CONSIGLIO IN DIRETTA / 7
RIFORMA DEGLI ERSU, PROSEGUE IL DIBATTITO. Nel proseguimento della discussione sulla proposta di riforma del sistema del diritto allo studio universitario sono intervenuti il capogruppo Pd, Gianluca Busilacchi, la consigliera di FdI, Elena Leonardi, Renato Claudio Minardi (Pd) e, nuovamente, il relatore di maggioranza, Francesco Giacinti (Pd). Le conclusioni dell’assessore al Diritto allo studio, Loretta Bravi, e del presidente della Giunta, Luca Ceriscioli.

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Il capogruppo del Pd, Gianluca Busilacchi, ha fatto riferimento alle tante riforme del sistema del diritto allo studio universitario già attuate in altre regioni. “Un sistema universitario che funziona – ha detto Busilacchi – pone al centro la ricerca e la didattica”. “Il tutto – ha aggiunto – senza creare disparità tra studenti di un ateneo rispetto a quelli di un altro”. La consigliera Elena Leonardi (FdI) ha parlato di “diffusa contrarietà rispetto alla proposta”. “Una riforma – ha aggiunto - che non va nella direzione di migliorare il sistema”. Per il consigliere Pd, Renato Claudio Minardi, “si è fatto un grande lavoro che sicuramente porterà dei buoni risultati”. “Sul personale – ha affermato Minardi, invitando ad una lettura approfondita, serena ed onesta del testo – abbiamo inserito delle garanzie assolute”. “Non se ne faccia una ragione di campanile – ha ribadito, riprendendo la parola, il relatore di maggioranza sull’atto, Francesco Giacinti – “perché la riforma va intesa come processo che riguarda l’intero sistema del diritto allo studio regionale”. In chiusura di dibattito, l’assessore all’Università e diritto allo studio, Loretta Bravi, e il presidente della Giunta regionale, Luca Ceriscioli. “L’impalcatura della riforma – ha detto Bravi – ha due assi portanti, cioè progettualità e gestione”. “Le Università moderne devono avere una grande apertura verso l’esterno – ha aggiunto – e la Regione deve sostenerle”. Il presidente Ceriscioli ha rilevato come nella riforma la Regione investa una cifra importante (14 milioni di euro). “Prevedere poi l’erogatore unico – ha aggiunto – può comportare un’integrazione di circa il 10% del finanziamento destinato a sostenere il sistema del diritto allo studio”. (l.b.)
Martedì 14 Febbraio 2017