PICCHIO D'ORO ALL'ASTROFISICA BRANCHESI
Cerimonia in Consiglio regionale per la consegna del massimo riconoscimento della Regione Marche alla scienziata di Urbino che ha contribuito alla scoperta delle onde gravitazionali. Nelle motivazioni "l'aver incoraggiato il valore delle diversità, superando divari e steccati di genere, il miglior modo per riconoscere la scienza come tema-ambasciatore di tutta la comunità e quindi del mondo”. Tributo anche al Rettore del Gran Sasso Science Institute Eugenio Coccia, originario di San Benedetto del Tronto.

 immagine primo piano Un omaggio alla scienza e alla creatività, ma anche un riconoscimento alla capacità di fare squadra e di trasformare le diversità in opportunità. Nelle motivazioni del Picchio d'oro 2018, il massimo riconoscimento della Regione Marche, conferito oggi in Aula alla scienziata Marica Branchesi, il merito di aver costruito “un dialogo internazionale che ha fatto progredire la civiltà umana verso nuove frontiere, divenendo pioniera di una nuova era dell’astronomia” e di aver incoraggiato “il valore delle diversità, superando divari e steccati di genere, il miglior modo per riconoscere la scienza come tema-ambasciatore di tutta la comunità e quindi del mondo”. La ricercatrice urbinate, classe 1977, fa parte del team di scienziati che hanno dato un contributo determinante nella scoperta delle onde gravitazionali, una ricerca che ha portato al Nobel per la Fisica nel 2017. Lavora al Gran Sasso Science Institute dell'Aquila, diretto da Eugenio Coccia, anche lui fisico di fama internazionale, nato a San Benedetto del Tronto, premiato oggi, con un riconoscimento, insieme alla Branchesi. “Sono emozionata – ha ammesso la scienziata - perché questo premio viene dalla mia regione che amo. Queste scoperte segnano l'inizio di una nuova astronomia, sono scoperte di scienziate e scienziati di tutto il mondo, un trionfo del dialogo e della diversità. In questo momento in cui si ha paura della diversità, questo traguardo dimostra quanto la diversità sia una ricchezza”. In apertura della cerimonia il presidente Antonio Mastrovincenzo ha ricordato il tema “Donne, scienza e creatività: le Marche del futuro senza confini”, scelto per la Giornata delle Marche, rinviata dopo i fatti di Corinaldo, durante la quale sarebbe dovuta avvenire la consegna del premio. “Un tema – ha sottolineato - che ha consentito di concentrarsi sul contributo scientifico di donne marchigiane che si sono distinte nei rispettivi ambiti di studio, portando il nome delle Marche in Italia e nel mondo. Per noi è un onore avere in Aula il Rettore Coccia e la professoressa Branchesi e poterli premiare con il riconoscimento che meritano”. La scelta è stata espressa all'unanimità dalla commissione speciale “Picchio d'oro”, come ha evidenziato durante la lettura delle motivazioni il vice presidente Renato Claudio Minardi, che presiede l'organismo di cui fanno parte i consiglieri Busilacchi, Celani, Giorgini e Giacinti. “E' un vero piacere poter conferire questo premio – ha detto il presidente della Giunta Luca Ceriscioli - Una scelta importante e doverosa, un premio forse minore rispetto a quelli già ricevuti, ma di una scala più vicina al cuore perché viene dal vostro territorio di origine. La scienza è una dimensione raramente accostata alla nostra regione, ma è uno sguardo che arricchisce la realtà e contribuisce a completare la bellezza infinita delle Marche”.
(l.v.)
Mercoledì 27 Febbraio 2019