COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE CERISCIOLI DOPO GLI ULTIMI EVENTI SISMICI
In aula il presidente della Giunta ha fatto il punto della situazione alla luce di quanto accaduto il 18 gennaio scorso. Nel corso della seduta approvata anche la proposta di legge sul gioco d'azzardo patologico e la risoluzione contro la realizzazione di un termovalorizzatore nelle Marche.

 immagine primo piano Seduta del Consiglio regionale dedicata in apertura alle comunicazioni del presidente della Giunta Ceriscioli sul terremoto dello scorso 18 gennaio. Prima però che questi prendesse la parola, è intervenuto il consigliere Celani (FI), anche a nome dei gruppi di minoranza (FI; FdI, Lega Nord e M5S), lamentando il mancato coinvolgimento dei consiglieri di fronte alla nuova emergenza sismica e per questo motivo annunciando l'abbandono dell'aula da parte di queste forze politiche durante le comunicazioni. Il consigliere Carloni invece si è dichiarato disponibile all'ascolto.
“Molte sono le proteste da parte di più voci sugli interventi per il terremoto”, ha detto il presidente Ceriscioli dopo l’abbandono dell’aula da parte delle minoranze. “La comunicazione – ha continuato - serve per chiarire. A seguito della settimana di grande difficoltà seguita all’ultimo terremoto ho visto una serie di comunicazioni che non rappresentano in maniera corretta quanto è stato fatto dalle forze di Protezione civile, come se ci fosse una contrapposizione tra varie forze di intervento. La protezione civile è un sistema, una grande macchina che coinvolge tutte le forze in campo”. “Abbiamo vissuto – ha proseguito - situazioni climatiche eccezionali di fronte alle quali il sistema si è dovuto adeguare. Circa 1330 persone hanno lavorato il primo giorno sul terremoto, un numero molto grande, mentre già la domenica si è arrivati a 1600 unità”. “Io direi – ha affermato Ceriscioli - che l’emergenza è stata gestita in maniera ottimale; è chiaro che dal sistema sono emerse criticità, da cui io leggo anche un significato politico. Il sistema è comunque cambiato: i Comuni non sono più quelli di un tempo, e così pure le Province. Il sistema Paese allora deve garantirsi risorse sicure a cui attingere nel momento dell’emergenza”. Ceriscioli ha poi chiuso l’intervento con il tema “animali”: “Persi 34 bovini, 153 ovini, 8 caprini, 2500 avicoli – ha detto – mentre spazi alternativi per circa 4000 animali si sono resi disponibili dai primi di dicembre”. Ritornando alla protesta delle forze di minoranza: “Non credo – ha ribadito - che da parte della Giunta ci sia stato un atteggiamento di chiusura verso coloro che volevano dare una mano”. “Confidiamo – ha concluso il presidente - che col nuovo decreto e con una forma di comunicazione nuova, più chiara, precisa e diretta, si possa ripartire”.

TERREMOTO: IL DIBATTITO IN AULA
Il primo ad intervenire è stato il consigliere Carloni (AP - Marche 2020): “Il primo errore – ha detto - è stato fatto nominando Errani come commissario straordinario di governo per la ricostruzione e poi nominare la Regione Lazio capofila. La burocrazia ha sovrastato il buon senso”. Poi, rivolgendosi all’assessore all’Agricoltura Casini, ha ribadito che il suo errore è stato di dare la colpa della situazione critica degli allevatori alle associazioni di categoria. Il consigliere Marconi (Udc –Popolari Marche) ha dichiarato la volontà di uscire dall’aula durante gli interventi dei consiglieri di minoranza, in risposta a quanto accaduto a inizio seduta da parte di questi. Critico il consigliere Zura Puntaroni (Lega Nord) sugli intoppi burocratici per il post sisma. Il consigliere Celani (FI) ha detto di concordare con Ceriscioli sull’abnegazione delle personale coinvolto nell’emergenza mentre si è detto in disaccordo sulle modalità con cui è stata gestita: “Il sistema non ha funzionato e gli errori sono enormi”. Per Giorgini (M5S) gli errori gravissimi sono due: “Errani e Curcio non sono stati all’altezza della situazione e poi ‘le maglie strette’ usate per l’emergenza”. L’assessore al Turismo e Cultura Pieroni ha criticato il comportamento delle minoranze in una fase in cui “dovremmo invece essere tutti uniti e propositivi”. Per Elena Leonardi (FdI) “è difficile affrontare un tema quale l’emergenza senza cadere nella retorica e pur elogiando il personale impiegato non possiamo ammettere che non siano stati commessi errori. Io sono per il dialogo non per cavalcare la polemica ma è difficile fare proposte se poi nelle sedi opportune le minoranze non sono convocate per essere ascoltate”. Rientrato in aula, il consigliere Marconi ha ricordato che “l’attuale clima politico che vede profilarsi all’orizzonte la possibilità di elezioni politiche nazionali non consente quella comunicazione corretta e puntuale di cui la crisi sismica necessiterebbe”. Il consigliere Bisonni (Misto) ha ribadito la disponibilità della minoranza a collaborare. Il consigliere Urbinati (Pd) ha invece eccepito sulla modalità in cui le minoranze hanno manifestato il loro dissenso abbandonando l’aula e ha difeso l’operato del commissario straordinario per la ricostruzione e di Fabrizio Curcio.

LE INTERROGAZIONI
Prima della seduta ordinaria, il presidente Mastrovincenzo ha ricordato l’ex consigliere Sergio Novelli, scomparso nei giorni scorsi. Successivamente, la risposta a un'interrogazione della consigliera Jessica Marcozzi (FI) sulla possibilità di istituire a Montegranaro una Rsa con almeno 20 posti letto. Il presidente Ceriscioli ha risposto che la questione sarà oggetto di studio al termine dell’emergenza. Di seguito, l’interrogazione dei consiglieri Giancarli e Talè (Pd), Leonardi (FdI), Marconi (Udc), Malaigia (Lega Nord) che riguarda il trasporto non prevalentemente sanitario. Un problema molto sentito è poi quello dei cinghiali e della fauna selvatica, oggetto di tre interrogazioni abbinate: una della consigliera Marcozzi (FI) e due del consigliere Giancarli (Pd). Sull’argomento ha risposto l’assessore Moreno Pieroni che ha annunciato l’intenzione di mettere a punto un piano faunistico regionale. Nell'ultima interrogazione sono stati chiesti chiarimenti dal capogruppo del M5S Gianni Maggi chiarimenti sulle modalità di reclutamento del personale tecnico per l'Ufficio Ricostruzione post sisma 2016.

VIA LIBERA ALLA LEGGE SUL GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO
In aula la discussione del testo unificato che contiene disposizioni finalizzate alla prevenzione e al trattamento del gioco d'azzardo patologico (GAP) e della dipendenza da nuove tecnologie e social network. Un testo che raccoglie quattro proposte di legge sulla materia già presentate in Commissione Sanità dal Pd, da Elena Leonardi (FdI), da Romina Pergolesi (M5S) e da Luca Marconi (Udc – Popolari Marche) e che è frutto di un percorso partecipato e condiviso. Quest'ultimo, relatore di maggioranza, ne ha illustrato i capisaldi: tutela, prevenzione e cura di soggetti malati di gioco, un grande ambito di applicazione per sale da gioco e tutti gli esercizi commerciali titolari del gioco d’azzardo lecito, forti limitazioni per l’apertura o il rinnovo di attività, la pubblicità e la previsione di distanze minime da università, scuole, banche, poste, esercizi di vendita e acquisto oro usato, e ogni altro luogo di ritrovo (500 metri nei Comuni con più di 5mila abitanti, 300 metri in quelli inferiori a 5mila abitanti); inoltre, il marchio 'No Slot' per chi non lo ospita e la possibilità per i sindaci di limitare sino a 12 ore l’esercizio di tale attività, oltre che ad individuare altri luoghi sensibili. “Una legge forte e chiara – ha detto Marconi – Molte possono essere le obiezioni a questa legge. Non vogliamo fare i moralisti ma il fenomeno del gioco d’azzardo è un problema serio a livello nazionale. La legge non vuole annullare il gioco ma interviene da un punto di vista sanitario”. Soddisfatta anche Elena Leonardi (FdI), relatrice di minoranza, perché frutto di un lavoro condiviso: “Il tema è serio e serviva un approccio normativo per affrontare una problematica dal forte impatto sociale. E’ una legge molto importante che interviene là dove il Governo nazionale tentenna”. Nel testo si insiste su interventi di educazione, informazione e sensibilizzazione. La legge, operativa nel 2017, avrà a disposizione quasi un milione e 300 mila euro del finanziamento statale per questo anno e per il 2018; per gli anni successivi mediante impiego di quota parte delle risorse trasferite dallo Stato per le medesime finalità. La proposta di legge è stata approvata all'unanimità.

NO DECISO A UN NUOVO INCENERITORE NELLE MARCHE
Nel corso della seduta, il presidente della Commissione Ambiente, Andrea Biancani (Pd), ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno, poi accordato dal presidente del Consiglio Mastrovincenzo, di due mozioni e un’interrogazione, poi convertite in una risoluzione; le prime due rispettivamente dei consiglieri Zura Puntaroni, Zaffiri, Malaigia, Marcozzi, Leonardi, Carloni e Celani (n.180) e dei consiglieri del M5S Fabbri, Maggi, Pergolesi, Giorgini (n. 151) e l’interrogazione del consigliere Bisonni. Biancani ha illustrato il testo della risoluzione. Si chiede, in particolare, l’impegno del presidente e della Giunta a ribadire la netta contrarietà all’insediamento di un impianto di termovalorizzazione, a promuovere la realizzazione di una nuova impiantistica per il recupero di materia e a promuovere a livello locale politiche gestionali per il raggiungimento dell’obiettivo di raccolta differenziata pari al 75% per il 2020. Sono intervenuti nel dibattito i consiglieri: Fabbri (M5S), Zaffiri (Lega Nord), Micucci (Pd), Bisonni (Misto), Maggi (M5S) e l’assessore all’Ambiente Sciapichetti che ha ribadito il no assunto dalla Regione Marche in ogni sede all’inceneritore. La risoluzione è stata approvata con 21 voti favorevoli.
Mercoledì 1 Febbraio 2017