Resoconto della seduta n.34 del 23/06/2016
SEDUTA N. 34 DEL 23 GIUGNO 2016

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

Comunicazioni del Presidente

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 34 del 23 giugno 2016.
Comunico che è stata presentata la seguente proposta di legge regionale:
- n. 67 in data 27 maggio, ad iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, Traversini, Biancani, concernente: “Interventi di economia solidale, lotta agli sprechi e prime azioni di prevenzione della produzione dei rifiuti”, assegnata alla II Commissione in sede referente, alla I Commissione assembleare permanente ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento interno, al Consiglio delle Autonomie locali per l'espressione del parere di cui all'articolo 11, comma 4 della legge regionale 10 aprile 2007, n. 4, al Consiglio regionale dell'Economia e del Lavoro per il parere di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c) della legge regionale 26 giugno 2018, n. 15 e alle Commissioni assembleari III e IV ai fini di quanto previsto al comma 1 dell'articolo 68 del Regolamento Interno.
Hanno chiesto congedo i Consiglieri Biancani, Minardi e Zura Puntaroni.

Comunicazioni ai sensi dell’art. 35, VI comma del R.I:

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Il nostro capogruppo, Consigliere Busilacchi, ha chiesto questa mattina ai Capigruppo di discutere una mozione, ovviamente da parte dei colleghi c'è stata la richiesta legittima di approfondire e di conoscere e di non discutere subito.
Noi prendiamo atto di questo, però chiediamo all'Assessore Sciapichetti, visto che questa mozione non sarà discussa sicuramente prima del 5 luglio, di chiedere al Ministero che la Conferenza dei servizi Stato-Regioni sul tema del metanodotto non si faccia prima di tale data, per dare la possibilità al Consiglio regionale delle Marche di discutere la mozione, a cui ha fatto riferimento il nostro capogruppo e di cui ha parlato con i colleghi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Ci associamo alla richiesta del Consigliere Giancarli nei confronti dell'Assessore Sciapichetti.

PRESIDENTE. L'Assessore Sciapichetti è d'accordo.

Proposta di legge n. 61
ad iniziativa della Giunta regionale
“Disposizioni in materia di gestione dei molluschi bivalvi”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la proposta di legge n. 61 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Il Consiglio è stato convocato martedì per questa mattina, per dare una risposta ad una scadenza, che è quella del 30 giugno e prima di parlare della legge devo fare subito i complimenti per il dibattito politico, che è avvenuto su questa proposta di legge in Consiglio regionale, con i Consiglieri, e per la seria risposta che c'è stata con la partecipazione di tutti.
Credo che oggi approveremo all’unanimità la proposta di legge di modifica, probabilmente, ancora non posso anticipare tutti i voti, però dai contatti avuti e soprattutto dal lavoro svolto in Commissione penso che la votazione sarà unanime.
Ritengo che questo sia un passaggio della politica molto importante, una settimana fa sembrava il problema più grande da affrontare, con divisioni anche fastidiose perché potevano sembrare legate all'appartenenza non politica, ma all’appartenenza territoriale. In realtà il Consiglio ed i Consiglieri si sono riappropriati del loro ruolo e hanno assunto una decisione di largo respiro.
Questa è una decisione che alla fine non farà contenti tutti, però in qualche modo attenua i contrasti soprattutto di chi lavora, perché la questione non è solo del Consiglio regionale e al di fuori, se siamo riusciti a dare delle risposte dando significato all'azione che abbiamo svolto, credo che venga colto.
Il fatto di proporre, poi lo dirò, un tempo diverso da quello proposto per quanto riguarda la proroga ed anche altri aggiustamenti, credo che dia la possibilità alle parti che sono chiamate in causa di mettersi attorno ad un tavolo a discutere con la Regione della soluzione di questo problema. La questione è pesante nel senso che parliamo di gente che lavora, che vive una condizione di difficoltà, soprattutto in alcuni compartimenti.
In alcuni compartimenti ci sono difficoltà notevoli, come in quello di Ancona che si è sollevato, ma il problema più grosso è quello del sovrannumero al quale la Regione da anni deve dare una risposta, non semplice, perché si sono delle difficoltà e la questione ha radici lontane che non bisogna ripercorrere, però l'uscita di oggi, se le cose andranno come sono state predisposte, dà la possibilità di girare pagina rispetto a questo passaggio e dà la possibilità nei prossimi mesi di lavorare e forse di riuscire a dare una risposta definitiva ad un problema che esiste. Un passaggio sicuramente positivo, attraverso il quale si riuscirà a dare una risposta solo se le parti si metteranno di fronte con disponibilità, perdendo un po' di interesse personale e guardando a quello generale.
Questo passaggio che noi andiamo a fare merita il lavoro che ha fatto tutto il Consiglio regionale, devo anche ringraziare per i lavoro svolto in Commissione, ci sono state frizioni negli atti e nella discussione - ci stanno – poi l’attività si è ricompattata nella proposta di questa mattina, trovando un’unità che credo dimostri la serietà del comportamento dei Consiglieri.
La proposta che noi andiamo a fare è di modifica, di piccole modifiche estremamente importanti in questa fase, perché non si riesce a dare risposte veloci a problemi così complicati, ma ormai abbiamo impostato un tavolo di confronto in cui proseguire i lavori.
Il problema è abbastanza semplice da individuare: nelle Marche c'è un sovrannumero di imbarcazioni per la pesca delle vongole. Questo è molto semplice da individuare, ci sono 220 barche, praticamente quasi la metà del totale nazionale. Questo significa che c'è un sovrannumero, non bisogna analizzare e fare la storia di come nasce questo problema anche perché a questo punto serve a poco, serve guardare avanti, serve dare delle risposte in più, soprattutto in un comparto, quello di Ancona, si è creato un problema legato alla materia prima, a quello che si deve pescare, ed alle difficoltà di gestione del sub comparto creato 3 anni fa.
Problemi su problemi, quello principale lo si risolve riducendo il numero delle imbarcazioni, questo è molto complicato, ma è semplice individuarlo, e lo si risolve attraverso dei percorsi, né con le promesse, né con i ragionamenti, lo si fa con il lavoro.
Un lavoro che vuol dire parlare di riduzione, parlare di rottamazione delle imbarcazioni, quindi ridurre il numero delle imbarcazioni significa rottamarle, ma non basta dire rottamazione, bisogna inserirla in un piano di lavoro che deve essere veloce, perché c'è un piano nazionale che prevede i rimborsi alle imbarcazioni che vanno in rottamazione, ma attualmente non sono comprese le imbarcazioni per la pesca alle vongole, quindi bisogna interloquire con il Governo e cercare di far modificare e di inserire anche questo tipo di imbarcazioni nel concetto di rottamazione. Con questo si potrà usufruire di finanziamenti ministeriali, soprattutto finanziamenti europei che però, fino alla fine dell'anno, sono difficili da portare a casa con chiarezza e sapere gli importi e i tempi.
A detta dei tecnici, saranno cifre, quelle che si possono prevedere, che andranno dagli 80 mila ai 120 mila euro a imbarcazione, insufficienti per permettere la rottamazione, c'è bisogno di altri risorse per poter vedere chi è disponibile alla rottamazione.
In più c'è un’azione da parte di parlamentari, prima ne parlavo con l'Assessore, che hanno presentato degli emendamenti, che dovrebbero essere approvati in Parlamento, alla proposta di legge che dà la possibilità al comparto di San Benedetto, la parte bassa, quello più sovraffollato, a quelli esterni, ai pescatori di vongole nazionali, di poter acquistare senza chiedere una nuova licenza in quel comparto. Ci sono varie soluzione, ma bisogna portarle avanti e lavorarci, Questo è il concetto.
Vi dico subito che l'accordo, nella proposta della Commissione, che abbiamo portato avanti, è quello di una proroga dell’attuale situazione, non è che alla fine abbiamo risolto il problema, però diamo la possibilità, con una forza in cui crediamo, di poter risolvere il problema attraverso la volontà e la disponibilità da parte di tutti a stare intorno ad un tavolo ed a mettersi a disposizione per ragione e per trovare la soluzione.
Le soluzioni possono essere anche altre, principalmente sono queste, è questo che dobbiamo fare insieme, la scadenza della proroga è non, come proposto dalla Giunta, di 12 mesi, ma di 9, quindi fino al 31 marzo.
Credo che sia una risposta a chi voleva dei segnali, ma soprattutto è una risposta abbastanza veritiera che può tenere tutti quanti insieme, può essere per tutti, soprattutto perché in questo periodo possiamo tranquillamente far passare i primi 6 mesi legati ai finanziamenti europei, se lavoriamo può anche darsi che riusciamo ad intravvedere la soluzione ed i 3 mesi della primavera potrebbero essere fondamentali perché, lo dicevo prima, fino alla fine dell’anno non riusciremo a sapere a quanto ammontano i finanziamenti europei e se siamo riusciti a cambiare il piano nazionale.
Come vedete i se sono diversi e vanno subito affrontati, questo è il concetto della proroga.
L'altro passaggio che noi abbiamo inserito come emendamento nell'articolato è il fatto che entro la fine dell'anno l’Assessore relazionerà in Consiglio – emendamenti, ripeto, votati da tutta la II Commissione, quindi c'è una condivisione – sul lavoro fatto e si tornerà a dibattere il problema delle vongole.
La volontà è quella di accorciare i tempi per individuare le soluzioni e questo va fatto dando anche riferimenti a livello economico, non solo facendo promesse, di quello che può essere la soluzione e con esattezza i criteri.
Questi due concetti fanno capire che la volontà del Consiglio e della Commissione è quella di mettersi a disposizione, poi l'abbiamo anche scritto in un ordine del giorno che poi dirò, e di dire che la nostra collaborazione, come Commissione nella sua interezza, è piena come Commissione, come deve essere piena quella dei Consiglieri nel momento in cui si ritornerà a dibattere qui in Consiglio e nel periodo che dovremmo affrontare, riprendere in mano insieme, e l'Assessore guiderà questa partita perché è giusto che sia così, il tavolo di concertazione con i Cogevo, da subito! Non tralasciando la competenza della Giunta e i rapporti con il Governo per quello che riguarda le iniziative nazionali.
Questi sono due passaggi fondamentali ed importanti che abbiamo individuato e su cui siamo d'accordo.
Credo che sia importante dare significato ai pescatori, perché la volontà da parte nostra è quella di non dividere a livello territoriale, ma dare delle risposte al problema del lavoro, è un problema importante ed è anche una risorsa per la regione perché nell'Adriatico la presenza di questi molluschi è elevata e nelle Marche ha una risposta. Anche su questo bisognerà ragionare perché per noi è importante il lavoro, ma al tempo stesso è importante la salvaguardia del bene primario, che è quello dei molluschi.
Un lavoro che oggi riapriamo e a cui diamo forza con questa disponibilità e per quello che so anche con la credibilità che ci danno i pescatori. La risposta è quella di affrontare velocemente e subito il problema, perché il percorso è articolato, complicato, difficile, però bisogna lavorarci e ci lavoreremo con volontà per avere alla fine una risposta che stia in piedi e che sia definitiva.
Su questo, devo dire che la Commissione ha approvato un ordine del giorno, in realtà l'avevamo già approvato in prima, ma l’abbiamo dovuto modificare perché la relazione al 31 dicembre da parte dell’Assessore al Consiglio non ha senso, rimane nell'ordine del giorno la volontà da parte della Commissione di essere a disposizione, di seguire l'Assessore, coadiuvarlo mettendosi a disposizione per dare una risposta al lavoro da fare.
Questo è quello che noi ci sentiamo di fare e lo diciamo anche con molta chiarezza.
Credo che il tempo che abbiamo preso sia sufficiente per definire in maniera chiara, avere tutti i passaggi e dare una risposta alla pesca dei molluschi senza tornare indietro, altrimenti, l’abbiamo messo anche nell'ordine del giorno, la soluzione definitiva, su cui ognuno di noi può aprire dei ragionamenti c'è ed è quella del comparto unico, alla fine forse non risolve, ma esiste come possibile soluzione.
E’ un segnale che si dà anche a chi deve mettersi intorno al tavolo con la piena disponibilità ad affrontare il problema per trovare una soluzione concordata perché solo con la disponibilità di tutti, comprese le istituzioni, a crederci, a dare una risposta, si può arrivare ad una soluzione che va avanti.
Chiudo dicendo che in questi giorni come Commissione siamo stati presi dal lavoro, ma in realtà l'atto è arrivato l'8, quindi abbiamo fatto il possibile, tutti i confronti, cercando di dare il massimo del contributo, credo che alla fine come Consiglio regionale, in accordo anche con la Giunta, siamo riusciti a trovare questa soluzione che dà la possibilità di affrontare i prossimi mesi con maggior serenità.
Spero che gli inviti fatti e gli emendamenti presentati per modificare la legge possano produrre la possibilità, di lavorare e di risolvere questo problema complicato che riguarda soprattutto chi lavora. Grazie.

PRESIDENTE. Prima di dare la parola al Consigliere Celani sospenderei la seduta per due minuti per verificare se l'ordine del giorno che è stato distribuito in Aula è quello giusto oppure no. Facciamo questa verifica e poi riprendiamo.

La seduta viene sospesa alle ore 10,50.

La seduta riprende alle ore 10,55.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Celani.

Piero CELANI. Grazie Presidente. Credo che dopo l'illustrazione fatta dal Consigliere Traversini, io debba aggiungere poche cose perché quelle dette sono condivise dalla Commissione, a me resta di fare alcune considerazioni sul metodo che abbiamo adoperato.
Innanzitutto dico che questa volta, ma come tante altre volte, la Commissione ha lavorato molto bene, alacremente, se pensiamo, come diceva il Presidente, che l'atto è stato ricevuto soltanto ai primi di giugno siamo riusciti a fare più audizioni con gli interessati, con i Consorzi, ne abbiamo fatte due istituzionali direttamente in Commissione ed un'altra l'abbiamo fatta qui prima del Consiglio questa settimana.
Credo che questa sia stata la chiave di volta, l'aver ascoltato, perché noi abbiamo percepito la grande difficoltà che il settore sta attraversando, una difficoltà oggettiva che non possiamo disconoscere ed al tempo stesso è stato importante perché abbiamo capito, e speriamo di far capire a chi di dovere nei passaggi successivi che poi illustreremo, che il problema non è di un territorio che si contrappone ad un altro, è un problema regionale, è un problema della nostra regione, per cui dobbiamo essere bravi, forti, uniti, per rappresentare queste istanze a livelli superiori e poter risolvere definitivamente questo problema.
Se c'è una marineria che rappresenta un terzo di tutto lo sforzo di pesca che c'è in Italia per quanto riguarda le vongole, significa che qualche problemino c'è e dobbiamo affrontarlo nel modo migliore.
Questa unità di intenti che su questo aspetto abbiamo raggiunto deve essere speso in questo senso nei luoghi demandati.
Questo regime transitorio, come dicono i rappresentanti dei consorzi, si è protratto per troppo tempo, però non potevamo in poche settimane trovare una soluzione alla mago Merlino, una cosa assurda, la cosa più importante era trovare un percorso condiviso che portasse alla soluzione.
Vorrei rimarcare proprio questo, mi auguro che il Consiglio oggi metta il timbro su questa scelta che ha fatto la Commissione, una Commissione allargata, perché vi hanno partecipato anche Consiglieri che non erano componenti della stessa, metta il timbro su questa scelta, su questo percorso che abbiamo condiviso, con un obiettivo fondamentale che è quello di dare attuazione a quello che tutti i Consorzi ci hanno chiesto ed in questa prima fase, pur con diatribe e polemiche varie, tutti hanno condiviso che è necessario ridurre lo sforzo di pesca, trovare delle soluzioni per ridurre lo sforzo di pesca.
Il nostro obiettivo, quello di questo percorso che andrà messo nelle mani dell'Assessore competente, della Giunta per poter trovare i mezzi idonei, è quello di ridurre tutto questo, allora per ridurre questo, cioè lo sforzo di pesca, noi dobbiamo trovare dei metodi, trovare anche dei criteri che siano oggettivi per far si che ci siano dei volontari e se questi non ci sono che da questo sforzo di pesca escano delle barche in modo indolore, questo è fondamentale, perché qui ci sono di mezzo delle famiglie, ci sono di mezzo delle imprese, degli imprenditori, non possiamo non tener conto di questo.
Questi 9 mesi che abbiamo a disposizione, che in realtà diventeranno 6, perché questi criteri dovrebbero essere determinati, raggiunti, definiti, entro il 31 dicembre, quando la Giunta dovrà riferire a questo Consiglio su quanto è stato fatto di concerto con la Commissione la quale darà il proprio contributo. Il Presidente l'ha detto, si dovranno stabilire i criteri, se non ci sono i volontari, per dismettere alcune barche e, cosa più importante, definire il quantum per l'uscita di ogni barca e quindi trovare le risorse globali.
Il percorso condiviso che io voglio rimarcare è proprio questo, la necessità di lavorare insieme per arrivare a questo obiettivo, quindi, ripeto, noi riteniamo che la soluzione, come diceva il Consigliere Traversini, non sia quella ottimale, che lascia tutti contenti, un piccolo amaro in bocca lo lascerà, ma questo significa che se tutti sono un po' scontenti, come si dice, probabilmente ci stiamo avvicinando per approssimazione successiva a quella che è la soluzione, l'importante è che questo amaro duri il meno possibile.
Condivido anch'io, come relatore di minoranza della Commissione, questa scelta di ridurre la proroga di un anno a 9 mesi, ma soprattutto questo impegno, la politica ha preso un impegno su cui può perdere la faccia, perché ci sono state altre proroghe, probabilmente i nostri vongolari sono delusi da questo discorso di provvisorietà che si è protratto per tanti, troppi anni, però noi abbiamo preso un impegno importante perché dietro a questa mancanza, al venir meno del rispetto di queste date, secondo me, c'è, voglio adoperare una parola forte, uno “spettro” che è quello del comparto unico, che nessuno vuole.
Qualche Consigliere è restio a questo tipo di discorso, ma io li invito a riflettere perché per noi deve essere un grande deterrente e trovare la soluzione entro le date che abbiamo inserito nella proposta di legge. Questo è importante, nessuno vuole questa commistione, nessuno vuole che il nostro mare, la nostra costa diventi una scorribanda di barche da Pesaro fino a San Benedetto, dobbiamo contingentarle, dobbiamo ridurre, dobbiamo dare a tutti la possibilità di uscire dai propri porti in sicurezza e di avere il giusto pescato, il giusto tornaconto. Il comparto unico non va in questo senso, per cui invito a riflettere anche su questa cosa perché se tutti votiamo questo ordine del giorno che introduce in mancanza di una soluzione finale questa soluzione, credo che ognuno di noi sarà coinvolto maggiormente, non soltanto emotivamente, ma operativamente per cercare di trovare soluzioni attraverso un confronto serrato con tutti gli amici della marineria, che salutiamo e ringraziamo per il contributo, a volte acceso, che ci hanno dato durante le audizioni e che ci hanno fatto capire, se ancora non ce n'era bisogno, che il problema non è di Pesaro, non è di Ancona, non è di Civitanova, non è di San Benedetto, ma è dell'intera regione e questo oggi trova rispondenza nella proposta di legge che andiamo ad approvare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carloni.

Mirco CARLONI. Sono d'accordo nel votare questa proposta della Commissione, quindi voterò a favore della sintesi che è riuscita a fare la Commissione presieduta dai Consiglieri Traversini e Celani, mi pare una buona sintesi.
Ci tengo a chiarire, come è evidente anche dagli interventi che questa non è la soluzione, questo è un rinvio, la soluzione è necessaria perché è fondamentale che i cittadini ricomincino a fidarsi delle istituzioni e della politica e la pesca nelle Marche è uno di quei pochi settori che per legge la decide e la regola direttamente la Regione, che ha preso questo impegno anni fa, che deve essere mantenuto, e deve anche essere capace di evitare gli scontri tra i portatori di interesse riuscendo a fare una sintesi in modo chiaro e trasparente.
E' una vicenda che ormai si protrae da tanto tempo e questa di oggi deve essere una last call, cioè deve essere l'ultima volta che si fa il rinvio senza prendere una decisione, credo ci sia un clima di unanimità su questa linea, su questa sintesi.
Ci sono varie soluzioni in campo e credo che, 9 mesi o quello che sarà, questa deve essere l'ultima volta che si proroga senza decidere.
C'è la possibilità di dismettere le barche se si lavora sul piano normativo e congiuntamente con l'Europa, c'è la possibilità sul piano normativo europeo di cambiare i compartimenti e far trasportare alcune barche, so che l'Assessore ci già stava lavorando in questo senso, in altre regioni. C'è la possibilità di fare anche una sintesi fra gli stessi compartimenti compatibilmente con lo sforzo di pesca.
Siamo tutti d'accordo che lo sforzo di pesca va ridotto, non si possono più vedere centinaia di persone che alla mattina anziché andare in mare sono costrette a venire in Regione per protestare per poter fare il proprio lavoro.
Su questo è necessario che la politica dia un segnale, una risposta concreta, veloce, se possibile senza demagogia, senza dividersi e in modo unitario come faremo, penso, e come auspico questa mattina.
E' un settore che è davvero in crisi, c'è ancora chi non è convinto, ma è un settore davvero in crisi quello delle vongole, che in passato non aveva problemi, sono cambiate le condizioni, ci sono migliaia di famiglie che oggi si stanno ponendo la questione del cambio generazionale, lo so perché ne conosco veramente tante, si pongono per la prima volta la questione se lasciare ai propri figli quell'attività che avevano ereditato perché non sanno se è più redditizia come era in passato. Quindi è un tema ed è un settore che non va aiutato, ma sicuramente vanno cambiate le regole con cui queste imprese lavorano.
Una delle cose importanti che ci sarà la prossima settimana, su cui secondo me le istituzioni danno un segnale vero, è quella della riduzione della taglia minima, che il 27 dovrebbe essere ufficializzata dal Commissario europeo, per ridurla a 22 come ha chiesto il Governo italiano tramite il Sottosegretario Castiglione.
Credo che ci siano segnali in quel settore di attenzione vera, istituzionale, la Regione non può fare diversamente e deve in qualche modo dare seguito a questa esigenza senza fare tifoserie, senza dividersi, senza demagogia, ma dando il segnale che la buona politica sa decidere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Micucci.

Francesco MICUCCI. Grazie Presidente. Provo ad iniziare questo intervento, mi permetta, attraverso un aneddoto personale.
Era settembre 2004 e la marineria civitanovese fu colpita da un grave lutto, la morte del Presidente della Cooperativa dei pescatori a causa di un incidente in mare, e in quella occasione una marineria già divisa su questo tema si ritrovò per pochi momenti unita nel dolore e nel rispetto di questa situazione. Nell'orazione funebre che venne recitata in quell'occasione uno dei temi che fu trattato fu la speranza che dietro a questo momento di dolore si potesse in qualche modo ritrovare il senso dell'unità di una marineria, quella civitanovese, che aveva una ferita sanguinante in quel momento.
Purtroppo da allora e prima ancora di allora pochi passi o nulla sono stati fatti da parte della politica su questo tema e devo dire che anche i Consorzi non sempre hanno brillato per la loro partecipazione a trovare una soluzione, e nel frattempo la ferita si è estesa ed oggi il problema non è solo della marineria civitanovese, ma della marineria marchigiana.
Io non ricordo a memoria un settore, un comparto economico, un comparto industriale che all'interno della propria regione abbia vissuto una divisione così forte tra sanbenedettesi, anconetani, pesaresi e civitanovesi.
Ora credo che in questa fase, oggi, è inutile ripercorrere la storia, chi l'ha vissuta sul campo la conosce meglio di me, quindi è inutile stare a raccontargliela, chi non l'ha vissuta avrà altre occasioni per ragionarci sopra, quello che ci interessa, noi che siamo qui, Consiglieri e auditori, è trovare una soluzione per un problema che, dicevo, riguarda tutti i Cogevo da Pesaro a San Benedetto e ne è testimone il fatto che le proprietà delle imbarcazioni sono ormai commistionate a San benedetto ci sono proprietari civitanovesi, a Civitanova ci sono proprietari fanesi e pesaresi, in Ancona c'è un po' di tutto, quindi credo che mai come oggi il problema, ripeto, sia trasversale e vada affrontato a 360°.
Va individuata necessariamente una soluzione, io, ed i colleghi Consiglieri ne sono testimoni, sono stato fin da subito contrario ad una proroga, ad un'ennesima proroga, perché probabilmente per esperienza personale è un tema che conosco ormai purtroppo da diversi anni. E' un tema che ha riversato sul tavolo tutte le problematiche, tutti conoscono le problematiche di tutti, del passato, del presente, quello che è il problema del pescato, delle sottomisure e tutta una serie di vicende, per cui la proroga non mi sembrava la soluzione migliore, se non, e questo lo dissi all'epoca all'Assessore Bora, attraverso una forte motivazione.
Credo che il lavoro che hanno portato avanti il Presidente Ceriscioli, l'Assessore Bora e tutta la Giunta in questi mesi abbia sostanziato in qualche modo concretamente la necessità di una proroga perché per la prima volta, credo, a mia memoria, si parla concretamente della rottamazione, si parla concretamente di risorse pubbliche e private da destinare alla rottamazione. Un tema mai affrontato in precedenza, prima si parlava solamente di tutti a San benedetto, tutti in Ancona, tutto al più dividiamoci qualche barca un po' di qua e un po' di la.
Ma il tema vero, lo ha detto bene il Consigliere Traversini, è quello di individuare una soluzione che possa alleggerire lo sforzo di pesca nel tratto di mare marchigiano perché le imbarcazioni, lo sappiamo tutti, sono eccessive.
Ci sono state una serie di licenze date in eccesso in tempi passati in cui il prodotto c'era ed oggi purtroppo ne subiamo le conseguenze.
Ripeto, la proroga è motivata da questa sostanza.
Ci sono state un po' di polemiche in questi giorni, un anno, 6 mesi, credo che anche in termini evocativi i 9 mesi ricordino eventi felici e gioiosi, quindi credo che quella dei 9 mesi possa essere una soluzione accettabile per dar modo a questa soluzione che è stata individuata di concretizzarsi attraverso la possibilità di coinvolgere il Ministero ed il Parlamento, attraverso la possibilità di coinvolgere i fondi Fea e quant'altro.
Meglio ancora, io dico, se dietro questa proposta che è venuta dalla Giunta, la sostanza diventa ancora più robusta attraverso il lavoro di tutti, ecco quindi gli emendamenti e l'ordine del giorno proposti. Una rendicontazione anticipata da parte della Giunta alla Commissione per ragionare sul lavoro svolto fino a quel momento e quindi entro i 6 mesi una rendicontazione e soprattutto il comparto unico, che non vedo, a differenza del Consigliere Celani, come uno spettro, ma come un'opportunità, poi è chiaro, non tutti saranno d'accordo, ognuno avrà le sue visioni, ma credo che il comparto unico, se non si troveranno in questi 9 mesi delle soluzioni migliori e condivise, sia una soluzione proprio per i motivi che dicevo prima, cioè che oggi la problematica è trasversale, faccio fatica ad individuare in maniera definita chi fa parte di quale compartimento- La proposta del compartimento unico io la feci in tempo di campagna elettorale addirittura giù da noi, perché in un momento di diatriba o di ragionamenti tra compartimenti, tra consorzi, tra Consiglieri residenti in una zona piuttosto che in un altra, credo che il compartimento unico tagli la testa al toro, non si fanno né figli, né figliastri e tutti stanno allo stesso punto di partenza.
Questo è chiaro che all'inizio potrà porre dei problemi, potrà porre delle difficoltà gestionali, ma dove questa esperienza è stata fatta, se mai si arriverà a questa soluzione ..., credo che ci saranno le capacità da parte dei vongolari e dei loro rappresentanti di organizzare nella migliore maniera possibile questo comparto unico che dal mio punto di vista potrebbe dare e potrà dare innanzitutto una organizzazione duratura, oggi gli operatori del settore scontano questa precarietà e non sapere quello che accadrà domani credo che sia di per sè una problematica. Superare con una soluzione definitiva questa vicenda, penso che sarà quanto mai importante, perché finalmente tutti i produttori remeranno dalla stessa parte ed avranno una forza contrattuale nei confronti del mercato, secondo me, più forte, organizzandosi nelle zone di pesca e gestendo tutto il pescato delle Marche.
E poi, questo credo debba interessare in qualche modo quest'Aula, anche chi non si interessa principalmente di vongole, la tutela del mare e del prodotto ittico, una gestione unitaria credo che vada in ultima istanza a tutelare anche il prodotto perché chi ci opera e chi vive con quel prodotto è chiaro che è il primo interessato ad averne tutela e ad averne cura.
Oggi, per chiudere, voterò quest'atto con molta soddisfazione riprendendo l'aneddoto iniziale perché credo che rispetto al 2004 questo sia un passo importante e determinante per ritrovare quella pace e quell'unità per la marineria civitanovese e non solo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Talè.

Federico TALE'. Grazie Presidente. Non nascondo che sono estremamente soddisfatto dell'accordo che abbiamo raggiunto.
Ringrazio il Presidente della Commissione Traversini, ringrazio tutti i Commissari, ringrazio anche i Consorzi perché, come è già stato detto, li abbiamo auditi e grazie alla loro passione, alla loro concretezza siamo riusciti a trovare il punto di accordo.
Ritengo che sia estremamente importante ancora una volta non rinviare per 12 mesi, perché sono 12 o 13 anni che si rinvia di un anno, ma rinviare di 9 mesi - avevo proposto 6, ma va benissimo 9 - è veramente importante per dare un segnale concreto. A dicembre avremo una verifica da parte del Consiglio su ciò che la Giunta ha fatto per cercare di trovare questa soluzione.
Chi diceva che non è una soluzione, ma è un rinvio, diceva il vero, non è una soluzione, ma è un rinvio, questo è vero, però è un rinvio diverso, mentre prima si rinviava per poi vedere se rinviare ancora un'altra volta perché per 12, 13 anni così si è fatto, questa volta si rinvia per 9 mesi, sapendo che ci dobbiamo mettere tutti intorno ad un tavolo, sia noi che i consorzi, per trovare sicuramente una soluzione.
Da un punto di vista prettamente politico vorrei sottolineare questo: oggi anziché accentuare lo scontro per una volta la politica si è riappropriata del proprio mestiere, del proprio dovere, abbiamo riappacificato gli animi, sia noi in Commissione che in Giunta, ma penso che tutto questo si irradia anche verso ai cittadini della regione Marche e verso i Consorzi che con più serenità daranno un contributo per trovare una soluzione.
Si dà un segnale importante sia a questo consesso, ma anche ai cittadini, ricordiamoci che siamo stati eletti, siamo stati votati per decidere e non per rimandare. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Apro il mio intervento dicendo: “Bene, siamo qui con urgenza per un Consiglio monotematico, quindi questa è un’ottima prima volta e abbiamo dato la dimostrazione, e spero che quando ci sarà l'occasione sarà replicata, di riunirci quando serve per trattare in maniera urgente anche cose particolari.
Abbiamo aperto la strada anche a questo nuovo modo di lavorare, di questo sono contento.
Prima cosa, come Consiglieri dei vari movimenti e partiti abbiamo sollevato il problema relativo alla gestione dei molluschi bivalvi, delle vongole, con 4 interrogazioni all'Assessore Bora datate 16 settembre , 14 ottobre, 15 aprile, 9 maggio, in tutto questo tempo e fino ad oggi non si è arrivati ad alcuna sintesi.
L'Assessore Bora ci ha dato questa mattina 5 lettere consegnate al Ministero e ad altri enti, avremo molto interesse nel leggerle, se ci fossero già arrivate delle risposte, Assessore, le alleghi pure perché mi sembra che si siano soltanto le lettere inviate e non le risposte eventualmente ricevute.
Detto questo, fino adesso gli animi si erano esacerbati, la maggioranza si era spaccata, il PD si era spaccato, abbiamo rischiato in Commissione di portare secondo delle interpretazioni del regolamento in Aula un provvedimento che diceva: questa legge non comporta spesa e questa legge è urgente senza averne il testo, per fortuna abbiamo scongiurato questa brutta figura. Abbiamo fatto audizioni che sono state interessanti, ma sulle quali i vari Cogevo hanno espresso posizioni inconciliabili e differenti; abbiamo ascoltato l'Assessore che ci proponeva delle proposte diverse da quelle consegnate che sono state in diretta smentite, insomma nella grande confusione finalmente in Commissione abbiamo avuto la forza tecnica e politica di arrivare ad un accordo. Ben venga quindi l'ordine del giorno che discuteremo, su cui ho presentato 2 emendamenti che dice che la II Commissione è a disposizione per aiutare la Giunta a lavorare meglio, perché fino adesso abbiamo visto confusione.
Detto questo mi metto sul discorso provinciale, non andiamo da nessuna parte se ognuno di noi pensa a curare il proprio elettorato a livello provinciale, io mi metto dalla parte della vongola e dico: “Non mi finite se no gli spaghetti non li mangiate più”, scusate la battuta.
Il consorzio ha il dovere di tutelare la risorsa sulla quale vive, abbiamo ascoltato da parte di alcuni consorzi dire che gli studi non dicono il vero perché sono parziali, perché i metodi di estrapolazione del dato puntuale raccolto non sono veritieri, altri consorzi hanno detto: no, gli studi hanno riportato il vero perché sono stati portati avanti da professionisti estremamente competenti, mentre altri consorzi hanno detto: soltanto il pescatore sa effettivamente qual è la situazione.
Su questa cosa va fatta chiarezza, c'è un ecosistema da difendere e c'è un comparto economico da difendere, il compartimento unico, a mio avviso, rischia di creare un far west nel quale chi ha il motore più potente va a razziare e altera equilibri che negli anni si sono consolidati.
Indipendentemente dal discorso scientifico della taglia, 22 millimetri, 25 millimetri, indipendentemente dalle questioni scientifiche non risolte per le quali non si capisce perché la vongola non cresce più e muore prima di arrivare a taglia, prima di decidere perché questi 25 millimetri sono considerati secondo il diametro della monetina, scientificamente occorre approfondire seriamente questo discorso ed è estremamente importante che i nostri amici vongolari siano coscienti di questo, ma lo sono, se non parliamo con persone che non sono coscienti perché parliamo con persone coscienti, non è che nella legge possiamo mettere dentro lo spauracchio del compartimento unico, nella legge e nell'ordine del giorno, io sono contro il compartimento unico, si dice: dobbiamo assolutamente metterci a tavolino per trovare una soluzione. Questa soluzione non è procrastinabile, quindi siamo disponibili con lo spiegamento di politici, di tecnici, di operatori del settore a trovare definitivamente la quadra a questo annoso problema.
Detto questo arriviamo al discorso della rottamazione il quale è evidentemente necessario, quindi troviamo i fondi che fino a ieri tutti dicevano che non c'erano ed adesso forse arrivano da fuori. Il Fear andrà modificato, si, no, non lo so, la Regione non ha un euro, non lo so, c'è la disponibilità ottima da parte dei Covego di mettere la loro quota. Alla relazione di dicembre, che verrà consegnata, la Commissione parteciperà attivamente per arrivare ad una soluzione seria e condivisa, ho presentato un emendamento che la Commissione ha recepito in cui si danno i contenuti di questa relazione, compresa l'individuazione dei fondi.
Seriamente ci mettiamo di fronte a questo problema per risolverlo in maniera definitiva, ho presentato all'ordine del giorno un altro emendamento in cui chiedo di non concedere più proroghe, vediamo poi come vi esprimerete in merito, proprio per mettere un altro punto sul fatto che la politica da una parte, i tecnici dall'altra ed il settore che vive su questa attività devono fare chiarezza definitiva, si deve arrivare ad una autoregolamentazione dello sforzo di pesca, a un discorso di tutela dell'ecosistema e ad una sostenibilità economica del settore senza alterare l'equilibrio e provocare il far west.
Detto questo ritengo che la proposta di legge messa in questi termini dia dei paletti ben fissi e ritengo che la voteremo; sull'ordine del giorno chiedo queste due modifiche: eliminare lo spauracchio del compartimento unico perché persone responsabili saranno in grado di trovare soluzioni definitive anche senza questa specie di warning e decidiamo che questa è una proroga che non si ripeterà, perché la cosa va affrontata di petto e va risolta.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Busilacchi.

Gianluca BUSILACCHI. Grazie Presidente. Io davvero vorrei ringraziare tutti i colleghi, il Presidente della Commissione, i colleghi del mio gruppo e di tutti i gruppi, perché credo che oggi stiamo dando una bella immagine, come già ricordato da altri colleghi del Consiglio regionale, dopo un lavoro fatto in modo serio dalla Commissione, andando al di là delle frammentazioni, andando al di là delle divisioni che ci sono in questo settore, diamo un segnale ai cittadini, per una volta la politica non amplifica le divisioni che ci sono fuori da qui, ma anzi dimostra che con serietà ci si può mettere intorno ad un tavolo ed è la politica che guida un processo.
Aver disegnato questo percorso, che può portare ad una soluzione condivisa, e lo abbiamo fatto in modo serio, in modo condiviso, per il bene di tutti, è davvero una bella pagina che va al di là del tema che oggi trattiamo, in un momento in cui la politica è messa sotto accusa perché non trova delle soluzioni per i cittadini. Penso che oggi, in questo momento, il Consiglio regionale tramite la Commissione ha fatto valere le proprie prerogative di indirizzo, di sintesi politica e si sia pienamente appropriato di questo ruolo.
Ora venendo al tema, molto già si è detto, faccio parte della Commissione presieduta dal Presidente Traversini, abbiamo fatto un lungo lavoro di ascolto, ringrazio i consorzi che ci hanno fornito anche molti elementi utili per questo dibattito, una discussione che è stata molto lunga, è già stato ricordato, su questo nostro territorio regionale, su un settore, su un mercato che è stato condizionato da un vizio originario, quello dell'eccessivo numero di imbarcazioni, che è il vero tema strutturale su cui intervenire, perché tra tutte le soluzioni che possiamo trovare, quella sarebbe la vera soluzione strutturale, quella di ridurre il numero, è stato già ricordato, 220 imbarcazioni rappresentano un terzo di tutte le barche del Paese, quindi è chiaro che questo elemento di eccessiva regolazione che c'è stata ha falsato i meccanismi naturali del mercato ed è chiaro che su questo tema occorrerà lavorare, come dice l'ordine del giorno, a fianco della Giunta, insieme agli addetti ai lavori, insieme ai Consorzi, insieme ai lavoratori, utilizzando tutte le risorse che abbiamo. Le risorse nazionali, le risorse europee, gli strumenti della politica per arrivare a risolvere strutturalmente questo tema che il Presidente Traversini ha già indicato e cioè quello delle rottamazioni.
Però è chiaro che dopo questo vizio originario che c'è stato, questo mercato, tutte le regolamentazioni successive non hanno fatto altro che, non dico peggiorare la situazione, non risolvere il problema iniziale.
Anni di eccessivi rinvii, di proroghe di questo regime perennemente transitorio in cui non si sono trovate le soluzioni - vedo l'Assessore Bora, il Presidente - voglio dare anche atto alla Giunta di una cosa importante, questo esecutivo ha deciso che in questa legislatura finalmente si risolverà questo problema.
Questo è un segnale di grande concretezza, questo è il segnale di una politica che vuole prendere il pallino, vuole decidere e credo che il Consiglio regionale oggi stia indicando anche la giusta direzione su cui intervenire, con serietà e con un accordo il più possibile condiviso.
E' chiaro che in qualsiasi accordo ognuno deve provare a fare un passo indietro, però la modalità che è stata trovata è estremamente positiva.
Gli emendamenti alla legge sono stati condivisi da tutti, ringrazio anche per il lavoro politico che è stato fatto da questo punto di vista, sono stati firmati da tutta la Commissione, ugualmente l'ordine del giorno, chiedo ai colleghi del Movimento 5 Stelle, che hanno votato in Commissione gli emendamenti, che hanno votato l'ordine del giorno, di eliminare qualsiasi elemento di divisione in questo momento nell'Aula, cioè di ritirare le cose ulteriori, ne abbiamo già parlato in Commissione.
Guardate, lo dico perché la politica deve dimostrare che quando si ottiene un risultato, è un risultato di tutti, provare a fare sempre il +1 e far traballare gli accordi non è un buon segnale, allontana dalle soluzioni, questo i cittadini lo capiscono.
Credo che se ognuno fa un passetto indietro e lo dico fuori da qui, ma lo dico anche qua dentro, questo è un modo serio per affrontare i problemi e la proroga di 9 mesi è la soluzione migliore, l'idea dei 6 mesi può essere …, però abbiamo anche approfondito in Commissione con i colleghi, si rischia anche di mettere a rischio i fondi europei, cerchiamo di trovare delle soluzioni praticabili e realistiche, il segnale fuori da qui già ci sarà, l'ordine del giorno che individua alcuni strumenti della politica dà delle indicazioni molto chiare sul fatto che si sta facendo sul serio, sul fatto che non ci saranno altre proroghe, sul fatto che questo problema verrà risolto in un arco di tempo realistico.
Anch'io sono d'accordo con il Consigliere Micucci, so che il comparto unico non piace a tutti, però non lo vedo come una sanzione deleteria, Consigliere Celani, perché talvolta può essere utile riconsegnare alla regolazione naturale del mercato il funzionamento del mercato stesso, quando una mano visibile è intervenuta con troppa forza per regolare questo mercato.
Del resto si aprirebbero anche delle prospettive interessanti, un peso nazionale e, in modo molto significativo, la possibilità di un'asta unica, però adesso non voglio intervenire nel merito di questa soluzione che oggi abbiamo utilizzato di più, l'ha ricordato il Presidente Traversini, come un segnale che si sta facendo sul serio e come uno strumento di deterrenza che non come una soluzione preferita da tutti.
Non è la soluzione preferita da tutti, però non è nemmeno una scelta da ritenere irrealistica, impraticabile o completamente indesiderabile.
Oggi abbiamo avviato in modo serio un percorso che insieme alla Giunta ed ai lavoratori risolveremo nei prossimi mesi, entro il 31 dicembre ci sarà una relazione in Commissione, cercheremo di fare un primo check di questa situazione per arrivare entro il 31 marzo ad una definizione definitiva.
Credo che abbiamo davvero scritto, grazie a tutti, una bella pagina e possiamo esserne orgogliosi.

PRESIDENTE. Sono chiuse le iscrizioni a parlare.
Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie Presidente. Il tema è molto serio ed importante perché riguarda molte famiglie che oggi vivono un momento di difficoltà e questo credo che sia forse l'unica certezza assoluta nella quale sia tutti trasversalmente d'accordo.
Un comparto che nelle Marche ha una sua peculiarità, sia per la territorialità che per il grande numero di barche che sono tutte concentrate nella nostra costa.
Non faccio parte della II Commissione, ma ho voluto partecipare ai lavori, infatti qui ho un faldone che forse è il doppio o il triplo di quello degli altri, perché credo che sia un tema che vada affrontato con serietà, non con superficialità.
All'interno della Commissione ho ascoltato i Cogevo ed ho avuto modo di parlare e confrontarmi con diversi di loro, ho parlato con Ancona, con Civitanova, con San Benedetto e Porto San Giorgio, e devo dire che mi fa piacere vederli oggi qui dietro, seduti nello stesso comparto e non come tifoserie avverse, uno da una parte ed uno dall'altra, segno che una maturità ed una richiesta di serietà, in primis a noi che siamo qui a dover deliberare, viene da parte loro, questo deve avere da parte nostra il massimo rispetto possibile.
La soluzione che oggi andiamo a votare, che io già annuncio che voterò, non è, dobbiamo essere onesti, la soluzione, perché di fatto non risolve completamente il problema, ma questo è stato riconosciuto anche da chi mi ha preceduto, non è la soluzione, ma è un passaggio che in qualche modo diventa indispensabile per poter avere un approccio anche all'interno di quest'Aula che si spogli da quelle che forse fino adesso sono state grosse pressioni di territorialità ed anche di rapporto elettorale.
Io sto a Porto Recanati, mi dovrei dividere forse salomonicamente in due o tre parti nelle mie votazioni, diventare una sorta di dea Kali ed avere più mani per votare a favore o contro, perché ho persone che sono da me, che hanno le barche in un comparto ed altre in un altro Cogevo. La serietà però impone che noi dobbiamo decidere spogliandoci di questa territorialità e di questa pressione proprio perché noi siamo chiamati a fare un lavoro che dovrebbe travalicare le nostre appartenenze territoriali.
Ora un'altra cosa è stata detta e credo che vada rimarcata in maniera molto forte, la partita non si gioca solo e soprattutto entro quest'Aula, ma si gioca molto e soprattutto fuori da quest'Aula, si gioca con il Governo, si gioca anche in Europa e su questo credo sia importante che tutti, maggioranza e minoranza, sollecitino le proprie componenti politiche in quelle assise per avere un supporto per le Marche che hanno una caratteristica particolare: avere un terzo delle imbarcazioni nazionali ed anche di più concentrato nella nostra regione.
Non voglio andare a rifare la storia perché molti la conoscono anche molto meglio di me e ognuno potrebbe in qualche modo sentirsi sollecitato a dire: è colpa dell'uno, è colpa dell'altro, noi qui oggi dobbiamo dare …, e su questo sono concorde nel dire che il segnale positivo è quello di aver trovato un'unanimità o comunque una direzione unica nella quale andare nonostante soddisfi tutti e non soddisfi nessuno, la cosa importante è che non da domani, ma da oggi si cominci, passata e chiusa questa Assemblea, a lavorare perché noi fra 6 mesi dobbiamo avere, insieme a loro che sono seduti qui dietro, delle soluzioni concrete perché ci sono famiglie che devono avere garantito il loro futuro.
Questa è l'economia reale che passerà certamente, in maniera anche importante, attraverso una valutazione ambientale della risorsa primaria deve essere garantita, perché se noi oggi garantiamo a loro di continuare a pescare dobbiamo sapere che se quel pescato non esisterà più, potremmo inventarci qualsiasi legge, qualsiasi modifica, qualsiasi proroga, ma loro non avranno più il pescato e su questo noi dobbiamo essere seri e concreti.
Evito qualsiasi forma di polemica che potrebbe anche essere facile e strumentale, voglio però apprezzare la serietà e mettere l'impegno mio, che non faccio parte della Commissione, che non faccio parte della maggioranza, che credo sia condiviso anche da chi siede da questa parte dell'Aula, a collaborare ed a dialogare.
In questi giorni ho parlato molto con l'Assessore Bora, ho parlato con il Presidente della Commissione e con gli altri Commissari che fanno parte della Commissione, che ha studiato e che è chiamata a compartecipare agli atti che oggi andremo a deliberare, è chiamata a compartecipare, a controllare ed a dare un supporto all'Assessore ed alla Giunta.
Questo lo dobbiamo al nostro territorio, lo dobbiamo a persone che fanno una vita di sacrifici perché se nei decenni passati questo comparto, a fronte dei grossi sacrifici personali di chi va in mare, ha ridato in termini economici, oggi non è così e questo è un dato di fatto al quale noi non ci possiamo sottrarre perché è questa l'economia reale alla quale dobbiamo dare principalmente e prioritariamente risposte.
Confermo un voto favorevole nell'ottica di andare verso una soluzione che possa essere realmente di aiuto e definitiva per mantenere un equilibrio ed una garanzia di sostentamento alle tante famiglie che in questo comparto oggi trovano una fonte di mantenimento per la propria esistenza.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Ringrazio proprio la Commissione per questo percorso condiviso, in realtà io avevo chiesto con un'interrogazione la proroga di un anno, vanno bene anche 9 mesi purché si trovi una soluzione.
Proprio due o tre mesi fa ero stata sollecitata dal Presidente del Cogevo di San Benedetto del Tronto ed io avevo detto richiederò la proroga per un anno, ma questa non deve essere considerata un ulteriore rinvio, fino al 30 giugno 2017, per non risolvere il problema.
Purtroppo qui si tratta di imprese, di lavoro e di famiglie e quando c'è di mezzo il mondo del lavoro non si scherza.
Ho avuto modo di parlare anche con i vongolari di Ancona ed hanno perfettamente ragione perché purtroppo in passato la politica non ha dato risposte a questa annosa problematica che noi abbiamo trovata perché la politica in passato ha fatto rimanere tutto com'era.
Oggi questa situazione così come si è verificata in passato non ce la possiamo più permettere, la politica deve dimostrare in questo modo di dare delle risposte serie al territorio perché si tratta di un problema regionale, di un problema di lavoro e di impresa e non possiamo scherzare con le famiglie.
Dobbiamo metterci subito a lavorare attraverso una tavola rotonda con i Presidenti dei Cogevo e, così come ha detto anche il Presidente Traversini, andare verso la rottamazione, ma facciamolo presto perché 9 mesi passano subito ed alla fine dell'anno c'è la verifica di quello che è stato fatto fino a quel momento.
Mi auguro che questa proroga serva soprattutto per risolvere questa annosa problematica che va avanti da troppo tempo. Grazie.

Presidenza della Vicepresidente
Marzia Malaigia

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Comincio senza alcuna adulazione con il ringraziare il Presidente della Commissione Traversini per la sua onestà intellettuale e per il suo approccio etico, anche se non ho condiviso tutto il percorso, però lo faccio perché riconosco al Consigliere Traversini un modo serio di lavorare oltre che capace.
Detto questo vedo l'emendamento del Consigliere Fabbri che dice: “Con il perdurare del periodo transitorio sono aggiunte le seguenti parole: ad evitare ulteriori proroghe”, dico subito al Consigliere Fabbri che per me questo emendamento è pleonastico perché non solo ci sono gli atti che sono scritti, ma per quanto mi riguarda sarà ed è l'ultima volta che voto una proroga in materia di gestione di molluschi bivalvi.
Mi piace interloquire con il Consigliere Fabbri perché entra nel merito sempre con grande capacità, con competenza, approfondisce le questioni e ci ha anche ricordato alcune mozioni ed alcune interrogazioni che sono state fatte dal Movimento 5 Stelle su questa materia e che da tempo il Movimento aveva posto questo problema.
Anche qui il mio pensiero è questo: la scossa su questa materia e la soluzione, sottolineata ora anche dal Consigliere Busilacchi, è venuta dal modo di fare dell'Assessore Bora, che voglio ringraziare, non la vedo in Aula, ma la ringrazio, perché il dinamismo aiuta, il dinamismo dell'Assessore ed anche quello di alcuni colleghi, come quello del Consigliere Talè, e la passione del Consigliere Talè, tutto questo ha sicuramente dato la scossa ed è da lì che è venuta a mio avviso la spinta forte. Questo è quello che almeno ho percepito.
Torno un attimo sul merito, non voglio assumere una posizione dentro le Marche, tra l'altro due giorni fa in quest'Aula abbiamo approvato il bilancio e proprio in quell'occasione ricordo di avere pronunciato queste parole: la pervasività della globalizzazione, quindi siamo dentro una dimensione mondo, figuratevi se non sono consapevole che una soluzione la troviamo anche su questo tema con l'aiuto dell'Europa, la troviamo con il nostro ruolo in Europa, con il nostro ruolo nei confronti del Ministero, però una cosa lasciatemela dire: queste persone che in qualche modo abbiamo costretto alla lotta hanno portato avanti manifestazioni ed azioni pacifiche, hanno messo al centro temi importanti come quello della tutela e del valore del mare, hanno posto aspetti legati ai diversi consorzi, però, dicevo, fermo restando il quadro generale una cosa bisogna dirla, proprio perché vogliamo raggiungere l'intesa, vogliamo evitare ulteriori proroghe, vogliamo adottare misure che siano incisive e che diano risposte da San Benedetto del Tronto, a Civitanova, ad Ancona e a Pesaro, su 221 imbarcazioni, che sono tantissime, come nell'ordine del giorno giustamente viene sottolineato: “Considerato altresì che nelle Marche opera un terzo delle imbarcazioni italiane dedite alla pesca delle vongole, determinando un considerevole e preoccupante impatto sulla risorsa e sulla redditività delle imprese del settore”, tutto vero questo, è tutto necessario e necessario è raggiungere un accordo, ma su 221 imbarcazioni 100 sono nel compartimento di Ancona.
Chiudo su questo, per quanto mi riguarda darò il mio contributo, sono già stato alcune volte in quella Commissione pur non facendone parte per costruire una soluzione, condivido quello che hanno detto i colleghi che sono intervenuti, quello che ha detto il mio capogruppo, però dico anche una cosa, non solo non ci debbono essere più proroghe, ma se non si raggiunge l'accordo la mia azione sarà perché nel compartimento di Ancona non ci siano più di 75/80 barche.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente, buongiorno a tutti. Saluto i colleghi in modo particolare perché, per quanto riguarda la mia seppur breve storia in quest'Aula, questa mattina c'è veramente una discussione politica su un problema estremamente importante che interessa la comunità marchigiana.
Era uno dei problemi emersi da diverso tempo e questa mattina la politica tenta seriamente di recuperare questa situazione creata dalla politica negli anni precedenti, senza andare a vedere come si è determinata, però tutti conosciamo la storia.
Questa mattina si sta mettendo o si è già messo un paletto molto importante, il punto che io molte volte chiamo “di riferimento”, il punto è stato messo in Commissione, anche con un dibattito, lo voglio definire, vivace e con posizioni diverse, ma il lavoro che facevo prima mi hanno insegnato che quando si ragiona politicamente si trova la soluzione, quando non si ragiona politicamente, ma per interessi personali, di lobby, o di territori, la soluzione non viene.
Credo che questa legge che tra poco andremo a votare contenga un passaggio molto importante, due passaggi molto importanti, uno determina il tempo entro il quale bisogna risolvere il problema, e qui c'è una volontà politica dell'Aula che non è solo della maggioranza, e questo credo che sia un punto a vantaggio dell'Assessore che dovrebbe battere, secondo me, il Ministero non in termini di lettere, ma di piedi, perché questo ha una forza politica non di poco conto a casa mia, sempre leggendo la politica.
C'è anche un altro passaggio molto importante che va nella direzione di chi chiedeva un tempo più breve della legge, i 6 mesi, i 6 mesi sono una verifica, perché se non determina o non prelude ad un'ipotesi per andare verso la soluzione, lì casca l'asino; tra 6 mesi già si vedrà come siamo messi, perché questo è un passaggio molto importante.
Non è che in 30/90 giorni si può trovare una soluzione, magari sforando di un mese, ma si può vedere se ci sono le condizioni già avviate per una soluzione perché se siamo, qui voglio fare il cattivo profeta, alle stesse condizioni di oggi o poco più avanti è chiaro che in 3 mesi, quelli che rimangono, o in 4 mesi, quelli che potrebbero rimanere fino alla fine della proroga, credo che sia difficile.
C'è la spinta di tutti, c'è anche una spinta sull'ordine del giorno che non interessa solo la politica, di questo voglio darne atto al Presidente Traversini, perché la proposta dice che c'è un compartimento unico, e questo vale per gli operatori, perché gli operatori devono essere spinti a fare quell'azione congiunta che è indispensabile alla politica per risolvere il problema, ci vuole il contributo di tutti e se servono pressioni sul il Ministero, spero che l'Assessore organizzi un paio di pullman per andare a Roma a dire che bisogna trovare la soluzione.
Le minoranze premono in questo senso, sono un po' più vivaci, ma è l'occasione, mentre chi governa questa Regione si rapporta con il Governo nazionale per cui è chiaro che queste situazioni che ho evidenziato rimangono difficili, si capisce, ma adesso si dovrebbe capire perché tutta l'Aula spinge per questa soluzione.
Credo che abbiamo fatto un buon lavoro e, come ho detto all'inizio e ribadisco, quando la politica vuole e quando si ragiona in termini politici le soluzioni si trovano. Cosa significa questo? Magari la politica non soddisfa tutti al 100%, ma questo è il gioco della politica, è difficile trovare una soluzione a qualsiasi problema che soddisfi al 100%, è difficile trovare la soluzione che vada bene per tutti. Però il punto di mediazione, perché la politica è in grado di fare questo, c'è e io credo che in questa occasione il punto di mediazione si sia trovato con il contributo di tutti, chi più, chi meno, chi ha sottolineato degli aspetti - senza fare la storia di chi ha evidenziato quell'argomento – e chi ne ha ribaditi altri, credo che questo non serva perché il risultato finale è questo.
Solo che, e concludo questo breve intervento, occorre cercare di rafforzare, questo lo voglio dire, la posizione della Giunta verso il Governo centrale, questo deve essere chiarissimo, perchè è chiaro che le Marche da sole non riuscirebbero a risolvere questo problema, quindi il Governo deve mettere il proprio contributo e pure la Comunità. Questi 3 soggetti sono importanti: la Comunità, il Governo, il suo intervento è fondamentale, le Commissioni europee, anche esse sono importantissime perchè lì si decide il nostro futuro, le nostre scelte e quello che dobbiamo attuare nel nostro Paese, però se qualche volta in Commissione qualche Ministro si mettesse per traverso, credo che i problemi di questa comunità, di questo Paesi, in molti passaggi sarebbero diversi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Urbinati.

Fabio URBINATI. Grazie Presidente, buongiorno a tutti.
Chiaramente mi associo alle tante belle e bellissime parole che abbiamo udito in quest'Aula fino adesso.
Io ho seguito tutto il percorso delle ultime settimane, degli ultimi mesi, così come ho ascoltato tutti i rappresentanti dei consorzi e questo, scusatemi, sarà ricorrente quando si interverrà in questo settore che, per malformazione, conosco bene perché ci sono nato e quindi ne faccio un problema, per me non è una virtù, lo ritengo un problema perché tutti sappiamo che è un settore molto difficile da gestire, ma alla fine dobbiamo essere proprio come la gente di mare perché una prerogativa della gente di mare è quella di essere franchi e schietti, una prerogativa della gente di mare è quella di decidere subito perché il mare spesso non ti permette, come accade sempre per la politica, di rimandare le decisioni.
Vedete noi abbiamo detto tante belle e bellissime parole, sono state dette anche in passato, si dicono anche in tanti bellissimi convegni che si fanno in giro per il nostro Paese sulla pesca, ma una cosa è emersa in queste settimane ed anche nella discussione che abbiamo appena fatto è che per noi, per la regione Marche, il settore della pesca è fondamentale, è un settore vitale che fa parte della nostra storia, è un settore al quale noi guardiamo con tanta fiducia per il futuro, il problema è che per il Governo centrale non lo è! Questo lo sappiamo, le decisioni che sono arrivate negli ultimi anni non hanno fatto altro che penalizzare questo ambito, la nostra azione di “lobby” in senso positivo - a Bruxelles la parola lobby è un termine positivo, non un termine negativo, come lo è purtroppo nel nostro Paese - è stata sempre carente, e vorrei dire al Consigliere Carloni che anch'io mi compiaccio con il Sottosegretario Castiglione per il risultato raggiunto sulla sottomisura che passa da 25 a 22 millimetri, ma quella è una azione che l'Italia fece già nel 1968, allora era Ministro Saragat, e la Comunità europea non fece altro che recepirla e metterla nei trattati europei, ebbene l'Italia dal 1968 ad oggi non è stata assolutamente capace di modificare quel provvedimento.
Questo inquadra un po' tutta la situazione, inquadra quelle che sono le problematiche di questo settore, le vongole ne sono l'esempio, in quanto noi viviamo una situazione dove su 150 chilometri di costa, credo che noi ci siamo abituati a questo numero, ci sono 220 imbarcazioni. Siamo su dei numeri veramente assurdi ed insostenibili, quindi è chiaro che ai lavoratori del mare dobbiamo dare delle risposte e dobbiamo farlo in maniera veloce e soprattutto in maniera seria.
Vedete, ha fatto benissimo l'Assessore Bora a farlo, ma per me non ce n'era bisogno e non c'era bisogno per la maggioranza di portare oggi in Aula tutto il lavoro della Giunta e dell'Assessorato fatto in questi due mesi per quanto riguarda l'azione che dovrebbe portare a risolvere questa problematica annosa, noi non usciremo da questo problema senza l'aiuto del Ministero, senza l'assunzione di responsabilità di chi questa situazione l'ha creata.
Oggi noi diamo una proroga, non facciamo altro, la proroga poteva essere anche di 6 mesi, 9, 12 o 24 mesi, l'importante è risolvere la questione, ma se non ci sarà un'azione forte, se non ci sarà un ascolto da parte del Ministero, noi questo problema non lo risolviamo, quindi faccio un appello in primis a quest'Aula, perché, io lo dico a tutti, in quest'Aula rischiamo di assumerci delle responsabilità su dei problemi sui quali non abbiamo le leve per risolverli, io voglio assumermi le mie responsabilità, ma me le assumo su quello che posso risolvere.
Io faccio un appello per quanto riguarda la mia parte politica, prego ognuno di noi, l'Assessore, il Presidente innanzitutto, di fare un'azione attraverso i nostri parlamentari, che credo debbano prendersi in carico questa problematica, debbano intervenire presso il Ministero e debbano farlo in maniera veloce, come non è stato fino ad oggi, diciamocelo, da parte di tutte le forze politiche in campo perché questo è un problema che va avanti da 30 anni ed ha riguardato tutte le forze politiche di questa Regione e di questo Paese.
Va fatta un'assunzione di responsabilità forte, noi non possiamo caricare il Presidente e l'Assessore di questioni su cui non abbiamo la forza diretta per poter incidere, purtroppo è così, la pesca è così, e voglio rispondere anche al Consigliere Fabbri, quando parliamo di questioni ambientalistiche, quando parliamo di tutela delle risorse, questo è un settore dove, a mio avviso e mi assumo la responsabilità di quello che dico, le politiche ambientaliste hanno fatto più danni che benefici. Vogliamo parlare di una cosa recente? Di quello che stanno procurando le quote inserite del tonno rosso o del tonno in generale sul divieto di pesca anche di pesca sportiva ai piccoli pelagici? Tra poco usciranno degli studi, già l'Europa li ha fatti, già l'Europa li ha avanzati, i danni sono devastanti, i branchi di tonni, di cui noi abbiamo limitato la pesca, prima con un piano speciale per quanto riguarda le tonnare, successivamente con il divieto anche per la pesca sportiva e l'inserimento delle quote, stanno distruggendo i branchi di piccoli pelagici, quindi ci vogliono i piedi di piombo quando parliamo di queste cose perché la gente di mare è stufa, la gente di mare non ne può più.
Adesso avremo altre scadenze, in quest'Aula se ne riparlerà, perché tra un mese e mezzo ci sarà la scadenza dell'interdizione della Fossa di Pomo, dove ancora non sappiamo il Ministero quale decisione intenderà prendere e quella sarà un'altra problematica, non per colpa nostra, e questo dobbiamo dirlo, siamo in ritardo di quasi 2 anni sui fondi per la pesca, spero che come Regione adesso avremmo tutti gli strumenti per farlo, possiamo accelerare, quindi attenzione perché questo è un settore dove noi ci attribuiamo delle responsabilità che alla fine non abbiamo ed è giusto che poi i pescatori interloquiscano con noi, ma è giusto che noi diciamo le cose come stanno.
Se non ci sarà un'azione forte da parte del Governo, da parte dei nostri rappresentanti istituzionali, questo problema noi non lo risolveremo, quindi prego ognuno di noi, e dico al Consigliere Carloni , che la questione della sottomisura delle vongole è stata risolta con un'azione congiunta di tutti i nostri parlamentari a Bruxelles - la dott.ssa Briano, a fronte dei 5 Stelle - tutte le forze politiche hanno fatto una azione congiunta e sono arrivati alla soluzione di questo problema, questo deve avvenire per quanto riguarda il problema delle vongole perché per me la questione non è il sub compartimento, no, è che noi siamo in sovrannumero, quello è il problema fondamentale e finché non si risolve quello quest'Aula non uscirà mai da questa situazione.
Noi abbiamo fatto il miglior lavoro possibile, lo dico al Presidente Traversini e ringrazio tutti, e più di questo, in queste condizioni, in questo momento, noi non potevamo fare.
Ringrazio tutti, spero che entro dicembre ci saranno non dico tanto le soluzioni, ma le risorse perché qui per risolvere questo problema è una questione esclusivamente di risorse. Sono convinto che i consorzi faranno la loro parte, come hanno sempre fatto, prima ho sentito dire che ci sono state delle proteste vivaci, mi sa che chi ha detto questo le proteste vivaci dei pescatori non le ha mai viste, ed io li ringrazio perchè sono stati molto corretti, hanno aperto con noi un dialogo che è stato molto proficuo che soprattutto serve a decidere quello che dovremo fare in questi 9 mesi di proroga. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie Presidente. Raccolgo questo invito al realismo che viene dal Consigliere Urbinati perché innanzitutto mi è stato chiesto proprio ieri, c'era bisogno di fare un Consiglio regionale così vicino, al di là della scadenza, un intero Consiglio dedicato alle vongole? Messa così sembra quasi una cosa ridicola, la mia risposta è stata semplice, qui siamo stati e non una seduta ma molte sedute, sul problema dei cantieri navali di Ancona, sul problema dell'Indesit, ambiti che toccavano centinaia di lavoratori, qui abbiamo, Presidente Ceriscioli, 1.000 lavoratori, qualcuno più, qualcuno meno, in un comparto che purtroppo non dipende solo da noi ma dipende anche dalle vongole perché finite le vongole sarà difficile continuare a pescare, ma comunque sia è una cosa di rilevanza regionale e merita tutta l'attenzione.
Detto ciò esprimo solo qualche perplessità nel tentativo di dare un contributo a questo dibattito.
C'è sotto questo atto e nelle cose che abbiamo dichiarato, l'intento ed un impegno solenne che ha assunto la Giunta e lo farà sicuramente, il Consigliere Urbinati adesso lo ha richiamato, perché si possa diminuire il numero delle barche in circolazione, c'è anche qualche possibilità, mi diceva adesso il Consigliere Traversini, di movimento di licenze, perché l'ipotesi, Presidente, Assessore, si 10, 15 barche su 220, non so quanto alleggerisca, qui la riduzione deve essere sostanziale, se si vuole recuperare in termini di reddito. Sicuramente ci si dovrà muovere in altre direzioni, ma queste cose le sapete meglio di me. Dico questo perché ho assistito incidentalmente ad una seduta della II Commissione, semplicemente perché aveva occupato una sala nella quale dovevamo svolgere una seduta della Commissione regolamento, ed ho assistito ad una difficile seduta nella quale movimenti trasversali avevano portato ad un voto un po' complicato rispetto al quale oggi si trova una soluzione direi aritmetica.
Approfitto della presenza del prof. Ceriscioli per dire che 6 più 12 fa 18, 18 diviso 2 fa 9, non so se è una media mediata, non mi avventuro, ma abbiamo trovato una soluzione che almeno sul piano formale accontenta tutti. Questi nove mesi evocano oggettivamente una umana gravidanza, ma è un problema se finisce prima se c'è una interruzione volontaria, ma è un problema anche se prosegue oltre i 9 mesi perchè il bambino può resistere 7/10 giorni, poi muore. Sicuramente l'appuntamento da qui a 9 mesi sarà decisivo per arrivare ad una qualche soluzione e quello che non farà l'amore lo farà la minaccia - dico minaccia perché so che non è gradita a tutti - che è insita dentro questo ordine del giorno, ed è quella che mi rende estremamente convinto perché mette in conto un altro elemento di realtà, cioè il rischio che alla fine l'unica soluzione possa essere quella del comparto unico, che non è una soluzione perché non stabilisce un equilibrio, non è neanche una soluzione di giustizia in assoluto, ma è l'unica che si trova nel momento in cui i 3 + 1 non riusciremo a riorganizzarli in maniera adeguata.
Sono un po' sorpreso, se leggo bene, che il Consigliere Fabbri proponga un emendamento che toglie questo elemento che è l'unico che in qualche maniera fa giustizia e fa verità, la verità è quella sullo sfondo. Non capisco questo passaggio ed era il senso al quale il Consigliere Busilacchi richiamava l'unità dell'Aula, visto che si è raggiunto questo risultato e questi emendamenti di fatto rompono questa unità.
Chiudo con una considerazione di natura politica: mi convinco sempre più che abbiamo bisogno del collegio unico regionale, altrimenti su ogni questione finiremo per fare il partito delle vongole di San Benedetto, o di Civitanova-Porto Recanati, o d'Ancona, il partito dell'Università di Macerata, di Pesaro-Urbino, di Camerino o di Ancona.
Dico pure, Presidente Ceriscioli, che se la politica deve decidere convintamente, io seguo l'indirizzo della Giunta su questa vicenda e del lavoro direi determinante che ha svolto il Consigliere Traversini, l'ho visto in quella seduta deciso, determinato ad andare avanti e lo ringrazio perché a volte ci vuole anche un po' di coraggio per fare un passo avanti, per votare e capire effettivamente quali sono le posizioni in gioco
Non c'è dubbio che su questa linea questa Giunta, criticata per tanti aspetti, come è giusto che sia perché la politica è fatta di questo, stia dimostrando di avere molto coraggio e con lei la maggioranza che la sostiene, perché sul bilancio che abbiamo approvato 2 giorni fa abbiamo fatto scelte molto decise, con tagli in alcuni settori ed il sostegno ad altri, soprattutto alle categorie più svantaggiate; ci si sta avviando ad una soluzione su Aerdorica, è un problema sul quale non mi sembra che l'Assessore Casini non abbia detto quale possa essere la soluzione finale, l'ho sentita con le mie orecchie di fronte a più della metà dei dipendenti prospettare anche la fine di questa esperienza se non si trovano soluzioni; coraggiosa è stata l'operazione fatta sulle Province condotta dall'Assessore Cesetti; stiamo completando la riorganizzazione delle reti ospedaliere e prospettando per la prima volta in questa regione l'accorpamento di ospedali per la costruzione di nuovi; c'è un processo che vede le Marche protagoniste nell'organizzazione della Macroregione, delle Unioni dei Comuni, dell'Ato unico regionale, dell'Ersu. Voglio dire non siamo in una maggioranza che non sceglie, è vero, oggi la soluzione può apparire quasi salomonica nel senso che siamo dentro …, ma non lo è perché c'è l'ordine del giorno e quello che cambia rispetto alla legge, l’ha detto bene il Consigliere Urbinati, potevano essere 6, 9, 12 mesi, un anno, sarebbe stato solo un rinvio, è che questo rinvio deve essere l'ultimo, il Consigliere Giancarli l’ha ripetuto e sono convinto come lui che debba essere l'ultimo, la soluzione è qui dentro, in questo ordine del giorno e nelle cose che devono essere fatte per il futuro.
Non possiamo nasconderci dietro un dito, ci sarà bisogno della collaborazione di tutti perché quando si rompe un equilibrio maturato, non con atti di giustizia, ma con una serie di errori e di compromessi al ribasso, alla fine è chiaro che c'è bisogno che qualcuno o tutti paghino.
Il nostro compito sarà quello che tutti paghino, ma in maniera equa, in maniera equilibrata, ognuno offra qualcosa perché si possa rilanciare questo settore e salvare i 1.000 posti di lavoro.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente, buongiorno a tutti.
Premesso che la questione dell'elevato numero di imbarcazioni è un problema che non ha creato questo Governo, è un problema che risale agli anni passati, però noi tutti siamo chiamati a risolvere.
Premesso questo, il mio intervento sarà un po' fuori dal coro perché ricordo che quasi un anno fa, poco dopo il nostro insediamento, incontrammo una delegazione di pescatori che esposero questo problema e dopo un anno, parlo della mia esperienza personale, noi ci ritroviamo ..
Ho sentito una serie di autocelebrazioni, complimenti della politica che si autocelebra perché ha trovato soluzioni, perché siamo stati bravi, io dopo un anno, siccome sono abituato ad analizzare i dati, ho la mente fatta così, vedo che oggi facciamo una proroga e non diamo una soluzione.
Oggi, ad un anno, per lo meno da quando ci siamo insediati, noi stiamo dando un rinvio, non una soluzione, sarei stato molto felice se oggi invece di fare una legge che propone una proroga avessimo fatto un atto che proponeva una soluzione. Allora mi sarei stato autocelebrativo, contento e via dicendo.
Detto questo dico che voterò questa legge, la voterò per senso di responsabilità perché mi rendo conto che c'è una scadenza imminente e pertanto non possiamo, al punto in cui siamo arrivati, fare altro che votare questa proroga.
Una piccola parentesi anche sulla misura, visto che è stata tirata fuori, non fa parte della legge, però sul passaggio dai 25 ai 22 millimetri, dico con onestà che non ho letto i rapporti scientifici che hanno portato a questa decisione a Bruxelles, probabilmente sarà anche giusta, non dico di no, però esprimo una preoccupazione nel senso che da quello che ho letto sui giornali, il problema è che le vongole muoiono ed allora bisognerebbe capire perché, forse l’aumento della temperatura? L’inquinamento? Qual è la causa? Non lo so, ma è necessario capire se questa riduzione possa portare ad un pericolo, cioè al fatto che fra qualche anno non avremo più nel nostro mare le vongole, ricordo a tutti, sapete bene, che la civiltà dell'isola di Pasqua scomparve non perché ci furono delle guerre, ma perché tagliarono tutti gli alberi che servivano al trasporto delle statue che loro ereggevano.
Penso che la prima preoccupazione sia dei pescatori, perché se noi andiamo a pescare tagli più piccoli, non so, ripeto, non ho approfondito, ammetto questa cosa, se può comportare un pericolo. Dico questo perché tutta questa soddisfazione sul fatto che Bruxelles abbia percepito questa cosa sinceramente non ce l'ho. Avrei preferito altri tipi di soluzioni, che però sono molto complicate, se riguardano il pianeta a questo punto sono veramente complicate.
Voterò anche l'ordine del giorno, sono a favore anche se non dà la soluzione migliore, però dà una soluzione, mi riferisco a quella del comparto unico.
Sinceramente non sono per natura una persona a cui piace protestare a prescindere, forse per deviazione professionale, sono un ingegnere, sono abituato a trovare soluzioni e quando protesto se c'è qualche cosa che non mi piace, cerco anche di portare un’alternativa, perché, credetemi, l'errore più grande che può fare la politica è quello di non dare le soluzioni; sono tutti bravi a dire questo non va bene, ma se poi non diamo la soluzione non svolgiamo il nostro ruolo che è quello di amministrare questa regione.
Per cui ai colleghi a cui non piace la soluzione del comparto unico mi verrebbe da chiedere …, anzi sarei stato contento se avessero portato non la protesta, ma un’alternativa, ma non è stata portata e l'unica soluzione proposta è questa del comparto unico, forse non sarà la migliore, probabilmente non lo sarà, però è una possibile risposta a questo problema che assolutamente non deve proseguire con ulteriori proroghe. Penso che su questo siamo tutti d'accordo, quindi proprio per evitare che in futuro ci siano ulteriori proroghe, fa bene questo ordine del giorno a dire: prima si ricerchino le soluzioni presso tutti gli enti competenti, con la collaborazione e lo sforzo di tutti, dopodiché se queste soluzioni non si riescono a sintetizzare in breve tempo si utilizzerà la soluzione del comparto unico che, ripeto, non sarà la migliore, ma comunque è una risposta ad una situazione che non può ulteriormente essere prorogata.
Per tutto questo voterò sia la legge che l'ordine del giorno. Grazie.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola l'Assessore Bora.

Manuela BORA. Grazie Presidente. Io partirei proprio dall'ultimo intervento quello del Consigliere Bisonni che non si dice soddisfatto per la proroga. In realtà credo che qua nessuno di noi lo sia, stiamo semplicemente cercando di trovare il miglior compromesso politico che possiamo raggiungere. Io all'opposizione ci sono stata in un consesso comunale ed ero abituata a criticare, però aggiungendo anche alcune soluzioni, lei adesso ha citato quella del comparto unico, probabilmente perché era quella che si era già trovata, ma è facile puntare il dito senza magari conoscere gli sforzi che sono stati fatti per evitare questa proroga.
Io di una cosa sono soddisfatta rispetto al Consiglio di oggi ed è che la Giunta, dopo aver approvato la proroga di un anno, ha avuto la capacità di tornare indietro sui propri passi, tant'è che oggi abbiamo una riduzione della proroga, anche se capisco che 3 mesi non sono sufficienti, ma è un segnale politico che io spero sia apprezzato anche all'esterno.
Non dico questo perché potevamo tutti quanti, Giunta compresa, Consiglio compreso, lavarci le mani, tanto la Giunta aveva approvato questa proroga, invece quando ho ricevuto da parte del Cogevo di Ancona una proposta, l'unica che secondo me era costruttiva e valeva la pena di rimescolare tutte quante le carte, personalmente sono andata in Commissione ad illustrarla, a verificare se c'era la condivisione politica anche da parte degli altri Consiglieri e credo che questo sia davvero un segnale di buona politica, cioè la Giunta è capace in qualsiasi momento di mettersi in discussione se da parte del territorio vengono delle proposte migliori rispetto a quelle che ha avuto o che comunque ha preso in considerazione.
Con altrettanta sincerità dico che quando ho ricevuto la delega alla pesca la prima cosa che ho cercato di affrontare è stata quella del regolamento dei molluschi bivalvi e con altrettanta sincerità vi dico che ero certa che nel giro di un anno sarei riuscita ad evitare la proroga, nonostante persone molto più grandi ed esperte di me mi avessero consigliato di lasciare le cose come stavano, a prendermi tutto il tempo necessario perché di tempo ne era già trascorso tanto ed alla fine, un anno più un anno meno, poco sarebbe cambiato.
Invece questa Giunta da subito ha cercato …, ripeto, io per prima non sono soddisfatta, neanche se la proroga fosse stata di 3 mesi, perché non è questo il modus operandi che mi appartiene, che appartiene a questa Giunta, io credo che i problemi vadano affrontati e risolti il prima possibile, quindi, ripeto, non sarei stata soddisfatta nemmeno se i mesi fossero stati 3.
Fatta questa premessa, proprio perché non sono soddisfatta, vorrei un attimo condividere con voi quello che è stato fatto nel corso di questi mesi, credo che sia quanto meno un gesto di rispetto nei confronti di chi oggi è presente e si sarebbe aspettato dalla politica delle risposte diverse.
Ringrazio il Consigliere Fabbri per aver ricordato le interrogazioni e rispondo a lui e non al resto della minoranza, che invece ha avuto un atteggiamento più costruttivo, perché io sono partita da queste interrogazioni, anzi ho evidenziato ciò che ha detto, che immagino anche voi abbiate ascoltato, e cioè che al momento i dati disponibili sono sufficienti per notare una sostanziale situazione di equilibri che fa propendere per una proroga dell'attuale assetto fino al mese di giugno 2017; poi in merito all’interrogazione del Consigliere Maggi: rispetto alla proroga, confermo che è nostra intenzione concederla per darci la possibilità di risolvere il problema. Queste sono le risposte che sono consultabili sul portale del Consiglio regionale ed immagino e che voi tutti abbiate ascoltato, quindi, ripeto, rispetto a quel modo di fare opposizione, che ognuno crede di poter portare avanti o è nelle condizioni di poterlo fare, dico che è vero che l’atto è arrivato in Commissione l'8 giugno, però è pur vero che l’indicazione della Giunta era nota a tutti quanti noi da mesi.
Inoltre non ho allegato le risposte perché il Ministero non le ha date e proprio perché non dava risposte io anche dopo 3 settimane, anche a costo di essere petulante, sono sempre tornata lì a bussare alla porta perché pretendevo delle risposte, le pretendevo per i nostri pescatori, nessuno ce le ha mai date e credo che nessuno abbia mai preso in considerazione l’atteggiamento costruttivo della Giunta regionale nei confronti di un Ministero che, secondo me, non ha cercato di assumersi, come noi stiamo facendo, le proprie responsabilità.
Non è vero che nessuno ha mai detto che i fondi non c'erano, anzi tutt'altro, è da settembre, quando sono andata a Bruxelles, che cerco di verificare se ci sono delle risorse da destinare alla demolizione delle imbarcazioni, il problema è che i fondi ci sarebbero, ma i soli fondi comunitari da soli non basterebbero, perché c'è la normativa europea in termini di aiuti di Stato per cui più di 100.000 euro a imbarcazione non potremmo dare e questa cifra non è affatto soddisfacente per i nostri pescatori, tant'è che ringrazio di nuovo il Gogevo di Ancona per la proposta che ha fatto, perché senza un aiuto da parte loro, questa situazione sicuramente non si può risolvere.
Sono anche d'accordo con la Consigliera Leonardi quando dice che questa partita si gioca soprattutto fuori da quest'Aula e non mi riferisco solo al Ministero, ma all'accordo di tutti gli operatori, aggiungo anche un'altra cosa, soprattutto di coloro che in questi anni hanno avuto dalla politica un’attenzione particolare, da loro mi aspetto uno sforzo in più nel cercare di capire che noi tutti oggi stiamo facendo sul serio, vogliamo risolvere definitivamente il problema ed il comparto di Ancona, che è quello che sicuramente ha più sofferto in questi anni, si merita delle risposte che per troppo tempo non ha avuto.
Tornando a quello che è stato fatto nel corso di questi mesi, vorrei ricordare prima la richiesta al Ministero di assumersi la competenza in materia perché la nostra Regione è l'unica in Italia a disciplinare in materia molluschi bivalvi ed il Ministero si è attenuto alla sentenza del Tar. Ho anche chiesto di spostare delle imbarcazioni fuori regione ed anche questo non mi è stato concesso, loro avevano in realtà richiesto di portare avanti un monitoraggio che sarebbe durato un anno per verificare se l'attuale divisione dei comparti era adeguato, ho portato in Consulta questa proposta che l'ha bocciata perché questi studi erano già stati fatti in passato e da molti erano considerati, lo capisco anche, l’ennesimo tentativo per perdere tempo.
A marzo ho coinvolto l'On. Agostini perché è evidente che senza il contributo dei deputati è difficile trovare una soluzione strutturale, il quale ha predisposto un emendamento, l'ho sentito questa mattina, lo ringrazio qua pubblicamente per il suo contributo, ed ha detto che nel giro di 2 settimane verrà approvato in Aula, poi ci sarà il passaggio in Senato, quindi presumibilmente entro la fine dell'estate sarà definitivo, e prevede come eccezione unica in tutta Italia, per un numero limitato di anni, la liberalizzazione del comparto di San Benedetto. Questo significa che se nuove attività vogliono aprire nel resto d'Italia possono essere acquistare le licenze direttamente dal comparto di San benedetto, che in questo modo si sgonfierebbe ed alcune imbarcazioni potrebbero fuoriuscire da questo comparto.
Capisco la disapprovazione di parte del Cogevo di Ancona che da tanti anni si aspetta una soluzione immediata, quindi non ha pienamente condiviso questo emendamento, perché se è vero come è vero che è strutturale, non dà delle risposte nell'immediato.
Credo che comunque vada a rafforzare la proposta su cui lavoreremo e che prenderò in considerazione, tant'è che ieri ho scritto a Castiglione chiedendogli di quantificare le risorse a disposizione del Feamp - il Feamp è stato approvato non più di 2 mesi fa, quindi non è che a settembre potevamo fare calcoli su qualcosa di cui non avevamo contezza - partirei da quello per verificare la disponibilità degli altri Cogevo a quantificare dei fondi che loro possono alimentare, poi la vera sfida - vi invito già a farlo, perché ci sto lavorando, ho chiesto anche ai miei tecnici di farlo - è capire quali criteri applicare per la demolizione, perché questa, lo dico già da oggi, sarà un'altra questione su cui probabilmente ci scontreremo, magari troveremo i soldi e non tutti saranno disponibili a demolire la propria imbarcazione ed a cessare la propria attività.
Da parte mia ho già attivato il Ministero ed anche i miei tecnici per lavorare su questa proposta.
Ringrazio tutti quanti voi per l'atteggiamento di grande collaborazione che sono sicura non si fermerà in questo consesso, ma proseguirà in Commissione con l'intento, magari entro la fine dell'anno, di dare segnale di buona politica all'esterno, risolvendo definitivamente il problema.
Un ringraziamento particolare va al Consigliere Traversini che in questi giorni ha gestito una situazione molto complessa. Grazie Presidente.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 2.
Emendamento 2/1 a firma dei Consiglieri Maggi e Pergolesi. Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. Devo dire che sull'intervento del Consigliere Urbinati condivido tutto, questo però non deve costituire un elemento, un paravento, una foglia di fico a mantenere lo status quo, perché dobbiamo dire che la politica ha abdicato, non tanto per quanto riguarda l'azione che ha fatto l'Assessore Bora e il Presidente Ceriscioli, ma per quanto riguarda quest'Aula, la politica ha abdicato a trovare una soluzione per preferire e privilegiare uno scontro di territori.
Devo dire che questa autocelebrazione sicuramente è dovuta anche dallo scendere in piazza del Cogevo di Ancona, che è quello più penalizzato, ed è stato detto in quest'Aula, e che ha cercato di trovare una soluzione, una mediazione in questo senso, mentre dall’altra parte c'è stata rigidità.
Visto che, personalmente sto facendo un’accusa di abdicazione della politica e di scontro dei territori, io e la Consigliera Pergolesi vogliamo dare per primi un segnale di ritorno alla politica, quindi ritiriamo l'emendamento dei 6 mesi e voteremo la mediazione dei 9 mesi previsti nell'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Ritirato

Emendamento 2/2, sostitutivo dell’articolo 2, ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Emendamento 2 bis/1, istitutivo dell’articolo 2 bis, ad iniziativa della II Commissione. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Articolo 4 (Dichiarazione d'urgenza). Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di ordine del giorno n. 1 a firma del Consigliere Traversini (in qualità di Presidente della II Commissione). Ritirato

Proposta di ordine del giorno n. 2 a firma del Consigliere Traversini (in qualità di Presidente della II Commissione)..
Emendamento 2/1 a firma del Consigliere Fabbri, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Piergiorgio FABBRI. I due emendamenti all'ordine del giorno li riassumo perché li ho brevemente illustrati nel mio intervento precedente.
Uno rafforza il fatto che non saranno concesse ulteriori proroghe, il secondo chiede di togliere il riferimento al compartimento unico.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Velocemente senza rompere questo quadro positivo di collaborazione, proprio questa mattina ne abbiamo parlato in Commissione, la proroga, già nel fatto che è nell'ordine del giorno che voteremo, è prevista nel caso in cui non si arrivi all'accordo e il compartimento unico fa capire che il rinvio per noi non deve esserci.
La questione del compartimento unico, l'ho già detto nella presentazione della legge, è un elemento che fa capire che è necessaria la volontà di mettersi d'accordo, altrimenti la soluzione è quella del compartimento unico.
Direi purtroppo di non votare favorevolmente a nessuna delle due proposte del Consigliere Fabbri.

PRESIDENTE. Emendamento 2/1. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Emendamento 2/2 a firma del Consigliere Fabbri.
Ha la parola il Consigliere Maggi.

Giovanni MAGGI. In merito a questo ordine del giorno, parlo per il Consigliere Giorgini, per me e per la Consigliera Pergolesi, sosteniamo sicuramente le motivazioni che hanno portato il Consigliere Fabbri ad eliminare il compartimento unico perché in effetti sarebbe il far west - chi ha i motori più potenti, chi ha attiguità a zone che sono migliori - sarebbe una guerra senza esclusione di colpi, però abbiamo sentito i compartimenti e questa motivazione, questa spinta, questo deterrente del comparto unico può rimanere, quindi ci asterremo pur condividendo l'emendamento del Consigliere Fabbri.

PRESIDENTE. Emendamento 2/2. Lo pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa non approva)

Proposta di ordine del giorno n. 2. La pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

Proposta di legge n. 61, così come emendata, la pongo in votazione.

(L'Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 12,45.