IL TRATTATO DI ROMA COMPIE 60 ANNI: SPAZIO AI GIOVANI E ALLA SCUOLA PER UNA NUOVA EUROPA Convegno in aula consiliare con insegnanti e studenti
Mastrovincenzo: “La scuola può dare ai ragazzi gli strumenti necessari per leggere la realtà senza timori e senza fobie, rendendoli immuni dai populismi ”. Sul futuro dell'Europa sono intervenuti anche il vicepresidente Minardi e il consigliere Celani. Dai relatori l'invito a ritrovare i principi ispiratori dell'Unione europea.

Non una celebrazione, ma un confronto diretto su idee, percorsi e opportunità per rilanciare l'Europa, con i giovani e per i giovani. In occasione del 60esimo anniversario del trattato di Roma, si è svolto questa mattina in aula consiliare, a Palazzo Leopardi, “1957-2017. 60 anni di Europa. I giovani e la scuola per una nuova Europa”. Un incontro organizzato dall'Assemblea legislativa, l'Aiccre Marche (associazione italiana per il consiglio dei comuni e delle regioni d'Europa) e il Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani, con decine di studenti e docenti. “In un'Europa che sta attraversando un momento di crisi la migliore risposta può venire dalla scuola e dalla sua capacità di formare le future generazioni” – ha sostenuto il presidente Mastrovincenzo in apertura dell'iniziativa. “Oggi – prosegue – per l'istruzione si sta lavorando a livello comunitario su obiettivi chiari che sono strategici per una nuova Europa. Questi obiettivi sono l'apprendimento permanente, la mobilità, il dialogo interculturale, la coesione sociale, la cittadinanza attiva, l'incoraggiamento, a tutti i livelli scolastici, della creatività, dell'innovazione, dell'imprenditorialità”. “La necessità di mettere in campo sforzi creativi – conclude Mastrovincenzo, citando la dichiarazione di Schuman del 1950 – ci fa guardare alla scuola come sostegno fondamentale all'UE. L'istruzione, se doverosamente supportata, può dare ai ragazzi gli strumenti necessari per leggere la realtà senza timori e senza fobie, rendendoli immuni dai populismi che soffiano sulla disperazione”. Gli studenti e i professori hanno presentato durante la mattinata i loro progetti dedicati alla pace, alla tolleranza, alla convivenza, utilizzando video ed elaborati. Il vicepresidente Renato Claudio Minardi nel suo saluto ha invitato a credere nell'Europa e ad “alimentare ogni giorno la pace che l'Europa ha saputo garantire dopo la Seconda guerra mondiale”. “Dopo aver fatto l'unione economica – dice Minardi - adesso occorre creare l'Europa dei popoli, dove ogni Stato è disposto a rinunciare a qualcosa per il futuro dei giovani e del pianeta”. Sul ruolo chiave dei giovani è intervenuto anche il consigliere regionale Piero Celani, vice presidente della II commissione affari europei. “Molti muri in Europa - ha sottolineato Celani - sono stati abbattuti da ragazzi di ogni nazionalità che hanno avuto il coraggio e la forza di far circolare liberamente le loro idee e i loro progetti di integrazione”. All'iniziativa è intervenuto Roberto Mancini, docente di filosofia teoretica all'Università di Macerata, secondo il quale “siamo di fronte ad un fallimento, causato dal tragico errore di tenere insieme i popoli pensando che l'Europa sia solo un mercato”. Mancini invita a tornare al sogno originario europeo, basato su tre principi: “uno spazio dove la pace è la tendenza fondamentale, dove gli Stati accettano di cedere una quota di sovranità per imparare a convivere, dove si costruisce un'economia comune, non per la moltiplicazione delle merci, non per la crescita distruttiva, ma perché nessuno muoia di fame, di freddo, senza far crescere le disuguaglianze”. Italo Fiorin, direttore della scuola di alta formazione Eis (educare all'incontro e alla solidarietà) alla Lumsa di Roma, ha citato don Lorenzo Milani che esortava i ragazzi ad “essere cittadini di Europa e cittadini del mondo”. “Lo studio – spiega - non serve solo per noi stessi, ma è una risorsa che diventa tanto più significativa, quanto più la mettiamo a disposizione degli altri”. Nelle conclusioni Flavio Lotti, direttore del coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, ha elencato i problemi che oggi le nuove generazioni devono affrontare: “la mancanza di lavoro, la difficoltà ad avere una casa dove costruire la propria vita, l'aria pulita, l'acqua pulita, il cibo, e per tutti un po' di serenità”. Problemi irrisolvibili, a suo parere, “se continuiamo a credere solo nella strada della competizione, della concorrenza, dell'avere più successo. Siamo ancora uno contro quell'altro, la scuola deve insegnare la strada della cooperazione, deve diventare la casa del dialogo”.
LE SCUOLE PRESENTI
Hanno partecipato all'evento l'Istituto superiore Savoia-Benincasa e il Liceo artistico Mannucci di Ancona, l'Istituto tecnico Corinaldesi e il Liceo scientifico Medi di Senigallia, l'Istituto comprensivo Padalino di Fano e l'Istituto professionale alberghiero Varnelli di Cingoli.
(l.v.)
Comunicato n.81, Mercoledì 22 Marzo 2017