Resoconto della seduta n.88 del 24/01/2018
SEDUTA N. 88 DEL 24 GENNAIO 2018

La seduta inizia alle ore 12,50

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Colleghi buona giornata, dichiaro aperta la seduta n. 88 del 24 gennaio 2018. Do per letto il processo verbale della seduta n. 87 del 16 gennaio 2018, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4, dell’articolo 53, del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Sull'ordine dei lavori

PRESIDENTE. Vi comunico che in Conferenza dei capigruppo sono state decise alcune cose: sono state rinviate l’interrogazione n. 479 del Consigliere Rapa e le mozioni nn. 243 e n. 328 (abbinate) della Consigliera Leonardi perché assente per malattia l’Assessore Cesetti, e le mozioni nn. 309 e 324 (abbinate) dei Consiglieri Celani ed Urbinati perché entrambi sono in missione a Bruxelles.
Ha la parola il Consigliere Giacinti.

Francesco GIACINTI. Grazie Presidente. Sulla stessa linea chiedo a nome del gruppo del Partito Democratico il rinvio del primo punto all’ordine del giorno poiché in seguito ad una sentenza del Tar molto recente è opportuno approfondire ulteriormente questo argomento.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Credo che qui non ci siano favorevoli né contrari. Su questa proposta di regolamento abbiamo un problema ed io sono contrario al rinvio per questo motivo: la maggioranza non ha una sintesi unitaria su questa legge, la rinvia perché una parte, rappresentata dal Consigliere Marconi, non è d’accordo su questa legge, però ci sono gli imprenditori che hanno bisogno di investire e questi investimenti comportano la costruzione di edifici, questo è un problema per la Regione Marche.
Fra l’altro questa legge è stata bloccata dal Tar e in questa prima fase la Regione non è stata chiamata a pagare le sanzioni economiche per la causa persa e chi ha fatto ricorso, in questo caso le imprese, devono pagare. Questa cosa non durerà a vita e se ci saranno delle spese, chi le ha procurate poi dovrà ripagarle anche di tasca sua.
Questa è la cosa che sta accadendo nella massima disattenzione di chi governa.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Presidente, posso prendere la parola solo per essere favorevole e lo sono anche se le parti sono invertite, infatti il Consigliere Zaffiri per le ragioni che ha detto avrebbe dovuto essere contrario al rinvio, mentre io sarei dovuto essere favorevole all’immediata lettura della legge, quindi diciamo che il Consigliere Zaffiri questa volta ci ha capito poco, ma non è un problema. E' invertito perché? Perché questa legge, proprio perché siamo ritornati al regolamento della precedente legislatura, quindi non è una legge, ma un regolamento, sennò il Tar non l’avrebbe potuta bocciare, e tutti i vostri amici “cassamortari” a cui tenete moltissimo che vogliono costruire possono chiedere domani la concessione, semmai è la votazione di questa disciplina che va a regolamentare ed a restringere perché attualmente c’è il …, cioè ognuno fa quello che gli pare, può mettere una casa del commiato anche in un attico. C’è il vecchio regolamento che disciplina semplicemente 100 metri da strutture socio sanitarie per altre ragioni, diciamo una distanza di delicatezza, per evitare che ci siano i falchi predatori a ridosso di strutture dove normalmente si muore, questa è una cosa vecchia come il cucco.
L’altra disciplina che è stata cancellata riguarda i 100 metri che avevamo previsto quasi all’unanimità, è stata cancellata, quindi io accetto l’ipotesi di rinvio alla prossima settimana esattamente per le ragioni che ha detto in premessa il Consigliere Zaffiri e cioè che c'è da trovare una chiarezza, una composizione, ed in questa settimana i vostri amici “cassamortari” hanno il tempo di fare tutte le richieste che possono.
Io come ho dichiarato in un comunicato stampa vigilerò attentamente dove vengono sistemate e quando qualcuno protesterà, perché si troverà la casa del commiato dentro il proprio condominio, organizzerò insieme al Consigliere Fabbri che la pensa come me, dei Comitati di cittadini “esastellati”, non “pentastellati”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Intervengo per fatto personale perché poi rimane agli atti, era una battuta, chiaramente non è la mia posizione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Grazie Presidente. Contrariamente al Consigliere Fabbri, apprezzo molto il “Marconi movimentista”.

PRESIDENTE. Rinvio delle proposte di regolamento nn. 11, 5, 7, 8, 9 (abbinate).

(L’Assemblea legislativa approva)

Relazione n. 12/18
ad iniziativa della II Commissione assembleare
“Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni. Programma di lavoro della Commissione europea per il 2018 ‘Un programma per un’Unione più unita, più forte e più democratica’ COM (2017) Final del 24 ottobre 2017”
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la relazione n. 12 della II Commissione assembleare.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Grazie Presidente. Nel programma di lavoro per il 2018 il Presidente della Commissione europea sottolinea come l'Europa sembra aver ormai imboccato la via per uscire dalla grave crisi economica che ha interessato tutti i Paesi membri negli ultimi 10 anni, anche grazie agli interventi posti in essere dalle istituzioni europee.
Il 2018 sarà l'anno durante il quale la Commissione europea intende portare a compimento gran parte delle proposte formulate nel corso del proprio mandato, destinato a scadere con le elezioni del Parlamento europeo che si terranno a giugno del 2019.
Il programma di lavoro per il 2018 stabilisce un numero limitato di nuove iniziative, che la Commissione si impegna a presentare entro maggio 2018 per dare tempo ai co-legislatori, vale a dire al Consiglio e al Parlamento europeo, di concludere la procedura legislativa di approvazione entro la scadenza delle elezioni europee del 2019.
Secondo una modalità operativa consolidata, anche il programma di lavoro per il 2018 è accompagnato da un elenco delle iniziative presentate e non ancora approvate nonché da un elenco di proposte obsolete, vale a dire non più rispondenti a bisogni effettivi dei cittadini europei. Il rilancio dell'occupazione, della crescita e degli investimenti costituisce il tema centrale del programma, che la Commissione intende perseguire valorizzando, in particolare, la competitività delle imprese europee. Al centro di questa priorità continuano ad essere poste le iniziative riguardanti l'economia circolare - di questo ne abbiamo parlato anche qualche Consiglio fa - che saranno declinate in azioni mirate sul fronte della riduzione dell'impatto ambientale derivante dai cicli produttivi e sulla gestione e riutilizzo dell'acqua potabile.
Altra questione ritenuta prioritaria è quella riguardante la crescita dell'occupazione, che deve tradursi in nuove opportunità per tutti.
Nel 2016 la Commissione europea ha già lanciato l'agenda per le competenze per l'Europa, nella consapevolezza che le innovazioni nella modalità di produrre e la transizione verso un'industria sempre più digitalizzata rendono indispensabile una sostanziale modifica delle competenze professionali, troppo spesso non adeguate alle innovazioni del mondo delle imprese. Questa considerazione vale in particolare in relazione ai cicli produttivi dell'economia circolare e a basse emissioni di carbonio, che implicano la creazione di nuovi modelli di impresa e nuovi profili professionali, nonché l'adattamento agli stessi.
Nel 2018 la Commissione europea porterà avanti l'agenda per le competenze professionali su scala nazionale e regionale, attraverso gli strumenti del Fondo sociale europeo, e rivolgerà la propria attenzione alle competenze di base, di cui spesso sono privi i c.d. soggetti vulnerabili, esposti cioè ad un maggior rischio di espulsione dal mercato del lavoro, e alle competenze digitali.
Sul fronte del mercato del lavoro, è intenzione della Commissione europea garantire l'equità sociale e i diritti dei lavoratori, in modo tale da ridurre le differenze ancora esistenti tra i regimi giuridici degli Stati membri.
Ulteriore tema promosso dalla Commissione europea è quella relativo alla c.d. democratizzazione dell'Europa, sulla quale le istituzioni europee sono impegnate ormai da diversi anni. In particolare, la Commissione auspica l'adozione di regole che aumentino la trasparenza delle relazioni tra istituzioni europee e portatori di interesse, anche al fine di contribuire ad aumentare la fiducia dei cittadini nei confronti dell'Europa.
Il 2018 sarà, infine, l'anno in cui la Commissione farà la propria proposta del nuovo quadro finanziario pluriennale dopo il 2020, che conterrà anche gli elementi essenziali della nuova politica di coesione. Come è ormai ben noto, le risorse del quadro finanziario pluriennale e gli ambiti di intervento costituiscono aspetti fondamentali per la crescita economica e sociale delle regioni degli Stati membri e meritano la massima attenzione non solo da parte dei Governi centrali ma anche da quella delle amministrazioni regionali, chiamate a contribuire in modo fattivo sia alle scelte di programmazione che a quelle di gestione.
L'attività svolta dalla II Commissione consiliare regionale continua ad essere inserita in un contesto istituzionale consolidato, basato sul dialogo con le Camere del Parlamento italiano, ed in particolare del Senato della Repubblica il quale è l'interlocutore privilegiato delle Assemblee legislative regionali nell'ambito della procedura di partecipazione alla formazione del diritto e delle politiche dell'Unione europea. In questi primi mesi del 2018 e in attesa della ricostituzione delle Camere del Parlamento italiano e delle relative Commissioni, sarà implementata l'attività di contatto con le istituzioni europee, in particolar modo con la Commissione, il Comitato delle Regioni e i Parlamentari europei eletti nella circoscrizione del Centro Italia.
Nel merito, è apparso prioritario individuare i temi di seguito richiamati, che nel corso del 2018 saranno oggetto di nuove iniziative legislative e non legislative, proposte dalla Commissione alle altre Istituzioni europee. Si tratta di temi che si pongono in continuità, ancora una volta, con quanto già analizzato ed approfondito negli scorsi anni e che rientrano nell'ambito di materie riguardanti la competenza legislativa regionale, secondo un criterio di opportunità finalizzato a rendere più efficace le analisi svolte, soprattutto sotto il profilo del rispetto del principio di sussidiarietà.
Realizzare il piano d'azione sull'economia circolare, rivolgendo una particolare attenzione alla strategia, di carattere non legislativo, per l'utilizzo, il riutilizzo delle materie plastiche, alla proposta di regolamento che stabilisce i requisiti quantitativi minimi per le acque riutilizzate, alla proposta di revisione della direttiva europea sull'acqua potabile e al quadro di monitoraggio dell'economia circolare, a carattere non legislativo.
Quadro finanziario pluriennale, rivolgendo una particolare attenzione agli obiettivi generali dei nuovi programmi cofinanziati con risorse europee post 2020.
Un futuro sostenibile, rivolgendo una particolare attenzione al Documento di riflessione che i Paesi membri condivideranno per quanto attiene al futuro dell'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e alle azioni da porre in essere a livello di Nazioni Unite.
Il futuro della politica UE per l'energia e il clima, che si sostanzierà in una proposta di Comunicazione sul futuro delle politiche europee in materia di energia e clima.
Pacchetto sull'equità sociale, rivolgendo una particolare attenzione alla proposta, di carattere legislativo, volta ad istituire una autorità europea del lavoro.
Catena UE di approvvigionamento alimentare, nell'ambito della quale la Commissione intende presentare una proposta di carattere non legislativa finalizzata a migliorare la filiera europea di approvvigionamento alimentare.
Stato di diritto, nell'ambito della quale la Commissione intende presentare una iniziativa non legislativa per migliorare l'applicazione del diritto europeo.
Comunicare l'Europa, nell'ambito della quale la Commissione intende presentare una iniziativa non legislativa per migliorare le modalità attraverso le quali l'Europa comunica se stessa, al fine di accrescerne il grado di trasparenza e di democraticità.
Fare meno in modo più efficiente, nell'ambito della quale la Commissione intende presentare una iniziativa non legislativa per rafforzare ulteriormente l'applicazione del principio di sussidiarietà e migliorare la qualità della normativa europea, anche sotto il profilo della sua reale necessarietà.
Un'Europa più efficiente e democratica, nell'ambito della quale la Commissione intende presentare una iniziativa non legislativa per aumentare la collaborazione tra istituzioni europee ed istituzioni nazionali che, a vario titolo, sono incaricate della attuazione e del rispetto del diritto europeo.
Come vedete sono diversi i temi che abbiamo individuato, che vorremmo trattare a livello di Commissione.
Il lavoro della Commissione è stato quello di andare a discutere e scegliere quali sono i temi che noi vorremmo poi trattare e su cui abbiamo fatto un lavoro in questi due anni e mezzo. Devo dire un buon lavoro perché abbiamo partecipato dal basso, scelta importante questa di dare comunicazione del nostro pensiero rispetto ai temi che l’Unione europea sta affrontando.
Devo dire che molte delle questioni da noi poste sono state raccolte, altre purtroppo no. Questo significa che è importante il lavoro che stiamo facendo, ed è importante perché si può continuare a seguirlo, tant’è che oggi mancano due Consiglieri, che sono membri della nostra Commissione, la seconda, Urbinati e Celani, Urbinati è stato anche relatore della relazione sui piccoli pelagici, pesce azzurro, noi abbiamo fatto la nostra relazione e risoluzione che è stata mandata al Senato e poi alla Commissione europea, però le cose stanno andando in maniera diversa e c’è una proposta di legge che sta andando al Parlamento europeo che rischia di mettere a repentaglio l’economia del pesce azzurro nella regione Marche se dovesse passare così com’è. Quindi oggi sono in missione al Parlamento europeo per incontrare i membri della Commissione europea e per presentare loro gli emendamenti che dovrebbero salvaguardare le caratteristiche della pesca marchigiana.
Questo è un lavoro che va al di là delle risoluzioni per cercare di portare avanti quello che abbiamo detto noi come Consiglio regionale alcuni mesi fa. E’ quindi un lavoro importante, come dicevo, che vogliamo continuare.
L’altro è che abbiamo fatto diverse risoluzioni, una molto importante quella dell’economia circolare, che ho ricordato anche ultimamente in Consiglio, ci crediamo tantissimo a livello di Commissione, però vedo una certa lentezza della Commissione europea e dell’Europa. Per quanto riguarda l’economia circolare si dovrebbe fare di più. E' un tema estremamente importante questo lavoro che abbiamo fatto a livello di Consiglio, viene riconosciuto a livello nazionale perché, riportava il Presidente del Consiglio che è stato all’incontro con i vari Presidenti dei Consigli regionali nazionali, siamo stati incaricati come ente capofila a trattare il lavoro delle nuove risoluzioni sul tema dell’economia circolare che dovremmo presentare e sintetizzare al Parlamento nazionale, sperando poi di ottenere risultati.
Anche questo non significa che abbiamo ottenuto chissà che cosa, però abbiamo sicuramente un riconoscimento importante di un lavoro che cerchiamo di portare avanti in maniera seria, portando a casa dei risultati che hanno un valore per la nostra economia regionale, quindi un lavoro importante che, devo sottolineare, porta avanti la Commissione in maniera unitaria perché quasi tutte le risoluzioni hanno avuto il voto favorevole di tutta la Commissione, come la scelta delle materie che noi oggi poniamo in votazione al Consiglio e vorremmo riaffrontarle discutendole qui in Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Mi ricollego all’illustrazione molto dettagliata che ha fatto il Consigliere Traversini sul tema dell’Unione europea e degli argomenti che la II Commissione durante il 2018 tratterà.
Abbiamo individuato gli argomenti per noi principali, quelli di cui già ci stiamo occupando in questi anni, la Commissione lavora con molto impegno su questi argomenti, abbiamo prodotto delle risoluzioni che abbiamo poi inviato al Senato, alcune sono state addirittura recepite e le Marche rispetto alle altre Regioni sono anche capofila su questi argomenti.
Ricordo anche la posizione sul Ceta che abbiamo espresso con una risoluzione votata all’unanimità alcuni mesi fa molto chiara, sul TTP stiamo riprendendo, abbiamo espresso anche sull’economia circolare (rifiuti, prevenzione della produzione di rifiuti) delle indicazioni interessanti sulle quali crediamo.
Pe cui c’è la volontà della Commissione di continuare ad approfondire gli argomenti che abbiamo già preso in mano nei mesi scorsi.
Il piano d’azione sull’economia circolare ci vedrà impegnati sulle materie plastiche, sulle acque da riutilizzare e l’acqua potabile, quindi tre argomenti per noi fondamentali, che approfondiremo in maniera molto capillare. Si sta intravedendo l’introduzione di un nuovo strumento per quel che riguarda la gestione dei fondi europei che dovrebbe passare per il credito, staremo attenti a vedere quali saranno le modalità di introduzione ed applicazione di questo nuovo filone di finanziamento, che dovrebbe prendere una percentuale, da quello che ho saputo, di finanziamento dagli strumenti che siamo abituati ad utilizzare come Regione, come fondi indiretti.
Abbiamo da trattare in funzione dell’accordo sul clima di Parigi anche le problematiche sui cambiamenti climatici e sull’energia.
Sull’equità sociale, che a nostro avviso è interessante, abbiamo delle questioni sul lavoro che approfondiremo, abbiamo scelto anche di trattare la filiera europea dell’approvvigionamento alimentare e quindi ricordavo tutte le politiche di valorizzazione del Made in Italy, dei prodotti tipici, della filiera corta, del biologico, che come Regione abbiamo tra le priorità e che quindi tenteremo assolutamente di difendere anche a livello europeo.
Ci occuperemo anche dei settori di trasparenza e democrazia per migliorare la comunicazione e l’informazione degli strumenti che l’Europa utilizza per portare le sue linee guida in giro sugli Stati membri.
Finiamo anche nell’entrare nel merito della legislazione perché l’Europa si è resa conto di dover legiferare probabilmente meno, quindi di applicare il principio di sussidiarietà in maniera più presente e soprattutto limitare l’intervento legislativo soltanto con il criterio della necessarietà, dove effettivamente c’è un vuoto o c’è una discrepanza di applicazione.
Come Commissione proseguiremo ad analizzare i documenti che l’Europa emanerà e nella serie di audizioni degli stakeholders che di tematica in tematica siamo soliti audire per poi produrre questi pareri che sono molto concertati e ritengo che diano forza alla posizione marchigiana.
Per cui voteremo convintamente a favore di questo indice degli argomenti che nel 2018 abbiamo selezionato nella speranza di riuscire a dare il nostro contributo a livello di Senato e Conferenza Stato-Regioni come Marche, perché ritengo che siamo tra le Regioni che approfondiamo di più le tematiche che l’Europa ci pone all’ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Zaffiri.

Sandro ZAFFIRI. Grazie Presidente. Come gruppo della Lega esprimiamo una considerazione positiva su questo documento, ma soprattutto sul ruolo che la Commissione ha svolto e sta svolgendo. Il Presidente Traversini ha trovato in questo documento un equilibrio, un equilibrio giusto, un equilibrio politico che dà una risposta senz’altro positiva a tutti, pertanto la valutazione politica positiva su questo documento riguarda anche il lavoro svolto, svolto soprattutto con grande capacità politica.
Che questo documento, in cui noi ci riconosciamo, possa raggiungere l’Europa, magari da questi documenti iniziare a ragionare anche in termini diversi, soprattutto ragionare sulle richieste che provengono dai territori e non soltanto sulle indicazione che partono da Bruxelles, senza ascoltare la periferia dell’Europa e senza considerare le nostre richieste.
Credo che questo sia un auspicio affinché queste cose vengano poi sostenute anche dal Governo e dai Ministri e non si continui a non essere protagonisti delle nostre richieste e delle nostre scelte.
Penso che questo documento vada nel senso contrario, sono documenti che partono dal territorio e che devono essere sostenuti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Traversini.

Gino TRAVERSINI. Brevemente per ringraziare il Consigliere Zaffiri per ciò che ha detto rispetto al lavoro della II Commissione, voglio cogliere l’occasione, non l’ho fatto prima, ma dopo l’intervento mi sembra corretto e doveroso, per ringraziarlo per questi due anni e mezzo di lavoro in II Commissione, ormai è in IV Commissione, ma voglio ringraziarlo insieme a tutti gli altri componenti per il suo comportamento corretto dal punto di vista istituzionale sui temi che abbiamo trattato al di là delle divisioni che ci possono essere o meno, un comportamento in II Commissione che credo sia stato pregevole. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Proposta di risoluzione. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Interrogazione n. 441
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Stato di attuazione dell’Accordo di programma per i dragaggi e lo sviluppo sostenibile delle aree portuali, in relazione alla grave situazione di insabbiamento dei porti, in particolare per quello di Fano”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 441 del Consigliere Fabbri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Il 19 ottobre 2016 è stata siglata la rimodulazione dell'Accordo di Programma "per i dragaggi e lo sviluppo sostenibile delle aree portuali presenti nella Regione Marche".
In attuazione del succitato Accordo rimodulato è stata sottoscritta la convenzione tra Regione Marche e Ispra, firmata in data 7 giugno 2017.
II Sindaco del Comune di Fano con nota del 31 luglio 2017 ha trasmesso il progetto dei lavori di dragaggio selettivo di 27.000 mc circa di cui mc 19.000 circa di classe B con destinazione vasca di colmata di Ancona e mc 7.800 con immersione in mare al largo di Ancona.
Con decreto n. 218 del 5 settembre 2017 del Dirigente del Servizio tutela Gestione e assetto del territorio è stata liquidata all'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale la quota pari all'80% delle somme necessarie alla realizzazione del dragaggio del porto di Fano.
Con decreto n. 85 del 4 dicembre 2017 della PF Valutazione e autorizzazioni ambientali e protezione naturalistica è stato autorizzato, ai sensi della normativa in materia, il progetto presentato dal Comune di Fano disponendo che i sedimenti, sia quelli di classe B che quelli di classe A2 siano immersi nella vasca di colmata del porto di Ancona.
Con nota del 9 gennaio 2018 il comune di Fano ha richiesto l'annullamento in autotutela del decreto del dirigente della PF valutazioni e autorizzazioni ambientali e protezione naturalistica n. 85 del 4 dicembre 2017 relativamente ad aspetti tecnici.
Attualmente si sta valutando la soluzione amministrativa più idonea.
In relazione al rispetto del termine del primo step del cronoprogramma degli interventi attuativi: per il completamento dell'attività B1 di cui all'allegato Tecnico dell'Accordo rimodulato, attività consistente nell'aggiornamento dello stato dei fondali dei porti di Ancona, Fano, Numana e Civitanova Marche e realizzazione di uno "Studio di fattibilità" per la gestione di lungo periodo dei sedimenti provenienti dai porti regionali erano previsti cinque mesi dalla data della stipula della convenzione con Ispra, avvenuta, come già evidenziato in premessa, in data 7 giugno 2017.
Con nota del 31 agosto 2017 Ispra ha consegnato il Rapporto tecnico relativo alle Fasi Al - A4 della Convenzione.
Per il 25 gennaio 2018 è stata indetta un'ulteriore riunione del Comitato di coordinamento tecnico scientifico per stabilire le modalità di prosecuzione delle attività previste nella convenzione stipulata con Ispra.
In relazione alle sottoscrizioni delle convenzioni con tutti i soggetti attuatori: non è necessario stipulare convenzioni con l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale in quanto già firmatario dell'Accordo rimodulato.
Allo stato attuale è stata siglata il 7 giugno 2017 la convenzione con Ispra.
Dovrà essere stipulata una convenzione con Arpam che verrà sottoscritta dopo aver scelto le modalità di aggiornamento delle caratterizzazioni finalizzate ad estendere la validità delle analisi.
In relazione alla nomina del proprio rappresentante nel "Comitato di Coordinamento tecnico-scientifico" da parte del Comune: il Comune di Fano ha provveduto a comunicare il nominativo del rappresentante nel Comitato di coordinamento tecnico scientifico con nota del 13 marzo 2017.
In relazione alle date di riunione del Comitato di coordinamento tecnico- scientifico: il Comitato di coordinamento tecnico scientifico si è riunito il 3 maggio 2017, il 20 giugno 2017 e l'11 luglio 2017.
La prossima riunione del Comitato di coordinamento è prevista per il 25 gennaio 2018, quindi domani.
In relazione all'attivazione di procedure per la realizzazione delle altre vasche di colmata: oltre la vasca di colmata già realizzata all'interno del porto di Ancona e in fase di riempimento, per le altre vasche di colmata non sono state attivate procedure in considerazione del fatto che il Piano regionale dei porti contiene solo ipotesi di localizzazione preliminari da approfondire con adeguati studi.

Presidenza del Vicepresidente
Renato Claudio Minardi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. Grazie Assessore, se mi dà la risposta la analizzeremo, diciamo che sono soddisfatto per l’aggiornamento della situazione che ci ha fornito, mi dico preoccupato sull’aspetto per cui il Comune di Fano ha dovuto annullare in autotutela il progetto per ripensarci e sul fatto che ancora l’Arpam non abbia individuato le modalità di caratterizzazione dei fanghi, che sappiamo dividersi in A e B in funzione del contenuto qualitativo.
I mesi passano, noi terremo in considerazione l’evolversi della situazione perché il problema dello sfangamento dei porti a livello regionale è molto pressante, quindi ritengo che ci debba essere uno sforzo da parte della Giunta per risolverlo e individuare probabilmente anche altre casse di espansione perché sappiamo che la volumetria disponibile nel progetto iniziale è praticamente e teoricamente già satura, quindi occorrerà gestire in maniera appropriata gli ulteriori quantitativi che verranno fuori necessariamente dallo sfangamento dei porti che sono tutti, sappiamo, all’interno di questa problematica.
Teniamo acceso il faro su questa problematica e chiediamo una accelerazione nella sua risoluzione.

Interrogazione n. 477
ad iniziativa della Consigliera Pergolesi
“Conferimento incarico ai sensi dell’articolo 21, comma 3 bis della legge regionale n. 20/2001”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 477 della Consigliera Pergolesi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Prima questione. Ai sensi dell’articolo 21, comma 3 bis della legge regionale n. 20/2001 “Il Presidente della Giunta regionale può avvalersi della consulenza di esperti ai quali compete il solo rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate, come previsto da apposita regolamentazione da definire con deliberazione della Giunta regionale”.
Con la delibera n. 1137 del 27 settembre 2016 la Giunta regionale ha approvato le linee guida inerenti lo svolgimento di attività di consulenza, ai sensi dell’articolo 21, comma 3 bis della legge regionale n. 20/2001, prevedendo, tra l’altro, che “i consulenti sono individuati senza obbligo di selezione, su scelta del Presidente che decide intuitu personae sulla base della valutazione dell’esperienza e/o competenza risultanti dal curriculum presentato dal soggetto o dai soggetti interessati”.
Vorrei anche specificare che le figure selezionate dal regolamento, non parliamo di consulenze milionarie, sono gratuite ed anche i rimborsi spesa molto limitati, mi sembra che sia 1.000 euro all’anno e non vale il viaggio per venire in Ancona, quindi parliamo veramente di cose minime.
Perché nel 2016 si attiva con regolamento? In generale l’idea nasce, lo voglio dire sennò non si capisce il senso di quello di cui stiamo parlando, da una visita in un’importante azienda marchigiana che mi racconta le cose che fa, fra le quali anche quella di coinvolgere figure che sono fuori dal sistema, quindi pensionati, che hanno avuto esperienze importanti, di alto livello nell’economia mondiale e che l’azienda li chiama per fare dei momenti di formazione con le persone che lavorano lì.
In piccolo questi consulenti sono pensionati che hanno avuto esperienze significative dal punto di vista professionale, che danno un loro contributo in termini di competenza all’attività del Presidente.
Seconda questione: è legittima la delibera? Si. Sulla base di quali competenze ha scelto il soggetto incaricato ai sensi del citato decreto? L’incarico conferito con decreto del Presidente n. 8 del 17 gennaio 2017, regolato ai sensi delle linee guida e del disciplinare approvati con deliberazione di Giunta n. 1137 del 27 settembre 2016, è da ritenersi rispettoso di tali principi, in quanto nella prospettiva di garantire il necessario grado di fiduciarietà dell’esperto di diretta collaborazione, contempera il rispetto dei necessari requisiti di particolare competenza e professionalità derivanti dalle pregresse esperienze, talché resta scongiurato il pericolo di un uso strumentale e clientelare di tale forma di esternalizzazione ed inoltre risulta ancorato a precisi limiti temporali ai sensi del punto 8 delle linee guida e dell’articolo 4 del disciplinare approvato con la delibera di Giunta. La durata temporale di un anno, rinnovabile, comunque non può essere superiore a quella del mandato del Presidente, quindi non si prefigurano importanti consulenti che poi restano in carico alle prossime amministrazioni regionali.
Terza questione. Se il soggetto incaricato possiede requisiti soggettivi previsti dalla normativa vigente per accedere ai pubblici uffici. In riferimento alla normativa per l’accesso ai pubblici uffici, dal momento che, come previsto al punto 6 delle linee guida approvate con deliberazione di Giunta n. 1137 del 27 settembre 2016, i consulenti del Presidente sono posti al di fuori dell’organigramma istituzionale, senza inserimento nell’organizzazione dell’ente, non sono figure che fanno parte della struttura organizzativa, ma danno un contributo di competenza al Presidente.
Ritengo che potersi avvalere di persone che hanno avuto importanti percorsi professionali, che non finiscono in termini di conoscenza il giorno che vengono messi al di fuori dell’organizzazione per la quale hanno lavorato, sia un fatto estremamente utile perché il capitale umano non cessa con l’inizio della quiescenza e nel caso specifico parliamo veramente del desiderio di chi ha maturato grande esperienza professionale e vuole dare qualcosa all’ente. Più di questo non c’è e credo che con le risposte abbiamo messo in fila tutte le esigenze dell’interrogante.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Pergolesi.

Romina PERGOLESI. Grazie Presidente. Ha fatto bene il Presidente Ceriscioli a ricordare la delibera 1137 del 2016, peccato che la stessa sia in contrasto con la legge nazionale perché il decreto legge convertito con modificazioni dalla legge 114 del 2014 all’articolo 6 stabilisce che incarichi e collaborazioni sono consentiti esclusivamente a titolo gratuito e per la durata non superiore a un anno, non prorogabile, né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione.
Guarda caso nel disciplinare a cui faceva riferimento il Presidente Ceriscioli il rinnovo è previsto, ma non basta, l’incarico nella stessa delibera è motivato facendo riferimento alla normativa sulle dotazioni, articolo 769. La cosa ci lascia piuttosto perplessi. Poi si dice che in alternativa è consentito al funzionario di interpretare l’articolo 2222 a seconda delle esigenze.
Presidente Ceriscioli, i miei quesiti erano retorici, ma noi eravamo soprattutto interessati ad avere la risposta all’ultimo punto, lei ci ha dato una risposta piuttosto evasiva e quindi vedremo se andare avanti con ulteriori approfondimenti. Grazie.

Interrogazione n. 501
ad iniziativa del Consigliere Bisonni
“Valutazione multidisciplinare e presa in carico. Dotazione organica servizi distrettuali area disabilità e anziani non autosufficienti”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 501 del Consigliere Bisonni.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Qui ho una tabella che riporta tutti gli incaricati Umee per Umee, Area vasta per Area vasta, distretto per distretto, all’interno del territorio regionale, che riguarda il punto 2 della sua richiesta, direi che anziché leggerlo gliene do una copia e può vedere come sono articolate queste presenze.
Sul tema della pianta organica, che è il punto 1 dell’interrogazione: considerata la variabilità della composizione delle Unità valutative integrate non si può parlare di dotazione organica dedicata, ma nell’ambito della dotazione di personale del Distretto vengono identificate le figure professionali necessarie integrate al bisogno da personale di assistenza primaria degli Ambiti territoriali sociali, eccetera. Rispetto al tema della dotazione organica si fa riferimento in termini più generali alla dotazione organica che il distretto ha, dalla quale poi vengono individuate le persone che fanno parte di queste Commissioni.
Qui vengono anche specificati, non mi sembra che fossero oggetto dell’interrogazione, i compiti, le attività che svolgono le Umee e le Umea, quindi è difficile rispondere esattamente al quesito. Io l’ho capito così, era rapportare, confrontare, la dotazione organica con le persone che effettivamente svolgono le singole attività nel momento in cui questa ha una impostazione di altra natura. Comunque se servono altri chiarimenti si è sempre a disposizione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Bisonni.

Sandro BISONNI. Grazie Presidente. Ringrazio il Presidente che mi fornirà l’elenco dettagliato, come avevo chiesto.
Il problema di fondo, Presidente, se è stato posto in maniera corretta o no, è ci tengo a sottolineare è che a livello distrettuale si riscontrano sul territorio forti carenze.
Dopo chi lo debba fare, quali sono le persone poco importa.
Carenza di persone nelle unità multidisciplinari per l’età evolutiva e per l’età adulta nell’area della disabilità ed anche nell’unità di valutazione integrata nell’area degli anziani. Questa carenza purtroppo mette a rischio l’assicurazione di una effettiva valutazione multidisciplinare presa in carico, funzione che rappresenta un livello essenziale di assistenza socio-sanitaria che deve essere garantito. Quindi il problema che mi viene segnalato dal territorio, Presidente, è la carenza di personale che fa queste valutazioni, in mancanza di queste valutazioni parte tutta una catena di problemi che sono legati alle esigenze di queste persone.
La ringrazio per la risposta, però l’invito che le faccio è di approfondire con le persone competenti le reali esigenze dei territori e cercare, nel caso riscontrasse quello che le sto ponendo all’attenzione, di porre rimedio. Grazie.

Interrogazione n. 524
ad iniziativa della Consigliera Marcozzi
“Ospedale di Amandola”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 524 della Consigliera Marcozzi.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Per la concretezza della tutela della vita e della salute dei cittadini di Amandola e dell’intera comunità dei Sibillini che facevano riferimento all’ospedale Vittorio Emanuele II. In relazione all’argomento oggettivato, a seguito della relazione Asur del 27 novembre 2017 e per gli aspetti relativi alla costruzione del nuovo ospedale, si informa di quanto segue.
A decorrere dalle prime ore del sisma del 24 agosto 2016, che ha colpito l’area montana dei Sibillini, l’Amministrazione sanitaria pubblica ha posto in essere ogni intervento sia emergenziale che programmatico volto a garantire l’assistenza sanitaria alla popolazione e al completo ripristino dello staus quo ante assistenziale.
In particolare sono state indirizzate e messe in atto tutte le attività per offrire soluzioni tampone per l’immediato e con un’ottica parallela di ripristino degli spazi ospedalieri resi inagibili dal terremoto.
Sono state immediatamente predisposte le strutture temporanee di allocazione dei servizi territoriali, quali sistemazioni logistiche provvisorie, poi talune attività sono state riallocate in locali, come l’ex scuola elementare, messi a disposizione dal Comune di Amandola.
Contemporaneamente si è attivato il ripristino degli spazi dello stabilimento ospedaliero locale, fortemente colpito dal sisma, entro i quali si sta procedendo gradatamente alla sistemazione dei servizi assistenziali (da ultimo la radiologia e pressoché tutte le discipline specialistiche preesistenti).
Tranne la richiesta dell’ospedale da campo, l’ospedale da campo si utilizza in determinati contesti che non erano quelli di Amandola perché lì le esigenze sono assistenziali. Si fa l’ospedale da campo quando devi gestire un numero importante di feriti, traumatizzati, e via dicendo, e non per le attività assistenziali che hanno avuto comunque risposta, quindi corrisponde ad altre emergenze non quella che c’era ad Amandola.
Cosa vuol dire questa risposta? Che in realtà da subito si è lavorato su locali provvisori e poi mano a mano sono state recuperate strutture per poter gestire temporaneamente con una qualità maggiore i servizi, fino a prendere quelle parti del vecchio ospedale, paradossalmente quelle storiche, che con interventi puntuali hanno permesso il ripristino delle attività ospedaliere. Curioso che le parti più storiche abbiano resistito meglio alla forza del sisma, quindi con minor spesa è stato possibile recuperarle, invece la parte nuova è quella più fortemente e gravemente danneggiata.
Quali sono le tempistiche ufficiali per la realizzazione del nuovo ospedale dei Sibillini, dall’inizio dei lavori alla consegna del nuovo nosocomio? Qui è stata fatta tutta la cronistoria e si prevede di avere entro il primo semestre 2018 il progetto esecutivo da mettere a gara entro il 2018, esperire la gara di appalto e l'aggiudicazione i lavori che dovrebbero terminare entro il 2020.
Quindi 2018 per la progettazione e la gara d’appalto, due anni i tempi previsti per la realizzazione, 2020 il nuovo ospedale.
Sulla progettazione è possibile avere questi tempi perché c’è stata una donazione del progetto che ovviamente ha accelerato di molto le procedure, poi l’appalto sarà una gara ordinaria perché essendo un lavoro sopra i 5,2 milioni di euro non ha nessun tipo di deroga.
Punto terzo. La dotazione della rete sanitaria montana di risorse umane e tecnologiche è in progress, mano a mano che i servizi vengono attivati torna anche il personale adeguato alle tecnologie necessarie per poter riprendere (non mi risultano da questo punto di vista segnalazioni sulla carenza di personale o altro), quindi il rientro ha seguito mano a mano la riattivazione delle diverse attività.
Perché la Rsa non è stata ancora avviata? Credo, forse alla data dell’interrogazione, che è stata riattivata, ho anche visitato i locali. Il Comune ha fatto un buon lavoro, non so se ha avuto l’occasione di visitarli, ho fatto i complimenti al Sindaco perché è stata fondamentale la collaborazione con il Comune per avere tempi così rapidi, sembra quasi che quella struttura sia nata come Rsa, visitandola la sistemazione è veramente ottimale con spazi di grande qualità già attivati.
Quindi probabilmente l’ultima domanda è relativa al momento in cui è stata fatta l’interrogazione.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Avevo chiesto le tempistiche, quindi 2018 la progettazione, 2020 il nuovo ospedale; avevo anche chiesto se entro il 2018 l’amministrazione riuscirà ad attivare la Medicina in Amandola, vi è anche la presa di posizione al riguardo, intendo sulla riattivazione dei servizi e contro i tagli lineari dell’amministrazione, di un comitato, c’è un Comitato ad hoc sorto ad Amandola, per i servizi area Sibillini.
D’altronde l’Area vasta ha fatto sapere che i tempi di riapertura di alcuni servizi si allungheranno ed è passato ben oltre un anno dal sisma, la chirurgia rischia di essere sostituita da un servizio ambulatoriale e il laboratorio analisi da un punto prelievi.
Questi io li chiamo tagli e ribadisco sul cronoprogramma per il nuovo ospedale, mi auguro che quello che lei ha ribadito in quest’Aula possa essere mantenuto. Grazie.

Interrogazione n. 553
ad iniziativa del Consigliere Giancarli
“Intitolazione a Carlo Urbani del nuovo ospedale di Jesi”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 553 del Consigliere Giancarli.
Ha la parola, per la risposta, il Presidente Ceriscioli.

Luca CERISCIOLI. Rispetto al quesito: è stata fissata la data per una visita congiunta? La visita è già stata fatta, quindi benché l’interrogazione sia recente la risposta è stata immediata. Penso che ci sia la massima soddisfazione da parte del Consigliere Giancarli e apprezzo la sua sensibilità che va al di là, secondo me, anche del compito istituzionale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Ringrazio il Presidente sia per la risposta nel merito sia per la considerazione che ha voluto fare nei miei confronti.
Si, nel frattempo le cose sono andate non soltanto come diceva il Presidente ora, ma con il Presidente della Commissione Volpini ci eravamo sentiti e lui mi aveva già fatto presente di un suo contatto con la signora Urbani.
Presidente, so che presto verrà a Jesi, quindi avremo modo di valutare insieme non soltanto la programmazione sanitaria ma anche le potenzialità nell’ambito dell’area vasta di questa struttura ospedaliera.
Poi ci tengo a dire una cosa, con lei ho avuto modo di parlarne più volte, sono sempre per mantenere una dimensione regionale, figuriamoci se è possibile accettare a volte quella contrapposizione che spesso viene costruita, non credo nell’interesse del bisogno di salute, fra ospedali, fra strutture sanitarie, quindi la contrapposizione fra Fabriano e Jesi, fra Fabriano e Senigallia, io credo che dobbiamo dentro la dimensione regionale, o se vogliamo anche in una dimensione più vasta, costruire quelle sinergie positive perché l’obiettivo non è il servizio in questa o in quella città, l’obiettivo è garantire il diritto di salute a tutti i cittadini. Grazie.

Mozione n. 219
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Stato di degrado e di potenziale pericolo del porto di Baia Vallugola (Gabicce Mare PU) e concessione scaduta”

Mozione n. 329
ad iniziativa del Consigliere Fabbri
“Intervento della Regione per risolvere lo stato di degrado e confusa gestione del porto di Baia Vallugola”
(abbinate)
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni nn. 299 e 329 del Consigliere Fabbri, che ha la parola per l'illustrazione.

Piergiorgio FABBRI. Grazie Presidente. La mozione n. 219 la ritiro perché è sostituita da questa più recente.
La situazione del Porto di Baia Vallugola di Gabicce Mare è complessa e non chiara.
Il porto rientra tra i porti di competenza regionale, abbiamo il disegno legislativo 112/98 e la legge regionale 10/99 che chiariscono questo fatto. Al punto c) del comma 1, c’è scritto che sono riservate alla Regione le funzioni amministrative concernenti la bonifica, la manutenzione dei porti di rilievo regionale ed interregionale, nonché le opere a servizio delle attività portuali.
Abbiamo la delibera di Giunta regionale 2167 del 2000 che ha regolamentato l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo, individuando gli indirizzi ed i criteri agli enti delegati ai sensi dell’articolo 31 della legge regionale 10/99. Ad esempio il punto 4 della delibera n. 2167/2000 riporta chiaramente come procedure amministrative l’interessamento della Regione. Ad esempio il rilascio delle concessioni demaniali marittime avviene secondo le seguenti procedure: il Comune comunica l’avvio del procedimento al servizio turismo ed attività ricettive della Regione esprimendo un parere preliminare, quindi la Regione è coinvolta e riceve il parere dell’iter che il Comune sulla concessione ha avviato, copia del titolo concessorio trasmesso dal Comune al competente servizio regionale per l’annotazione dell’atto nell’apposito registro unitamente ad una scheda di valutazione redatta in base all’apposito modello predisposto dalla Giunta regionale, quindi la Regione deve avere il controllo sull’iter che il Comune sta espletando, poi alla fine del titolo IV i Comuni trasmettono alla Giunta regionale entro il 31 gennaio di ogni anno, tra pochi giorni, una relazione sull’esercizio delle funzioni amministrative con riferimento all’anno precedente, quindi il monitoraggio della gestione dei porti di competenza regionale da parte dei Comuni viene mandato alla Regione annualmente.
I Comuni sono inoltre tenuti a fornire su richiesta dati ed informazioni alla Regione, per cui la Regione proattivamente deve richiedere dati e informazioni e vigilare sulla gestione di questi porti.
Sul porto di Baia Vallugola il concessionario storico che gestiva il porto dagli anni 70 aveva ricevuto nel 2000 un rinnovo che però è scaduto definitivamente a maggio 2016 e non era più rinnovabile. Nel 2016 dopo numerose segnalazioni si è accertato lo stato di degrado a cui il porto è soggetto e abbiamo dai sopralluoghi ispettivi da parte di un funzionario della Sovrintendenza archeologica delle belle arti e paesaggio delle Marche (in data 24 maggio 2017- agosto 2016) la conferma della grave situazione di degrado in cui il porto versa. C’è anche una nota che riporto nel testo della mozione, la 1654 del 5 settembre 2016, in cui un funzionario della Sovrintendenza archeologica oltre a confermare lo stato di degrado del porto riscontra anche la presenza di notevoli volumetrie utilizzate come strutture ricettive che in alcuni casi contrastano con i valori codificati dalle norme di tutela paesaggistica in atto.
Sappiamo che storicamente oltre a questo problema il gestore ha eseguito pagamenti in maniera saltuaria, a singhiozzo, con ritardi, il Comune ha sempre chiuso un occhio, diciamo così.
La scadenza della gara. Nel 2016 doveva essere indetta nuova gara per affidare la gestione del porto nel 2017, questa gara non sembra esserci stata, la gestione del porto per l’estate del 2017 è stata spezzata in due, c’è un nuovo gestore che è subentrato per la concessione dello specchio acqueo, mentre il gestore storico ha gestito la porzione del porto con le pertinenze anche da lui realizzate.
Si è venuti a conoscenza dall’interno del Comune, dopo numerose insistenze ed interrogazioni, che effettivamente non sembra essere stato firmato alcun contratto con il Comune per l’estate del 2017, tant’è che in risposta ad un’interrogazione il 7 novembre 2017 il Comune giunge a ritirare la gestione di questa parte del porto con le pertinenze perché non era stato definito il contratto. Così mi sembra di aver ricostruito.
Detto questo la situazione è assolutamente da verificare e da approfondire, la Regione non può sottrarsi al fatto che deve controllare e chiedere conto al Comune della gestione di questo porto, siamo nell’imminenza della stagione 2018 e in maniera preoccupata vorremmo che venga fatta assolutamente chiarezza sulle modalità di gestione perché una gara con tutti i crismi non sembra essere avviata nell’iter necessario.
Per cui semplicemente noi vorremmo impegnare la Giunta a mettere in atto ogni azione utile al fine di favorire l’indizione della gara di gestione del porto, sciogliendo il nodo della corretta perimetrazione perché il Comune sta rimpallando le proprie competenze con la Regione. Occorre fare chiarezza sull’autorità, sulla responsabilità, sulle funzioni che ogni ente ha all’interno, c’è anche la Capitaneria di Porto nella gestione del porto, si fa riferimento ad una perimetrazione dello stesso che a livello di documentazione storica dovrebbe esserci, quindi non si capisce perché tirare in ballo dubbi sulla perimetrazione.
Quindi da parte del Comune di Gabicce Mare dovrebbe essere fatta chiarezza e indetta la gara in maniera veloce, verificare la messa in sicurezza e lo stato del porto perché soggetto evidentemente, come da verbali che ho appena enunciato, ad una mancata certificazione, sembra, della sicurezza globale per diversi aspetti.
Il secondo punto del dispositivo impegna la Regione a farsi promotrice presso il Comune affinché si faccia chiarezza in merito all’intreccio di competenze e responsabilità, perché rimpalli che vanno avanti da mesi non sono più sostenibili tra i diversi enti coinvolti nella gestione del porto, anche eventualmente attraverso l’attuazione di una Commissione di indagine che il Comune, da regolamento, può individuare ed attivare o altro strumento ritenuto idonei a tal fine perché sembra che non si sia usciti dall’impasse di riuscire a fare la nuova gara per la gestione unitaria del porto, addirittura il 2017 è scivolato con procedure sulle quali occorre fare chiarezza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Casini.

Anna CASINI. Grazie Presidente. Io credo che si tratti in questo caso di una questione che ha molti risvolti tecnici, ci sono anche delle date nonché le competenze, quindi vorrei dare delle informazioni, intanto in assenza del nostro capogruppo dico che secondo me la mozione va respinta perché possiamo mettere in atto tutte le azioni utili che la legge ci autorizza a fare, non ci facciamo promotori per verificare le competenze del Comune perché non siamo competenti a verificare le competenze.
Detto questo do degli elementi di giudizio che mi sembrano importanti rispetto alle questioni sollevate nella mozione, così da consentire a tutti di farsi un’idea sulle singole questioni che sono stata evidenziate.
In relazione al procedimento amministrativo, con determinazione del Responsabile del III Settore n. 235 del 21 ottobre 2016 la concessione è cessata in data 4 maggio 2016 ed è stata invitata la società concessionaria alla riconsegna del bene ai sensi dell'articolo 34 del Codice di Navigazione.
In data 13 dicembre 2016 la concessionaria Società Sviluppo Marittimo ha comunicato la riconsegna del bene entro il 23 dicembre 2016.
In data 7 febbraio 2017 il Comune di Gabicce Mare ha eseguito sopralluogo ricognitivo sullo stato dei luoghi del porto di Vallugola, redigendone apposito verbale.
Con propria nota del 22 febbraio 2017 il Comune di Gabicce Mare ha trasmesso alla Capitaneria di Porto di Pesaro, all'Agenza del Demanio e al Provveditorato alle OO.PP. Marittime di Ancona il verbale di riconsegna del bene demaniale in concessione; con nota della Capitaneria di Porto di Pesaro del 27 febbraio 2017 è stato comunicato l'avvio delle procedure di incameramento del bene, ai sensi dell'articolo 49 del Codice della Navigazione.
Il Verbale di incameramento del bene è stato trasmesso al Comune di Gabicce Mare in data 23 marzo 2017.
In relazione al pagamento dei canoni sono state avviate tutte le procedure per la riscossione dei mancati pagamenti relativi sia agli interessi maturati sulla annualità 2015 che per il periodo extra-contrattuale dal 4 maggio 2016 al 23 dicembre 2016.
Una cosa che dovevo premettere e che non ho fatto, è che il porto di Baia Vallugola è di competenza regionale ed è sempre stata una struttura in regime di concessione demaniale marittima ad un unico soggetto privato.
La gestione della concessione demaniale marittima è in capo al Comune di Gabicce Mare pertanto al Comune di Gabicce Mare sono state richieste informazioni in merito alle questioni che sto elencando perché non sono competenze regionali, ma del Comune, quindi noi ci stiamo facendo da portavoce, cosa che non saremmo neanche tenuti a fare.
In relazione allo stato dei luoghi la concessione n.3/2000 (e successivi atti del 14 giugno 2006 e di proroga del 12 luglio 2008), è riferita esclusivamente all'area portuale determinata dallo specchio acqueo, dai moli e banchine e dall'area terminale di rimessaggio e manutenzione, con esclusione pertanto di ogni altro manufatto e attrezzatura a servizio dell'area portuale, di proprietà privata.
Quindi la linea di demarcazione è chiara, io non ho una planimetria, ma dalla descrizione si capisce quale sia l’area pubblica e quale sia l’area privata.
Si può quindi affermare, per quanto di competenza dell'organo di controllo (Capitaneria di Porto nella prima fase, Comune di Gabicce Mare successivamente al trasferimento della competenza ex lege) che lo stato manutentivo dell'area in concessione nel corso degli anni e a tutt'oggi trova complessivamente piena corrispondenza rispetto alla situazione originaria.
Nel corso della concessione sono state effettuate le comuni operazioni manutentive a carattere principalmente ordinario e straordinario di adeguamento normativo per la messa e il mantenimento in sicurezza dell'area portuale, conformemente agli obblighi assunti con il contratto accessorio alla concessione, in vigore sino alla dichiarazione di intervenuta scadenza della concessione.
Non risultano agli atti diffide da parte dell'organo di controllo, che come abbiamo detto è la Capitaneria, per particolari casi di inerzia alla normale manutenzione da parte della Ditta concessionaria, né segnalazioni di situazioni di pericolo da parte degli Enti preposti al controllo e da parte dei diportisti e degli utenti del porto.
A conferma di quanto sopra, la Capitaneria di Porto di Pesaro ha comunicato in data 22 dicembre 2016 al Comune di Gabicce Mare di avere condotto presso il porto di Vallugola una ricognizione generale dei luoghi, evidenziando il non manifestarsi di rilevanti criticità strutturali ed uno stato complessivo di tenuta dell'approdo.
In relazione alle procedure di gara l'Ufficio Demanio comunale, dopo il verbale di incameramento trasmesso dalla Capitaneria di Porto di Pesaro il 23 marzo 2017, ha pubblicato un bando ad evidenza pubblica per l'assegnazione temporanea del bene per la stagione 2017, quindi non è vero che c’è un’inerzia.
Con contratto rep. 3/2017 del 12 maggio 2017 è stata stipulata la Concessione temporanea del porto turistico di Baia Vallugola su area demaniale marittima in Comune di Gabicce Mare. In merito, si osserva che il bando e il contratto prevedevano la possibilità di addivenire ad una proroga della concessione, come espressamente prevista all'ultimo capoverso dell'articolo 3 del contratto: "Ad insindacabile giudizio dell'Amministrazione comunale potrà essere disposta la proroga fino al 31 dicembre 2018, in relazione alle esigenze di definizione della procedura di gara per la concessione di lungo periodo del porto turistico". L'autorità portuale ha comunicato all'Amministrazione comunale che è in corso di ridefinizione della dividente demaniale, e dunque della nuova perimetrazione del porto turistico, oggetto della futura concessione di lungo periodo, quindi stanno rivedendo le proprietà.
Contestualmente l'Ufficio comunale sta predisponendo in collaborazione con gli enti coinvolti il relativo bando di gara per la nuova gestione dell'area portuale in concessione, che nel frattempo ha una concessione temporanea, quindi non è abbandonata a se stessa, sappiamo anche nome e cognome e fino a quando durerà, cioè fino al 2018, individuando tra i criteri della migliore offerta tecnico-economica il raggiungimento dell'obiettivo di riqualificazione e valorizzazione turistica del bene. Pertanto si stanno predisponendo tutti gli atti propedeutici alla pubblicazione dello stesso, tra cui la definizione delle aree ricadenti nell'ambito portuale che non hanno una identificazione demaniale.
Dalle informazioni ricevute dal Comune emerge che non esistono situazioni di degrado.
Azioni utili da metter in atto al fine di favorire l'indizione della gara e verifica della messa in sicurezza del porto, a seguito dell'emanazione della legge regionale n. 10/1999 e successiva delibera di Giunta regionale n. 845/2002 i Comuni sono state delegate ai Comuni le funzioni amministrative concernenti il rilascio di concessioni di beni del demanio marittimo ricadenti nei porti regionali.
Anche se in relazione all'istituto della delega delle funzioni amministrative è previsto l'esercizio del potere sostitutivo del delegante, tale circostanza è limitata ai casi di inerzia del delegato.
Alla luce di ciò, nel caso di specie, a fronte dell'attività amministrativa avviata dal Comune di Gabicce Mare, per l'espletamento della gara, non si ravvisano i presupposti che possano legittimare l'esercizio di un eventuale potere sostitutivo.
Le competenze in merito alla questione ricadono sostanzialmente sul comune di Gabicce Mare e sulla Capitaneria di porto, quest'ultima deputata alla definizione delle aree ricadenti nell'ambito portuale, ai sensi dell'articolo 32 del Codice della Navigazione, con l'Agenzia del Demanio.

Presidenza del Presidente
Antonio Mastrovincenzo

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie Presidente. Ho visto che il Consigliere Fabbri ha ritirato la mozione perché era datata e non più aggiornata, voglio dirgli che, siccome abito in zona e sono in contato con l’amministrazione comunale di Gabicce, avevo chiesto all’amministrazione di Gabicce se come Regione Marche potevamo …, mi sono confrontato, ma è emerso che come Regione non abbiamo nessuna competenza anche perché l’amministrazione di Gabicce ha gestito al meglio tutta la quesitone.
Per quanto riguarda la mozione vecchia che ha ritirato, nel 2017 la gestione del porto di Vallugola è stata garantita, hanno individuato attraverso il bando, di cui parlava l’Assessore, un soggetto che verrà sicuramente confermato anche per il 2018, quindi il porto non è assolutamente abbandonato, anzi è anche ben gestito.
Le imbarcazioni, cioè le persone che oggi utilizzano il porto non hanno mai evidenziato alcuna difficoltà rispetto a come era gestito in precedenza, per cui non mi sento di dire che il Comune di Gabicce non ha fatto tutto quello che doveva fare.
Come ha detto l’Assessore oggi stanno verificando e definendo le proprietà in maniera precisa per poter fare un’ulteriore concessione, un ulteriore bando magari trentennale per individuare il soggetto che gestirà dopo il 2018 l’intero porto di Vallugola.
Anch’io sono per respingere questa mozione che parte dal presupposto che il Comune di Gabicce non ha svolto le funzioni che doveva svolgere, che è stato inadempiente, la Regione Marche in questo caso ha delegato al Comune che ha fatto tutto quello che doveva fare, per cui noi non abbiamo nient’altro da fare perché non possiamo richiamare un soggetto o sostituirci a lui nel momento in cui fa tutte le procedure necessarie.
Come ho già detto ho chiamato il Sindaco anche l’altro giorno e mi ha detto che stanno definendo questi aspetti per poter fare il bando per la concessione definitiva entro quest’anno, in maniera tale di essere pronti per il prossimo anno. Loro si augurano che questo sia possibile, ma dipende molto anche dal Demanio che sta verificando, non quello regionale, ma statale, la linea di demarcazione per poter mettere a bando le particelle esatte.
Quindi mi sento anch’io di respingere questa mozione, probabilmente è stata sollecitata da alcuni rappresentanti del posto che probabilmente non avevano ben chiaro o magari non avevano avuto le risposte che avevano chiesto, però la mozione è priva di senso perché non risponde alla realtà dei fatti, nel senso che tutto quello che la mozione dice non essere stato fatto in realtà è stato fatto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Fabbri.

Piergiorgio FABBRI. Ringrazio per gli elementi che mi avete fornito e che probabilmente il gruppo locale non aveva a disposizione, però voglio sottolineare due aspetti: sino a due anni fa il porto era gestito in maniera unitaria, è scaduta la concessione, contemporaneamente ci sono stati un paio di verbali che dicevano che il degrado del porto era evidente, adesso c’è un documento del Comune che dice che il degrado non è evidente e non c’è, prima contraddizione.
Seconda contraddizione, per poter gestire nuovamente il porto si è dovuto spezzare la porzione a mare da quella a terra, come mai dal ’70 non è mai stato fatto?
Terza considerazione, chi con la barca arriva al porto di che servizi può usufruire se la gestione è scissa tra terra e mare?
Quarta considerazione, nella ricostruzione dell’Assessore Casini manca il cenno al fatto della concessione della parte a terra per il 2017, rimane da verificare con quale istituto è stata gestita questa porzione durante l'estate.
Ritengo che elementi su cui fare chiarezza ce ne siano ancora e non vorrei che la Regione mettesse la testa sotto la sabbia per non voler approfondire.
C’è un esposto in corso su questa vicenda, ritengo che non si possa non fare piena chiarezza su tutta la gestione degli ultimi anni per cui io consiglio i colleghi a votare favorevolmente la mozione per non lasciare il minimo dubbio al cittadino relativamente al fatto che la Regione non vuole fare piena luce su questa cosa che a mio avviso è molto intricata e l'interpretazione delle normative applicate sono, a mio avviso, da approfondire. Quindi invito a votare questa mozione.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 329. La pongo in votazione.

(Voci fuori microfono)

Ripetiamo.
Mozione n. 329. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa non approva)

Mozione n. 323
ad iniziativa dei Consiglieri Giancarli, Marconi
“Certificati di esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 323 dei Consiglieri Giancarli e Marconi.
Ha la parola, per l'illustrazione, il Consigliere Giancarli.

Enzo GIANCARLI. Stavamo lavorando da tempo su questa mozione, poi per la verità credo che alcuni aspetti siano già stati superati e risolti, questo me lo faceva presente anche il Presidente Volpini, però trattandosi di una mozione l’obiettivo è quello di semplificare e fare in modo che i cittadini non facciano percorsi che a volte possono essere anche pesanti vista l’età degli stessi.
In parte la normativa si è evoluta, trattandosi comunque di un atto di indirizzo politico noi chiediamo di votarla perché questo consente eventualmente di costruire, se necessario, un atto per quelle persone a cui, nonostante la semplificazione, non si riesce ancora a dare una risposta e debbono in qualche modo percorrere strade di carattere burocratico che hanno anche una loro pesantezza.
Avete capito che si tratta dell’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria connessa ai livelli di reddito, quindi il problema non è il reddito, non è estendere la fascia a chi non ha diritto, ma è soltanto una semplificazione per chi può beneficiarne.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Volpini.

Fabrizio VOLPINI. Voglio solo ricordare che in realtà queste esenzioni per reddito ed età vengono automaticamente aggiornate tutti gli anni e arrivano in automatico nelle nostre schede, quelle che non arrivano e che devono essere rinnovate riguardano le persone che non fanno la denuncia dei redditi, in quel caso mancando il dato all’Agenzia non arriva. Comunque una sollecitazione è giusto farla in modo da evitare queste lunghe file presso i distretti sanitari in occasione del 31 marzo di tutti gli anni, data di scadenza.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Mozione n. 323. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14,20