GIORNO DELLA MEMORIA: SCOPERTE LE PIETRE D'INCIAMPO PER RICORDARE LE VITTIME DELLA SHOAH Cerimonia ad Ancona, in via Saffi e in corso Amendola
Le Stolpersteine dell'artista tedesco Gunter Demnig ricordano Giacomo e Sergio Russi e Ferruccio Ascoli. Mastrovincenzo: “Le Pietre d'inciampo ci spingono a interrogarci quotidianamente su quanto accaduto e a confermare il rifiuto degli orrori e dei soprusi”.

La memoria entra nei percorsi della quotidianità e si diffonde nelle strade e nelle piazze, come un inciampo, un ostacolo all'indifferenza. Questa mattina, Giorno della Memoria, le Pietre d'inciampo (Stolpersteine) su Giacomo e Sergio Russi e Ferruccio Ascoli, sono state scoperte con una doppia cerimonia in via Saffi, dove sorgeva la ditta farmaceutica Russi, e in corso Amendola, 51, indirizzo dell'abitazione di Ascoli, già direttore del Corriere Adriatico. “Celebrare la giornata della memoria – ha detto il Presidente Mastrovincenzo – significa continuare a testimoniare instancabilmente e con forza contro dittature e abusi, nel nome della dignità e per il rispetto dei diritti dell’uomo, di ogni popolo e in ogni tempo.” “Memoria – ha aggiunto - è anche combattere l’indifferenza e il silenzio di chi si volta dall’altra parte piuttosto che tendere la mano a chi scappa dall’orrore. Le Pietre d'inciampo ci spingono a interrogarci quotidianamente su quanto accaduto e a confermare il rifiuto degli orrori e dei soprusi”. Il Presidente ha poi ringraziato Vera Vigevani Jarach, Madre di Plaza de Mayo, emigrata in Argentina dopo le leggi razziali del '38, dalla quale è arrivato l'invito “a inciampare senza cadere, aprendosi alla solidarietà”. Alla cerimonia sono intervenuti la senatrice Silvana Amati, l'assessore alla cultura del comune di Ancona Paolo Marasca, Manfredo Coen, presidente della Comunità ebraica anconetana, e Marco Labbate, il ricercatore dell'Istituto storia Marche che sta svolgendo le ricerche per individuare i luoghi dove abitavano o lavoravano le vittime delle deportazioni nelle Marche. Giacomo e Sergio Russi, padre e figlio, furono deportati nel campo di concentramento di Meppen Versen (Germania) dove morirono nel '44. Ascoli morì ad Auschwitz (Polonia) il 30 agosto dello stesso anno. Il progetto delle Pietre d'inciampo è stato avviato un anno fa dal Consiglio regionale. La prima pietra è stata inaugurata ad Ostra Vetere (An) lo scorso 20 gennaio, in memoria di Gaddo Morpurgo. Ideate e realizzate dall'artista tedesco Gunter Demnig, le Stolpersteine sono blocchi di pietra di piccole dimensioni (ce ne sono 60mila in tutta Europa) per ricordare, con una targa di ottone, i nomi delle vittime delle deportazioni. Alla cerimonia, oltre al direttore del Corriere Adriatico Giancarlo Laurenzi e a numerosi familiari, hanno assistito gli studenti di due classi V delle scuole Primarie Faiani e De Amicis, e una classe III della scuola media Pascoli.
(l.v.)
Comunicato n.16, Venerdì 27 Gennaio 2017