigliere Giacinti che diceva: “Sarei contento se la minoranza ”, ma la minoranza formalmente non è parte attiva, non viene attivata, viene attivata in Commissione con le modalità della Commissione, non prendiamoci in giro, le modalità sono quelle, veniamo qua, ci date 24 ore prima un bilancio, un assestamento - se mi volete fare un dispetto fate come a dicembre che non si leggeva niente – e poi dite: “Voglio vedere se avete capacità di fare interventi”. Assessore Cesetti, non è che può provocarmi così, se no io le rispondo a tono, perché per collaborare io sono aperto, illuminato, perché ho la fortuna, non perché sono un genio, ma perché il lavoro che faccio mi ha obbligato ad essere aperto, io sono aperto a tutto, non ho limiti, vi potrei stupire, però chi governa deve metterci in condizione di accogliere queste aperture. L'altro giorno c'era una Commissione sui fondi per il personale, ci siamo lasciati dicendo: “Ognuno telefona ai suoi pari gruppi delle altre Regioni per sapere”, alla fine Assessore Cesetti l'unico che ha telefonato chi è stato? Subito dopo - 4 ore usciti da qui - ho riportato le impressioni piccole o grandi che erano dei miei capigruppo di 4, 5 Regioni con cui mi relaziono ogni tanto e stamattina glielo ho fatto toccare con mano, io mi sono attivato, vado veloce come la luce, però queste cose, queste formule tocca portarle avanti.
Poi un'altra storia, quando da Roma mi tagliano, mi soffocano, mi mettono alla prova, l’avrei fatto anch'io, vogliono vedere la reazione che hai, ti colpiscono nei gruppi, perché uccidono i gruppi, ma se io ero il Presidente Ceriscioli quando andavo su mi avrebbero querelato, ma che mi importa, si campa una volta soltanto, probabilmente, avrei creato un trauma psicologico e la prossima volta non mi avrebbero preso in giro, perché lì ti taglio, però ti obbligo a tenerti l'inceneritore, il cementificio, e no! Devo lasciare il segno, quanto mi incontri, mi devi temere, devi avere paura.
Io ricasco sempre lì, fino a che punto la mia Regione, chi governa, ha la capacità di condurre la Regione? Con quali strategie? Se la situazione va a peggiorare e peggiora di certo - gli indicatori portano tutti quanti ad un peggioramento drastico, netto, fortissimo, specialmente per l'Italia - qui altri 4 anni ci dobbiamo stare. Metti che il peggioramento forte e drammatico arrivi nella prossima legislatura, non è per noi, ma se arriva adesso, fra 2 anni? Mi piacerebbe sentire dalla parte che sta seduta di là: “Siccome la situazione è quella che è, noi facciamo questo, questo e questo. Portiamo avanti pochi progetti, poche strategie, sulla difesa del suolo, sulla programmazione, sui trasporti, sugli ospedali”, i punti sono 3, 4, 5, non è sicuramente prendere 2.000 euro da una parte e spostarli su una festa che a me fa ridere.
A me non diverte neppure votare queste cose, quello che chiedo è di essere più concreti, più sognatori, più audaci, perché nei momenti di difficoltà più uno è visionario più è audace, più è temerario più è vincente, questo è sicuro, più uno si appiattisce sugli standard e più si piange addosso non c'è speranza e non c'è futuro.
Venire qua e presentare un bilancio - ho 4 soldi, che bilancio presento? - dicendo: “Mi sono inventato una cosa nuova, facciamo questo e quest'altro, freghiamo a tutti perché abbiamo risorse portate dalle idee”, non dai soldi ma dalle idee, a quel livello ti dà anche piacere venire qua fuori orario, ci sentiamo, parliamo, facciamo questo, facciamo quell'altro, ti porto le idee, le affiniamo, può essere tutto, ma se qui non si cambia registro, per me è una noia senza fine. Onestamente anche a tutti quelli che mi hanno votato dico: “Mandateci qualcun altro perché qui l'ambiente non è adatto per me”, l'ambiente è spento spento, non ci sono emozioni. Il meccanismo in un momento drammatico e di difficoltà non ti permette di portare idee, non ti permette di essere audace, ma è proprio nella difficoltà che devi essere audace perché tu hai le carte forti quando apparentemente sei perdente e perdi tutto, in realtà stai per diventare vincente perché giochi tutte le carte; quando sei a pancia piena ti appiattisci pensando di essere vincente, in realtà stai perdendo tutto perché non sei stimolato, quindi, secondo me, adesso noi siamo stimolati a giocare il tutto per tutto.
Lo vedo nel mio lavoro, nella mia professione, nelle aziende che rappresento, una situazione che comincia a diventare drammatica per chi produce in Italia, eppure mai come adesso le idee sono venute fuori, mai come adesso siamo stati aggressivi, mai come adesso stiamo gettando le basi per essere vincenti fra 10 o 15 anni. Dico di più: non vincenti, ma per avere il monopolio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Rimango sempre colpito dal fatto che si continua a ripetere un dato sulla dialettica politica e sul mancato ascolto della minoranza di fronte al quale non posso non riflettere in maniera seria. Capirei se a fare questo tipo di osservazione fossero delle forze politiche, amici, colleghi, compagni, non so come chiamarvi della minoranza, favorevoli al proporzionale, ma il Movimento 5 Stelle è il più strenuo sostenitore dell'Italicum, il centro destra ha sempre sostenuto il maggioritario, è chiaro che..., allora votate il proporzionale, quando voterete il proporzionale allora cambierò informazione, anche se mi sembra che quello è. Se uno è nell'ottica del maggioritario, purtroppo è così, perché in tutte le Regioni succedono le stesse cose, questa predica è veramente inutile. Diciamo più efficace seppur disperante il discorso che fa il Consigliere Zura Puntaroni, piuttosto che dire non c'è l'ascolto per qualcosa, c'è, ma c'è in questi termini.
Anche qui mi si consenta, lo faccio dichiarando il voto favorevole, pienamente convinto, la Giunta ha fatto una proposta, io ho letto e riletto le singole voci dei capitoli di spesa, tutta concentrata in poche cose. La scelta fondamentale è che più del 95% del bilancio va nella direzione di grosse concentrazioni che consentono, come ho già detto nel precedente intervento, di mantenere un certo livello, quello possibile, quello ragionevole, oltre non è possibile fare. Poi c'è un ragionamento di carattere più generale, mancano le risorse, dovremmo finanziare, stampando moneta, il debito pubblico in Europa, benissimo tutto, io sono anche favorevole a queste cose, ma queste non sono cose da Consiglio regionale, dovremmo valutare le cose nell'ambito di quello che il Consiglio regionale può fare.
Direi che non è vero che questa maggioranza si è presentata in maniera arrogante in questo bilancio, ci siamo presentati credo con grande umiltà, adesso non voglio fare il discorso per tutti o per i più, questo lo farà il Consigliere Busilacchi, ho visto una interlocuzione forte in questi tre mesi, anzi Assessore non lamentiamoci del fatto che ci abbiamo messo un mese in più, perché un mese in più è servito per allungare un confronto, un dialogo che c'è stato in tutte le Commissioni, a tutti i livelli. Non mi sembra che qualcuno non abbia avuto risposte, poi potrà non essere stato soddisfatto, ma le risposte sono state largamente evase ed è stato fatto un discorso di grande consenso.
Ritorno a dirlo, sul settore servizi sociali, Presidente, non ci avrei scommesso nemmeno una cena povera che saremmo riusciti a mantenere quel livello, cioè ritornare sui 63 milioni, che è più o meno quello che avevamo, a 54/55 milioni mi sarei accontentato. Certo alcuni settori, Consigliere Fabbri, sono rimasti sacrificati, ricordo quando per gli immigrati potevamo mettere 800.000 euro, ricordo quando sulle carceri facevamo impegni di 800.000, 900.000 euro, facevo il bilancio sapendo che chiedevo 5 milioni in più di fondi regionali e avevo subito l'assenso, poi magari l'Assessore del caso mi diceva: “No, più di 4 e mezzo non ti posso dare”, qui abbiamo 3 milioni e 900 mila in tutto di fondi regionali disponibili per il resto- Quando sulla cultura e turismo mettiamo poco più di 3 milioni ce ne erano 10.
Voglio dire, queste valutazioni non possono sfuggire dalla realtà, poi per carità il gioco delle parti, faremo tutti i comunicati, siamo insoddisfatti, tutto quello che vogliamo, ma dentro questo, e chiudo, c'è anche la follia fortemente voluta dall'Assessore Cesetti, credo condivisa da questo reparto psichiatrico della Giunta, di fare l'operazione delle Province, siete stati dei pazzi, però l'avete fatto e l'avete portato a conclusione in maniera più che onorevole, considerando le premesse.
Due cose Assessore, la prima, quei 50 milioni sono significativi e non si può dire che i 50 milioni della Provincia di Macerata o delle altre Province in misura minore, sono il frutto di una inefficienza di spesa. Figuriamoci, il Presidente Pettinari per giunta Assessore ai lavori pubblici se avesse avuto la possibilità di spendere avrebbe asfaltato pure i fiumi, non è un problema quello, il problema che tutto quello di parte corrente è stato speso, i 50 milioni sono frutto di tanti progetti, di una discreta ricchezza, forse di minore spesa della parte corrente che ha lasciato più soldi bloccati dal patto di stabilità.
Questi nel tempo arriveranno, perchè sentire, Assessore Cesetti, che i 14 milioni e mezzo della provincia di Macerata in proporzione per le altre province, ritorneranno sui territori, non alle Province, ma nei territori attraverso le competenze che le funzioni non fondamentali devono esercitare, penso che sia un dato di grande consolazione, unitamente al fatto che sugli altri 35 milioni, per carità ci parlava di cause in sospeso, se ci sono degli oneri è giusto che questi vadano ripartiti tra le province, ma sapere che questa quota è un significativo investimento, e stiamo parlando di decine di milioni, non sarà un grande contributo, ma messi tutti insieme parliamo di 70, 80 milioni, e che saranno spesi dalla Regione nei territori provinciali, o direttamente dalle Province, mi sembra che non siano cose da poco.
L'altra cosa sulla famiglia, ho votato contro agli emendamenti proposti dal Movimento 5 Stelle, i soldi ci sono e con quei soldi si possono organizzare delle politiche serie in questo senso, non solo quelle che vanno direttamente alle famiglie - prima il Presidente quando ho fatto l'intervento non c'era, quindi lo ribadisco - ma soprattutto quelle a favore della natalità, che è il punto dolente di questa nostra regione, ed anche tutto il resto che va a sostegno della famiglia in difficoltà. Tutti i fondi dei servizi sociali vanno a famiglie in difficoltà che trovano un po' di coraggio in più per quel poco che possiamo dare, in alcuni casi anche parecchio, è un segno di solidarietà da non trascurare.
Certo ognuno ha il suo compito, chi mette in evidenza il mezzo bicchiere vuoto, chi mette in evidenza il mezzo bicchiere pieno, però bagniamoci tutti la bocca anche di questo, nel senso che c'è una sostanza che può essere mantenuta. Poi per carità tutti i progetti di fantasia, tutto quello che possiamo mettere in moto come contributo di idee, c'è il grosso, il miliardone che abbiamo sui fondi europei, io non so con quale disponibilità o con quale possibilità di intervento ulteriore, però c'è e su quello, se possiamo sviluppare progetti in futuro, ben vengano le proposte che la minoranza più volte dice di avere.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Sarò più breve del Consigliere Marconi, il mio voto sarà contrario. Io ho apprezzato anche la pacatezza del Consigliere Giacinti quando ha illustrato ed anche in dichiarazione di voto quando ha cercato di portare avanti un discorso collaborativo.
Personalmente in questo primo anno di esperienza amministrativa in Regione, non mi sono negata la possibilità di votare favorevolmente proposte della maggioranza perché venivano dalla maggioranza o da altri gruppi che non era il mio, quindi non amo molto la contrapposizione fine a se stessa, anzi a volte quando mi sono scontrata con l'Assessore Sciapichetti perché, magari, in Consiglio aveva bocciato la mia proposta di spostare i ribassi d'asta dell'intervento sulle scogliere a sud, e dopo mezz'ora in un'altra riunione aveva acconsentito farlo per il 50%, perché reputava la diatriba fine a se stessa.
Ricordo anche l'intervento del Presidente Ceriscioli nella prima seduta, quando illustrò non solo il programma di governo ma anche le linee guida di questa sua amministrazione e ricordo con chiarezza la volontà collaborativa allargata un po' a tutti i settori ed anche rivolta alla minoranza.
Ora alcuni interventi hanno parlato di grande collaborazione e ampia partecipazione della minoranza, francamente io non ho partecipato, purtroppo, a molte riunioni della Commissione bilancio, però devo dire che come Consigliere di opposizione ho ricevuto, come credo i miei colleghi, le variazioni di bilancio pochissimi giorni fa e la possibilità di essere incisivi e di partecipare a quanto oggi è stato discusso, devo dire che nella realtà dei fatti un po' è mancata.
E' ovvio e naturale che a voi come maggioranza spetta l'onere di amministrare e di prendere le decisioni, però credo che sulle linee guida principali, che non sono il singolo intervento sulla questione urgente o la proposta che viene sensibilizzata da un territorio o da un Consigliere, una maggiore condivisione degli obiettivi per comprendere al di là dell'emergenza che comunque c'è, perché ci sono i tagli, perché comunque c'è da amministrare una regione, ed una maggiore dialettica e collaborazione possono portare delle idee costruttive. Mi sembra di non essere stata l'unica negli interventi di questa lunga giornata a tendere una mano in questo senso, non perché necessariamente uno voglia identificare la paternità di alcune azioni, ma perché credo che maggioranza e opposizione siano portatrici di istanze di tutta la regione e magari di territori che si intrecciano perché io vengo dal territorio maceratese ma ci sono altrettanti, anzi più, Consiglieri della maggioranza che vengono da quel territorio che possono trovarsi unanimi su una stessa posizione.
Ricordo il suo intervento in Commissione bilancio su una proposta della Consigliera Malaigia sulla tutela di una chiesa per dei fondi e ha detto: “Ci troviamo sulla stessa posizione perché è un tema caro ad entrambi”, quindi se questa volontà che si incrocia può essere messa sul piatto prima che arrivi a mera diatriba e scontro fra le parti, credo che se ne avvantaggerebbe tutto il Consiglio. Su questo mi sento che possiamo fare, in particolar modo voi che avete l'onere di amministrare, uno sforzo maggiore perché la collaborazione penso possa portare frutti migliori.
Da parte mia, l'ho già detto nell'intervento, quindi non mi allungherò, credo che sia mancata un po' una visione e oggi stesso sfogliando le pagine dei giornali su tanti temi importanti troviamo delle criticità enormi, credo che su queste occorra fare degli interventi maggiori, soprattutto decidere quali sono le priorità perché la coperta è corta, non si può arrivare dappertutto, ma su qualcosa non si può assolutamente derogare.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Avevo pensato ad un altro tipo di intervento, ma la soddisfazione per l'ordine del giorno approvato è tale che farò uno sconto.
Seriamente colgo l'occasione per ringraziare la Giunta e tutti i Consiglieri per aver approvato quell'ordine del giorno che mi stava particolarmente a cuore e ritengo che tutti i Consiglieri hanno dimostrato una grande sensibilità su questa tematica, quindi grazie ancora.
Detto questo, una cosa su questo bilancio la devo dire, ad esempio prima abbiamo sentito parlare di alcune cifre, a me ne è saltata alle orecchie una, sull'edilizia sanitaria l'Assessore ha detto: “Ci sono 11 milioni di euro” che detto così potrebbe sembrare anche tanto, però Kant ci insegna che tutto è relativo e se andiamo a guardare la messa in sicurezza delle strutture sanitarie vediamo che occorrono, Assessore, 43 milioni di euro, è una stima, solo per la messa in sicurezza della sismica delle strutture sanitarie esistenti. Poi ci sono gli ulteriori oneri per la messa in sicurezza dei sistemi antincendio, gli impianti e via dicendo, quindi dire che mettiamo una certa cifra su un determinato settore, senza inquadrare il problema, dà forse una visione falsata.
Voterò contro questo bilancio, per quelle carenze che avevo sottolineato prima, però ci tenevo, ripeto, a sottolineare la soddisfazione per l'ordine giorno approvato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Anch'io cercherò di essere veloce anche perché il dibattito è stato lungo, ricco, poi il Consigliere Giacinti, l'Assessore Cesetti e il Presidente Ceriscioli hanno già espresso con chiarezza, insieme ai colleghi del PD che sono intervenuti nel merito, tutto quello che c'era da dire, però è utile credo riprendere alcune considerazioni di carattere più politico ed anche di carattere generale.
Credo che se noi non cogliamo il contesto generale in cui si situa non solamente questa variazione, ma questa fase per le Regioni, per le amministrazioni locali, rischiamo di fare degli interventi lunari, come ad esempio quello del Consigliere Maggi, che mi è molto simpatico.
Abbiamo necessità di parlare del contesto in cui ci troviamo che è quello in cui da alcuni decenni vediamo un vincolo molto stringente di finanza pubblica in Italia, ma in tutto il mondo occidentale, una situazione di crisi che porta a nuove domande sociali. Se noi non collochiamo tutti i nostri ragionamenti di bilancio dentro questo contesto e pensiamo di vivere nella fase gloriosa dei bilanci e del deficit spending che però qualche problema all'Italia probabilmente lo ha creato, non siamo calati nella realtà.
Invece con la realtà data, vediamo quelle che sono alcune scelte chiare che ci sono in questo bilancio, dove ci sono delle risorse certe per attuare il programma di mandato, dove questa variazione ovviamente si colloca, tra il preventivo e l'assestamento, quindi in continuità con alcune scelte ovviamente condizionate, come, l’ha già ricordato bene l'Assessore Cesetti, il trasferimento delle funzioni delle Province che chiaramente incide in maniera significativa e va ovviamente a sbloccare delle risorse per servizi che incidono su alcuni aspetti, le strade ex Anas, la difesa del suolo, quindi non sono questioni che non riguardano la nostra comunità.
Credo che dobbiamo essere onesti nel riconoscere alcune questioni che riguardano i cittadini, perché i 70 milioni di euro sul sociale altro non sono che per i cittadini, e allora voglio dire che le scelte, e di questo ne ha parlato con grande chiarezza il Presidente Ceriscioli, di risorse già stanziate sul pezzo sociosanitario troveranno l'accompagnamento con la delibera di Giunta regionale, su quello che invece è sociale sociale, se noi uniamo questi due aspetti abbiamo alcune scelte chiare per il welfare marchigiano che in una fase di risorse decrescenti sono mantenute e vanno a dare chiarezza e certezza ad alcuni interventi per i cittadini più deboli.
Dopodiché è vero che dobbiamo tutti vigilare, stare attenti, e in questo apprezzo quanti della minoranza, da ultima la Consigliera Leonardi, offrono un metodo che non è necessariamente quello dell'ostilità fine a se stessa perché se non si vuole ottenere un voto contrario fine a se stesso o ideologico, bisogna offrire una disponibilità anche costruttiva. Lo ha testimoniato oggi il lavoro che ha fatto il Consigliere Bisonni, che pure voterà contro, come ha già annunciato a questo bilancio, ma che ha offerto un contributo utile perché gli spazi ci sono e non credo che quello della Commissione sia uno spazio che possa essere derubricato, Consigliere Zura Puntaroni, perché la Commissione fa parte del Consiglio regionale, anzi l'Aula è un po' una vetrina, ma le Commissioni sono un momento di lavoro fattivo in cui ci si misura.
Qualche giorno fa, sempre per toccare il tema del sociale, abbiamo visto nella Commissione sociale e sanità che, per esempio, sul tema dell'autismo, anche senza mettere nuove risorse, dobbiamo fare e verificare che l'Asur faccia tutte le determine necessarie per andare avanti con quel progetto.
Su questo i contributi di maggioranza e di minoranza dei Consiglieri evidentemente non possono che corroborare il lavoro che la Giunta sta facendo bene e con grande chiarezza.
Un'attenzione molto chiara a chi sta peggio, un'attenzione secondo me attenta ai valori, prima venivano ricordati ed ho apprezzato anche il Consigliere Maggi quando ha fatto riferimento alla memoria e su questo tema, che molti hanno seguito, ci sono anche delle risorse.
Come si fa a dire che non ci sono alcuni aspetti estremamente concreti quanto si danno 9 milioni di euro per il diritto allo studio, 8 milioni sul trasporto pubblico locale, si conferma l'abbassamento delle tasse delle imprese e si stanziano 2 milioni e mezzo per la difesa della costa. Ricordava adesso l'Assessore Pieroni che sulla cultura con questa variazione di bilancio andiamo a coprire, credo che siamo una delle Regioni che supera il 3%, una delle percentuali più alte in proporzione sul piano relativo rispetto ad altre Regioni. Come si fa a dire che questa non è una cosa concreta!
Certo si può sempre fare di più, si può sempre fare meglio, siamo tutti impegnati, dobbiamo essere tutti impegnati in quest'Aula ad offrire anche uno stimolo di lavoro, di contributo fattivo, però credo che dovremmo tra di noi, se non vogliamo affrontare un dibattito esclusivamente ideologico, esclusivamente basato su posizioni pregiudiziali, dirci la verità e la verità è quella di un contesto che stiamo vivendo da molti anni, è quello dato e non possiamo pensare di mutare in maniera significativa, con tante domande sociali, con un vincolo di bilancio.
In questa situazione credo che il bilancio, questa variazione di bilancio della Regione Marche situata dentro un arco più lungo, che è quello del preventivo e dell'assestamento che andremo a votare, contiene delle scelte molto chiare che vanno nella direzione giusta.
Confermo quanto già detto nella dichiarazione di voto del Consigliere Giacinti sul nostro voto positivo e convinto.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l'Assessore Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Credo che l'unica cosa che non si possa addebitare al Governo regionale sia la mancanza di visione e la volontà di guardare al futuro.
Il Governo regionale è impegnato sulle grandi strategie di fondo, basti pensare alla riforma della sanità, al coraggio che c'è in quell'azione, alla determinazione, pensiamo anche all'edilizia sanitaria negli investimenti, come si fa a dire che lì non c'è una visione? Significa negare l'evidenza! Si può discutere, certo si può essere d'accordo o si può dissentire, ma quel che non si può dire è che non c'è il coraggio e la volontà di mettere mano a quella grande riforma.
Nel sociale, anche lì la determinazione non solo di confermare, ma di aumentare gli stanziamenti attraverso la rimodulazione dei fondi sanitari; per la cultura e per il turismo dove, è stato ricordato adesso, vado telegrafico, in questa manovra - è vero Assessore Pieroni - ci sono dei segnali importanti anche rispetto al passato.
Che dire dell'Università e dell'istruzione, dell'industria, del commercio, della gestione dei fondi comunitari, della difesa del suolo e della tutela del territorio, dei trasporti, dell'agricoltura, dell'edilizia pubblica, l’aver messo mano al grande riordino istituzionale della nostra regione, a partire dal riordino delle Province, al ruolo delle Unioni montane, dei parchi, al progetto all'incentivazione della fusione dei Comuni. Che dire del nuovo piano telematico regionale? Non c'è in tutto questo, e sono telegrafico, una visione? Non c'è una progettualità? Questo è negare l'evidenza e quando si fa questo, entriamo invece nel merito, si nega l'essenza della politica. Non è il ruolo maggioranza ed opposizione, questa manovra sorregge tutto questo, pur nei suoi limiti chiaramente dati dalla scarsità delle risorse, sorregge tutta questa progettualità con una manovra che ci consegna innanzitutto un bilancio solido, vero, certo ed attendibile.
La stessa certificazione del collegio dei revisori attesta tutto questo, i pareri favorevoli del Cal, quindi delle istituzioni locali e del Crel, ne sostengono l'affidabilità e la condivisione di fondo e in questi organismi ci sono le istituzioni di questo territorio, nell'uno e nell’altro ci sono le forze sociali, i sindacati, Confindustria, ci sono le associazioni, eppure hanno dato con qualche raccomandazione pareri favorevoli.
Chiudo su un altro aspetto, tutto si può dire, e questo lo voglio dire in quest'Aula anche perché devo rispondere anche al Presidente, tutto si può dire Consigliere Zura Puntaroni, all'Assessore al bilancio e con tutte le altre deleghe, che io sia “autoritario e disconnesso dal rapporto con il Consiglio”, ma il Consigliere Zura Puntaroni sa ad esempio che ogni volta che ha chiamato l'Assessore al bilancio ed agli enti locali, nei suoi confronti come degli altri io ho risposto “presente”, è vero? Meno male, è vero! Segno evidente che io sono qua, pronto a collaborare nel rispetto reciproco dei ruoli, con ciascuno dei Consiglieri, siano essi di maggioranza che di minoranza ovviamente nel rispetto dei ruoli.
Nella Commissione e termino ho accolto l'invito del Presidente Giacinti, sono stato in Commissione credo 5 o 6 sedute, lo può confermare anche il Consigliere Maggi, a discutere di questa manovra ancor prima che la Giunta la varasse per confrontarmi con i Consiglieri, con i membri della Commissione, perché da loro potevano venire delle indicazioni, per raccoglierle, questo l'ho fatto, come l'ho fatto dopo, come ho raccolto l'invito del Presidente Volpini nella sua Commissione che non è la Commissione bilancio, dove abbiamo parlato del tema del sociale.
Termino per dire questo: da parte della Giunta, da parte mia non c'è assolutamente la volontà di chiudersi nè di sottrarsi, lo abbiamo dimostrato, ma di confrontarci apertamente, consapevoli tra l'altro che nella politica, come nell'amministrazione, debba prevalere la forza della ragione sulla ragione della forza, e la forza della ragione prevale quando c'è il confronto nella dialettica tra maggioranza e minoranza e da questa dialettica può venire il meglio perché ciascuno di noi può trarre degli elementi utili.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della proposta di legge n. 60, ricordo a tutti i Consiglieri che dopo c'è un altro atto da votare che è connesso al bilancio.

Proposta di legge n. 60, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di atto amministrativo n. 19
ad iniziativa della Giunta regionale
“Prospetto di verifica del rispetto dei vincoli di finanza pubblica – Bilancio di previsione 2016 – ai sensi dell'articolo 1, commi 710 e 712 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016)”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di atto amministrativo n. 19 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola io relatore di maggioranza Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Ultimo atto rapidissimamente. Questa proposta che abbiamo iscritto d'urgenza stamattina, lupus in fabula, abbiamo parlato di vincoli, di finanza a più riprese, eccolo qua, è un documento che serve per verificare i vincoli di finanza pubblica, così come introdotti dal decreto legislativo 118, quello che ha rivisitato un po' l'armonizzazione dei sistemi contabili, la legge di stabilità 2015 n. 208 e la nostra legge regionale n. 31 con la quale abbiamo approvato il bilancio di previsione 2016/2018.
In poche parole che cosa prevedono queste norme? Che si ponga attenzione ai vincoli di finanza pubblica per cui va approvato uno schema, che segue la parte deliberativa, nel quale sono riepilogati i primi 5 Titoli dell'entrata e i primi 3 Titoli della spesa, in poche parole la differenza fra i primi 5 Titoli dell'entrata unitamente al fondo pluriennale vincolato per la parte afferente le entrate al netto della quota per l'indebitamento e la differenza con i primi 3 Titoli della spesa con l'aggiunta del fondo pluriennale vincolato ad esso imputabile non deve dare un risultato negativo, ovvero deve dare un risultato positivo.
Questo viene verificato, come potete vedere dalla tabella successiva, per cui i primi 5 Titoli dell'entrata meno i 3 Titoli della spesa danno un saldo positivo di 86 milioni di euro.
Va aggiunta una cosa, si approvano anche delle note allo schema previste dalla legge che ha istituito questo obbligo, sono delle note esplicative e sono riportate in fondo alla tabella di verifica di questi vincoli di finanza pubblica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. E' la verifica tecnica, così come ha detto il Consigliere Giacinti, di alcuni parametri del bilancio imposti dalla nuova modalità dettata dal decreto legislativo 118 del 2011 in combinato con la legge di stabilità n. 208 del 2015.
Il legislatore ha voluto verificare nell'ambito del bilancio che i primi 5 Titoli delle entrate unitamente alla quota parte del fondo pluriennale vincolato confrontati con i primi 3 Titoli delle spese unitamente alla quota parte del fondo pluriennale diano un saldo non negativo, quindi positivo.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di atto amministrativo n. 19. La pongo in votazione

(L'Assemblea legislativa approva)

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Insieme ai Consiglieri Celani e Busilacchi chiedo la convocazione d'urgenza del Consiglio per giovedì mattina visto che dobbiamo deliberare entro la fine del mese in merito alla gestione dei molluschi bivalvi, o vongole.

PRESIDENTE. Pongo in votazione la proposta di convocazione d'urgenza del Consiglio. Lo facciamo per alzata di mano, votazione aperta.

(L'Assemblea legislativa approva)

PRESIDENTE. Ci convochiamo per giovedì mattina alle 10 prevedendo all'ordine del giorno: “Disposizioni in materia di gestione dei molluschi bivalvi”. Buona serata.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 19,40.