Resoconto della seduta n.1 del 27/10/2025
SEDUTA N. 1 DEL 27 OTTOBRE 2025
La seduta inizia alle ore 10:35
Presidenza del Presidente provvisorio
Andrea Cardilli
(art. 12, comma 3, Statuto regionale vigente e articolo 7, comma 3, Regolamento interno)
PRESIDENTE. Signori Consiglieri, a norma dell’articolo 12, comma 3, dello Statuto regionale e dell’articolo 7, comma 3, del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, in qualità di Consigliere regionale eletto con il maggior numero di voti, risultante dalla somma dei voti di lista e di preferenza, assumo la Presidenza provvisoria dell’Assemblea legislativa regionale; svolgono le funzioni di Segretari i Consiglieri più giovani d’età: Nicola Barbieri e Marco Ausili, che siedono qui a fianco.
Dichiaro pertanto aperta la prima seduta della dodicesima legislatura regionale.
Signor Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli, rivolgo il mio saluto a tutta la Giunta, al sottosegretario Luconi a tutti i Consiglieri, ai Dirigenti e a tutto il personale della Regione.
Un saluto che, ovviamente, estendo alle Autorità e ai cittadini presenti e, mi sia consentito, ai miei colleghi dell’Arma dei Carabinieri e a i rappresentanti delle Forze dell’ordine che quotidianamente si impegnano per proteggere i cittadini di questa regione.
In qualità di Consigliere anziano ho l'onore di avviare la nuova legislatura regionale e lo faccio con lo spirito di chi, non marchigiano , è stato accolto da questa terra che sa guardare al futuro con tenacia e capacità progettuale. Voglio condividere con voi, in questa mia breve riflessione, un aspetto che ha profondamente connotato il Presidente Acquaroli e il suo stile di governo. Uno stile fondato sull'ascolto e sulla concretezza, elementi tipici della marchigianità.
Non a caso abbiamo assistito, in questi anni, ad una sempre maggiore coesione tra Regione e territorio. Si tratta di un elemento che, negli anni, ha generato una sempre maggiore armonia tra l'azione del Governatore Acquaroli e la realtà degli amministratori locali. Io sono testimone diretto di tutto ciò e di come, in sostanza, la leadership di Francesco Acquaroli nasca dalla condivisione di un metodo fatto di ascolto, pragmatismo e cultura del risultato.
Ne ho fatto personale esperienza come Sindaco del cratere in relazione alla ricostruzione post-terremoto. Non si tratta solo di numeri, ma di intere comunità da restituire alla vita. La ricostruzione, grazie a Francesco Acquaroli, costituisce un segno tangibile del fatto che quando la politica lavora con serietà e concretezza, i risultati arrivano.
Questo è stato possibile grazie ad un elemento cruciale: l'ascolto. L'ascolto dei Sindaci che, al di là dell’appartenenza di partito, rappresentano la prima linea e i custodi dei bisogni reali delle persone; l'ascolto delle associazioni e dei corpi intermedi, che rappresentano il tessuto connettivo della nostra società. Questa attenzione costante e capillare ha permesso di tradurre le istanze locali in azioni di governo sul piano regionale.
Il Presidente Acquaroli, per fare un altro esempio, ha dimostrato grande attenzione al turismo come veicolo primario di ripresa e sviluppo. Non un turismo mordi e fuggi, ma un'offerta capace di coniugare mare, arte, spiritualità ed enogastronomia.
In questo quadro si inserisce l'intuizione fondamentale del Presidente: lo sviluppo e la valorizzazione dei borghi. I nostri borghi non sono solo luoghi da visitare, sono l'anima delle Marche, scrigni di storia e tradizioni. Rimetterli al centro significa attrarre investimenti, creare nuove opportunità lavorative e contrastare lo spopolamento delle aree interne. È una strategia vincente che unisce cultura, economia e identità. Una strategia che Francesco Acquaroli ha saputo declinare mettendo al primo posto l'impegno per le infrastrutture della regione e per superare il cronico isolamento che per decenni ha afflitto le Marche. Ora si tratta di consolidare il lavoro svolto nel primo mandato e di affrontare al meglio la nuova legislatura.
Siamo di fronte a cinque anni cruciali. La sfida che ci aspetta è complessa ma entusiasmante. Per vincerla, c'è bisogno di una cosa sopra ogni altra: la collaborazione.
È necessario unire le forze, superando steccati ideologici e personalismi. La mia esortazione, da Consigliere anziano, è questa: camminiamo insieme, nel rispetto delle posizioni politiche di ciascuno, in nome di un obiettivo superiore: lo sviluppo delle Marche. Dobbiamo collaborare per fornire nuove prospettive ai giovani, affrontare la crisi demografica, sostenere le nostre imprese e garantire servizi di qualità a tutti i marchigiani. Tutti, nessuno escluso.
Infine, consentitemi una riflessione sulla rappresentanza. Lo sviluppo delle Marche sarà inclusivo e completo solo se sapremo valorizzare pienamente ogni risorsa. Per questo, sarà decisivo riconoscere la centralità dell'Assemblea regionale, riconoscendo meriti e competenze utili ad assicurare che tutte le aree e le tematiche siano rappresentate al meglio. Solo integrando punti di vista diversi e arricchendoci reciprocamente potremo affrontare al meglio le sfide che ci attendono, assicurando decisioni più ponderate e attente a ogni aspetto della nostra comunità.
È il momento di affidarsi a chi ha dimostrato di saper fare e di saper ascoltare. È il momento di dare continuità a un progetto di crescita che ha già portato frutti e che segnerà il futuro della nostra terra marchigiana.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi esorto a partecipare attivamente a questo percorso di sviluppo della nostra Regione. Grazie.
Comunico che sulla base del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio centrale regionale costituito presso la Corte d’Appello di Ancona, relativo alle elezioni svoltesi domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta proclamato eletto Presidente della Giunta e Consigliere regionale Francesco Acquaroli e risultano proclamati eletti i seguenti Consiglieri regionali:
per la Circoscrizione di Ancona:
Marco Ausili
Giacomo Bugaro
Corrado Canafoglia
Tiziano Consoli
Antonio Mastrovincenzo
Valeria Mancinelli
Maurizio Mangialardi
Andrea Nobili
Matteo Ricci
per la Circoscrizione di Ascoli Piceno:
Francesca Pantaloni
Andrea Cardilli
Andrea Maria Antonini
Enrico Piergallini
per la Circoscrizione di Fermo:
Andrea Putzu
Jessica Marcozzi
Paolo Calcinaro
Fabrizio Cesetti
per la Circoscrizione di Macerata:
Silvia Luconi
Pierpaolo Borroni
Gianluca Pasqui
Renzo Marinelli
Luca Marconi
Leonardo Catena
per la Circoscrizione di Pesaro e Urbino:
Francesco Baldelli
Nicola Barbieri
Enrico Rossi
Giacomo Rossi
Micaela Vitri
Massimo Seri
Marta Carmela Raimonda Ruggeri
L’ordine del giorno reca:
“Rinuncia del Consigliere regionale Matteo Ricci, presa d’atto e surrogazione”
Il Consigliere regionale Matteo Ricci, in data 9 ottobre 2025, ha comunicato di rinunciare al seggio nel Consiglio regionale delle Marche.
In tal caso si applica l’articolo 18 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa, in particolare i commi 4 e 6, per cui l’Assemblea procede nella prima seduta utile alla presa d’atto senza discussione e, quando nel corso della legislatura un Consigliere cessi per qualsiasi causa dalla carica, rendendo vacante il seggio ricoperto, la stessa Assemblea provvede alla surrogazione con l’avente diritto secondo la vigente normativa in materia elettorale.
Rappresentando un adempimento obbligatorio dell’Assemblea legislativa, la presa d’atto della rinuncia alla carica non dà luogo a nessuna votazione esplicita.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assemblea legislativa la presa d’atto della rinuncia alla carica di Consigliere regionale di Matteo Ricci.
Ricordo inoltre a tutti i Consiglieri che, in materia di surrogazione, l’articolo 20, comma 2, della legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 "Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale" stabilisce che, nel caso in cui si renda necessario sostituire il Consigliere candidato Presidente della Giunta collegato alla coalizione che ha conseguito la seconda cifra elettorale, il relativo seggio è attribuito, nella stessa circoscrizione, alla lista e al candidato che ne avrebbero avuto titolo secondo quanto disposto dall'articolo 19, comma 6, lettera b) e comma 3, lettera c), della medesima legge.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio centrale regionale risulta che l’ultimo dei seggi spettanti alle liste provinciali collegate a tale coalizione è attribuito nella circoscrizione elettorale di Ancona alla lista n. 5 con contrassegno ‘Progetto Marche VIVE’ e il candidato che ne ha titolo è il Signor Michele Caporossi.
La decisione relativa alla sostituzione ha natura di atto dovuto per il quale non occorre la votazione. Dichiaro a nome dell'Assemblea legislativa l'attribuzione del seggio resosi vacante a seguito della rinuncia del Consigliere Matteo Ricci al signor Michele Caporossi.
Invito il Consigliere Michele Caporossi, presente in Aula, a prendere posto nei banchi dell'Assemblea legislativa.
(Entra in Aula il Consigliere regionale Michele Caporossi)
Punto 1 bis dell’ordine del giorno
“Presa d’atto della sospensione temporanea dell’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale degli Assessori Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Giacomo Bugaro, Paolo Calcinaro, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni e affidamento della supplenza per l'esercizio delle funzioni di Consigliere regionale rispettivamente a Nicolò Pierini, Nicola Baiocchi, Mirella Battistoni, Milena Sebastiani, Chiara Biondi, Andrea Assenti”
In merito al suddetto punto comunico che il Presidente della Giunta regionale, con decreto n. 76 del 25 ottobre 2025, ha nominato componenti della Giunta medesima i seguenti Consiglieri regionali: Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Giacomo Bugaro, Paolo Calcinaro, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni.
Ricordo che l'articolo 3 bis, comma 2 bis, della legge regionale 27/2004 prevede che l’esercizio delle funzioni di Assessore è incompatibile con l’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale e che il Consigliere regionale nominato Assessore è sospeso dalla carica di Consigliere per la durata dell’incarico assessorile.
Ricordo inoltre che, ai sensi del combinato disposto di cui al comma 2 bis dell’articolo 3 bis, del comma 1 dell’articolo 20 e del comma 2 dell’articolo 21 della legge regionale 27/2004 l’Assemblea legislativa, nella prima adunanza successiva al provvedimento di nomina, procede alla temporanea sostituzione dei medesimi affidando la supplenza per l’esercizio delle funzioni di Consigliere ai candidati che, rispettivamente nelle stesse liste e nelle stesse circoscrizioni, seguono immediatamente gli ultimi eletti.
L’Assemblea legislativa regionale deve, pertanto, prendere atto della intervenuta sospensione e provvedere alla sostituzione temporanea con affidamento della supplenza agli aventi diritto.
Rappresentando un adempimento obbligatorio, la presa d’atto della sospensione temporanea non dà luogo a votazione.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assemblea legislativa regionale la presa d’atto della sospensione temporanea dall’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale degli Assessori Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Giacomo Bugaro, Paolo Calcinaro, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Pesaro, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta che nella lista n. 14 con contrassegno “Lega Salvini Marche”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Enrico Rossi, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Nicolò Pierini, mentre nella lista n. 12 con contrassegno “Fratelli d’Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Francesco Baldelli, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Nicola Baiocchi.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Ancona, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta che nella lista n. 15 con contrassegno “Fratelli d’Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Giacomo Bugaro, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Mirella Battistoni, mentre nella lista n. 13 con contrassegno “Forza Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Tiziano Consoli, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Chiara Biondi.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Fermo, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta che nella lista n. 13 con contrassegno “I Marchigiani”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Paolo Calcinaro, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Milena Sebastiani.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Ascoli Piceno, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta che nella lista n. 10 con contrassegno “Fratelli d’Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Francesca Pantaloni, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Andrea Assenti.
La decisione relativa alla sostituzione temporanea ha natura di atto dovuto per cui non occorre la votazione.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assembla legislativa regionale l’affidamento della supplenza per l'esercizio delle funzioni di Consigliere regionale, a seguito della nomina ad Assessori dei Consiglieri Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Giacomo Bugaro, Paolo Calcinaro, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni rispettivamente ai signori Nicolò Pierini, Nicola Baiocchi, Mirella Battistoni, Milena Sebastiani, Chiara Biondi, Andrea Assenti.
Invito i Consiglieri Nicolò Pierini, Nicola Baiocchi, Mirella Battistoni, Milena Sebastiani, Chiara Biondi e Andrea Assenti, presenti in Aula, a prendere posto nei banchi dell’Assembla legislativa.
(Entrano in Aula i Consiglieri regionali Nicolò Pierini, Nicola Baiocchi, Mirella Battistoni, Milena Sebastiani, Chiara Biondi, Andrea Assenti)
Pertanto, come previsto dal comma 1 dell'articolo 7 e dal comma 2 dell'articolo 11 dello Statuto regionale, l'Assemblea legislativa risulta essere regolarmente composta nel suo plenum da 31 membri: il Presidente della Giunta regionale e 30 Consiglieri.
A tutti vanno le mie più vive congratulazioni e l’augurio di buon lavoro.
(applausi)
Elezione del Presidente dell’Assembla legislativa regionale
(Articolo 13, commi 1 e 2, dello Statuto regionale – articolo 8, comma 1 e articolo 9 del Regolamento interno)
L’ordine del giorno reca: “Elezione del Presidente dell’Assembla legislativa regionale”, ricordo che detta elezione è disciplinata dai commi 1 e 2 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dall’articolo 9 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche.
Si procede a scrutinio segreto, scrivendo il nome e cognome o solo il cognome del prescelto sull'apposita scheda.
Non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista nessuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. Possono, invece, essere presentate candidature alla carica di Presidente.
Per garantire maggiore segretezza e l’ordinato svolgimento delle operazioni di voto sono state stabilite le seguenti modalità:
- un Consigliere segretario effettua la chiamata dei Consiglieri secondo l'ordine alfabetico;
- ciascun Consigliere chiamato ritira la scheda di voto dall’addetto dei servizi ausiliari d’Aula, posto alla destra del tavolo della Presidenza, e si reca nella zona retrostante alla Presidenza stessa, dove è stato allestito un seggio per esprimere il proprio voto;
- depone la scheda nell'urna posta alla sinistra del tavolo della Presidenza.
Invito, pertanto, il Consigliere Ausili a spostarsi accanto al collega Barbieri al fine di vigilare, entrambi, sulla regolarità delle operazioni di voto.
Ricordo, inoltre che:
- ai sensi del comma 3 bis dell’articolo 66 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, la votazione a scrutinio segreto è valida se il numero dei partecipanti al voto non è inferiore alla metà più uno dei componenti assegnati all’Assemblea stessa, cioè 17 schede;
- ai sensi del comma 2 dell’articolo 13 dello Statuto regionale e dei commi 1 e 3 dell’articolo 9 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, per l’elezione del Presidente, nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti assegnati all’Assemblea stessa, cioè 16 voti, mentre alla terza votazione è sufficiente la maggioranza dei voti validi espressi. Non costituiscono voti validamente espressi le schede bianche e le schede nulle. In caso di parità si procede ad ulteriori scrutini.
Ha la parola la Consigliera Mancinelli
Valeria MANCINELLI. Grazie, Presidente. A nome dei gruppi di minoranza dichiaro che noi voteremo scheda bianca per quanto riguarda l’elezione del Presidente del Consiglio regionale; poi invece avanzeremo le nostre candidature per quanto riguarda l'elezione di uno dei due Vicepresidenti e di uno dei due Consiglieri segretari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. A nome della maggioranza proponiamo il Consigliere Gianluca Pasqui che ha dimostrato competenza e capacità nella scorsa legislatura da Vicepresidente.
Permettetemi di ringraziare anche l'ex Presidente del Consiglio regionale Dino Latini che anche lui ha svolto le sue funzioni con rispetto della maggioranza e dell'opposizione. Sono certo che lo stesso Consigliere Pasqui farà altrettanto bene. Quindi la proposta nostra, di tutti noi, è Gianluca Pasqui.
PRESIDENTE. Se non ci sono altre richieste di intervento, invito il Consigliere segretario Ausili a procedere alla chiamata dei Consiglieri regionali in ordine alfabetico.
(Il Consigliere Segretario Ausili effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione.
Votanti n. 31
Voti validi n. 20
Schede bianche n. 11
Schede nulle n. 0
Ha ricevuto voti:
Gianluca Pasqui n. 20.
Proclamo eletto Presidente dell’Assembla legislativa regionale il Consigliere Pasqui, che invito a prendere posto al tavolo di Presidenza. Buon lavoro.
(applausi)
Presidenza del Presidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Signor Presidente, signori Assessori, colleghe e colleghi, oggi, assumendo la Presidenza del Consiglio regionale delle Marche, provo un sentimento di profonda gratitudine, unito alla piena consapevolezza della grande responsabilità che questo ruolo comporta.
Sono orgoglioso di poter proseguire un percorso iniziato cinque anni fa come Vicepresidente di questa Assemblea, e riconfermato dopo due anni e mezzo, un’esperienza che mi ha fatto comprendere ancora di più il valore delle istituzioni e la forza del dialogo.
Ne approfitto per ringraziare il Presidente uscente Dino Latini e naturalmente tutto l’Ufficio di Presidenza con il quale ho avuto l’onore di lavorare nei cinque anni passati.
Oggi assumo questo incarico con lo stesso spirito di servizio, con umiltà e con determinazione.
Desidero innanzitutto rivolgere un ringraziamento sincero alla macchina amministrativa, al Segretario generale dott. Antonio Russi e a tutti i dipendenti del Consiglio regionale.
La politica può avere le migliori idee, grandi capacità e la migliore volontà, ma senza il lavoro attento, competente e appassionato di chi garantisce il funzionamento delle istituzioni la nostra democrazia regionale non potrebbe camminare con passo sicuro.
Ringrazio quest’Aula che mi ha votato e sostenuto. La fiducia che oggi mi avete accordato non è un premio, ma è un impegno: l’impegno ad essere, davvero il Presidente di tutti, una garanzia istituzionale, al di sopra delle appartenenze politiche, nel pieno rispetto del ruolo di ciascuno. Intendo svolgere questa funzione con equilibrio, imparzialità e spirito di servizio, perché il Consiglio regionale non appartiene a una parte politica, ma all’intera comunità marchigiana.
Un pensiero riconoscente ed un caloroso ringraziamento lo rivolgo all’On. Francesco Battistoni che mi ha sempre accompagnato con fiducia, amicizia e stima lungo questo percorso.
Un saluto affettuoso al dottor Fabrizio Grandinetti, già Vicepresidente di questa Assemblea, con il quale ho mosso i miei primi passi come responsabile della sua segreteria.
Il Consiglio regionale è il luogo dove si esercita la democrazia. È qui che si confrontano le idee, che si cercano soluzioni, che si costruisce il futuro della nostra Regione.
In un tempo in cui la politica è spesso percepita come distante, abbiamo il dovere di garantire alle istituzioni credibilità, trasparenza e dignità. La fiducia dei cittadini si conquista con il lavoro quotidiano, con la coerenza, con il rispetto delle regole e con la capacità di ascoltare.
Sarò un Presidente attento al dialogo e al confronto leale tra maggioranza e opposizione. Il pluralismo non è un limite, ma una risorsa. Solo nel rispetto reciproco possiamo garantire che il dibattito resti vivo, costruttivo e utile ai marchigiani. Il Consiglio regionale è e deve essere la casa di tutti, dove le differenze di pensiero diventano occasione di crescita e non di divisione.
Porto con me l’esperienza maturata negli anni di impegno amministrativo, l’amore profondo per la mia regione e la consapevolezza che governare significa, prima di tutto, servire. Servire con umiltà, con concretezza e con la volontà di fare bene. Sarò vicino ai territori, ai Sindaci, alle comunità, alle famiglie, ai giovani che cercano un futuro nella propria terra, a chi ogni giorno si impegna per far vivere e crescere le Marche.
Oggi, da questo scranno, sento forte la responsabilità di un’istituzione che rappresenta l’intero territorio regionale, dalle colline ai monti, dalle valli interne fino alle coste. Ma non posso non ricordare la mia provenienza, l’entroterra marchigiano, quelle terre ferite dal sisma, dove ho vissuto e amministrato, e dove ogni pietra racconta la fatica, la speranza e la dignità della nostra gente.
La ricostruzione di quelle aree non è solo quella materiale, delle case e delle strade: è una ricostruzione sociale, culturale, economica, che richiede visione, coesione e perseveranza. È il ritorno della speranza, della vita quotidiana, delle relazioni e del lavoro. E noi abbiamo il dovere di non spegnere quella speranza.
Mi impegnerò, come ho sempre fatto, perché nessun territorio resti indietro.
Le Marche sono una regione ricca e viva: ricca di imprese, di cultura, di solidarietà, di capacità artigiane e industriali, di creatività e di bellezza. Una regione che ha saputo costruire il proprio futuro con le mani, con la mente e con il cuore dei suoi cittadini.
In questo tessuto sociale, un pensiero grato va alle Diocesi marchigiane, che da sempre svolgono un ruolo fondamentale di coesione e sostegno alle persone più fragili, contribuendo in modo determinante alla vita comunitaria.
Un ringraziamento particolare alle nostre Università, un fiore all’occhiello del sistema formativo nazionale, vanto e orgoglio delle Marche. Nei loro laboratori e nelle loro aule nasce la conoscenza che costruisce il futuro, che dà alle nuove generazioni strumenti e speranza.
Nel contesto nazionale che viviamo, segnato da sfide complesse - economiche, sociali, ambientali e internazionali - la nostra regione può e deve essere un modello di equilibrio, responsabilità e partecipazione civica. Viviamo in un tempo in cui la politica è chiamata non solo a governare, ma a ricucire, a ricostruire legami, a dare risposte concrete alle paure e alle speranze delle persone. In questa prospettiva, rappresentiamo un esempio straordinario di coesione territoriale e di buona amministrazione, una terra che, pur nelle difficoltà, non smette mai di credere nella propria forza.
Le Marche dimostrano ogni giorno come l’Italia possa crescere partendo dai territori, dal lavoro quotidiano, dalla famiglia come nucleo di valori e solidarietà, dalla scuola come luogo di formazione e di uguaglianza, e dall’impresa come motore di sviluppo e di dignità.
Sono questi i pilastri su cui si fonda il nostro modello: un modello fatto di concretezza, di fatica silenziosa, di risultati che nascono più dall’impegno che dai proclami.
Siamo parte viva e pulsante di quel grande mosaico che è l’Italia, una Regione che ha dato tanto al Paese in termini di produzione, ingegno, cultura e spirito comunitario.
Siamo protagonisti del Made in Italy, con le nostre imprese, le nostre eccellenze artigiane e manifatturiere, con i distretti industriali che hanno saputo innovare restando fedeli sempre alle tradizioni.
Siamo protagonisti della cultura, con le nostre università, i nostri teatri, i nostri borghi, la musica e l’arte che ci rendono riconoscibili nel mondo.
Siamo protagonisti dell’innovazione, grazie alle tante realtà che investono in ricerca, tecnologia, sostenibilità, senza dimenticare mai l’essenza umana del lavoro. E siamo protagonisti di un turismo sostenibile e identitario, che non consuma il territorio, ma lo valorizza, che racconta la nostra terra come un luogo da vivere, non solo da visitare.
Il nostro compito, come istituzioni regionali, è quello di rafforzare questo patrimonio, di costruire ponti tra le Marche e il Paese, di fare in modo che ogni decisione nazionale tenga conto dei bisogni reali dei territori. Perché l’Italia cresce se crescono le sue Regioni, e le Regioni crescono se sanno lavorare insieme, in un clima di collaborazione, rispetto e fiducia reciproca.
Noi vogliamo testimoniare una politica capace di equilibrio, di ascolto e di responsabilità. Vogliamo rappresentare un’Italia che sa rinnovarsi senza rinnegare le proprie radici, che guarda al futuro senza dimenticare il valore delle proprie comunità, che affronta la modernità senza smarrire la propria identità.
Dobbiamo essere un laboratorio nazionale di buone pratiche, di solidarietà e di sviluppo.
Vogliamo continuare a esserlo con orgoglio, con spirito costruttivo, con la forza dei nostri valori. Perché essere marchigiani significa credere nel lavoro, nella serietà, nelle comunità e nella libertà.
E sono questi valori - gli stessi che hanno fatto grande l’Italia - che continueranno a guidarci nel nostro cammino.
Accanto alla visione nazionale e al ruolo che le Marche devono continuare a svolgere nel contesto del Paese, continueremo a impegnarci con determinazione e senso di responsabilità sui temi vitali per la nostra Regione dove i cittadini chiedono soluzioni e non promesse.
Sanità, turismo, imprenditoria, infrastrutture, e tutti i temi su cui il Consiglio regionale dovrà essere protagonista.
Desidero infine rivolgere un ringraziamento sincero a tutti i cittadini che con la loro espressione democratica mi hanno voluto ancora una volta qui.
Un pensiero affettuoso alla mia famiglia, che rappresenta la mia forza e le mie radici. Prima di tutto, nel ricordo di mio padre, il mio vero maestro di vita, che mi ha insegnato l’onestà, il rispetto e il valore della parola data. A mia madre, alle mie figlie e a tutti i miei affetti va il mio grazie più sincero: siete la mia bussola e la mia casa.
Care colleghe, cari colleghi, lavoriamo insieme per una Regione che continui ad essere un orgoglio per l’Italia, una terra capace di unire tradizione e modernità, radici e futuro, identità e innovazione. Servire le Marche non è un privilegio, ma un dovere. E io intendo farlo con tutto l’impegno, la passione e l’amore che ho per questa terra.
Grazie.
(applausi)
Elezioni dei Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa regionale
(Articolo 13, commi 1 e 3, dello Statuto regionale – articolo 8, commi 1 e 2 e articolo 10 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione dei Vicepresidenti dell'Assemblea, regionale.
In merito ricordo che l'elezione dei Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa è disciplinata dai commi 1 e 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dall’articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa.
Quanto alle modalità di voto:
- la votazione si svolge a scrutinio segreto con voto limitato ad uno;
- la scheda di voto è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome;
- non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista alcuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale; è invece possibile l'annuncio delle candidature alla carica di Vicepresidente;
Quanto alla procedura di voto che seguiremo, questa sarà la stessa con cui è avvenuta la precedente elezione.
Ricordo, poi, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dell'articolo 10 del Regolamento interno, risulteranno eletti Vicepresidenti il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti ed in caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i Consiglieri più anziani di età.
Ha la parola al Consigliera Mancinelli.
Valeria MANCINELLI. Grazie, Presidente. A nome dei gruppi di minoranza indico come nostro candidato per la Vicepresidenza, per una delle cariche di Vicepresidente, il Consigliere Enrico Piergallini.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie Presidente Pasqui, benvenuto in quest'Aula da Presidente.
Proponiamo come gruppi di maggioranza il Consigliere regionale Giacomo Rossi, anche per la sua esperienza da Consigliere regionale nella scorsa legislatura. Siamo certi che da Vicepresidente possa rappresentare al meglio le esigenze del Consiglio.
PRESIDENTE. Se non ci sono altre richieste di intervento, invito il Consigliere Segretario Barbieri a procedere alla chiamata dei Consiglieri in ordine alfabetico.
(Il Consigliere Segretario Barbieri effettua la chiamata dei Consiglieri)
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione:
Votanti n. 31
Voti validi n. 31
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Hanno ricevuto voti:
Giacomo Rossi n. 20
Enrico Piergallini n. 11
Proclamo eletti Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Giacomo Rossi ed Enrico Piergallini. Congratulazioni, li invito a prendere posto al tavolo della Presidenza.
(applausi)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Gentilissimi cittadini, esimi colleghi, è per me un onore poter ricoprire la carica di Vicepresidente del Consiglio regionale e per questo ringrazio tutti i colleghi che hanno voluto darmi fiducia, la stessa fiducia politica che in me hanno riposto il Presidente Francesco Acquaroli e i partiti di maggioranza, ai quali va altresì la mia gratitudine.
Consentitemi di ringraziare la squadra di Civici Marche e tutti i cittadini che hanno voluto darci e darmi fiducia e che oggi mi consentono di essere qui.
Consentitemi un'ulteriore riflessione. La mia nomina qui rappresenta l'esempio che tutti possono farcela, fino ad ambire, a ricoprire ruoli istituzionali anche di rilievo. E questo lo dico soprattutto ai tanti marchigiani che ancora vedono le istituzioni lontane e che credono che questo sia un mondo chiuso e irraggiungibile. No, non è sempre così e io ne sono una dimostrazione.
Io vengo dal niente, ma dietro questo niente c'è e c'è stato il mio tutto, la militanza, il sacrificio, gli ideali, una grande famiglia alle spalle e i nostri monti che inevitabilmente forgiano nell'anima e nello spirito.
Cercherò di portare avanti questo incarico con serietà, imparzialità e dedizione in aiuto del Presidente Gianluca Pasqui ed in collaborazione con tutto l'Ufficio di Presidenza.
Mi affido umilmente alla protezione della Virgo lauretana e al Santissimo Crocifisso di Apecchio. Grazie.
(applausi)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Piergallini.
Enrico PIERGALLINI. Grazie. Presidente Pasqui, Presidente Acquaroli, Assessori, Consiglieri, buongiorno a tutti e buon lavoro a tutti.
Oggi iniziamo! Scusatemi se parlo a braccio, ma sono abituato a fare interventi così piuttosto che scritti e se farò qualche errore …, l'emozione è tanta.
Ringrazio i colleghi che mi hanno dato questa fiducia dell'Alleanza per il cambiamento.
Sono nuovo nel Consiglio regionale, è un grande investimento che fate nei miei confronti per questi 2 anni e mezzo. Cercherò di essere all'altezza della vostra fiducia e della fiducia delle istituzioni.
Come è stato già detto dal Presidente, io sarò a servizio di questa istituzione. Ho apprezzato molto quello che ha detto il Presidente Pasqui riguardo alla concretezza dei marchigiani. Persone che hanno lavorato duramente e sono state capaci da una piccola provincia del mondo a farsi spazio nel mondo, ma accanto alla concretezza dei marchigiani c'è qualcosa di più. Se ci pensate, la siepe dalla quale si vede l'infinito nel mondo è conosciuta nelle nostre Marche perché le eccellenze marchigiane hanno saputo guardare all'infinito, andare oltre l'orizzonte e penso sia compito anche della nostra istituzione, dell'Assemblea legislativa, guardare alla concretezza e ai principi.
Tre cose soltanto per essere breve e non annoiarvi. Credo che la nostra Assemblea legislativa dovrà affrontare tre argomenti e sarò al servizio del Presidente per questo.
Nelle recenti elezioni l'astensionismo è stato altissimo. Molti marchigiani, come tanti altri italiani in tante altre regioni, non credono più nel valore del loro voto o sono distratti. Sarà necessario, secondo me, proprio come istituzione trasversale che rappresenta tutti, lavorare sulla partecipazione come principio di base della democrazia, affinché i cittadini riscoprano fiducia nelle istituzioni. Istituzioni che siano prima di tutto trasparenti. Non so chi di voi è stato a Lecce e ha visto il sedile di Lecce, quella struttura che sta sopra il teatro, è un edificio ogivale con quattro colonne, con le pareti trasparenti perché già allora, nel 1500, volevano che la politica fosse trasparenza. Le istituzioni trasparenti impegnate nella società sono istituzioni che favoriscono la partecipazione e la partecipazione si favorisce grazie all'appello alla nostra Costituzione antifascista. Perché il voto sia ottenuto con il grande sacrificio di tanti uomini e donne marchigiani e italiani. Quindi, far arrivare nella scuola, nei ragazzi, il valore della nostra Costituzione e il privilegio del loro voto credo che sia uno dei doveri della nostra Assemblea.
La seconda cosa, è un argomento molto attuale e che mi sta molto a cuore perché io sono un insegnante, ho lasciato la scuola con il dolore nel cuore, siamo in un periodo in cui le nuove tecnologie ci danno grandissime opportunità, molto vaste, connessioni impensabili, grandi quantità di informazioni per apprendere, ma possono anche mettere a rischio la democrazia. Le nuove tecnologie hanno radicalizzato e peggiorato, secondo alcuni teorici, il dibattito pubblico, lo hanno reso molto più oppositivo. Entrando in quelle che si chiamano le bolle dei social non si riconosce più l'altro perché uno vede la sua parte del mondo e non riesce ad accettare che gli altri vedano altre parti del mondo. La politica non è questo. La politica è dialogo ed è un dialogo che si fa anche dialetticamente trovando un'unificazione. Il nostro Consiglio credo che debba fare questo lavoro, già lo fa molto, attraverso i ragazzi, le scuole, comunicare un corretto uso delle nuove tecnologie, farne anche capire le potenzialità rischiose per la democrazia, perché queste tecnologie, voi lo sapete bene, si concentrano nelle mani di pochissime persone.
L'ultima cosa, vorrei essere al servizio di questa istituzione per comunicare il valore della pace in un mondo che in effetti è stato messo in crisi recentemente da conflitti drammatici, l'Ucraina e la Palestina. E siccome credo profondamente nell'autodeterminazione e nella libertà dei popoli, credo che questa Assemblea debba riconoscere lo Stato palestinese come un'aspirazione necessaria e indispensabile.
Pace significa, nella situazione di oggi, credere, credere profondamente nelle istituzioni internazionali, quelle che hanno la forza di mettere da parte le ambizioni ingiuste dei singoli Stati e farli dialogare tra loro affinché i conflitti si risolvano in maniera pacifica. Questo spirito della pace credo che sia un'altra cosa che la nostra Assemblea può comunicare ai marchigiani, soprattutto ai giovani marchigiani.
(applausi)
Elezione dei Consiglieri Segretari dell’Assemblea legislativa
(articolo 13, commi 1 e 3, dello Statuto regionale – articolo 8, commi 1 e 2, e articolo 10 del Regolamento interno.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca: “L'elezione dei Consiglieri Segretari dell'Assemblea legislativa regionale”, in merito ricordo che anche l'elezione dei Consiglieri Segretari dell'Assemblea legislativa è disciplinata dai commi 1 e 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dall’articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale.
Quanto alle modalità di voto, quindi, come nella precedente elezione:
- la votazione si svolge a scrutinio segreto con voto limitato ad uno;
- la scheda di voto è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome;
- non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista alcuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale; è invece possibile l'annuncio delle candidature alla carica di Consigliere Segretario.
Quanto alla procedura di voto che seguiremo, questa sarà la stessa con cui è avvenuta la precedente elezione.
Ricordo, poi, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dell'articolo 10 del Regolamento interno, risulteranno eletti Consiglieri Segretari il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti e, diversamente da quanto stabilito per la precedente votazione, in caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i consiglieri più giovani di età.
Ha la parola la Consigliera Mancinelli.
Valeria MANCINELLI. Grazie, Presidente. A nome dei gruppi di minoranza indico la nostra designazione, la nostra indicazione è la Consigliera Marta Roggeri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Per la maggioranza indichiamo il Consigliere regionale Marco Ausili. Uno, per l'esperienza che ha, due, è già lì, quindi fondamentalmente è pronto per il ruolo.
Battute a parte, sono certo che farà al meglio il suo lavoro all'interno dell'Ufficio di Presidenza.
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, invito il Consigliere Segretario Barbieri a procedere alla chiamata dei Consiglieri in ordine alfabetico.
(Il Consigliere Segretario Barbieri effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione:
Votanti n. 31
Voti validi n. 31
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Hanno ricevuto voti:
Marco Ausili n. 20
Marta Carmela Raimonda Ruggeri n. 11
Proclamo eletti Consiglieri Segretari dell’Assemblea legislativo regionale Marco Ausili e Micaela Vitri e Marta Carmela Raimonda Ruggeri, che invito a prendere posto nel tavolo riservato alla Presidenza.
(applausi)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Buongiorno a tutti. Per esprimere gratitudine e per salutare tutta questa Assemblea legislativa così significativa.
A tutti voi un augurio affinché possiate, possiamo continuare a lavorare insieme anche nei prossimi anni, tenendo ben fermo dentro di noi il rispetto per il quadro che abbiamo visto questa mattina comporsi in quest’Aula e intorno a quest'Aula. Un quadro fatto di tante, tante persone che sono venute ad ascoltare, a prendere nota, a prendere conoscenza di quello che qua stava accadendo. E allora, proprio questo, noi ci auguriamo che l'Assemblea possa essere sempre più e sempre meglio, un luogo in cui, certo, ci si confronta e spesso anche aspramente, ma un luogo in cui poi il conflitto in realtà si ricompone, un luogo in cui si ricompone quella frammentazione che è propria della nostra società, dei nostri territori. Un luogo dove tutti possono in qualche modo guardare come ad un posto dove si prendono le decisioni che fanno il bene dell'intero territorio, dell'intera comunità. Quindi ci auguriamo che questa Assemblea possa continuare a coinvolgere le persone, le persone che sono presenti nella nostra regione.
Un pensiero nostro va anche a coloro i quali hanno deciso, magari, di astenersi alle scorse elezioni, a loro e a tutti rivolgiamo il nostro pensiero e la nostra volontà di coinvolgere tutti nelle riflessioni e nelle scelte.
Un luogo questo tanto importante, in particolare in un'epoca come la nostra, un'epoca di forte globalizzazione in cui i processi globali influiscono in maniera determinante nelle vite di ciascuno di noi.
Ebbene, in questo contesto storico le istituzioni locali, come pure le comunità locali, possono rappresentare quell'argine a questi processi o comunque quella forza in grado in qualche maniera di contemperarli.
E allora guardiamo a questa Assemblea con la consapevolezza dell'importanza per la nostra vita e per la vita di tutti che rappresenta.
L'augurio, infine, è quello di poter continuare a lavorare guardando al Presidente Francesco Acquaroli, a questa Giunta, continuando a portare a termine un lavoro che è iniziato, un lavoro che è iniziato e che noi riteniamo stia facendo il bene di questo territorio: la cura delle persone, il rafforzamento dell'intera comunità.
E allora intorno a questo lavoro, al di là delle parti politiche, al di là delle diverse estrazioni, al di là delle diverse provenienze, mi auguro che ci possiamo unire per collaborare e fare qualcosa di bene e qualcosa di grande per il nostro territorio, per la nostra comunità.
Buon lavoro a tutti. Grazie.
(applausi)
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Care colleghe e cari colleghi, permettetemi innanzitutto di esprimere la mia più sincera gratitudine per la fiducia che i miei colleghi rappresentanti dei gruppi consiliari delle minoranze hanno riposto in me eleggendomi al ruolo di Consigliera Segretaria del Consiglio regionale delle Marche. Ricevere questo incarico è per me motivo di grande onore e, al contempo, un profondo stimolo ad agire con il massimo senso di responsabilità.
Sono consapevole della delicatezza e dell'importanza delle funzioni che l'Ufficio di Presidenza è chiamato a svolgere: garantire il corretto funzionamento dell'Assemblea legislativa, assicurare la trasparenza e l'efficacia dei lavori consiliari e, soprattutto, essere un punto di riferimento imparziale per tutti i gruppi politici. Vi assicuro che la mia azione sarà improntata alla lealtà istituzionale, alla collaborazione costruttiva e alla ricerca della massima condivisione.
Questo momento, tuttavia, ha per me un significato che va oltre il mero adempimento di un dovere. Come potete vedere tutti, sono l'unica donna a sedere in questo Ufficio di Presidenza, come accaduto nella passata legislatura in cui c’era la mia collega Micaela Vitri. Questa non è solo una constatazione, ma un monito. Spero vivamente che la mia presenza possa rappresentare un segnale forte: un invito e un incoraggiamento affinché le competenze, le energie e le prospettive delle donne trovino sempre più spazio e piena rappresentanza in tutti i luoghi decisionali, a ogni livello della nostra Regione.
Il mio impegno sarà totale. Lavoreremo insieme, con la determinazione che ci contraddistingue, per affrontare con lungimiranza le sfide che attendono le Marche. Il mio obiettivo è contribuire a un Ufficio di Presidenza che sia dinamico, inclusivo e che sappia sostenere l'attività legislativa nel migliore interesse dei nostri cittadini.
Grazie ancora per la vostra fiducia. Mettiamoci al lavoro con passione e dedizione. Grazie.
(applausi)
“Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in ordine al Programma di governo ed alla composizione della Giunta”
(Articolo 7, comma 2 dello Statuto regionale e articolo 11 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca “Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in ordine al Programma di governo ed alla composizione della Giunta”.
Prima di dare la parola al Presidente Francesco Acquaroli, informo che ai sensi del comma 2 dell'articolo 12 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale la discussione sulle comunicazioni è rinviata alla prossima seduta assembleare, che avrà luogo non oltre 15 giorni da oggi.
Ha la parola il Presidente Francesco Acquaroli.
(applausi)
Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Saluto e ringrazio il Presidente Pasqui. Voglio fare anche a lui, ai Vicepresidenti, ai Segretari dell'Ufficio di Presidenza i miei auguri per il lavoro per questa legislatura.
Un saluto, un ringraziamento lo voglio fare a tutti i Consiglieri regionali che oggi sono componenti di questa Assemblea legislativa, ma non posso non salutare e ringraziare i Consiglieri regionali, che hanno fatto parte dell’Assemblea legislativa della legislatura appena conclusa, ed anche i componenti della Giunta. Se oggi noi siamo qua, se oggi io sono qua, è anche grazie al loro lavoro, al loro sacrificio, alla loro passione, al contributo importante che hanno messo a servizio della Regione Marche.
Un ringraziamento lo voglio fare anche ai partiti che mi hanno sostenuto, alle forze civiche che hanno accompagnato l'attività di governo nella scorsa legislativa ed in questa campagna elettorale, a tutti i candidati che hanno partecipato alle elezioni regionali del 28 e del 29 settembre e che hanno portato un contributo importante di democrazia, di partecipazione e soprattutto di idee, di principi e di valori. Non sempre è facile essere eletti, ma il loro contributo ha tenuto alta la fiaccola della partecipazione e della democrazia nella nostra regione.
Ci tornerò più avanti, ma sicuramente è un tema, la nostra regione, tra quelle che sono andate al voto finora, è quella che ha avuto più partecipazione, ma il 50% degli aventi diritto che non esercitano il voto è un tema da trattare e credo che vada affrontato tutti insieme. Con la nostra singola azione giornaliera, a mio avviso, si può dare un contributo per riaccendere la fiducia nelle istituzioni, la credibilità nelle istituzioni come strumento di affermazione dei diritti di tutti e del bene comune.
Penso che la legislatura che si è appena conclusa, la campagna elettorale che si è appena conclusa, abbiano contribuito, per quello che mi riguarda, per quello che ci riguarda, ad accendere una grande speranza per la nostra regione.
Tante sono le cose che abbiamo fatto e che vorremmo continuare a fare nei prossimi anni, cercando di completare le riforme e di completare quella visione che a nostro avviso è la migliore soluzione alla competitività della Regione Marche.
La nostra è una società sempre più complessa, sempre più veloce, che comporta nella responsabilità di chi governa anche la necessità di saper dare risposte veloci, ma nel frattempo e nel contempo le risposte devono essere anche le migliori possibili, che rappresentano le peculiarità dei nostri territori, la particolarità della nostra regione, che è l'unica che si declina al plurale, ma che rappresenta ed ha insita una grande eccellenza, che ha bisogno quotidianamente di essere messa a terra e sostenuta dalle istituzioni.
Mi permetto di partire da un fattore che a mio avviso è stato ed è fondamentale, il senso di appartenenza alla regione e la coesione della nostra regione.
La nostra regione è fatta di piccole, piccolissime realtà, peculiarità che sono legate soprattutto alla municipalità, se volete anche ad una tradizione localistica. Questo però non deve mai precludere l'aspetto della coesione di un territorio, che può dire veramente tanto e può essere un valore aggiunto qualora riusciamo a metterlo in condizione di tornare al massimo della propria competitività per poter riscoprire che sono le peculiarità che ci appartengono.
La coesione parte da qua, parte dalle istituzioni, parte dal Governo, parte dal Consiglio regionale, parte dal nostro modo di porci nei confronti delle amministrazioni locali, parte dal nostro modo di porci nei confronti delle priorità che diamo alla nostra azione di governo ed anche alla nostra azione legislativa, cercando sempre di mettere al primo posto dell'ordine del giorno l'importanza della centralità del bene collettivo, superando i particolarismi che molto spesso tendono ad allontanare i territori e le persone dalle istituzioni.
Questo è un appello che faccio, è stato un tratto saliente della legislatura che ho avuto l'onore di guidare nello scorso mandato e vuole essere anche un tratto saliente ed essenziale della legislatura che si apre e del governo di questa nostra Regione. Cerchiamo di unirci sempre di più.
A volte le scelte che dobbiamo compiere possono essere anche difficili per alcuni territori perché magari dobbiamo dare delle priorità, priorità non devono servire ad essere cavalcate per dividere, ma per dare risposte a chi ha più bisogno, tenendo bene in mente sempre che il bene comune si costruisce tutti insieme.
Sono stati anni 5 anni complicati, all'inaugurazione della scorsa legislatura, il primo giorno, vivevamo uno scenario particolarmente complesso. C'erano i plexiglas, le mascherine, il distanziamento. Ricordo un clima surreale.
Sono stati 5 anni in cui abbiamo cercato di mettere mano a delle riforme che hanno dato risposte anche, se volete, radicali. Partendo dal tema più sentito sia dal punto di vista del bilancio della nostra regione che per la priorità che rappresenta per tante fasce del nostro territorio, per tutto il nostro territorio, la sanità. Una questione che è stata anche al centro del dibattito nella campagna elettorale, oltre che nello scorso mandato. Un tema che noi abbiamo affrontato con una riforma radicale, che ha costituito 5 nuove aziende, ha cercato di rilanciare l’INRCA, ha cercato di dare una visione, un ruolo agli Ospedali riuniti che rappresenta un orgoglio per questa nostra regione. L’abbiamo fatto con l'approvazione nel 2023 di un nuovo piano socio-sanitario, con l'approvazione degli atti aziendali e vorrei tantissimo che nel corso dei prossimi mesi, nei prossimi anni, quel piano socio-sanitario possa vedere una revisione perché è giusto che con l'andamento e il cambiamento dei tempi si possa revisionare ciò che nel 2023, all'indomani di una pandemia, era stato approvato, cercando di adeguarlo sempre di più alle esigenze della nostra comunità. Ma attenzione, cercando di raccogliere i frutti che questa riforma che noi abbiamo approvato sta portando a terra e rilanciare sempre la sfida dell'organizzazione e degli obiettivi che la sanità regionale deve approvare. Non escludo che gli atti aziendali, che sono di una complessità enorme, possano essere uno strumento da adeguare, non adesso, l'abbiamo appena approvati, ma fra qualche tempo, fra qualche anno, come tutte le aziende nel settore privato fanno nella propria programmazione, sarà importante raccogliere le sfide, le tecnologie, anche l'aumento del personale sanitario, che credo dovrà essere un fattore che dovremmo recuperare in questi anni.
Ecco, credo che insieme ai maggiori trasferimenti da parte dello Stato, la revisione del piano socio-sanitario e la revisione degli atti aziendali debbano essere un obiettivo di questa legislatura. come un obiettivo di questa legislatura deve essere il contrasto alle liste d'attesa, mettendo sempre più risorse, programmazione che possa andare a restituire il diritto alla salute, alla sanità a tutti e prima possibile, cercando di incrementare, come abbiamo fatto in questi anni, la produttività del nostro sistema pubblico, anche cercando di abbattere l'inappropriatezza delle prestazioni, che è un altro fattore che ha condizionato e che condiziona non solo le Marche, ma in tutta l’Italia la sanità.
Un altro obiettivo a cui abbiamo lavorato sono i punti salute, con il raggiungimento di un accordo anche con i medici medicina generale, che sono le aggregazioni funzionali territoriali. Recuperare, ricostruire la sanità del territorio in una regione che ha un'alta vocazione periferica, con tanti borghi che sono un orgoglio, ma sono anche comunità remote rispetto alle realtà urbane più grandi. Diventa quindi fondamentale recuperare e ricostruire sempre di più la sanità di prossimità perché è la risposta immediata ad una popolazione che invecchia, ad una popolazione che sta attraversando il problema della denatalità. Con l’impoverimento dal punto di vista demografico di certe aree noi dovremo cercare di creare un'inversione di tendenza, riportando i servizi. L’abbiamo fatto, è iniziata questa azione, dobbiamo proseguirla con forza e con determinazione perché, a mio avviso, a nostro avviso, solo così potremo cercare di dare quelle risposte tanto utili a decongestionare i pronto di soccorso e ad abbattere, se vogliamo, anche l’inappropriatezza a cui ho fatto riferimento poco fa.
Poi c'è il tema delle tecnologie. 5 anni fa, nel ben mezzo della prima e della seconda ondata della pandemia, in quest'Aula si iniziava a discutere di un processo che poi sarebbe stato ineludibile: la digitalizzazione. Ci sembrava di cogliere un fenomeno che ci avrebbe accompagnato per anni, a distanza di pochi mesi il termine digitalizzazione è stato sostituito - un processo che deve essere completato e portato a termine – da intelligenza artificiale. Un termine a cui non possiamo sottrarci.
L'intelligenza artificiale è una sfida anche per la pubblica amministrazione, anche e soprattutto per la sanità. L'intelligenza artificiale messa a servizio di una programmazione seria e corretta può essere uno strumento di aiuto, può essere uno strumento che dà risposte utili al sistema per raggiungere gli obiettivi che il sistema stesso si deve porre e si può porre nell'arco di questa legislatura, ma non solo. Dobbiamo essere pronti.
Ho detto prima che la società in cui viviamo è complessa, veloce, con delle variabili che cambiano repentinamente e con scenari economici e politici geopolitici che si rincorrono in maniera compulsiva.
Ecco, in questo scenario complessivo la nostra regione deve cercare di restare all'altezza della sua storia ed anche delle aspettative delle imprese, del tessuto socio-economico e dei nostri giovani. Lo dobbiamo fare tenendo sempre presente in maniera forte che quello che riusciamo a compiere nelle istituzioni, se lo facciamo in maniera metodica ed anche in maniera, diciamo, di servizio, fino in fondo, con l'ascolto, con la concertazione, con il coinvolgimento dei corpi intermedi, degli enti locali …, ecco, può diventare questo metodo uno strumento che ci rafforza, che ci dà centralità e che soprattutto ci fa restare all'avanguardia delle priorità della nostra regione e ci fa restare in piena sintonia col territorio. È uno strumento fondamentale per le istituzioni e per il governo quello della concertazione, che abbiamo posto al centro negli scorsi 5 anni e deve essere ancora di più rafforzato.
In un'epoca veloce, con il dialogo pieno ed in sintonia con le università, con l’istruzione, con il settore economico, con il settore sociale, noi riusciamo ad rappresentare fino in fondo i cambiamenti che il nostro territorio subisce e che vive, ecco, per far sì che non li subisca, ma che possa viverli anche come un'opportunità.
Ecco, non posso non parlare in questa prima occasione di quella che è la sfida delle fragilità, che vediamo sempre più forti. La pandemia ci ha lasciato una società con più problematiche e queste fragilità le dobbiamo accompagnare anche grazie al dialogo con il terzo settore.
Le fragilità, le dipendenze, le difficoltà legate anche alle disabilità, le abbiamo vissute in questi 5 anni cercando di fare tutti gli sforzi possibili, immaginabili. Li dobbiamo vivere, affrontare con ancora più forza, con più determinazione in questa legislatura per dare un pieno servizio, un pieno compimento e una piena vicinanza a quelle categorie che hanno più bisogno di tutti e che devono rappresentare una fortissima priorità.
Per questo nel rappresentare e nell’illustrare le deleghe, che sono state distribuite, non posso non citare un’istituzione di un settore particolare che va in questa direzione. Come diventa fondamentale l'attenzione, in una popolazione che invecchia, agli anziani. Gli anziani, che molto spesso ed anche a causa della trasformazione della società si sentono più soli, diventano l'anello fragile di questa società. Questo non lo dobbiamo permettere perché una civiltà degna di questo nome deve essere in grado di essere vicino a chi più di noi, prima di noi, ha dato un contributo determinante in termini di lavoro, di benessere in termini di ricchezza allo sviluppo della nostra società. Quindi dovremmo lavorare con più forza, con più determinazione anche in questa direzione.
Prima mi riferivo alle fragilità e alle dipendenze, anche rispetto a quello che sta emergendo nella società ed anche nella nostra regione, con la collaborazione con tutti i livelli istituzionali noi dobbiamo cercare di intercettarle e di dare il nostro contributo alla risoluzione, trasversalmente, con tutte le istituzioni che vivono questo momento e che possono essere come noi e con noi una parte determinante per il superamento di questa di questa fase.
Il territorio. Negli scorsi 5 anni abbiamo vissuto momenti drammatici. Era il 15 settembre del 2022 quando un'alluvione tornava al colpire l'entroterra della provincia di Pesaro, la Valle del Misa, del Nevola. Uno sforzo enorme messo in campo, insieme a quello per la ricostruzione del sisma del 2016, per dare un contributo di programmazione e di manutenzione straordinaria al territorio della Regione Marche.
Un territorio bellissimo che attrae. Anche oggi sulla stampa leggiamo dell'interesse di tanti stranieri nei confronti del mercato immobiliare della nostra regione, però è un territorio che ha una fragilità che deve essere programmata e governata. Lo abbiamo fatto con investimenti importanti, utilizzando la programmazione europea, utilizzando i fondi che il Governo Meloni ha messo a disposizione della nostra regione per affrontare quella criticità e anche quelle degli anni successivi, 2023 e 2024, quando siamo stati colpiti da altre due alluvioni. L’abbiamo fatto stanziando 7 milioni di euro del bilancio ordinario per programmare la manutenzione dei nostri fiumi.
La sfida della sicurezza del nostro territorio deve essere una sfida, che però a mio avviso fa un passo ulteriore. Anche come Assemblea legislativa, non solo come governo della nostra regione, dobbiamo cercare uno strumento che possa metterci in condizione di dare risposte più repentine e soprattutto risposte all'altezza di quella che è la sicurezza del nostro territorio. Lo dobbiamo fare cercando soluzioni che possono essere all'avanguardia e che possono essere allo stesso tempo efficaci ed efficienti. Su questo chiederò a tutti i gruppi e al Presidente di lavorare prima possibile perché ritengo che un territorio che vuol tornare ad essere pienamente competitivo deve necessariamente essere sicuro e deve essere anche un territorio che sa svilupparsi.
Negli scorsi 5 anni abbiamo approvato la legge del governo del territorio. Sappiamo che quella legge va rivista, è un impegno che abbiamo preso e che dovremmo portare fino in fondo perché tramite la revisione di quella legge e tramite l'aggiornamento del piano socio-sanitario, noi dovremmo essere pienamente in grado di accompagnare e valorizzare il territorio e lo sviluppo della nostra comunità regionale e della nostra economia.
Lo sviluppo economico. Abbiamo attraversato e stiamo attraversando una fase di resilienza, le nostre imprese riescono a restare competitive nonostante le difficoltà dei mercati internazionali e le difficoltà di alcuni settori strategici, che hanno rappresentato per anni un punto di riferimento per tante nostre imprese sul territorio. Noi però abbiamo fatto tanto in questi anni, ci arriverò, anche utilizzando la programmazione europea ,che è uno strumento che ci è stato messo a disposizione e che oggi ci vede all'avanguardia tra tutte le Regioni italiane per la capacità di spesa e per la capacità di mettere a disposizione del nostro territorio risorse vincolate, non con una prospettiva assistenzialistica, ma con risorse vincolate ad una visione di sviluppo, di competitività, che sappia far crescere il nostro territorio. Dobbiamo continuare in questa direzione sempre di più.
Noi siamo in una fase a cavallo tra il completamento della vecchia programmazione e la realizzazione della nuova. In questa fase di completamento del vecchio e di programmazione del nuovo, dobbiamo recuperare risorse per continuare il sostegno al nostro sistema economico. Penso all'alta specializzazione che deve accompagnare e crescere sempre di più all'interno del nostro tessuto fatto di micro, piccole e medie imprese.
Penso all'innovazione che è un altro strumento irrinunciabile. L'innovazione va di pari passo con la formazione, con le università, con l'istruzione superiore, con la tecnologia, con la digitalizzazione, con l'intelligenza artificiale e con le competenze. Noi dobbiamo spingere, coordinandoci sempre di più in questa direzione. La nostra regione …, in Italia il made in Italy va difeso, va portato in tutto il mondo anche spingendo sull'internazionalizzazione, però per restare competitivi è fondamentale innalzare sempre di più il livello della nostra capacità produttiva e lo dobbiamo fare sostenendo le micro, piccole e medie imprese, che sono il cuore pulsante della nostra economia, collaborando anche con l'industria che è un altro settore.
La nostra manifattura è un'eccellenza, ma noi sappiamo che solo con gli ecosistemi innovativi, solo cercando di sviluppare redditi di impresa e aggregazioni possiamo dare un futuro più forte al nostro tessuto economico. Lo dobbiamo fare lavorando tantissimo sui giovani, l’abbiamo detto in questa campagna elettorale, abbiamo cercato di farlo anche durante la scorsa legislatura, diventa il tema dei temi.
Noi abbiamo una popolazione invecchia, abbiamo un indice demografico che parla da solo e che ci deve vedere fortemente concentrati a trattenere nella nostra regione i giovani, cercando di far rientrare quelli che sono andati via e di attrarne anche altri. Lo dobbiamo fare per loro ed anche per noi, per il nostro sistema economico che ha bisogno di risorse da mettere a disposizione del rilancio e della competitività del sistema stesso. Girando in questi mesi, girando in questi anni, troppe volte abbiamo sentito a tutti i livelli, le piccole imprese, come le grandi imprese, che sono alla ricerca di manodopera specializzata, sono alla ricerca di professionalità qualificate e sono disposte a fare degli sforzi per cercare queste figure chiave. Ecco, credo che le istituzioni regionali, il governo della nostra regione debba fare ancora di più rispetto a quanto fatto in questi anni. Ricordo i corsi per la formazione, gli ITIS, ricordo quanto abbiamo fatto in termini di formazione, siamo la prima regione d'Italia per l'utilizzo dei fondi sociali europei, quindi significa che già tanto è stato fatto, però questa sfida va rilanciata anche con strumenti innovativi volti a sollecitare e intercettare queste esigenze, coniugando sempre di più la domanda da parte delle imprese, la capacità di offerta formativa fatta dalle scuole superiori e dalle università e le esigenze dei giovani. È un obiettivo prioritario di questo mandato, a cui vogliamo dare risposte importanti. Su questo dobbiamo potenziare ancora di più quanto fatto con le start up. Siamo la prima regione per start up innovative su società di capitale in Italia. Dobbiamo lavorare sempre di più per sostenerle e per fare nuovi incubatori che possono consentirci di restare all'avanguardia in questo settore.
Va sicuramente riservata un'attenzione anche al passaggio generazionale che spesso diventa un momento centrale nella vita delle nostre imprese, che va gestito con estrema intelligenza, maturità e responsabilità.
Uno strumento più importante che il governo nazionale ha pensato per la nostra Regione, da regione in transizione, e per la Regione Umbria è la zona economica speciale. Avete visto l'approvazione che è avvenuta l'altro giorno al Senato, quindi il Governo e il Parlamento stanno facendo in maniera anche abbastanza repentina il proprio compito. Noi dobbiamo essere altrettanto bravi a non dividerci su questo strumento, cercando di potenziarlo e cercando il dialogo con il governo, con la Comunità europea per renderlo ancora più forte rispetto a quello che noi possiamo immaginare. E’ uno strumento che ha una capacità dirimente, come la semplificazione che a mio avviso è la peculiarità più forte che la zona economica speciale può portare alle altre azioni che sono previste da questo strumento. Credo che noi dobbiamo trarne i maggiori benefici possibili perché in questa fase così complessa, così delicata per l'Italia e per l'Europa a livello economico, la nostra Regione deve avere la responsabilità e la capacità di saperlo applicare al meglio. E questo va fatto con il coinvolgimento delle categorie, dei corpi intermedi, dei sindacati, va fatto dialogando con le imprese direttamente, con gli enti locali, affinché con estrema razionalità e pragmatismo, ma anche con capacità programmatica, si possano individuare le migliori strategie possibili. Mi riferisco alla 107.3.C che sicuramente è una misura importante della zona economica speciale. Noi ci impegneremo per l'ampliamento e per far sì che questa area possa essere potenzialmente la migliore risposta possibile all’opportunità che ci viene data.
Voglio andare avanti parlando di altri settori, della pesca, dell'agricoltura, del turismo, del commercio, settori nevralgici e strategici come la cultura. Noi abbiamo approvato qualche anno fa la legge sui borghi che rappresenta l'essenza della nostra comunità marchigiana, della nostra identità marchigiana. Intorno ad essi c'è un grande potenziale, che è appunto dato da queste strategie che possiamo perseguire.
L'agricoltura rappresenta un settore primario, lo è non solo dal punto di vista, diciamo, del della parola, ma lo è per l’importanza nella capacità e nella potenzialità di dare reddito a tutte le imprese agricole, di dare competitività e manutenzione al nostro territorio. Lo dobbiamo fare cercando di andare a interpretare le priorità di questo settore strategico. Penso, lo voglio dire subito, al contrasto alla fauna selvaggia che troppo spesso compromette il raccolto dei nostri imprenditori. Lo dobbiamo fare cercando di valorizzare il prodotto, le filiere, di rendere queste nostre eccellenze più forti, più promosse, più conosciute nel mondo. Lo dobbiamo fare cercando di spingere verso l'industria agroalimentare, dove c'è la possibilità di farlo. Valorizzando, non rinunciando alla valorizzazione delle nostre straordinarie eccellenze. Così anche nel settore della pesca in cui interventi strategici dal punto di vista delle infrastrutture sono stati programmati e spero quanto prima possano essere messi a disposizione. Un altro settore nevralgico e strategico della nostra economia, dell'economia del mare.
Il turismo è cresciuto in questi anni. La nostra è una regione che ha aumentato di 1 milione le presenze. Anche in questa stagione, anche in questa annualità, siamo rimasti nello standard dello scorso anno. Vedremo quello che diranno i numeri a fine anno. Sicuramente è un turismo che cambia, un turismo diverso, un turismo più veloce, più esigente. Abbiamo messo in campo tante risorse anche per sostenere le strutture ricettive. Dobbiamo continuare a farlo e dobbiamo continuare a farlo con più dedizione e più coordinamento tra tutti quelli che possono essere dei settori strategici.
Abbiamo appena parlato di pesca e agricoltura, ma anche la cultura ed il paesaggio sono patrimoni che noi dobbiamo mettere a disposizione, cercando di valorizzarli e far sì che anche l'occupazione e la competitività possano portare un valore aggiunto.
Poi voglio parlare …, faccio un piccolo inciso, sicuramente le sfide sono tantissime, dovrei parlare per ore, ma ho cercato di condensare le priorità a cui vogliamo mettere mano fin da subito, sapendo che tanti argomenti non saranno trattati in questa seduta, ma saranno ripresi nel corso delle prossime settimane, dei prossimi mesi, con riunioni apposite da parte degli Assessori, organizzando una fase, diciamo, di programmazione di inizio legislatura volta ad intercettare a 360° e più possibile le esigenze del nostro territorio.
Le infrastrutture, un altro settore dove il gap fa della nostra una delle regioni con più difficoltà di mobilità, sia attiva che passiva, perché se è difficile dalla nostra regione raggiungere altre destinazioni, è anche difficile da altre destinazioni raggiungere la nostra regione. Questo è un fattore che ci penalizzava e ci penalizza perché, ad esempio, l'impatto dell'aeroporto sul turismo straniero è stato assolutamente positivo. Il rilancio e la crescita dell'aeroporto sono coincisi esattamente con la crescita del turismo straniero, ma non è solo a livello turistico, anche a livello professionale, a livello di attrattività degli investimenti. Noi dobbiamo immaginare l'importanza e la strategicità delle infrastrutture e allora dobbiamo continuare a lavorare.
Prima di tutto il porto di Ancona è una delle infrastrutture simbolo, l’Autorità portuale, che deve crescere e deve tornare ad essere attrattivo per le merci ed i passeggeri. E’ strategico all'interno del mare Adriatico e del mare Mediterraneo, che sappia anche candidarsi sulle direttrici nazionali e internazionali come porto di riferimento, e questo lo dobbiamo fare completando le infrastrutture che sono state cantierate, il raddoppio della statale 16, l'ultimo miglio, ed anche quelle che devono raccogliere la sfida della crescita del porto.
Penso, anche se non è di nostra diretta competenza istituzionale, al nuovo piano regolatore e alla costruzione della cosiddetta penisola. Una priorità fondamentale che pone il porto di Ancona e delle Marche come strumento di crescita del nostro territorio e delle altre infrastrutture.
Voglio pensare alle trasversali: la Salaria, il completamento della strada statale 76, la Fano-Grosseto. Abbiamo parlato in tante occasioni della galleria della Guinza, ci sono le risorse per la programmazione e la progettazione della seconda canna, ma dobbiamo dare risposte sempre più forti e sempre più importanti alla realizzazione di queste trasversali che rappresentano un'opportunità economica e un’opportunità di sviluppo anche per il nostro entroterra, la Pedemontana. Poi c’è l’A14 e l'alta velocità, che insieme al porto rappresenta un’ infrastruttura irrinunciabile. Oggi abbiamo la nomina del commissario, che deve mettersi insieme al Ministero ed alla Regione a disposizione del territorio per comprendere quello che è il tracciato ideale, per comprendere le soluzioni più importanti da mettere subito a disposizione dei tecnici al fine di velocizzare il più possibile la progettazione e la realizzazione di questa infrastruttura.
Del lavoro ho detto prima parlando del nostro territorio e della forza delle nostre imprese. Il lavoro è un aspetto importante su cui concentrarsi. Lo dobbiamo fare anche in virtù delle tante crisi industriali che abbiamo visto in questi anni. È importante essere sempre attenti a quello che avviene, cercando di scongiurare e di anticipare i fenomeni che creano così tanto allarmismo nella nostra popolazione ed un impatto negativo sul nostro territorio.
La ricostruzione post sisma, un altro aspetto fondamentale da seguire. Ieri ricorreva una data particolarmente significativa e oggi non possiamo ripartire in questa legislatura senza mettere al centro l'attenzione nei confronti di quei territori, di quelle comunità, di quelle persone che a 9 anni di distanza ancora non sono riuscite a tornare nelle proprie abitazioni. Per i centri storici, che ancora, purtroppo, non riescono a tornare alla normalità. Tantissimo è stato fatto, dobbiamo mettercela sempre di più, non solo nella ricostruzione.
Ringrazio l'Ufficio speciale della ricostruzione e ringraziando l'ufficio speciale della ricostruzione voglio ringraziare tutta la struttura dirigenziale, tutti i dipendenti della nostra Regione a tutti i livelli, partendo chiaramente dalla sanità, ma non solo della sanità, di tutti gli altri settori che in questi anni, con il loro lavoro e la loro dedizione ci hanno consentito di raggiungere importanti obiettivi. L'auspicio è che nei prossimi anni si possa continuare con questa collaborazione leale fatta di confronto, di sinergia, capacità nel dialogo di mettersi a disposizione delle esigenze della comunità marchigiana.
La ricostruzione è una priorità. insieme alla ricostruzione materiale, alla ricostruzione delle infrastrutture, delle strutture pubbliche, noi dobbiamo rilanciare l'economia, la socialità di quei territori così profondamente feriti. Dobbiamo farlo con la vicinanza, che è un fattore da cui non possiamo mai prescindere. Dobbiamo farlo anche tenendo sempre presente queste priorità nelle nostre azioni amministrative e di governo del territorio, facendolo con i servizi, con il trasporto pubblico, con gli investimenti, che vanno favoriti, cercando di interpretare il dramma di chi 9 anni fa, perdendo la propria abitazione ha perso la propria quotidianità, la normalità, la sua essenza Ecco, noi dobbiamo riaccompagnare le persone nel rientro graduale alla normalità e alla competitività di quei territori. Il metodo, a mio avviso, è fondamentale e quando parlo di metodo parlo di uno strumento da cui non possiamo mai prescindere. È un metodo, non è l'obiettivo, ma fa la differenza. Noi dobbiamo fare, come abbiamo fatto nei 5 anni del nostro mandato, uno strumento di servizio nei confronti della comunità, mai le istituzioni possono e devono servirsi delle proprie funzioni per altri obiettivi che non siano quelli di dare maggiori risposte più equilibrate possibili e ricostruire un approccio per il bene comune. Ci sono tanti altri …, quindi io lo chiederò come ho fatto, ma sono sicuro che è una richiesta che sarà facilmente raccolta dalla Giunta.
Lo chiedo a tutto il Consiglio regionale, a tutte le forze politiche. Saranno anni complicati, complessi, non saranno anni facili perché gli obiettivi che ci siamo posti presuppongono il lavoro, il sacrificio, la passione, la determinazione, la competenza e lo spirito di servizio. Saranno, come ho detto, anni complessi, ma se sapremo essere uniti, coesi, se sapremo rispettarci, essere leali, mettere gli interessi dei marchigiani, sempre e solo gli interessi dei marchigiani, al primo posto, sono convinto che saremo in grado di dare quelle risposte come abbiamo fatto negli scorsi 5 anni.
Le migliori risposte possibili nel dialogo, nella concertazione con un governo che ha saputo ascoltarci, che ha saputo prendere finalmente in considerazione le esigenze della nostra Regione, che si stanno tramutando non solo in risorse, ma nell'accoglimento di una visione strategica e fondamentale per mettere le Marche, le aree interne della nostra regione e la dorsale adriatica, in condizioni di essere competitive, di essere attrattive.
Ho detto prima che sono felice di vedere tanti giovani nelle istituzioni. Questo è per noi un elemento di orgoglio perché i giovani che sono nelle istituzioni rappresentano un valore aggiunto, una linfa vitale che può dare un grande contributo. Penso che l'esperienza sia un elemento importante nelle istituzioni, come nella vita, irrinunciabile. L'esperienza è un valore che va riconosciuto, però la passione, la determinazione, la spinta e l'energia che possono mettere i giovani sono fondamentali in una società così veloce, come ho detto prima. La possibilità di avere chi può dare il proprio contributo perché vive queste nuove generazioni, a mio avviso, è imprescindibile e fondamentale.
Una delle prime iniziative che prenderemo sarà l'ampliamento della Giunta. C'è una legge che ce lo consente, che è stata approvata e io accolgo a parità di risorse questa opportunità. Vi voglio raccontare un altro aspetto, negli ultimi giorni della campagna elettorale, nei dibattiti che ci sono stati con le associazioni di categorie, con il terzo settore, con le associazioni di volontariato, con chi quotidianamente è a contatto con le fragilità, con le disabilità, con i disagi, c’è stata rappresentata la necessità di avere figure di riferimento forti e autorevoli. Noi abbiamo vissuto un'epoca, dal 2012 circa, in cui, a causa dei tagli per una visione molto burocratica della politica e delle istituzioni, si è arrivati a fare del nostro territorio, diciamo, un territorio più debole e più fragile. L’abbiamo visto nella sanità dove addirittura non erano state programmate neanche le sostituzioni dei medici di medicina generale, la sostituzione del personale. Non vogliamo prendere più risorse - la legge prevede che gli ampliamenti si possono fare a parità di risorse - però riteniamo fondamentale dare uno strumento forte al governo di questa Regione per dare un contributo importante all'ascolto, alla concertazione, alla programmazione, alla risoluzione di più materie possibili. Quindi, è uno degli obiettivi che ci poniamo, restituire più forza e più centralità ai marchigiani, tramite la capacità del governo di saper intercettare e saper dialogare.
Negli anni scorsi abbiamo vissuto tante emergenze, ho parlato della pandemia e degli alluvioni, ma vivere un’epoca in cui l'inflazione ha sfiorato il 10% non è stato assolutamente semplice.
Le emergenze hanno fatto sì che quasi tutti i membri della Giunta fossero impegnati quotidianamente a rincorrere questi tipi di azione. Noi vogliamo, tramite l'ampliamento, non solo affrontare le emergenze, ma affrontare la programmazione.
Ho detto dell’importanza delle istituzioni di essere più interpreti delle esigenze, delle aspettative, con un dialogo profondo con il territorio, anche per il futuro del territorio.
Aprendo ho parlato della partecipazione. Vedete, io credo nella politica come strumento di affermazione delle comunità e credo che la partecipazione sia il metodo con cui viviamo la nostra esperienza e le istituzioni possono fare la differenza.
È una magra consolazione vedere la nostra Regione al 50%. Sicuramente non è un risultato di cui vantarsi perché ci avrebbe fatto piacere poter raccontare altre percentuali, ma abbiamo visto nelle tornate elettorali delle altre Regioni addirittura percentuali più basse e più preoccupanti rispetto alla nostra.
L'ultimo richiamo prima di salutarvi lo faccio alla capacità che possiamo avere girando i territori, cercando sempre con competenza e con il massimo sforzo di ascoltare, non solo di ascoltare, di portare il senso profondo delle istituzioni nelle nostre comunità. Anche con un dialogo che sappia tornare ad essere centrale, rispettato, che sappia tornare ad essere all'altezza delle aspettative della nostra comunità, capace di interpretarne le esigenze ed anche di attrarne l'attenzione.
Troppo spesso i toni esasperati vissuti nella campagna elettorale ed anche nella legislatura precedente non sono serviti ad avvicinare le persone, ad attrarre l’interesse dei giovani. Non sono serviti. Credo che si possano avere diversità di vedute nel rispetto e con toni che possono essere concilianti e soprattutto attrattivi nei confronti della nostra comunità. I toni insieme al metodo possono rappresentare la sfida che queste istituzioni regionali si danno per dare le risposte alle esigenze della nostra comunità marchigiana.
Vi ringrazio, dovrei citare tanti altri aspetti, ma, ripeto, credo che avremo occasione nel dibattito, che si terrà fra entro 15 giorni, di specificare, anche rispondendo agli interventi che ascolterò.
Prima di chiudere do lettura delle deleghe che sono state assegnate con le nomine ai componenti della Giunta della nostra Regione:
- Enrico Rossi, che ha anche il ruolo di Vicepresidente, avrà agricoltura, sviluppo rurale, zootecnia, agriturismo, enoturismo, olio turismo, pesca marittima, alimentazione, foreste, industria agroalimentare, bonifica, governo del territorio e urbanistica, demanio, demanio marittimo, istruzione, università e diritto allo studio, polizia locale e politiche integrate per la sicurezza, immigrazione, cooperazione territoriale europea, cooperazione internazionale allo sviluppo;
- Francesco Baldelli: infrastrutture, lavori pubblici, edilizia sanitaria e ospedaliera, edilizia scolastica e sportiva, valorizzazione del patrimonio, trasporti e reti regionali di trasporto, viabilità, piste ciclabili e ciclovie, politiche per la montagna, aree interne, marchigiani nel mondo, valorizzazione eccellenza;
- Giacomo Bugaro: sviluppo economico, industria, artigianato, cooperazione, ricerca industriale, innovazione e specializzazione intelligente, intelligenza artificiale, internazionalizzazione e attrazione degli investimenti, aggregazioni, reti di impresa e ecosistemi, zona economica speciale, credito, aree di crisi industriali, politiche comunitarie, porto, aeroporto, interporto, produzione e distribuzione dell'energia, green economy e blu economy, fonti rinnovabili, caccia e pesca sportiva;
- Paolo Calcinaro: sanità, tutela della salute, politiche sociali per la famiglia, natalità, infanzia, anziani, disabilità e inclusione sociale, sistema dei servizi sociali per le fragilità e programmazione integrata socio-sanitaria, veterinaria;
- Tiziano Consoli: lavoro, tutela e sicurezza del lavoro, formazione professionale, professioni, previdenza complementare integrativa, valorizzazione di beni ambientali, tutela del paesaggio, parchi e riserve naturali, cave, rifiuti, risorse idriche, difesa del suolo e della costa, edilizia pubblica, edilizia residenziale pubblica, protezione civile, acque minerali, termali e di sorgente, terzo settore, economia sociale, partecipazione, volontariato, politiche giovanili, sport e promozione sportiva, digitalizzazione, enti locali e servizi pubblici locali;
- Francesca Pantaloni: bilancio, finanze, provveditorato ed economato, rapporto con le agenzie, gli enti dipendenti e le società partecipate, organizzazione e personale, pari opportunità.
Al Presidente della Giunta regionale, cioè a me, sono riservate le seguenti competenze: rapporti con le istituzioni internazionali, comunitarie, nazionali e locali, rapporti con il capoluogo regionale, programmazione, affari generali, istituzionali e legali, sistema statistico, persone giuridiche private, ordinamento dell'informazione e della comunicazione, nomine, ricostruzione, turismo, borghi, commercio, fiera e mercati, tutela dei consumatori, valorizzazione dei beni culturali, promozione e organizzazione di attività culturali, musei, biblioteche, spettacolo ed eventi.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro buona legislatura.
(applausi)
PRESIDENTE. Grazie, Presidente. L'intervento del Presidente della Giunta della Regione Marche Acquaroli è già stato distribuito e sarà depositato agli atti secondo le norme regolamentari e verrà reso pubblico in allegato al resoconto della seduta odierna.
La prossima seduta verrà convocata entro il termine stabilito, a norma dello Statuto e del Regolamento.
Ringrazio tutti e voi ed il Presidente Acquaroli.
Vorrei anche sottolineare che oggi è l'ultimo giorno di lavoro del dipendente Stefano Paleri, dopo anni di onorato servizio. Lo ringraziamo per quanto fatto sino ad oggi e porgiamo i migliori auguri per un proseguo di vita serena.
La seduta è tolta
La seduta termina alle ore 13:30.
Allegato A
Testo dell’intervento del Presidente Acquaroli di cui è stata richiesta la pubblicazione in allegato al resoconto (articolo 55, comma 2 del R.I.)
REGIONE MARCHE
Programma di Governo
2025-2030
Più Marche
La forza dei risultati, il futuro da costruire insieme
Cinque anni fa, le Marche vivevano una crisi profonda. Non solo nelle infrastrutture, nella sanità e nell'economia, ma soprattutto nella fiducia collettiva. Una regione ferita dal terremoto, trascurata dalla politica, indebolita da decenni di squilibri territoriali, attraversata da un crescente senso di disaffezione.
La precedente giunta, nel 2018, aveva accolto la retrocessione da "regione sviluppata" a "regione in transizione" come un'opportunità per accedere a maggiori fondi europei. Un atteggiamento che, al di là dei benefici economici, ha trasmesso un messaggio rinunciatario e giustificativo.
Noi abbiamo scelto un'altra strada. Abbiamo assunto la responsabilità di governare con realismo, ricostruendo la credibilità delle istituzioni e avviando riforme senza aver fatto ricorso all'aumento della pressione fiscale. In questi cinque anni, le tasse per i cittadini marchigiani non sono aumentate di un solo euro. Abbiamo trattato ogni territorio con equità e rispetto, mettendo al centro i cittadini. E lo abbiamo fatto con una visione chiara, condivisa, fondata sulla concretezza degli interventi, sulla responsabilità, sull'ascolto dei territori e sull'alleanza con i cittadini.
I risultati sono tangibili. Le Marche sono ai vertici nazionali nell'utilizzo dei fondi europei: prime per il Fondo Sociale Europeo, terze per il Fondo di Sviluppo Regionale.
La sanità garantisce alti Livelli Essenziali di Assistenza, nonostante la pandemia e le sfide strutturali, e mantiene i conti pubblici in ordine. Le Marche vantano da tre anni consecutivi il miglior ospedale pubblico d'Italia, Torrette di Ancona, e siamo stati sede del G7 dedicato alla salute. È stato avviato un piano infrastrutture per oltre 1.300 cantieri e 6 miliardi di investimenti.
Rispetto al 2019, crescono il PIL e l'export. Così come l'occupazione, anche quella femminile e giovanile. Il turismo ha registrato numeri record nelle presenze di italiani e stranieri. La ricostruzione post-sisma è, finalmente, partita: eroghiamo ogni anno più di 1 miliardo di euro solo per le abitazioni private. E, parallelamente, abbiamo fronteggiato l'emergenza alluvione con velocità, concretezza, impiegando tutte le risorse per dare alle comunità colpite risposte di sicurezza attese da decenni, opere infrastrutturali e pulizia dei fiumi.
Questi traguardi rappresentano per noi un punto di partenza. Abbiamo posto le basi per una vera inversione di rotta, e ora è il tempo della costruzione.
Le Marche devono ritornare tra le regioni più sviluppate d'Europa, superando lo status di "regione in transizione" perché coesistono tutte le condizioni e solo così possiamo garantire a cittadini, giovani, imprese ed enti locali un futuro più solido.
La nostra sfida è migliorare la qualità della vita in ogni ambito: sanità, scuola, lavoro, ambiente, sicurezza, mobilità. Al centro di ogni azione, c'è sempre la persona e il suo benessere, primo indicatore del successo di una comunità.
Abbiamo costruito un sistema sanitario moderno e capillare, più vicino ai cittadini.
I giovani sono e devono essere sempre di più i protagonisti delle strategie, non semplici destinatari.
Abbiamo rilanciato tutti i territori per il loro valore reale, perché ciascuno rappresenta una risorsa strategica e il motore di una nuova economia.
La nostra visione è chiara: una Regione competitiva, inclusiva, giovane, connessa, attrattiva, europea, giusta. Il principio guida è stato e continuerà ad essere la coesione.
Per realizzarla, intendiamo continuare a rafforzare la sanità territoriale, superare le criticità con politiche integrate e una visione chiara, investire sull'innovazione al servizio delle persone, proseguire nel creare un contesto favorevole affinché i giovani possano realizzare le proprie ambizioni, trovando nel territorio le condizioni ideali per soddisfare le loro aspettative.
Lo abbiamo fatto e vogliamo farlo, ancora di più. Perché in questi anni abbiamo reso le Marche protagoniste, realizzando più sanità, più politiche sociali, più infrastrutture, più turismo, più competitività, più lavoro, più futuro. In una parola, più Marche.
Proponiamo ai cittadini marchigiani di rinnovare il patto per il futuro, forti dei risultati raggiunti e consapevoli che solo con l'ascolto e la condivisione si possono vincere le importanti sfide che ci proponiamo di perseguire.
Perché il futuro non è qualcosa che si attende: è qualcosa che si costruisce, ogni giorno, con coraggio e amore per la propria terra.
Più SANITÀ
La salute è un diritto fondamentale e universale. Il nostro impegno è stato, fin dall'inizio del mandato, costruire un sistema sanitario più vicino alle persone, moderno, equo ed efficiente. Un sistema che non lasci indietro nessuno, capace di integrare prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione, dall'ospedale al territorio, fino al domicilio, con particolare attenzione alla residenzialità territoriale che tenga conto delle reali esigenze e sia adeguata alle necessità che cambiano.
Abbiamo lavorato per cambiare radicalmente l'approccio che abbiamo trovato e che aveva indebolito il sistema sanitario regionale privandolo della capacità di dare risposte. Abbiamo ereditato un modello accentrato, che si basava sull'ASUR unica - che gestiva a distanza i servizi sanitari creando grandi disequilibri tra territori - e sui progetti di Ospedali Unici Provinciali, una visione miope su cui pesavano anche i tagli ai fondi del Sistema sanitario nazionale e le chiusure di ospedali e presidi su tutto il territorio regionale.
Era necessario un cambio di paradigma che mettesse al centro il territorio e avvicinasse la sanità ai cittadini, che investisse sulla formazione del personale, su nuove tecnologie e su moderne strutture ospedaliere per una sanità diffusa sul territorio, sicura e accessibile.
Quando ci siamo insediati abbiamo dovuto fronteggiare l'emergenza pandemica da Covid-19 che, da ottobre 2020, ha allentato la morsa soltanto nel maggio del 2022, condizionando quasi due anni del nostro mandato.
Sin da subito abbiamo adottato un approccio preventivo e pragmatico, che ha fatto delle Marche una Regione virtuosa nella gestione della pandemia.
• Come unica Regione in Italia, abbiamo organizzato uno screening di massa gratuito e volontario a livello regionale (dicembre 2020 - gennaio 2021) e uno screening gratuito per studenti in vista del rientro dopo le vacanze natalizie
• Le esperienze degli screening, organizzati nei palazzetti dello sport, sono state propedeutiche per l'organizzazione della successiva campagna vaccinale
• Marche ai primi posti nei report nazionali per la campagna vaccinale
• Potenziamento degli USCA e personale per il Contact Tracing
• Attivazione dei letti di terapia intensiva e sub-intensiva in particolare nelle aree internistiche
• Campagne informative sulla vaccinazione con medici e volontari nelle piazze
• Unica Regione ad investire nella ventilazione meccanica controllata per le scuole. Secondo lo Studio Fondazione Hume, questa tecnologia poteva ridurre fino all'82,5% il rischio contagio.
Risultati della sanità marchigiana
• Torrette di Ancona: miglior ospedale pubblico d'Italia per 3 anni consecutivi (Ministero della salute e Agenas). Premiati anche gli Ospedali di Pesaro, Jesi e Macerata
• Organizzazione del G7 Salute ad Ancona
• Marche ai primi posti in Italia per garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza
• Marche tra le Regioni benchmark per l'equilibrio dei conti pubblici della sanità senza aver aumentato la pressione fiscale
• Rispetto alla precedente legislatura abbiamo quintuplicato gli investimenti per l'attivazione di nuove borse di studio per medici di medicina generale e specialisti (regione con il più alto investimento pro capite in Italia)
• Seconda regione in Italia per tecnologie diagnostiche moderne
Una riforma della sanità all'avanguardia
La riforma della sanità rappresenta un intervento strutturale con un approccio all'avanguardia volto a riequilibrare i servizi sanitari sul territorio, contrastando il precedente modello degli ospedali unici provinciali. Con lo stop agli ospedali unici, l'abolizione dell'ASUR e la creazione delle AST su base provinciale dotate di personalità giuridica, mantenendo e rafforzando l'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e l'irccs INRCA, l'istituto Nazionale di Ricovero e Cura per Anziani, abbiamo puntato a riequilibrare e rafforzare la sanità di prossimità, valorizzando i presidi locali e avvicinando i servizi ai cittadini.
Il nuovo Piano sociosanitario, basato su studi scientifici dei fabbisogni reali, mira a migliorare l'appropriatezza delle prestazioni, restituendo agli ospedali il ruolo di presidio per le acuzie e potenziando la rete territoriale, soprattutto nelle aree interne. Questa riforma si inserisce in una visione moderna e inclusiva della sanità pubblica, orientata all'integrazione tra ospedali e territorio e alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione, alla residenzialità, senza trascurare la sostenibilità.
Riequilibrio sanitario sul territorio
Per costruire una rete capillare di servizi sanitari sul territorio abbiamo puntato su una strategia multilivello:
• Farmacie dei Servizi - Prima regione in Italia ad avviare la sperimentazione, con il coinvolgimento delle farmacie su tutto il territorio regionale, nell'erogazione delle prestazioni in telemedicina e nella diagnostica, prevenzione malattie infettive, monitoraggio terapie, screening del colon-retto, ECG, holter pressorio, DPC, servizi di prenotazione CUP;
• Con l'apertura di 50 Punti Salute, localizzati su tutto il territorio regionale e nei piccoli centri, riportiamo i servizi sanitari più vicini ai cittadini con la dotazione di strumenti tecnologici e sistemi di monitoraggio, valutazione delle terapie e telemedicina diffusa;
• Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) - Abbiamo investito nell'apertura di poliambulatori di medici di medicina generale che garantiscano un servizio continuativo con turnazione. L'obiettivo è ridurre gli accessi ai pronto soccorso e migliorare l'appropriatezza della presa in carico sui territori. Laddove aperti, l'accesso al pronto soccorso si è ridotto considerevolmente. Saranno potenziati con il nuovo Patto con i Medici di Medicina Generale.
Un nuovo Patto con i Medici di Medicina Generale
I medici di medicina generale sono un pilastro della sanità regionale e rappresentano il primo presidio di salute per i cittadini, il volto più vicino del nostro sistema sanitario, soprattutto per i più fragili, gli anziani e le famiglie. Negli ultimi anni, però, abbiamo ereditato un gap profondo, frutto della mancata programmazione del passato e del turnover non gestito, che ha lasciato territori scoperti o in difficoltà.
Anche per queste motivazioni, si è provveduto alla redazione di un nuovo accordo integrativo regionale con i medici di Medicina Generale sottoscritto con le parti sindacali.
Strutture moderne per una sanità all'avanquardia
Abbiamo avviato il più grande piano di investimenti ospedalieri nella storia recente delle Marche, con l'obiettivo di potenziare i nuovi progetti, rafforzare quelli già avviati e completare quelli attualmente in fase di realizzazione. Non si tratta solo di costruire edifici, ma di ridisegnare il modo in cui i cittadini vivono la sanità. Ci impegneremo a completare questo grande piano di investimenti per l'edilizia sanitaria per consegnare ai marchigiani una rete di strutture moderne ed efficienti.
Inaugurato l'Ospedale dei Sibillini di Amandola.
Ospedali in fase di completamento:
• Campiglione di Fermo
• INRCA di Osimo/Camerano
Nuovi Ospedali in fase di realizzazione:
• Pesaro
• Macerata
• Ospedale Pediatrico Salesi
• Tolentino
• Cagli
• RSA di San Ginesio
Nuovi Ospedali in fase di progettazione:
• San Benedetto del Tronto
• Hospice Pediatrico di Fano
Nuovi Poli di Emergenza-Urgenza -ammodernamento di ospedali esistenti:
• Urbino
• Fano
• Pergola
• Senigallia
• Fabriano
• Civitanova Marche
Ma non basta costruire: vogliamo ospedali che accolgano, ecco come:
• camere adeguate agli standard più moderni, di sicurezza e di privacy;
• percorsi semplici e intuitivi tra reparti e servizi, per ridurre il disorientamento;
• tecnologie all'avanguardia, con sale operatorie ibride, domotica interna e monitoraggi remoti;
• sicurezza antisismica avanzata, per proteggere pazienti e operatori;
• spazi dedicati a familiari, caregiver e volontari, con punti di ascolto e orientamento.
Verso una Sanità moderna, inclusiva, accessibile e sostenibile
La nostra priorità è ridurre le liste d'attesa.
In questi anni, consapevoli delle criticità ereditate dalla pandemia e dalla mancata programmazione, abbiamo lavorato con determinazione per affrontare uno dei problemi più sentiti dai cittadini: le liste d'attesa.
Rispetto al 2019, abbiamo incrementato le prestazioni erogate del 15%, introdotto strumenti digitali per monitorarle in tempo reale, creato una centrale unica regionale per gestire le agende, aumentato le prestazioni nelle branche più critiche e recuperato le visite arretrate post-Covid-19.
Dopo la riforma dell'organizzazione delle aziende sanitarie e l'approvazione del nuovo piano-sociosanitario, siamo già al lavoro per la Riforma del CUP e la Riforma del sistema dell'Emerqenza-Urqenza.
Per quanto riguarda il CUP, l'obiettivo è:
• Potenziare e snellire il sistema delle prenotazioni e le procedure interne degli operatori
• Continuare a potenziare ulteriormente l'offerta delle prestazioni, al fine di rispondere alla domanda crescente che, nelle Marche come nel resto d'Italia, ha superato il 30% negli anni post-Covid
• Creare una piattaforma digitale che raccolga tutte le disponibilità, accessibile da smartphone, sportello o telefono, e in grado di rendere più efficiente l'agenda delle prestazioni e il sistema di prenotazione.
Riforma dell'Emerqenza-Urqenza
L'Emergenza-Urgenza è per noi un pilastro portante del sistema sanitario, un settore dove decisioni e cure non si possono rinviare e la tempestività fa la differenza. Anche qui il nostro obiettivo è assicurare l'omogeneità dei tempi di intervento e di competenze su tutto il territorio della regione, dalla costa all'entroterra.
• Sarà fatto tutto il necessario affinché i Pronto Soccorso della Regione possano assolvere senza affanno al loro compito specifico: salvare vite umane.
• Il potenziamento del territorio avrà tra i suoi obiettivi anche quello di garantire assistenza di prossimità per le urgenze a bassa criticità.
• La riorganizzazione operativa degli ospedali avrà come priorità quella di ridurre il più possibile i tempi di attesa nei nostri Pronto Soccorso.
• A tendere saranno sostituiti i "gettonisti", intensificando la collaborazione con l'Università di Medicina.
La nuova legge dell'Emergenza-Urgenza prevederà la creazione del Dipartimento di Emergenza-Urgenza interaziendale a valenza Regionale, con una propria autonomia organizzativa. Avrà come punti di forza la stretta integrazione tra soccorso sul territorio e accoglienza ospedaliera, la totale interconnessione tra postazioni e l'omogeneità di gestione del Dipartimento saranno la chiave per superare gli spostamenti non necessari dei pazienti critici. Il progetto di riforma verrà ampiamente condiviso e discusso con chi opera sul campo, prima di avviarlo all'iter legislativo, affinché sia realmente uno strumento che migliori e valorizzi il lavoro di tutti e garantisca la sicurezza ai cittadini.
La forza della sanità: le persone
La sanità pubblica non è fatta solo di strutture e tecnologie. È fatta, prima di tutto, di persone. Medici, infermieri, tecnici, OSS, amministrativi, dirigenti: sono loro il volto quotidiano dello Stato che si prende cura dei cittadini.
Nel periodo 2020-2025 abbiamo assunto migliaia di operatori. Ora è il momento di affrontare nuove sfide: pensionamenti, carenze specialistiche, bisogni emergenti.
Il sistema delle Professioni Sanitarie
Abbiamo ben in mente il ruolo e l'indispensabilità per la tutela della salute di tutte le professionalità sanitarie e riteniamo che, all'evoluzione formativa che si è avuta negli ultimi anni, debba corrispondere un adeguamento dell'organizzazione assistenziale che tenga conto di conoscenze e competenze dei professionisti, ma anche dei nuovi bisogni della popolazione, promuovendo inter-professionalità e interdisciplinarietà.
Riteniamo siano tre le linee di sviluppo da perseguire nel prossimo futuro:
• Standard e criteri unici regionali per la rivisitazione degli organici;
• Sviluppo di un robusto sistema di governance delle Professioni Sanitarie pur tenendo conto delle diversità tra le varie Aziende Sanitarie;
• Promuovere la collaborazione con l'Università.
Nel prossimo quinquennio vogliamo rafforzare e valorizzare il personale sanitario su quattro direttrici fondamentali:
• Reclutamento rapido e mirato;
• Formazione continua e innovativa;
• Benessere organizzativo e conciliazione;
• Partecipazione e riconoscimento.
Continueremo anche nel prossimo quinquennio a finanziare l'attivazione di borse di studio per Medici di medicina generale e nuovi specialisti.
Vogliamo una sanità che non solo cura, ma che si prende cura anche di chi cura. Perché il benessere e la motivazione dei professionisti sono il primo passo verso il benessere dei cittadini.
Una sanità capillare
La nostra idea di sanità parte da un principio semplice ma fondamentale: i servizi devono andare incontro alle persone e alle loro fragilità. È da qui che nasce il progetto dei Punti Salute, una rete capillare di presidi sanitari distribuiti su tutto il territorio delle Marche, pensati per offrire cure, orientamento e assistenza vicino a casa, senza attese infinite né lunghi spostamenti.
Nel prossimo quinquennio, ci impegniamo a completare la rete dei 50 Punti Salute e a implementare i servizi offerti con medici, infermieri e operatori che collaborano in sinergia. Ogni Punto Salute sarà connesso digitalmente e offrirà telemedicina e triage digitale e monitorerà a distanza i pazienti più fragili. Saranno il primo presidio per intercettare il disagio, erogare prestazioni, ridurre gli accessi impropri ai Pronto Soccorso, alleggerire gli ospedali.
Ma non ci fermiamo qui.
• Case della Comunità e medicina di prossimità: nel prossimo quinquennio, completeremo il piano della Casa della Comunità, Ospedali di Comunità e COT, nel frattempo attivando il servizio nelle strutture già esistenti.
• Farmacie ancora più protagoniste: le farmacie convenzionate saranno sempre più integrate nel sistema regionale, offrendo screening, prenotazioni e servizi digitali. Le farmacie rurali saranno potenziate per evitare chiusure nei piccoli comuni.
• Infermieri di famiglia e comunità: per potenziare l'assistenza sul territorio e diminuire gli accessi nei punti di primo intervento potenzieremo questa figura per una presa in carico delle persone con problemi di fragilità e cronicità, per le attività di promozione ed educazione alla salute, di aderenza alla terapia, di integrazione con le altre figure professionali, con le famiglie e con i caregiver, nell'ambito di progetti, percorsi e processi definiti e condivisi con i Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, senza trascurare la popolazione scolastica. La Regione Marche ha già attivato i corsi per la formazione di detta figura professionale.
Implementazione dell'approccio One Health
La nostra visione di salute non si limita all'essere umano, ma si espande in una visione globale che riconosce l'interconnessione tra la salute delle persone e degli ecosistemi naturali.
Attraverso l'approccio One Health intendiamo integrare le dimensioni della salute umana, animale e ambientale, promuovendo politiche coordinate per affrontare efficacemente le zoonosi, l'antibiotico-resistenza, l'inquinamento e gli impatti dei cambiamenti climatici. Solo adottando una prospettiva unitaria è possibile garantire la tutela della salute oggi e soprattutto delle generazioni future.
Prevenzione e promozione della salute
Intendiamo rafforzare i programmi di screening oncologici, metabolici e cardiovascolari promuovendo l'adesione e garantendo l'accesso alle prestazioni in tempi brevi, con un'agenda dedicata e prioritaria e con un'attenzione particolare alle aree interne del territorio.
Promuoveremo iniziative e percorsi di educazione alla salute nelle scuole e nelle comunità, anche attraverso la collaborazione con le associazioni locali, convinti che prevenire significa aumentare l'attesa di vita e la buona salute.
Potenzieremo la prevenzione primaria e secondaria e la diffusione di stili di vita salutari.
La prevenzione deve iniziare dalle scuole soprattutto per quanto riguarda la corretta alimentazione, la promozione dell'attività fisica, il contrasto al fumo e all'alcol, deve radicarsi come cultura e accompagnare ogni cittadino lungo tutto l'arco della vita.
Siamo fortemente convinti che questo sia il principale investimento nel prossimo futuro: la promozione di screening e prevenzione oltre a migliorare la qualità della vita contribuisce alla sostenibilità del sistema e all'aumento delle diagnosi precoci.
Potenziare l'assistenza domiciliare
Durante il nostro mandato, abbiamo fatto passi concreti per portare la sanità vicino alle persone, anche nei contesti più fragili. Ora vogliamo potenziare l'assistenza domiciliare integrata (ADI) nelle Marche.
Lo faremo con piena consapevolezza del valore dell'assistenza domiciliare, sia per garantire la cura della persona e delle sue fragilità, sia perché rappresenta uno strumento efficace per ridurre in modo strutturale e duraturo gli accessi ai pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri.
• Equipe multiprofessionali: medici, infermieri, OSS, psicologi, fisioterapisti, logopedisti.
• Piani personalizzati di cura, costruiti insieme al paziente e alla famiglia.
• Protocolli chiari per attivazione, accesso e monitoraggio.
• Figure di riferimento che seguano i pazienti nel tempo.
La tecnologia sarà alleata della prossimità: ogni Punto Salute e presidio territoriale sarà connesso a una piattaforma regionale per teleconsulto, telemonitoraggio e teleassistenza. I pazienti potranno ricevere assistenza specialistica da remoto, riducendo spostamenti e stress. Le famiglie saranno formate e supportate per usare app e dispositivi in modo semplice e accessibile.
Assistenza agli anziani e supporto alta residenzialità
Continueremo a tenere alta l'attenzione rispetto alle strutture residenziali convenzionate, migliorando i servizi e sostenendo economicamente le famiglie.
È importante e urgente potenziare progetti di sviluppo dei servizi territoriali. È necessario tuttavia potenziare e riorganizzare anche i servizi residenziali, supportati dalla telemedicina: su questo fronte la Regione Marche ha recentemente varato un programma "multi levai' con un forte investimento che adegua le tariffe per coprire i crescenti costi inflattivi che gravano sugli enti erogatori e ha previsto in parallelo interventi a sostegno delle famiglie per scongiurare l'aumento delle rette a loro carico, il tutto nell'ambito di un programma che andrà incontro alle esigenze crescenti.
Salute mentale
Abbiamo scelto di partire da un principio semplice e non negoziabile: la salute mentale è salute. Troppo a lungo è stata trascurata, mentre cresceva la sofferenza silenziosa di adolescenti, giovani, adulti, famiglie. Nelle Marche, come nel resto del Paese, sono aumentati i disturbi depressivi, ansiosi, alimentari, da dipendenza.
Manterremo alta l'attenzione e rafforzeremo le azioni rivolte ai disturbi del comportamento alimentare che rappresentano una delle emergenze sanitarie e sociali del nostro tempo, con un impatto crescente soprattutto tra adolescenti e giovani adulti.
Potenziamento dei servizi territoriali di salute mentale
Vogliamo potenziare gli sforzi e costruire una rete pubblica più accessibile di salute mentale. Ecco come:
Presenza territoriale integrata:
• Potenziamento dei Centri di Salute Mentale in ogni provincia;
• Rafforzamento dei SerD per le dipendenze;
• Sportelli psicologici nei Punti Salute e nei presìdi distrettuali;
• Integrazione con i servizi sociali per la presa in carico dei casi complessi;
• Potenziare il servizio di psicologia scolastica già attivato con una legge regionale approvata nel corso del nostro mandato;
• Promuoveremo piani aziendali per il benessere psicologico.
Diabete: assistenza sanitaria integrata
Abbiamo dedicato particolare attenzione ai pazienti affetti da diabete con misure specifiche e abbiamo raggiunto molteplici macro-obiettivi: aggiornamento, ottimizzazione della governance e potenziamento della visibilità e riconoscibilità della Rete Diabetologica Marche (RDM), riconoscimento a livello europeo della RDM come best practice per la gestione delle patologie croniche, implementazione di percorsi di educazione sanitaria e di facilitazione di accesso ai servizi, attivazione dello screening in pronto soccorso per l'identificazione precoce dell'esordio acuto di diabete di tipo 1 (chetoacidosi diabetica con elevato rischio di esito grave o letale), estensione della prescrivibilità a carico del Sistema Sanitario Regionale dello strumento di monitoraggio continuo della glicemia (sensore) per tutti i pazienti che ne hanno necessità clinica.
Potenzieremo questi risultati lavorando anche su ulteriori linee di intervento:
• implementazione dei percorsi di cura integrati tra Medici di Medicina Generale e Centri Diabetologici di II livello, standardizzati per tutto il territorio regionale;
• istituzione del Registro Regionale della patologia diabetica;
• attivazione di percorsi di screening per il diabete di tipo 1 (popolazione pediatrica) e tipo 2 (popolazione adulta).
Sanità digitale: più tempo per la cura, meno tempo perso
La sanità del futuro non si misura solo in prestazioni, ma in tempo risparmiato, diagnosi più accurate, percorsi più fluidi.
Per questo, nel prossimo quinquennio, vogliamo intercettare e guidare la rivoluzione digitale in ogni livello del sistema sanitario, secondo le seguenti direttrici:
• avvieremo un grande piano di sviluppo dell'intelligenza artificiale a supporto dei servizi sanitari rivolti ai cittadini;
• costruiremo un ecosistema digitale unico e coerente, con un Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) potenziato, accessibile da smartphone e computer. Sarà interattivo: i cittadini potranno prenotare visite, consultare esami e referti, ricevere ricette, dialogare con gli operatori e ricevere notifìche personalizzate;
• ogni struttura sanitaria sarà connessa in tempo reale. L'intelligenza artificiale sarà applicata per migliorare diagnosi, gestire accessi e programmare le prestazioni. La telemedicina sarà estesa a tutta la rete territoriale, rendendo la cura più vicina e più comoda;
• inclusione digitale per tutti: attiveremo corsi di alfabetizzazione digitale per i cittadini, con facilitatori in ogni AST, materiali semplici e sportelli territoriali. Nessuno sarà escluso dalla sanità digitale;
• sicurezza e trasparenza: ogni innovazione sarà realizzata con massima attenzione alla sicurezza informatica e alla protezione della privacy, seguendo gli standard nazionali ed europei (GDPR, ISO, ENISA);
• istituiremo presìdi regionali di cybersecurity sanitaria, formazione obbligatoria per tutto il personale e audit pubblici annuali sul trattamento dei dati sanitari.
Più SOCIALE
Cinque anni fa, le politiche sociali nelle Marche erano frammentate, prive di una regia unitaria. Abbiamo cambiato rotta, restituendo al sociale una centralità politica, investendo non solo risorse, ma soprattutto in visione e ascolto. Abbiamo adottato una nuova cultura del welfare: radicata nei territori, capace di valorizzare le competenze locali e di generare risposte concrete, veloci, orientate alla persona.
I risultati positivi ottenuti in questa legislatura rappresentano il punto di partenza per un ulteriore potenziamento delle politiche sociali regionali che, nella nostra visione, rappresentano una priorità strategica dell'azione di governo regionale.
Intendiamo continuare a essere vicini e sostenere attivamente tutte le situazioni di fragilità: minori e anziani, disabilità, salute mentale, non autosufficienza, persone sole e in difficoltà.
Intendiamo sostenere e valorizzare la famiglia quale nucleo vitale della comunità. Vogliamo affrontare in modo integrato il disagio giovanile, tutelando l'infanzia e i minori soli.
Vogliamo tutelare ogni fragilità sociale, affinché nessuno resti solo e indietro, per rafforzare la coesione e la solidarietà dell'intera comunità marchigiana, assicurando a ogni territorio gli stessi elevati livelli di servizi e protezione sociale.
Disabilità: il diritto alla vita indipendente, all'inclusione ed al sollievo
Riconosciamo come fondamentale e strategico il diritto alla vita indipendente per il benessere e il miglioramento della vita della persona con disabilità permanente con progetti personalizzati: in questa direzione potenzieremo ulteriormente il progetto "Vita Indipendente", che già in questa legislatura ha visto investimenti molto consistenti e crescenti.
Potenzieremo il progetto "Dopo di Noi", per tutelare i disabili privi del sostegno familiare e dare sicurezza al futuro delle persone più fragili.
Rafforzeremo l'assistenza domiciliare ed educativa, l'inclusione lavorativa e sociale, l'autonomia in ambito scolastico. Affronteremo le situazioni di disabilità gravissima e sensoriale con interventi mirati e integrati.
Nel nostro modello di inclusione, la cura delle fragilità cognitive e neurodivergenti deve avere sempre più centralità. Alzheimer e autismo sono condizioni che toccano migliaia di famiglie, che debbono affrontare percorsi complessi. La Regione si impegna a potenziare e creare centri specializzati, capaci di offrire assistenza qualificata, sollievo alle famiglie e percorsi di vita dignitosi per chi convive con queste condizioni.
Un'attenzione particolare continuerà a essere dedicata a disturbi cognitivi e demenze, in costante aumento in tutto il mondo, promuovendo un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale per assicurare omogenea gestione su tutta la regione, favorire una diagnosi sempre più precoce e assicurare precocemente le più efficaci terapie. È importante anche promuovere un'adeguata formazione e informazione per un cambio di paradigma culturale.
Sosterremo le Associazioni che perseguono la tutela e la promozione sociale dei cittadini invalidi, mutilati e con disabilità.
Daremo continuità alla Consulta Regionale per la Disabilità, esperienza avviata nel corso del nostro mandato, durante il quale abbiamo organizzato anche la prima Conferenza regionale sullo stato dei servizi per le persone con disabilità. Un momento di confronto, analisi e progettazione condivisa che intendiamo replicare nei prossimi anni.
Incentiveremo i Comuni nell'eliminazione delle barriere architettoniche attraverso strumenti che coadiuvino enti locali e professionisti nella redazione dei PEBA (Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche).
Salute mentale: assistenza e protezione sociale
Rafforzeremo i servizi di sollievo per i destinatari e le famiglie, con una concreta e strutturale progettualità integrata di natura socio-sanitaria capace di coinvolgere in rete tutti i soggetti e le associazioni dei familiari.
Potenzieremo l'assistenza per affrontare tale fragilità e tutelare le famiglie in difficoltà.
Anziani: rinnovare il protagonismo nella comunità
Non abbiamo lasciato soli i nostri anziani: abbiamo promosso orti sociali e progetti intergenerazionali, potenziato l'assistenza domiciliare e gli assegni di cura, coinvolto gli anziani nei Centri per la Famiglia, valorizzando la loro esperienza e presenza.
Le Marche sono tra le regioni con la più alta aspettativa di vita. Ma vivere a lungo non basta: bisogna vivere bene. Gli anziani non sono un problema da gestire, ma una risorsa strategica per la comunità. Per questo, la Regione Marche promuoverà un Piano per l'invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale.
Rafforzeremo i progetti per l'invecchiamento attivo, perché gli anziani hanno la potenzialità di creare valore per la comunità: l'obiettivo è di valorizzare il ruolo della persona anziana nella comunità di riferimento, anche con attività integrate di assistenza e consulenza alle famiglie nell'ambito dei Centri per la famiglia.
La longevità attiva può arricchirsi anche con il dialogo intergenerazionale, promuovendo il coinvolgimento dei giovani.
Rafforzeremo gli interventi a sostegno della non-autosuffìcienza: saranno assicurati interventi regionali per il rafforzamento dell'assistenza domiciliare, garantendo i LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali).
Sosterremo il lavoro di cura e assistenza dei caregiver familiari, per alimentare una rete diffusa di coesione sociale.
Famiglie al centro: una Regione che accompagna la vita
Le famiglie sono il cuore pulsante della società. Ma oggi, quel cuore ha bisogno di cure nuove per affrontare le sfide del cambiamento. Serve una visione strutturale, un sistema stabile e articolato di politiche familiari che accompagni i genitori nelle diverse fasi della vita, che alleggerisca i carichi e sostenga i progetti di vita.
Abbiamo approvato una nuova legge che prevede interventi a favore della famiglia, della genitorialità e della natalità, che intende fornire un quadro organico e integrato della materia anche attraverso una programmazione pluriennale.
Viene valorizzato il ruolo dell'associazionismo e del terzo settore a sostegno delle politiche familiari e rafforzato quello della Consulta regionale per la famiglia. Tra gli aspetti più rilevanti:
• attivazione di reti di collaborazione territoriale a sostegno delle famiglie;
• contributi a sostegno della natalità, alle famiglie monoparentali e genitori separati o divorziati, alle famiglie numerose e a quelle con nati prematuri;
• incentivi per la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro;
• introduzione del Fattore Famiglia come strumento integrativo all’lSEE.
Potenzieremo gli interventi per il superamento di situazioni di disagio sociale o economico, a partire dal sostegno abitativo.
Rafforzeremo i Centri per la famiglia e scuole per genitori, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e del terzo settore.
Potenzieremo anche gli interventi per l'infanzia e i minorenni, anche attraverso gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) e in collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche che si occupano del tema dei minori e dell'infanzia, attraverso molteplici linee di azione: interventi di educazione familiare, collaborazione tra scuole, famiglie e servizi sociali, famiglie di appoggio e altri.
La finalità è sia di valorizzare l'infanzia e l'adolescenza, sia di prevenire e affrontare con politiche integrate le crescenti situazioni di disagio giovanile.
In questa direzione va potenziata la rete dei servizi socioeducativi degli ATS per l'infanzia, l'adolescenza e il sostegno alle funzioni educative e genitoriali.
Nidi pubblici
Potenzieremo il sistema dei nidi pubblici in tutto il territorio regionale e renderemo sempre più accessibile il servizio per le famiglie.
Questa è la nostra idea di Regione: una terra che non lascia sole le famiglie, che non chiede sacrifici silenziosi, ma che accompagna, sostiene, valorizza. Perché ogni bambino, ogni genitore, ogni forma di famiglia merita rispetto, dignità e futuro.
Intendiamo proseguire e potenziare l'intervento di sostegno già attivato per favorire l'accesso delle famiglie ai servizi educativi per l'infanzia (0-3 e 0-6), in sinergia con gli interventi statali, alleggerendo il lavoro di cura dei figli e offrendo la possibilità di usufruire di percorsi educativi ritenuti indispensabili alla crescita dei bambini.
È un impegno fondamentale per sostenere concretamente le famiglie nella conciliazione tra vita privata e impegni lavorativi.
Per farlo, abbiamo posto in essere una misura volta a favorire e implementare l'accesso ai servizi educativi per l'infanzia (0-3 anni), mediante l'erogazione ai Comuni di una somma forfettaria per ciascun esonero totale dalle tariffe di frequenza, a favore dei bambini residenti nella Regione Marche appartenenti a nuclei familiari in possesso dei requisiti previsti dal bando.
L'investimento regionale ha rappresentato un impegno senza precedenti a favore delle famiglie marchigiane e intendiamo potenziarlo. Questa misura non solo riduce i costi a carico delle famiglie, ma favorisce la conciliazione vita-lavoro, sostiene in particolare le madri lavoratrici e assicura pari opportunità di accesso ai servizi educativi per la prima infanzia.
Vogliamo continuare a rafforzare il sistema integrato 0-6, con particolare attenzione allo 0-3, quale investimento strategico per la crescita, l'inclusione e il futuro della comunità regionale.
Inclusione sociale: sostenere i più deboli, prevenire e contrastare la violenza di genere.
Rafforzeremo i tirocini di inclusione sociale, i progetti di integrazione e il reinserimento lavorativo, sostenendo i giovani che vivono al di fuori del contesto familiare.
Svilupperemo progetti per le attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, dando continuità e ampliando i servizi dei Centri antiviolenza (CAV) e le altre azioni di sostegno alle donne vittime di violenze.
Il potenziamento degli ATS: la rete integrata di servizi delle Marche
Il potenziamento degli Ambiti Territoriali Sociali è una priorità, per consolidare ulteriormente la rete integrata di servizi in tutto il territorio regionale: risorse umane, sportelli sociali, presa in carico, tirocini sociali, tutoraggio e inserimento lavorativo, assistenza socioeducativa, sostegno alle funzioni genitoriali, servizi socioeducativi.
Le strutture residenziali sociali: la rete di assistenza di comunità, l'intervento multi-leva.
Deve proseguire l'intervento regionale a sostegno sia delle strutture residenziali sociali, sia degli utenti (disabili, anziani, persone con disturbi alla salute mentale) e delle famiglie in situazioni di disagio socioeconomico, con voucher di cura e contributi.
In particolare, va data continuità anche all'intervento "multi leva" che vede il supporto sia agli Enti gestori regionali, sia alle famiglie in difficoltà attraverso voucher dedicati.
Il Terzo Settore e il volontariato: i! cuore sociale delle Marche
La solidarietà è sempre più un'impresa collettiva. Le Marche lo sanno da tempo: qui, nel cuore dell'Italia, il Terzo Settore, fatto di cooperative sociali, volontariato, associazioni, fondazioni, gruppi informali, è stato un motore centrale delle politiche sociali.
Recentemente abbiamo approvato, a seguito di un lungo lavoro di concertazione, la legge regionale per il sostegno e la promozione del Terzo Settore finalizzata a valorizzare il ruolo e le attività del Terzo settore marchigiano, delle relative reti di rappresentanza e a rafforzare Unterò sistema di relazioni tra istituzioni pubbliche, cittadini attivi ed enti del terzo settore (ETS).
Uno strumento legislativo capace di valorizzare le esperienze attive sul territorio e di promuovere nuove forme di attivismo. La nuova legge, che avrà piena attuazione nel prossimo mandato, riconosce il ruolo specifico dei volontari e il valore dell'attività di volontariato come espressione originale del principio di solidarietà e promuove il Terzo Settore operante nelle Marche nelle sue declinazioni plurali, definendo specifiche misure di sostegno.
È prevista la convocazione di una Conferenza regionale del Terzo settore e l'istituzione di un Osservatorio regionale sul Terzo Settore e sull'amministrazione condivisa, strumento di studio e approfondimento tecnico.
Abbiamo riformato dopo 24 anni la Legge di riorganizzazione del Sistema di Protezione Civile, che riconosce formalmente e valorizza il sistema di volontariato organizzato delle Marche tramite l'istituzione dell'Elenco territoriale regionale. Ampio spazio dedicato agli strumenti di pianificazione (piano regionale, piani di protezione civile provinciale e comunale, piano di prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi).
Intendiamo rafforzare ulteriormente e rendere sistemico il ruolo del Terzo Settore e del volontariato sociale come partner della Regione e come costruttori di comunità, di fiducia, di innovazione sociale.
Il Terzo Settore e il volontariato sociale sono il centro pulsante della comunità. Le Marche sono una Regione che lo riconosce, lo sostiene e lo valorizza.
Più SVILUPPO
Abbiamo ereditato una regione in "transizione", ma con visione, coraggio e azioni concrete l'abbiamo rimessa in cammino: oggi non promettiamo il cambiamento, io stiamo già realizzando in un rapporto di stretta concertazione con le categorie economiche e le forze sociali.
ZES Marche: una nuova opportunità
L'avvio del processo legislativo per includere le Marche nella Zona Economica Speciale unica mette a disposizione uno strumento strategico per il rilancio competitivo delle Marche: attraverso semplificazioni amministrative, bonus e incentivi fiscali vengono create le condizioni ottimali per rafforzare la competitività del sistema produttivo.
Le Marche vogliono essere una Regione che produce valore, innova con coraggio e compete nel mondo. Una Regione che crede nella sua manifattura e investe nel suo futuro.
Industria e manifattura marchigiana
L'industria e la manifattura marchigiana sono il cuore pulsante dell'economia regionale. Radicate nei distretti e nelle filiere artigiane, affrontano oggi le sfide dell'innovazione, della sostenibilità e della competizione globale.
Le Marche sono:
• la in Italia per incidenza delle attività manifatturiere sul totale delle imprese attive
• 2a per numero di imprese manifatturiere ogni 1.000 abitanti
• Tra le prime regioni per quota di occupati nella manifattura
All'avanguardia in Italia, abbiamo promosso in Regione la firma di un Protocollo d'intesa con le parti sociali ed economiche sul benessere aziendale. Siamo convinti infatti che la competitività di un territorio si misura in termini di produttività, di capacità attrattiva, di qualità della vita, di sicurezza e di sviluppo dei diritti del lavoratore e dell'impresa. Un territorio dove si vive bene, a partire dagli ambienti di lavoro, attrae risorse e professionalità.
Attraverso questo protocollo, la Regione si impegna a riconoscere premialità di punteggio o di contributo alle imprese aderenti che partecipano ai bandi emanati, a fornire supporto nella progettazione degli interventi di welfare aziendale, a promuovere iniziative di tutela della salute. Le parti sociali ed economiche, a loro volta, si impegnano ad aiutare le imprese nella progettazione e nella gestione dei piani aziendali personalizzati. Gli interventi possono riguardare gli orari e le modalità di lavoro, il sostegno al reddito del dipendente e della famiglia, la formazione, il supporto della genitorialità, i servizi del tempo libero, la salute e il benessere psico-sociale, l'introduzione della Figura del Welfare manager in azienda.
Innovazione e investimenti
La Giunta regionale ha approvato la Strategia di Specializzazione Intelligente 2021-2027, che concentra gli interventi su ambiti produttivi ad alto potenziale: casa, arredo e ambienti di vita, moda e persona, meccanica ed engineering, agroalimentare, cultura ed educazione, salute, economia dei servizi e turismo.
La Regione ha sostenuto il sistema produttivo con 25 accordi di investimento e innovazione per PMI e grandi imprese.
Ha promosso bandi dedicati a ricerca industriale, sviluppo sperimentale per progetti di innovazione, digitalizzazione di processo e prodotto, twin transition digitale e sostenibile, efficientamento energetico, internazionalizzazione, reshoring e riutilizzo di impianti dismessi, reti di imprese ed ecosistemi industriali tra imprese di diversa dimensione.
Nei prossimi cinque anni, vogliamo rilanciare con forza un'alleanza tra imprese, istituzioni, università e territori attraverso un Patto per la nuova manifattura marchigiana.
Le misure previste includono:
• sostegno all'attività di ricerca e sviluppo;
• sostegno all'accesso al credito;
• supporto all'internazionalizzazione;
• sviluppo di filiere e ecosistemi per l'innovazione;
• sostegno agli investimenti produttivi;
• favorire l’innovazione e la transizione digitale delle PMI;
• attivare misure volte a sostenere l'utilizzo consapevole dell'intelligenza artificiale da parte delle imprese manifatturiere;
• misure per sostenere la tutela della proprietà intellettuale con particolare riferimento all'ottenimento dei brevetti;
• contratti di sviluppo regionale, per attrarre investimenti ad alta intensità tecnologica e occupazionale;
• zone industriali e artigianali digitali, con servizi avanzati, connettività 5G e infrastrutture intelligenti;
• potenziamento dei poli tecnologici e dei competence center, per accompagnare le PMI nella transizione digitale;
• fondi per l'industria e l'artigianato sostenibile con criteri premianti per chi investe in energie rinnovabili, economia circolare e decarbonizzazione;
• fondo per il passaggio generazionale per garantire continuità d'impresa nei distretti tradizionali.
Start-up e innovazione: le Marche protagoniste della trasformazione
Negli ultimi anni, le Marche si sono affermate come uno degli ecosistemi più vitali per la nascita e lo sviluppo di start-up innovative. Oggi, queste imprese operano in settori strategici, come digitale, energia rinnovabile, manifattura 4.0, salute, agroalimentare sostenibile, turismo esperienziale.
Le Marche sono prime in Italia per incidenza di start-up innovative sul totale delle nuove imprese. Questo fermento creativo ha reso le Marche una regione competitiva anche fuori dai confini nazionali, capace di attirare attenzione e investimenti grazie alla qualità delle idee e alla solidità dei progetti.
La potenzialità di un ecosistema di start-up non si misura solo dal numero di imprese registrate, ma anche dalla loro capacità di resistere, crescere, diventare protagoniste nei mercati di riferimento.
Per questo, nel prossimo mandato, la Regione sosterrà lo scale-up delle start-up ad alto potenziale, destinato al consolidamento aziendale, all'internazionalizzazione, all'assunzione di personale qualificato.
Rafforzeremo il sistema degli incubatori regionali, hub e distretti
Vogliamo creare un ambiente territoriale favorevole alle nuove iniziative imprenditoriali, attraverso il rafforzamento del sistema di incubatori, lo sviluppo di distretti tecnologici e di hub territoriali dell'innovazione nei settori della manifattura, della robotica, dell'agroindustria e del biomedicale. Gli hub saranno spazi fisici e digitali per prototipazione rapida, formazione, networking.
Nelle aree interne nasceranno laboratori diffusi in collaborazione con ITS e scuole superiori, specializzati sulle vocazioni produttive locali.
La Regione favorirà la nascita e lo sviluppo di consorzi tra università, imprese ed enti locali per progetti, spin-off e dottorati industriali, connessi tramite una piattaforma digitale unica per bandi, formazione e progetti.
Piano Strategico per gli Ecosistemi dell'innovazione
La Regione Marche promuovere una Strategia per gli Ecosistemi dell'innovazione.
Le Marche vantano centri di eccellenza già attivi nei settori meccanica e meccatronica, domotica, agrifood, bioscienze, fashion-tech, robotica, energie rinnovabili. Vogliamo rafforzare queste realtà, puntando sulle competenze che riteniamo un elemento fondamentale per la competitività del nostro sistema.
Vogliamo introdurre tecnologie innovative in tutti i settori, sia nei distretti produttivi che nei borghi e nelle aree interne. Una strategia diffusa e capillare.
Istituiremo una Authority regionale formata da esperti di settore per sostenere e accompagnare i processi di programmazione e sviluppo legati all'intelligenza Artificiale, al digitale e all'innovazione, per orientare al meglio le politiche regionali, l'impiego dei fondi e le competenze specifiche.
Artigianato e Commercio
L'artigianato e il commercio rappresentano pilastri economici e culturali per le Marche. Sono elementi chiave per la coesione territoriale, la vitalità dei centri urbani e la qualità della vita nei borghi.
Negli ultimi anni, la Regione ha investito per:
• rivitalizzare la competitività dei centri storici;
• riqualificare micro, piccole e medie imprese commerciali;
• sostenere la sicurezza urbana, l'accessibilità e la transizione ecologica;
• promuovere il commercio equo, i negozi sfusi e la ristorazione sostenibile;
• formazione attivata per maestri artigiani, botteghe scuola e partecipazione a fiere di settore.
L'esperienza dei Centri Commerciali Naturali ha dimostrato il valore dell'aggregazione tra imprese per la valorizzazione urbana e la promozione territoriale.
Le prossime azioni
Nel prossimo quinquennio, vogliamo rafforzare questo modello con i seguenti obiettivi strategici:
Innovazione e digitalizzazione
• Formazione su e-commerce, marketing digitale e soluzioni smart
• Supporto alla trasformazione digitale dei piccoli esercenti, senza snaturarne la vocazione relazionale
Valorizzazione dell'artigianato artistico e tradizionale
• Creazione dell'Albo delle Eccellenze Artigiane Marchigiane
• Promozione di laboratori aperti, turismo esperienziale e percorsi formativi
• Approvazione di una legge di settore per valorizzare le esperienze turistiche legate all'artigianato
• Sostegno al passaggio generazionale e alla nascita di nuove botteghe.
Tutela dei negozi e delle botteghe di vicinato, reti commerciali e distretti urbani del commercio
• Incentivi strutturali per nuove aperture nei borghi e nei piccoli comuni
• Sostegno alle attività che garantiscono servizi essenziali alla comunità
• Progetti integrati che connettano commercio, cultura, mobilità, arredo urbano, sicurezza e servizi.
Vogliamo infine, tramite l'emanazione di specifici bandi, concedere contributi a fondo perduto finalizzati al mantenimento degli esercizi del commercio e dell'artigianato di vicinato, presidi sociali ancor prima che economici dei nostri paesi.
Imprese cooperative
Le imprese cooperative rappresentano un modello imprenditoriale fondato sulla mutualità, capace di coniugare obiettivi economici e sociali. Per la prima volta, la Regione Marche ha destinato misure specifiche esclusivamente alle cooperative, riconoscendone il valore strategico per lo sviluppo sostenibile e inclusivo del territorio.
Sono stati realizzati due interventi principali:
• ammodernamento tecnologico delle cooperative esistenti, con investimenti in innovazione dei processi produttivi, salute e sicurezza dei lavoratori, sostenibilità ambientale;
• sostegno alla creazione di nuove unità produttive, per favorire l'ingresso in nuovi ambiti economici.
La cooperazione è una risorsa fondamentale per contrastare il declino socioeconomico e demografico delle aree interne, favorire l'inclusione lavorativa e sociale e valorizzare il radicamento territoriale e la condivisione di valori.
La Regione ha sostenuto anche i servizi offerti dalle organizzazioni cooperative ai soci attuali e potenziali, promuovendo la nascita di nuove realtà e rafforzando quelle esistenti.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo consolidare e ampliare il ruolo delle cooperative con:
• nuovi bandi per investimenti produttivi e digitali;
• sostegno alle cooperative di comunità nei borghi e nelle aree interne;
• promozione di consorzi cooperativi per progetti condivisi e filiere locali;
• formazione e accompagnamento per la nascita di nuove cooperative;
• incentivi per il coinvolgimento di giovani e soggetti fragili;
• un Patto per l'Economia sociale e cooperativa: introdurre un osservatorio regionale utile a promuovere l'Economia sociale e la necessaria legislazione regionale.
L'agricoltura marchigiana è sintesi di natura e lavoro, cultura e paesaggio, tradizione e innovazione. Un settore che ha saputo affrontare le sfide globali con visione e resilienza, diventando motore di sviluppo sostenibile e attrattività territoriale. È come un giardino rigoglioso, dove ogni coltura rappresenta un fiore diverso che contribuisce alla bellezza e alla ricchezza dell'insieme.
La nostra strategia ha seguito un approccio integrato e lungimirante, puntando sulle seguenti direttrici fondamentali: l'accesso ai fondi europei, il sostegno all'innovazione e alla digitalizzazione, la promozione delle filiere locali, del biologico e la tutela delle produzioni tipiche e del paesaggio rurale.
Le Marche possono vantare un patrimonio agroalimentare di altissima qualità. Il territorio è ricco di prodotti DOP e IGP, vini DOC e DOCG e ospita centinaia di aziende biologiche. La nostra rete agricola si distingue per l'attenzione alla qualità, alla multifunzionalità e alla sostenibilità ambientale.
Questa identità agricola, profondamente radicata nel territorio, è oggi protagonista non solo dell'export, ma anche dell'attrattività turistica, grazie al forte legame tra agricoltura, cultura e paesaggio.
Abbiamo investito con convinzione nella filiera corta, nell'agricoltura sociale, nei consorzi di tutela e nelle reti di prodotto, valorizzando i marchi territoriali e le associazioni di filiera.
Particolare attenzione è stata riservata ai cereali marchigiani, alle carni provenienti da razze autoctone, ai prodotti caseari tradizionali e al settore biologico e alla produzione integrata, che rappresentano veri e propri pilastri della nostra agricoltura.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo rafforzare il sistema agroalimentare regionale con interventi mirati:
• contratti di filiera agroalimentare: strumento strategico per unire programmazione economica e governance partecipata;
• trasformazione locale come leva di redditività e occupazione: sosterremo la nascita e l'ampliamento di laboratori artigianali, caseifìci, frantoi, birrifici agricoli, impianti di confezionamento e logistica avanzata anche nei piccoli comuni e nelle aree interne;
• tecnologie di filiera 4.0 e packaging sostenibili: investiremo in strumenti digitali e soluzioni innovative per migliorare la competitività delle PMI agricole;
• marketing territoriale e promozione internazionale: azioni coordinate con l'Aeroporto delle Marche, Fiere internazionali per promuovere il Made in Marche agroalimentare in Italia e all'estero.
• turismo enogastronomico e cultura del cibo: creeremo itinerari enogastronomici, esperienze immersive nei luoghi del cibo, eventi regionali di valorizzazione delle eccellenze.
Agricoltura biologica: un modello sostenibile per le Marche
L'agricoltura biologica è un sistema produttivo sostenibile che rispetta i cicli naturali, tutela la salute di suoli, acque, piante e animali e impiega in modo responsabile le risorse naturali. Contribuisce alla biodiversità, alla riduzione delle emissioni inquinanti e alla produzione di alimenti sani e di qualità, grazie al ridotto o nullo uso di prodotto di sintesi.
Un asset strategico per la Regione
Le Marche si distinguono tra le prime regioni italiane per incidenza dell'agricoltura biologica sulla Superficie Agricola Utilizzata, con oltre 100.000 ettari certificati. Tale traguardo è il risultato di politiche mirate e investimenti costanti.
Il riconoscimento del Distretto Biologico delle Marche rappresenta una delle realtà più significative d'Europa. Il Distretto favorisce la collaborazione tra agricoltori, università, centri di ricerca, enti locali, imprese e consumatori, promuovendo innovazione e buone pratiche.
Tecniche e innovazione
Il successo dell'agricoltura biologica marchigiana si fonda su pratiche come la lotta integrata, il controllo biologico dei parassiti, l'irrigazione a goccia e la sensoristica intelligente. Il progetto punta al recupero delle varietà locali a rischio di erosione genetica, promuovendo la biodiversità funzionale per garantire resilienza agro-ecologica e sostenibilità ambientale. La Regione ha sostenuto queste tecniche con interventi mirati, che resteranno centrali nelle politiche agricole.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo continuare a sostenere la crescita del comparto attraverso:
• Fondo per l'Agricoltura Verde: sostegno ai costi di certificazione e assistenza tecnica per aziende in conversione al biologico o alla lotta integrata
• Finanziamento di progetti innovativi: agroforestazione, rotazioni colturali sostenibili, gestione integrata delle risorse idriche
• Diffusione di pratiche agronomiche rigenerative
• Educazione al consumo consapevole: campagne regionali per promuovere prodotti biologici certificati, filiera corta e mercati contadini, tracciabilità e etichettatura trasparente.
Sviluppo Rurale: una politica agricola al servizio dei territori
Uno dei pilastri della politica agricola regionale degli ultimi anni è stata la piena valorizzazione delle risorse europee attraverso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR). Oggi possiamo affermare che le Marche hanno saputo cogliere al meglio questa opportunità.
La nuova PAC 2023—2027: una sfida da raccogliere
Il nuovo Piano Strategico della PAC 2023-2027, integrato nel quadro nazionale e modellato sulle specificità del territorio marchigiano, apre una fase di opportunità da affrontare con visione e capacità progettuale. Le priorità strategiche includono la sostenibilità climatico-ambientale delle pratiche agricole, il ricambio generazionale ordinato e strutturato, l'innovazione tecnologica con focus su digitale e precision farming e la multifunzionalità agricola, che abbraccia servizi educativi, sociali, turistici e ambientali.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, per rendere efficace l'attuazione del Piano, ci impegniamo a:
• Semplificare le procedure amministrative
• Garantire assistenza tecnica agli agricoltori
• Rafforzare la capacità progettuale dei territori
• Sostenere la formazione continua del personale tecnico e amministrativo
Il ruolo dei GAL, dei distretti rurali, delle associazioni di categoria e degli enti di ricerca sarà centrale nella costruzione di una governance condivisa e territoriale delle politiche di sviluppo rurale.
Giovani in agricoltura
Crediamo che l'agricoltura sia davvero il settore primario. Per questo, negli ultimi anni, abbiamo attivato misure specifiche dedicate ai giovani, con l'obiettivo di incentivare il ricambio generazionale e sostenere l'ingresso di nuove energie nel mondo agricolo.
La strategia regionale continuerà a favorire l'insediamento di giovani motivati, capaci dì investire, innovare e affrontare con slancio le sfide della competitività, della sostenibilità e della resilienza, anche nelle aree montane a rischio spopolamento.
Il Pacchetto Giovani
Abbiamo rafforzato lo strumento del Pacchetto Giovani, offrendo un premio di insediamento di euro 50.000 per chi avvia una nuova azienda agricola, che sale a euro 75.000 per gli insediamenti in area montana. Sono previsti contributi per lo sviluppo aziendale, con priorità agli investimenti produttivi, e formazione gratuita attraverso corsi interamente finanziati per acquisire competenze tecniche e gestionali.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo rafforzare ulteriormente il sostegno ai giovani agricoltori attraverso:
• Incremento del premio per l'insediamento di giovani agricoltori
• Cooperative giovanili e reti di imprese: per ridurre l'isolamento imprenditoriale e facilitare l'accesso ai mercati in particolare nei confronti delle MPMI
• Formazione continua e personalizzata: in sinergia con tutti i soggetti vogliamo promuovere la formazione di competenze per le nuove generazioni
• Percorsi di inserimento professionale: tirocini formativi e borse lavoro agricole.
Agricoltura Sociale
La Regione Marche è oggi un riferimento nazionale ed europeo nel campo dell'agricoltura sociale, un approccio multifunzionale che integra attività agricole con servizi sociali, sanitari ed educativi. Un modello che valorizza il ruolo dell'impresa agricola come presidio di comunità e leva di coesione territoriale.
Negli ultimi anni, la Regione ha promosso e sostenuto esperienze innovative, oggi riconosciute come buone pratiche. Tra queste, l'Agrinido offre servizi educativi in ambito rurale per il benessere e lo sviluppo dei bambini, mentre i Laboratori di longevità attiva propongono iniziative per anziani nelle aziende agricole, favorendo autonomia, socializzazione e prevenzione dell'isolamento. Sono stati avviati percorsi di inclusione socio-lavorativa per persone con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), con l'obiettivo di definire un modello di accoglienza nelle aziende agricole. Inoltre, corsi di formazione sono stati attivati all'interno degli istituti penitenziari regionali per i detenuti. Tutte queste esperienze sono sostenute da norme regionali specifiche e dai fondi della politica di sviluppo rurale.
Continueremo a rafforzare queste strategie per ampliare l'impatto della multifunzionalità sociale dell'agricoltura, promuovere partenariati stabili tra aziende agricole, enti pubblici, cooperative sociali e scuole.
Educazione e rigenerazione urbana
La Regione ha rafforzato la rete delle fattorie didattiche, introducendo nuovi criteri di accreditamento, programmi educativi regionali e integrazione con i curricula scolastici. Parallelamente, in collaborazione con Comuni e associazioni, si promuove lo sviluppo di orti urbani e comunitari nei quartieri e nei piccoli centri, valorizzandoli come strumenti di socialità, educazione ambientale e rigenerazione urbana.
Zootecnia Estensiva
La zootecnia estensiva rappresenta una vocazione naturale per le aree interne delle Marche, dove l'allevamento si intreccia con la tutela del paesaggio, la salvaguardia delle tradizioni e la coesione sociale. Tuttavia, si tratta di un'attività a bassa redditività, che richiede politiche di sostegno mirate e continuative.
Il sostegno alla zootecnia estensiva coniuga presidio territoriale e sociale nelle aree a rischio spopolamento, valorizzazione delle razze autoctone e dei saperi rurali, produzione di carni di qualità per i cittadini marchigiani e nuove opportunità di mercato per le imprese agricole. Un approccio che rafforza il legame tra tradizione, territorio e sviluppo economico.
Attraverso la politica di sviluppo rurale, la Regione ha attivato con risorse consistenti un sistema integrato di interventi a favore degli allevamenti estensivi. Tra le misure previste: sostegno alle aziende biologiche, premi per il benessere animale, indennità compensative per le aziende di montagna e contributi per la gestione dei pascoli e per le razze a rischio estinzione.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, ci impegniamo a:
• Rafforzare il sostegno alla zootecnia
• Promuovere filiera corta e tracciabilità delle carni marchigiane
• Valorizzare le razze autoctone e i prodotti DOP/IGP
• Sostenere la ricerca e la sperimentazione in collaborazione con università e centri tecnici
• Favorire l'accesso ai mercati e la diversificazione del reddito per le aziende zootecniche
Fondo Nuovo Credito per l'Agricoltura
Una delle principali novità del Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027 è l'attivazione del Fondo Nuovo Credito rivolto all'Agricoltura, cofinanziato dal fondo europeo FEASR, che ha obiettivo di facilitare l'accesso al credito per le imprese agricole e ridurre i costi finanziari legati agli investimenti produttivi. Questo strumento rafforza la strategia regionale per rendere più accessibili gli investimenti, sostenere la competitività delle imprese agricole e promuovere la sostenibilità ambientale.
Ambiente e risorse
La Regione Marche ha scelto di affrontare le sfide ambientali con politiche continuative, scientificamente fondate e orientate alla prevenzione. I cambiamenti climatici, l'erosione del suolo, le alluvioni, la siccità e il dissesto idrogeologico non sono più eventi eccezionali, ma rischi sistemici che richiedono risposte strutturate.
Pesca e Acquacoltura
Con il nuovo Bando Unico Pesca, è stata avviata la digitalizzazione integrale dell'intero iter di presentazione delle domande e della rendicontazione delle spese, tramite una piattaforma online dedicata. Questo ha semplificato l'accesso ai contributi per soggetti pubblici e privati, migliorando la pianificazione e la diffusione degli interventi sul territorio.
E stato inoltre introdotto un soggetto unico aggregatore regionale per le azioni di animazione territoriale, che consente una visione integrata dello sviluppo delle comunità costiere e della Blue Economy.
Le misure attivate hanno riguardato il miglioramento delle condizioni di igiene, salute e sicurezza dei pescatori, la protezione della biodiversità marina e il sostegno al comparto durante l'emergenza Covid-19 e le crisi geopolitiche. Sono stati inoltre promossi investimenti produttivi, insieme a interventi per la trasformazione e la commercializzazione del prodotto ittico, rafforzando la competitività e la resilienza del settore.
Una Blue Economy sostenibile e resiliente
La Regione ha partecipato attivamente alla definizione di una strategia adriatica condivisa, promuovendo la cooperazione internazionale con i Paesi rivieraschi e affrontando le sfide ambientali come l'innalzamento delle temperature, l'invasione del granchio blu e la riduzione degli stock ittici.
Le prossime azioni
Nel prossimo quinquennio, l'obiettivo sarà:
• Continuare a investire per la sicurezza dei Porti
• Promuovere la pesca sostenibile
• Conservare le risorse biologiche acquatiche
• Sostenere l'acquacoltura ecocompatibile
• Rafforzare la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici
Settore Faunistico Venatorio: riorganizzazione ed efficientamento delle funzioni
Dopo il passaggio delle competenze in materia di gestione faunistica e politiche venatorie dalle Province alla Regione, è stata avviata una profonda riorganizzazione del settore venatorio, attraverso:
• L'adeguamento normativo e la semplificazione delle procedure
• Una gestione omogenea su scala regionale
• La riorganizzazione degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC).
Inoltre, anche attraverso un rafforzamento delle competenze strutturali degli uffici regionali, si è provveduto a:
• Attivare piani poliennali efficienti e concreti di controllo della fauna selvatica (Cinghiale, Volpe, Piccione) su tutta la Regione
• Predisporre per la prima volta delle banche dati complete dei prelievi venatori, dei censimenti della fauna selvatica e dei programmi di gestione su scala regionale; banche dati indispensabili per corrispondere ai sempre più complessi compiti richiesti alle Regioni dalla Commissione europea e dai Ministeri
• Garantire un esercizio certo del prelievo in deroga dello Storno, del Piccione e della Tortora dal collare attraverso una raccolta di dati dei danni e dei prelievi standardizzata e uniforme a livello regionale
• Revisionare il sistema di risarcimento danni da fauna selvatica agli agricoltori, con procedure più snelle e certezza della rifusione economica, ora in capo alla Regione.
Nel prossimo quinquennio, il lavoro già svolto andrà consolidato e incrementato, soprattutto con:
• Il rapido aggiornamento del Piano Faunistico Venatorio Regionale che è oggi lo strumento guida per la pianificazione e la gestione della fauna ed essenziale per garantire l'attività venatoria. L'aggiornamento del Piano Faunistico Venatorio Regionale avverrà attraverso la condivisione di criteri e indirizzi con i principali portatori d'interesse (cacciatori e agricoltori
• Il rafforzamento delle competenze e delle funzioni dell'ufficio caccia della Regione e dell'Osservatorio Faunistico Regionale. La Regione sul tema della gestione faunistico-venatoria è chiamata sempre più ad affrontare procedure complesse. Serve, pertanto, consolidare le attività in questo settore dell'amministrazione regionale e, soprattutto, continuare a incrementare la raccolta dei dati e rafforzare il rapporto di condivisione e collaborazione tra il Settore Politiche faunistico Venatorie e il Dipartimento Agricoltura. Ciò, potrà permettere di intercettare importanti risorse economiche (PAC e PSR) indispensabili per promuovere una migliore gestione della fauna stanziale minore e migratrice e con cui dare più forza ed efficienza all'operato degli ATC, sviluppare una filiera economica avantaggio del mondo agricolo e soddisfare le aspettative del mondo venatorio.
Internazionalizzazione, le Marche nel mondo
Il Made in Marche è sinonimo di eccellenza e qualità, autenticità e innovazione radicata nella tradizione. È un'identità culturale che racconta una regione operosa e creativa.
La crescita della nostra Regione è trainata anche dalle esportazioni. Il compito delle istituzioni è quello di coadiuvare e incentivare le imprese nella capacità di consolidare e conquistare nuovi mercati.
A sostegno dei processi di internazionalizzazione, in questi anni abbiamo supportato azioni per il riorientamento e la diversificazione dei mercati, il sostegno alle strategie innovative di internazionalizzazione delle imprese e alle start-up innovative, attività di promozione all'estero, eventi promozionali e fiere incoming in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo potenziare le strategie di filiera di internazionalizzazione implementando le risorse dedicate. Contestualmente, in un momento storico condizionato dai cambiamenti a livello globale, sarà fondamentale proseguire nelle azioni di consolidamento e potenziamento dei mercati esistenti e ricerca di nuovi mercati in sinergia con la Camera di Commercio delle Marche, per definire interventi coerenti con il territorio e le esigenze delle varie tipologie di imprese, con l'istituto Commercio Estero, con cui rinnoveremo la collaborazione strategica anche per l'organizzazione di missioni di sistema ricorrendo anche ai nuovi strumenti digitali e all'intelligenza artificiale. Sarà fondamentale un'azione di analisi delle performance anche a fronte degli effetti delle politiche internazionali in sinergia con le altre Istituzioni.
Tutto ciò finalizzato ad un incremento della base delle imprese esportatrici, promuovendo rapporti di partnership tra differenti tipologie di imprese e sviluppando nuove competenze, oltre all'internazionalizzazione dei beni e dei servizi occorre considerare anche l'internazionalizzazione della conoscenza e delle relazioni.
Continueremo a promuovere l'attrazione di investimenti esteri e reshoring. Il concetto di internazionalizzazione non è limitato alle "attività in uscita", volte cioè ad incrementare i risultati sui mercati internazionali, ma anche a quelle "in entrata" e questo mediante incentivi per aziende che scelgono le Marche come base produttiva o logistica e sostegno alle imprese italiane che riportano produzioni in Italia.
Lavoreremo per consolidare e promuovere il brand Made in Marche come marchio di eccellenza regionale con progetti dedicati.
Proseguiremo e implementeremo iniziative di incoming, B2B, creazione di filiali, rappresentanze e showroom all'estero, formazione interculturale, comunicazione di marketing digitale ecodesign, in collaborazione con le associazioni di categoria.
Sostegno al credito e rafforzamento delle PMI
All'inizio del mandato, abbiamo riscontrato notevoli difficoltà da parte delle imprese nell'accesso al credito, aggravate dagli effetti della crisi di Banca Marche, che ha avuto un impatto significativo sulla liquidità e sulla fiducia nel sistema finanziario locale. Per far fronte a questa situazione, l'Amministrazione regionale ha perseguito con determinazione l'obiettivo di attivare strumenti concreti ed efficaci, volti a rafforzare la competitività del tessuto produttivo marchigiano.
Nel precedente quinquennio, sono stati messi in campo nuovi strumenti finanziari volti a sostenere le piccole e medie imprese in una fase di particolare complessità, con l'intento di favorire la produttività e la capacità di investimento. Le risorse stanziate sono destinate a generare un effetto moltiplicatore significativo sull'economia regionale.
Principali misure attivate:
• Fondo Nuovo Credito: 91 milioni di euro
• Ricapitalizzazione delle imprese: 8 milioni di euro
• Bando Energia: 20 milioni di euro, di cui 14 a tasso zero e 6 provenienti da fondi FESR
• Ulteriori misure in fase di attivazione, volte a consolidare il sistema produttivo e favorire l'innovazione
Le prossime azioni
Nel prossimo quinquennio, ci impegniamo a:
• Proseguire nel sostegno all'accesso al credito delle PMI
• Attivare strumenti finanziari per consolidare il sistema produttivo anche attraverso misure che facilitano la capitalizzazione dell'impresa
• Prevedere strumenti di finanza innovativa e partecipativa con particolare riguardo ai settori strategici e alle start up
• Rafforzare il dialogo tra imprese e sistema bancario
• Promuovere iniziative di formazione finanziaria per imprenditori e giovani
Più LAVORO E FORMAZIONE
Politiche attive del lavoro: costruire il futuro occupazionale delle Marche
La Regione Marche ha avviato una svolta strategica nelle politiche del lavoro attivando una programmazione strutturale triennale.
Il Piano triennale 2024-2026 può già contare su un investimento consistente di 350 milioni di euro, destinato a sostenere interventi strategici per stimolare l'occupazione, favorire l'inserimento e il reinserimento dei disoccupati, rafforzare la formazione di lavoratori occupati e in cerca di occupazione, e promuovere una cultura del lavoro di qualità. Il piano mira inoltre a integrare in modo efficace l'azione pubblica con quella degli operatori del mercato del lavoro. Le misure sono pensate sia per elevare le competenze ed offrire opportunità occupazionali coerenti con le esigenze del mercato del lavoro, sia per chi è più esposto alla vulnerabilità occupazionale quali giovani e NEET, donne, over 50, persone con disabilità.
In particolare, il futuro delle Marche dipende dalle competenze e, soprattutto, dai giovani. Le politiche attive del lavoro e la formazione rappresentano strumenti fondamentali per governare in modo proattivo l'innovazione e il cambiamento, rafforzare l'imprenditorialità e generare opportunità occupazionali stabili e di qualità.
In questo modo si favorisce la creazione di un ambiente fertile per lo sviluppo delle conoscenze e delle imprese, potenziando la capacità innovativa del sistema Marche e l'attrattività regionale delle competenze.
Questa visione è essenziale per promuovere lo sviluppo del modello Marche, valorizzando da un lato la vocazione produttiva manifatturiera — ai vertici nazionali anche in termini occupazionali — e dall'altro rafforzando settori strategici come l'artigianato, il commercio, i servizi e l'agricoltura, veri motori di crescita e occupazione.
La strategia e gli interventi regionali, inoltre, sono stati portati avanti in un rapporto di forte concertazione con tutti gli stakeholders: forze sociali, categorie economiche, Università ed altri. La concertazione è stata e rimarrà la stella polare di riferimento nell'azione di governo regionale.
Le politiche attive del lavoro e della formazione adottate nelle Marche hanno prodotto risultati concreti, superiori alla media nazionale. L'occupazione ha registrato una crescita significativa sia sul piano complessivo, sia nelle componenti femminili e giovanili.
Il tasso di occupazione totale ha raggiunto il 67,2%, superando di ben cinque punti la media italiana, attestata al 62,2%. Anche le componenti femminili e giovanili presentano dati superiori rispetto al contesto nazionale, confermando l'efficacia delle strategie regionali nel promuovere inclusione e sviluppo.
Il tasso di disoccupazione totale è sceso dal 8,8% del 2019 al 5,2% del 2024.
Il tasso di disoccupazione femminile è sceso dal 10,9% del 2019 al 5,8% del 2024.
Il tasso di disoccupazione giovanile è sceso dal 18,6% del 2019 al 12% del 2024.
Numeri che parlano chiaro: il modello Marche funziona e va rafforzato proseguendo nella visione strategica intrapresa.
Linee di intervento integrate.
Il Piano regionale per il lavoro e la formazione anche per il futuro si articolerà in azioni che fanno dell'integrazione e della concertazione con gli stakeholders due pilastri fondamentali.
Gli interventi:
• Orientamento
• Formazione continua e sul campo (tirocini, borse lavoro, voucher e altri)
• Sostegno all'imprenditorialità giovanile
• Incentivi per l'occupazione stabile e di qualità
• Contrasto al lavoro irregolare e promozione della sicurezza
• Attrazione di competenze
• Politiche territoriali mirate, con attenzione ai borghi.
La Regione si propone anche di:
• Potenziare i Centri per l'impiego e i servizi di orientamento
• Rafforzare il sistema regionale di certificazione delle competenze
• Consolidare la concertazione con gli attori locali
• Sviluppare dati sempre più mirati sui fabbisogni professionali nei servizi per l'impiego.
Intendiamo potenziare il sistema di incontro tra domanda ed offerta di lavoro, sia con una formazione mirata sulle nuove esigenze del mercato del lavoro, sia con un'analisi dei dati sempre più mirata e personalizzata sui territori e sui settori economici.
In questa direzione una particolare attenzione verrà offerta alla formazione digitale ed alle esigenze emergenti di upskilling e reskilling derivanti dalla diffusione dell'intelligenza artificiale, al fine di governare proattivamente l'innovazione a favore sia dell'occupazione che delle imprese.
Così come è prioritario rafforzare lo sviluppo delle conoscenze anche attraverso un piano specifico per l'attrazione delle competenze, anche dall'estero.
Vogliamo una Regione che investa nel lavoro, nelle persone e nelle competenze. Una Regione capace di costruire un futuro solido e innovativo, inclusivo e sostenibile.
Verso un'occupazione stabile e di qualità
Il lavoro è la prima forma di dignità. Per questo, puntiamo a: incentivare le assunzioni a tempo indeterminato, favorire la trasformazione dei contratti precari, sostenere la contrattazione aziendale che valorizza produttività e welfare, rafforzare il Fondo per l'occupazione giovanile e femminile.
Un Lavoro per tutti: inclusione generazionale e di genere
Il lavoro è strumento di autonomia e emancipazione. Prevediamo: voucher per la conciliazione lavoro-famiglia, incentivi per l'assunzione femminile nei settori ad alta tecnologia, un Piano Over 50 per il reinserimento dei lavoratori senior, tirocini e orientamento nelle aree ad alta disoccupazione.
Competenze per il futuro: investire nel capitale umano
Per affrontare l'evoluzione dei settori produttivi, rafforzeremo la formazione continua e on the job, potenzieremo la rete del sistema regionale degli ITS per diffondere la formazione tecnica specializzata molto richiesta del mondo delle imprese, incentiveremo le Academy settoriali in collaborazione con imprese e ITS.
Formazione per l'innovazione: competenze per il futuro delle Marche
La Regione Marche ha rafforzato l'integrazione tra formazione professionale, sistema scolastico, università e imprese, con l'obiettivo di ridurre il mismatch tra domanda e offerta di competenze. Sono stati potenziati gli US, finanziati master e percorsi di alta formazione, attivati bandi per la formazione continua e la riqualificazione dei disoccupati.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo realizzare un Piano Regionale per la Formazione all'innovazione, coinvolgendo università, centri di ricerca, scuole, enti di formazione, imprese e pubblica amministrazione. Un piano ambizioso, per anticipare le competenze del futuro, aggiornare quelle esistenti e valorizzare il sapere diffuso sul territorio.
Cinque assi strategici
• Formazione avanzata per le professioni emergenti: intelligenza artificiale, data Science, cybersecurity, transizione ecologica, mobilità sostenibile, economia circolare, biotecnologie, robotica, percorsi in lingua inglese, tirocini nelle imprese innovative e borse per la mobilità internazionale
• Formazione continua e riqualificazione: voucher formativi per imprese che investono nell'aggiornamento dei dipendenti, incentivi per piani formativi interni, corsi gratuiti per lavoratori in transizione o colpiti da crisi aziendali, fondi dedicati per ogni distretto produttivo, con regia integrata tra enti bilaterali, associazioni datoriali e sindacati
• Rafforzamento del sistema regionale della formazione: valorizzazione degli enti accreditati e standard qualitativi elevati, co-progettazione con imprese e istituzioni scolastiche, creazione di centri formativi territoriali multifunzionali, connessi in rete, aperti al coworking e alla ricerca applicata
• Piano per lo sviluppo e l'attrazione delle risorse umane e delle competenze, anche in ambito nazionale e internazionale
• Rafforzamento del sistema degli ITS delle Marche: la formazione tecnica superiore è una leva strategica per creare figure professionali sempre più coerenti con le esigenze del mercato del lavoro.
Una Regione che anticipa il cambiamento: il ruolo strategico delle Università pubbliche
La Regione che anticipa il cambiamento intende consolidare e potenziare ulteriormente la proficua collaborazione strategica con il sistema delle Università pubbliche delle Marche, protagoniste di risultati significativi maturati nel corso degli ultimi cinque anni di governo.
La Regione attiverà:
• Una piattaforma regionale per potenziare il matching tra Università, ITS, scuole superiori e mondo delle imprese, al fine di facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro e programmare l'inserimento lavorativo
• Una collaborazione con i centri, le reti di ricerca e sviluppo tecnologico presenti nelle Marche, potenziando la concertazione con le forze sociali e le categorie economiche
• Un osservatorio sul futuro del Lavoro, per monitorare i trend e orientare le politiche
• Un laboratorio di innovazione normativa, per adattare gli strumenti regionali ai nuovi modelli occupazionali (gig economy, lavoro remoto, economia collaborativa)
• Progetti pilota su lavoro agile nei piccoli comuni, coworking rurali e formazione a distanza
• Bandi dedicati all'imprenditorialità nei settori emergenti: green jobs, data economy, servizi alla persona, cultura.
Le Marche vogliono essere una Regione che investe nel capitale umano, anticipa le trasformazioni e costruisce un sistema formativo aperto, dinamico e connesso.
Conoscenza, innovazione, imprese: il motore dell'economia marchigiana
Il futuro dell'economia marchigiana dipende dalla nostra capacità di generare conoscenza, trasformarla in innovazione e metterla a disposizione di imprese, territori e pubblica amministrazione. Negli ultimi anni, la Regione ha rafforzato le collaborazioni con gli atenei di Ancona, Camerino, Macerata e Urbino, promuovendo progetti di ricerca con ricadute industriali e finanziando bandi mirati nei settori strategici.
Rete regionale per l'innovazione e il trasferimento tecnologico
La Regione ha avviato la costituzione della Rete Regionale di strutture di ricerca e trasferimento tecnologico, in attuazione della Strategia di Specializzazione Intelligente. Questa rete connette università, centri di ricerca, imprese, enti pubblici e terzo settore.
Promuoveremo inoltre progetti pilota di innovazione ad alto impatto territoriale, anche tramite partenariati tra PMI e spin- off universitari, attraverso servizi di tutoraggio e mentoring, valutazione d'impatto economico e sociale.
Dottorati industriali regionali co-finanziati
Con il sostegno del Fondo Sociale Europeo Plus, la Regione promuoverà borse di dottorato innovativo, per rafforzare il legame tra ricerca e imprese. I dottorandi lavoreranno su progetti integrati nelle filiere produttive locali, con focus su: sostenibilità energetica, robotica e automazione, agricoltura e nutraceutica, cultura, salute, cybersecurity.
Digitalizzazione e trasferimento tecnologico
La Regione promuoverà la digitalizzazione dei processi di trasferimento tecnologico, attraverso piattaforme che raccolgano: brevetti, prototipi, competenze e know-how a disposizione di imprese, enti locali e centri di ricerca. Saranno valorizzate le figure dei professionisti capaci di tradurre il linguaggio della ricerca in soluzioni operative per le aziende, facilitando l'adozione di tecnologie avanzate nei processi produttivi.
Le Marche vogliono essere una regione che innova, connette e trasforma. Una regione dove la conoscenza diventa impresa e l'impresa diventa futuro.
La cultura della sicurezza sul lavoro e negli ambiti della vita quotidiana
Negli ultimi anni, la Regione si è distinta per il suo approccio all'avanguardia, avviando e sviluppando il progetto della Scuola Regionale della Testimonianza, in collaborazione con INAIL e ANMIL. L'iniziativa ha offerto a chi ha subito un infortunio sul lavoro l'opportunità di formarsi per raccontare la propria esperienza, diventando a sua volta formatore per lavoratori, datori di lavoro e studenti.
Il tema della sicurezza sul lavoro è da sempre una priorità per la nostra amministrazione da perseguire con tutti gli strumenti necessari, con il coinvolgimento delle forze sociali e sindacali. Oltre a garantire l'applicazione delle normative, la Regione ha il dovere di sostenere la formazione, diffondere l'informazione e promuovere la consapevolezza, affinché la sicurezza sul lavoro diventi un valore condiviso e parte integrante della cultura.
Più INFRASTRUTTURE e CONNESSIONI
Infrastrutture e mobilità strategica
Negli ultimi anni, abbiamo affrontato con determinazione il ritardo infrastrutturale che ha storicamente penalizzato le Marche, avviando una vera rivoluzione nel campo dei collegamenti e della mobilità.
Con il Piano Infrastrutture, dotato di Valutazione Ambientale Strategica, abbiamo approvato un programma di investimenti da 1.300 cantieri e 6 miliardi di euro, espressione di una visione strategica chiara e ambiziosa per il futuro della Regione. Un lavoro concreto attraverso il quale stiamo disegnando le Marche del domani.
Il nostro impegno è quello di sviluppare e attuare ulteriormente un piano strategico che, per ampiezza e visione, non ha precedenti nella storia delle Marche, una vera rivoluzione nel sistema di mobilità e collegamenti.
Da un sistema a "pettine" a un sistema a "rete"
Stiamo costruendo un sistema di collegamento che supera l'attuale natura "a pettine", che ha isolato le aree interne e rallentato lo sviluppo, per costruire un sistema a rete che connetta le Marche da nord a sud, da est a ovest. Questo nuovo assetto si fonda su:
• Sblocco delle grandi opere e delle incompiute, ferme da decenni
• Realizzazione di un sistema di bretelle e strade intervallive, per collegare aree strategiche e ridurre i tempi di percorrenza
• Integrazione tra infrastrutture per collegare l'entroterra e la costa, il nord e il sud della nostra regione, e dotare il territorio di necessari collegamenti attesi da decenni
Le Direttrici di Sviluppo:
Reti stradali e viabilità: una Regione che torna a muoversi
Nel prossimo quinquennio, vogliamo completare quanto avviato e progettare il futuro delle infrastrutture marchigiane, seguendo una visione articolata in quattro direttrici strategiche:
• Viabilità delle opportunità: creeremo nuove arterie di collegamento tra poli economici, aree artigianali, piattaforme logistiche e porti, per facilitare: export, investimenti, turismo.
• Viabilità della coesione: proseguiremo gli interventi programmati e attiveremo nuovi investimenti per rompere definitivamente l'isolamento delle aree interne e garantire pari accessibilità, con attenzione alle reti stradali provinciali.
• Viabilità della sicurezza: investiremo in tecnologie di monitoraggio, pavimentazioni intelligenti, illuminazione pubblica, segnaletica smart, barriere protettive, con l'obiettivo di ridurre drasticamente la sinistrosità stradale.
• Viabilità sostenibile: promuoveremo una mobilità rispettosa dell'ambiente, con itinerari ciclabili sicuri, parcheggi di interscambio, colonnine elettriche, ridisegno urbano, misure di moderazione del traffico.
Governance e Coordinamento
Abbiamo istituito il Tavolo delle Infrastrutture, strumento di pianificazione integrata e concertazione territoriale. Una strategia che potenzieremo, per garantire coerenza, efficienza e visione condivisa tra Regione e enti locali. Un lavoro di concertazione che vogliamo implementare per una visione di sviluppo infrastrutturale condivisa e costruita insieme.
Le Marche stanno costruendo una rete infrastrutturale moderna, sicura e sostenibile. Una rete che connette territori, genera sviluppo e migliora la qualità della vita.
Principali opere sbloccate e avviate
Abbiamo sbloccato e avviato cantieri strategici attesi da decenni:
• Galleria della Guinza, ferma dal 1990: finanziati e avviati i lavori nella prima canna, finanziata la progettazione della seconda canna
• Pedemontana delle Marche, da sogno a realtà: l'autostrada delle aree interne che collegherà tutto il nostro entroterra da Urbino ad Ascoli Piceno
• Uscita Nord dal Porto di Ancona, "Ultimo Miglio": opera attesa da 40 anni, cantiere avviato a luglio 2025
• Salaria: investimenti storici per collegare il sud delle Marche con Roma
• Collegamento intervallivo di Macerata: interventi per migliorare la mobilità urbana e intercomunale, Sforzacosta- Macerata, Macerata-Villa Potenza, Villa Potenza-Sambucheto
• Raddoppio della Statale 16 a nord di Ancona: potenziamento di un asse viario fondamentale per la Regione
Nel prossimo quinquennio
• Fano - Grosseto: procedere con il completamento della "Strada dei due mari", completare i lavori sulla prima canna della Galleria della Guinza (lotto 2-3) e progettare la seconda canna della Galleria, attivare il cantiere del bypass di Mercatello sul Metauro (lotto 4) e del collegamento verso Urbino (lotto 10)
• Completare la Pedemontana delle Marche:
Completare la Fabriano-Muccia nell'ultimo tratto fino all'intersezione con la SS77 Valdichienti
Pedemontana Nord: attivare i cantieri della Fabriano - Sassoferrato e della Pergola - Fossombrone, implementare il nodo pedemontano di Cagli verso Fabriano con il contestuale potenziamento della SS3 Flaminia e della SS452 Contessa nella direttrice verso Gubbio, implementare la Lunano - Carpegna, completare il collegamento tra Lunano e Sant'Angelo in Vado
Pedemontana Sud: proseguire nell'avvio dei cantieri già finanziati nei tratti tra Belforte del Chienti, Sarnano, Amandola, Servigliano, Mozzano di Ascoli e completare il finanziamento per i tratti mancanti
• Orte - Falconara: linea di collegamento su Roma, tratto tra Falconara e Fabriano: completare i lavori del Lotto 2 e attivare i lavori del Lotto 1 e del Lotto 3, del tratto tra Castelplanio e Fabriano, per portare la linea attuale a due binari con la riduzione dei tempi di percorrenza
> Autostrada A14: completare la progettazione e la realizzazione per i caselli di Pesaro Sud, Fano Nord e Potenza Picena. Per il tratto del centro-sud, l'obiettivo è realizzare la Terza Corsia fino all'Abruzzo, completamente in sede tra Porto Sant'Elpidio e Pedaso e valutando soluzioni alternative e più sostenibili per il restante tratto tra Pedaso e Porto d'Ascoli. Ampliamento del Casello di Ancona Nord valutazione della fattibilità di un progetto per la realizzazione di un Casello di Ancona Centro.
• Realizzazione di un percorso protetto tra il terminal dell'Aeroporto e la fermata ferroviaria Castelferretti, che verrà riqualificata con nuove pensiline, ascensori e potenziata relativamente all'accessibilità per persone con disabilità, lavori già finanziati dalla Regione.
• Completamento dell'elettrificazione della linea ferroviaria Civitanova Marche-Albacina
• Potenziamento e riattivazione dell'Anello ferroviario delle Marche
• Complanare Fano - Marotta: completare la progettazione e avviare i lavori
• Bypass Montecchio/Rio Salso: completare la progettazione e avviare i lavori
• Attivare la progettazione del miglioramento della strada Urbino - Pesaro
• Completare la realizzazione del Raddoppio della Statale 16 in ingresso nord di Ancona
• Ultimo Miglio, completamento dei lavori del bypass di Torrette e collegamento con la viabilità principale, terminare l'iter autorizzativo e avviare i lavori per la realizzazione del Lungomare Nord.
• Mare - Monti: completare il collegamento già attivato lato mare tra Porto Sant'Elpidio e Molino di Tenna e la parte monti tra Servigliano e Amandola e attivare la progettazione nel tratto mancante tra Molino di Tenna e Servigliano
• Salaria, completare e proseguire i lavori sull'intera arteria che collega il Sud delle Marche a Roma
• Attivare la progettazione, già finanziata, del collegamento tra Ascoli e la A24 Teramo
• Completamento della progettazione e realizzazione del collegamento tra l’uscita autostradale di Porto Sant'Elpidio e Fermo, con la realizzazione di un ponte sul Tenna, allargamento della Lungotenna e bypass di Molino di Tenna
• Nodo di Civitanova: completamento della progettazione e realizzazione del prolungamento di via Einaudi verso sud dall'uscita autostradale di Civitanova Marche a Bivio Cascinare con innesto sulla SS77 e verso nord fino al raccordo con la strada provinciale Bivio delle Vergini in prossimità dell'ospedale.
• Attivare la progettazione, già finanziata, del collegamento tra la Statale 16 e Villa Potenza e avviare la realizzazione del tratto Sambucheto - Villa Potenza
• Migliorare la Valpotenza in collaborazione con Anas
• Avviare e completare i cantieri sul Collegamento intervallivo di Macerata
• Completare la progettazione e avviare i lavori della San Severino - Tolentino
• Completare la progettazione e avviare i lavori di potenziamento sulla Jesi - Cingoli SP502
• Completare la Ciclovia Adriatica nel tratto marchigiano come parte del percorso Chioggia - Gargano
• Completare e implementare le ciclovie nelle aree interne: ciclovia del Foglia, del Metauro, del Cesano, dell'Esino,
del Musone, del Tronto, del Tenna, dell'Aso.
Alta Velocità Adriatica: il diritto alla connessione ferroviaria veloce
L'Alta Velocità Adriatica non è solo un progetto infrastrutturale: è una battaglia di civiltà, equità territoriale e visione per il futuro. Abbiamo rotto l'immobilismo con atti concreti: accordi con altre Regioni adriatiche (MMAP), interlocuzioni costanti con RFI e Ministero, inserimento nei tavoli nazionali, elaborazione di scenari progettuali condivisi.
Oggi si tratta di una priorità riconosciuta a livello nazionale, anche in virtù della recente nomina del Commissario straordinario di Governo. E questo cambiamento porta la firma delle Marche, Regione che ha rifiutato il ruolo di periferia e ha scelto di essere protagonista.
Vogliamo portare l'Alta Velocità sulla Dorsale Adriatica. Non esiste infatti solo una questione Nord-Sud dell'Italia ma anche una questione Est-Ovest, nella quale lo sviluppo del versante Adriatico in questi decenni è stato più penalizzato rispetto al Tirrenico.
Continueremo nelle interlocuzioni con il Commissario, il Governo e RFI per la progettazione e la realizzazione dell'opera, contestualmente lavoreremo per il potenziamento dei servizi esistenti.
Il Polo Intermodale
Il Polo Intermodale delle Marche rappresenta una delle strategie infrastrutturali più ambiziose e innovative, con l'obiettivo di trasformare il territorio in un hub logistico di rilevanza nazionale ed europea. In questi anni abbiamo istituzionalizzato e rilanciato il Polo Intermodale delle Marche, valorizzando le tre infrastrutture chiave:
• Aeroporto delle Marche
• Porto di Ancona
• Interporto di Jesi
Un sistema integrato che rafforza la competitività logistica della Regione, favorisce l'export, migliora la mobilità delle persone e delle merci, e connette le Marche ai grandi corridoi europei. Un sistema capace di far dialogare gomma, ferro, aria e mare, generando valore per cittadini, imprese e turisti.
Aeroporto delle Marche: la rinascita di uno scalo fondamentale
Il nostro obiettivo non è solo migliorare i collegamenti per le persone, ma trasformare l'Aeroporto delle Marche in un hub internazionale e intermodale, moderno, efficiente e pienamente integrato nel tessuto regionale.
In questi anni, abbiamo lavorato in sinergia per il rilancio dell'Aeroporto marchigiano, raggiungendo nel 2024 i 600 mila passeggeri, +25% rispetto al 2019, vicino al record assoluto e con trend in crescita che nel primo semestre 2025 si assesta a +6,4% di traffico. Nel 2024, è stato nella Top 10 degli Aeroporti italiani per crescita passeggeri rispetto all'anno precedente.
Nel 2024, per la prima volta nella storia dell'Aeroporto, è stato conseguito un margine operativo lordo positivo.
A potenziare questa visione lavoreremo su cinque direttrici strategiche:
• Rafforzamento dei servizi di continuità territoriale: al fine di sfruttare tutte le opportunità di sviluppo e attrattività dei nuovi collegamenti con gli hub internazionali di Roma, Milano e Napoli
• Sviluppo dei servizi no-avio: potenzieremo l'Aeroporto quale polo di sviluppo di attività complementari, ad esempio nel settore aerospaziale in collaborazione con il CNR
• Espansione delle rotte strategiche: l'obiettivo è garantire accessibilità e continuità sia per i residenti che per chi vuole scoprire le Marche, verso aree a forte potenziale, come i grandi hub europei, le città culturali, le destinazioni balneari e montane, ma anche i Paesi dell'Est e del bacino adriatico
• Intermodalità efficiente: potenzieremo i collegamenti ferroviari e autobus da e per l'Aeroporto, con particolare attenzione ai nodi urbani e produttivi. Vogliamo che raggiungere lo scalo sia semplice, veloce e sostenibile
• Logistica e innovazione: l'aeroporto delle Marche può diventare anche un riferimento per i servizi cargo ad alto valore aggiunto. Promuoveremo investimenti per sviluppare un'area logistica specializzata, dotata di tecnologie per il controllo doganale digitale, lo stoccaggio intelligente e il tracciamento delle merci. Questo renderà lo scalo attrattivo per l'export marchigiano e per gli operatori globali della distribuzione.
Porto di Ancona: un hub adriatico per l'economia del futuro
Nei prossimi anni, vogliamo consolidare il ruolo del Porto di Ancona come uno dei principali hub dell'Adriatico, al servizio della competitività regionale e della logistica nazionale. Un’infrastruttura strategica che sarà al centro di investimenti mirati e di una visione integrata per lo sviluppo sostenibile.
Il Porto di Ancona è determinante per la sua posizione baricentrica nell'Adriatico, è posizionato verso est ed è fondamentale nella dinamica dei trasporti. Da qui le navi per arrivare a Trieste o Koper impiegherebbero oltre 7 ore; dunque, è fondamentale dare loro le migliori condizioni per potersi fermare, i fondali adeguati, le banchine, gli spazi per le manovre, un rapido collegamento su gomma e su rotaia.
Investimenti strutturali e potenziamento della viabilità
Attività e investimenti per il Porto di Ancona
• Ristrutturazione Banchine 19, 20 e 21 e riqualificazione della banchina 23 che si aggiunge alla banchina 22 già ristrutturata, progressivo trasferimento delle attività roro-ropax, a partire da quelle extra Schengen dal porto antico verso le banchine 19-20-21 e nuova "Penisola Marche"
• Portare a termine la realizzazione della Banchina 27 e con l'annesso raddoppio del terminal container
• Approvazione del nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP), al cui interno quale punto qualificante vi è la nuova "Penisola Marche" che dovrà essere il cuore del porto commerciale andando a liberare così, dalle attuali attività portuali, il porto antico che progressivamente dovrà essere restituito alle attività di diportistica, culturali e commerciali tipiche della città.
• Elettrificazione banchine Porto storico (coldironing)
• Dragaggio dei fondali a 14 metri
• Favorire lo sviluppo del polo della nautica di lusso mediante nuovi spazi produttivi
• Attenzione e sostegno alle esigenze del porto turistico Marina Dorica
• Favorire l'arrivo e lo sviluppo dell'attività crocieristiche anche mediante un'integrazione con mirati pacchetti turistici.
Fondamentale è la nuova viabilità che si sta realizzando, a partire dall'ultimo Miglio, il Lungomare Nord e raddoppio della Statale 16 nell'ingresso nord di Ancona, opere che prevedono l'integrazione tra le infrastrutture intermodali, per decenni solamente enunciata e che oggi si sta concretizzando, anche con gli investimenti sulla ferrovia Orte-Falconara direzione Tirreno. Abbiamo posto le basi definitive per trasformare Ancona e tutte le Marche in una vera piastra logistica.
Obiettivi strategici
• Ampliamento e modernizzazione dei moli: interventi strutturali per aumentare la capacità operativa, migliorare la sicurezza e potenziare i servizi ai passeggeri.
• Digitalizzazione delle operazioni doganali: completamento delle piattaforme informatiche interoperabili per ridurre la burocrazia e velocizzare le pratiche di import-export.
• Spazi per la logistica sostenibile: sviluppo di aree dedicate alle imprese e all'innovazione nella movimentazione merci, con particolare attenzione a idrogeno, elettrico, carburanti alternativi.
• Connessioni ferroviarie e viarie intelligenti: creazione di "corridoi logistici" tra distretti manifatturieri e nodi di trasporto, per una mobilità efficiente e integrata.
• Formazione professionale nel settore: promozione di ITS, corsi specializzati e percorsi di aggiornamento continuo per formare nuove competenze nella logistica avanzata.
Il Porto di Ancona sarà sempre più un motore di sviluppo per le Marche: moderno, sostenibile, connesso. Un’nfrastruttura che guarda al futuro, pronta a generare valore per cittadini, imprese e territori.
Interporto di Jesi
Con il risanamento di Interporto, frutto di un intenso lavoro, attraverso l'aumento di capitale di 8 milioni di euro, abbiamo salvato un’infrastruttura che era costata 120 milioni di euro ai marchigiani e che oggi è libera di programmare il proprio futuro, di rilanciarlo in un'ottica di intermodalità, con un'opportunità enorme di occupazione e sviluppo, in un settore, quello logistico, che è strategico a livello nazionale e internazionale. Questo ha permesso anche il concretizzarsi dell'insediamento del più grande player logistico al mondo.
L’interporto assumerà sempre più un nodo di scambio prioritario per le merci e dunque lavoreremo insieme a RFI per il completamento del bypass di Falconara lato nord.
I Porti delle Marche: un fitto sistema portuale che guarda al futuro
Turismo, diporto, marinerie, sviluppo economico territoriale: i porti delle Marche rappresentano questo e molto altro, realtà vivaci, strategiche e di lunga tradizione per le nostre città costiere.
Per potenziarli e far esprimere il maggior potenziale alle nostre infrastrutture portuali, in questi anni abbiamo avviato importanti investimenti che riguardano non solamente i porti di competenza dell'Autorità Portuale, Pesaro e San Benedetto, ma anche i porti di competenza regionale, Fano, Senigallia, Numana, Civitanova Marche, Porto San Giorgio.
Mobilità sostenibile
Negli ultimi anni, la Regione Marche ha avviato un cambiamento di paradigma nel settore dei trasporti, orientato a rispondere ai bisogni delle persone, collegare i territori marginali, ridurre l'impatto ambientale e offrire soluzioni moderne, sicure e accessibili.
Ora, vogliamo consolidare e ampliare questa trasformazione con nuove priorità strategiche:
• Piano Regionale della Mobilità Sostenibile: un piano integrato che coordini trasporto pubblico locale, mobilità, ciclovie, mobilità dolce con l'obiettivo di costruire un sistema efficiente e rispettoso dell'ambiente. Il rapporto tra la Ciclovia Adriatica e le stazioni ferroviarie diventa cruciale
• Parco mezzi rinnovato: in questi anni abbiamo portato avanti in virtù del contratto in corso con RFI il progetto di rinnovo del parco mezzi, che ha reso le Marche una regione all'avanguardia
• Progressiva conversione dei mezzi pubblici verso tecnologie a basse emissioni, su tutte le principali linee urbane e interurbane
• Poli di interscambio modale: migliorando i nodi di scambio e intermodalità già finanziati. Miglioreremo le aree attrezzate dove parcheggiare l'auto e proseguire il viaggio in bus, bici, treni. Un sistema integrato per una mobilità più comoda e sostenibile
• Tariffazione integrata unica: Introdurremo un biglietto unico per l'utilizzo di diversi mezzi di trasporto, con agevolazioni legate a ISEE, età, disabilità, per rendere il trasporto pubblico davvero accessibile a tutti.
Trasporto pubblico locale
In questi anni abbiamo sostenuto l'importante settore del Trasporto Pubblico Locale.
Continueremo a lavorare per il miglioramento dei trasferimenti da parte dello Stato, così da potenziare il TPL sia urbano che extraurbano, in particolare nei confronti nelle aree più remote e delle categorie più fragili.
In questo quinquennio, tra le numerose misure adottate e finanziate, abbiamo avviato una profonda trasformazione tecnologica del TPL, centrata sull'implementazione del sistema unico regionale di bigliettazione elettronica: MARTA (Marche Trasporti App). Un sistema che, in collaborazione con le aziende di trasporto, consentirà l'uso di titoli di viaggio digitali in sostituzione di quelli cartacei, nella logica dell'account-based ticketing (ABT) e dell’interoperabilità tra operatori su gomma.
Connessione digitale: innovazione e opportunità
Nel mondo contemporaneo, la connessione è una condizione essenziale per la vita sociale, economica e culturale. È ciò che consente alle imprese di innovare, ai cittadini di accedere ai servizi, agli studenti di apprendere, ai territori di non rimanere indietro.
Neutralizzare il digitai divide è stato uno degli obiettivi prioritari fin dall'inizio del nostro mandato. Con il programma BUL (Banda Ultra Larga) abbiamo avviato un processo capillare di infrastrutturazione digitale, portando connettività veloce anche nelle aree più periferiche, recuperando oltre 800 giorni di ritardo sui cantieri ereditati e zero cantieri chiusi, al nostro insediamento in Regione.
In questi anni abbiamo completato il Piano Banda Ultra Larga, un passaggio strategico per lo sviluppo del nostro territorio. Si tratta di una nuova infrastruttura in fibra ottica di ultima generazione, che permette un salto di qualità nella connettività ma anche un importante beneficio ambientale: i consumi energetici risultano inferiori del 60% rispetto alle vecchie reti in rame.
Il piano ha coinvolto 217 Comuni nelle Marche, con la realizzazione di oltre 4.600 km di fibra, abilitando la connessione per circa 341.000 unità immobiliari e oltre 2.463 sedi della pubblica amministrazione. Un impegno enorme, che ha richiesto uno sforzo straordinario per recuperare i ritardi accumulati.
Da quella situazione di stallo, abbiamo rimesso in moto un'opera di modernizzazione decisiva: la rete in fibra non è solo un'infrastruttura tecnologica, ma rappresenta una vera e propria autostrada digitale per il futuro, indispensabile per le imprese, la pubblica amministrazione, le scuole e i cittadini. Oggi possiamo dire che, con questo piano, le Marche si connettono al mondo e costruiscono le basi per una crescita più equa, sostenibile e competitiva.
Più EUROPA
Nel corso della legislatura avviata nel 2020, la Regione Marche ha potuto contare su una cospicua dotazione di risorse grazie alla convergenza tra la programmazione europea 2021-2027, il PNRR e l'Accordo per la coesione.
La Giunta ha scelto un approccio nuovo, basato sull'ascolto e sulla concertazione con i territori, coinvolgendo tutti i Comuni e le parti sociali nella definizione dei programmi regionali, poi approvati rapidamente dalla Commissione Europea.
Le risorse FESR sono state concentrate su innovazione e transizione ecologica, con interventi mirati a sostenere le imprese, facilitare l'accesso al credito e promuovere la sostenibilità ambientale. Sul fronte FSE+, l'impegno si è focalizzato sull'inclusione sociale e sull'occupazione, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili. Una strategia coerente, condivisa e orientata al rilancio strutturale della nostra Regione.
Abbiamo adottato un metodo innovativo e lungimirante nella gestione delle risorse europee e nazionali, anticipando sin dal 2022 lo stanziamento in bilancio delle quote regionali di cofìnanziamento. Questa scelta ha permesso l'avvio immediato della programmazione, con una copertura finanziaria certa che ha reso possibile l'attivazione tempestiva di bandi e l'assegnazione diretta di fondi a cittadini e imprese.
Grazie a questa accelerazione, le Marche si sono posizionate ai vertici nazionali per capacità di spesa e impegno delle risorse europee, raggiungendo il primo posto per spesa degli FSE+ e il terzo per impegni sul FESR.
A ciò si è aggiunto l'Accordo di Coesione, sottoscritto nell'ottobre 2023, con il quale la Regione ha destinato importanti fondi a infrastrutture di trasporto, come la Pedemontana, interventi ad alto impatto sociale ed economico, come la valorizzazione dei borghi, il rafforzamento dei luoghi della cultura, il sostegno all'occupazione e all'inclusione attiva, disabilità, minori e anziani non autosuffìcienti. Una strategia coerente, concreta e orientata allo sviluppo equilibrato e inclusivo del territorio.
Nel corso della legislatura, la Regione Marche ha dimostrato capacità di recupero dei ritardi nella spesa, visione strategica e attenzione ai territori. Dopo aver ereditato un forte ritardo nella Programmazione 2014-2020, aggravato dal raddoppio delle risorse FESR per il sisma, la Giunta ha messo in campo un piano straordinario di accelerazione che ha permesso di chiudere i conti entro il 2025 senza restituire un solo euro all'unione Europea.
Per garantire l'efficacia e il monitoraggio dei progetti del PNRR, la Regione ha attivato EasyPNRR, un portale regionale unico in Italia che consente il tracciamento dei progetti.
Tutte queste azioni testimoniano un impegno concreto per una Regione più equa, efficiente e vicina alle persone.
Le Marche in Europa: protagonisti del cambiamento
Nel contesto attuale, segnato da instabilità e tensioni geopolitiche, l'Europa rappresenta per le Regioni italiane non solo una cornice normativa e finanziaria, ma una vera dimensione politica. In questi cinque anni, le Marche hanno scelto con coraggio e visione di assumere un ruolo attivo, uscendo dalla marginalità e affermandosi come interlocutore riconosciuto nello spazio europeo.
Abbiamo rafforzato le strutture dedicate alla progettazione comunitaria, superando la frammentazione che per anni aveva limitato la capacità della Regione di attrarre fondi e influenzare le politiche europee. Oggi, le Marche guidano un numero crescente di progetti, con proposte di alta qualità e una rete solida tra enti locali, università, imprese e società civile.
Ma non ci fermiamo qui. Vogliamo che la programmazione europea diventi una leva per innovare le politiche pubbliche, un motore per rafforzare le competenze amministrative, un'occasione per coinvolgere cittadini e stakeholder locali.
Per questo investiremo sempre più in:
• Formazione del personale
• Semplificazione delle procedure
• Accesso alle informazioni
• Attrazione di competenze dall'estero
• Assistenza tecnica per Comuni e piccole imprese
Stiamo inoltre promuovendo la valutazione partecipata delle politiche europee, affinché i risultati siano misurati non solo in termini di spesa, ma anche di impatto concreto sui territori e sulle comunità.
L'Ufficio di Rappresentanza della Regione Marche a Bruxelles è stato potenziato e trasformato da semplice antenna informativa a presidio istituzionale. Oggi è:
• Punto di raccordo tra territorio e istituzioni europee
• Osservatorio attivo sulle opportunità emergenti
• Facilitatore per imprese, comuni, scuole, università e associazioni
• Promotore di reti tematiche e partenariati strategici.
Le Marche sono ora presenti nei tavoli delle macroregioni, nei partenariati per rinnovazione, nelle piattaforme per la sostenibilità e la digitalizzazione.
Per rafforzare questa visione, intendiamo:
• Rafforzare le competenze tecniche del personale in progettazione diretta e comunicazione strategica
• Attivare una formazione permanente di europrogettazione per giovani laureati, funzionari pubblici e stakeholder territoriali
• Avviare opportunità per giovani marchigiani, con borse dedicate alla formazione e all'esperienza nelle istituzioni europee
• Costruire un'agenda strategica annuale della Regione Marche presso l'UE, condivisa con il partenariato economico e sociale regionale
La Strategia post 2027
Per il periodo di programmazione post 2027 puntiamo a una strategia regionale integrata per l'accesso, oltre che ai fondi indiretti anche a programmi europei diretti. Le azioni previste includono:
• Riproposizione, per la nuova programmazione 2028-2034, del costruttivo approccio basato sull'ascolto e sulla concertazione con i territori con gli enti locali, le associazioni di categoria, i corpi intermedi, i sindacati per concertare insieme una comune visione di pianificazione futura
• Creazione di un Hub Regionale per la Progettazione Europea: uno sportello unico per consulenza, formazione e assistenza tecnica rivolto a enti locali, università, imprese e associazioni
« Sviluppo di un progetto strategico per l'attrazione delle competenze sia per il rientro di figure regionali sia per l'attrazione di nuove eccellenze professionali
• Sostegno ai partenariati strategici: promozione di collaborazioni pubblico-private per la partecipazione congiunta ai bandi europei
• Sistema regionale di monitoraggio: valutazione non solo dell'efficienza della spesa, ma anche dell'impatto sociale, territoriale e ambientale dei progetti realizzati, consolidando gli obiettivi strategici e ampliando il raggio di azione previsto.
Le Marche e la Macroregione Adriatico-Ionica: una prospettiva europea
Le Marche occupano una posizione strategica nel cuore del bacino adriatico-ionico, un'area che negli ultimi decenni ha assunto crescente rilievo geopolitico, economico, culturale e ambientale. La Regione ha saputo cogliere questa opportunità, partecipando attivamente alla Strategia dell'Unione Europea per la Macroregione Adriatico-Ionica (EUSAIR).
All'interno di questo quadro, abbiamo rafforzato la nostra presenza nei gruppi tematici dedicati a trasporti, ambiente, turismo sostenibile, sviluppo economico, governance.
Abbiamo ospitato conferenze internazionali, coordinato progetti di cooperazione e avviato nuove forme di dialogo multilaterale, consolidando il ruolo delle Marche come ponte tra sponde e culture.
Le prossime azioni
Vogliamo ampliare questa dimensione strategica attraverso misure mirate:
• Valorizzazione dei porti marchigiani: in particolare il porto di Ancona, come snodo intermodale di rilevanza macroregionale. Investiremo in logistica sostenibile, digitalizzazione, interscambi marittimo-ferroviari, green port, servizi turistici integrati
• Diplomazia regionale multilivello: promuoveremo la cooperazione tra università, distretti produttivi, istituzioni locali e centri di ricerca, favorendo lo scambio di competenze e la crescita condivisa con i partner dell'Adriatico-Ionico
• Partecipazione delle comunità locali: sosterremo iniziative di cooperazione culturale, giovanile e civica in partenariato con città e territori della sponda orientale del mare Adriatico, nel segno di una cittadinanza europea solidale e cooperante.
Le Marche vogliono essere protagoniste in una macroregione dinamica, sostenibile e integrata. Una Regione che guarda al mare come spazio di connessione, sviluppo e pace.
Università e Ricerca: le Marche nella rete della conoscenza Europea
Nel quadro della cooperazione internazionale, anche le reti accademiche e scientifiche svolgono un ruolo strategico. Le Università marchigiane — dalla Politecnica delle Marche a Camerino, Urbino, e Macerata — sono oggi partner attive nei principali programmi europei.
Partecipano a consorzi di ricerca che spaziano dall'agrifood alla medicina, dalla robotica all'energia pulita, dalle scienze sociali alla tutela del patrimonio culturale.
Le prossime azioni
Per il prossimo quinquennio, intendiamo ampliare la cooperazione accademica e scientifica internazionale attraverso tre azioni strategiche:
• Progetti di Cooperazione Universitaria Europea mirati a internazionalizzazione, reti di ricerca interdisciplinari, borse di studio per studenti internazionali, scambi di personale accademico, incoming di visiting professor
• Campus europei nelle Marche Promuoveremo l'adesione degli atenei marchigiani alle alleanze universitarie europee (EuropeanUniversitiesInitiative) e favoriremo la creazione di hub territoriali tematici aperti a studenti e ricercatori da tutta Europa
• Start-up e spin-off accademici Internazionali Sosterremo incubatori universitari orientati a export tecnologico, innovazione sociale, cooperazione con reti imprenditoriali estere
Europa vicina: fondi accessibili, opportunità condivise
Uno degli obiettivi centrali del nostro governo è stato democratizzare l'accesso ai fondi europei, superando ostacoli tecnici, burocratici e informativi. Abbiamo messo in campo misure concrete per favorire la partecipazione dei piccoli enti e delle PMI alla programmazione comunitaria.
Nel prossimo quinquennio, ci impegniamo a:
• Piattaforma Digitale Unica dei Fondi Europei Accessibile e intuitiva, con tutte le opportunità disponibili, strumenti di supporto, contatti utili e bandi attivi.
• Attivare tavoli di confronto con professionisti operativi nei territori per promuovere consapevolezza sulle opportunità in essere, raccogliere idee progettuali e costruire partenariati solidi.
• Aggregazioni tra piccoli Comuni: sostegno alla partecipazione associata ai bandi europei, per ottimizzare risorse e aumentare l'impatto.
• Raccordo tra fondi europei e nazionali, creazione di un effetto leva per ampliare le risorse disponibili per investimenti locali strategici: rigenerazione urbana, turismo sostenibile, efficienza energetica, welfare comunitario.
• Supporto alle PMI per l'accesso ai programmi a gestione diretta: attività di scouting, formazione, networking e assistenza alla candidatura, in collaborazione con università e associazioni di categoria.
Con queste azioni, vogliamo consolidare l'idea di una Regione capace di muoversi con competenza e visione all'interno delle politiche europee. Un'Europa che non sia più percepita come distante o astratta, ma come leva quotidiana disviluppo, coesione e innovazione, anche per i borghi più piccoli e le imprese più giovani.
Più RICOSTRUZIONI
Una gestione delle emergenze territoriali portata avanti con determinazione, concretezza, visione e risultati, dalla ricostruzione post-sisma 2016 al ripristino del territorio a seguito dell'alluvione del 2022, delle successive calamità del 2023 e 2024 oltre alle scosse sismiche del 2022.
Ricostruzione post-sisma: dalle parole ai fatti
Il terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016-2017 ha avuto un impatto devastante sulla nostra regione, coinvolgendo un'ampissima parte del territorio. I Comuni inclusi nel cratere sismico sono 85 (pari al 37,8% sul totale dei comuni della regione) e 29 di questi nel cratere ristretto. Numerosi altri Comuni marchigiani, pur collocandosi fuori dal cratere, hanno riscontrato la necessità di interventi legati alla ricostruzione, a testimonianza della gravità e dell'estensione del fenomeno.
Il danno economico stimato per la sola Regione Marche ammonta a 17 miliardi di euro, pari a quasi due terzi del danno complessivo: le Marche contano infatti il 64% del danno nell'intero cratere sismico. Il processo ricostruttivo rappresenta ancora oggi una delle sfide più complesse e rilevanti affrontate dall'amministrazione regionale.
Ricostruzione privata: numeri e progressi
La ricostruzione privata ha rappresentato una sfida colossale. Sono state presentate oltre 19.600 richieste di contributo, con circa 8.000 pratiche già concluse, 8.500 in fase di lavorazione. Il valore complessivo dei contributi concessi supera gli 8 miliardi di euro, con 5 miliardi già liquidati. Dopo una fase iniziale di rallentamento, dal 2022 si è registrata un'accelerazione significativa:
• 600 milioni liquidati nel 2022
• 1 miliardo nel 2023
• 1,2 miliardi nel 2024
• 750 milioni nei primi sette mesi del 2025.
Continueremo a dare grande attenzione per i Comuni e centri storici più colpiti, che rappresentano una ferita che dobbiamo rimarginare e su cui si stanno concentrando gli sforzi maggiori. Si tratta di una ricostruzione complessa, in aree che sono state profondamente devastate.
In questi anni è diminuito il numero dei beneficiari del Contributo per il Disagio Abitativo (CAS/CDA), che ha garantito un sostegno fondamentale alle famiglie sfollate, passando dai 15.626 nel luglio del 2022 (7.388 nuclei familiari) a 5.630 nel luglio 2025 (2704 nuclei familiari), segno di un ritorno graduale alla normalità.
Questi numeri parlano chiaro. Dietro ogni cifra ci sono volti, storie, comunità che stanno ritrovando stabilità e fiducia. La ricostruzione privata è un atto tecnico, ma anche un atto di dignità umana e di coesione sociale e territoriale. Procedere con determinazione, rapidità e responsabilità nella chiusura delle pratiche ancora aperte è oggi un impegno inderogabile, tanto sul piano amministrativo quanto su quello etico.
Ogni casa che torna a vivere, ogni attività che riapre i battenti, è una pietra posata non solo nelle fondamenta di un edificio, ma nella speranza di un territorio che non si è mai arreso. Restituire casa significa, oggi più che mai, restituire dignità. E farlo con serietà e visione è il modo più alto con cui le istituzioni possono dimostrare vicinanza, competenza e credibilità.
Ricostruzione pubblica: investimenti e avanzamento
Alla ricostruzione delle abitazioni private, prosegue in parallelo anche la ricostruzione degli edifici pubblici, pilastro fondamentale di un percorso di rinascita che riguarda edifici e infrastrutture strategiche al servizio della comunità e restituisce ai Comuni la capacità di riaccendere il motore del welfare locale e ricostruire un tessuto urbano più vivace e vivibile.
Nel primo Piano delle Opere Pubbliche nel 2023 sono stati previsti 732 interventi per un importo complessivo programmato pari a circa euro 650 Milioni. Tale piano ha consentito alla Regione di recuperare una quota parte delle risorse precedentemente programmate in sottodimensionamento in relazione alla distribuzione dei fondi destinati alla ricostruzione pubblica delle quattro regioni del cratere Centro, sulla base del censimento dei danni effettivamente rilevati nei territori colpiti.
Abbiamo lavorato insieme alla Struttura Commissariale alla prossima approvazione di un nuovo Piano delle Opere pubbliche che destinerà alle Marche ulteriori euro 440 milioni.
Alle attività legate alla Ricostruzione Pubblica, si è affiancata la possibilità, offerta dal Piano Nazionale Complementare (PNC) al PNRR, di disporre di fondi aggiuntivi di provenienza nazionale specificamente destinati al sisma, con cui sono stati finanziati progetti di innovazione digitale e sistemi informativi strategici, digitalizzazione di pratiche e cantieri, potenziamento della viabilità, monitoraggio ambientale, comunità energetiche rinnovabili, conservazione e fruizione dei beni culturali, adeguamento delle stazioni ferroviarie, progetti di ricerca con le università, attrattività scientifica per giovani e professionisti.
Abbiamo fortemente voluto inserire lo sviluppo delle infrastrutture stradali nelle misure PNC sisma, finanziamenti che hanno permesso di sviluppare il più ampio e fondamentale piano RiViTa, strategico per la viabilità marchigiana, con il recente avvio dei lavori per la Pedemontana tratto Sud.
Con i bandi dedicati al tessuto socio-economico dell'area cratere sono stati concessi contributi per quasi 250 milioni avviando oltre 600 progetti.
Edifici di culto: tutela e ricostruzione
La ricostruzione degli edifici religiosi ha coinvolto 674 interventi per 375 milioni di euro, con ordinanze dedicate e il coinvolgimento diretto delle diocesi come soggetti attuatori. Questo ha permesso una gestione più snella e rispettosa delle specificità culturali e architettoniche.
La Regione Marche sta affrontando una delle sfide più complesse della sua storia recente con determinazione, visione e capacità di innovazione. Continueremo a lavorare con la stessa determinazione per restituire alle comunità colpite un futuro di dignità, di opportunità, di concretezza.
La ricostruzione non è solo materiale, ma anche sociale, culturale ed economica. Grazie a strumenti normativi efficaci, alla collaborazione tra enti e all'ascolto delle comunità, il percorso di rinascita è oggi una realtà tangibile, anche se ancora da completare.
Terremoto del 9 novembre 2022 ad Ancona
Il litorale adriatico e le principali città tra Ancona e Pesaro sono stati colpiti dall'evento sismico del 9 novembre 2022. Le procedure di ricostruzione, al termine di un lavoro portato avanti insieme agli altri soggetti istituzionali, sono confluite nell'ambito dell'ufficio Speciale Ricostruzione delle Marche. Si è avviata la fase di presentazione delle domande sia per quanto riguarda la ricostruzione privata che quella pubblica.
Alluvione 2022: Senigallia e Valli del Misa e del Nevola
L'alluvione del 15 settembre 2022 ha rappresentato uno degli eventi più drammatici e devastanti nella storia recente delle Marche. Una perturbazione di portata eccezionale, definita dagli esperti come "a incidenza millenaria", ha colpito con violenza Senigallia, le valli del Misa e del Nevola, il comprensorio del Catria e l'entroterra, creando danni stimati in centinaia di milioni di euro. Il territorio, già fragile e segnato da anni di mancata manutenzione e di interventi strutturali, è stato coinvolto in una catastrofe senza precedenti.
Di fronte a questa emergenza, abbiamo avviato con tempestività la gestione degli interventi urgenti, della ricostruzione e delle opere strutturali indispensabili per la riduzione del rischio idrogeologico. Una risposta che ha segnato un cambio radicale rispetto al passato, sia per la rapidità delle azioni che per la visione strategica messa in campo.
Un cambio di passo rispetto al passato
Già dal suo insediamento nel 2020, l'amministrazione regionale aveva raddoppiato gli investimenti per il contrasto al dissesto idrogeologico rispetto alla precedente amministrazione, avviando opere attese da anni e ponendo le basi per una nuova politica di prevenzione e manutenzione del territorio basata sul pragmatismo e non sull’ambientalismo ideologico che in questi anni ha condizionato le politiche ambientali sui territori. In soli due anni, prima dell'alluvione del 2022, erano stati stanziati fondi superiori all'intera legislatura precedente, dimostrando una volontà politica chiara e concreta.
A differenza dell'alluvione del 2014, quando le promesse del governo centrale non si tradussero in interventi reali e le amministrazioni locali non attuarono opere di mitigazione del rischio, nel 2022 la risposta è stata immediata, coordinata e strutturata.
Il Governo attuale, insediatosi poche settimane dopo l'alluvione, ha stanziato immediatamente 400 milioni di euro, inaugurando un nuovo approccio nazionale alla gestione delle calamità naturali, che si sono aggiunti a:
• 6,1 milioni per lo stato di emergenza
• 28 milioni dalla Regione Marche (7 milioni all'anno stanziati dalla giunta per la manutenzione dei fiumi)
• 20,9 milioni dal Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea
• 8,8 milioni dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)
Queste risorse hanno permesso di intervenire sulle seguenti direttrici:
Somma urgenza e interventi sul territorio
Sono stati approvati 1.603 interventi per un totale di 160 milioni di euro, che hanno riguardato il ripristino immediato delle infrastrutture danneggiate, interventi urgenti nei Comuni colpiti, il sostegno diretto alla popolazione e l'attivazione del CAS (Contributo di Autonoma Sistemazione).
Il Genio Civile Marche Nord ha gestito 32 milioni di euro di interventi tecnici, garantendo operatività e competenza sul campo.
Ristori a famiglie e imprese
Sono stati stanziati 24 milioni relativi ai primi ristori da euro 5.000 concessi ai privati e euro 20.000 alle imprese, ad oggi interamente liquidati, e 42,5 milioni relativi alla seconda fase di ricostruzione per privati ed imprese, offrendo un sostegno concreto e rapido a chi ha perso beni, abitazioni e attività economiche. Per la prima volta in una calamità, sono state risarcite con fondi regionali le automobili e i furgoni persi a causa dell'alluvione.
Interventi urgenti sul territorio
La prima esigenza è stata quella di realizzare opere urgenti in grado di ridurre i rischi per le persone ed i territori, per poi avviare velocemente la progettazione opere strutturali definitive. Queste azioni di manutenzione straordinaria hanno restituito e stanno restituendo ai fiumi la loro ampiezza naturale, migliorando la capacità di deflusso e riducendo il rischio di esondazioni future. Fino ad oggi sono stati estratti dagli alvei oltre 500.000 metri cubi di terra e detriti, superando l'approccio ideologico che aveva guidato le politiche ambientali del passato. Con l'obiettivo di restituire sicurezza e fiducia alle comunità locali, consapevoli che il territorio è finalmente oggetto di cura e attenzione.
Opere strutturali e infrastrutturali
Preso atto dell'esigenza di mettere in sicurezza i territori colpiti dall'alluvione, andando oltre i ristori, la riparazione delle infrastrutture danneggiate, e gli interventi urgenti, è stata avviata una fase di studio di tutte le aree colpite che ha permesso, mediante accurate modellazioni idrauliche, di individuare le opere necessarie a ridurre il rischio idrogeologico per ridurre il rischio di future esondazioni. Abbiamo dunque avviato il Piano del Commissario per la realizzazione di opere strutturali e infrastrutturali, con un primo pacchetto da 130 milioni di euro, reso possibile da un approccio semplificato grazie all'ordinanza 1011/23. Gli uffici stanno predisponendo l'ampliamento del Piano che porterà la somma totale destinata alle opere a 221 milioni di euro.
Questo piano include principalmente:
• Realizzazione e ampliamenti di vasche di espansione e laminazione
• Manutenzione straordinaria e sistemazione idraulica dei fiumi Misa, Nevola, Cesano e ripristino dell'officiosità idraulica
• Demolizione e rifacimento ponti, sostituzione ponti esistenti con nuovi attraversamenti idraulicamente più efficienti e conformi alle norme del franco idraulico
• Sostituzione di sottopassi stradali con viadotti permeabili per migliorare il deflusso
• Mitigazione del dissesto idrogeologico, consolidamento di versanti instabili e aree a rischio frana
• Manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di fossi e torrenti minori e di strade a rischio frana o erosione
• Rilievi LIDAR e modelli digitali del terreno per la pianificazione idrogeologica, studi di protezione per quartieri vulnerabili
• Interventi complessi per il recupero idraulico/funzionale di frazioni e borghi di comuni dell'entroterra devastati dall'alluvione.
Procede la progettazione e gli affidamenti dei lavori per la realizzazione delle opere del Piano. Particolare attenzione deve essere riservata alle vasche di laminazione di Pancaldo, Ponte Lucerta, Confluenza Zipa, Megà, Ampliamento Bettolelle, Marazzana e Borgo Catena, opere progettate e testate con complesse modellazioni idrauliche che permetteranno di abbattere in misura significativa i livelli di rischio dei territori della bassa valle del Misa e di Senigallia.
Una visione per il futuro
La gestione dell'alluvione 2022 non è stata solo una risposta all'emergenza, ma l'inizio di una nuova visione per il governo del territorio. L'amministrazione di centrodestra ha dimostrato che è possibile coniugare tempestività, concretezza e pianificazione strategica, trasformando una situazione di criticità in un'opportunità di rinascita.
Questa visione si fonda su:
• Una politica di prevenzione e manutenzione degli alvei
• Un approccio integrato tra istituzioni ed enti locali
• Una semplificazione delle procedure per accelerare gli interventi
• Un ascolto costante delle comunità locali
• Il monitoraggio con tecnologie innovative della salute del territorio a garanzia della funzionalità delle opere di prevenzione realizzate.
Il lavoro svolto rappresenta un modello virtuoso di gestione pubblica, che pone al centro di ogni questione la sicurezza dei cittadini e del loro lavoro, coniugando allo stesso tempo una reale tutela dell'ambiente e la valorizzazione del territorio, e che allontana, si spera per sempre, ideologie responsabili di un immobilismo che ha portato a grandi disgrazie.
Eventi alluvionali nelle Marche del 2023 e del 2024
La Struttura regionale del Commissario è stata impegnata anche nella gestione dell'alluvione che ha colpito il territorio marchigiano nel 2023, sia pure gestita a livello centrale da un Commissario straordinario di governo.
L'evento ha interessato in modo rilevante sette comuni del nord delle Marche e successivamente sono stati attivati interventi anche in circa altri venti comuni colpiti in maniera più marginale.
Ad oggi, risultano approvati oltre 160 interventi per un valore complessivo di euro 150 milioni con priorità rivolta al ripristino delle infrastrutture viarie maggiormente danneggiate. Parallelamente, è in fase di definizione un piano dedicato alla mitigazione del dissesto idrogeologico, che prevede ulteriori stanziamenti destinati alle aree a rischio del nord della regione.
La Struttura ha inoltre assunto la gestione dell'alluvione verificatasi nel settembre 2024, che ha interessato l’intera fascia costiera marchigiana, e dopo una complessa attività condotta assieme al Dipartimento di Protezione civile nazionale, di ulteriori 11 comuni tra i più colpiti.
A fronte dell'emergenza, oltre ai 4 milioni di euro già stanziati per i primi interventi urgenti, il Consiglio dei ministri ha autorizzato un ulteriore finanziamento di oltre euro 12 milioni destinato alla copertura delle somme urgenze ed ai primi ristori relativi alle misure di immediato sostegno di euro 5.000 e euro 20.000 in favore delle famiglie e delle imprese, pari a 6 milioni di euro, assegnate ai Comuni per essere erogati ai beneficiari. A questi si aggiunge una serie di interventi urgenti attesi da anni e attuati in zona Aspio, disposti operando secondo il modello "Misa", per adeguare le sezioni idrauliche alle portate nelle more dell'apertura dei cantieri delle opere strutturali in avanzata fase di definizione da parte del Genio civile.
Procedono con rapidità gli interventi di ripristino e di mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio colpito dalle alluvioni e continueremo in questa direzione perché siamo convinti che solo tramite la prevenzione, la manutenzione e la programmazione di opere strutturali si possa finalmente restituire sicurezza e tranquillità a comunità, enti locali e imprese che anche in passato avevano vissuto le criticità delle calamità, soprattutto in contesti territoriali più fragili.
Più SICUREZZA
Marche, regione sicura
La sicurezza non è solo contrasto alla criminalità. È fiducia nei luoghi, presenza delle istituzioni, cura dello spazio pubblico, rete educativa e comunitaria. È la condizione necessaria per vivere bene, per sentirsi parte di una comunità coesa e accogliente.
Le Marche si confermano tra le regioni più sicure d'Italia e la Regione, pur non avendo competenza diretta sull'ordine pubblico, ha agito in questi anni aumentando gli investimenti con determinazione. Anche nel nostro territorio, infatti, si verificano fatti sporadici sui quali è bene mantenere alta l'attenzione. Abbiamo mantenuto una stretta interlocuzione e collaborazione con Prefetture, Questure, Forze dell'ordine e enti locali e lavorato, insieme al Ministero, per il potenziamento degli organici delle Commissariati sui territori più sensibili.
In questi anni abbiamo:
• Potenziato le dotazioni tecnico-strumentali e rafforzato la Polizia Locale
• Promosso Patti per la Sicurezza Urbana in collaborazione con Prefetture e Comuni
• Rafforzato le politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere attraverso iniziative di educazione, sensibilizzazione e supporto alle minori vittime di violenza assistita
• Posto particolare attenzione alla tutela degli anziani vittime di truffe e raggiri, con campagne informative, sportelli di assistenza legale e azioni coordinate con le forze dell'ordine
• Sostenuto le famiglie delle vittime del dovere attraverso l'erogazione di borse di studio.
Le prossime azioni
Per incrementare la sicurezza negli spazi pubblici intendiamo, in collaborazione con i Comuni, avviare una serie di iniziative:
• Installazione e ammodernamento di telecamere di videosorveglianza dotate di tecnologie evolute con sistemi di accesso controllati e rispetto della privacy, creazione e potenziamento di reti intercomunali con le forze dell'ordine
• Potenziare l'illuminazione pubblica (panchine, giardini, fermate del bus, piazze, sottopassi, stazioni, vicoli) e la riqualificazione di spazi dismessi
• Attivare nuove campagne di prevenzione e educazione nelle scuole e sui territori su educazione civica, cittadinanza digitale, contrasto alla violenza e in particolare di genere, cultura della legalità
• Riforma della Legge regionale sulla polizia locale e sulla sicurezza urbana
Contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata
Sebbene le Marche siano considerate una regione a basso rischio, occorre non abbassare mai la guardia e porre in essere tutte le iniziative che consentano di tutelarsi rispetto ad eventuali tentativi della criminalità organizzata, soprattutto nel settore degli appalti pubblici.
Sotto la nostra guida, la Regione Marche ha sottoscritto un Protocollo di collaborazione con Ministero degli Interni e ANAC per dare piena ed efficace attuazione alle misure volte all'efficientamento del mercato pubblico secondo le previsioni del nuovo Codice dei contratti pubblici e alla prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione.
Regione Marche e ANAC hanno condiviso anche un secondo protocollo di vigilanza collaborativa in merito agli interventi a seguito dell'alluvione del 15 settembre 2022, una sperimentazione avviata per la prima volta che diventerà modello anche per altre Regioni.
La Regione continuerà ad impegnarsi per garantire trasparenza nei bandi e negli affidamenti e rafforzare i protocolli di legalità nei cantieri pubblici con le Forze dell'ordine e gli enti preposti.
Più AMBIENTE, Più ENERGIA, Più SOSTENIBILITÀ
Ambiente significa sostenibilità competitiva
Le politiche ambientali regionali devono rappresentare il cuore di una visione sostenibile e lungimirante del territorio, capace di coniugare tutela dell'ecosistema, sviluppo economico e benessere sociale. È fondamentale promuovere una sostenibilità competitiva, investendo in energie rinnovabili, mobilità sostenibile e rigenerazione urbana verde, rafforzare il monitoraggio ambientale per garantire la qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo, incentivare l'agricoltura biologica e la filiera corta.
Al tempo stesso, è necessario valorizzare il patrimonio naturale attraverso la creazione di una Rete dei parchi, aree naturali e cammini, favorendo un turismo lento e a contatto con la natura.
Ci siamo impegnati in questi anni per trasformare il Parco del Conero in Parco Nazionale grazie alla collaborazione tra Regione, Ministero e Governo e sosterremo il percorso fino all'approvazione.
Abbiamo investito in questi anni per la realizzazione di boschi urbani e micro-forestazione urbana e vogliamo continuare in questa direzione, promuovendo incentivi ai Comuni per l'adozione di strumenti urbanistici verdi, come i piani del verde urbano, le infrastrutture verdi, le regole per la de-impermeabilizzazione dei suoli, la gestione sostenibile delle acque meteoriche.
Abbiamo adottato, prima e unica Regione in Italia, un Piano regionale di adattamento al cambiamento climatico (PRACC), un piano strutturato per affrontare le sfide e i cambiamenti meteorologici in atto e individuare le azioni concrete, aggregate per obiettivi e linee di attività a lungo termine.
Governo del territorio, una visione moderna: il nuovo strumento di pianificazione
Una delle principali riforme attuate nel corso del nostro mandato è stata la nuova Legge urbanistica per il governo del territorio. Lo strumento di pianificazione delle nostre città sul quale si è basato lo sviluppo urbanistico delle Marche negli ultimi anni risaliva al 1992. Attraverso il coinvolgimento dei territori e dei professionisti, abbiamo adottato un nuovo strumento che consentirà una crescita più armonica in linea con gli standard attuali e di coordinare gli enti locali e i loro piani a favore di obiettivi ormai imprescindibili quali il minor consumo di suolo, la rigenerazione urbana e territoriale, il riuso del costruito.
La priorità è la valorizzazione del territorio e delle caratteristiche uniche del paesaggio al fine di garantire uno sviluppo sostenibile.
Abbiamo adottato un Ufficio regionale dedicato e concesso ai Comuni fondi per la redazione dei PUG (Piano Urbanistico Generale).
Abbiamo lavorato intensamente e siamo ormai prossimi alla presentazione del nuovo Piano Paesaggistico che consentirà una nuova pianificazione più armoniosa del territorio regionale per l'attuazione dei nuovi Piani Urbanistici dei Comuni e le nuove attività di carattere estrattivo e di tutela ambientale.
La nuova Legge introduce un criterio innovativo, la Conferenza di Copianificazione CE.VI., consente di ridurre i tempi e l'iter di approvazione dei PUG.
Grazie alla nuova legge urbanistica, le Marche sono una delle poche regioni ad aver prorogato gli effetti del Piano-Casa con incremento di edificabilità fino al 20% in deroga (Accordo Regione Marche - Ministero della Cultura).
Difesa della costa, tutela dell'ambiente
La difesa della costa marchigiana rappresenta una priorità strategica per la tutela del territorio, dell'ambiente e delle comunità locali. Abbiamo investito moltissimo per contrastare l'erosione marina in interventi che hanno riguardato ripascimenti delle spiagge, scogliere emerse e sommerse e difesa del paraggio, manutenzione e miglioramento opere già esistenti, attraverso il Piano di Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC). Queste misure non solo rafforzano la resilienza ambientale, ma tutelano le comunità costiere e il patrimonio turistico, promuovendo una gestione sostenibile e integrata del litorale marchigiano.
Continueremo ad investire perché la difesa della costa e il contrasto all'erosione marina sono una priorità per lo sviluppo del territorio.
Energia come motore di sviluppo e competitività
Valorizzare le risorse e ridurre gli sprechi è un obiettivo che abbiamo perseguito, perché l'energia è motore di sviluppo. Il nuovo paradigma non contrappone crescita economica e tutela ambientale, ma le unisce in un'alleanza capace di generare lavoro, innovazione, benessere e sostenibilità. In questi anni abbiamo avviato un cambio di passo significativo.
Abbiamo sostenuto l'efficientamento energetico delle imprese al fine di migliorare l'efficienza energetica di strutture, impianti e processi produttivi comprese le installazioni per l'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Abbiamo delineato la nostra strategia e le priorità nel Piano regionale Energia e Clima, recentemente approvato per promuovere la maggiore produzione e un consumo consapevole dell'energia.
Una strategia concreta, lungimirante e orientata verso obiettivi ben definiti per il prossimo quinquennio:
• Più energia rinnovabile, meno emissioni, sostegno all'autoconsumo e al coinvolgimento attivo dei cittadini
• Aumento della produzione da fonti rinnovabili, con l'obiettivo di installare 2,3 GW di nuova potenza rinnovabile entro il 2030, in particolare tramite fotovoltaico ed eolico, con una preferenza per tetti, aree industriali e zone già urbanizzate, limitando al massimo le aree agricole e l'agrivoltaico
• Incentivi all'autoconsumo, lo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili, la nascita di tre hydrogenvalleys e interventi per rendere più efficiente l'uso dell'energia in abitazioni, imprese, trasporti e reti elettriche
• Ridurre le emissioni e rendere il sistema energetico più sostenibile e autonomo
• Ridurre il deficit elettrico regionale
• Promuovere un uso più consapevole dell'energia, sostenendo le Comunità Energetiche Rinnovabili e prestando particolare attenzione ai territori interni e alle fasce più fragili della popolazione.
• Interventi per rendere più efficiente l'uso dell'energia in abitazioni, imprese, trasporti e reti elettriche.
Gestione dei rifiuti
Incrementare la gestione dei rifiuti e migliorarne il conferimento è una delle sfide per una regione più sostenibile, efficiente e rispettosa degli obiettivi comunitari.
È stato avviato il percorso per l'adozione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, con l'approvazione iniziale da parte della Giunta regionale e un successivo aggiornamento a seguito di un ampio processo di consultazione pubblica. Tale confronto ha coinvolto in modo diretto e trasparente tutti i soggetti interessati — enti locali, associazioni, professionisti e cittadini — favorendo una partecipazione attiva e costruttiva. Consultazione che ha consentito di integrare osservazioni e proposte e di ottenere la successiva Valutazione Ambientale Strategica.
L'aggiornamento del Piano consiste nell'individuazione di scenari che permettano:
• La riduzione della produzione dei rifiuti e la loro corretta gestione, improntata alla incentivazione del recupero e del riciclaggio
• Massimizzazione della tutela ambientale e sviluppo e promozione di una cultura ambientale attraverso progetti di formazione e educazione, a partire dalle scuole, e iniziative di divulgazione da organizzare sul territorio
• Incrementare la quota di raccolta differenziata — che nelle Marche ha già raggiunto un livello molto soddisfacente (73%) — ed aumentandone la qualità per raggiungere la soglia dell'80%, con una quota di riutilizzo non inferiore al 65%
• Migliorare sia la qualità dei rifiuti riciclabili conferiti, sia l'impiantistica di lavorazione delle varie frazioni raccolte.
Considerato lo scenario di esaurimento di volumi disponibili delle discariche, il piano mira a ridurre il conferimento attraverso il miglioramento e il recupero di materia e la valorizzazione energetica attraverso la previsione di nuovi impianti. La futura scelta sulla localizzazione sarà definita in concertazione con il territorio e gli enti locali. L'obiettivo è chiaro e stabilito dalla Direttiva Europea che entro il 2035 impone di limitare lo smaltimento in discarica a non più del 10% dei rifiuti prodotti. Si prevede una revisione dell'ambito di governo della gestione dei rifiuti: la scala provinciale sarà mantenuta per le attività di raccolta e trasporto, mentre la governance impiantistica sarà riorganizzata a livello regionale.
Ulteriori azioni previste:
• Estendere la raccolta porta a porta, garantendo maggiore qualità nella separazione dei materiali
• Implementare sistemi digitali di tracciabilità del percorso dei rifiuti, dalla raccolta al trattamento, con piattaforme trasparenti accessibili ai cittadini e agli enti locali.
• Avviare programmi permanenti di educazione ambientale nelle scuole, con focus sulla riduzione dei rifiuti, il compostaggio domestico e il consumo consapevole. Coinvolgere anche associazioni e quartieri.
• Promuovere il compostaggio domestico e comunitario, soprattutto nelle aree rurali, con incentivi e formazione. Il rifiuto organico può diventare risorsa per l'agricoltura locale.
Più TERRITORIO, Più BORGHI
Le aree interne rappresentano l'anima delle Marche, il cuore identitario di borghi storici, comunità e paesaggi che raccontano una civiltà rurale millenaria, custodiscono un tessuto civico vivo, una forte identità collettiva. Dopo decenni di abbandono, abbiamo scelto fin dall'inizio del nostro mandato di cambiare paradigma: non più territori da gestire, ma una straordinaria opportunità per costruire un nuovo modello di sviluppo regionale.
Al centro di questa strategia c'è il principio dell'equità territoriale: garantire a chi vive nei comuni interni gli stessi servizi, diritti e opportunità di chi abita lungo la costa o nelle città. L'attenzione per le aree interne è stata una costante in tutte le azioni del nostro primo mandato e continueremo in questa direzione. Azioni che hanno riguardato il riequilibrio dei servizi sanitari più vicini ai cittadini, nuovi investimenti di edilizia sanitaria e scolastica, progetti di ampia prospettiva sulle infrastrutture come la Pedemontana delle Marche, supporto all'artigianato e al commercio anche nei piccoli centri, completamento del piano di banda ultra-larga e progetti di borgo digitale diffuso per promuovere l'uso delle tecnologie per la semplificazione e la promozione territoriale.
Accanto alla ricostruzione post-sisma, che ha interessato una parte significativa dell'entroterra, abbiamo messo in campo azioni mirate per rilanciare la socialità, l'economia, il turismo e lo sviluppo delle aree interne, con una progettualità di lungo respiro, una governance multilivello capace di mettere a sistema risorse europee, nazionali e regionali, e una visione che sappia coniugare tradizione e innovazione.
Le aree interne possono rappresentare dei veri e propri laboratori di innovazione, luoghi dove si sperimentano nuovi modelli di sviluppo capaci di generare valore per l'intera regione, dove sperimentare progetti di welfare di comunità, cooperazione intercomunale per i servizi, implementare i servizi grazie alla telemedicina, attivare opportunità per il lavoro da remoto.
Marche, Regione dei Borghi: una strategia, una visione, una rete virtuosa
I borghi delle Marche non sono semplici luoghi: sono comunità, storie, paesaggi, sono la culla più profonda della nostra identità. Per troppo tempo in passato considerati periferici, in questi anni sono tornati al centro della visione politica regionale.
Non con interventi episodici o assistenzialisti, ma con una strategia strutturata, ambiziosa e concreta, a cui sono stati destinati finora oltre 110 milioni di euro.
Abbiamo scelto di credere nel potenziale dei borghi, che rappresentano il 90% del territorio marchigiano, ma anche nei borghi incastonati nelle città più grandi.
Con la Legge per riqualificazione e valorizzazione dei Borghi marchigiani abbiamo dato loro un riconoscimento formale, ma soprattutto abbiamo costruito strumenti capaci di generare sviluppo. Il piano di rilancio non si è limitato a conservare: ha attivato energie, ha messo in rete amministrazioni e imprese, ha stimolato progettualità condivise.
II Bando Borgo Accogliente, a cui abbiamo destinato 30 milioni, ha dimostrato che quando si offre una visione chiara e risorse adeguate, il territorio risponde. Decine di progetti hanno preso forma, coinvolgendo tantissimi comuni e altrettante imprese. Non si è trattato solo di riqualificare spazi, ma di riattivare economie locali, creare lavoro, attrarre giovani, investire in innovazione e cultura, creare virtuose partnership pubblico-private.
La più ampia parte della strategia ha tuttavia riguardato le imprese ricadenti nei borghi, 80 milioni di euro. Queste opportunità hanno già generato risultati tangibili: nuove imprese, botteghe artigiane, incubatori, progetti audiovisivi, borse lavoro e ricerca. Ma soprattutto ha restituito ai borghi una prospettiva. Non più luoghi da cui si parte, ma luoghi in cui si può tornare, restare, costruire.
E così facendo i borghi sono divenuti già oggi luoghi dalla forte vocazione turistica, dove aumentano le presenze in tutte le stagioni, che sanno regalare al visitatore esperienze profonde, uniche e indimenticabili.
Nel prossimo mandato vogliamo consolidare questo modello, estenderlo, renderlo permanente e strutturale. I borghi saranno protagonisti della riscoperta del territorio, della rigenerazione urbana, della rinascita demografica. Perché il futuro delle Marche si costruisce anche e soprattutto partendo dai suoi luoghi più autentici.
Marche, Terra del Benessere
La legge Marche Terra del Benessere, approvata nel corso di questo mandato, rappresenta una svolta culturale e di strategia politica. Si basa su un approccio multidisciplinare e trasversale, con il quale il concetto di benessere viene declinato a 360 gradi: alimentazione e prodotti di qualità, turismo, cultura, istruzione, welfare, filiere agroalimentari, ma anche formazione, lavoro, industria, salute, ambiente, sport.
Assumendo sani stili di vita, si può contribuire al benessere e allo sviluppo del territorio
Le Marche, notoriamente una regione dall'alta aspettativa di vita e con una spiccata biodiversità e propensione al biologico, possono rappresentare sempre di più questo approccio integrato e trasversale, un territorio caratterizzato dalla cura dell'ospitalità, della persona, del lavoro, dell'ambiente.
Con questa strategia, le Marche si candidano a diventare un laboratorio nazionale di innovazione, promuovendo stili di vita sani, prevenzione diffusa, medicina integrata, tutela ambientale e valorizzazione del territorio come spazio di cura. Nel prossimo mandato, ci impegniamo a dare piena attuazione a questa legge, coinvolgendo enti locali, scuole, associazioni e imprese in un progetto condiviso che metta al centro il benessere delle persone e delle comunità.
Più TURISMO, Più CULTURA, Più SPORT
Turismo, le Marche una destinazione di qualità
Il settore turistico rappresenta un pilastro fondamentale per l'economia regionale: un comparto vitale, con ampi margini di crescita e grandi potenzialità in termini di sviluppo e occupazione. Il nostro obiettivo è valorizzare appieno queste risorse, consapevoli che la ricchezza e la varietà dell'offerta marchigiana possono rendere la nostra regione un punto di riferimento nel panorama nazionale ed europeo.
Abbiamo investito nella promozione della destinazione Marche, attraverso una strategia coerente e strutturata, che ha posto la bellezza, la cultura e l'identità locale al centro di un nuovo posizionamento competitivo, sia a livello nazionale che internazionale.
La nostra strategia ha integrato destination marketing e destination management, rafforzando la promozione della destinazione a partire dalla sua organizzazione interna. Abbiamo generato valore e sinergie attraverso il brand "Let's Marche", Testimonial di rilievo e campagne multicanale realizzate con l'Agenzia per il Turismo e l'internazionalizzazione.
Già nel 2022, con l'avvio delle prime campagne di promozione e della nuova strategia integrata, i risultati del turismo nelle Marche hanno superato i livelli pre-pandemia e l'anno target del 2019, segnando un record assoluto di arrivi e presenze, migliorato ulteriormente nel 2023 e nel 2024. In quest'ultimo anno, rispetto al 2019, il turismo ha registrato un +13%, con un +28% di turisti stranieri. Anche il primo semestre del 2025 ha confermato il trend positivo, con un ulteriore +2% rispetto all'anno precedente.
Il crescente interesse da parte dei turisti stranieri si riflette anche nel mercato immobiliare, con un aumento degli investimenti da parte di chi dall'estero sceglie le Marche come luogo in cui vivere, lavorare o fare impresa. In questo quadro, lo sviluppo infrastrutturale assume un ruolo strategico: l'accessibilità è infatti uno dei fattori chiave per il successo di una destinazione turistica.
La nostra ambizione è trasformare le Marche sempre di più in una destinazione di eccellenza che sappia unire crescita economica, sviluppo sociale e identità culturale. Possiamo farlo con una visione chiara e una programmazione integrata tra territori, operatori, istituzioni e principali stakeholder. Perché il turismo è una vera risorsa che va messa a sistema per generare benefici concreti e duraturi per le comunità locali.
Consapevoli del fatto che in passato le Marche hanno sofferto di un isolamento infrastrutturale che ne ha limitato la piena valorizzazione, soprattutto nei confronti dei flussi turistici internazionali, abbiamo messo al centro della nostra azione politica il rilancio dell'Aeroporto di Ancona-Falconara come snodo strategico di connessione e di attrattività territoriale. Una priorità assoluta sulla quale vogliamo continuare ad investire, favorendo ad esempio l'integrazione dei servizi di mobilità del trasporto pubblico e privato che rendano fruibili località meno collegate e promuovendo progettualità di rete tra enti locali come ad esempio il trasporto a chiamata nelle aree interne.
Abbiamo avviato un percorso virtuoso anche in collaborazione con il Ministero del Turismo, il Ministero degli Affari Esteri, l'ENIT, le Ambasciate italiane, gli Istituti di Cultura e le Camere di Commercio italiane all'estero. Queste partnership hanno dato vita a progetti congiunti, mostre, roadshow e scambi tra territori, che intendiamo rafforzare attraverso l’implementazione della piattaforma digitale per la promozione internazionale e il coinvolgimento attivo delle comunità marchigiane nel mondo. Vogliamo attivare ambasciatori locali del brand Marche e valorizzare il "Turismo delle Radici", favorendo il ritorno affettivo, turistico ed economico nella terra d'origine.
Abbiamo investito nel miglioramento della ricettività con un bando dedicato, volto a potenziare l'accoglienza e le strutture alberghiere, che entrerà nella piena operatività durante il prossimo mandato. Allo stesso modo vogliamo dedicare una misura specifica anche a campeggi e villaggi, settori fondamentali per l'offerta turistica regionale.
Crediamo fortemente nel potenziale dei territori e per questo abbiamo promosso e approvato una legge regionale che riconosce e valorizza le associazioni Pro Loco delle Marche, che disciplina le attività delle oltre duecento associazioni marchigiane, organismi di promozione turistica e valorizzazione delle potenzialità naturalistiche, culturali, sociali e gastronomiche, custodi delle tradizioni locali e sostegni al tessuto sociale e alla comunità. Continueremo a sostenere le Pro Loco anche in collaborazione con gli enti locali, i progetti di promozione, accoglienza e vitalità.
Promozione turistica integrata per un racconto autentico delle Marche
La promozione turistica delle Marche deve basarsi su una strategia integrata, capace di combinare strumenti digitali e tradizionali per ampliare i target e attrarre nuovi flussi turistici.
La sfida dei prossimi anni sarà consolidare brand già presenti sul territorio e svilupparne di nuovi, capaci di raccontare le varie anime delie Marche. Rafforzare il racconto delle Marche come una regione da vivere: il turismo esperienziale rappresentare il cuore del viaggio.
Lo faremo attraverso nuove campagne mirate e multicanale, coinvolgendo travel blogger e content creator digitali per raccontare il territorio in modo autentico e per tutto l'anno, in una strategia rivolta sia al mercato nazionale che internazionale, puntando su storytelling di comunità, comunicazione emozionale, targetizzazione intelligente e marketing relazionale.
Adotteremo strategie SEO e internazionalizzazione dei contenuti: ottimizzazione della presenza online delle Marche sui motori di ricerca e nei principali portali turistici globali.
Ci concentreremo anche sulla partecipazione a fiere di settore, attività B2B e B2C, azioni di co-marketing e networking con gli operatori del settore - operatori incoming e tour operator - e rafforzamento della presenza sui mercati esteri anche mediante campagne mirate.
Abbiamo avviato e vogliamo implementare un progetto di digitalizzazione del patrimonio turistico regionale, con l'obiettivo di creare gemelli digitali fruibili a tutti gratuitamente. Questi strumenti, utilizzabili anche con visori in fiere ed eventi internazionali, permetteranno di ampliare la promozione del territorio e migliorare l'accessibilità turistica.
La tecnologia, in questo senso, diventa alleata nel superare barriere e rendere le Marche una destinazione sempre più inclusiva e innovativa.
Un'offerta diversificata per tutto l'anno: più turismi di qualità delie Marche
Il turismo delle Marche non può e non deve essere più confinato a una dimensione stagionale.
In questi anni abbiamo lavorato per potenziare la destagionalizzazione: la nostra regione ha tutte le carte in regola per proporsi come destinazione turistica a ciclo continuo, capace di attrarre visitatori durante l'intero arco dell'anno, tante sono le opportunità in grado dì intercettare ogni segmento di clientela.
Rafforzeremo la collaborazione tra i comuni costieri e quelli dell'entroterra, in modo da costruire percorsi integrati che uniscano mare, cultura, natura e tradizioni.
Non solo turismo balneare, dunque: abbiamo rafforzato l'offerta culturale, sostenendo festival, rassegne, stagioni teatrali, esposizioni e itinerari tematici che valorizzano borghi, musei, città d'arte e luoghi della storia. Potenzieremo le strategie per affermare le Marche ancora di più come destinazione di turismo culturale anche nei periodi non estivi, con eventi distribuiti nei territori e un crescente interesse da parte di viaggiatori nazionali e internazionali.
Abbiamo investito in un massiccio piano di rilancio dei borghi marchigiani, per innescare meccanismi di cooperazione tra territori e partnership pubblico-privato. Vogliamo continuare su questa strada: i borghi rappresentano la vera unicità dell'esperienza turistica marchigiana. Investire nel rilancio, nella creazione di alberghi diffusi significa potenziare la destagionalizzazione, aumentare i posti letto e le opportunità occupazionali e di economia locale.
Per quanto riguarda la natura e il turismo outdoor, la Regione ha investito su parchi naturali, riserve, aree protette e sentieristica, realizzando nuove ciclovie, valorizzando cammini spirituali e percorsi escursionistici. In particolare, la valorizzazione della Via Lauretana, il Cammino dei Cappuccini, il Cammino Francescano della Marca, il Grande Anello dei Monti Ascolani, il Cammino dei Forti.
Il turismo religioso è stato oggetto di un'azione di rilancio coerente e qualificata, anche in virtù della ricorrenza giubilare. Si è lavorato ad un corposo programma di iniziative in stretta collaborazione con la Conferenza Episcopale Marchigiana, che vede le Marche protagoniste di una proposta organica, condivisa e articolata con l'obiettivo di valorizzare i luoghi della fede, centri di spiritualità, a partire da Loreto, e il grande patrimonio artistico, storico e culturale.
Grande impulso è stato dato anche al turismo enogastronomico, con l'approvazione di specifiche leggi per l'Agriturismo, l'Enoturismo e l'Oleoturismo, la promozione delle Strade del Vino e dell'olio, dei prodotti DOP e IGP, dei mercati contadini, dei presìdi Slow Food. Tramite delle misure specifiche, abbiamo valorizzato il nutrito bagaglio delle ricette tipiche e tradizionali attraverso la collaborazione dei ristoranti marchigiani, veri testimonial dell'autenticità a tavola.
Abbiamo sostenuto inoltre la crescita del turismo scolastico, sportivo e congressuale, incentivando la realizzazione di eventi, campus, ritiri e conferenze che potessero generare flussi anche nei periodi di bassa stagione, favorendo una migliore distribuzione dei visitatori nel tempo e nello spazio.
Il turismo balneare continua a rappresentare una componente importante dell'offerta marchigiana, che riesce a migliorarsi anno dopo anno.
Sono aumentate a 20 le spiagge premiate con l'assegnazione della Bandiera Blu, l'attenzione alla sostenibilità, l'accessibilità e i servizi rinnovati grazie all'impegno delle amministrazioni locali. Questo fa delle Marche la Regione italiana con più vessilli in rapporto ai chilometri di costa.
Certificazioni che vogliamo continuare a sostenere e valorizzare. Altrettanto importanti sono infatti quelle relative ai borghi. Le Marche vantano 30 Borghi Bandiere Arancioni, riconoscimento del Touring Club Italiano, e 32Borghi più Belli d'Italia, oltre a numerose Bandiere Lilla, per le località accessibili premiate per il loro impegno concreto nell'offrire un'esperienza di viaggio inclusiva e senza barriere, e Bandiere Verdi, un distintivo di eccellenza, assegnato alle località marine italiane che soddisfano rigorosi standard di qualità per accogliere le famiglie con bambini.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo portare a compimento questa diversificazione, strutturando un calendario regionale degli eventi e delle esperienze coordinato, integrato e orientato ai diversi target di viaggiatori, già avviato con l'aggiornamento del portale regionale dedicato al turismo.
Continueremo a investire in progetti di Turismo Accessibile, coniugando accessibilità universale, sostenibilità ambientale e innovazione sociale, per sviluppare soluzioni inclusive nell'ospitalità. Introdurremo un bollino regionale per le strutture e le destinazioni accessibili e sostenibili, in collaborazione con reti nazionali e internazionali, per valorizzare le eccellenze e orientare le scelte dei turisti sensibili a questi valori.
Infine, realizzeremo un Portale regionale dedicato al Turismo Accessibile e Inclusivo, che raccoglierà tutte le informazioni utili su percorsi, strutture, servizi e iniziative rivolte a persone con disabilità, anziani, famiglie numerose, persone fragili e studenti con bisogni educativi speciali.
Le Marche vogliono essere una Regione che accoglie tutto l'anno, valorizza ogni angolo del territorio e costruisce un turismo inclusivo, sostenibile e autentico.
Sostegno agli operatori e formazione del personale per un turismo di qualità
Attivazione di programmi formativi dedicati agli operatori del settore, con focus su aspetti gestionali (strategie di vendita, sistemi di prenotazione, revenue management), promozionali (utilizzo professionale dei social media, campagne di comunicazione mirate) e sull'accoglienza
Formazione mirata in particolare al turismo accessibile.
Definizione di una normativa chiara e omogenea per la gestione degli appartamenti turistici e delle strutture extra-alberghiere, al fine di garantire standard qualitativi condivisi e uniformi su tutto il territorio.
Patto Marche Turismo: una qovernance partecipata per il futuro del settore
In questi anni abbiamo compreso quanto sia fondamentale il gioco di squadra per lo sviluppo turistico delle Marche. Superare la storica frammentazione delle politiche significa costruire alleanze stabili tra istituzioni, territori e soggetti privati, capaci di generare valore condiviso. Abbiamo già avviato sperimentazioni significative: reti tra Comuni, convenzioni tra enti pubblici e DMO regionali, tavoli di confronto con associazioni di categoria, consorzi di operatori e enti del Terzo Settore, accompagnati da investimenti mirati per rafforzare l'organizzazione del prodotto turistico.
Oggi sentiamo la necessità di consolidare questo approccio con un modello stabile di governance partecipata, capace di definire obiettivi in modo sinergico e coordinato, anticipando le trasformazioni di un mercato turistico in continua evoluzione. Per questo proponiamo l'istituzione del "Patto Marche Turismo", un accordo multilivello che coinvolga Regione, Province, Comuni, DMO, Camera di Commercio, Università, Associazioni di Categoria e Operatori del settore.
Il Patto sarà lo strumento per garantire coerenza tra promozione e offerta locale, migliorare la qualità e l'accessibilità dei servizi, adottare standard comuni su sostenibilità, accoglienza e digitalizzazione, promuovere la formazione continua degli operatori, coordinare i piani urbanistici, culturali e turistici, e valorizzare le reti tematiche intercomunali come ciclovie, cammini, borghi e parchi.
L'attrattività di una regione si misura anche nella capacità di essere scelta, non solo visitata. Le Marche stanno attirando sempre più lavoratori, famiglie giovani, creativi e professionisti in cerca di qualità della vita, relazioni umane e ambienti stimolanti. Vogliamo intercettare questa domanda con strumenti concreti, promuovendo piani di marketing territoriale e progetti in sinergia con università e incubatori d'impresa, per favorire un reinsediamento strutturale e duraturo.
Parallelamente a questo, intendiamo potenziare uno strumento strategico come l'Osservatorio del turismo, con il coinvolgimento di università, associazioni di categoria ed esperti, monitorare, analizzare e orientare le politiche turistiche sulla base di dati concreti e valutazioni multidisciplinari.
L'osservatorio consente di misurare in modo sistematico gli effetti delle politiche turistiche sul PIL regionale, sull'occupazione, sugli investimenti e sulla distribuzione dei flussi turistici. I dati raccolti e analizzati offrono una base solida per orientare le scelte strategiche, migliorare l'efficacia degli interventi e ottimizzare le risorse pubbliche.
Cultura, identità: la pluralità delle Marche
La cultura è l'anima delle Marche. Dai borghi medievali alle città d'arte, dalle tradizioni popolari alle eccellenze musicali e teatrali, la nostra regione custodisce un patrimonio straordinario che merita di essere valorizzato, vissuto e proiettato verso il futuro. Il nostro impegno fin dall'inizio del nostro mandato è stato quello di valorizzare la cultura come motore di sviluppo e coesione sociale e innovazione.
In questi anni, la nostra Regione ha saputo riscoprire la forza del proprio patrimonio diffuso, immateriale e materiale, trasformandolo in un volano per l'identità collettiva e per il rilancio delle comunità locali.
La candidatura del Sistema dei teatri storici condominiali all'italiana delle Marche a Patrimonio mondiale dell'Unesco rappresenta un percorso virtuoso, un riconoscimento del patrimonio storico-culturale - le Marche sono infatti il territorio con la più alta densità di teatri al mondo - della qualità della strategia e della visione di valorizzazione delle eccellenze culturali portata avanti dalla nostra amministrazione regionale.
Un importante riconoscimento è stato quello che ha visto Pesaro come Capitale italiana della Cultura 2024. Un progetto che ha saputo coniugare la tradizione con l'innovazione e coinvolgere un intero territorio in una staffetta culturale e promozionale. La Regione lo ha sostenuto convintamente, così come sostenne anche la candidatura di Ascoli Piceno e sosterrà quella di Ancona.
Abbiamo lavorato anche per rafforzare la digitalizzazione e semplificare le procedure attraverso il lancio del Bando Unico della Cultura, uno strumento che riunisce tutte le misure in un'unica piattaforma digitale, facilitando l'accesso a contributi da parte di enti pubblici, associazioni, operatori culturali e creativi.
Oltre al Festival dei Borghi MArCHESTORIE, abbiamo promosso e continueremo a attivare misure per eventi espositivi e istituzioni culturali di rilievo regionale, progetti di arte contemporanea, premi, rassegne e festival multidisciplinari, archivi storici comunali, pubblicazioni di interesse regionale, progetti di spettacolo dal vivo. Vogliamo rafforzarlo estendendo le misure a nuovi ambiti.
Abbiamo investito anche in una progettualità innovativa a livello nazionale: i Direttori di Rete. Specifiche figure professionali altamente specializzate per la gestione integrata di musei, istituti e dei luoghi della cultura, fondamentali per mettere a sistema e promuovere il patrimonio diffuso, in particolare nei Comuni più piccoli e nell'entroterra.
Negli ultimi anni, la Regione ha compiuto passi significativi nella valorizzazione del patrimonio culturale. Ora vogliamo fare di più. Con queste azioni, vogliamo che la cultura nelle Marche sia energia viva, strumento di coesione e opportunità di lavoro.
Identità marchigiana: una narrazione da condividere
La pluralità costituisce il tratto distintivo della nostra regione, l'unica che si declina ancora "al plurale" e che esprime la sua autenticità proprio nella molteplicità identitaria. Un mosaico che, se ulteriormente valorizzato e messo a sistema, può diventare una grande forza culturale e civica. Abbiamo perciò avviato un lavoro di riscoperta e valorizzazione delle culture locali, delle microstorie, delle tradizioni, delle rievocazioni storiche, dei dialetti e dei patrimoni immateriali.
Lavoreremo, nei prossimi anni, ad un archivio digitale delle culture marchigiane, che raccolga storie orali, documenti, fotografie, suoni e canti popolari, per costruire una memoria collettiva accessibile, la creazione di residenze culturali nei borghi e nei comuni delle aree interne, con l'obiettivo di esplorare e raccontare le specificità locali.
Continueremo a lavorare sinergicamente con enti locali, operatori e stakeholder per accompagnare la progettazione culturale con strumenti in grado di connettere il mondo della cultura con quello dell'istruzione, della sanità, del welfare, del turismo, delle politiche giovanili.
La cultura, nelle sue molteplici forme, è anche cura. Le evidenze scientifiche confermano ciò che molte comunità già sperimentano nella pratica: partecipare ad attività culturali, fruire di arte, musica, teatro, lettura, contribuisce a migliorare la qualità della vita, in molte delle sue sfaccettature. Promuoveremo progetti di integrazione culturale nei percorsi di cura e residenzialità.
Musei, teatri, archivi, biblioteche: presìdi vivi del territorio e di inclusione sociale
La Regione Marche ha investito nella cultura come leva di coesione, rigenerazione e sviluppo, puntando sulla riqualificazione di musei, teatri, biblioteche e archivi. Ha rafforzato l'accessibilità, l'innovazione e la messa in rete dei luoghi della cultura, sostenendo molteplici iniziative espositive e di valorizzazione di personaggi illustri marchigiani.
Abbiamo investito nella tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale, iniziativa finalizzata alla realizzazione di interventi per il risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici, manufatti e fabbricati rurali storici ed elementi tipici dell'architettura e del paesaggio rurale, correlati ad iniziative per l'allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi sociali, ambientali turistici, per l'educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole. Abbiamo investito nella catalogazione dei parchi e giardini storici e nell'istituzione di una rete di ville e dimore storiche, parchi e giardini.
È stata prevista una specifica azione, che porteremo avanti nel prossimo mandato, per interventi per la riduzione del rischio sismico, l'efficientamento energetico, la riqualificazione e rifunzionalizzazione degli istituti e luoghi della cultura di proprietà pubblica, come musei, biblioteche, archivi, teatri storici, edifici di interesse storico culturale aperti o da aprire al pubblico, anche con la finalità di mappare i beni culturali a livello strutturale in modo tale da poter integrare e completare gli interventi con altri strumenti di programmazione e finanziamento.
Imprese culturali e creative: una nuova economia
Le imprese culturali e creative rappresentano un motore ricco di potenzialità. Il nostro impegno, in questi anni, è stato orientato a sostenere questo comparto come parte integrante dell'economia regionale: un'economia fondata sulla conoscenza, sulla bellezza, sull'innovazione e sulla capacità di generare valore attraverso l'espressione culturale.
La cultura, intesa come creatività e saper fare, nelle Marche si intreccia con l'artigianato, l'artigianato artistico e le eccellenze manifatturiere che hanno reso la nostra regione riconoscibile nel mondo.
Vogliamo continuare ad investire per la creazione di distretti culturali e distretti produttivi manifatturieri capaci di dialogare tra loro, valorizzando le tante eccellenze marchigiane. Una visione che segna una novità rispetto alle politiche culturali tradizionali e che pone la nostra regione come modello innovativo di integrazione tra cultura, imprese e sviluppo.
Abbiamo proposto e intendiamo continuare a incentivare azioni rivolte alle imprese culturali e creative per lo sviluppo di prodotti e servizi culturali innovativi finalizzati all'impresa, progetti di sviluppo e innovazione organizzativa, azioni a favore delle imprese che hanno continuato a sostenere in modo sinergico la domanda e l'offerta di servizi da parte delle imprese culturali e creative in connessione con il manifatturiero tradizionale e il turismo, con la finalità
di sviluppare e comunicare prodotti e servizi grazie ai contenuti e alla professionalità della cultura e della creatività per veicolare al meglio i valori e i caratteri identitari del territorio marchigiano.
Per questo, la Regione sosterrà ancora di più un approccio trasversale, in cui la cultura e la creatività siano coadiuvate anche nelle politiche di sviluppo, turistiche, formative, ambientali e sociali e nella formazione. Promuoveremo l'innovazione digitale nel settore culturale, anche attraverso sperimentazioni in realtà aumentata, intelligenza artificiale, archivi e contenuti in cloud.
Marche, un palcoscenico a cielo aperto
La Fondazione Marche Cultura è lo strumento con cui la Regione valorizza e promuove la ricchezza culturale del nostro territorio. Un lavoro che unisce identità e innovazione, con progetti che spaziano dal catalogo digitale dei beni culturali ai musei e luoghi della cultura, accompagna istituzioni, comuni e operatori culturali in un percorso di crescita condivisa, favorendo reti, sinergie e progettualità che valorizzano le specificità locali.
Attraverso Marche Film Commission, negli ultimi tre anni è stato completato un piano di investimenti destinato dall'amministrazione regionale per 16 milioni di euro a sostegno dell'audiovisivo, sostenendo 66 produzioni tra film, serie, documentari, spot e format destinati al cinema, alla TV e alle principali piattaforme streaming. Opere di rilievo nazionale e internazionale che generano lavoro e un indotto economico sul territorio tre volte superiore all'investimento.
Un impegno che dimostra come la cultura, quando è sostenuta e resa accessibile, diventa un'importante leva di crescita per i cittadini e i territori e che vogliamo portare avanti per rendere le Marche sempre di più un palcoscenico a cielo aperto.
Sport: salute, comunità e sviluppo
Lo sport è strumento di coesione, prevenzione e valorizzazione territoriale e turistica, è un linguaggio universale che unisce generazioni, territori e culture. Nella nostra visione per le Marche, lo sport è un pilastro strategico. Per il benessere e la prevenzione, per l'inclusione, per la crescita educativa e lo sviluppo economico. Vogliamo continuare ad investire nello sport, anche come volano di coesione sociale e promozione territoriale, e nelle strutture sportive.
Obiettivi principali:
• Aggiornare la normativa regionale di settore
• Promuovere l'accesso allo sport per tutti, senza barriere economiche, sociali o territoriali
• Valorizzare lo sport come strumento educativo e di prevenzione sanitaria
• Sostenere lo sport di base, le associazioni e le società dilettantistiche
• Riqualificare e ampliare l'impiantistica sportiva regionale
• Favorire l'organizzazione di eventi sportivi come volano turistico e culturale
Impianti sportivi: qualità, accessibilità e sostenibilità
La Regione Marche deve dotarsi di una rete capillare di impianti sportivi moderni, sicuri e accessibili.
Prevediamo:
• Un Piano regionale per l'impiantistica sportiva, con fondi dedicati alla riqualificazione di palestre scolastiche, campi comunali, piscine e palazzetti
• Incentivi per la transizione energetica degli impianti, con installazione di pannelli fotovoltaici, sistemi di recupero idrico e materiali sostenibili
• Priorità alle aree interne e ai piccoli comuni, dove lo sport è spesso l'unico presidio sociale attivo
Sport per tutti: inclusione e benessere
Lo sport deve essere un diritto, non un privilegio. Per questo proponiamo:
• Voucher sportivi regionali per famiglie con minori, persone con disabilità e anziani
• Sostegno alle associazioni sportive di base, con semplificazione burocratica e accesso facilitato ai contributi
• Promozione dello sport inclusivo, con progetti dedicati all'attività motoria per persone con disabilità, disturbi cognitivi o fragilità sociali.
Più FUTURO
I NOSTRI GIOVANI
Le giovani generazioni sono il nostro presente e il nostro futuro. Non rappresentano un capitolo del nostro programma elettorale, ma il principale obiettivo di tutte le politiche che un'amministrazione regionale deve mettere in campo. Lo sviluppo economico, maggiori collegamenti e infrastrutture adeguate, servizi sanitari all'avanguardia, opportunità di formazione e lavoro, un territorio più sicuro e dall'alta qualità della vita. Il nostro lavoro quotidiano si proietta sui giovani, che devono essere sempre più protagonisti delle scelte. Vogliamo costruire una regione di cui possano essere orgogliosi e dove possono restare a vivere e lavorare.
Il diritto dì restare nel proprio territorio
Ogni giovane deve poter scegliere di costruire il proprio futuro nella terra in cui è nato. Per garantire questo diritto, proponiamo interventi integrati che coinvolgano settori strategici come istruzione, lavoro, cultura, digitale e welfare. Vogliamo rendere le Marche una regione dove restare sia una scelta naturale e tornare una possibilità concreta per chi ha cercato altrove nuove opportunità.
La sfida demografica: restare, tornare, costruire
L'inverno demografico non è solo una questione di numeri. Troppi giovani considerano normale dover lasciare le Marche per costruire altrove il proprio futuro. Questo ha generato desertificazione sociale ed economica. Per invertire la rotta, abbiamo adottato politiche che incentivano l'imprenditorialità, la residenzialità nei borghi, la formazione orientata al lavoro e la cultura partecipata.
Vogliamo facilitare l'acquisto della prima casa da parte dei giovani under 35, promuovendo l'emanazione di specifici bandi che prevedano la concessione di garanzie pubbliche e contributi in conto interessi
Diritto allo studio, diritto al futuro
Investire nella formazione significa investire nel capitale umano. Abbiamo ampliato le borse di studio regionali e i dottorati innovativi, finanziato master e specializzazione post-università, potenziato le residenze universitarie e promosso l'offerta formativa, sostenuto interventi di contrasto alla dispersione scolastica con particolare attenzione ai fenomeni di cyberbullismo.
Intendiamo creare residenze universitarie diffuse, recuperando immobili pubblici inutilizzati. Sosterremo un "Erasmus regionale" per esperienze formative fuori regione o all'estero, con percorsi di rientro. Rafforzeremo il collegamento tra formazione e lavoro, favorendo stage, tirocini e co-progettazione tra università e imprese.
Scuola, ITS, alta formazione: un sistema integrato
Vogliamo avviare l'orientamento precoce già nella scuola secondaria di primo grado, con una piattaforma digitale regionale che offra simulazioni, test attitudinali e contatti diretti con enti formativi e aziende. Rafforzeremo la rete degli ITS e promuoveremo poli di eccellenza nei settori strategici: digitale, energia, sanità, mobilità sostenibile, manifattura evoluta, turismo e cultura. Investiremo nella digitalizzazione delle scuole e nei percorsi di alta formazione post-laurea.
Promuoveremo l'emanazione di specifici bandi che prevedano l'erogazione di un contributo alle imprese che assumono giovani laureati e professionisti altamente qualificati.
Occupazione giovanile: lavoro buono, non precario
Istituiremo un Fondo Regionale per l'occupazione Giovanile di Qualità, con incentivi alle imprese che assumono giovani under 35 con contratti stabili e percorsi di crescita. Creeremo Sportelli "Lavoro Giovane" in ogni territorio, in collaborazione con enti locali e scuole. Rafforzeremo la formazione duale e l'alternanza scuola-lavoro. Per i NEET, costruiremo percorsi individuali con formazione, supporto psicologico e tutoraggio, puntando all'inserimento entro sei mesi. Promuoveremo una cultura del lavoro dignitoso, contrastando sfruttamento e lavoro nero.
Start-up e imprenditorialità giovanile
Vogliamo fare delle Marche una "Start-up Region", capace di attrarre e moltiplicare il talento imprenditoriale giovanile. Attiveremo un Hub Regionale per le Idee d'impresa Giovanile, con sportelli in ogni provincia e servizi integrati. Lanceremo un fondo regionale per il microcredito under 35, con procedure snelle e garanzie pubbliche. Creeremo uno sportello unico digitale per le imprese giovanili. Rafforzeremo l'ecosistema dell'innovazione con progetti scolastici, hackathon, summer school e premi per le migliori idee nate nei campus.
Prevenzione del disagio giovanile e benessere digitale
La crescente presenza di gruppi giovanili coinvolti in microcriminalità e cyberbullismo è il sintomo di un malessere profondo. Siamo pronti ad intervenire con azioni mirate: educazione digitale nelle scuole per un uso responsabile delle tecnologie, collaborazione tra scuole, forze dell'ordine e famiglie per prevenire devianze, iniziative di inclusione e aggregazione giovanile per contrastare l'isolamento, punti di ascolto psicologico nelle scuole e nei centri giovanili.
Sosterremo progetti educativi contro il bullismo e le sue forme digitali, promuovendo il benessere digitale e comportamenti pro-sociali.
Cultura, sport, cittadinanza attiva
Cultura, sport e cittadinanza attiva sono fondamentali per costruire identità, appartenenza e coesione. Vogliamo creare Centri di creatività e innovazione sociale, in collaborazione con Comuni, scuole, università e Terzo Settore. Lo sport sarà valorizzato come pratica educativa e inclusiva, con investimenti negli impianti scolastici e comunali, sostegno alle società dilettantistiche e progetti accessibili per tutti. La cittadinanza attiva sarà promossa attraverso il Forum Regionale dei Giovani, percorsi di bilancio partecipativo, volontariato, servizio civile e cittadinanza europea.
Politiche per il ritorno
Vogliamo dire a tutti i giovani marchigiani che vivono fuori: «Qui c'è posto per voi». Attiveremo il bando "Marche Terra di Ritorno", con contributi per chi rientra avviando attività professionali, culturali o imprenditoriali. Prevediamo bonus di insediamento nelle aree interne, percorsi di reinserimento lavorativo, una rete digitale dei marchigiani nel mondo e la giornata regionale del Ritorno.
Giovani e aree interne: restare è una scelta
Abbiamo investito nel rilancio dei borghi e in opportunità per le imprese che vi hanno sede. Vogliamo continuare a farlo, estendendo i contributi per la creazione d'impresa e semplificando l'accesso ai bandi in particolare per under 35. Investiremo nella connessione digitale, nel lavoro agile e nel coworking.
Un Patto Trasversale per le Politiche Giovanili
Vogliamo fare della partecipazione giovanile un principio vincolante dell'azione regionale. Il Forum Regionale dei Giovani sarà un organismo consultivo permanente, affiancato da percorsi di bilancio partecipativo, programmi di volontariato e servizio civile, e un laboratorio per la democrazia giovanile. Una campagna regionale di comunicazione positiva contrasterà stereotipi e darà voce ai giovani come narratori del cambiamento.
La seduta inizia alle ore 10:35
Presidenza del Presidente provvisorio
Andrea Cardilli
(art. 12, comma 3, Statuto regionale vigente e articolo 7, comma 3, Regolamento interno)
PRESIDENTE. Signori Consiglieri, a norma dell’articolo 12, comma 3, dello Statuto regionale e dell’articolo 7, comma 3, del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche, in qualità di Consigliere regionale eletto con il maggior numero di voti, risultante dalla somma dei voti di lista e di preferenza, assumo la Presidenza provvisoria dell’Assemblea legislativa regionale; svolgono le funzioni di Segretari i Consiglieri più giovani d’età: Nicola Barbieri e Marco Ausili, che siedono qui a fianco.
Dichiaro pertanto aperta la prima seduta della dodicesima legislatura regionale.
Signor Presidente della Giunta regionale Francesco Acquaroli, rivolgo il mio saluto a tutta la Giunta, al sottosegretario Luconi a tutti i Consiglieri, ai Dirigenti e a tutto il personale della Regione.
Un saluto che, ovviamente, estendo alle Autorità e ai cittadini presenti e, mi sia consentito, ai miei colleghi dell’Arma dei Carabinieri e a i rappresentanti delle Forze dell’ordine che quotidianamente si impegnano per proteggere i cittadini di questa regione.
In qualità di Consigliere anziano ho l'onore di avviare la nuova legislatura regionale e lo faccio con lo spirito di chi, non marchigiano , è stato accolto da questa terra che sa guardare al futuro con tenacia e capacità progettuale. Voglio condividere con voi, in questa mia breve riflessione, un aspetto che ha profondamente connotato il Presidente Acquaroli e il suo stile di governo. Uno stile fondato sull'ascolto e sulla concretezza, elementi tipici della marchigianità.
Non a caso abbiamo assistito, in questi anni, ad una sempre maggiore coesione tra Regione e territorio. Si tratta di un elemento che, negli anni, ha generato una sempre maggiore armonia tra l'azione del Governatore Acquaroli e la realtà degli amministratori locali. Io sono testimone diretto di tutto ciò e di come, in sostanza, la leadership di Francesco Acquaroli nasca dalla condivisione di un metodo fatto di ascolto, pragmatismo e cultura del risultato.
Ne ho fatto personale esperienza come Sindaco del cratere in relazione alla ricostruzione post-terremoto. Non si tratta solo di numeri, ma di intere comunità da restituire alla vita. La ricostruzione, grazie a Francesco Acquaroli, costituisce un segno tangibile del fatto che quando la politica lavora con serietà e concretezza, i risultati arrivano.
Questo è stato possibile grazie ad un elemento cruciale: l'ascolto. L'ascolto dei Sindaci che, al di là dell’appartenenza di partito, rappresentano la prima linea e i custodi dei bisogni reali delle persone; l'ascolto delle associazioni e dei corpi intermedi, che rappresentano il tessuto connettivo della nostra società. Questa attenzione costante e capillare ha permesso di tradurre le istanze locali in azioni di governo sul piano regionale.
Il Presidente Acquaroli, per fare un altro esempio, ha dimostrato grande attenzione al turismo come veicolo primario di ripresa e sviluppo. Non un turismo mordi e fuggi, ma un'offerta capace di coniugare mare, arte, spiritualità ed enogastronomia.
In questo quadro si inserisce l'intuizione fondamentale del Presidente: lo sviluppo e la valorizzazione dei borghi. I nostri borghi non sono solo luoghi da visitare, sono l'anima delle Marche, scrigni di storia e tradizioni. Rimetterli al centro significa attrarre investimenti, creare nuove opportunità lavorative e contrastare lo spopolamento delle aree interne. È una strategia vincente che unisce cultura, economia e identità. Una strategia che Francesco Acquaroli ha saputo declinare mettendo al primo posto l'impegno per le infrastrutture della regione e per superare il cronico isolamento che per decenni ha afflitto le Marche. Ora si tratta di consolidare il lavoro svolto nel primo mandato e di affrontare al meglio la nuova legislatura.
Siamo di fronte a cinque anni cruciali. La sfida che ci aspetta è complessa ma entusiasmante. Per vincerla, c'è bisogno di una cosa sopra ogni altra: la collaborazione.
È necessario unire le forze, superando steccati ideologici e personalismi. La mia esortazione, da Consigliere anziano, è questa: camminiamo insieme, nel rispetto delle posizioni politiche di ciascuno, in nome di un obiettivo superiore: lo sviluppo delle Marche. Dobbiamo collaborare per fornire nuove prospettive ai giovani, affrontare la crisi demografica, sostenere le nostre imprese e garantire servizi di qualità a tutti i marchigiani. Tutti, nessuno escluso.
Infine, consentitemi una riflessione sulla rappresentanza. Lo sviluppo delle Marche sarà inclusivo e completo solo se sapremo valorizzare pienamente ogni risorsa. Per questo, sarà decisivo riconoscere la centralità dell'Assemblea regionale, riconoscendo meriti e competenze utili ad assicurare che tutte le aree e le tematiche siano rappresentate al meglio. Solo integrando punti di vista diversi e arricchendoci reciprocamente potremo affrontare al meglio le sfide che ci attendono, assicurando decisioni più ponderate e attente a ogni aspetto della nostra comunità.
È il momento di affidarsi a chi ha dimostrato di saper fare e di saper ascoltare. È il momento di dare continuità a un progetto di crescita che ha già portato frutti e che segnerà il futuro della nostra terra marchigiana.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi esorto a partecipare attivamente a questo percorso di sviluppo della nostra Regione. Grazie.
Comunico che sulla base del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio centrale regionale costituito presso la Corte d’Appello di Ancona, relativo alle elezioni svoltesi domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta proclamato eletto Presidente della Giunta e Consigliere regionale Francesco Acquaroli e risultano proclamati eletti i seguenti Consiglieri regionali:
per la Circoscrizione di Ancona:
Marco Ausili
Giacomo Bugaro
Corrado Canafoglia
Tiziano Consoli
Antonio Mastrovincenzo
Valeria Mancinelli
Maurizio Mangialardi
Andrea Nobili
Matteo Ricci
per la Circoscrizione di Ascoli Piceno:
Francesca Pantaloni
Andrea Cardilli
Andrea Maria Antonini
Enrico Piergallini
per la Circoscrizione di Fermo:
Andrea Putzu
Jessica Marcozzi
Paolo Calcinaro
Fabrizio Cesetti
per la Circoscrizione di Macerata:
Silvia Luconi
Pierpaolo Borroni
Gianluca Pasqui
Renzo Marinelli
Luca Marconi
Leonardo Catena
per la Circoscrizione di Pesaro e Urbino:
Francesco Baldelli
Nicola Barbieri
Enrico Rossi
Giacomo Rossi
Micaela Vitri
Massimo Seri
Marta Carmela Raimonda Ruggeri
L’ordine del giorno reca:
“Rinuncia del Consigliere regionale Matteo Ricci, presa d’atto e surrogazione”
Il Consigliere regionale Matteo Ricci, in data 9 ottobre 2025, ha comunicato di rinunciare al seggio nel Consiglio regionale delle Marche.
In tal caso si applica l’articolo 18 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa, in particolare i commi 4 e 6, per cui l’Assemblea procede nella prima seduta utile alla presa d’atto senza discussione e, quando nel corso della legislatura un Consigliere cessi per qualsiasi causa dalla carica, rendendo vacante il seggio ricoperto, la stessa Assemblea provvede alla surrogazione con l’avente diritto secondo la vigente normativa in materia elettorale.
Rappresentando un adempimento obbligatorio dell’Assemblea legislativa, la presa d’atto della rinuncia alla carica non dà luogo a nessuna votazione esplicita.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assemblea legislativa la presa d’atto della rinuncia alla carica di Consigliere regionale di Matteo Ricci.
Ricordo inoltre a tutti i Consiglieri che, in materia di surrogazione, l’articolo 20, comma 2, della legge regionale 16 dicembre 2004, n. 27 "Norme per l'elezione del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale" stabilisce che, nel caso in cui si renda necessario sostituire il Consigliere candidato Presidente della Giunta collegato alla coalizione che ha conseguito la seconda cifra elettorale, il relativo seggio è attribuito, nella stessa circoscrizione, alla lista e al candidato che ne avrebbero avuto titolo secondo quanto disposto dall'articolo 19, comma 6, lettera b) e comma 3, lettera c), della medesima legge.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell’Ufficio centrale regionale risulta che l’ultimo dei seggi spettanti alle liste provinciali collegate a tale coalizione è attribuito nella circoscrizione elettorale di Ancona alla lista n. 5 con contrassegno ‘Progetto Marche VIVE’ e il candidato che ne ha titolo è il Signor Michele Caporossi.
La decisione relativa alla sostituzione ha natura di atto dovuto per il quale non occorre la votazione. Dichiaro a nome dell'Assemblea legislativa l'attribuzione del seggio resosi vacante a seguito della rinuncia del Consigliere Matteo Ricci al signor Michele Caporossi.
Invito il Consigliere Michele Caporossi, presente in Aula, a prendere posto nei banchi dell'Assemblea legislativa.
(Entra in Aula il Consigliere regionale Michele Caporossi)
Punto 1 bis dell’ordine del giorno
“Presa d’atto della sospensione temporanea dell’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale degli Assessori Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Giacomo Bugaro, Paolo Calcinaro, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni e affidamento della supplenza per l'esercizio delle funzioni di Consigliere regionale rispettivamente a Nicolò Pierini, Nicola Baiocchi, Mirella Battistoni, Milena Sebastiani, Chiara Biondi, Andrea Assenti”
In merito al suddetto punto comunico che il Presidente della Giunta regionale, con decreto n. 76 del 25 ottobre 2025, ha nominato componenti della Giunta medesima i seguenti Consiglieri regionali: Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Giacomo Bugaro, Paolo Calcinaro, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni.
Ricordo che l'articolo 3 bis, comma 2 bis, della legge regionale 27/2004 prevede che l’esercizio delle funzioni di Assessore è incompatibile con l’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale e che il Consigliere regionale nominato Assessore è sospeso dalla carica di Consigliere per la durata dell’incarico assessorile.
Ricordo inoltre che, ai sensi del combinato disposto di cui al comma 2 bis dell’articolo 3 bis, del comma 1 dell’articolo 20 e del comma 2 dell’articolo 21 della legge regionale 27/2004 l’Assemblea legislativa, nella prima adunanza successiva al provvedimento di nomina, procede alla temporanea sostituzione dei medesimi affidando la supplenza per l’esercizio delle funzioni di Consigliere ai candidati che, rispettivamente nelle stesse liste e nelle stesse circoscrizioni, seguono immediatamente gli ultimi eletti.
L’Assemblea legislativa regionale deve, pertanto, prendere atto della intervenuta sospensione e provvedere alla sostituzione temporanea con affidamento della supplenza agli aventi diritto.
Rappresentando un adempimento obbligatorio, la presa d’atto della sospensione temporanea non dà luogo a votazione.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assemblea legislativa regionale la presa d’atto della sospensione temporanea dall’esercizio delle funzioni di Consigliere regionale degli Assessori Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Giacomo Bugaro, Paolo Calcinaro, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Pesaro, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta che nella lista n. 14 con contrassegno “Lega Salvini Marche”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Enrico Rossi, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Nicolò Pierini, mentre nella lista n. 12 con contrassegno “Fratelli d’Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Francesco Baldelli, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Nicola Baiocchi.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Ancona, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta che nella lista n. 15 con contrassegno “Fratelli d’Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Giacomo Bugaro, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Mirella Battistoni, mentre nella lista n. 13 con contrassegno “Forza Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Tiziano Consoli, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Chiara Biondi.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Fermo, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta che nella lista n. 13 con contrassegno “I Marchigiani”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Paolo Calcinaro, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Milena Sebastiani.
Dalle risultanze del verbale delle operazioni elettorali dell'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Ascoli Piceno, relativo alle elezioni del Consiglio e del Presidente della Giunta regionale delle Marche di domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025, risulta che nella lista n. 10 con contrassegno “Fratelli d’Italia”, stessa lista e circoscrizione di elezione del Consigliere temporaneamente sospeso Francesca Pantaloni, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto è Andrea Assenti.
La decisione relativa alla sostituzione temporanea ha natura di atto dovuto per cui non occorre la votazione.
Dichiaro, quindi, a nome dell’Assembla legislativa regionale l’affidamento della supplenza per l'esercizio delle funzioni di Consigliere regionale, a seguito della nomina ad Assessori dei Consiglieri Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Giacomo Bugaro, Paolo Calcinaro, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni rispettivamente ai signori Nicolò Pierini, Nicola Baiocchi, Mirella Battistoni, Milena Sebastiani, Chiara Biondi, Andrea Assenti.
Invito i Consiglieri Nicolò Pierini, Nicola Baiocchi, Mirella Battistoni, Milena Sebastiani, Chiara Biondi e Andrea Assenti, presenti in Aula, a prendere posto nei banchi dell’Assembla legislativa.
(Entrano in Aula i Consiglieri regionali Nicolò Pierini, Nicola Baiocchi, Mirella Battistoni, Milena Sebastiani, Chiara Biondi, Andrea Assenti)
Pertanto, come previsto dal comma 1 dell'articolo 7 e dal comma 2 dell'articolo 11 dello Statuto regionale, l'Assemblea legislativa risulta essere regolarmente composta nel suo plenum da 31 membri: il Presidente della Giunta regionale e 30 Consiglieri.
A tutti vanno le mie più vive congratulazioni e l’augurio di buon lavoro.
(applausi)
Elezione del Presidente dell’Assembla legislativa regionale
(Articolo 13, commi 1 e 2, dello Statuto regionale – articolo 8, comma 1 e articolo 9 del Regolamento interno)
L’ordine del giorno reca: “Elezione del Presidente dell’Assembla legislativa regionale”, ricordo che detta elezione è disciplinata dai commi 1 e 2 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dall’articolo 9 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche.
Si procede a scrutinio segreto, scrivendo il nome e cognome o solo il cognome del prescelto sull'apposita scheda.
Non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista nessuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale. Possono, invece, essere presentate candidature alla carica di Presidente.
Per garantire maggiore segretezza e l’ordinato svolgimento delle operazioni di voto sono state stabilite le seguenti modalità:
- un Consigliere segretario effettua la chiamata dei Consiglieri secondo l'ordine alfabetico;
- ciascun Consigliere chiamato ritira la scheda di voto dall’addetto dei servizi ausiliari d’Aula, posto alla destra del tavolo della Presidenza, e si reca nella zona retrostante alla Presidenza stessa, dove è stato allestito un seggio per esprimere il proprio voto;
- depone la scheda nell'urna posta alla sinistra del tavolo della Presidenza.
Invito, pertanto, il Consigliere Ausili a spostarsi accanto al collega Barbieri al fine di vigilare, entrambi, sulla regolarità delle operazioni di voto.
Ricordo, inoltre che:
- ai sensi del comma 3 bis dell’articolo 66 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, la votazione a scrutinio segreto è valida se il numero dei partecipanti al voto non è inferiore alla metà più uno dei componenti assegnati all’Assemblea stessa, cioè 17 schede;
- ai sensi del comma 2 dell’articolo 13 dello Statuto regionale e dei commi 1 e 3 dell’articolo 9 del Regolamento interno dell’Assemblea legislativa, per l’elezione del Presidente, nelle prime due votazioni è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti assegnati all’Assemblea stessa, cioè 16 voti, mentre alla terza votazione è sufficiente la maggioranza dei voti validi espressi. Non costituiscono voti validamente espressi le schede bianche e le schede nulle. In caso di parità si procede ad ulteriori scrutini.
Ha la parola la Consigliera Mancinelli
Valeria MANCINELLI. Grazie, Presidente. A nome dei gruppi di minoranza dichiaro che noi voteremo scheda bianca per quanto riguarda l’elezione del Presidente del Consiglio regionale; poi invece avanzeremo le nostre candidature per quanto riguarda l'elezione di uno dei due Vicepresidenti e di uno dei due Consiglieri segretari. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. A nome della maggioranza proponiamo il Consigliere Gianluca Pasqui che ha dimostrato competenza e capacità nella scorsa legislatura da Vicepresidente.
Permettetemi di ringraziare anche l'ex Presidente del Consiglio regionale Dino Latini che anche lui ha svolto le sue funzioni con rispetto della maggioranza e dell'opposizione. Sono certo che lo stesso Consigliere Pasqui farà altrettanto bene. Quindi la proposta nostra, di tutti noi, è Gianluca Pasqui.
PRESIDENTE. Se non ci sono altre richieste di intervento, invito il Consigliere segretario Ausili a procedere alla chiamata dei Consiglieri regionali in ordine alfabetico.
(Il Consigliere Segretario Ausili effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione.
Votanti n. 31
Voti validi n. 20
Schede bianche n. 11
Schede nulle n. 0
Ha ricevuto voti:
Gianluca Pasqui n. 20.
Proclamo eletto Presidente dell’Assembla legislativa regionale il Consigliere Pasqui, che invito a prendere posto al tavolo di Presidenza. Buon lavoro.
(applausi)
Presidenza del Presidente
Gianluca Pasqui
PRESIDENTE. Signor Presidente, signori Assessori, colleghe e colleghi, oggi, assumendo la Presidenza del Consiglio regionale delle Marche, provo un sentimento di profonda gratitudine, unito alla piena consapevolezza della grande responsabilità che questo ruolo comporta.
Sono orgoglioso di poter proseguire un percorso iniziato cinque anni fa come Vicepresidente di questa Assemblea, e riconfermato dopo due anni e mezzo, un’esperienza che mi ha fatto comprendere ancora di più il valore delle istituzioni e la forza del dialogo.
Ne approfitto per ringraziare il Presidente uscente Dino Latini e naturalmente tutto l’Ufficio di Presidenza con il quale ho avuto l’onore di lavorare nei cinque anni passati.
Oggi assumo questo incarico con lo stesso spirito di servizio, con umiltà e con determinazione.
Desidero innanzitutto rivolgere un ringraziamento sincero alla macchina amministrativa, al Segretario generale dott. Antonio Russi e a tutti i dipendenti del Consiglio regionale.
La politica può avere le migliori idee, grandi capacità e la migliore volontà, ma senza il lavoro attento, competente e appassionato di chi garantisce il funzionamento delle istituzioni la nostra democrazia regionale non potrebbe camminare con passo sicuro.
Ringrazio quest’Aula che mi ha votato e sostenuto. La fiducia che oggi mi avete accordato non è un premio, ma è un impegno: l’impegno ad essere, davvero il Presidente di tutti, una garanzia istituzionale, al di sopra delle appartenenze politiche, nel pieno rispetto del ruolo di ciascuno. Intendo svolgere questa funzione con equilibrio, imparzialità e spirito di servizio, perché il Consiglio regionale non appartiene a una parte politica, ma all’intera comunità marchigiana.
Un pensiero riconoscente ed un caloroso ringraziamento lo rivolgo all’On. Francesco Battistoni che mi ha sempre accompagnato con fiducia, amicizia e stima lungo questo percorso.
Un saluto affettuoso al dottor Fabrizio Grandinetti, già Vicepresidente di questa Assemblea, con il quale ho mosso i miei primi passi come responsabile della sua segreteria.
Il Consiglio regionale è il luogo dove si esercita la democrazia. È qui che si confrontano le idee, che si cercano soluzioni, che si costruisce il futuro della nostra Regione.
In un tempo in cui la politica è spesso percepita come distante, abbiamo il dovere di garantire alle istituzioni credibilità, trasparenza e dignità. La fiducia dei cittadini si conquista con il lavoro quotidiano, con la coerenza, con il rispetto delle regole e con la capacità di ascoltare.
Sarò un Presidente attento al dialogo e al confronto leale tra maggioranza e opposizione. Il pluralismo non è un limite, ma una risorsa. Solo nel rispetto reciproco possiamo garantire che il dibattito resti vivo, costruttivo e utile ai marchigiani. Il Consiglio regionale è e deve essere la casa di tutti, dove le differenze di pensiero diventano occasione di crescita e non di divisione.
Porto con me l’esperienza maturata negli anni di impegno amministrativo, l’amore profondo per la mia regione e la consapevolezza che governare significa, prima di tutto, servire. Servire con umiltà, con concretezza e con la volontà di fare bene. Sarò vicino ai territori, ai Sindaci, alle comunità, alle famiglie, ai giovani che cercano un futuro nella propria terra, a chi ogni giorno si impegna per far vivere e crescere le Marche.
Oggi, da questo scranno, sento forte la responsabilità di un’istituzione che rappresenta l’intero territorio regionale, dalle colline ai monti, dalle valli interne fino alle coste. Ma non posso non ricordare la mia provenienza, l’entroterra marchigiano, quelle terre ferite dal sisma, dove ho vissuto e amministrato, e dove ogni pietra racconta la fatica, la speranza e la dignità della nostra gente.
La ricostruzione di quelle aree non è solo quella materiale, delle case e delle strade: è una ricostruzione sociale, culturale, economica, che richiede visione, coesione e perseveranza. È il ritorno della speranza, della vita quotidiana, delle relazioni e del lavoro. E noi abbiamo il dovere di non spegnere quella speranza.
Mi impegnerò, come ho sempre fatto, perché nessun territorio resti indietro.
Le Marche sono una regione ricca e viva: ricca di imprese, di cultura, di solidarietà, di capacità artigiane e industriali, di creatività e di bellezza. Una regione che ha saputo costruire il proprio futuro con le mani, con la mente e con il cuore dei suoi cittadini.
In questo tessuto sociale, un pensiero grato va alle Diocesi marchigiane, che da sempre svolgono un ruolo fondamentale di coesione e sostegno alle persone più fragili, contribuendo in modo determinante alla vita comunitaria.
Un ringraziamento particolare alle nostre Università, un fiore all’occhiello del sistema formativo nazionale, vanto e orgoglio delle Marche. Nei loro laboratori e nelle loro aule nasce la conoscenza che costruisce il futuro, che dà alle nuove generazioni strumenti e speranza.
Nel contesto nazionale che viviamo, segnato da sfide complesse - economiche, sociali, ambientali e internazionali - la nostra regione può e deve essere un modello di equilibrio, responsabilità e partecipazione civica. Viviamo in un tempo in cui la politica è chiamata non solo a governare, ma a ricucire, a ricostruire legami, a dare risposte concrete alle paure e alle speranze delle persone. In questa prospettiva, rappresentiamo un esempio straordinario di coesione territoriale e di buona amministrazione, una terra che, pur nelle difficoltà, non smette mai di credere nella propria forza.
Le Marche dimostrano ogni giorno come l’Italia possa crescere partendo dai territori, dal lavoro quotidiano, dalla famiglia come nucleo di valori e solidarietà, dalla scuola come luogo di formazione e di uguaglianza, e dall’impresa come motore di sviluppo e di dignità.
Sono questi i pilastri su cui si fonda il nostro modello: un modello fatto di concretezza, di fatica silenziosa, di risultati che nascono più dall’impegno che dai proclami.
Siamo parte viva e pulsante di quel grande mosaico che è l’Italia, una Regione che ha dato tanto al Paese in termini di produzione, ingegno, cultura e spirito comunitario.
Siamo protagonisti del Made in Italy, con le nostre imprese, le nostre eccellenze artigiane e manifatturiere, con i distretti industriali che hanno saputo innovare restando fedeli sempre alle tradizioni.
Siamo protagonisti della cultura, con le nostre università, i nostri teatri, i nostri borghi, la musica e l’arte che ci rendono riconoscibili nel mondo.
Siamo protagonisti dell’innovazione, grazie alle tante realtà che investono in ricerca, tecnologia, sostenibilità, senza dimenticare mai l’essenza umana del lavoro. E siamo protagonisti di un turismo sostenibile e identitario, che non consuma il territorio, ma lo valorizza, che racconta la nostra terra come un luogo da vivere, non solo da visitare.
Il nostro compito, come istituzioni regionali, è quello di rafforzare questo patrimonio, di costruire ponti tra le Marche e il Paese, di fare in modo che ogni decisione nazionale tenga conto dei bisogni reali dei territori. Perché l’Italia cresce se crescono le sue Regioni, e le Regioni crescono se sanno lavorare insieme, in un clima di collaborazione, rispetto e fiducia reciproca.
Noi vogliamo testimoniare una politica capace di equilibrio, di ascolto e di responsabilità. Vogliamo rappresentare un’Italia che sa rinnovarsi senza rinnegare le proprie radici, che guarda al futuro senza dimenticare il valore delle proprie comunità, che affronta la modernità senza smarrire la propria identità.
Dobbiamo essere un laboratorio nazionale di buone pratiche, di solidarietà e di sviluppo.
Vogliamo continuare a esserlo con orgoglio, con spirito costruttivo, con la forza dei nostri valori. Perché essere marchigiani significa credere nel lavoro, nella serietà, nelle comunità e nella libertà.
E sono questi valori - gli stessi che hanno fatto grande l’Italia - che continueranno a guidarci nel nostro cammino.
Accanto alla visione nazionale e al ruolo che le Marche devono continuare a svolgere nel contesto del Paese, continueremo a impegnarci con determinazione e senso di responsabilità sui temi vitali per la nostra Regione dove i cittadini chiedono soluzioni e non promesse.
Sanità, turismo, imprenditoria, infrastrutture, e tutti i temi su cui il Consiglio regionale dovrà essere protagonista.
Desidero infine rivolgere un ringraziamento sincero a tutti i cittadini che con la loro espressione democratica mi hanno voluto ancora una volta qui.
Un pensiero affettuoso alla mia famiglia, che rappresenta la mia forza e le mie radici. Prima di tutto, nel ricordo di mio padre, il mio vero maestro di vita, che mi ha insegnato l’onestà, il rispetto e il valore della parola data. A mia madre, alle mie figlie e a tutti i miei affetti va il mio grazie più sincero: siete la mia bussola e la mia casa.
Care colleghe, cari colleghi, lavoriamo insieme per una Regione che continui ad essere un orgoglio per l’Italia, una terra capace di unire tradizione e modernità, radici e futuro, identità e innovazione. Servire le Marche non è un privilegio, ma un dovere. E io intendo farlo con tutto l’impegno, la passione e l’amore che ho per questa terra.
Grazie.
(applausi)
Elezioni dei Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa regionale
(Articolo 13, commi 1 e 3, dello Statuto regionale – articolo 8, commi 1 e 2 e articolo 10 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’elezione dei Vicepresidenti dell'Assemblea, regionale.
In merito ricordo che l'elezione dei Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa è disciplinata dai commi 1 e 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dall’articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa.
Quanto alle modalità di voto:
- la votazione si svolge a scrutinio segreto con voto limitato ad uno;
- la scheda di voto è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome;
- non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista alcuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale; è invece possibile l'annuncio delle candidature alla carica di Vicepresidente;
Quanto alla procedura di voto che seguiremo, questa sarà la stessa con cui è avvenuta la precedente elezione.
Ricordo, poi, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dell'articolo 10 del Regolamento interno, risulteranno eletti Vicepresidenti il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti ed in caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i Consiglieri più anziani di età.
Ha la parola al Consigliera Mancinelli.
Valeria MANCINELLI. Grazie, Presidente. A nome dei gruppi di minoranza indico come nostro candidato per la Vicepresidenza, per una delle cariche di Vicepresidente, il Consigliere Enrico Piergallini.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Grazie Presidente Pasqui, benvenuto in quest'Aula da Presidente.
Proponiamo come gruppi di maggioranza il Consigliere regionale Giacomo Rossi, anche per la sua esperienza da Consigliere regionale nella scorsa legislatura. Siamo certi che da Vicepresidente possa rappresentare al meglio le esigenze del Consiglio.
PRESIDENTE. Se non ci sono altre richieste di intervento, invito il Consigliere Segretario Barbieri a procedere alla chiamata dei Consiglieri in ordine alfabetico.
(Il Consigliere Segretario Barbieri effettua la chiamata dei Consiglieri)
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione:
Votanti n. 31
Voti validi n. 31
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Hanno ricevuto voti:
Giacomo Rossi n. 20
Enrico Piergallini n. 11
Proclamo eletti Vicepresidenti dell'Assemblea legislativa regionale i Consiglieri Giacomo Rossi ed Enrico Piergallini. Congratulazioni, li invito a prendere posto al tavolo della Presidenza.
(applausi)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.
Giacomo ROSSI. Gentilissimi cittadini, esimi colleghi, è per me un onore poter ricoprire la carica di Vicepresidente del Consiglio regionale e per questo ringrazio tutti i colleghi che hanno voluto darmi fiducia, la stessa fiducia politica che in me hanno riposto il Presidente Francesco Acquaroli e i partiti di maggioranza, ai quali va altresì la mia gratitudine.
Consentitemi di ringraziare la squadra di Civici Marche e tutti i cittadini che hanno voluto darci e darmi fiducia e che oggi mi consentono di essere qui.
Consentitemi un'ulteriore riflessione. La mia nomina qui rappresenta l'esempio che tutti possono farcela, fino ad ambire, a ricoprire ruoli istituzionali anche di rilievo. E questo lo dico soprattutto ai tanti marchigiani che ancora vedono le istituzioni lontane e che credono che questo sia un mondo chiuso e irraggiungibile. No, non è sempre così e io ne sono una dimostrazione.
Io vengo dal niente, ma dietro questo niente c'è e c'è stato il mio tutto, la militanza, il sacrificio, gli ideali, una grande famiglia alle spalle e i nostri monti che inevitabilmente forgiano nell'anima e nello spirito.
Cercherò di portare avanti questo incarico con serietà, imparzialità e dedizione in aiuto del Presidente Gianluca Pasqui ed in collaborazione con tutto l'Ufficio di Presidenza.
Mi affido umilmente alla protezione della Virgo lauretana e al Santissimo Crocifisso di Apecchio. Grazie.
(applausi)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Piergallini.
Enrico PIERGALLINI. Grazie. Presidente Pasqui, Presidente Acquaroli, Assessori, Consiglieri, buongiorno a tutti e buon lavoro a tutti.
Oggi iniziamo! Scusatemi se parlo a braccio, ma sono abituato a fare interventi così piuttosto che scritti e se farò qualche errore …, l'emozione è tanta.
Ringrazio i colleghi che mi hanno dato questa fiducia dell'Alleanza per il cambiamento.
Sono nuovo nel Consiglio regionale, è un grande investimento che fate nei miei confronti per questi 2 anni e mezzo. Cercherò di essere all'altezza della vostra fiducia e della fiducia delle istituzioni.
Come è stato già detto dal Presidente, io sarò a servizio di questa istituzione. Ho apprezzato molto quello che ha detto il Presidente Pasqui riguardo alla concretezza dei marchigiani. Persone che hanno lavorato duramente e sono state capaci da una piccola provincia del mondo a farsi spazio nel mondo, ma accanto alla concretezza dei marchigiani c'è qualcosa di più. Se ci pensate, la siepe dalla quale si vede l'infinito nel mondo è conosciuta nelle nostre Marche perché le eccellenze marchigiane hanno saputo guardare all'infinito, andare oltre l'orizzonte e penso sia compito anche della nostra istituzione, dell'Assemblea legislativa, guardare alla concretezza e ai principi.
Tre cose soltanto per essere breve e non annoiarvi. Credo che la nostra Assemblea legislativa dovrà affrontare tre argomenti e sarò al servizio del Presidente per questo.
Nelle recenti elezioni l'astensionismo è stato altissimo. Molti marchigiani, come tanti altri italiani in tante altre regioni, non credono più nel valore del loro voto o sono distratti. Sarà necessario, secondo me, proprio come istituzione trasversale che rappresenta tutti, lavorare sulla partecipazione come principio di base della democrazia, affinché i cittadini riscoprano fiducia nelle istituzioni. Istituzioni che siano prima di tutto trasparenti. Non so chi di voi è stato a Lecce e ha visto il sedile di Lecce, quella struttura che sta sopra il teatro, è un edificio ogivale con quattro colonne, con le pareti trasparenti perché già allora, nel 1500, volevano che la politica fosse trasparenza. Le istituzioni trasparenti impegnate nella società sono istituzioni che favoriscono la partecipazione e la partecipazione si favorisce grazie all'appello alla nostra Costituzione antifascista. Perché il voto sia ottenuto con il grande sacrificio di tanti uomini e donne marchigiani e italiani. Quindi, far arrivare nella scuola, nei ragazzi, il valore della nostra Costituzione e il privilegio del loro voto credo che sia uno dei doveri della nostra Assemblea.
La seconda cosa, è un argomento molto attuale e che mi sta molto a cuore perché io sono un insegnante, ho lasciato la scuola con il dolore nel cuore, siamo in un periodo in cui le nuove tecnologie ci danno grandissime opportunità, molto vaste, connessioni impensabili, grandi quantità di informazioni per apprendere, ma possono anche mettere a rischio la democrazia. Le nuove tecnologie hanno radicalizzato e peggiorato, secondo alcuni teorici, il dibattito pubblico, lo hanno reso molto più oppositivo. Entrando in quelle che si chiamano le bolle dei social non si riconosce più l'altro perché uno vede la sua parte del mondo e non riesce ad accettare che gli altri vedano altre parti del mondo. La politica non è questo. La politica è dialogo ed è un dialogo che si fa anche dialetticamente trovando un'unificazione. Il nostro Consiglio credo che debba fare questo lavoro, già lo fa molto, attraverso i ragazzi, le scuole, comunicare un corretto uso delle nuove tecnologie, farne anche capire le potenzialità rischiose per la democrazia, perché queste tecnologie, voi lo sapete bene, si concentrano nelle mani di pochissime persone.
L'ultima cosa, vorrei essere al servizio di questa istituzione per comunicare il valore della pace in un mondo che in effetti è stato messo in crisi recentemente da conflitti drammatici, l'Ucraina e la Palestina. E siccome credo profondamente nell'autodeterminazione e nella libertà dei popoli, credo che questa Assemblea debba riconoscere lo Stato palestinese come un'aspirazione necessaria e indispensabile.
Pace significa, nella situazione di oggi, credere, credere profondamente nelle istituzioni internazionali, quelle che hanno la forza di mettere da parte le ambizioni ingiuste dei singoli Stati e farli dialogare tra loro affinché i conflitti si risolvano in maniera pacifica. Questo spirito della pace credo che sia un'altra cosa che la nostra Assemblea può comunicare ai marchigiani, soprattutto ai giovani marchigiani.
(applausi)
Elezione dei Consiglieri Segretari dell’Assemblea legislativa
(articolo 13, commi 1 e 3, dello Statuto regionale – articolo 8, commi 1 e 2, e articolo 10 del Regolamento interno.
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca: “L'elezione dei Consiglieri Segretari dell'Assemblea legislativa regionale”, in merito ricordo che anche l'elezione dei Consiglieri Segretari dell'Assemblea legislativa è disciplinata dai commi 1 e 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dall’articolo 10 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale.
Quanto alle modalità di voto, quindi, come nella precedente elezione:
- la votazione si svolge a scrutinio segreto con voto limitato ad uno;
- la scheda di voto è unica e ciascun Consigliere può votare un solo nome;
- non sono previste dichiarazioni di voto, come non è prevista alcuna discussione, essendo l'Assemblea legislativa riunita in funzione di seggio elettorale; è invece possibile l'annuncio delle candidature alla carica di Consigliere Segretario.
Quanto alla procedura di voto che seguiremo, questa sarà la stessa con cui è avvenuta la precedente elezione.
Ricordo, poi, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 13 dello Statuto regionale e dell'articolo 10 del Regolamento interno, risulteranno eletti Consiglieri Segretari il Consigliere di maggioranza ed il Consigliere delle minoranze che avranno riportato il maggior numero di voti e, diversamente da quanto stabilito per la precedente votazione, in caso di parità di voti tra Consiglieri di maggioranza o tra quelli delle minoranze risulteranno eletti i consiglieri più giovani di età.
Ha la parola la Consigliera Mancinelli.
Valeria MANCINELLI. Grazie, Presidente. A nome dei gruppi di minoranza indico la nostra designazione, la nostra indicazione è la Consigliera Marta Roggeri. Grazie.
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.
Andrea PUTZU. Per la maggioranza indichiamo il Consigliere regionale Marco Ausili. Uno, per l'esperienza che ha, due, è già lì, quindi fondamentalmente è pronto per il ruolo.
Battute a parte, sono certo che farà al meglio il suo lavoro all'interno dell'Ufficio di Presidenza.
PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, invito il Consigliere Segretario Barbieri a procedere alla chiamata dei Consiglieri in ordine alfabetico.
(Il Consigliere Segretario Barbieri effettua la chiamata)
PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione:
Votanti n. 31
Voti validi n. 31
Schede bianche n. 0
Schede nulle n. 0
Hanno ricevuto voti:
Marco Ausili n. 20
Marta Carmela Raimonda Ruggeri n. 11
Proclamo eletti Consiglieri Segretari dell’Assemblea legislativo regionale Marco Ausili e Micaela Vitri e Marta Carmela Raimonda Ruggeri, che invito a prendere posto nel tavolo riservato alla Presidenza.
(applausi)
PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.
Marco AUSILI. Buongiorno a tutti. Per esprimere gratitudine e per salutare tutta questa Assemblea legislativa così significativa.
A tutti voi un augurio affinché possiate, possiamo continuare a lavorare insieme anche nei prossimi anni, tenendo ben fermo dentro di noi il rispetto per il quadro che abbiamo visto questa mattina comporsi in quest’Aula e intorno a quest'Aula. Un quadro fatto di tante, tante persone che sono venute ad ascoltare, a prendere nota, a prendere conoscenza di quello che qua stava accadendo. E allora, proprio questo, noi ci auguriamo che l'Assemblea possa essere sempre più e sempre meglio, un luogo in cui, certo, ci si confronta e spesso anche aspramente, ma un luogo in cui poi il conflitto in realtà si ricompone, un luogo in cui si ricompone quella frammentazione che è propria della nostra società, dei nostri territori. Un luogo dove tutti possono in qualche modo guardare come ad un posto dove si prendono le decisioni che fanno il bene dell'intero territorio, dell'intera comunità. Quindi ci auguriamo che questa Assemblea possa continuare a coinvolgere le persone, le persone che sono presenti nella nostra regione.
Un pensiero nostro va anche a coloro i quali hanno deciso, magari, di astenersi alle scorse elezioni, a loro e a tutti rivolgiamo il nostro pensiero e la nostra volontà di coinvolgere tutti nelle riflessioni e nelle scelte.
Un luogo questo tanto importante, in particolare in un'epoca come la nostra, un'epoca di forte globalizzazione in cui i processi globali influiscono in maniera determinante nelle vite di ciascuno di noi.
Ebbene, in questo contesto storico le istituzioni locali, come pure le comunità locali, possono rappresentare quell'argine a questi processi o comunque quella forza in grado in qualche maniera di contemperarli.
E allora guardiamo a questa Assemblea con la consapevolezza dell'importanza per la nostra vita e per la vita di tutti che rappresenta.
L'augurio, infine, è quello di poter continuare a lavorare guardando al Presidente Francesco Acquaroli, a questa Giunta, continuando a portare a termine un lavoro che è iniziato, un lavoro che è iniziato e che noi riteniamo stia facendo il bene di questo territorio: la cura delle persone, il rafforzamento dell'intera comunità.
E allora intorno a questo lavoro, al di là delle parti politiche, al di là delle diverse estrazioni, al di là delle diverse provenienze, mi auguro che ci possiamo unire per collaborare e fare qualcosa di bene e qualcosa di grande per il nostro territorio, per la nostra comunità.
Buon lavoro a tutti. Grazie.
(applausi)
PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.
Marta RUGGERI. Care colleghe e cari colleghi, permettetemi innanzitutto di esprimere la mia più sincera gratitudine per la fiducia che i miei colleghi rappresentanti dei gruppi consiliari delle minoranze hanno riposto in me eleggendomi al ruolo di Consigliera Segretaria del Consiglio regionale delle Marche. Ricevere questo incarico è per me motivo di grande onore e, al contempo, un profondo stimolo ad agire con il massimo senso di responsabilità.
Sono consapevole della delicatezza e dell'importanza delle funzioni che l'Ufficio di Presidenza è chiamato a svolgere: garantire il corretto funzionamento dell'Assemblea legislativa, assicurare la trasparenza e l'efficacia dei lavori consiliari e, soprattutto, essere un punto di riferimento imparziale per tutti i gruppi politici. Vi assicuro che la mia azione sarà improntata alla lealtà istituzionale, alla collaborazione costruttiva e alla ricerca della massima condivisione.
Questo momento, tuttavia, ha per me un significato che va oltre il mero adempimento di un dovere. Come potete vedere tutti, sono l'unica donna a sedere in questo Ufficio di Presidenza, come accaduto nella passata legislatura in cui c’era la mia collega Micaela Vitri. Questa non è solo una constatazione, ma un monito. Spero vivamente che la mia presenza possa rappresentare un segnale forte: un invito e un incoraggiamento affinché le competenze, le energie e le prospettive delle donne trovino sempre più spazio e piena rappresentanza in tutti i luoghi decisionali, a ogni livello della nostra Regione.
Il mio impegno sarà totale. Lavoreremo insieme, con la determinazione che ci contraddistingue, per affrontare con lungimiranza le sfide che attendono le Marche. Il mio obiettivo è contribuire a un Ufficio di Presidenza che sia dinamico, inclusivo e che sappia sostenere l'attività legislativa nel migliore interesse dei nostri cittadini.
Grazie ancora per la vostra fiducia. Mettiamoci al lavoro con passione e dedizione. Grazie.
(applausi)
“Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in ordine al Programma di governo ed alla composizione della Giunta”
(Articolo 7, comma 2 dello Statuto regionale e articolo 11 del Regolamento interno)
PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca “Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale in ordine al Programma di governo ed alla composizione della Giunta”.
Prima di dare la parola al Presidente Francesco Acquaroli, informo che ai sensi del comma 2 dell'articolo 12 del Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell'Assemblea legislativa regionale la discussione sulle comunicazioni è rinviata alla prossima seduta assembleare, che avrà luogo non oltre 15 giorni da oggi.
Ha la parola il Presidente Francesco Acquaroli.
(applausi)
Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Saluto e ringrazio il Presidente Pasqui. Voglio fare anche a lui, ai Vicepresidenti, ai Segretari dell'Ufficio di Presidenza i miei auguri per il lavoro per questa legislatura.
Un saluto, un ringraziamento lo voglio fare a tutti i Consiglieri regionali che oggi sono componenti di questa Assemblea legislativa, ma non posso non salutare e ringraziare i Consiglieri regionali, che hanno fatto parte dell’Assemblea legislativa della legislatura appena conclusa, ed anche i componenti della Giunta. Se oggi noi siamo qua, se oggi io sono qua, è anche grazie al loro lavoro, al loro sacrificio, alla loro passione, al contributo importante che hanno messo a servizio della Regione Marche.
Un ringraziamento lo voglio fare anche ai partiti che mi hanno sostenuto, alle forze civiche che hanno accompagnato l'attività di governo nella scorsa legislativa ed in questa campagna elettorale, a tutti i candidati che hanno partecipato alle elezioni regionali del 28 e del 29 settembre e che hanno portato un contributo importante di democrazia, di partecipazione e soprattutto di idee, di principi e di valori. Non sempre è facile essere eletti, ma il loro contributo ha tenuto alta la fiaccola della partecipazione e della democrazia nella nostra regione.
Ci tornerò più avanti, ma sicuramente è un tema, la nostra regione, tra quelle che sono andate al voto finora, è quella che ha avuto più partecipazione, ma il 50% degli aventi diritto che non esercitano il voto è un tema da trattare e credo che vada affrontato tutti insieme. Con la nostra singola azione giornaliera, a mio avviso, si può dare un contributo per riaccendere la fiducia nelle istituzioni, la credibilità nelle istituzioni come strumento di affermazione dei diritti di tutti e del bene comune.
Penso che la legislatura che si è appena conclusa, la campagna elettorale che si è appena conclusa, abbiano contribuito, per quello che mi riguarda, per quello che ci riguarda, ad accendere una grande speranza per la nostra regione.
Tante sono le cose che abbiamo fatto e che vorremmo continuare a fare nei prossimi anni, cercando di completare le riforme e di completare quella visione che a nostro avviso è la migliore soluzione alla competitività della Regione Marche.
La nostra è una società sempre più complessa, sempre più veloce, che comporta nella responsabilità di chi governa anche la necessità di saper dare risposte veloci, ma nel frattempo e nel contempo le risposte devono essere anche le migliori possibili, che rappresentano le peculiarità dei nostri territori, la particolarità della nostra regione, che è l'unica che si declina al plurale, ma che rappresenta ed ha insita una grande eccellenza, che ha bisogno quotidianamente di essere messa a terra e sostenuta dalle istituzioni.
Mi permetto di partire da un fattore che a mio avviso è stato ed è fondamentale, il senso di appartenenza alla regione e la coesione della nostra regione.
La nostra regione è fatta di piccole, piccolissime realtà, peculiarità che sono legate soprattutto alla municipalità, se volete anche ad una tradizione localistica. Questo però non deve mai precludere l'aspetto della coesione di un territorio, che può dire veramente tanto e può essere un valore aggiunto qualora riusciamo a metterlo in condizione di tornare al massimo della propria competitività per poter riscoprire che sono le peculiarità che ci appartengono.
La coesione parte da qua, parte dalle istituzioni, parte dal Governo, parte dal Consiglio regionale, parte dal nostro modo di porci nei confronti delle amministrazioni locali, parte dal nostro modo di porci nei confronti delle priorità che diamo alla nostra azione di governo ed anche alla nostra azione legislativa, cercando sempre di mettere al primo posto dell'ordine del giorno l'importanza della centralità del bene collettivo, superando i particolarismi che molto spesso tendono ad allontanare i territori e le persone dalle istituzioni.
Questo è un appello che faccio, è stato un tratto saliente della legislatura che ho avuto l'onore di guidare nello scorso mandato e vuole essere anche un tratto saliente ed essenziale della legislatura che si apre e del governo di questa nostra Regione. Cerchiamo di unirci sempre di più.
A volte le scelte che dobbiamo compiere possono essere anche difficili per alcuni territori perché magari dobbiamo dare delle priorità, priorità non devono servire ad essere cavalcate per dividere, ma per dare risposte a chi ha più bisogno, tenendo bene in mente sempre che il bene comune si costruisce tutti insieme.
Sono stati anni 5 anni complicati, all'inaugurazione della scorsa legislatura, il primo giorno, vivevamo uno scenario particolarmente complesso. C'erano i plexiglas, le mascherine, il distanziamento. Ricordo un clima surreale.
Sono stati 5 anni in cui abbiamo cercato di mettere mano a delle riforme che hanno dato risposte anche, se volete, radicali. Partendo dal tema più sentito sia dal punto di vista del bilancio della nostra regione che per la priorità che rappresenta per tante fasce del nostro territorio, per tutto il nostro territorio, la sanità. Una questione che è stata anche al centro del dibattito nella campagna elettorale, oltre che nello scorso mandato. Un tema che noi abbiamo affrontato con una riforma radicale, che ha costituito 5 nuove aziende, ha cercato di rilanciare l’INRCA, ha cercato di dare una visione, un ruolo agli Ospedali riuniti che rappresenta un orgoglio per questa nostra regione. L’abbiamo fatto con l'approvazione nel 2023 di un nuovo piano socio-sanitario, con l'approvazione degli atti aziendali e vorrei tantissimo che nel corso dei prossimi mesi, nei prossimi anni, quel piano socio-sanitario possa vedere una revisione perché è giusto che con l'andamento e il cambiamento dei tempi si possa revisionare ciò che nel 2023, all'indomani di una pandemia, era stato approvato, cercando di adeguarlo sempre di più alle esigenze della nostra comunità. Ma attenzione, cercando di raccogliere i frutti che questa riforma che noi abbiamo approvato sta portando a terra e rilanciare sempre la sfida dell'organizzazione e degli obiettivi che la sanità regionale deve approvare. Non escludo che gli atti aziendali, che sono di una complessità enorme, possano essere uno strumento da adeguare, non adesso, l'abbiamo appena approvati, ma fra qualche tempo, fra qualche anno, come tutte le aziende nel settore privato fanno nella propria programmazione, sarà importante raccogliere le sfide, le tecnologie, anche l'aumento del personale sanitario, che credo dovrà essere un fattore che dovremmo recuperare in questi anni.
Ecco, credo che insieme ai maggiori trasferimenti da parte dello Stato, la revisione del piano socio-sanitario e la revisione degli atti aziendali debbano essere un obiettivo di questa legislatura. come un obiettivo di questa legislatura deve essere il contrasto alle liste d'attesa, mettendo sempre più risorse, programmazione che possa andare a restituire il diritto alla salute, alla sanità a tutti e prima possibile, cercando di incrementare, come abbiamo fatto in questi anni, la produttività del nostro sistema pubblico, anche cercando di abbattere l'inappropriatezza delle prestazioni, che è un altro fattore che ha condizionato e che condiziona non solo le Marche, ma in tutta l’Italia la sanità.
Un altro obiettivo a cui abbiamo lavorato sono i punti salute, con il raggiungimento di un accordo anche con i medici medicina generale, che sono le aggregazioni funzionali territoriali. Recuperare, ricostruire la sanità del territorio in una regione che ha un'alta vocazione periferica, con tanti borghi che sono un orgoglio, ma sono anche comunità remote rispetto alle realtà urbane più grandi. Diventa quindi fondamentale recuperare e ricostruire sempre di più la sanità di prossimità perché è la risposta immediata ad una popolazione che invecchia, ad una popolazione che sta attraversando il problema della denatalità. Con l’impoverimento dal punto di vista demografico di certe aree noi dovremo cercare di creare un'inversione di tendenza, riportando i servizi. L’abbiamo fatto, è iniziata questa azione, dobbiamo proseguirla con forza e con determinazione perché, a mio avviso, a nostro avviso, solo così potremo cercare di dare quelle risposte tanto utili a decongestionare i pronto di soccorso e ad abbattere, se vogliamo, anche l’inappropriatezza a cui ho fatto riferimento poco fa.
Poi c'è il tema delle tecnologie. 5 anni fa, nel ben mezzo della prima e della seconda ondata della pandemia, in quest'Aula si iniziava a discutere di un processo che poi sarebbe stato ineludibile: la digitalizzazione. Ci sembrava di cogliere un fenomeno che ci avrebbe accompagnato per anni, a distanza di pochi mesi il termine digitalizzazione è stato sostituito - un processo che deve essere completato e portato a termine – da intelligenza artificiale. Un termine a cui non possiamo sottrarci.
L'intelligenza artificiale è una sfida anche per la pubblica amministrazione, anche e soprattutto per la sanità. L'intelligenza artificiale messa a servizio di una programmazione seria e corretta può essere uno strumento di aiuto, può essere uno strumento che dà risposte utili al sistema per raggiungere gli obiettivi che il sistema stesso si deve porre e si può porre nell'arco di questa legislatura, ma non solo. Dobbiamo essere pronti.
Ho detto prima che la società in cui viviamo è complessa, veloce, con delle variabili che cambiano repentinamente e con scenari economici e politici geopolitici che si rincorrono in maniera compulsiva.
Ecco, in questo scenario complessivo la nostra regione deve cercare di restare all'altezza della sua storia ed anche delle aspettative delle imprese, del tessuto socio-economico e dei nostri giovani. Lo dobbiamo fare tenendo sempre presente in maniera forte che quello che riusciamo a compiere nelle istituzioni, se lo facciamo in maniera metodica ed anche in maniera, diciamo, di servizio, fino in fondo, con l'ascolto, con la concertazione, con il coinvolgimento dei corpi intermedi, degli enti locali …, ecco, può diventare questo metodo uno strumento che ci rafforza, che ci dà centralità e che soprattutto ci fa restare all'avanguardia delle priorità della nostra regione e ci fa restare in piena sintonia col territorio. È uno strumento fondamentale per le istituzioni e per il governo quello della concertazione, che abbiamo posto al centro negli scorsi 5 anni e deve essere ancora di più rafforzato.
In un'epoca veloce, con il dialogo pieno ed in sintonia con le università, con l’istruzione, con il settore economico, con il settore sociale, noi riusciamo ad rappresentare fino in fondo i cambiamenti che il nostro territorio subisce e che vive, ecco, per far sì che non li subisca, ma che possa viverli anche come un'opportunità.
Ecco, non posso non parlare in questa prima occasione di quella che è la sfida delle fragilità, che vediamo sempre più forti. La pandemia ci ha lasciato una società con più problematiche e queste fragilità le dobbiamo accompagnare anche grazie al dialogo con il terzo settore.
Le fragilità, le dipendenze, le difficoltà legate anche alle disabilità, le abbiamo vissute in questi 5 anni cercando di fare tutti gli sforzi possibili, immaginabili. Li dobbiamo vivere, affrontare con ancora più forza, con più determinazione in questa legislatura per dare un pieno servizio, un pieno compimento e una piena vicinanza a quelle categorie che hanno più bisogno di tutti e che devono rappresentare una fortissima priorità.
Per questo nel rappresentare e nell’illustrare le deleghe, che sono state distribuite, non posso non citare un’istituzione di un settore particolare che va in questa direzione. Come diventa fondamentale l'attenzione, in una popolazione che invecchia, agli anziani. Gli anziani, che molto spesso ed anche a causa della trasformazione della società si sentono più soli, diventano l'anello fragile di questa società. Questo non lo dobbiamo permettere perché una civiltà degna di questo nome deve essere in grado di essere vicino a chi più di noi, prima di noi, ha dato un contributo determinante in termini di lavoro, di benessere in termini di ricchezza allo sviluppo della nostra società. Quindi dovremmo lavorare con più forza, con più determinazione anche in questa direzione.
Prima mi riferivo alle fragilità e alle dipendenze, anche rispetto a quello che sta emergendo nella società ed anche nella nostra regione, con la collaborazione con tutti i livelli istituzionali noi dobbiamo cercare di intercettarle e di dare il nostro contributo alla risoluzione, trasversalmente, con tutte le istituzioni che vivono questo momento e che possono essere come noi e con noi una parte determinante per il superamento di questa di questa fase.
Il territorio. Negli scorsi 5 anni abbiamo vissuto momenti drammatici. Era il 15 settembre del 2022 quando un'alluvione tornava al colpire l'entroterra della provincia di Pesaro, la Valle del Misa, del Nevola. Uno sforzo enorme messo in campo, insieme a quello per la ricostruzione del sisma del 2016, per dare un contributo di programmazione e di manutenzione straordinaria al territorio della Regione Marche.
Un territorio bellissimo che attrae. Anche oggi sulla stampa leggiamo dell'interesse di tanti stranieri nei confronti del mercato immobiliare della nostra regione, però è un territorio che ha una fragilità che deve essere programmata e governata. Lo abbiamo fatto con investimenti importanti, utilizzando la programmazione europea, utilizzando i fondi che il Governo Meloni ha messo a disposizione della nostra regione per affrontare quella criticità e anche quelle degli anni successivi, 2023 e 2024, quando siamo stati colpiti da altre due alluvioni. L’abbiamo fatto stanziando 7 milioni di euro del bilancio ordinario per programmare la manutenzione dei nostri fiumi.
La sfida della sicurezza del nostro territorio deve essere una sfida, che però a mio avviso fa un passo ulteriore. Anche come Assemblea legislativa, non solo come governo della nostra regione, dobbiamo cercare uno strumento che possa metterci in condizione di dare risposte più repentine e soprattutto risposte all'altezza di quella che è la sicurezza del nostro territorio. Lo dobbiamo fare cercando soluzioni che possono essere all'avanguardia e che possono essere allo stesso tempo efficaci ed efficienti. Su questo chiederò a tutti i gruppi e al Presidente di lavorare prima possibile perché ritengo che un territorio che vuol tornare ad essere pienamente competitivo deve necessariamente essere sicuro e deve essere anche un territorio che sa svilupparsi.
Negli scorsi 5 anni abbiamo approvato la legge del governo del territorio. Sappiamo che quella legge va rivista, è un impegno che abbiamo preso e che dovremmo portare fino in fondo perché tramite la revisione di quella legge e tramite l'aggiornamento del piano socio-sanitario, noi dovremmo essere pienamente in grado di accompagnare e valorizzare il territorio e lo sviluppo della nostra comunità regionale e della nostra economia.
Lo sviluppo economico. Abbiamo attraversato e stiamo attraversando una fase di resilienza, le nostre imprese riescono a restare competitive nonostante le difficoltà dei mercati internazionali e le difficoltà di alcuni settori strategici, che hanno rappresentato per anni un punto di riferimento per tante nostre imprese sul territorio. Noi però abbiamo fatto tanto in questi anni, ci arriverò, anche utilizzando la programmazione europea ,che è uno strumento che ci è stato messo a disposizione e che oggi ci vede all'avanguardia tra tutte le Regioni italiane per la capacità di spesa e per la capacità di mettere a disposizione del nostro territorio risorse vincolate, non con una prospettiva assistenzialistica, ma con risorse vincolate ad una visione di sviluppo, di competitività, che sappia far crescere il nostro territorio. Dobbiamo continuare in questa direzione sempre di più.
Noi siamo in una fase a cavallo tra il completamento della vecchia programmazione e la realizzazione della nuova. In questa fase di completamento del vecchio e di programmazione del nuovo, dobbiamo recuperare risorse per continuare il sostegno al nostro sistema economico. Penso all'alta specializzazione che deve accompagnare e crescere sempre di più all'interno del nostro tessuto fatto di micro, piccole e medie imprese.
Penso all'innovazione che è un altro strumento irrinunciabile. L'innovazione va di pari passo con la formazione, con le università, con l'istruzione superiore, con la tecnologia, con la digitalizzazione, con l'intelligenza artificiale e con le competenze. Noi dobbiamo spingere, coordinandoci sempre di più in questa direzione. La nostra regione …, in Italia il made in Italy va difeso, va portato in tutto il mondo anche spingendo sull'internazionalizzazione, però per restare competitivi è fondamentale innalzare sempre di più il livello della nostra capacità produttiva e lo dobbiamo fare sostenendo le micro, piccole e medie imprese, che sono il cuore pulsante della nostra economia, collaborando anche con l'industria che è un altro settore.
La nostra manifattura è un'eccellenza, ma noi sappiamo che solo con gli ecosistemi innovativi, solo cercando di sviluppare redditi di impresa e aggregazioni possiamo dare un futuro più forte al nostro tessuto economico. Lo dobbiamo fare lavorando tantissimo sui giovani, l’abbiamo detto in questa campagna elettorale, abbiamo cercato di farlo anche durante la scorsa legislatura, diventa il tema dei temi.
Noi abbiamo una popolazione invecchia, abbiamo un indice demografico che parla da solo e che ci deve vedere fortemente concentrati a trattenere nella nostra regione i giovani, cercando di far rientrare quelli che sono andati via e di attrarne anche altri. Lo dobbiamo fare per loro ed anche per noi, per il nostro sistema economico che ha bisogno di risorse da mettere a disposizione del rilancio e della competitività del sistema stesso. Girando in questi mesi, girando in questi anni, troppe volte abbiamo sentito a tutti i livelli, le piccole imprese, come le grandi imprese, che sono alla ricerca di manodopera specializzata, sono alla ricerca di professionalità qualificate e sono disposte a fare degli sforzi per cercare queste figure chiave. Ecco, credo che le istituzioni regionali, il governo della nostra regione debba fare ancora di più rispetto a quanto fatto in questi anni. Ricordo i corsi per la formazione, gli ITIS, ricordo quanto abbiamo fatto in termini di formazione, siamo la prima regione d'Italia per l'utilizzo dei fondi sociali europei, quindi significa che già tanto è stato fatto, però questa sfida va rilanciata anche con strumenti innovativi volti a sollecitare e intercettare queste esigenze, coniugando sempre di più la domanda da parte delle imprese, la capacità di offerta formativa fatta dalle scuole superiori e dalle università e le esigenze dei giovani. È un obiettivo prioritario di questo mandato, a cui vogliamo dare risposte importanti. Su questo dobbiamo potenziare ancora di più quanto fatto con le start up. Siamo la prima regione per start up innovative su società di capitale in Italia. Dobbiamo lavorare sempre di più per sostenerle e per fare nuovi incubatori che possono consentirci di restare all'avanguardia in questo settore.
Va sicuramente riservata un'attenzione anche al passaggio generazionale che spesso diventa un momento centrale nella vita delle nostre imprese, che va gestito con estrema intelligenza, maturità e responsabilità.
Uno strumento più importante che il governo nazionale ha pensato per la nostra Regione, da regione in transizione, e per la Regione Umbria è la zona economica speciale. Avete visto l'approvazione che è avvenuta l'altro giorno al Senato, quindi il Governo e il Parlamento stanno facendo in maniera anche abbastanza repentina il proprio compito. Noi dobbiamo essere altrettanto bravi a non dividerci su questo strumento, cercando di potenziarlo e cercando il dialogo con il governo, con la Comunità europea per renderlo ancora più forte rispetto a quello che noi possiamo immaginare. E’ uno strumento che ha una capacità dirimente, come la semplificazione che a mio avviso è la peculiarità più forte che la zona economica speciale può portare alle altre azioni che sono previste da questo strumento. Credo che noi dobbiamo trarne i maggiori benefici possibili perché in questa fase così complessa, così delicata per l'Italia e per l'Europa a livello economico, la nostra Regione deve avere la responsabilità e la capacità di saperlo applicare al meglio. E questo va fatto con il coinvolgimento delle categorie, dei corpi intermedi, dei sindacati, va fatto dialogando con le imprese direttamente, con gli enti locali, affinché con estrema razionalità e pragmatismo, ma anche con capacità programmatica, si possano individuare le migliori strategie possibili. Mi riferisco alla 107.3.C che sicuramente è una misura importante della zona economica speciale. Noi ci impegneremo per l'ampliamento e per far sì che questa area possa essere potenzialmente la migliore risposta possibile all’opportunità che ci viene data.
Voglio andare avanti parlando di altri settori, della pesca, dell'agricoltura, del turismo, del commercio, settori nevralgici e strategici come la cultura. Noi abbiamo approvato qualche anno fa la legge sui borghi che rappresenta l'essenza della nostra comunità marchigiana, della nostra identità marchigiana. Intorno ad essi c'è un grande potenziale, che è appunto dato da queste strategie che possiamo perseguire.
L'agricoltura rappresenta un settore primario, lo è non solo dal punto di vista, diciamo, del della parola, ma lo è per l’importanza nella capacità e nella potenzialità di dare reddito a tutte le imprese agricole, di dare competitività e manutenzione al nostro territorio. Lo dobbiamo fare cercando di andare a interpretare le priorità di questo settore strategico. Penso, lo voglio dire subito, al contrasto alla fauna selvaggia che troppo spesso compromette il raccolto dei nostri imprenditori. Lo dobbiamo fare cercando di valorizzare il prodotto, le filiere, di rendere queste nostre eccellenze più forti, più promosse, più conosciute nel mondo. Lo dobbiamo fare cercando di spingere verso l'industria agroalimentare, dove c'è la possibilità di farlo. Valorizzando, non rinunciando alla valorizzazione delle nostre straordinarie eccellenze. Così anche nel settore della pesca in cui interventi strategici dal punto di vista delle infrastrutture sono stati programmati e spero quanto prima possano essere messi a disposizione. Un altro settore nevralgico e strategico della nostra economia, dell'economia del mare.
Il turismo è cresciuto in questi anni. La nostra è una regione che ha aumentato di 1 milione le presenze. Anche in questa stagione, anche in questa annualità, siamo rimasti nello standard dello scorso anno. Vedremo quello che diranno i numeri a fine anno. Sicuramente è un turismo che cambia, un turismo diverso, un turismo più veloce, più esigente. Abbiamo messo in campo tante risorse anche per sostenere le strutture ricettive. Dobbiamo continuare a farlo e dobbiamo continuare a farlo con più dedizione e più coordinamento tra tutti quelli che possono essere dei settori strategici.
Abbiamo appena parlato di pesca e agricoltura, ma anche la cultura ed il paesaggio sono patrimoni che noi dobbiamo mettere a disposizione, cercando di valorizzarli e far sì che anche l'occupazione e la competitività possano portare un valore aggiunto.
Poi voglio parlare …, faccio un piccolo inciso, sicuramente le sfide sono tantissime, dovrei parlare per ore, ma ho cercato di condensare le priorità a cui vogliamo mettere mano fin da subito, sapendo che tanti argomenti non saranno trattati in questa seduta, ma saranno ripresi nel corso delle prossime settimane, dei prossimi mesi, con riunioni apposite da parte degli Assessori, organizzando una fase, diciamo, di programmazione di inizio legislatura volta ad intercettare a 360° e più possibile le esigenze del nostro territorio.
Le infrastrutture, un altro settore dove il gap fa della nostra una delle regioni con più difficoltà di mobilità, sia attiva che passiva, perché se è difficile dalla nostra regione raggiungere altre destinazioni, è anche difficile da altre destinazioni raggiungere la nostra regione. Questo è un fattore che ci penalizzava e ci penalizza perché, ad esempio, l'impatto dell'aeroporto sul turismo straniero è stato assolutamente positivo. Il rilancio e la crescita dell'aeroporto sono coincisi esattamente con la crescita del turismo straniero, ma non è solo a livello turistico, anche a livello professionale, a livello di attrattività degli investimenti. Noi dobbiamo immaginare l'importanza e la strategicità delle infrastrutture e allora dobbiamo continuare a lavorare.
Prima di tutto il porto di Ancona è una delle infrastrutture simbolo, l’Autorità portuale, che deve crescere e deve tornare ad essere attrattivo per le merci ed i passeggeri. E’ strategico all'interno del mare Adriatico e del mare Mediterraneo, che sappia anche candidarsi sulle direttrici nazionali e internazionali come porto di riferimento, e questo lo dobbiamo fare completando le infrastrutture che sono state cantierate, il raddoppio della statale 16, l'ultimo miglio, ed anche quelle che devono raccogliere la sfida della crescita del porto.
Penso, anche se non è di nostra diretta competenza istituzionale, al nuovo piano regolatore e alla costruzione della cosiddetta penisola. Una priorità fondamentale che pone il porto di Ancona e delle Marche come strumento di crescita del nostro territorio e delle altre infrastrutture.
Voglio pensare alle trasversali: la Salaria, il completamento della strada statale 76, la Fano-Grosseto. Abbiamo parlato in tante occasioni della galleria della Guinza, ci sono le risorse per la programmazione e la progettazione della seconda canna, ma dobbiamo dare risposte sempre più forti e sempre più importanti alla realizzazione di queste trasversali che rappresentano un'opportunità economica e un’opportunità di sviluppo anche per il nostro entroterra, la Pedemontana. Poi c’è l’A14 e l'alta velocità, che insieme al porto rappresenta un’ infrastruttura irrinunciabile. Oggi abbiamo la nomina del commissario, che deve mettersi insieme al Ministero ed alla Regione a disposizione del territorio per comprendere quello che è il tracciato ideale, per comprendere le soluzioni più importanti da mettere subito a disposizione dei tecnici al fine di velocizzare il più possibile la progettazione e la realizzazione di questa infrastruttura.
Del lavoro ho detto prima parlando del nostro territorio e della forza delle nostre imprese. Il lavoro è un aspetto importante su cui concentrarsi. Lo dobbiamo fare anche in virtù delle tante crisi industriali che abbiamo visto in questi anni. È importante essere sempre attenti a quello che avviene, cercando di scongiurare e di anticipare i fenomeni che creano così tanto allarmismo nella nostra popolazione ed un impatto negativo sul nostro territorio.
La ricostruzione post sisma, un altro aspetto fondamentale da seguire. Ieri ricorreva una data particolarmente significativa e oggi non possiamo ripartire in questa legislatura senza mettere al centro l'attenzione nei confronti di quei territori, di quelle comunità, di quelle persone che a 9 anni di distanza ancora non sono riuscite a tornare nelle proprie abitazioni. Per i centri storici, che ancora, purtroppo, non riescono a tornare alla normalità. Tantissimo è stato fatto, dobbiamo mettercela sempre di più, non solo nella ricostruzione.
Ringrazio l'Ufficio speciale della ricostruzione e ringraziando l'ufficio speciale della ricostruzione voglio ringraziare tutta la struttura dirigenziale, tutti i dipendenti della nostra Regione a tutti i livelli, partendo chiaramente dalla sanità, ma non solo della sanità, di tutti gli altri settori che in questi anni, con il loro lavoro e la loro dedizione ci hanno consentito di raggiungere importanti obiettivi. L'auspicio è che nei prossimi anni si possa continuare con questa collaborazione leale fatta di confronto, di sinergia, capacità nel dialogo di mettersi a disposizione delle esigenze della comunità marchigiana.
La ricostruzione è una priorità. insieme alla ricostruzione materiale, alla ricostruzione delle infrastrutture, delle strutture pubbliche, noi dobbiamo rilanciare l'economia, la socialità di quei territori così profondamente feriti. Dobbiamo farlo con la vicinanza, che è un fattore da cui non possiamo mai prescindere. Dobbiamo farlo anche tenendo sempre presente queste priorità nelle nostre azioni amministrative e di governo del territorio, facendolo con i servizi, con il trasporto pubblico, con gli investimenti, che vanno favoriti, cercando di interpretare il dramma di chi 9 anni fa, perdendo la propria abitazione ha perso la propria quotidianità, la normalità, la sua essenza Ecco, noi dobbiamo riaccompagnare le persone nel rientro graduale alla normalità e alla competitività di quei territori. Il metodo, a mio avviso, è fondamentale e quando parlo di metodo parlo di uno strumento da cui non possiamo mai prescindere. È un metodo, non è l'obiettivo, ma fa la differenza. Noi dobbiamo fare, come abbiamo fatto nei 5 anni del nostro mandato, uno strumento di servizio nei confronti della comunità, mai le istituzioni possono e devono servirsi delle proprie funzioni per altri obiettivi che non siano quelli di dare maggiori risposte più equilibrate possibili e ricostruire un approccio per il bene comune. Ci sono tanti altri …, quindi io lo chiederò come ho fatto, ma sono sicuro che è una richiesta che sarà facilmente raccolta dalla Giunta.
Lo chiedo a tutto il Consiglio regionale, a tutte le forze politiche. Saranno anni complicati, complessi, non saranno anni facili perché gli obiettivi che ci siamo posti presuppongono il lavoro, il sacrificio, la passione, la determinazione, la competenza e lo spirito di servizio. Saranno, come ho detto, anni complessi, ma se sapremo essere uniti, coesi, se sapremo rispettarci, essere leali, mettere gli interessi dei marchigiani, sempre e solo gli interessi dei marchigiani, al primo posto, sono convinto che saremo in grado di dare quelle risposte come abbiamo fatto negli scorsi 5 anni.
Le migliori risposte possibili nel dialogo, nella concertazione con un governo che ha saputo ascoltarci, che ha saputo prendere finalmente in considerazione le esigenze della nostra Regione, che si stanno tramutando non solo in risorse, ma nell'accoglimento di una visione strategica e fondamentale per mettere le Marche, le aree interne della nostra regione e la dorsale adriatica, in condizioni di essere competitive, di essere attrattive.
Ho detto prima che sono felice di vedere tanti giovani nelle istituzioni. Questo è per noi un elemento di orgoglio perché i giovani che sono nelle istituzioni rappresentano un valore aggiunto, una linfa vitale che può dare un grande contributo. Penso che l'esperienza sia un elemento importante nelle istituzioni, come nella vita, irrinunciabile. L'esperienza è un valore che va riconosciuto, però la passione, la determinazione, la spinta e l'energia che possono mettere i giovani sono fondamentali in una società così veloce, come ho detto prima. La possibilità di avere chi può dare il proprio contributo perché vive queste nuove generazioni, a mio avviso, è imprescindibile e fondamentale.
Una delle prime iniziative che prenderemo sarà l'ampliamento della Giunta. C'è una legge che ce lo consente, che è stata approvata e io accolgo a parità di risorse questa opportunità. Vi voglio raccontare un altro aspetto, negli ultimi giorni della campagna elettorale, nei dibattiti che ci sono stati con le associazioni di categorie, con il terzo settore, con le associazioni di volontariato, con chi quotidianamente è a contatto con le fragilità, con le disabilità, con i disagi, c’è stata rappresentata la necessità di avere figure di riferimento forti e autorevoli. Noi abbiamo vissuto un'epoca, dal 2012 circa, in cui, a causa dei tagli per una visione molto burocratica della politica e delle istituzioni, si è arrivati a fare del nostro territorio, diciamo, un territorio più debole e più fragile. L’abbiamo visto nella sanità dove addirittura non erano state programmate neanche le sostituzioni dei medici di medicina generale, la sostituzione del personale. Non vogliamo prendere più risorse - la legge prevede che gli ampliamenti si possono fare a parità di risorse - però riteniamo fondamentale dare uno strumento forte al governo di questa Regione per dare un contributo importante all'ascolto, alla concertazione, alla programmazione, alla risoluzione di più materie possibili. Quindi, è uno degli obiettivi che ci poniamo, restituire più forza e più centralità ai marchigiani, tramite la capacità del governo di saper intercettare e saper dialogare.
Negli anni scorsi abbiamo vissuto tante emergenze, ho parlato della pandemia e degli alluvioni, ma vivere un’epoca in cui l'inflazione ha sfiorato il 10% non è stato assolutamente semplice.
Le emergenze hanno fatto sì che quasi tutti i membri della Giunta fossero impegnati quotidianamente a rincorrere questi tipi di azione. Noi vogliamo, tramite l'ampliamento, non solo affrontare le emergenze, ma affrontare la programmazione.
Ho detto dell’importanza delle istituzioni di essere più interpreti delle esigenze, delle aspettative, con un dialogo profondo con il territorio, anche per il futuro del territorio.
Aprendo ho parlato della partecipazione. Vedete, io credo nella politica come strumento di affermazione delle comunità e credo che la partecipazione sia il metodo con cui viviamo la nostra esperienza e le istituzioni possono fare la differenza.
È una magra consolazione vedere la nostra Regione al 50%. Sicuramente non è un risultato di cui vantarsi perché ci avrebbe fatto piacere poter raccontare altre percentuali, ma abbiamo visto nelle tornate elettorali delle altre Regioni addirittura percentuali più basse e più preoccupanti rispetto alla nostra.
L'ultimo richiamo prima di salutarvi lo faccio alla capacità che possiamo avere girando i territori, cercando sempre con competenza e con il massimo sforzo di ascoltare, non solo di ascoltare, di portare il senso profondo delle istituzioni nelle nostre comunità. Anche con un dialogo che sappia tornare ad essere centrale, rispettato, che sappia tornare ad essere all'altezza delle aspettative della nostra comunità, capace di interpretarne le esigenze ed anche di attrarne l'attenzione.
Troppo spesso i toni esasperati vissuti nella campagna elettorale ed anche nella legislatura precedente non sono serviti ad avvicinare le persone, ad attrarre l’interesse dei giovani. Non sono serviti. Credo che si possano avere diversità di vedute nel rispetto e con toni che possono essere concilianti e soprattutto attrattivi nei confronti della nostra comunità. I toni insieme al metodo possono rappresentare la sfida che queste istituzioni regionali si danno per dare le risposte alle esigenze della nostra comunità marchigiana.
Vi ringrazio, dovrei citare tanti altri aspetti, ma, ripeto, credo che avremo occasione nel dibattito, che si terrà fra entro 15 giorni, di specificare, anche rispondendo agli interventi che ascolterò.
Prima di chiudere do lettura delle deleghe che sono state assegnate con le nomine ai componenti della Giunta della nostra Regione:
- Enrico Rossi, che ha anche il ruolo di Vicepresidente, avrà agricoltura, sviluppo rurale, zootecnia, agriturismo, enoturismo, olio turismo, pesca marittima, alimentazione, foreste, industria agroalimentare, bonifica, governo del territorio e urbanistica, demanio, demanio marittimo, istruzione, università e diritto allo studio, polizia locale e politiche integrate per la sicurezza, immigrazione, cooperazione territoriale europea, cooperazione internazionale allo sviluppo;
- Francesco Baldelli: infrastrutture, lavori pubblici, edilizia sanitaria e ospedaliera, edilizia scolastica e sportiva, valorizzazione del patrimonio, trasporti e reti regionali di trasporto, viabilità, piste ciclabili e ciclovie, politiche per la montagna, aree interne, marchigiani nel mondo, valorizzazione eccellenza;
- Giacomo Bugaro: sviluppo economico, industria, artigianato, cooperazione, ricerca industriale, innovazione e specializzazione intelligente, intelligenza artificiale, internazionalizzazione e attrazione degli investimenti, aggregazioni, reti di impresa e ecosistemi, zona economica speciale, credito, aree di crisi industriali, politiche comunitarie, porto, aeroporto, interporto, produzione e distribuzione dell'energia, green economy e blu economy, fonti rinnovabili, caccia e pesca sportiva;
- Paolo Calcinaro: sanità, tutela della salute, politiche sociali per la famiglia, natalità, infanzia, anziani, disabilità e inclusione sociale, sistema dei servizi sociali per le fragilità e programmazione integrata socio-sanitaria, veterinaria;
- Tiziano Consoli: lavoro, tutela e sicurezza del lavoro, formazione professionale, professioni, previdenza complementare integrativa, valorizzazione di beni ambientali, tutela del paesaggio, parchi e riserve naturali, cave, rifiuti, risorse idriche, difesa del suolo e della costa, edilizia pubblica, edilizia residenziale pubblica, protezione civile, acque minerali, termali e di sorgente, terzo settore, economia sociale, partecipazione, volontariato, politiche giovanili, sport e promozione sportiva, digitalizzazione, enti locali e servizi pubblici locali;
- Francesca Pantaloni: bilancio, finanze, provveditorato ed economato, rapporto con le agenzie, gli enti dipendenti e le società partecipate, organizzazione e personale, pari opportunità.
Al Presidente della Giunta regionale, cioè a me, sono riservate le seguenti competenze: rapporti con le istituzioni internazionali, comunitarie, nazionali e locali, rapporti con il capoluogo regionale, programmazione, affari generali, istituzionali e legali, sistema statistico, persone giuridiche private, ordinamento dell'informazione e della comunicazione, nomine, ricostruzione, turismo, borghi, commercio, fiera e mercati, tutela dei consumatori, valorizzazione dei beni culturali, promozione e organizzazione di attività culturali, musei, biblioteche, spettacolo ed eventi.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro buona legislatura.
(applausi)
PRESIDENTE. Grazie, Presidente. L'intervento del Presidente della Giunta della Regione Marche Acquaroli è già stato distribuito e sarà depositato agli atti secondo le norme regolamentari e verrà reso pubblico in allegato al resoconto della seduta odierna.
La prossima seduta verrà convocata entro il termine stabilito, a norma dello Statuto e del Regolamento.
Ringrazio tutti e voi ed il Presidente Acquaroli.
Vorrei anche sottolineare che oggi è l'ultimo giorno di lavoro del dipendente Stefano Paleri, dopo anni di onorato servizio. Lo ringraziamo per quanto fatto sino ad oggi e porgiamo i migliori auguri per un proseguo di vita serena.
La seduta è tolta
La seduta termina alle ore 13:30.
Allegato A
Testo dell’intervento del Presidente Acquaroli di cui è stata richiesta la pubblicazione in allegato al resoconto (articolo 55, comma 2 del R.I.)
REGIONE MARCHE
Programma di Governo
2025-2030
Più Marche
La forza dei risultati, il futuro da costruire insieme
Cinque anni fa, le Marche vivevano una crisi profonda. Non solo nelle infrastrutture, nella sanità e nell'economia, ma soprattutto nella fiducia collettiva. Una regione ferita dal terremoto, trascurata dalla politica, indebolita da decenni di squilibri territoriali, attraversata da un crescente senso di disaffezione.
La precedente giunta, nel 2018, aveva accolto la retrocessione da "regione sviluppata" a "regione in transizione" come un'opportunità per accedere a maggiori fondi europei. Un atteggiamento che, al di là dei benefici economici, ha trasmesso un messaggio rinunciatario e giustificativo.
Noi abbiamo scelto un'altra strada. Abbiamo assunto la responsabilità di governare con realismo, ricostruendo la credibilità delle istituzioni e avviando riforme senza aver fatto ricorso all'aumento della pressione fiscale. In questi cinque anni, le tasse per i cittadini marchigiani non sono aumentate di un solo euro. Abbiamo trattato ogni territorio con equità e rispetto, mettendo al centro i cittadini. E lo abbiamo fatto con una visione chiara, condivisa, fondata sulla concretezza degli interventi, sulla responsabilità, sull'ascolto dei territori e sull'alleanza con i cittadini.
I risultati sono tangibili. Le Marche sono ai vertici nazionali nell'utilizzo dei fondi europei: prime per il Fondo Sociale Europeo, terze per il Fondo di Sviluppo Regionale.
La sanità garantisce alti Livelli Essenziali di Assistenza, nonostante la pandemia e le sfide strutturali, e mantiene i conti pubblici in ordine. Le Marche vantano da tre anni consecutivi il miglior ospedale pubblico d'Italia, Torrette di Ancona, e siamo stati sede del G7 dedicato alla salute. È stato avviato un piano infrastrutture per oltre 1.300 cantieri e 6 miliardi di investimenti.
Rispetto al 2019, crescono il PIL e l'export. Così come l'occupazione, anche quella femminile e giovanile. Il turismo ha registrato numeri record nelle presenze di italiani e stranieri. La ricostruzione post-sisma è, finalmente, partita: eroghiamo ogni anno più di 1 miliardo di euro solo per le abitazioni private. E, parallelamente, abbiamo fronteggiato l'emergenza alluvione con velocità, concretezza, impiegando tutte le risorse per dare alle comunità colpite risposte di sicurezza attese da decenni, opere infrastrutturali e pulizia dei fiumi.
Questi traguardi rappresentano per noi un punto di partenza. Abbiamo posto le basi per una vera inversione di rotta, e ora è il tempo della costruzione.
Le Marche devono ritornare tra le regioni più sviluppate d'Europa, superando lo status di "regione in transizione" perché coesistono tutte le condizioni e solo così possiamo garantire a cittadini, giovani, imprese ed enti locali un futuro più solido.
La nostra sfida è migliorare la qualità della vita in ogni ambito: sanità, scuola, lavoro, ambiente, sicurezza, mobilità. Al centro di ogni azione, c'è sempre la persona e il suo benessere, primo indicatore del successo di una comunità.
Abbiamo costruito un sistema sanitario moderno e capillare, più vicino ai cittadini.
I giovani sono e devono essere sempre di più i protagonisti delle strategie, non semplici destinatari.
Abbiamo rilanciato tutti i territori per il loro valore reale, perché ciascuno rappresenta una risorsa strategica e il motore di una nuova economia.
La nostra visione è chiara: una Regione competitiva, inclusiva, giovane, connessa, attrattiva, europea, giusta. Il principio guida è stato e continuerà ad essere la coesione.
Per realizzarla, intendiamo continuare a rafforzare la sanità territoriale, superare le criticità con politiche integrate e una visione chiara, investire sull'innovazione al servizio delle persone, proseguire nel creare un contesto favorevole affinché i giovani possano realizzare le proprie ambizioni, trovando nel territorio le condizioni ideali per soddisfare le loro aspettative.
Lo abbiamo fatto e vogliamo farlo, ancora di più. Perché in questi anni abbiamo reso le Marche protagoniste, realizzando più sanità, più politiche sociali, più infrastrutture, più turismo, più competitività, più lavoro, più futuro. In una parola, più Marche.
Proponiamo ai cittadini marchigiani di rinnovare il patto per il futuro, forti dei risultati raggiunti e consapevoli che solo con l'ascolto e la condivisione si possono vincere le importanti sfide che ci proponiamo di perseguire.
Perché il futuro non è qualcosa che si attende: è qualcosa che si costruisce, ogni giorno, con coraggio e amore per la propria terra.
Più SANITÀ
La salute è un diritto fondamentale e universale. Il nostro impegno è stato, fin dall'inizio del mandato, costruire un sistema sanitario più vicino alle persone, moderno, equo ed efficiente. Un sistema che non lasci indietro nessuno, capace di integrare prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione, dall'ospedale al territorio, fino al domicilio, con particolare attenzione alla residenzialità territoriale che tenga conto delle reali esigenze e sia adeguata alle necessità che cambiano.
Abbiamo lavorato per cambiare radicalmente l'approccio che abbiamo trovato e che aveva indebolito il sistema sanitario regionale privandolo della capacità di dare risposte. Abbiamo ereditato un modello accentrato, che si basava sull'ASUR unica - che gestiva a distanza i servizi sanitari creando grandi disequilibri tra territori - e sui progetti di Ospedali Unici Provinciali, una visione miope su cui pesavano anche i tagli ai fondi del Sistema sanitario nazionale e le chiusure di ospedali e presidi su tutto il territorio regionale.
Era necessario un cambio di paradigma che mettesse al centro il territorio e avvicinasse la sanità ai cittadini, che investisse sulla formazione del personale, su nuove tecnologie e su moderne strutture ospedaliere per una sanità diffusa sul territorio, sicura e accessibile.
Quando ci siamo insediati abbiamo dovuto fronteggiare l'emergenza pandemica da Covid-19 che, da ottobre 2020, ha allentato la morsa soltanto nel maggio del 2022, condizionando quasi due anni del nostro mandato.
Sin da subito abbiamo adottato un approccio preventivo e pragmatico, che ha fatto delle Marche una Regione virtuosa nella gestione della pandemia.
• Come unica Regione in Italia, abbiamo organizzato uno screening di massa gratuito e volontario a livello regionale (dicembre 2020 - gennaio 2021) e uno screening gratuito per studenti in vista del rientro dopo le vacanze natalizie
• Le esperienze degli screening, organizzati nei palazzetti dello sport, sono state propedeutiche per l'organizzazione della successiva campagna vaccinale
• Marche ai primi posti nei report nazionali per la campagna vaccinale
• Potenziamento degli USCA e personale per il Contact Tracing
• Attivazione dei letti di terapia intensiva e sub-intensiva in particolare nelle aree internistiche
• Campagne informative sulla vaccinazione con medici e volontari nelle piazze
• Unica Regione ad investire nella ventilazione meccanica controllata per le scuole. Secondo lo Studio Fondazione Hume, questa tecnologia poteva ridurre fino all'82,5% il rischio contagio.
Risultati della sanità marchigiana
• Torrette di Ancona: miglior ospedale pubblico d'Italia per 3 anni consecutivi (Ministero della salute e Agenas). Premiati anche gli Ospedali di Pesaro, Jesi e Macerata
• Organizzazione del G7 Salute ad Ancona
• Marche ai primi posti in Italia per garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza
• Marche tra le Regioni benchmark per l'equilibrio dei conti pubblici della sanità senza aver aumentato la pressione fiscale
• Rispetto alla precedente legislatura abbiamo quintuplicato gli investimenti per l'attivazione di nuove borse di studio per medici di medicina generale e specialisti (regione con il più alto investimento pro capite in Italia)
• Seconda regione in Italia per tecnologie diagnostiche moderne
Una riforma della sanità all'avanguardia
La riforma della sanità rappresenta un intervento strutturale con un approccio all'avanguardia volto a riequilibrare i servizi sanitari sul territorio, contrastando il precedente modello degli ospedali unici provinciali. Con lo stop agli ospedali unici, l'abolizione dell'ASUR e la creazione delle AST su base provinciale dotate di personalità giuridica, mantenendo e rafforzando l'Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e l'irccs INRCA, l'istituto Nazionale di Ricovero e Cura per Anziani, abbiamo puntato a riequilibrare e rafforzare la sanità di prossimità, valorizzando i presidi locali e avvicinando i servizi ai cittadini.
Il nuovo Piano sociosanitario, basato su studi scientifici dei fabbisogni reali, mira a migliorare l'appropriatezza delle prestazioni, restituendo agli ospedali il ruolo di presidio per le acuzie e potenziando la rete territoriale, soprattutto nelle aree interne. Questa riforma si inserisce in una visione moderna e inclusiva della sanità pubblica, orientata all'integrazione tra ospedali e territorio e alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione, alla residenzialità, senza trascurare la sostenibilità.
Riequilibrio sanitario sul territorio
Per costruire una rete capillare di servizi sanitari sul territorio abbiamo puntato su una strategia multilivello:
• Farmacie dei Servizi - Prima regione in Italia ad avviare la sperimentazione, con il coinvolgimento delle farmacie su tutto il territorio regionale, nell'erogazione delle prestazioni in telemedicina e nella diagnostica, prevenzione malattie infettive, monitoraggio terapie, screening del colon-retto, ECG, holter pressorio, DPC, servizi di prenotazione CUP;
• Con l'apertura di 50 Punti Salute, localizzati su tutto il territorio regionale e nei piccoli centri, riportiamo i servizi sanitari più vicini ai cittadini con la dotazione di strumenti tecnologici e sistemi di monitoraggio, valutazione delle terapie e telemedicina diffusa;
• Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) - Abbiamo investito nell'apertura di poliambulatori di medici di medicina generale che garantiscano un servizio continuativo con turnazione. L'obiettivo è ridurre gli accessi ai pronto soccorso e migliorare l'appropriatezza della presa in carico sui territori. Laddove aperti, l'accesso al pronto soccorso si è ridotto considerevolmente. Saranno potenziati con il nuovo Patto con i Medici di Medicina Generale.
Un nuovo Patto con i Medici di Medicina Generale
I medici di medicina generale sono un pilastro della sanità regionale e rappresentano il primo presidio di salute per i cittadini, il volto più vicino del nostro sistema sanitario, soprattutto per i più fragili, gli anziani e le famiglie. Negli ultimi anni, però, abbiamo ereditato un gap profondo, frutto della mancata programmazione del passato e del turnover non gestito, che ha lasciato territori scoperti o in difficoltà.
Anche per queste motivazioni, si è provveduto alla redazione di un nuovo accordo integrativo regionale con i medici di Medicina Generale sottoscritto con le parti sindacali.
Strutture moderne per una sanità all'avanquardia
Abbiamo avviato il più grande piano di investimenti ospedalieri nella storia recente delle Marche, con l'obiettivo di potenziare i nuovi progetti, rafforzare quelli già avviati e completare quelli attualmente in fase di realizzazione. Non si tratta solo di costruire edifici, ma di ridisegnare il modo in cui i cittadini vivono la sanità. Ci impegneremo a completare questo grande piano di investimenti per l'edilizia sanitaria per consegnare ai marchigiani una rete di strutture moderne ed efficienti.
Inaugurato l'Ospedale dei Sibillini di Amandola.
Ospedali in fase di completamento:
• Campiglione di Fermo
• INRCA di Osimo/Camerano
Nuovi Ospedali in fase di realizzazione:
• Pesaro
• Macerata
• Ospedale Pediatrico Salesi
• Tolentino
• Cagli
• RSA di San Ginesio
Nuovi Ospedali in fase di progettazione:
• San Benedetto del Tronto
• Hospice Pediatrico di Fano
Nuovi Poli di Emergenza-Urgenza -ammodernamento di ospedali esistenti:
• Urbino
• Fano
• Pergola
• Senigallia
• Fabriano
• Civitanova Marche
Ma non basta costruire: vogliamo ospedali che accolgano, ecco come:
• camere adeguate agli standard più moderni, di sicurezza e di privacy;
• percorsi semplici e intuitivi tra reparti e servizi, per ridurre il disorientamento;
• tecnologie all'avanguardia, con sale operatorie ibride, domotica interna e monitoraggi remoti;
• sicurezza antisismica avanzata, per proteggere pazienti e operatori;
• spazi dedicati a familiari, caregiver e volontari, con punti di ascolto e orientamento.
Verso una Sanità moderna, inclusiva, accessibile e sostenibile
La nostra priorità è ridurre le liste d'attesa.
In questi anni, consapevoli delle criticità ereditate dalla pandemia e dalla mancata programmazione, abbiamo lavorato con determinazione per affrontare uno dei problemi più sentiti dai cittadini: le liste d'attesa.
Rispetto al 2019, abbiamo incrementato le prestazioni erogate del 15%, introdotto strumenti digitali per monitorarle in tempo reale, creato una centrale unica regionale per gestire le agende, aumentato le prestazioni nelle branche più critiche e recuperato le visite arretrate post-Covid-19.
Dopo la riforma dell'organizzazione delle aziende sanitarie e l'approvazione del nuovo piano-sociosanitario, siamo già al lavoro per la Riforma del CUP e la Riforma del sistema dell'Emerqenza-Urqenza.
Per quanto riguarda il CUP, l'obiettivo è:
• Potenziare e snellire il sistema delle prenotazioni e le procedure interne degli operatori
• Continuare a potenziare ulteriormente l'offerta delle prestazioni, al fine di rispondere alla domanda crescente che, nelle Marche come nel resto d'Italia, ha superato il 30% negli anni post-Covid
• Creare una piattaforma digitale che raccolga tutte le disponibilità, accessibile da smartphone, sportello o telefono, e in grado di rendere più efficiente l'agenda delle prestazioni e il sistema di prenotazione.
Riforma dell'Emerqenza-Urqenza
L'Emergenza-Urgenza è per noi un pilastro portante del sistema sanitario, un settore dove decisioni e cure non si possono rinviare e la tempestività fa la differenza. Anche qui il nostro obiettivo è assicurare l'omogeneità dei tempi di intervento e di competenze su tutto il territorio della regione, dalla costa all'entroterra.
• Sarà fatto tutto il necessario affinché i Pronto Soccorso della Regione possano assolvere senza affanno al loro compito specifico: salvare vite umane.
• Il potenziamento del territorio avrà tra i suoi obiettivi anche quello di garantire assistenza di prossimità per le urgenze a bassa criticità.
• La riorganizzazione operativa degli ospedali avrà come priorità quella di ridurre il più possibile i tempi di attesa nei nostri Pronto Soccorso.
• A tendere saranno sostituiti i "gettonisti", intensificando la collaborazione con l'Università di Medicina.
La nuova legge dell'Emergenza-Urgenza prevederà la creazione del Dipartimento di Emergenza-Urgenza interaziendale a valenza Regionale, con una propria autonomia organizzativa. Avrà come punti di forza la stretta integrazione tra soccorso sul territorio e accoglienza ospedaliera, la totale interconnessione tra postazioni e l'omogeneità di gestione del Dipartimento saranno la chiave per superare gli spostamenti non necessari dei pazienti critici. Il progetto di riforma verrà ampiamente condiviso e discusso con chi opera sul campo, prima di avviarlo all'iter legislativo, affinché sia realmente uno strumento che migliori e valorizzi il lavoro di tutti e garantisca la sicurezza ai cittadini.
La forza della sanità: le persone
La sanità pubblica non è fatta solo di strutture e tecnologie. È fatta, prima di tutto, di persone. Medici, infermieri, tecnici, OSS, amministrativi, dirigenti: sono loro il volto quotidiano dello Stato che si prende cura dei cittadini.
Nel periodo 2020-2025 abbiamo assunto migliaia di operatori. Ora è il momento di affrontare nuove sfide: pensionamenti, carenze specialistiche, bisogni emergenti.
Il sistema delle Professioni Sanitarie
Abbiamo ben in mente il ruolo e l'indispensabilità per la tutela della salute di tutte le professionalità sanitarie e riteniamo che, all'evoluzione formativa che si è avuta negli ultimi anni, debba corrispondere un adeguamento dell'organizzazione assistenziale che tenga conto di conoscenze e competenze dei professionisti, ma anche dei nuovi bisogni della popolazione, promuovendo inter-professionalità e interdisciplinarietà.
Riteniamo siano tre le linee di sviluppo da perseguire nel prossimo futuro:
• Standard e criteri unici regionali per la rivisitazione degli organici;
• Sviluppo di un robusto sistema di governance delle Professioni Sanitarie pur tenendo conto delle diversità tra le varie Aziende Sanitarie;
• Promuovere la collaborazione con l'Università.
Nel prossimo quinquennio vogliamo rafforzare e valorizzare il personale sanitario su quattro direttrici fondamentali:
• Reclutamento rapido e mirato;
• Formazione continua e innovativa;
• Benessere organizzativo e conciliazione;
• Partecipazione e riconoscimento.
Continueremo anche nel prossimo quinquennio a finanziare l'attivazione di borse di studio per Medici di medicina generale e nuovi specialisti.
Vogliamo una sanità che non solo cura, ma che si prende cura anche di chi cura. Perché il benessere e la motivazione dei professionisti sono il primo passo verso il benessere dei cittadini.
Una sanità capillare
La nostra idea di sanità parte da un principio semplice ma fondamentale: i servizi devono andare incontro alle persone e alle loro fragilità. È da qui che nasce il progetto dei Punti Salute, una rete capillare di presidi sanitari distribuiti su tutto il territorio delle Marche, pensati per offrire cure, orientamento e assistenza vicino a casa, senza attese infinite né lunghi spostamenti.
Nel prossimo quinquennio, ci impegniamo a completare la rete dei 50 Punti Salute e a implementare i servizi offerti con medici, infermieri e operatori che collaborano in sinergia. Ogni Punto Salute sarà connesso digitalmente e offrirà telemedicina e triage digitale e monitorerà a distanza i pazienti più fragili. Saranno il primo presidio per intercettare il disagio, erogare prestazioni, ridurre gli accessi impropri ai Pronto Soccorso, alleggerire gli ospedali.
Ma non ci fermiamo qui.
• Case della Comunità e medicina di prossimità: nel prossimo quinquennio, completeremo il piano della Casa della Comunità, Ospedali di Comunità e COT, nel frattempo attivando il servizio nelle strutture già esistenti.
• Farmacie ancora più protagoniste: le farmacie convenzionate saranno sempre più integrate nel sistema regionale, offrendo screening, prenotazioni e servizi digitali. Le farmacie rurali saranno potenziate per evitare chiusure nei piccoli comuni.
• Infermieri di famiglia e comunità: per potenziare l'assistenza sul territorio e diminuire gli accessi nei punti di primo intervento potenzieremo questa figura per una presa in carico delle persone con problemi di fragilità e cronicità, per le attività di promozione ed educazione alla salute, di aderenza alla terapia, di integrazione con le altre figure professionali, con le famiglie e con i caregiver, nell'ambito di progetti, percorsi e processi definiti e condivisi con i Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta, senza trascurare la popolazione scolastica. La Regione Marche ha già attivato i corsi per la formazione di detta figura professionale.
Implementazione dell'approccio One Health
La nostra visione di salute non si limita all'essere umano, ma si espande in una visione globale che riconosce l'interconnessione tra la salute delle persone e degli ecosistemi naturali.
Attraverso l'approccio One Health intendiamo integrare le dimensioni della salute umana, animale e ambientale, promuovendo politiche coordinate per affrontare efficacemente le zoonosi, l'antibiotico-resistenza, l'inquinamento e gli impatti dei cambiamenti climatici. Solo adottando una prospettiva unitaria è possibile garantire la tutela della salute oggi e soprattutto delle generazioni future.
Prevenzione e promozione della salute
Intendiamo rafforzare i programmi di screening oncologici, metabolici e cardiovascolari promuovendo l'adesione e garantendo l'accesso alle prestazioni in tempi brevi, con un'agenda dedicata e prioritaria e con un'attenzione particolare alle aree interne del territorio.
Promuoveremo iniziative e percorsi di educazione alla salute nelle scuole e nelle comunità, anche attraverso la collaborazione con le associazioni locali, convinti che prevenire significa aumentare l'attesa di vita e la buona salute.
Potenzieremo la prevenzione primaria e secondaria e la diffusione di stili di vita salutari.
La prevenzione deve iniziare dalle scuole soprattutto per quanto riguarda la corretta alimentazione, la promozione dell'attività fisica, il contrasto al fumo e all'alcol, deve radicarsi come cultura e accompagnare ogni cittadino lungo tutto l'arco della vita.
Siamo fortemente convinti che questo sia il principale investimento nel prossimo futuro: la promozione di screening e prevenzione oltre a migliorare la qualità della vita contribuisce alla sostenibilità del sistema e all'aumento delle diagnosi precoci.
Potenziare l'assistenza domiciliare
Durante il nostro mandato, abbiamo fatto passi concreti per portare la sanità vicino alle persone, anche nei contesti più fragili. Ora vogliamo potenziare l'assistenza domiciliare integrata (ADI) nelle Marche.
Lo faremo con piena consapevolezza del valore dell'assistenza domiciliare, sia per garantire la cura della persona e delle sue fragilità, sia perché rappresenta uno strumento efficace per ridurre in modo strutturale e duraturo gli accessi ai pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri.
• Equipe multiprofessionali: medici, infermieri, OSS, psicologi, fisioterapisti, logopedisti.
• Piani personalizzati di cura, costruiti insieme al paziente e alla famiglia.
• Protocolli chiari per attivazione, accesso e monitoraggio.
• Figure di riferimento che seguano i pazienti nel tempo.
La tecnologia sarà alleata della prossimità: ogni Punto Salute e presidio territoriale sarà connesso a una piattaforma regionale per teleconsulto, telemonitoraggio e teleassistenza. I pazienti potranno ricevere assistenza specialistica da remoto, riducendo spostamenti e stress. Le famiglie saranno formate e supportate per usare app e dispositivi in modo semplice e accessibile.
Assistenza agli anziani e supporto alta residenzialità
Continueremo a tenere alta l'attenzione rispetto alle strutture residenziali convenzionate, migliorando i servizi e sostenendo economicamente le famiglie.
È importante e urgente potenziare progetti di sviluppo dei servizi territoriali. È necessario tuttavia potenziare e riorganizzare anche i servizi residenziali, supportati dalla telemedicina: su questo fronte la Regione Marche ha recentemente varato un programma "multi levai' con un forte investimento che adegua le tariffe per coprire i crescenti costi inflattivi che gravano sugli enti erogatori e ha previsto in parallelo interventi a sostegno delle famiglie per scongiurare l'aumento delle rette a loro carico, il tutto nell'ambito di un programma che andrà incontro alle esigenze crescenti.
Salute mentale
Abbiamo scelto di partire da un principio semplice e non negoziabile: la salute mentale è salute. Troppo a lungo è stata trascurata, mentre cresceva la sofferenza silenziosa di adolescenti, giovani, adulti, famiglie. Nelle Marche, come nel resto del Paese, sono aumentati i disturbi depressivi, ansiosi, alimentari, da dipendenza.
Manterremo alta l'attenzione e rafforzeremo le azioni rivolte ai disturbi del comportamento alimentare che rappresentano una delle emergenze sanitarie e sociali del nostro tempo, con un impatto crescente soprattutto tra adolescenti e giovani adulti.
Potenziamento dei servizi territoriali di salute mentale
Vogliamo potenziare gli sforzi e costruire una rete pubblica più accessibile di salute mentale. Ecco come:
Presenza territoriale integrata:
• Potenziamento dei Centri di Salute Mentale in ogni provincia;
• Rafforzamento dei SerD per le dipendenze;
• Sportelli psicologici nei Punti Salute e nei presìdi distrettuali;
• Integrazione con i servizi sociali per la presa in carico dei casi complessi;
• Potenziare il servizio di psicologia scolastica già attivato con una legge regionale approvata nel corso del nostro mandato;
• Promuoveremo piani aziendali per il benessere psicologico.
Diabete: assistenza sanitaria integrata
Abbiamo dedicato particolare attenzione ai pazienti affetti da diabete con misure specifiche e abbiamo raggiunto molteplici macro-obiettivi: aggiornamento, ottimizzazione della governance e potenziamento della visibilità e riconoscibilità della Rete Diabetologica Marche (RDM), riconoscimento a livello europeo della RDM come best practice per la gestione delle patologie croniche, implementazione di percorsi di educazione sanitaria e di facilitazione di accesso ai servizi, attivazione dello screening in pronto soccorso per l'identificazione precoce dell'esordio acuto di diabete di tipo 1 (chetoacidosi diabetica con elevato rischio di esito grave o letale), estensione della prescrivibilità a carico del Sistema Sanitario Regionale dello strumento di monitoraggio continuo della glicemia (sensore) per tutti i pazienti che ne hanno necessità clinica.
Potenzieremo questi risultati lavorando anche su ulteriori linee di intervento:
• implementazione dei percorsi di cura integrati tra Medici di Medicina Generale e Centri Diabetologici di II livello, standardizzati per tutto il territorio regionale;
• istituzione del Registro Regionale della patologia diabetica;
• attivazione di percorsi di screening per il diabete di tipo 1 (popolazione pediatrica) e tipo 2 (popolazione adulta).
Sanità digitale: più tempo per la cura, meno tempo perso
La sanità del futuro non si misura solo in prestazioni, ma in tempo risparmiato, diagnosi più accurate, percorsi più fluidi.
Per questo, nel prossimo quinquennio, vogliamo intercettare e guidare la rivoluzione digitale in ogni livello del sistema sanitario, secondo le seguenti direttrici:
• avvieremo un grande piano di sviluppo dell'intelligenza artificiale a supporto dei servizi sanitari rivolti ai cittadini;
• costruiremo un ecosistema digitale unico e coerente, con un Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) potenziato, accessibile da smartphone e computer. Sarà interattivo: i cittadini potranno prenotare visite, consultare esami e referti, ricevere ricette, dialogare con gli operatori e ricevere notifìche personalizzate;
• ogni struttura sanitaria sarà connessa in tempo reale. L'intelligenza artificiale sarà applicata per migliorare diagnosi, gestire accessi e programmare le prestazioni. La telemedicina sarà estesa a tutta la rete territoriale, rendendo la cura più vicina e più comoda;
• inclusione digitale per tutti: attiveremo corsi di alfabetizzazione digitale per i cittadini, con facilitatori in ogni AST, materiali semplici e sportelli territoriali. Nessuno sarà escluso dalla sanità digitale;
• sicurezza e trasparenza: ogni innovazione sarà realizzata con massima attenzione alla sicurezza informatica e alla protezione della privacy, seguendo gli standard nazionali ed europei (GDPR, ISO, ENISA);
• istituiremo presìdi regionali di cybersecurity sanitaria, formazione obbligatoria per tutto il personale e audit pubblici annuali sul trattamento dei dati sanitari.
Più SOCIALE
Cinque anni fa, le politiche sociali nelle Marche erano frammentate, prive di una regia unitaria. Abbiamo cambiato rotta, restituendo al sociale una centralità politica, investendo non solo risorse, ma soprattutto in visione e ascolto. Abbiamo adottato una nuova cultura del welfare: radicata nei territori, capace di valorizzare le competenze locali e di generare risposte concrete, veloci, orientate alla persona.
I risultati positivi ottenuti in questa legislatura rappresentano il punto di partenza per un ulteriore potenziamento delle politiche sociali regionali che, nella nostra visione, rappresentano una priorità strategica dell'azione di governo regionale.
Intendiamo continuare a essere vicini e sostenere attivamente tutte le situazioni di fragilità: minori e anziani, disabilità, salute mentale, non autosufficienza, persone sole e in difficoltà.
Intendiamo sostenere e valorizzare la famiglia quale nucleo vitale della comunità. Vogliamo affrontare in modo integrato il disagio giovanile, tutelando l'infanzia e i minori soli.
Vogliamo tutelare ogni fragilità sociale, affinché nessuno resti solo e indietro, per rafforzare la coesione e la solidarietà dell'intera comunità marchigiana, assicurando a ogni territorio gli stessi elevati livelli di servizi e protezione sociale.
Disabilità: il diritto alla vita indipendente, all'inclusione ed al sollievo
Riconosciamo come fondamentale e strategico il diritto alla vita indipendente per il benessere e il miglioramento della vita della persona con disabilità permanente con progetti personalizzati: in questa direzione potenzieremo ulteriormente il progetto "Vita Indipendente", che già in questa legislatura ha visto investimenti molto consistenti e crescenti.
Potenzieremo il progetto "Dopo di Noi", per tutelare i disabili privi del sostegno familiare e dare sicurezza al futuro delle persone più fragili.
Rafforzeremo l'assistenza domiciliare ed educativa, l'inclusione lavorativa e sociale, l'autonomia in ambito scolastico. Affronteremo le situazioni di disabilità gravissima e sensoriale con interventi mirati e integrati.
Nel nostro modello di inclusione, la cura delle fragilità cognitive e neurodivergenti deve avere sempre più centralità. Alzheimer e autismo sono condizioni che toccano migliaia di famiglie, che debbono affrontare percorsi complessi. La Regione si impegna a potenziare e creare centri specializzati, capaci di offrire assistenza qualificata, sollievo alle famiglie e percorsi di vita dignitosi per chi convive con queste condizioni.
Un'attenzione particolare continuerà a essere dedicata a disturbi cognitivi e demenze, in costante aumento in tutto il mondo, promuovendo un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale per assicurare omogenea gestione su tutta la regione, favorire una diagnosi sempre più precoce e assicurare precocemente le più efficaci terapie. È importante anche promuovere un'adeguata formazione e informazione per un cambio di paradigma culturale.
Sosterremo le Associazioni che perseguono la tutela e la promozione sociale dei cittadini invalidi, mutilati e con disabilità.
Daremo continuità alla Consulta Regionale per la Disabilità, esperienza avviata nel corso del nostro mandato, durante il quale abbiamo organizzato anche la prima Conferenza regionale sullo stato dei servizi per le persone con disabilità. Un momento di confronto, analisi e progettazione condivisa che intendiamo replicare nei prossimi anni.
Incentiveremo i Comuni nell'eliminazione delle barriere architettoniche attraverso strumenti che coadiuvino enti locali e professionisti nella redazione dei PEBA (Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche).
Salute mentale: assistenza e protezione sociale
Rafforzeremo i servizi di sollievo per i destinatari e le famiglie, con una concreta e strutturale progettualità integrata di natura socio-sanitaria capace di coinvolgere in rete tutti i soggetti e le associazioni dei familiari.
Potenzieremo l'assistenza per affrontare tale fragilità e tutelare le famiglie in difficoltà.
Anziani: rinnovare il protagonismo nella comunità
Non abbiamo lasciato soli i nostri anziani: abbiamo promosso orti sociali e progetti intergenerazionali, potenziato l'assistenza domiciliare e gli assegni di cura, coinvolto gli anziani nei Centri per la Famiglia, valorizzando la loro esperienza e presenza.
Le Marche sono tra le regioni con la più alta aspettativa di vita. Ma vivere a lungo non basta: bisogna vivere bene. Gli anziani non sono un problema da gestire, ma una risorsa strategica per la comunità. Per questo, la Regione Marche promuoverà un Piano per l'invecchiamento attivo e la solidarietà intergenerazionale.
Rafforzeremo i progetti per l'invecchiamento attivo, perché gli anziani hanno la potenzialità di creare valore per la comunità: l'obiettivo è di valorizzare il ruolo della persona anziana nella comunità di riferimento, anche con attività integrate di assistenza e consulenza alle famiglie nell'ambito dei Centri per la famiglia.
La longevità attiva può arricchirsi anche con il dialogo intergenerazionale, promuovendo il coinvolgimento dei giovani.
Rafforzeremo gli interventi a sostegno della non-autosuffìcienza: saranno assicurati interventi regionali per il rafforzamento dell'assistenza domiciliare, garantendo i LEPS (Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali).
Sosterremo il lavoro di cura e assistenza dei caregiver familiari, per alimentare una rete diffusa di coesione sociale.
Famiglie al centro: una Regione che accompagna la vita
Le famiglie sono il cuore pulsante della società. Ma oggi, quel cuore ha bisogno di cure nuove per affrontare le sfide del cambiamento. Serve una visione strutturale, un sistema stabile e articolato di politiche familiari che accompagni i genitori nelle diverse fasi della vita, che alleggerisca i carichi e sostenga i progetti di vita.
Abbiamo approvato una nuova legge che prevede interventi a favore della famiglia, della genitorialità e della natalità, che intende fornire un quadro organico e integrato della materia anche attraverso una programmazione pluriennale.
Viene valorizzato il ruolo dell'associazionismo e del terzo settore a sostegno delle politiche familiari e rafforzato quello della Consulta regionale per la famiglia. Tra gli aspetti più rilevanti:
• attivazione di reti di collaborazione territoriale a sostegno delle famiglie;
• contributi a sostegno della natalità, alle famiglie monoparentali e genitori separati o divorziati, alle famiglie numerose e a quelle con nati prematuri;
• incentivi per la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro;
• introduzione del Fattore Famiglia come strumento integrativo all’lSEE.
Potenzieremo gli interventi per il superamento di situazioni di disagio sociale o economico, a partire dal sostegno abitativo.
Rafforzeremo i Centri per la famiglia e scuole per genitori, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e del terzo settore.
Potenzieremo anche gli interventi per l'infanzia e i minorenni, anche attraverso gli Ambiti Territoriali Sociali (ATS) e in collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche che si occupano del tema dei minori e dell'infanzia, attraverso molteplici linee di azione: interventi di educazione familiare, collaborazione tra scuole, famiglie e servizi sociali, famiglie di appoggio e altri.
La finalità è sia di valorizzare l'infanzia e l'adolescenza, sia di prevenire e affrontare con politiche integrate le crescenti situazioni di disagio giovanile.
In questa direzione va potenziata la rete dei servizi socioeducativi degli ATS per l'infanzia, l'adolescenza e il sostegno alle funzioni educative e genitoriali.
Nidi pubblici
Potenzieremo il sistema dei nidi pubblici in tutto il territorio regionale e renderemo sempre più accessibile il servizio per le famiglie.
Questa è la nostra idea di Regione: una terra che non lascia sole le famiglie, che non chiede sacrifici silenziosi, ma che accompagna, sostiene, valorizza. Perché ogni bambino, ogni genitore, ogni forma di famiglia merita rispetto, dignità e futuro.
Intendiamo proseguire e potenziare l'intervento di sostegno già attivato per favorire l'accesso delle famiglie ai servizi educativi per l'infanzia (0-3 e 0-6), in sinergia con gli interventi statali, alleggerendo il lavoro di cura dei figli e offrendo la possibilità di usufruire di percorsi educativi ritenuti indispensabili alla crescita dei bambini.
È un impegno fondamentale per sostenere concretamente le famiglie nella conciliazione tra vita privata e impegni lavorativi.
Per farlo, abbiamo posto in essere una misura volta a favorire e implementare l'accesso ai servizi educativi per l'infanzia (0-3 anni), mediante l'erogazione ai Comuni di una somma forfettaria per ciascun esonero totale dalle tariffe di frequenza, a favore dei bambini residenti nella Regione Marche appartenenti a nuclei familiari in possesso dei requisiti previsti dal bando.
L'investimento regionale ha rappresentato un impegno senza precedenti a favore delle famiglie marchigiane e intendiamo potenziarlo. Questa misura non solo riduce i costi a carico delle famiglie, ma favorisce la conciliazione vita-lavoro, sostiene in particolare le madri lavoratrici e assicura pari opportunità di accesso ai servizi educativi per la prima infanzia.
Vogliamo continuare a rafforzare il sistema integrato 0-6, con particolare attenzione allo 0-3, quale investimento strategico per la crescita, l'inclusione e il futuro della comunità regionale.
Inclusione sociale: sostenere i più deboli, prevenire e contrastare la violenza di genere.
Rafforzeremo i tirocini di inclusione sociale, i progetti di integrazione e il reinserimento lavorativo, sostenendo i giovani che vivono al di fuori del contesto familiare.
Svilupperemo progetti per le attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, dando continuità e ampliando i servizi dei Centri antiviolenza (CAV) e le altre azioni di sostegno alle donne vittime di violenze.
Il potenziamento degli ATS: la rete integrata di servizi delle Marche
Il potenziamento degli Ambiti Territoriali Sociali è una priorità, per consolidare ulteriormente la rete integrata di servizi in tutto il territorio regionale: risorse umane, sportelli sociali, presa in carico, tirocini sociali, tutoraggio e inserimento lavorativo, assistenza socioeducativa, sostegno alle funzioni genitoriali, servizi socioeducativi.
Le strutture residenziali sociali: la rete di assistenza di comunità, l'intervento multi-leva.
Deve proseguire l'intervento regionale a sostegno sia delle strutture residenziali sociali, sia degli utenti (disabili, anziani, persone con disturbi alla salute mentale) e delle famiglie in situazioni di disagio socioeconomico, con voucher di cura e contributi.
In particolare, va data continuità anche all'intervento "multi leva" che vede il supporto sia agli Enti gestori regionali, sia alle famiglie in difficoltà attraverso voucher dedicati.
Il Terzo Settore e il volontariato: i! cuore sociale delle Marche
La solidarietà è sempre più un'impresa collettiva. Le Marche lo sanno da tempo: qui, nel cuore dell'Italia, il Terzo Settore, fatto di cooperative sociali, volontariato, associazioni, fondazioni, gruppi informali, è stato un motore centrale delle politiche sociali.
Recentemente abbiamo approvato, a seguito di un lungo lavoro di concertazione, la legge regionale per il sostegno e la promozione del Terzo Settore finalizzata a valorizzare il ruolo e le attività del Terzo settore marchigiano, delle relative reti di rappresentanza e a rafforzare Unterò sistema di relazioni tra istituzioni pubbliche, cittadini attivi ed enti del terzo settore (ETS).
Uno strumento legislativo capace di valorizzare le esperienze attive sul territorio e di promuovere nuove forme di attivismo. La nuova legge, che avrà piena attuazione nel prossimo mandato, riconosce il ruolo specifico dei volontari e il valore dell'attività di volontariato come espressione originale del principio di solidarietà e promuove il Terzo Settore operante nelle Marche nelle sue declinazioni plurali, definendo specifiche misure di sostegno.
È prevista la convocazione di una Conferenza regionale del Terzo settore e l'istituzione di un Osservatorio regionale sul Terzo Settore e sull'amministrazione condivisa, strumento di studio e approfondimento tecnico.
Abbiamo riformato dopo 24 anni la Legge di riorganizzazione del Sistema di Protezione Civile, che riconosce formalmente e valorizza il sistema di volontariato organizzato delle Marche tramite l'istituzione dell'Elenco territoriale regionale. Ampio spazio dedicato agli strumenti di pianificazione (piano regionale, piani di protezione civile provinciale e comunale, piano di prevenzione e lotta contro gli incendi boschivi).
Intendiamo rafforzare ulteriormente e rendere sistemico il ruolo del Terzo Settore e del volontariato sociale come partner della Regione e come costruttori di comunità, di fiducia, di innovazione sociale.
Il Terzo Settore e il volontariato sociale sono il centro pulsante della comunità. Le Marche sono una Regione che lo riconosce, lo sostiene e lo valorizza.
Più SVILUPPO
Abbiamo ereditato una regione in "transizione", ma con visione, coraggio e azioni concrete l'abbiamo rimessa in cammino: oggi non promettiamo il cambiamento, io stiamo già realizzando in un rapporto di stretta concertazione con le categorie economiche e le forze sociali.
ZES Marche: una nuova opportunità
L'avvio del processo legislativo per includere le Marche nella Zona Economica Speciale unica mette a disposizione uno strumento strategico per il rilancio competitivo delle Marche: attraverso semplificazioni amministrative, bonus e incentivi fiscali vengono create le condizioni ottimali per rafforzare la competitività del sistema produttivo.
Le Marche vogliono essere una Regione che produce valore, innova con coraggio e compete nel mondo. Una Regione che crede nella sua manifattura e investe nel suo futuro.
Industria e manifattura marchigiana
L'industria e la manifattura marchigiana sono il cuore pulsante dell'economia regionale. Radicate nei distretti e nelle filiere artigiane, affrontano oggi le sfide dell'innovazione, della sostenibilità e della competizione globale.
Le Marche sono:
• la in Italia per incidenza delle attività manifatturiere sul totale delle imprese attive
• 2a per numero di imprese manifatturiere ogni 1.000 abitanti
• Tra le prime regioni per quota di occupati nella manifattura
All'avanguardia in Italia, abbiamo promosso in Regione la firma di un Protocollo d'intesa con le parti sociali ed economiche sul benessere aziendale. Siamo convinti infatti che la competitività di un territorio si misura in termini di produttività, di capacità attrattiva, di qualità della vita, di sicurezza e di sviluppo dei diritti del lavoratore e dell'impresa. Un territorio dove si vive bene, a partire dagli ambienti di lavoro, attrae risorse e professionalità.
Attraverso questo protocollo, la Regione si impegna a riconoscere premialità di punteggio o di contributo alle imprese aderenti che partecipano ai bandi emanati, a fornire supporto nella progettazione degli interventi di welfare aziendale, a promuovere iniziative di tutela della salute. Le parti sociali ed economiche, a loro volta, si impegnano ad aiutare le imprese nella progettazione e nella gestione dei piani aziendali personalizzati. Gli interventi possono riguardare gli orari e le modalità di lavoro, il sostegno al reddito del dipendente e della famiglia, la formazione, il supporto della genitorialità, i servizi del tempo libero, la salute e il benessere psico-sociale, l'introduzione della Figura del Welfare manager in azienda.
Innovazione e investimenti
La Giunta regionale ha approvato la Strategia di Specializzazione Intelligente 2021-2027, che concentra gli interventi su ambiti produttivi ad alto potenziale: casa, arredo e ambienti di vita, moda e persona, meccanica ed engineering, agroalimentare, cultura ed educazione, salute, economia dei servizi e turismo.
La Regione ha sostenuto il sistema produttivo con 25 accordi di investimento e innovazione per PMI e grandi imprese.
Ha promosso bandi dedicati a ricerca industriale, sviluppo sperimentale per progetti di innovazione, digitalizzazione di processo e prodotto, twin transition digitale e sostenibile, efficientamento energetico, internazionalizzazione, reshoring e riutilizzo di impianti dismessi, reti di imprese ed ecosistemi industriali tra imprese di diversa dimensione.
Nei prossimi cinque anni, vogliamo rilanciare con forza un'alleanza tra imprese, istituzioni, università e territori attraverso un Patto per la nuova manifattura marchigiana.
Le misure previste includono:
• sostegno all'attività di ricerca e sviluppo;
• sostegno all'accesso al credito;
• supporto all'internazionalizzazione;
• sviluppo di filiere e ecosistemi per l'innovazione;
• sostegno agli investimenti produttivi;
• favorire l’innovazione e la transizione digitale delle PMI;
• attivare misure volte a sostenere l'utilizzo consapevole dell'intelligenza artificiale da parte delle imprese manifatturiere;
• misure per sostenere la tutela della proprietà intellettuale con particolare riferimento all'ottenimento dei brevetti;
• contratti di sviluppo regionale, per attrarre investimenti ad alta intensità tecnologica e occupazionale;
• zone industriali e artigianali digitali, con servizi avanzati, connettività 5G e infrastrutture intelligenti;
• potenziamento dei poli tecnologici e dei competence center, per accompagnare le PMI nella transizione digitale;
• fondi per l'industria e l'artigianato sostenibile con criteri premianti per chi investe in energie rinnovabili, economia circolare e decarbonizzazione;
• fondo per il passaggio generazionale per garantire continuità d'impresa nei distretti tradizionali.
Start-up e innovazione: le Marche protagoniste della trasformazione
Negli ultimi anni, le Marche si sono affermate come uno degli ecosistemi più vitali per la nascita e lo sviluppo di start-up innovative. Oggi, queste imprese operano in settori strategici, come digitale, energia rinnovabile, manifattura 4.0, salute, agroalimentare sostenibile, turismo esperienziale.
Le Marche sono prime in Italia per incidenza di start-up innovative sul totale delle nuove imprese. Questo fermento creativo ha reso le Marche una regione competitiva anche fuori dai confini nazionali, capace di attirare attenzione e investimenti grazie alla qualità delle idee e alla solidità dei progetti.
La potenzialità di un ecosistema di start-up non si misura solo dal numero di imprese registrate, ma anche dalla loro capacità di resistere, crescere, diventare protagoniste nei mercati di riferimento.
Per questo, nel prossimo mandato, la Regione sosterrà lo scale-up delle start-up ad alto potenziale, destinato al consolidamento aziendale, all'internazionalizzazione, all'assunzione di personale qualificato.
Rafforzeremo il sistema degli incubatori regionali, hub e distretti
Vogliamo creare un ambiente territoriale favorevole alle nuove iniziative imprenditoriali, attraverso il rafforzamento del sistema di incubatori, lo sviluppo di distretti tecnologici e di hub territoriali dell'innovazione nei settori della manifattura, della robotica, dell'agroindustria e del biomedicale. Gli hub saranno spazi fisici e digitali per prototipazione rapida, formazione, networking.
Nelle aree interne nasceranno laboratori diffusi in collaborazione con ITS e scuole superiori, specializzati sulle vocazioni produttive locali.
La Regione favorirà la nascita e lo sviluppo di consorzi tra università, imprese ed enti locali per progetti, spin-off e dottorati industriali, connessi tramite una piattaforma digitale unica per bandi, formazione e progetti.
Piano Strategico per gli Ecosistemi dell'innovazione
La Regione Marche promuovere una Strategia per gli Ecosistemi dell'innovazione.
Le Marche vantano centri di eccellenza già attivi nei settori meccanica e meccatronica, domotica, agrifood, bioscienze, fashion-tech, robotica, energie rinnovabili. Vogliamo rafforzare queste realtà, puntando sulle competenze che riteniamo un elemento fondamentale per la competitività del nostro sistema.
Vogliamo introdurre tecnologie innovative in tutti i settori, sia nei distretti produttivi che nei borghi e nelle aree interne. Una strategia diffusa e capillare.
Istituiremo una Authority regionale formata da esperti di settore per sostenere e accompagnare i processi di programmazione e sviluppo legati all'intelligenza Artificiale, al digitale e all'innovazione, per orientare al meglio le politiche regionali, l'impiego dei fondi e le competenze specifiche.
Artigianato e Commercio
L'artigianato e il commercio rappresentano pilastri economici e culturali per le Marche. Sono elementi chiave per la coesione territoriale, la vitalità dei centri urbani e la qualità della vita nei borghi.
Negli ultimi anni, la Regione ha investito per:
• rivitalizzare la competitività dei centri storici;
• riqualificare micro, piccole e medie imprese commerciali;
• sostenere la sicurezza urbana, l'accessibilità e la transizione ecologica;
• promuovere il commercio equo, i negozi sfusi e la ristorazione sostenibile;
• formazione attivata per maestri artigiani, botteghe scuola e partecipazione a fiere di settore.
L'esperienza dei Centri Commerciali Naturali ha dimostrato il valore dell'aggregazione tra imprese per la valorizzazione urbana e la promozione territoriale.
Le prossime azioni
Nel prossimo quinquennio, vogliamo rafforzare questo modello con i seguenti obiettivi strategici:
Innovazione e digitalizzazione
• Formazione su e-commerce, marketing digitale e soluzioni smart
• Supporto alla trasformazione digitale dei piccoli esercenti, senza snaturarne la vocazione relazionale
Valorizzazione dell'artigianato artistico e tradizionale
• Creazione dell'Albo delle Eccellenze Artigiane Marchigiane
• Promozione di laboratori aperti, turismo esperienziale e percorsi formativi
• Approvazione di una legge di settore per valorizzare le esperienze turistiche legate all'artigianato
• Sostegno al passaggio generazionale e alla nascita di nuove botteghe.
Tutela dei negozi e delle botteghe di vicinato, reti commerciali e distretti urbani del commercio
• Incentivi strutturali per nuove aperture nei borghi e nei piccoli comuni
• Sostegno alle attività che garantiscono servizi essenziali alla comunità
• Progetti integrati che connettano commercio, cultura, mobilità, arredo urbano, sicurezza e servizi.
Vogliamo infine, tramite l'emanazione di specifici bandi, concedere contributi a fondo perduto finalizzati al mantenimento degli esercizi del commercio e dell'artigianato di vicinato, presidi sociali ancor prima che economici dei nostri paesi.
Imprese cooperative
Le imprese cooperative rappresentano un modello imprenditoriale fondato sulla mutualità, capace di coniugare obiettivi economici e sociali. Per la prima volta, la Regione Marche ha destinato misure specifiche esclusivamente alle cooperative, riconoscendone il valore strategico per lo sviluppo sostenibile e inclusivo del territorio.
Sono stati realizzati due interventi principali:
• ammodernamento tecnologico delle cooperative esistenti, con investimenti in innovazione dei processi produttivi, salute e sicurezza dei lavoratori, sostenibilità ambientale;
• sostegno alla creazione di nuove unità produttive, per favorire l'ingresso in nuovi ambiti economici.
La cooperazione è una risorsa fondamentale per contrastare il declino socioeconomico e demografico delle aree interne, favorire l'inclusione lavorativa e sociale e valorizzare il radicamento territoriale e la condivisione di valori.
La Regione ha sostenuto anche i servizi offerti dalle organizzazioni cooperative ai soci attuali e potenziali, promuovendo la nascita di nuove realtà e rafforzando quelle esistenti.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo consolidare e ampliare il ruolo delle cooperative con:
• nuovi bandi per investimenti produttivi e digitali;
• sostegno alle cooperative di comunità nei borghi e nelle aree interne;
• promozione di consorzi cooperativi per progetti condivisi e filiere locali;
• formazione e accompagnamento per la nascita di nuove cooperative;
• incentivi per il coinvolgimento di giovani e soggetti fragili;
• un Patto per l'Economia sociale e cooperativa: introdurre un osservatorio regionale utile a promuovere l'Economia sociale e la necessaria legislazione regionale.
L'agricoltura marchigiana è sintesi di natura e lavoro, cultura e paesaggio, tradizione e innovazione. Un settore che ha saputo affrontare le sfide globali con visione e resilienza, diventando motore di sviluppo sostenibile e attrattività territoriale. È come un giardino rigoglioso, dove ogni coltura rappresenta un fiore diverso che contribuisce alla bellezza e alla ricchezza dell'insieme.
La nostra strategia ha seguito un approccio integrato e lungimirante, puntando sulle seguenti direttrici fondamentali: l'accesso ai fondi europei, il sostegno all'innovazione e alla digitalizzazione, la promozione delle filiere locali, del biologico e la tutela delle produzioni tipiche e del paesaggio rurale.
Le Marche possono vantare un patrimonio agroalimentare di altissima qualità. Il territorio è ricco di prodotti DOP e IGP, vini DOC e DOCG e ospita centinaia di aziende biologiche. La nostra rete agricola si distingue per l'attenzione alla qualità, alla multifunzionalità e alla sostenibilità ambientale.
Questa identità agricola, profondamente radicata nel territorio, è oggi protagonista non solo dell'export, ma anche dell'attrattività turistica, grazie al forte legame tra agricoltura, cultura e paesaggio.
Abbiamo investito con convinzione nella filiera corta, nell'agricoltura sociale, nei consorzi di tutela e nelle reti di prodotto, valorizzando i marchi territoriali e le associazioni di filiera.
Particolare attenzione è stata riservata ai cereali marchigiani, alle carni provenienti da razze autoctone, ai prodotti caseari tradizionali e al settore biologico e alla produzione integrata, che rappresentano veri e propri pilastri della nostra agricoltura.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo rafforzare il sistema agroalimentare regionale con interventi mirati:
• contratti di filiera agroalimentare: strumento strategico per unire programmazione economica e governance partecipata;
• trasformazione locale come leva di redditività e occupazione: sosterremo la nascita e l'ampliamento di laboratori artigianali, caseifìci, frantoi, birrifici agricoli, impianti di confezionamento e logistica avanzata anche nei piccoli comuni e nelle aree interne;
• tecnologie di filiera 4.0 e packaging sostenibili: investiremo in strumenti digitali e soluzioni innovative per migliorare la competitività delle PMI agricole;
• marketing territoriale e promozione internazionale: azioni coordinate con l'Aeroporto delle Marche, Fiere internazionali per promuovere il Made in Marche agroalimentare in Italia e all'estero.
• turismo enogastronomico e cultura del cibo: creeremo itinerari enogastronomici, esperienze immersive nei luoghi del cibo, eventi regionali di valorizzazione delle eccellenze.
Agricoltura biologica: un modello sostenibile per le Marche
L'agricoltura biologica è un sistema produttivo sostenibile che rispetta i cicli naturali, tutela la salute di suoli, acque, piante e animali e impiega in modo responsabile le risorse naturali. Contribuisce alla biodiversità, alla riduzione delle emissioni inquinanti e alla produzione di alimenti sani e di qualità, grazie al ridotto o nullo uso di prodotto di sintesi.
Un asset strategico per la Regione
Le Marche si distinguono tra le prime regioni italiane per incidenza dell'agricoltura biologica sulla Superficie Agricola Utilizzata, con oltre 100.000 ettari certificati. Tale traguardo è il risultato di politiche mirate e investimenti costanti.
Il riconoscimento del Distretto Biologico delle Marche rappresenta una delle realtà più significative d'Europa. Il Distretto favorisce la collaborazione tra agricoltori, università, centri di ricerca, enti locali, imprese e consumatori, promuovendo innovazione e buone pratiche.
Tecniche e innovazione
Il successo dell'agricoltura biologica marchigiana si fonda su pratiche come la lotta integrata, il controllo biologico dei parassiti, l'irrigazione a goccia e la sensoristica intelligente. Il progetto punta al recupero delle varietà locali a rischio di erosione genetica, promuovendo la biodiversità funzionale per garantire resilienza agro-ecologica e sostenibilità ambientale. La Regione ha sostenuto queste tecniche con interventi mirati, che resteranno centrali nelle politiche agricole.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo continuare a sostenere la crescita del comparto attraverso:
• Fondo per l'Agricoltura Verde: sostegno ai costi di certificazione e assistenza tecnica per aziende in conversione al biologico o alla lotta integrata
• Finanziamento di progetti innovativi: agroforestazione, rotazioni colturali sostenibili, gestione integrata delle risorse idriche
• Diffusione di pratiche agronomiche rigenerative
• Educazione al consumo consapevole: campagne regionali per promuovere prodotti biologici certificati, filiera corta e mercati contadini, tracciabilità e etichettatura trasparente.
Sviluppo Rurale: una politica agricola al servizio dei territori
Uno dei pilastri della politica agricola regionale degli ultimi anni è stata la piena valorizzazione delle risorse europee attraverso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR). Oggi possiamo affermare che le Marche hanno saputo cogliere al meglio questa opportunità.
La nuova PAC 2023—2027: una sfida da raccogliere
Il nuovo Piano Strategico della PAC 2023-2027, integrato nel quadro nazionale e modellato sulle specificità del territorio marchigiano, apre una fase di opportunità da affrontare con visione e capacità progettuale. Le priorità strategiche includono la sostenibilità climatico-ambientale delle pratiche agricole, il ricambio generazionale ordinato e strutturato, l'innovazione tecnologica con focus su digitale e precision farming e la multifunzionalità agricola, che abbraccia servizi educativi, sociali, turistici e ambientali.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, per rendere efficace l'attuazione del Piano, ci impegniamo a:
• Semplificare le procedure amministrative
• Garantire assistenza tecnica agli agricoltori
• Rafforzare la capacità progettuale dei territori
• Sostenere la formazione continua del personale tecnico e amministrativo
Il ruolo dei GAL, dei distretti rurali, delle associazioni di categoria e degli enti di ricerca sarà centrale nella costruzione di una governance condivisa e territoriale delle politiche di sviluppo rurale.
Giovani in agricoltura
Crediamo che l'agricoltura sia davvero il settore primario. Per questo, negli ultimi anni, abbiamo attivato misure specifiche dedicate ai giovani, con l'obiettivo di incentivare il ricambio generazionale e sostenere l'ingresso di nuove energie nel mondo agricolo.
La strategia regionale continuerà a favorire l'insediamento di giovani motivati, capaci dì investire, innovare e affrontare con slancio le sfide della competitività, della sostenibilità e della resilienza, anche nelle aree montane a rischio spopolamento.
Il Pacchetto Giovani
Abbiamo rafforzato lo strumento del Pacchetto Giovani, offrendo un premio di insediamento di euro 50.000 per chi avvia una nuova azienda agricola, che sale a euro 75.000 per gli insediamenti in area montana. Sono previsti contributi per lo sviluppo aziendale, con priorità agli investimenti produttivi, e formazione gratuita attraverso corsi interamente finanziati per acquisire competenze tecniche e gestionali.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo rafforzare ulteriormente il sostegno ai giovani agricoltori attraverso:
• Incremento del premio per l'insediamento di giovani agricoltori
• Cooperative giovanili e reti di imprese: per ridurre l'isolamento imprenditoriale e facilitare l'accesso ai mercati in particolare nei confronti delle MPMI
• Formazione continua e personalizzata: in sinergia con tutti i soggetti vogliamo promuovere la formazione di competenze per le nuove generazioni
• Percorsi di inserimento professionale: tirocini formativi e borse lavoro agricole.
Agricoltura Sociale
La Regione Marche è oggi un riferimento nazionale ed europeo nel campo dell'agricoltura sociale, un approccio multifunzionale che integra attività agricole con servizi sociali, sanitari ed educativi. Un modello che valorizza il ruolo dell'impresa agricola come presidio di comunità e leva di coesione territoriale.
Negli ultimi anni, la Regione ha promosso e sostenuto esperienze innovative, oggi riconosciute come buone pratiche. Tra queste, l'Agrinido offre servizi educativi in ambito rurale per il benessere e lo sviluppo dei bambini, mentre i Laboratori di longevità attiva propongono iniziative per anziani nelle aziende agricole, favorendo autonomia, socializzazione e prevenzione dell'isolamento. Sono stati avviati percorsi di inclusione socio-lavorativa per persone con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD), con l'obiettivo di definire un modello di accoglienza nelle aziende agricole. Inoltre, corsi di formazione sono stati attivati all'interno degli istituti penitenziari regionali per i detenuti. Tutte queste esperienze sono sostenute da norme regionali specifiche e dai fondi della politica di sviluppo rurale.
Continueremo a rafforzare queste strategie per ampliare l'impatto della multifunzionalità sociale dell'agricoltura, promuovere partenariati stabili tra aziende agricole, enti pubblici, cooperative sociali e scuole.
Educazione e rigenerazione urbana
La Regione ha rafforzato la rete delle fattorie didattiche, introducendo nuovi criteri di accreditamento, programmi educativi regionali e integrazione con i curricula scolastici. Parallelamente, in collaborazione con Comuni e associazioni, si promuove lo sviluppo di orti urbani e comunitari nei quartieri e nei piccoli centri, valorizzandoli come strumenti di socialità, educazione ambientale e rigenerazione urbana.
Zootecnia Estensiva
La zootecnia estensiva rappresenta una vocazione naturale per le aree interne delle Marche, dove l'allevamento si intreccia con la tutela del paesaggio, la salvaguardia delle tradizioni e la coesione sociale. Tuttavia, si tratta di un'attività a bassa redditività, che richiede politiche di sostegno mirate e continuative.
Il sostegno alla zootecnia estensiva coniuga presidio territoriale e sociale nelle aree a rischio spopolamento, valorizzazione delle razze autoctone e dei saperi rurali, produzione di carni di qualità per i cittadini marchigiani e nuove opportunità di mercato per le imprese agricole. Un approccio che rafforza il legame tra tradizione, territorio e sviluppo economico.
Attraverso la politica di sviluppo rurale, la Regione ha attivato con risorse consistenti un sistema integrato di interventi a favore degli allevamenti estensivi. Tra le misure previste: sostegno alle aziende biologiche, premi per il benessere animale, indennità compensative per le aziende di montagna e contributi per la gestione dei pascoli e per le razze a rischio estinzione.
Le prossime azioni.
Nel prossimo quinquennio, ci impegniamo a:
• Rafforzare il sostegno alla zootecnia
• Promuovere filiera corta e tracciabilità delle carni marchigiane
• Valorizzare le razze autoctone e i prodotti DOP/IGP
• Sostenere la ricerca e la sperimentazione in collaborazione con università e centri tecnici
• Favorire l'accesso ai mercati e la diversificazione del reddito per le aziende zootecniche
Fondo Nuovo Credito per l'Agricoltura
Una delle principali novità del Complemento Regionale per lo Sviluppo Rurale (CSR) 2023-2027 è l'attivazione del Fondo Nuovo Credito rivolto all'Agricoltura, cofinanziato dal fondo europeo FEASR, che ha obiettivo di facilitare l'accesso al credito per le imprese agricole e ridurre i costi finanziari legati agli investimenti produttivi. Questo strumento rafforza la strategia regionale per rendere più accessibili gli investimenti, sostenere la competitività delle imprese agricole e promuovere la sostenibilità ambientale.
Ambiente e risorse
La Regione Marche ha scelto di affrontare le sfide ambientali con politiche continuative, scientificamente fondate e orientate alla prevenzione. I cambiamenti climatici, l'erosione del suolo, le alluvioni, la siccità e il dissesto idrogeologico non sono più eventi eccezionali, ma rischi sistemici che richiedono risposte strutturate.
Pesca e Acquacoltura
Con il nuovo Bando Unico Pesca, è stata avviata la digitalizzazione integrale dell'intero iter di presentazione delle domande e della rendicontazione delle spese, tramite una piattaforma online dedicata. Questo ha semplificato l'accesso ai contributi per soggetti pubblici e privati, migliorando la pianificazione e la diffusione degli interventi sul territorio.
E stato inoltre introdotto un soggetto unico aggregatore regionale per le azioni di animazione territoriale, che consente una visione integrata dello sviluppo delle comunità costiere e della Blue Economy.
Le misure attivate hanno riguardato il miglioramento delle condizioni di igiene, salute e sicurezza dei pescatori, la protezione della biodiversità marina e il sostegno al comparto durante l'emergenza Covid-19 e le crisi geopolitiche. Sono stati inoltre promossi investimenti produttivi, insieme a interventi per la trasformazione e la commercializzazione del prodotto ittico, rafforzando la competitività e la resilienza del settore.
Una Blue Economy sostenibile e resiliente
La Regione ha partecipato attivamente alla definizione di una strategia adriatica condivisa, promuovendo la cooperazione internazionale con i Paesi rivieraschi e affrontando le sfide ambientali come l'innalzamento delle temperature, l'invasione del granchio blu e la riduzione degli stock ittici.
Le prossime azioni
Nel prossimo quinquennio, l'obiettivo sarà:
• Continuare a investire per la sicurezza dei Porti
• Promuovere la pesca sostenibile
• Conservare le risorse biologiche acquatiche
• Sostenere l'acquacoltura ecocompatibile
• Rafforzare la trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici
Settore Faunistico Venatorio: riorganizzazione ed efficientamento delle funzioni
Dopo il passaggio delle competenze in materia di gestione faunistica e politiche venatorie dalle Province alla Regione, è stata avviata una profonda riorganizzazione del settore venatorio, attraverso:
• L'adeguamento normativo e la semplificazione delle procedure
• Una gestione omogenea su scala regionale
• La riorganizzazione degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC).
Inoltre, anche attraverso un rafforzamento delle competenze strutturali degli uffici regionali, si è provveduto a:
• Attivare piani poliennali efficienti e concreti di controllo della fauna selvatica (Cinghiale, Volpe, Piccione) su tutta la Regione
• Predisporre per la prima volta delle banche dati complete dei prelievi venatori, dei censimenti della fauna selvatica e dei programmi di gestione su scala regionale; banche dati indispensabili per corrispondere ai sempre più complessi compiti richiesti alle Regioni dalla Commissione europea e dai Ministeri
• Garantire un esercizio certo del prelievo in deroga dello Storno, del Piccione e della Tortora dal collare attraverso una raccolta di dati dei danni e dei prelievi standardizzata e uniforme a livello regionale
• Revisionare il sistema di risarcimento danni da fauna selvatica agli agricoltori, con procedure più snelle e certezza della rifusione economica, ora in capo alla Regione.
Nel prossimo quinquennio, il lavoro già svolto andrà consolidato e incrementato, soprattutto con:
• Il rapido aggiornamento del Piano Faunistico Venatorio Regionale che è oggi lo strumento guida per la pianificazione e la gestione della fauna ed essenziale per garantire l'attività venatoria. L'aggiornamento del Piano Faunistico Venatorio Regionale avverrà attraverso la condivisione di criteri e indirizzi con i principali portatori d'interesse (cacciatori e agricoltori
• Il rafforzamento delle competenze e delle funzioni dell'ufficio caccia della Regione e dell'Osservatorio Faunistico Regionale. La Regione sul tema della gestione faunistico-venatoria è chiamata sempre più ad affrontare procedure complesse. Serve, pertanto, consolidare le attività in questo settore dell'amministrazione regionale e, soprattutto, continuare a incrementare la raccolta dei dati e rafforzare il rapporto di condivisione e collaborazione tra il Settore Politiche faunistico Venatorie e il Dipartimento Agricoltura. Ciò, potrà permettere di intercettare importanti risorse economiche (PAC e PSR) indispensabili per promuovere una migliore gestione della fauna stanziale minore e migratrice e con cui dare più forza ed efficienza all'operato degli ATC, sviluppare una filiera economica avantaggio del mondo agricolo e soddisfare le aspettative del mondo venatorio.
Internazionalizzazione, le Marche nel mondo
Il Made in Marche è sinonimo di eccellenza e qualità, autenticità e innovazione radicata nella tradizione. È un'identità culturale che racconta una regione operosa e creativa.
La crescita della nostra Regione è trainata anche dalle esportazioni. Il compito delle istituzioni è quello di coadiuvare e incentivare le imprese nella capacità di consolidare e conquistare nuovi mercati.
A sostegno dei processi di internazionalizzazione, in questi anni abbiamo supportato azioni per il riorientamento e la diversificazione dei mercati, il sostegno alle strategie innovative di internazionalizzazione delle imprese e alle start-up innovative, attività di promozione all'estero, eventi promozionali e fiere incoming in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo potenziare le strategie di filiera di internazionalizzazione implementando le risorse dedicate. Contestualmente, in un momento storico condizionato dai cambiamenti a livello globale, sarà fondamentale proseguire nelle azioni di consolidamento e potenziamento dei mercati esistenti e ricerca di nuovi mercati in sinergia con la Camera di Commercio delle Marche, per definire interventi coerenti con il territorio e le esigenze delle varie tipologie di imprese, con l'istituto Commercio Estero, con cui rinnoveremo la collaborazione strategica anche per l'organizzazione di missioni di sistema ricorrendo anche ai nuovi strumenti digitali e all'intelligenza artificiale. Sarà fondamentale un'azione di analisi delle performance anche a fronte degli effetti delle politiche internazionali in sinergia con le altre Istituzioni.
Tutto ciò finalizzato ad un incremento della base delle imprese esportatrici, promuovendo rapporti di partnership tra differenti tipologie di imprese e sviluppando nuove competenze, oltre all'internazionalizzazione dei beni e dei servizi occorre considerare anche l'internazionalizzazione della conoscenza e delle relazioni.
Continueremo a promuovere l'attrazione di investimenti esteri e reshoring. Il concetto di internazionalizzazione non è limitato alle "attività in uscita", volte cioè ad incrementare i risultati sui mercati internazionali, ma anche a quelle "in entrata" e questo mediante incentivi per aziende che scelgono le Marche come base produttiva o logistica e sostegno alle imprese italiane che riportano produzioni in Italia.
Lavoreremo per consolidare e promuovere il brand Made in Marche come marchio di eccellenza regionale con progetti dedicati.
Proseguiremo e implementeremo iniziative di incoming, B2B, creazione di filiali, rappresentanze e showroom all'estero, formazione interculturale, comunicazione di marketing digitale ecodesign, in collaborazione con le associazioni di categoria.
Sostegno al credito e rafforzamento delle PMI
All'inizio del mandato, abbiamo riscontrato notevoli difficoltà da parte delle imprese nell'accesso al credito, aggravate dagli effetti della crisi di Banca Marche, che ha avuto un impatto significativo sulla liquidità e sulla fiducia nel sistema finanziario locale. Per far fronte a questa situazione, l'Amministrazione regionale ha perseguito con determinazione l'obiettivo di attivare strumenti concreti ed efficaci, volti a rafforzare la competitività del tessuto produttivo marchigiano.
Nel precedente quinquennio, sono stati messi in campo nuovi strumenti finanziari volti a sostenere le piccole e medie imprese in una fase di particolare complessità, con l'intento di favorire la produttività e la capacità di investimento. Le risorse stanziate sono destinate a generare un effetto moltiplicatore significativo sull'economia regionale.
Principali misure attivate:
• Fondo Nuovo Credito: 91 milioni di euro
• Ricapitalizzazione delle imprese: 8 milioni di euro
• Bando Energia: 20 milioni di euro, di cui 14 a tasso zero e 6 provenienti da fondi FESR
• Ulteriori misure in fase di attivazione, volte a consolidare il sistema produttivo e favorire l'innovazione
Le prossime azioni
Nel prossimo quinquennio, ci impegniamo a:
• Proseguire nel sostegno all'accesso al credito delle PMI
• Attivare strumenti finanziari per consolidare il sistema produttivo anche attraverso misure che facilitano la capitalizzazione dell'impresa
• Prevedere strumenti di finanza innovativa e partecipativa con particolare riguardo ai settori strategici e alle start up
• Rafforzare il dialogo tra imprese e sistema bancario
• Promuovere iniziative di formazione finanziaria per imprenditori e giovani
Più LAVORO E FORMAZIONE
Politiche attive del lavoro: costruire il futuro occupazionale delle Marche
La Regione Marche ha avviato una svolta strategica nelle politiche del lavoro attivando una programmazione strutturale triennale.
Il Piano triennale 2024-2026 può già contare su un investimento consistente di 350 milioni di euro, destinato a sostenere interventi strategici per stimolare l'occupazione, favorire l'inserimento e il reinserimento dei disoccupati, rafforzare la formazione di lavoratori occupati e in cerca di occupazione, e promuovere una cultura del lavoro di qualità. Il piano mira inoltre a integrare in modo efficace l'azione pubblica con quella degli operatori del mercato del lavoro. Le misure sono pensate sia per elevare le competenze ed offrire opportunità occupazionali coerenti con le esigenze del mercato del lavoro, sia per chi è più esposto alla vulnerabilità occupazionale quali giovani e NEET, donne, over 50, persone con disabilità.
In particolare, il futuro delle Marche dipende dalle competenze e, soprattutto, dai giovani. Le politiche attive del lavoro e la formazione rappresentano strumenti fondamentali per governare in modo proattivo l'innovazione e il cambiamento, rafforzare l'imprenditorialità e generare opportunità occupazionali stabili e di qualità.
In questo modo si favorisce la creazione di un ambiente fertile per lo sviluppo delle conoscenze e delle imprese, potenziando la capacità innovativa del sistema Marche e l'attrattività regionale delle competenze.
Questa visione è essenziale per promuovere lo sviluppo del modello Marche, valorizzando da un lato la vocazione produttiva manifatturiera — ai vertici nazionali anche in termini occupazionali — e dall'altro rafforzando settori strategici come l'artigianato, il commercio, i servizi e l'agricoltura, veri motori di crescita e occupazione.
La strategia e gli interventi regionali, inoltre, sono stati portati avanti in un rapporto di forte concertazione con tutti gli stakeholders: forze sociali, categorie economiche, Università ed altri. La concertazione è stata e rimarrà la stella polare di riferimento nell'azione di governo regionale.
Le politiche attive del lavoro e della formazione adottate nelle Marche hanno prodotto risultati concreti, superiori alla media nazionale. L'occupazione ha registrato una crescita significativa sia sul piano complessivo, sia nelle componenti femminili e giovanili.
Il tasso di occupazione totale ha raggiunto il 67,2%, superando di ben cinque punti la media italiana, attestata al 62,2%. Anche le componenti femminili e giovanili presentano dati superiori rispetto al contesto nazionale, confermando l'efficacia delle strategie regionali nel promuovere inclusione e sviluppo.
Il tasso di disoccupazione totale è sceso dal 8,8% del 2019 al 5,2% del 2024.
Il tasso di disoccupazione femminile è sceso dal 10,9% del 2019 al 5,8% del 2024.
Il tasso di disoccupazione giovanile è sceso dal 18,6% del 2019 al 12% del 2024.
Numeri che parlano chiaro: il modello Marche funziona e va rafforzato proseguendo nella visione strategica intrapresa.
Linee di intervento integrate.
Il Piano regionale per il lavoro e la formazione anche per il futuro si articolerà in azioni che fanno dell'integrazione e della concertazione con gli stakeholders due pilastri fondamentali.
Gli interventi:
• Orientamento
• Formazione continua e sul campo (tirocini, borse lavoro, voucher e altri)
• Sostegno all'imprenditorialità giovanile
• Incentivi per l'occupazione stabile e di qualità
• Contrasto al lavoro irregolare e promozione della sicurezza
• Attrazione di competenze
• Politiche territoriali mirate, con attenzione ai borghi.
La Regione si propone anche di:
• Potenziare i Centri per l'impiego e i servizi di orientamento
• Rafforzare il sistema regionale di certificazione delle competenze
• Consolidare la concertazione con gli attori locali
• Sviluppare dati sempre più mirati sui fabbisogni professionali nei servizi per l'impiego.
Intendiamo potenziare il sistema di incontro tra domanda ed offerta di lavoro, sia con una formazione mirata sulle nuove esigenze del mercato del lavoro, sia con un'analisi dei dati sempre più mirata e personalizzata sui territori e sui settori economici.
In questa direzione una particolare attenzione verrà offerta alla formazione digitale ed alle esigenze emergenti di upskilling e reskilling derivanti dalla diffusione dell'intelligenza artificiale, al fine di governare proattivamente l'innovazione a favore sia dell'occupazione che delle imprese.
Così come è prioritario rafforzare lo sviluppo delle conoscenze anche attraverso un piano specifico per l'attrazione delle competenze, anche dall'estero.
Vogliamo una Regione che investa nel lavoro, nelle persone e nelle competenze. Una Regione capace di costruire un futuro solido e innovativo, inclusivo e sostenibile.
Verso un'occupazione stabile e di qualità
Il lavoro è la prima forma di dignità. Per questo, puntiamo a: incentivare le assunzioni a tempo indeterminato, favorire la trasformazione dei contratti precari, sostenere la contrattazione aziendale che valorizza produttività e welfare, rafforzare il Fondo per l'occupazione giovanile e femminile.
Un Lavoro per tutti: inclusione generazionale e di genere
Il lavoro è strumento di autonomia e emancipazione. Prevediamo: voucher per la conciliazione lavoro-famiglia, incentivi per l'assunzione femminile nei settori ad alta tecnologia, un Piano Over 50 per il reinserimento dei lavoratori senior, tirocini e orientamento nelle aree ad alta disoccupazione.
Competenze per il futuro: investire nel capitale umano
Per affrontare l'evoluzione dei settori produttivi, rafforzeremo la formazione continua e on the job, potenzieremo la rete del sistema regionale degli ITS per diffondere la formazione tecnica specializzata molto richiesta del mondo delle imprese, incentiveremo le Academy settoriali in collaborazione con imprese e ITS.
Formazione per l'innovazione: competenze per il futuro delle Marche
La Regione Marche ha rafforzato l'integrazione tra formazione professionale, sistema scolastico, università e imprese, con l'obiettivo di ridurre il mismatch tra domanda e offerta di competenze. Sono stati potenziati gli US, finanziati master e percorsi di alta formazione, attivati bandi per la formazione continua e la riqualificazione dei disoccupati.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo realizzare un Piano Regionale per la Formazione all'innovazione, coinvolgendo università, centri di ricerca, scuole, enti di formazione, imprese e pubblica amministrazione. Un piano ambizioso, per anticipare le competenze del futuro, aggiornare quelle esistenti e valorizzare il sapere diffuso sul territorio.
Cinque assi strategici
• Formazione avanzata per le professioni emergenti: intelligenza artificiale, data Science, cybersecurity, transizione ecologica, mobilità sostenibile, economia circolare, biotecnologie, robotica, percorsi in lingua inglese, tirocini nelle imprese innovative e borse per la mobilità internazionale
• Formazione continua e riqualificazione: voucher formativi per imprese che investono nell'aggiornamento dei dipendenti, incentivi per piani formativi interni, corsi gratuiti per lavoratori in transizione o colpiti da crisi aziendali, fondi dedicati per ogni distretto produttivo, con regia integrata tra enti bilaterali, associazioni datoriali e sindacati
• Rafforzamento del sistema regionale della formazione: valorizzazione degli enti accreditati e standard qualitativi elevati, co-progettazione con imprese e istituzioni scolastiche, creazione di centri formativi territoriali multifunzionali, connessi in rete, aperti al coworking e alla ricerca applicata
• Piano per lo sviluppo e l'attrazione delle risorse umane e delle competenze, anche in ambito nazionale e internazionale
• Rafforzamento del sistema degli ITS delle Marche: la formazione tecnica superiore è una leva strategica per creare figure professionali sempre più coerenti con le esigenze del mercato del lavoro.
Una Regione che anticipa il cambiamento: il ruolo strategico delle Università pubbliche
La Regione che anticipa il cambiamento intende consolidare e potenziare ulteriormente la proficua collaborazione strategica con il sistema delle Università pubbliche delle Marche, protagoniste di risultati significativi maturati nel corso degli ultimi cinque anni di governo.
La Regione attiverà:
• Una piattaforma regionale per potenziare il matching tra Università, ITS, scuole superiori e mondo delle imprese, al fine di facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro e programmare l'inserimento lavorativo
• Una collaborazione con i centri, le reti di ricerca e sviluppo tecnologico presenti nelle Marche, potenziando la concertazione con le forze sociali e le categorie economiche
• Un osservatorio sul futuro del Lavoro, per monitorare i trend e orientare le politiche
• Un laboratorio di innovazione normativa, per adattare gli strumenti regionali ai nuovi modelli occupazionali (gig economy, lavoro remoto, economia collaborativa)
• Progetti pilota su lavoro agile nei piccoli comuni, coworking rurali e formazione a distanza
• Bandi dedicati all'imprenditorialità nei settori emergenti: green jobs, data economy, servizi alla persona, cultura.
Le Marche vogliono essere una Regione che investe nel capitale umano, anticipa le trasformazioni e costruisce un sistema formativo aperto, dinamico e connesso.
Conoscenza, innovazione, imprese: il motore dell'economia marchigiana
Il futuro dell'economia marchigiana dipende dalla nostra capacità di generare conoscenza, trasformarla in innovazione e metterla a disposizione di imprese, territori e pubblica amministrazione. Negli ultimi anni, la Regione ha rafforzato le collaborazioni con gli atenei di Ancona, Camerino, Macerata e Urbino, promuovendo progetti di ricerca con ricadute industriali e finanziando bandi mirati nei settori strategici.
Rete regionale per l'innovazione e il trasferimento tecnologico
La Regione ha avviato la costituzione della Rete Regionale di strutture di ricerca e trasferimento tecnologico, in attuazione della Strategia di Specializzazione Intelligente. Questa rete connette università, centri di ricerca, imprese, enti pubblici e terzo settore.
Promuoveremo inoltre progetti pilota di innovazione ad alto impatto territoriale, anche tramite partenariati tra PMI e spin- off universitari, attraverso servizi di tutoraggio e mentoring, valutazione d'impatto economico e sociale.
Dottorati industriali regionali co-finanziati
Con il sostegno del Fondo Sociale Europeo Plus, la Regione promuoverà borse di dottorato innovativo, per rafforzare il legame tra ricerca e imprese. I dottorandi lavoreranno su progetti integrati nelle filiere produttive locali, con focus su: sostenibilità energetica, robotica e automazione, agricoltura e nutraceutica, cultura, salute, cybersecurity.
Digitalizzazione e trasferimento tecnologico
La Regione promuoverà la digitalizzazione dei processi di trasferimento tecnologico, attraverso piattaforme che raccolgano: brevetti, prototipi, competenze e know-how a disposizione di imprese, enti locali e centri di ricerca. Saranno valorizzate le figure dei professionisti capaci di tradurre il linguaggio della ricerca in soluzioni operative per le aziende, facilitando l'adozione di tecnologie avanzate nei processi produttivi.
Le Marche vogliono essere una regione che innova, connette e trasforma. Una regione dove la conoscenza diventa impresa e l'impresa diventa futuro.
La cultura della sicurezza sul lavoro e negli ambiti della vita quotidiana
Negli ultimi anni, la Regione si è distinta per il suo approccio all'avanguardia, avviando e sviluppando il progetto della Scuola Regionale della Testimonianza, in collaborazione con INAIL e ANMIL. L'iniziativa ha offerto a chi ha subito un infortunio sul lavoro l'opportunità di formarsi per raccontare la propria esperienza, diventando a sua volta formatore per lavoratori, datori di lavoro e studenti.
Il tema della sicurezza sul lavoro è da sempre una priorità per la nostra amministrazione da perseguire con tutti gli strumenti necessari, con il coinvolgimento delle forze sociali e sindacali. Oltre a garantire l'applicazione delle normative, la Regione ha il dovere di sostenere la formazione, diffondere l'informazione e promuovere la consapevolezza, affinché la sicurezza sul lavoro diventi un valore condiviso e parte integrante della cultura.
Più INFRASTRUTTURE e CONNESSIONI
Infrastrutture e mobilità strategica
Negli ultimi anni, abbiamo affrontato con determinazione il ritardo infrastrutturale che ha storicamente penalizzato le Marche, avviando una vera rivoluzione nel campo dei collegamenti e della mobilità.
Con il Piano Infrastrutture, dotato di Valutazione Ambientale Strategica, abbiamo approvato un programma di investimenti da 1.300 cantieri e 6 miliardi di euro, espressione di una visione strategica chiara e ambiziosa per il futuro della Regione. Un lavoro concreto attraverso il quale stiamo disegnando le Marche del domani.
Il nostro impegno è quello di sviluppare e attuare ulteriormente un piano strategico che, per ampiezza e visione, non ha precedenti nella storia delle Marche, una vera rivoluzione nel sistema di mobilità e collegamenti.
Da un sistema a "pettine" a un sistema a "rete"
Stiamo costruendo un sistema di collegamento che supera l'attuale natura "a pettine", che ha isolato le aree interne e rallentato lo sviluppo, per costruire un sistema a rete che connetta le Marche da nord a sud, da est a ovest. Questo nuovo assetto si fonda su:
• Sblocco delle grandi opere e delle incompiute, ferme da decenni
• Realizzazione di un sistema di bretelle e strade intervallive, per collegare aree strategiche e ridurre i tempi di percorrenza
• Integrazione tra infrastrutture per collegare l'entroterra e la costa, il nord e il sud della nostra regione, e dotare il territorio di necessari collegamenti attesi da decenni
Le Direttrici di Sviluppo:
Reti stradali e viabilità: una Regione che torna a muoversi
Nel prossimo quinquennio, vogliamo completare quanto avviato e progettare il futuro delle infrastrutture marchigiane, seguendo una visione articolata in quattro direttrici strategiche:
• Viabilità delle opportunità: creeremo nuove arterie di collegamento tra poli economici, aree artigianali, piattaforme logistiche e porti, per facilitare: export, investimenti, turismo.
• Viabilità della coesione: proseguiremo gli interventi programmati e attiveremo nuovi investimenti per rompere definitivamente l'isolamento delle aree interne e garantire pari accessibilità, con attenzione alle reti stradali provinciali.
• Viabilità della sicurezza: investiremo in tecnologie di monitoraggio, pavimentazioni intelligenti, illuminazione pubblica, segnaletica smart, barriere protettive, con l'obiettivo di ridurre drasticamente la sinistrosità stradale.
• Viabilità sostenibile: promuoveremo una mobilità rispettosa dell'ambiente, con itinerari ciclabili sicuri, parcheggi di interscambio, colonnine elettriche, ridisegno urbano, misure di moderazione del traffico.
Governance e Coordinamento
Abbiamo istituito il Tavolo delle Infrastrutture, strumento di pianificazione integrata e concertazione territoriale. Una strategia che potenzieremo, per garantire coerenza, efficienza e visione condivisa tra Regione e enti locali. Un lavoro di concertazione che vogliamo implementare per una visione di sviluppo infrastrutturale condivisa e costruita insieme.
Le Marche stanno costruendo una rete infrastrutturale moderna, sicura e sostenibile. Una rete che connette territori, genera sviluppo e migliora la qualità della vita.
Principali opere sbloccate e avviate
Abbiamo sbloccato e avviato cantieri strategici attesi da decenni:
• Galleria della Guinza, ferma dal 1990: finanziati e avviati i lavori nella prima canna, finanziata la progettazione della seconda canna
• Pedemontana delle Marche, da sogno a realtà: l'autostrada delle aree interne che collegherà tutto il nostro entroterra da Urbino ad Ascoli Piceno
• Uscita Nord dal Porto di Ancona, "Ultimo Miglio": opera attesa da 40 anni, cantiere avviato a luglio 2025
• Salaria: investimenti storici per collegare il sud delle Marche con Roma
• Collegamento intervallivo di Macerata: interventi per migliorare la mobilità urbana e intercomunale, Sforzacosta- Macerata, Macerata-Villa Potenza, Villa Potenza-Sambucheto
• Raddoppio della Statale 16 a nord di Ancona: potenziamento di un asse viario fondamentale per la Regione
Nel prossimo quinquennio
• Fano - Grosseto: procedere con il completamento della "Strada dei due mari", completare i lavori sulla prima canna della Galleria della Guinza (lotto 2-3) e progettare la seconda canna della Galleria, attivare il cantiere del bypass di Mercatello sul Metauro (lotto 4) e del collegamento verso Urbino (lotto 10)
• Completare la Pedemontana delle Marche:
Completare la Fabriano-Muccia nell'ultimo tratto fino all'intersezione con la SS77 Valdichienti
Pedemontana Nord: attivare i cantieri della Fabriano - Sassoferrato e della Pergola - Fossombrone, implementare il nodo pedemontano di Cagli verso Fabriano con il contestuale potenziamento della SS3 Flaminia e della SS452 Contessa nella direttrice verso Gubbio, implementare la Lunano - Carpegna, completare il collegamento tra Lunano e Sant'Angelo in Vado
Pedemontana Sud: proseguire nell'avvio dei cantieri già finanziati nei tratti tra Belforte del Chienti, Sarnano, Amandola, Servigliano, Mozzano di Ascoli e completare il finanziamento per i tratti mancanti
• Orte - Falconara: linea di collegamento su Roma, tratto tra Falconara e Fabriano: completare i lavori del Lotto 2 e attivare i lavori del Lotto 1 e del Lotto 3, del tratto tra Castelplanio e Fabriano, per portare la linea attuale a due binari con la riduzione dei tempi di percorrenza
> Autostrada A14: completare la progettazione e la realizzazione per i caselli di Pesaro Sud, Fano Nord e Potenza Picena. Per il tratto del centro-sud, l'obiettivo è realizzare la Terza Corsia fino all'Abruzzo, completamente in sede tra Porto Sant'Elpidio e Pedaso e valutando soluzioni alternative e più sostenibili per il restante tratto tra Pedaso e Porto d'Ascoli. Ampliamento del Casello di Ancona Nord valutazione della fattibilità di un progetto per la realizzazione di un Casello di Ancona Centro.
• Realizzazione di un percorso protetto tra il terminal dell'Aeroporto e la fermata ferroviaria Castelferretti, che verrà riqualificata con nuove pensiline, ascensori e potenziata relativamente all'accessibilità per persone con disabilità, lavori già finanziati dalla Regione.
• Completamento dell'elettrificazione della linea ferroviaria Civitanova Marche-Albacina
• Potenziamento e riattivazione dell'Anello ferroviario delle Marche
• Complanare Fano - Marotta: completare la progettazione e avviare i lavori
• Bypass Montecchio/Rio Salso: completare la progettazione e avviare i lavori
• Attivare la progettazione del miglioramento della strada Urbino - Pesaro
• Completare la realizzazione del Raddoppio della Statale 16 in ingresso nord di Ancona
• Ultimo Miglio, completamento dei lavori del bypass di Torrette e collegamento con la viabilità principale, terminare l'iter autorizzativo e avviare i lavori per la realizzazione del Lungomare Nord.
• Mare - Monti: completare il collegamento già attivato lato mare tra Porto Sant'Elpidio e Molino di Tenna e la parte monti tra Servigliano e Amandola e attivare la progettazione nel tratto mancante tra Molino di Tenna e Servigliano
• Salaria, completare e proseguire i lavori sull'intera arteria che collega il Sud delle Marche a Roma
• Attivare la progettazione, già finanziata, del collegamento tra Ascoli e la A24 Teramo
• Completamento della progettazione e realizzazione del collegamento tra l’uscita autostradale di Porto Sant'Elpidio e Fermo, con la realizzazione di un ponte sul Tenna, allargamento della Lungotenna e bypass di Molino di Tenna
• Nodo di Civitanova: completamento della progettazione e realizzazione del prolungamento di via Einaudi verso sud dall'uscita autostradale di Civitanova Marche a Bivio Cascinare con innesto sulla SS77 e verso nord fino al raccordo con la strada provinciale Bivio delle Vergini in prossimità dell'ospedale.
• Attivare la progettazione, già finanziata, del collegamento tra la Statale 16 e Villa Potenza e avviare la realizzazione del tratto Sambucheto - Villa Potenza
• Migliorare la Valpotenza in collaborazione con Anas
• Avviare e completare i cantieri sul Collegamento intervallivo di Macerata
• Completare la progettazione e avviare i lavori della San Severino - Tolentino
• Completare la progettazione e avviare i lavori di potenziamento sulla Jesi - Cingoli SP502
• Completare la Ciclovia Adriatica nel tratto marchigiano come parte del percorso Chioggia - Gargano
• Completare e implementare le ciclovie nelle aree interne: ciclovia del Foglia, del Metauro, del Cesano, dell'Esino,
del Musone, del Tronto, del Tenna, dell'Aso.
Alta Velocità Adriatica: il diritto alla connessione ferroviaria veloce
L'Alta Velocità Adriatica non è solo un progetto infrastrutturale: è una battaglia di civiltà, equità territoriale e visione per il futuro. Abbiamo rotto l'immobilismo con atti concreti: accordi con altre Regioni adriatiche (MMAP), interlocuzioni costanti con RFI e Ministero, inserimento nei tavoli nazionali, elaborazione di scenari progettuali condivisi.
Oggi si tratta di una priorità riconosciuta a livello nazionale, anche in virtù della recente nomina del Commissario straordinario di Governo. E questo cambiamento porta la firma delle Marche, Regione che ha rifiutato il ruolo di periferia e ha scelto di essere protagonista.
Vogliamo portare l'Alta Velocità sulla Dorsale Adriatica. Non esiste infatti solo una questione Nord-Sud dell'Italia ma anche una questione Est-Ovest, nella quale lo sviluppo del versante Adriatico in questi decenni è stato più penalizzato rispetto al Tirrenico.
Continueremo nelle interlocuzioni con il Commissario, il Governo e RFI per la progettazione e la realizzazione dell'opera, contestualmente lavoreremo per il potenziamento dei servizi esistenti.
Il Polo Intermodale
Il Polo Intermodale delle Marche rappresenta una delle strategie infrastrutturali più ambiziose e innovative, con l'obiettivo di trasformare il territorio in un hub logistico di rilevanza nazionale ed europea. In questi anni abbiamo istituzionalizzato e rilanciato il Polo Intermodale delle Marche, valorizzando le tre infrastrutture chiave:
• Aeroporto delle Marche
• Porto di Ancona
• Interporto di Jesi
Un sistema integrato che rafforza la competitività logistica della Regione, favorisce l'export, migliora la mobilità delle persone e delle merci, e connette le Marche ai grandi corridoi europei. Un sistema capace di far dialogare gomma, ferro, aria e mare, generando valore per cittadini, imprese e turisti.
Aeroporto delle Marche: la rinascita di uno scalo fondamentale
Il nostro obiettivo non è solo migliorare i collegamenti per le persone, ma trasformare l'Aeroporto delle Marche in un hub internazionale e intermodale, moderno, efficiente e pienamente integrato nel tessuto regionale.
In questi anni, abbiamo lavorato in sinergia per il rilancio dell'Aeroporto marchigiano, raggiungendo nel 2024 i 600 mila passeggeri, +25% rispetto al 2019, vicino al record assoluto e con trend in crescita che nel primo semestre 2025 si assesta a +6,4% di traffico. Nel 2024, è stato nella Top 10 degli Aeroporti italiani per crescita passeggeri rispetto all'anno precedente.
Nel 2024, per la prima volta nella storia dell'Aeroporto, è stato conseguito un margine operativo lordo positivo.
A potenziare questa visione lavoreremo su cinque direttrici strategiche:
• Rafforzamento dei servizi di continuità territoriale: al fine di sfruttare tutte le opportunità di sviluppo e attrattività dei nuovi collegamenti con gli hub internazionali di Roma, Milano e Napoli
• Sviluppo dei servizi no-avio: potenzieremo l'Aeroporto quale polo di sviluppo di attività complementari, ad esempio nel settore aerospaziale in collaborazione con il CNR
• Espansione delle rotte strategiche: l'obiettivo è garantire accessibilità e continuità sia per i residenti che per chi vuole scoprire le Marche, verso aree a forte potenziale, come i grandi hub europei, le città culturali, le destinazioni balneari e montane, ma anche i Paesi dell'Est e del bacino adriatico
• Intermodalità efficiente: potenzieremo i collegamenti ferroviari e autobus da e per l'Aeroporto, con particolare attenzione ai nodi urbani e produttivi. Vogliamo che raggiungere lo scalo sia semplice, veloce e sostenibile
• Logistica e innovazione: l'aeroporto delle Marche può diventare anche un riferimento per i servizi cargo ad alto valore aggiunto. Promuoveremo investimenti per sviluppare un'area logistica specializzata, dotata di tecnologie per il controllo doganale digitale, lo stoccaggio intelligente e il tracciamento delle merci. Questo renderà lo scalo attrattivo per l'export marchigiano e per gli operatori globali della distribuzione.
Porto di Ancona: un hub adriatico per l'economia del futuro
Nei prossimi anni, vogliamo consolidare il ruolo del Porto di Ancona come uno dei principali hub dell'Adriatico, al servizio della competitività regionale e della logistica nazionale. Un’infrastruttura strategica che sarà al centro di investimenti mirati e di una visione integrata per lo sviluppo sostenibile.
Il Porto di Ancona è determinante per la sua posizione baricentrica nell'Adriatico, è posizionato verso est ed è fondamentale nella dinamica dei trasporti. Da qui le navi per arrivare a Trieste o Koper impiegherebbero oltre 7 ore; dunque, è fondamentale dare loro le migliori condizioni per potersi fermare, i fondali adeguati, le banchine, gli spazi per le manovre, un rapido collegamento su gomma e su rotaia.
Investimenti strutturali e potenziamento della viabilità
Attività e investimenti per il Porto di Ancona
• Ristrutturazione Banchine 19, 20 e 21 e riqualificazione della banchina 23 che si aggiunge alla banchina 22 già ristrutturata, progressivo trasferimento delle attività roro-ropax, a partire da quelle extra Schengen dal porto antico verso le banchine 19-20-21 e nuova "Penisola Marche"
• Portare a termine la realizzazione della Banchina 27 e con l'annesso raddoppio del terminal container
• Approvazione del nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP), al cui interno quale punto qualificante vi è la nuova "Penisola Marche" che dovrà essere il cuore del porto commerciale andando a liberare così, dalle attuali attività portuali, il porto antico che progressivamente dovrà essere restituito alle attività di diportistica, culturali e commerciali tipiche della città.
• Elettrificazione banchine Porto storico (coldironing)
• Dragaggio dei fondali a 14 metri
• Favorire lo sviluppo del polo della nautica di lusso mediante nuovi spazi produttivi
• Attenzione e sostegno alle esigenze del porto turistico Marina Dorica
• Favorire l'arrivo e lo sviluppo dell'attività crocieristiche anche mediante un'integrazione con mirati pacchetti turistici.
Fondamentale è la nuova viabilità che si sta realizzando, a partire dall'ultimo Miglio, il Lungomare Nord e raddoppio della Statale 16 nell'ingresso nord di Ancona, opere che prevedono l'integrazione tra le infrastrutture intermodali, per decenni solamente enunciata e che oggi si sta concretizzando, anche con gli investimenti sulla ferrovia Orte-Falconara direzione Tirreno. Abbiamo posto le basi definitive per trasformare Ancona e tutte le Marche in una vera piastra logistica.
Obiettivi strategici
• Ampliamento e modernizzazione dei moli: interventi strutturali per aumentare la capacità operativa, migliorare la sicurezza e potenziare i servizi ai passeggeri.
• Digitalizzazione delle operazioni doganali: completamento delle piattaforme informatiche interoperabili per ridurre la burocrazia e velocizzare le pratiche di import-export.
• Spazi per la logistica sostenibile: sviluppo di aree dedicate alle imprese e all'innovazione nella movimentazione merci, con particolare attenzione a idrogeno, elettrico, carburanti alternativi.
• Connessioni ferroviarie e viarie intelligenti: creazione di "corridoi logistici" tra distretti manifatturieri e nodi di trasporto, per una mobilità efficiente e integrata.
• Formazione professionale nel settore: promozione di ITS, corsi specializzati e percorsi di aggiornamento continuo per formare nuove competenze nella logistica avanzata.
Il Porto di Ancona sarà sempre più un motore di sviluppo per le Marche: moderno, sostenibile, connesso. Un’nfrastruttura che guarda al futuro, pronta a generare valore per cittadini, imprese e territori.
Interporto di Jesi
Con il risanamento di Interporto, frutto di un intenso lavoro, attraverso l'aumento di capitale di 8 milioni di euro, abbiamo salvato un’infrastruttura che era costata 120 milioni di euro ai marchigiani e che oggi è libera di programmare il proprio futuro, di rilanciarlo in un'ottica di intermodalità, con un'opportunità enorme di occupazione e sviluppo, in un settore, quello logistico, che è strategico a livello nazionale e internazionale. Questo ha permesso anche il concretizzarsi dell'insediamento del più grande player logistico al mondo.
L’interporto assumerà sempre più un nodo di scambio prioritario per le merci e dunque lavoreremo insieme a RFI per il completamento del bypass di Falconara lato nord.
I Porti delle Marche: un fitto sistema portuale che guarda al futuro
Turismo, diporto, marinerie, sviluppo economico territoriale: i porti delle Marche rappresentano questo e molto altro, realtà vivaci, strategiche e di lunga tradizione per le nostre città costiere.
Per potenziarli e far esprimere il maggior potenziale alle nostre infrastrutture portuali, in questi anni abbiamo avviato importanti investimenti che riguardano non solamente i porti di competenza dell'Autorità Portuale, Pesaro e San Benedetto, ma anche i porti di competenza regionale, Fano, Senigallia, Numana, Civitanova Marche, Porto San Giorgio.
Mobilità sostenibile
Negli ultimi anni, la Regione Marche ha avviato un cambiamento di paradigma nel settore dei trasporti, orientato a rispondere ai bisogni delle persone, collegare i territori marginali, ridurre l'impatto ambientale e offrire soluzioni moderne, sicure e accessibili.
Ora, vogliamo consolidare e ampliare questa trasformazione con nuove priorità strategiche:
• Piano Regionale della Mobilità Sostenibile: un piano integrato che coordini trasporto pubblico locale, mobilità, ciclovie, mobilità dolce con l'obiettivo di costruire un sistema efficiente e rispettoso dell'ambiente. Il rapporto tra la Ciclovia Adriatica e le stazioni ferroviarie diventa cruciale
• Parco mezzi rinnovato: in questi anni abbiamo portato avanti in virtù del contratto in corso con RFI il progetto di rinnovo del parco mezzi, che ha reso le Marche una regione all'avanguardia
• Progressiva conversione dei mezzi pubblici verso tecnologie a basse emissioni, su tutte le principali linee urbane e interurbane
• Poli di interscambio modale: migliorando i nodi di scambio e intermodalità già finanziati. Miglioreremo le aree attrezzate dove parcheggiare l'auto e proseguire il viaggio in bus, bici, treni. Un sistema integrato per una mobilità più comoda e sostenibile
• Tariffazione integrata unica: Introdurremo un biglietto unico per l'utilizzo di diversi mezzi di trasporto, con agevolazioni legate a ISEE, età, disabilità, per rendere il trasporto pubblico davvero accessibile a tutti.
Trasporto pubblico locale
In questi anni abbiamo sostenuto l'importante settore del Trasporto Pubblico Locale.
Continueremo a lavorare per il miglioramento dei trasferimenti da parte dello Stato, così da potenziare il TPL sia urbano che extraurbano, in particolare nei confronti nelle aree più remote e delle categorie più fragili.
In questo quinquennio, tra le numerose misure adottate e finanziate, abbiamo avviato una profonda trasformazione tecnologica del TPL, centrata sull'implementazione del sistema unico regionale di bigliettazione elettronica: MARTA (Marche Trasporti App). Un sistema che, in collaborazione con le aziende di trasporto, consentirà l'uso di titoli di viaggio digitali in sostituzione di quelli cartacei, nella logica dell'account-based ticketing (ABT) e dell’interoperabilità tra operatori su gomma.
Connessione digitale: innovazione e opportunità
Nel mondo contemporaneo, la connessione è una condizione essenziale per la vita sociale, economica e culturale. È ciò che consente alle imprese di innovare, ai cittadini di accedere ai servizi, agli studenti di apprendere, ai territori di non rimanere indietro.
Neutralizzare il digitai divide è stato uno degli obiettivi prioritari fin dall'inizio del nostro mandato. Con il programma BUL (Banda Ultra Larga) abbiamo avviato un processo capillare di infrastrutturazione digitale, portando connettività veloce anche nelle aree più periferiche, recuperando oltre 800 giorni di ritardo sui cantieri ereditati e zero cantieri chiusi, al nostro insediamento in Regione.
In questi anni abbiamo completato il Piano Banda Ultra Larga, un passaggio strategico per lo sviluppo del nostro territorio. Si tratta di una nuova infrastruttura in fibra ottica di ultima generazione, che permette un salto di qualità nella connettività ma anche un importante beneficio ambientale: i consumi energetici risultano inferiori del 60% rispetto alle vecchie reti in rame.
Il piano ha coinvolto 217 Comuni nelle Marche, con la realizzazione di oltre 4.600 km di fibra, abilitando la connessione per circa 341.000 unità immobiliari e oltre 2.463 sedi della pubblica amministrazione. Un impegno enorme, che ha richiesto uno sforzo straordinario per recuperare i ritardi accumulati.
Da quella situazione di stallo, abbiamo rimesso in moto un'opera di modernizzazione decisiva: la rete in fibra non è solo un'infrastruttura tecnologica, ma rappresenta una vera e propria autostrada digitale per il futuro, indispensabile per le imprese, la pubblica amministrazione, le scuole e i cittadini. Oggi possiamo dire che, con questo piano, le Marche si connettono al mondo e costruiscono le basi per una crescita più equa, sostenibile e competitiva.
Più EUROPA
Nel corso della legislatura avviata nel 2020, la Regione Marche ha potuto contare su una cospicua dotazione di risorse grazie alla convergenza tra la programmazione europea 2021-2027, il PNRR e l'Accordo per la coesione.
La Giunta ha scelto un approccio nuovo, basato sull'ascolto e sulla concertazione con i territori, coinvolgendo tutti i Comuni e le parti sociali nella definizione dei programmi regionali, poi approvati rapidamente dalla Commissione Europea.
Le risorse FESR sono state concentrate su innovazione e transizione ecologica, con interventi mirati a sostenere le imprese, facilitare l'accesso al credito e promuovere la sostenibilità ambientale. Sul fronte FSE+, l'impegno si è focalizzato sull'inclusione sociale e sull'occupazione, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili. Una strategia coerente, condivisa e orientata al rilancio strutturale della nostra Regione.
Abbiamo adottato un metodo innovativo e lungimirante nella gestione delle risorse europee e nazionali, anticipando sin dal 2022 lo stanziamento in bilancio delle quote regionali di cofìnanziamento. Questa scelta ha permesso l'avvio immediato della programmazione, con una copertura finanziaria certa che ha reso possibile l'attivazione tempestiva di bandi e l'assegnazione diretta di fondi a cittadini e imprese.
Grazie a questa accelerazione, le Marche si sono posizionate ai vertici nazionali per capacità di spesa e impegno delle risorse europee, raggiungendo il primo posto per spesa degli FSE+ e il terzo per impegni sul FESR.
A ciò si è aggiunto l'Accordo di Coesione, sottoscritto nell'ottobre 2023, con il quale la Regione ha destinato importanti fondi a infrastrutture di trasporto, come la Pedemontana, interventi ad alto impatto sociale ed economico, come la valorizzazione dei borghi, il rafforzamento dei luoghi della cultura, il sostegno all'occupazione e all'inclusione attiva, disabilità, minori e anziani non autosuffìcienti. Una strategia coerente, concreta e orientata allo sviluppo equilibrato e inclusivo del territorio.
Nel corso della legislatura, la Regione Marche ha dimostrato capacità di recupero dei ritardi nella spesa, visione strategica e attenzione ai territori. Dopo aver ereditato un forte ritardo nella Programmazione 2014-2020, aggravato dal raddoppio delle risorse FESR per il sisma, la Giunta ha messo in campo un piano straordinario di accelerazione che ha permesso di chiudere i conti entro il 2025 senza restituire un solo euro all'unione Europea.
Per garantire l'efficacia e il monitoraggio dei progetti del PNRR, la Regione ha attivato EasyPNRR, un portale regionale unico in Italia che consente il tracciamento dei progetti.
Tutte queste azioni testimoniano un impegno concreto per una Regione più equa, efficiente e vicina alle persone.
Le Marche in Europa: protagonisti del cambiamento
Nel contesto attuale, segnato da instabilità e tensioni geopolitiche, l'Europa rappresenta per le Regioni italiane non solo una cornice normativa e finanziaria, ma una vera dimensione politica. In questi cinque anni, le Marche hanno scelto con coraggio e visione di assumere un ruolo attivo, uscendo dalla marginalità e affermandosi come interlocutore riconosciuto nello spazio europeo.
Abbiamo rafforzato le strutture dedicate alla progettazione comunitaria, superando la frammentazione che per anni aveva limitato la capacità della Regione di attrarre fondi e influenzare le politiche europee. Oggi, le Marche guidano un numero crescente di progetti, con proposte di alta qualità e una rete solida tra enti locali, università, imprese e società civile.
Ma non ci fermiamo qui. Vogliamo che la programmazione europea diventi una leva per innovare le politiche pubbliche, un motore per rafforzare le competenze amministrative, un'occasione per coinvolgere cittadini e stakeholder locali.
Per questo investiremo sempre più in:
• Formazione del personale
• Semplificazione delle procedure
• Accesso alle informazioni
• Attrazione di competenze dall'estero
• Assistenza tecnica per Comuni e piccole imprese
Stiamo inoltre promuovendo la valutazione partecipata delle politiche europee, affinché i risultati siano misurati non solo in termini di spesa, ma anche di impatto concreto sui territori e sulle comunità.
L'Ufficio di Rappresentanza della Regione Marche a Bruxelles è stato potenziato e trasformato da semplice antenna informativa a presidio istituzionale. Oggi è:
• Punto di raccordo tra territorio e istituzioni europee
• Osservatorio attivo sulle opportunità emergenti
• Facilitatore per imprese, comuni, scuole, università e associazioni
• Promotore di reti tematiche e partenariati strategici.
Le Marche sono ora presenti nei tavoli delle macroregioni, nei partenariati per rinnovazione, nelle piattaforme per la sostenibilità e la digitalizzazione.
Per rafforzare questa visione, intendiamo:
• Rafforzare le competenze tecniche del personale in progettazione diretta e comunicazione strategica
• Attivare una formazione permanente di europrogettazione per giovani laureati, funzionari pubblici e stakeholder territoriali
• Avviare opportunità per giovani marchigiani, con borse dedicate alla formazione e all'esperienza nelle istituzioni europee
• Costruire un'agenda strategica annuale della Regione Marche presso l'UE, condivisa con il partenariato economico e sociale regionale
La Strategia post 2027
Per il periodo di programmazione post 2027 puntiamo a una strategia regionale integrata per l'accesso, oltre che ai fondi indiretti anche a programmi europei diretti. Le azioni previste includono:
• Riproposizione, per la nuova programmazione 2028-2034, del costruttivo approccio basato sull'ascolto e sulla concertazione con i territori con gli enti locali, le associazioni di categoria, i corpi intermedi, i sindacati per concertare insieme una comune visione di pianificazione futura
• Creazione di un Hub Regionale per la Progettazione Europea: uno sportello unico per consulenza, formazione e assistenza tecnica rivolto a enti locali, università, imprese e associazioni
« Sviluppo di un progetto strategico per l'attrazione delle competenze sia per il rientro di figure regionali sia per l'attrazione di nuove eccellenze professionali
• Sostegno ai partenariati strategici: promozione di collaborazioni pubblico-private per la partecipazione congiunta ai bandi europei
• Sistema regionale di monitoraggio: valutazione non solo dell'efficienza della spesa, ma anche dell'impatto sociale, territoriale e ambientale dei progetti realizzati, consolidando gli obiettivi strategici e ampliando il raggio di azione previsto.
Le Marche e la Macroregione Adriatico-Ionica: una prospettiva europea
Le Marche occupano una posizione strategica nel cuore del bacino adriatico-ionico, un'area che negli ultimi decenni ha assunto crescente rilievo geopolitico, economico, culturale e ambientale. La Regione ha saputo cogliere questa opportunità, partecipando attivamente alla Strategia dell'Unione Europea per la Macroregione Adriatico-Ionica (EUSAIR).
All'interno di questo quadro, abbiamo rafforzato la nostra presenza nei gruppi tematici dedicati a trasporti, ambiente, turismo sostenibile, sviluppo economico, governance.
Abbiamo ospitato conferenze internazionali, coordinato progetti di cooperazione e avviato nuove forme di dialogo multilaterale, consolidando il ruolo delle Marche come ponte tra sponde e culture.
Le prossime azioni
Vogliamo ampliare questa dimensione strategica attraverso misure mirate:
• Valorizzazione dei porti marchigiani: in particolare il porto di Ancona, come snodo intermodale di rilevanza macroregionale. Investiremo in logistica sostenibile, digitalizzazione, interscambi marittimo-ferroviari, green port, servizi turistici integrati
• Diplomazia regionale multilivello: promuoveremo la cooperazione tra università, distretti produttivi, istituzioni locali e centri di ricerca, favorendo lo scambio di competenze e la crescita condivisa con i partner dell'Adriatico-Ionico
• Partecipazione delle comunità locali: sosterremo iniziative di cooperazione culturale, giovanile e civica in partenariato con città e territori della sponda orientale del mare Adriatico, nel segno di una cittadinanza europea solidale e cooperante.
Le Marche vogliono essere protagoniste in una macroregione dinamica, sostenibile e integrata. Una Regione che guarda al mare come spazio di connessione, sviluppo e pace.
Università e Ricerca: le Marche nella rete della conoscenza Europea
Nel quadro della cooperazione internazionale, anche le reti accademiche e scientifiche svolgono un ruolo strategico. Le Università marchigiane — dalla Politecnica delle Marche a Camerino, Urbino, e Macerata — sono oggi partner attive nei principali programmi europei.
Partecipano a consorzi di ricerca che spaziano dall'agrifood alla medicina, dalla robotica all'energia pulita, dalle scienze sociali alla tutela del patrimonio culturale.
Le prossime azioni
Per il prossimo quinquennio, intendiamo ampliare la cooperazione accademica e scientifica internazionale attraverso tre azioni strategiche:
• Progetti di Cooperazione Universitaria Europea mirati a internazionalizzazione, reti di ricerca interdisciplinari, borse di studio per studenti internazionali, scambi di personale accademico, incoming di visiting professor
• Campus europei nelle Marche Promuoveremo l'adesione degli atenei marchigiani alle alleanze universitarie europee (EuropeanUniversitiesInitiative) e favoriremo la creazione di hub territoriali tematici aperti a studenti e ricercatori da tutta Europa
• Start-up e spin-off accademici Internazionali Sosterremo incubatori universitari orientati a export tecnologico, innovazione sociale, cooperazione con reti imprenditoriali estere
Europa vicina: fondi accessibili, opportunità condivise
Uno degli obiettivi centrali del nostro governo è stato democratizzare l'accesso ai fondi europei, superando ostacoli tecnici, burocratici e informativi. Abbiamo messo in campo misure concrete per favorire la partecipazione dei piccoli enti e delle PMI alla programmazione comunitaria.
Nel prossimo quinquennio, ci impegniamo a:
• Piattaforma Digitale Unica dei Fondi Europei Accessibile e intuitiva, con tutte le opportunità disponibili, strumenti di supporto, contatti utili e bandi attivi.
• Attivare tavoli di confronto con professionisti operativi nei territori per promuovere consapevolezza sulle opportunità in essere, raccogliere idee progettuali e costruire partenariati solidi.
• Aggregazioni tra piccoli Comuni: sostegno alla partecipazione associata ai bandi europei, per ottimizzare risorse e aumentare l'impatto.
• Raccordo tra fondi europei e nazionali, creazione di un effetto leva per ampliare le risorse disponibili per investimenti locali strategici: rigenerazione urbana, turismo sostenibile, efficienza energetica, welfare comunitario.
• Supporto alle PMI per l'accesso ai programmi a gestione diretta: attività di scouting, formazione, networking e assistenza alla candidatura, in collaborazione con università e associazioni di categoria.
Con queste azioni, vogliamo consolidare l'idea di una Regione capace di muoversi con competenza e visione all'interno delle politiche europee. Un'Europa che non sia più percepita come distante o astratta, ma come leva quotidiana disviluppo, coesione e innovazione, anche per i borghi più piccoli e le imprese più giovani.
Più RICOSTRUZIONI
Una gestione delle emergenze territoriali portata avanti con determinazione, concretezza, visione e risultati, dalla ricostruzione post-sisma 2016 al ripristino del territorio a seguito dell'alluvione del 2022, delle successive calamità del 2023 e 2024 oltre alle scosse sismiche del 2022.
Ricostruzione post-sisma: dalle parole ai fatti
Il terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016-2017 ha avuto un impatto devastante sulla nostra regione, coinvolgendo un'ampissima parte del territorio. I Comuni inclusi nel cratere sismico sono 85 (pari al 37,8% sul totale dei comuni della regione) e 29 di questi nel cratere ristretto. Numerosi altri Comuni marchigiani, pur collocandosi fuori dal cratere, hanno riscontrato la necessità di interventi legati alla ricostruzione, a testimonianza della gravità e dell'estensione del fenomeno.
Il danno economico stimato per la sola Regione Marche ammonta a 17 miliardi di euro, pari a quasi due terzi del danno complessivo: le Marche contano infatti il 64% del danno nell'intero cratere sismico. Il processo ricostruttivo rappresenta ancora oggi una delle sfide più complesse e rilevanti affrontate dall'amministrazione regionale.
Ricostruzione privata: numeri e progressi
La ricostruzione privata ha rappresentato una sfida colossale. Sono state presentate oltre 19.600 richieste di contributo, con circa 8.000 pratiche già concluse, 8.500 in fase di lavorazione. Il valore complessivo dei contributi concessi supera gli 8 miliardi di euro, con 5 miliardi già liquidati. Dopo una fase iniziale di rallentamento, dal 2022 si è registrata un'accelerazione significativa:
• 600 milioni liquidati nel 2022
• 1 miliardo nel 2023
• 1,2 miliardi nel 2024
• 750 milioni nei primi sette mesi del 2025.
Continueremo a dare grande attenzione per i Comuni e centri storici più colpiti, che rappresentano una ferita che dobbiamo rimarginare e su cui si stanno concentrando gli sforzi maggiori. Si tratta di una ricostruzione complessa, in aree che sono state profondamente devastate.
In questi anni è diminuito il numero dei beneficiari del Contributo per il Disagio Abitativo (CAS/CDA), che ha garantito un sostegno fondamentale alle famiglie sfollate, passando dai 15.626 nel luglio del 2022 (7.388 nuclei familiari) a 5.630 nel luglio 2025 (2704 nuclei familiari), segno di un ritorno graduale alla normalità.
Questi numeri parlano chiaro. Dietro ogni cifra ci sono volti, storie, comunità che stanno ritrovando stabilità e fiducia. La ricostruzione privata è un atto tecnico, ma anche un atto di dignità umana e di coesione sociale e territoriale. Procedere con determinazione, rapidità e responsabilità nella chiusura delle pratiche ancora aperte è oggi un impegno inderogabile, tanto sul piano amministrativo quanto su quello etico.
Ogni casa che torna a vivere, ogni attività che riapre i battenti, è una pietra posata non solo nelle fondamenta di un edificio, ma nella speranza di un territorio che non si è mai arreso. Restituire casa significa, oggi più che mai, restituire dignità. E farlo con serietà e visione è il modo più alto con cui le istituzioni possono dimostrare vicinanza, competenza e credibilità.
Ricostruzione pubblica: investimenti e avanzamento
Alla ricostruzione delle abitazioni private, prosegue in parallelo anche la ricostruzione degli edifici pubblici, pilastro fondamentale di un percorso di rinascita che riguarda edifici e infrastrutture strategiche al servizio della comunità e restituisce ai Comuni la capacità di riaccendere il motore del welfare locale e ricostruire un tessuto urbano più vivace e vivibile.
Nel primo Piano delle Opere Pubbliche nel 2023 sono stati previsti 732 interventi per un importo complessivo programmato pari a circa euro 650 Milioni. Tale piano ha consentito alla Regione di recuperare una quota parte delle risorse precedentemente programmate in sottodimensionamento in relazione alla distribuzione dei fondi destinati alla ricostruzione pubblica delle quattro regioni del cratere Centro, sulla base del censimento dei danni effettivamente rilevati nei territori colpiti.
Abbiamo lavorato insieme alla Struttura Commissariale alla prossima approvazione di un nuovo Piano delle Opere pubbliche che destinerà alle Marche ulteriori euro 440 milioni.
Alle attività legate alla Ricostruzione Pubblica, si è affiancata la possibilità, offerta dal Piano Nazionale Complementare (PNC) al PNRR, di disporre di fondi aggiuntivi di provenienza nazionale specificamente destinati al sisma, con cui sono stati finanziati progetti di innovazione digitale e sistemi informativi strategici, digitalizzazione di pratiche e cantieri, potenziamento della viabilità, monitoraggio ambientale, comunità energetiche rinnovabili, conservazione e fruizione dei beni culturali, adeguamento delle stazioni ferroviarie, progetti di ricerca con le università, attrattività scientifica per giovani e professionisti.
Abbiamo fortemente voluto inserire lo sviluppo delle infrastrutture stradali nelle misure PNC sisma, finanziamenti che hanno permesso di sviluppare il più ampio e fondamentale piano RiViTa, strategico per la viabilità marchigiana, con il recente avvio dei lavori per la Pedemontana tratto Sud.
Con i bandi dedicati al tessuto socio-economico dell'area cratere sono stati concessi contributi per quasi 250 milioni avviando oltre 600 progetti.
Edifici di culto: tutela e ricostruzione
La ricostruzione degli edifici religiosi ha coinvolto 674 interventi per 375 milioni di euro, con ordinanze dedicate e il coinvolgimento diretto delle diocesi come soggetti attuatori. Questo ha permesso una gestione più snella e rispettosa delle specificità culturali e architettoniche.
La Regione Marche sta affrontando una delle sfide più complesse della sua storia recente con determinazione, visione e capacità di innovazione. Continueremo a lavorare con la stessa determinazione per restituire alle comunità colpite un futuro di dignità, di opportunità, di concretezza.
La ricostruzione non è solo materiale, ma anche sociale, culturale ed economica. Grazie a strumenti normativi efficaci, alla collaborazione tra enti e all'ascolto delle comunità, il percorso di rinascita è oggi una realtà tangibile, anche se ancora da completare.
Terremoto del 9 novembre 2022 ad Ancona
Il litorale adriatico e le principali città tra Ancona e Pesaro sono stati colpiti dall'evento sismico del 9 novembre 2022. Le procedure di ricostruzione, al termine di un lavoro portato avanti insieme agli altri soggetti istituzionali, sono confluite nell'ambito dell'ufficio Speciale Ricostruzione delle Marche. Si è avviata la fase di presentazione delle domande sia per quanto riguarda la ricostruzione privata che quella pubblica.
Alluvione 2022: Senigallia e Valli del Misa e del Nevola
L'alluvione del 15 settembre 2022 ha rappresentato uno degli eventi più drammatici e devastanti nella storia recente delle Marche. Una perturbazione di portata eccezionale, definita dagli esperti come "a incidenza millenaria", ha colpito con violenza Senigallia, le valli del Misa e del Nevola, il comprensorio del Catria e l'entroterra, creando danni stimati in centinaia di milioni di euro. Il territorio, già fragile e segnato da anni di mancata manutenzione e di interventi strutturali, è stato coinvolto in una catastrofe senza precedenti.
Di fronte a questa emergenza, abbiamo avviato con tempestività la gestione degli interventi urgenti, della ricostruzione e delle opere strutturali indispensabili per la riduzione del rischio idrogeologico. Una risposta che ha segnato un cambio radicale rispetto al passato, sia per la rapidità delle azioni che per la visione strategica messa in campo.
Un cambio di passo rispetto al passato
Già dal suo insediamento nel 2020, l'amministrazione regionale aveva raddoppiato gli investimenti per il contrasto al dissesto idrogeologico rispetto alla precedente amministrazione, avviando opere attese da anni e ponendo le basi per una nuova politica di prevenzione e manutenzione del territorio basata sul pragmatismo e non sull’ambientalismo ideologico che in questi anni ha condizionato le politiche ambientali sui territori. In soli due anni, prima dell'alluvione del 2022, erano stati stanziati fondi superiori all'intera legislatura precedente, dimostrando una volontà politica chiara e concreta.
A differenza dell'alluvione del 2014, quando le promesse del governo centrale non si tradussero in interventi reali e le amministrazioni locali non attuarono opere di mitigazione del rischio, nel 2022 la risposta è stata immediata, coordinata e strutturata.
Il Governo attuale, insediatosi poche settimane dopo l'alluvione, ha stanziato immediatamente 400 milioni di euro, inaugurando un nuovo approccio nazionale alla gestione delle calamità naturali, che si sono aggiunti a:
• 6,1 milioni per lo stato di emergenza
• 28 milioni dalla Regione Marche (7 milioni all'anno stanziati dalla giunta per la manutenzione dei fiumi)
• 20,9 milioni dal Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea
• 8,8 milioni dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)
Queste risorse hanno permesso di intervenire sulle seguenti direttrici:
Somma urgenza e interventi sul territorio
Sono stati approvati 1.603 interventi per un totale di 160 milioni di euro, che hanno riguardato il ripristino immediato delle infrastrutture danneggiate, interventi urgenti nei Comuni colpiti, il sostegno diretto alla popolazione e l'attivazione del CAS (Contributo di Autonoma Sistemazione).
Il Genio Civile Marche Nord ha gestito 32 milioni di euro di interventi tecnici, garantendo operatività e competenza sul campo.
Ristori a famiglie e imprese
Sono stati stanziati 24 milioni relativi ai primi ristori da euro 5.000 concessi ai privati e euro 20.000 alle imprese, ad oggi interamente liquidati, e 42,5 milioni relativi alla seconda fase di ricostruzione per privati ed imprese, offrendo un sostegno concreto e rapido a chi ha perso beni, abitazioni e attività economiche. Per la prima volta in una calamità, sono state risarcite con fondi regionali le automobili e i furgoni persi a causa dell'alluvione.
Interventi urgenti sul territorio
La prima esigenza è stata quella di realizzare opere urgenti in grado di ridurre i rischi per le persone ed i territori, per poi avviare velocemente la progettazione opere strutturali definitive. Queste azioni di manutenzione straordinaria hanno restituito e stanno restituendo ai fiumi la loro ampiezza naturale, migliorando la capacità di deflusso e riducendo il rischio di esondazioni future. Fino ad oggi sono stati estratti dagli alvei oltre 500.000 metri cubi di terra e detriti, superando l'approccio ideologico che aveva guidato le politiche ambientali del passato. Con l'obiettivo di restituire sicurezza e fiducia alle comunità locali, consapevoli che il territorio è finalmente oggetto di cura e attenzione.
Opere strutturali e infrastrutturali
Preso atto dell'esigenza di mettere in sicurezza i territori colpiti dall'alluvione, andando oltre i ristori, la riparazione delle infrastrutture danneggiate, e gli interventi urgenti, è stata avviata una fase di studio di tutte le aree colpite che ha permesso, mediante accurate modellazioni idrauliche, di individuare le opere necessarie a ridurre il rischio idrogeologico per ridurre il rischio di future esondazioni. Abbiamo dunque avviato il Piano del Commissario per la realizzazione di opere strutturali e infrastrutturali, con un primo pacchetto da 130 milioni di euro, reso possibile da un approccio semplificato grazie all'ordinanza 1011/23. Gli uffici stanno predisponendo l'ampliamento del Piano che porterà la somma totale destinata alle opere a 221 milioni di euro.
Questo piano include principalmente:
• Realizzazione e ampliamenti di vasche di espansione e laminazione
• Manutenzione straordinaria e sistemazione idraulica dei fiumi Misa, Nevola, Cesano e ripristino dell'officiosità idraulica
• Demolizione e rifacimento ponti, sostituzione ponti esistenti con nuovi attraversamenti idraulicamente più efficienti e conformi alle norme del franco idraulico
• Sostituzione di sottopassi stradali con viadotti permeabili per migliorare il deflusso
• Mitigazione del dissesto idrogeologico, consolidamento di versanti instabili e aree a rischio frana
• Manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di fossi e torrenti minori e di strade a rischio frana o erosione
• Rilievi LIDAR e modelli digitali del terreno per la pianificazione idrogeologica, studi di protezione per quartieri vulnerabili
• Interventi complessi per il recupero idraulico/funzionale di frazioni e borghi di comuni dell'entroterra devastati dall'alluvione.
Procede la progettazione e gli affidamenti dei lavori per la realizzazione delle opere del Piano. Particolare attenzione deve essere riservata alle vasche di laminazione di Pancaldo, Ponte Lucerta, Confluenza Zipa, Megà, Ampliamento Bettolelle, Marazzana e Borgo Catena, opere progettate e testate con complesse modellazioni idrauliche che permetteranno di abbattere in misura significativa i livelli di rischio dei territori della bassa valle del Misa e di Senigallia.
Una visione per il futuro
La gestione dell'alluvione 2022 non è stata solo una risposta all'emergenza, ma l'inizio di una nuova visione per il governo del territorio. L'amministrazione di centrodestra ha dimostrato che è possibile coniugare tempestività, concretezza e pianificazione strategica, trasformando una situazione di criticità in un'opportunità di rinascita.
Questa visione si fonda su:
• Una politica di prevenzione e manutenzione degli alvei
• Un approccio integrato tra istituzioni ed enti locali
• Una semplificazione delle procedure per accelerare gli interventi
• Un ascolto costante delle comunità locali
• Il monitoraggio con tecnologie innovative della salute del territorio a garanzia della funzionalità delle opere di prevenzione realizzate.
Il lavoro svolto rappresenta un modello virtuoso di gestione pubblica, che pone al centro di ogni questione la sicurezza dei cittadini e del loro lavoro, coniugando allo stesso tempo una reale tutela dell'ambiente e la valorizzazione del territorio, e che allontana, si spera per sempre, ideologie responsabili di un immobilismo che ha portato a grandi disgrazie.
Eventi alluvionali nelle Marche del 2023 e del 2024
La Struttura regionale del Commissario è stata impegnata anche nella gestione dell'alluvione che ha colpito il territorio marchigiano nel 2023, sia pure gestita a livello centrale da un Commissario straordinario di governo.
L'evento ha interessato in modo rilevante sette comuni del nord delle Marche e successivamente sono stati attivati interventi anche in circa altri venti comuni colpiti in maniera più marginale.
Ad oggi, risultano approvati oltre 160 interventi per un valore complessivo di euro 150 milioni con priorità rivolta al ripristino delle infrastrutture viarie maggiormente danneggiate. Parallelamente, è in fase di definizione un piano dedicato alla mitigazione del dissesto idrogeologico, che prevede ulteriori stanziamenti destinati alle aree a rischio del nord della regione.
La Struttura ha inoltre assunto la gestione dell'alluvione verificatasi nel settembre 2024, che ha interessato l’intera fascia costiera marchigiana, e dopo una complessa attività condotta assieme al Dipartimento di Protezione civile nazionale, di ulteriori 11 comuni tra i più colpiti.
A fronte dell'emergenza, oltre ai 4 milioni di euro già stanziati per i primi interventi urgenti, il Consiglio dei ministri ha autorizzato un ulteriore finanziamento di oltre euro 12 milioni destinato alla copertura delle somme urgenze ed ai primi ristori relativi alle misure di immediato sostegno di euro 5.000 e euro 20.000 in favore delle famiglie e delle imprese, pari a 6 milioni di euro, assegnate ai Comuni per essere erogati ai beneficiari. A questi si aggiunge una serie di interventi urgenti attesi da anni e attuati in zona Aspio, disposti operando secondo il modello "Misa", per adeguare le sezioni idrauliche alle portate nelle more dell'apertura dei cantieri delle opere strutturali in avanzata fase di definizione da parte del Genio civile.
Procedono con rapidità gli interventi di ripristino e di mitigazione del rischio idrogeologico sul territorio colpito dalle alluvioni e continueremo in questa direzione perché siamo convinti che solo tramite la prevenzione, la manutenzione e la programmazione di opere strutturali si possa finalmente restituire sicurezza e tranquillità a comunità, enti locali e imprese che anche in passato avevano vissuto le criticità delle calamità, soprattutto in contesti territoriali più fragili.
Più SICUREZZA
Marche, regione sicura
La sicurezza non è solo contrasto alla criminalità. È fiducia nei luoghi, presenza delle istituzioni, cura dello spazio pubblico, rete educativa e comunitaria. È la condizione necessaria per vivere bene, per sentirsi parte di una comunità coesa e accogliente.
Le Marche si confermano tra le regioni più sicure d'Italia e la Regione, pur non avendo competenza diretta sull'ordine pubblico, ha agito in questi anni aumentando gli investimenti con determinazione. Anche nel nostro territorio, infatti, si verificano fatti sporadici sui quali è bene mantenere alta l'attenzione. Abbiamo mantenuto una stretta interlocuzione e collaborazione con Prefetture, Questure, Forze dell'ordine e enti locali e lavorato, insieme al Ministero, per il potenziamento degli organici delle Commissariati sui territori più sensibili.
In questi anni abbiamo:
• Potenziato le dotazioni tecnico-strumentali e rafforzato la Polizia Locale
• Promosso Patti per la Sicurezza Urbana in collaborazione con Prefetture e Comuni
• Rafforzato le politiche di prevenzione e contrasto alla violenza di genere attraverso iniziative di educazione, sensibilizzazione e supporto alle minori vittime di violenza assistita
• Posto particolare attenzione alla tutela degli anziani vittime di truffe e raggiri, con campagne informative, sportelli di assistenza legale e azioni coordinate con le forze dell'ordine
• Sostenuto le famiglie delle vittime del dovere attraverso l'erogazione di borse di studio.
Le prossime azioni
Per incrementare la sicurezza negli spazi pubblici intendiamo, in collaborazione con i Comuni, avviare una serie di iniziative:
• Installazione e ammodernamento di telecamere di videosorveglianza dotate di tecnologie evolute con sistemi di accesso controllati e rispetto della privacy, creazione e potenziamento di reti intercomunali con le forze dell'ordine
• Potenziare l'illuminazione pubblica (panchine, giardini, fermate del bus, piazze, sottopassi, stazioni, vicoli) e la riqualificazione di spazi dismessi
• Attivare nuove campagne di prevenzione e educazione nelle scuole e sui territori su educazione civica, cittadinanza digitale, contrasto alla violenza e in particolare di genere, cultura della legalità
• Riforma della Legge regionale sulla polizia locale e sulla sicurezza urbana
Contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata
Sebbene le Marche siano considerate una regione a basso rischio, occorre non abbassare mai la guardia e porre in essere tutte le iniziative che consentano di tutelarsi rispetto ad eventuali tentativi della criminalità organizzata, soprattutto nel settore degli appalti pubblici.
Sotto la nostra guida, la Regione Marche ha sottoscritto un Protocollo di collaborazione con Ministero degli Interni e ANAC per dare piena ed efficace attuazione alle misure volte all'efficientamento del mercato pubblico secondo le previsioni del nuovo Codice dei contratti pubblici e alla prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione.
Regione Marche e ANAC hanno condiviso anche un secondo protocollo di vigilanza collaborativa in merito agli interventi a seguito dell'alluvione del 15 settembre 2022, una sperimentazione avviata per la prima volta che diventerà modello anche per altre Regioni.
La Regione continuerà ad impegnarsi per garantire trasparenza nei bandi e negli affidamenti e rafforzare i protocolli di legalità nei cantieri pubblici con le Forze dell'ordine e gli enti preposti.
Più AMBIENTE, Più ENERGIA, Più SOSTENIBILITÀ
Ambiente significa sostenibilità competitiva
Le politiche ambientali regionali devono rappresentare il cuore di una visione sostenibile e lungimirante del territorio, capace di coniugare tutela dell'ecosistema, sviluppo economico e benessere sociale. È fondamentale promuovere una sostenibilità competitiva, investendo in energie rinnovabili, mobilità sostenibile e rigenerazione urbana verde, rafforzare il monitoraggio ambientale per garantire la qualità dell'aria, dell'acqua e del suolo, incentivare l'agricoltura biologica e la filiera corta.
Al tempo stesso, è necessario valorizzare il patrimonio naturale attraverso la creazione di una Rete dei parchi, aree naturali e cammini, favorendo un turismo lento e a contatto con la natura.
Ci siamo impegnati in questi anni per trasformare il Parco del Conero in Parco Nazionale grazie alla collaborazione tra Regione, Ministero e Governo e sosterremo il percorso fino all'approvazione.
Abbiamo investito in questi anni per la realizzazione di boschi urbani e micro-forestazione urbana e vogliamo continuare in questa direzione, promuovendo incentivi ai Comuni per l'adozione di strumenti urbanistici verdi, come i piani del verde urbano, le infrastrutture verdi, le regole per la de-impermeabilizzazione dei suoli, la gestione sostenibile delle acque meteoriche.
Abbiamo adottato, prima e unica Regione in Italia, un Piano regionale di adattamento al cambiamento climatico (PRACC), un piano strutturato per affrontare le sfide e i cambiamenti meteorologici in atto e individuare le azioni concrete, aggregate per obiettivi e linee di attività a lungo termine.
Governo del territorio, una visione moderna: il nuovo strumento di pianificazione
Una delle principali riforme attuate nel corso del nostro mandato è stata la nuova Legge urbanistica per il governo del territorio. Lo strumento di pianificazione delle nostre città sul quale si è basato lo sviluppo urbanistico delle Marche negli ultimi anni risaliva al 1992. Attraverso il coinvolgimento dei territori e dei professionisti, abbiamo adottato un nuovo strumento che consentirà una crescita più armonica in linea con gli standard attuali e di coordinare gli enti locali e i loro piani a favore di obiettivi ormai imprescindibili quali il minor consumo di suolo, la rigenerazione urbana e territoriale, il riuso del costruito.
La priorità è la valorizzazione del territorio e delle caratteristiche uniche del paesaggio al fine di garantire uno sviluppo sostenibile.
Abbiamo adottato un Ufficio regionale dedicato e concesso ai Comuni fondi per la redazione dei PUG (Piano Urbanistico Generale).
Abbiamo lavorato intensamente e siamo ormai prossimi alla presentazione del nuovo Piano Paesaggistico che consentirà una nuova pianificazione più armoniosa del territorio regionale per l'attuazione dei nuovi Piani Urbanistici dei Comuni e le nuove attività di carattere estrattivo e di tutela ambientale.
La nuova Legge introduce un criterio innovativo, la Conferenza di Copianificazione CE.VI., consente di ridurre i tempi e l'iter di approvazione dei PUG.
Grazie alla nuova legge urbanistica, le Marche sono una delle poche regioni ad aver prorogato gli effetti del Piano-Casa con incremento di edificabilità fino al 20% in deroga (Accordo Regione Marche - Ministero della Cultura).
Difesa della costa, tutela dell'ambiente
La difesa della costa marchigiana rappresenta una priorità strategica per la tutela del territorio, dell'ambiente e delle comunità locali. Abbiamo investito moltissimo per contrastare l'erosione marina in interventi che hanno riguardato ripascimenti delle spiagge, scogliere emerse e sommerse e difesa del paraggio, manutenzione e miglioramento opere già esistenti, attraverso il Piano di Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC). Queste misure non solo rafforzano la resilienza ambientale, ma tutelano le comunità costiere e il patrimonio turistico, promuovendo una gestione sostenibile e integrata del litorale marchigiano.
Continueremo ad investire perché la difesa della costa e il contrasto all'erosione marina sono una priorità per lo sviluppo del territorio.
Energia come motore di sviluppo e competitività
Valorizzare le risorse e ridurre gli sprechi è un obiettivo che abbiamo perseguito, perché l'energia è motore di sviluppo. Il nuovo paradigma non contrappone crescita economica e tutela ambientale, ma le unisce in un'alleanza capace di generare lavoro, innovazione, benessere e sostenibilità. In questi anni abbiamo avviato un cambio di passo significativo.
Abbiamo sostenuto l'efficientamento energetico delle imprese al fine di migliorare l'efficienza energetica di strutture, impianti e processi produttivi comprese le installazioni per l'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
Abbiamo delineato la nostra strategia e le priorità nel Piano regionale Energia e Clima, recentemente approvato per promuovere la maggiore produzione e un consumo consapevole dell'energia.
Una strategia concreta, lungimirante e orientata verso obiettivi ben definiti per il prossimo quinquennio:
• Più energia rinnovabile, meno emissioni, sostegno all'autoconsumo e al coinvolgimento attivo dei cittadini
• Aumento della produzione da fonti rinnovabili, con l'obiettivo di installare 2,3 GW di nuova potenza rinnovabile entro il 2030, in particolare tramite fotovoltaico ed eolico, con una preferenza per tetti, aree industriali e zone già urbanizzate, limitando al massimo le aree agricole e l'agrivoltaico
• Incentivi all'autoconsumo, lo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili, la nascita di tre hydrogenvalleys e interventi per rendere più efficiente l'uso dell'energia in abitazioni, imprese, trasporti e reti elettriche
• Ridurre le emissioni e rendere il sistema energetico più sostenibile e autonomo
• Ridurre il deficit elettrico regionale
• Promuovere un uso più consapevole dell'energia, sostenendo le Comunità Energetiche Rinnovabili e prestando particolare attenzione ai territori interni e alle fasce più fragili della popolazione.
• Interventi per rendere più efficiente l'uso dell'energia in abitazioni, imprese, trasporti e reti elettriche.
Gestione dei rifiuti
Incrementare la gestione dei rifiuti e migliorarne il conferimento è una delle sfide per una regione più sostenibile, efficiente e rispettosa degli obiettivi comunitari.
È stato avviato il percorso per l'adozione del nuovo Piano Regionale dei Rifiuti, con l'approvazione iniziale da parte della Giunta regionale e un successivo aggiornamento a seguito di un ampio processo di consultazione pubblica. Tale confronto ha coinvolto in modo diretto e trasparente tutti i soggetti interessati — enti locali, associazioni, professionisti e cittadini — favorendo una partecipazione attiva e costruttiva. Consultazione che ha consentito di integrare osservazioni e proposte e di ottenere la successiva Valutazione Ambientale Strategica.
L'aggiornamento del Piano consiste nell'individuazione di scenari che permettano:
• La riduzione della produzione dei rifiuti e la loro corretta gestione, improntata alla incentivazione del recupero e del riciclaggio
• Massimizzazione della tutela ambientale e sviluppo e promozione di una cultura ambientale attraverso progetti di formazione e educazione, a partire dalle scuole, e iniziative di divulgazione da organizzare sul territorio
• Incrementare la quota di raccolta differenziata — che nelle Marche ha già raggiunto un livello molto soddisfacente (73%) — ed aumentandone la qualità per raggiungere la soglia dell'80%, con una quota di riutilizzo non inferiore al 65%
• Migliorare sia la qualità dei rifiuti riciclabili conferiti, sia l'impiantistica di lavorazione delle varie frazioni raccolte.
Considerato lo scenario di esaurimento di volumi disponibili delle discariche, il piano mira a ridurre il conferimento attraverso il miglioramento e il recupero di materia e la valorizzazione energetica attraverso la previsione di nuovi impianti. La futura scelta sulla localizzazione sarà definita in concertazione con il territorio e gli enti locali. L'obiettivo è chiaro e stabilito dalla Direttiva Europea che entro il 2035 impone di limitare lo smaltimento in discarica a non più del 10% dei rifiuti prodotti. Si prevede una revisione dell'ambito di governo della gestione dei rifiuti: la scala provinciale sarà mantenuta per le attività di raccolta e trasporto, mentre la governance impiantistica sarà riorganizzata a livello regionale.
Ulteriori azioni previste:
• Estendere la raccolta porta a porta, garantendo maggiore qualità nella separazione dei materiali
• Implementare sistemi digitali di tracciabilità del percorso dei rifiuti, dalla raccolta al trattamento, con piattaforme trasparenti accessibili ai cittadini e agli enti locali.
• Avviare programmi permanenti di educazione ambientale nelle scuole, con focus sulla riduzione dei rifiuti, il compostaggio domestico e il consumo consapevole. Coinvolgere anche associazioni e quartieri.
• Promuovere il compostaggio domestico e comunitario, soprattutto nelle aree rurali, con incentivi e formazione. Il rifiuto organico può diventare risorsa per l'agricoltura locale.
Più TERRITORIO, Più BORGHI
Le aree interne rappresentano l'anima delle Marche, il cuore identitario di borghi storici, comunità e paesaggi che raccontano una civiltà rurale millenaria, custodiscono un tessuto civico vivo, una forte identità collettiva. Dopo decenni di abbandono, abbiamo scelto fin dall'inizio del nostro mandato di cambiare paradigma: non più territori da gestire, ma una straordinaria opportunità per costruire un nuovo modello di sviluppo regionale.
Al centro di questa strategia c'è il principio dell'equità territoriale: garantire a chi vive nei comuni interni gli stessi servizi, diritti e opportunità di chi abita lungo la costa o nelle città. L'attenzione per le aree interne è stata una costante in tutte le azioni del nostro primo mandato e continueremo in questa direzione. Azioni che hanno riguardato il riequilibrio dei servizi sanitari più vicini ai cittadini, nuovi investimenti di edilizia sanitaria e scolastica, progetti di ampia prospettiva sulle infrastrutture come la Pedemontana delle Marche, supporto all'artigianato e al commercio anche nei piccoli centri, completamento del piano di banda ultra-larga e progetti di borgo digitale diffuso per promuovere l'uso delle tecnologie per la semplificazione e la promozione territoriale.
Accanto alla ricostruzione post-sisma, che ha interessato una parte significativa dell'entroterra, abbiamo messo in campo azioni mirate per rilanciare la socialità, l'economia, il turismo e lo sviluppo delle aree interne, con una progettualità di lungo respiro, una governance multilivello capace di mettere a sistema risorse europee, nazionali e regionali, e una visione che sappia coniugare tradizione e innovazione.
Le aree interne possono rappresentare dei veri e propri laboratori di innovazione, luoghi dove si sperimentano nuovi modelli di sviluppo capaci di generare valore per l'intera regione, dove sperimentare progetti di welfare di comunità, cooperazione intercomunale per i servizi, implementare i servizi grazie alla telemedicina, attivare opportunità per il lavoro da remoto.
Marche, Regione dei Borghi: una strategia, una visione, una rete virtuosa
I borghi delle Marche non sono semplici luoghi: sono comunità, storie, paesaggi, sono la culla più profonda della nostra identità. Per troppo tempo in passato considerati periferici, in questi anni sono tornati al centro della visione politica regionale.
Non con interventi episodici o assistenzialisti, ma con una strategia strutturata, ambiziosa e concreta, a cui sono stati destinati finora oltre 110 milioni di euro.
Abbiamo scelto di credere nel potenziale dei borghi, che rappresentano il 90% del territorio marchigiano, ma anche nei borghi incastonati nelle città più grandi.
Con la Legge per riqualificazione e valorizzazione dei Borghi marchigiani abbiamo dato loro un riconoscimento formale, ma soprattutto abbiamo costruito strumenti capaci di generare sviluppo. Il piano di rilancio non si è limitato a conservare: ha attivato energie, ha messo in rete amministrazioni e imprese, ha stimolato progettualità condivise.
II Bando Borgo Accogliente, a cui abbiamo destinato 30 milioni, ha dimostrato che quando si offre una visione chiara e risorse adeguate, il territorio risponde. Decine di progetti hanno preso forma, coinvolgendo tantissimi comuni e altrettante imprese. Non si è trattato solo di riqualificare spazi, ma di riattivare economie locali, creare lavoro, attrarre giovani, investire in innovazione e cultura, creare virtuose partnership pubblico-private.
La più ampia parte della strategia ha tuttavia riguardato le imprese ricadenti nei borghi, 80 milioni di euro. Queste opportunità hanno già generato risultati tangibili: nuove imprese, botteghe artigiane, incubatori, progetti audiovisivi, borse lavoro e ricerca. Ma soprattutto ha restituito ai borghi una prospettiva. Non più luoghi da cui si parte, ma luoghi in cui si può tornare, restare, costruire.
E così facendo i borghi sono divenuti già oggi luoghi dalla forte vocazione turistica, dove aumentano le presenze in tutte le stagioni, che sanno regalare al visitatore esperienze profonde, uniche e indimenticabili.
Nel prossimo mandato vogliamo consolidare questo modello, estenderlo, renderlo permanente e strutturale. I borghi saranno protagonisti della riscoperta del territorio, della rigenerazione urbana, della rinascita demografica. Perché il futuro delle Marche si costruisce anche e soprattutto partendo dai suoi luoghi più autentici.
Marche, Terra del Benessere
La legge Marche Terra del Benessere, approvata nel corso di questo mandato, rappresenta una svolta culturale e di strategia politica. Si basa su un approccio multidisciplinare e trasversale, con il quale il concetto di benessere viene declinato a 360 gradi: alimentazione e prodotti di qualità, turismo, cultura, istruzione, welfare, filiere agroalimentari, ma anche formazione, lavoro, industria, salute, ambiente, sport.
Assumendo sani stili di vita, si può contribuire al benessere e allo sviluppo del territorio
Le Marche, notoriamente una regione dall'alta aspettativa di vita e con una spiccata biodiversità e propensione al biologico, possono rappresentare sempre di più questo approccio integrato e trasversale, un territorio caratterizzato dalla cura dell'ospitalità, della persona, del lavoro, dell'ambiente.
Con questa strategia, le Marche si candidano a diventare un laboratorio nazionale di innovazione, promuovendo stili di vita sani, prevenzione diffusa, medicina integrata, tutela ambientale e valorizzazione del territorio come spazio di cura. Nel prossimo mandato, ci impegniamo a dare piena attuazione a questa legge, coinvolgendo enti locali, scuole, associazioni e imprese in un progetto condiviso che metta al centro il benessere delle persone e delle comunità.
Più TURISMO, Più CULTURA, Più SPORT
Turismo, le Marche una destinazione di qualità
Il settore turistico rappresenta un pilastro fondamentale per l'economia regionale: un comparto vitale, con ampi margini di crescita e grandi potenzialità in termini di sviluppo e occupazione. Il nostro obiettivo è valorizzare appieno queste risorse, consapevoli che la ricchezza e la varietà dell'offerta marchigiana possono rendere la nostra regione un punto di riferimento nel panorama nazionale ed europeo.
Abbiamo investito nella promozione della destinazione Marche, attraverso una strategia coerente e strutturata, che ha posto la bellezza, la cultura e l'identità locale al centro di un nuovo posizionamento competitivo, sia a livello nazionale che internazionale.
La nostra strategia ha integrato destination marketing e destination management, rafforzando la promozione della destinazione a partire dalla sua organizzazione interna. Abbiamo generato valore e sinergie attraverso il brand "Let's Marche", Testimonial di rilievo e campagne multicanale realizzate con l'Agenzia per il Turismo e l'internazionalizzazione.
Già nel 2022, con l'avvio delle prime campagne di promozione e della nuova strategia integrata, i risultati del turismo nelle Marche hanno superato i livelli pre-pandemia e l'anno target del 2019, segnando un record assoluto di arrivi e presenze, migliorato ulteriormente nel 2023 e nel 2024. In quest'ultimo anno, rispetto al 2019, il turismo ha registrato un +13%, con un +28% di turisti stranieri. Anche il primo semestre del 2025 ha confermato il trend positivo, con un ulteriore +2% rispetto all'anno precedente.
Il crescente interesse da parte dei turisti stranieri si riflette anche nel mercato immobiliare, con un aumento degli investimenti da parte di chi dall'estero sceglie le Marche come luogo in cui vivere, lavorare o fare impresa. In questo quadro, lo sviluppo infrastrutturale assume un ruolo strategico: l'accessibilità è infatti uno dei fattori chiave per il successo di una destinazione turistica.
La nostra ambizione è trasformare le Marche sempre di più in una destinazione di eccellenza che sappia unire crescita economica, sviluppo sociale e identità culturale. Possiamo farlo con una visione chiara e una programmazione integrata tra territori, operatori, istituzioni e principali stakeholder. Perché il turismo è una vera risorsa che va messa a sistema per generare benefici concreti e duraturi per le comunità locali.
Consapevoli del fatto che in passato le Marche hanno sofferto di un isolamento infrastrutturale che ne ha limitato la piena valorizzazione, soprattutto nei confronti dei flussi turistici internazionali, abbiamo messo al centro della nostra azione politica il rilancio dell'Aeroporto di Ancona-Falconara come snodo strategico di connessione e di attrattività territoriale. Una priorità assoluta sulla quale vogliamo continuare ad investire, favorendo ad esempio l'integrazione dei servizi di mobilità del trasporto pubblico e privato che rendano fruibili località meno collegate e promuovendo progettualità di rete tra enti locali come ad esempio il trasporto a chiamata nelle aree interne.
Abbiamo avviato un percorso virtuoso anche in collaborazione con il Ministero del Turismo, il Ministero degli Affari Esteri, l'ENIT, le Ambasciate italiane, gli Istituti di Cultura e le Camere di Commercio italiane all'estero. Queste partnership hanno dato vita a progetti congiunti, mostre, roadshow e scambi tra territori, che intendiamo rafforzare attraverso l’implementazione della piattaforma digitale per la promozione internazionale e il coinvolgimento attivo delle comunità marchigiane nel mondo. Vogliamo attivare ambasciatori locali del brand Marche e valorizzare il "Turismo delle Radici", favorendo il ritorno affettivo, turistico ed economico nella terra d'origine.
Abbiamo investito nel miglioramento della ricettività con un bando dedicato, volto a potenziare l'accoglienza e le strutture alberghiere, che entrerà nella piena operatività durante il prossimo mandato. Allo stesso modo vogliamo dedicare una misura specifica anche a campeggi e villaggi, settori fondamentali per l'offerta turistica regionale.
Crediamo fortemente nel potenziale dei territori e per questo abbiamo promosso e approvato una legge regionale che riconosce e valorizza le associazioni Pro Loco delle Marche, che disciplina le attività delle oltre duecento associazioni marchigiane, organismi di promozione turistica e valorizzazione delle potenzialità naturalistiche, culturali, sociali e gastronomiche, custodi delle tradizioni locali e sostegni al tessuto sociale e alla comunità. Continueremo a sostenere le Pro Loco anche in collaborazione con gli enti locali, i progetti di promozione, accoglienza e vitalità.
Promozione turistica integrata per un racconto autentico delle Marche
La promozione turistica delle Marche deve basarsi su una strategia integrata, capace di combinare strumenti digitali e tradizionali per ampliare i target e attrarre nuovi flussi turistici.
La sfida dei prossimi anni sarà consolidare brand già presenti sul territorio e svilupparne di nuovi, capaci di raccontare le varie anime delie Marche. Rafforzare il racconto delle Marche come una regione da vivere: il turismo esperienziale rappresentare il cuore del viaggio.
Lo faremo attraverso nuove campagne mirate e multicanale, coinvolgendo travel blogger e content creator digitali per raccontare il territorio in modo autentico e per tutto l'anno, in una strategia rivolta sia al mercato nazionale che internazionale, puntando su storytelling di comunità, comunicazione emozionale, targetizzazione intelligente e marketing relazionale.
Adotteremo strategie SEO e internazionalizzazione dei contenuti: ottimizzazione della presenza online delle Marche sui motori di ricerca e nei principali portali turistici globali.
Ci concentreremo anche sulla partecipazione a fiere di settore, attività B2B e B2C, azioni di co-marketing e networking con gli operatori del settore - operatori incoming e tour operator - e rafforzamento della presenza sui mercati esteri anche mediante campagne mirate.
Abbiamo avviato e vogliamo implementare un progetto di digitalizzazione del patrimonio turistico regionale, con l'obiettivo di creare gemelli digitali fruibili a tutti gratuitamente. Questi strumenti, utilizzabili anche con visori in fiere ed eventi internazionali, permetteranno di ampliare la promozione del territorio e migliorare l'accessibilità turistica.
La tecnologia, in questo senso, diventa alleata nel superare barriere e rendere le Marche una destinazione sempre più inclusiva e innovativa.
Un'offerta diversificata per tutto l'anno: più turismi di qualità delie Marche
Il turismo delle Marche non può e non deve essere più confinato a una dimensione stagionale.
In questi anni abbiamo lavorato per potenziare la destagionalizzazione: la nostra regione ha tutte le carte in regola per proporsi come destinazione turistica a ciclo continuo, capace di attrarre visitatori durante l'intero arco dell'anno, tante sono le opportunità in grado dì intercettare ogni segmento di clientela.
Rafforzeremo la collaborazione tra i comuni costieri e quelli dell'entroterra, in modo da costruire percorsi integrati che uniscano mare, cultura, natura e tradizioni.
Non solo turismo balneare, dunque: abbiamo rafforzato l'offerta culturale, sostenendo festival, rassegne, stagioni teatrali, esposizioni e itinerari tematici che valorizzano borghi, musei, città d'arte e luoghi della storia. Potenzieremo le strategie per affermare le Marche ancora di più come destinazione di turismo culturale anche nei periodi non estivi, con eventi distribuiti nei territori e un crescente interesse da parte di viaggiatori nazionali e internazionali.
Abbiamo investito in un massiccio piano di rilancio dei borghi marchigiani, per innescare meccanismi di cooperazione tra territori e partnership pubblico-privato. Vogliamo continuare su questa strada: i borghi rappresentano la vera unicità dell'esperienza turistica marchigiana. Investire nel rilancio, nella creazione di alberghi diffusi significa potenziare la destagionalizzazione, aumentare i posti letto e le opportunità occupazionali e di economia locale.
Per quanto riguarda la natura e il turismo outdoor, la Regione ha investito su parchi naturali, riserve, aree protette e sentieristica, realizzando nuove ciclovie, valorizzando cammini spirituali e percorsi escursionistici. In particolare, la valorizzazione della Via Lauretana, il Cammino dei Cappuccini, il Cammino Francescano della Marca, il Grande Anello dei Monti Ascolani, il Cammino dei Forti.
Il turismo religioso è stato oggetto di un'azione di rilancio coerente e qualificata, anche in virtù della ricorrenza giubilare. Si è lavorato ad un corposo programma di iniziative in stretta collaborazione con la Conferenza Episcopale Marchigiana, che vede le Marche protagoniste di una proposta organica, condivisa e articolata con l'obiettivo di valorizzare i luoghi della fede, centri di spiritualità, a partire da Loreto, e il grande patrimonio artistico, storico e culturale.
Grande impulso è stato dato anche al turismo enogastronomico, con l'approvazione di specifiche leggi per l'Agriturismo, l'Enoturismo e l'Oleoturismo, la promozione delle Strade del Vino e dell'olio, dei prodotti DOP e IGP, dei mercati contadini, dei presìdi Slow Food. Tramite delle misure specifiche, abbiamo valorizzato il nutrito bagaglio delle ricette tipiche e tradizionali attraverso la collaborazione dei ristoranti marchigiani, veri testimonial dell'autenticità a tavola.
Abbiamo sostenuto inoltre la crescita del turismo scolastico, sportivo e congressuale, incentivando la realizzazione di eventi, campus, ritiri e conferenze che potessero generare flussi anche nei periodi di bassa stagione, favorendo una migliore distribuzione dei visitatori nel tempo e nello spazio.
Il turismo balneare continua a rappresentare una componente importante dell'offerta marchigiana, che riesce a migliorarsi anno dopo anno.
Sono aumentate a 20 le spiagge premiate con l'assegnazione della Bandiera Blu, l'attenzione alla sostenibilità, l'accessibilità e i servizi rinnovati grazie all'impegno delle amministrazioni locali. Questo fa delle Marche la Regione italiana con più vessilli in rapporto ai chilometri di costa.
Certificazioni che vogliamo continuare a sostenere e valorizzare. Altrettanto importanti sono infatti quelle relative ai borghi. Le Marche vantano 30 Borghi Bandiere Arancioni, riconoscimento del Touring Club Italiano, e 32Borghi più Belli d'Italia, oltre a numerose Bandiere Lilla, per le località accessibili premiate per il loro impegno concreto nell'offrire un'esperienza di viaggio inclusiva e senza barriere, e Bandiere Verdi, un distintivo di eccellenza, assegnato alle località marine italiane che soddisfano rigorosi standard di qualità per accogliere le famiglie con bambini.
Nel prossimo quinquennio, vogliamo portare a compimento questa diversificazione, strutturando un calendario regionale degli eventi e delle esperienze coordinato, integrato e orientato ai diversi target di viaggiatori, già avviato con l'aggiornamento del portale regionale dedicato al turismo.
Continueremo a investire in progetti di Turismo Accessibile, coniugando accessibilità universale, sostenibilità ambientale e innovazione sociale, per sviluppare soluzioni inclusive nell'ospitalità. Introdurremo un bollino regionale per le strutture e le destinazioni accessibili e sostenibili, in collaborazione con reti nazionali e internazionali, per valorizzare le eccellenze e orientare le scelte dei turisti sensibili a questi valori.
Infine, realizzeremo un Portale regionale dedicato al Turismo Accessibile e Inclusivo, che raccoglierà tutte le informazioni utili su percorsi, strutture, servizi e iniziative rivolte a persone con disabilità, anziani, famiglie numerose, persone fragili e studenti con bisogni educativi speciali.
Le Marche vogliono essere una Regione che accoglie tutto l'anno, valorizza ogni angolo del territorio e costruisce un turismo inclusivo, sostenibile e autentico.
Sostegno agli operatori e formazione del personale per un turismo di qualità
Attivazione di programmi formativi dedicati agli operatori del settore, con focus su aspetti gestionali (strategie di vendita, sistemi di prenotazione, revenue management), promozionali (utilizzo professionale dei social media, campagne di comunicazione mirate) e sull'accoglienza
Formazione mirata in particolare al turismo accessibile.
Definizione di una normativa chiara e omogenea per la gestione degli appartamenti turistici e delle strutture extra-alberghiere, al fine di garantire standard qualitativi condivisi e uniformi su tutto il territorio.
Patto Marche Turismo: una qovernance partecipata per il futuro del settore
In questi anni abbiamo compreso quanto sia fondamentale il gioco di squadra per lo sviluppo turistico delle Marche. Superare la storica frammentazione delle politiche significa costruire alleanze stabili tra istituzioni, territori e soggetti privati, capaci di generare valore condiviso. Abbiamo già avviato sperimentazioni significative: reti tra Comuni, convenzioni tra enti pubblici e DMO regionali, tavoli di confronto con associazioni di categoria, consorzi di operatori e enti del Terzo Settore, accompagnati da investimenti mirati per rafforzare l'organizzazione del prodotto turistico.
Oggi sentiamo la necessità di consolidare questo approccio con un modello stabile di governance partecipata, capace di definire obiettivi in modo sinergico e coordinato, anticipando le trasformazioni di un mercato turistico in continua evoluzione. Per questo proponiamo l'istituzione del "Patto Marche Turismo", un accordo multilivello che coinvolga Regione, Province, Comuni, DMO, Camera di Commercio, Università, Associazioni di Categoria e Operatori del settore.
Il Patto sarà lo strumento per garantire coerenza tra promozione e offerta locale, migliorare la qualità e l'accessibilità dei servizi, adottare standard comuni su sostenibilità, accoglienza e digitalizzazione, promuovere la formazione continua degli operatori, coordinare i piani urbanistici, culturali e turistici, e valorizzare le reti tematiche intercomunali come ciclovie, cammini, borghi e parchi.
L'attrattività di una regione si misura anche nella capacità di essere scelta, non solo visitata. Le Marche stanno attirando sempre più lavoratori, famiglie giovani, creativi e professionisti in cerca di qualità della vita, relazioni umane e ambienti stimolanti. Vogliamo intercettare questa domanda con strumenti concreti, promuovendo piani di marketing territoriale e progetti in sinergia con università e incubatori d'impresa, per favorire un reinsediamento strutturale e duraturo.
Parallelamente a questo, intendiamo potenziare uno strumento strategico come l'Osservatorio del turismo, con il coinvolgimento di università, associazioni di categoria ed esperti, monitorare, analizzare e orientare le politiche turistiche sulla base di dati concreti e valutazioni multidisciplinari.
L'osservatorio consente di misurare in modo sistematico gli effetti delle politiche turistiche sul PIL regionale, sull'occupazione, sugli investimenti e sulla distribuzione dei flussi turistici. I dati raccolti e analizzati offrono una base solida per orientare le scelte strategiche, migliorare l'efficacia degli interventi e ottimizzare le risorse pubbliche.
Cultura, identità: la pluralità delle Marche
La cultura è l'anima delle Marche. Dai borghi medievali alle città d'arte, dalle tradizioni popolari alle eccellenze musicali e teatrali, la nostra regione custodisce un patrimonio straordinario che merita di essere valorizzato, vissuto e proiettato verso il futuro. Il nostro impegno fin dall'inizio del nostro mandato è stato quello di valorizzare la cultura come motore di sviluppo e coesione sociale e innovazione.
In questi anni, la nostra Regione ha saputo riscoprire la forza del proprio patrimonio diffuso, immateriale e materiale, trasformandolo in un volano per l'identità collettiva e per il rilancio delle comunità locali.
La candidatura del Sistema dei teatri storici condominiali all'italiana delle Marche a Patrimonio mondiale dell'Unesco rappresenta un percorso virtuoso, un riconoscimento del patrimonio storico-culturale - le Marche sono infatti il territorio con la più alta densità di teatri al mondo - della qualità della strategia e della visione di valorizzazione delle eccellenze culturali portata avanti dalla nostra amministrazione regionale.
Un importante riconoscimento è stato quello che ha visto Pesaro come Capitale italiana della Cultura 2024. Un progetto che ha saputo coniugare la tradizione con l'innovazione e coinvolgere un intero territorio in una staffetta culturale e promozionale. La Regione lo ha sostenuto convintamente, così come sostenne anche la candidatura di Ascoli Piceno e sosterrà quella di Ancona.
Abbiamo lavorato anche per rafforzare la digitalizzazione e semplificare le procedure attraverso il lancio del Bando Unico della Cultura, uno strumento che riunisce tutte le misure in un'unica piattaforma digitale, facilitando l'accesso a contributi da parte di enti pubblici, associazioni, operatori culturali e creativi.
Oltre al Festival dei Borghi MArCHESTORIE, abbiamo promosso e continueremo a attivare misure per eventi espositivi e istituzioni culturali di rilievo regionale, progetti di arte contemporanea, premi, rassegne e festival multidisciplinari, archivi storici comunali, pubblicazioni di interesse regionale, progetti di spettacolo dal vivo. Vogliamo rafforzarlo estendendo le misure a nuovi ambiti.
Abbiamo investito anche in una progettualità innovativa a livello nazionale: i Direttori di Rete. Specifiche figure professionali altamente specializzate per la gestione integrata di musei, istituti e dei luoghi della cultura, fondamentali per mettere a sistema e promuovere il patrimonio diffuso, in particolare nei Comuni più piccoli e nell'entroterra.
Negli ultimi anni, la Regione ha compiuto passi significativi nella valorizzazione del patrimonio culturale. Ora vogliamo fare di più. Con queste azioni, vogliamo che la cultura nelle Marche sia energia viva, strumento di coesione e opportunità di lavoro.
Identità marchigiana: una narrazione da condividere
La pluralità costituisce il tratto distintivo della nostra regione, l'unica che si declina ancora "al plurale" e che esprime la sua autenticità proprio nella molteplicità identitaria. Un mosaico che, se ulteriormente valorizzato e messo a sistema, può diventare una grande forza culturale e civica. Abbiamo perciò avviato un lavoro di riscoperta e valorizzazione delle culture locali, delle microstorie, delle tradizioni, delle rievocazioni storiche, dei dialetti e dei patrimoni immateriali.
Lavoreremo, nei prossimi anni, ad un archivio digitale delle culture marchigiane, che raccolga storie orali, documenti, fotografie, suoni e canti popolari, per costruire una memoria collettiva accessibile, la creazione di residenze culturali nei borghi e nei comuni delle aree interne, con l'obiettivo di esplorare e raccontare le specificità locali.
Continueremo a lavorare sinergicamente con enti locali, operatori e stakeholder per accompagnare la progettazione culturale con strumenti in grado di connettere il mondo della cultura con quello dell'istruzione, della sanità, del welfare, del turismo, delle politiche giovanili.
La cultura, nelle sue molteplici forme, è anche cura. Le evidenze scientifiche confermano ciò che molte comunità già sperimentano nella pratica: partecipare ad attività culturali, fruire di arte, musica, teatro, lettura, contribuisce a migliorare la qualità della vita, in molte delle sue sfaccettature. Promuoveremo progetti di integrazione culturale nei percorsi di cura e residenzialità.
Musei, teatri, archivi, biblioteche: presìdi vivi del territorio e di inclusione sociale
La Regione Marche ha investito nella cultura come leva di coesione, rigenerazione e sviluppo, puntando sulla riqualificazione di musei, teatri, biblioteche e archivi. Ha rafforzato l'accessibilità, l'innovazione e la messa in rete dei luoghi della cultura, sostenendo molteplici iniziative espositive e di valorizzazione di personaggi illustri marchigiani.
Abbiamo investito nella tutela e valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale, iniziativa finalizzata alla realizzazione di interventi per il risanamento conservativo e recupero funzionale di insediamenti agricoli, edifici, manufatti e fabbricati rurali storici ed elementi tipici dell'architettura e del paesaggio rurale, correlati ad iniziative per l'allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi sociali, ambientali turistici, per l'educazione ambientale e la conoscenza del territorio, anche connessi al profilo multifunzionale delle aziende agricole. Abbiamo investito nella catalogazione dei parchi e giardini storici e nell'istituzione di una rete di ville e dimore storiche, parchi e giardini.
È stata prevista una specifica azione, che porteremo avanti nel prossimo mandato, per interventi per la riduzione del rischio sismico, l'efficientamento energetico, la riqualificazione e rifunzionalizzazione degli istituti e luoghi della cultura di proprietà pubblica, come musei, biblioteche, archivi, teatri storici, edifici di interesse storico culturale aperti o da aprire al pubblico, anche con la finalità di mappare i beni culturali a livello strutturale in modo tale da poter integrare e completare gli interventi con altri strumenti di programmazione e finanziamento.
Imprese culturali e creative: una nuova economia
Le imprese culturali e creative rappresentano un motore ricco di potenzialità. Il nostro impegno, in questi anni, è stato orientato a sostenere questo comparto come parte integrante dell'economia regionale: un'economia fondata sulla conoscenza, sulla bellezza, sull'innovazione e sulla capacità di generare valore attraverso l'espressione culturale.
La cultura, intesa come creatività e saper fare, nelle Marche si intreccia con l'artigianato, l'artigianato artistico e le eccellenze manifatturiere che hanno reso la nostra regione riconoscibile nel mondo.
Vogliamo continuare ad investire per la creazione di distretti culturali e distretti produttivi manifatturieri capaci di dialogare tra loro, valorizzando le tante eccellenze marchigiane. Una visione che segna una novità rispetto alle politiche culturali tradizionali e che pone la nostra regione come modello innovativo di integrazione tra cultura, imprese e sviluppo.
Abbiamo proposto e intendiamo continuare a incentivare azioni rivolte alle imprese culturali e creative per lo sviluppo di prodotti e servizi culturali innovativi finalizzati all'impresa, progetti di sviluppo e innovazione organizzativa, azioni a favore delle imprese che hanno continuato a sostenere in modo sinergico la domanda e l'offerta di servizi da parte delle imprese culturali e creative in connessione con il manifatturiero tradizionale e il turismo, con la finalità
di sviluppare e comunicare prodotti e servizi grazie ai contenuti e alla professionalità della cultura e della creatività per veicolare al meglio i valori e i caratteri identitari del territorio marchigiano.
Per questo, la Regione sosterrà ancora di più un approccio trasversale, in cui la cultura e la creatività siano coadiuvate anche nelle politiche di sviluppo, turistiche, formative, ambientali e sociali e nella formazione. Promuoveremo l'innovazione digitale nel settore culturale, anche attraverso sperimentazioni in realtà aumentata, intelligenza artificiale, archivi e contenuti in cloud.
Marche, un palcoscenico a cielo aperto
La Fondazione Marche Cultura è lo strumento con cui la Regione valorizza e promuove la ricchezza culturale del nostro territorio. Un lavoro che unisce identità e innovazione, con progetti che spaziano dal catalogo digitale dei beni culturali ai musei e luoghi della cultura, accompagna istituzioni, comuni e operatori culturali in un percorso di crescita condivisa, favorendo reti, sinergie e progettualità che valorizzano le specificità locali.
Attraverso Marche Film Commission, negli ultimi tre anni è stato completato un piano di investimenti destinato dall'amministrazione regionale per 16 milioni di euro a sostegno dell'audiovisivo, sostenendo 66 produzioni tra film, serie, documentari, spot e format destinati al cinema, alla TV e alle principali piattaforme streaming. Opere di rilievo nazionale e internazionale che generano lavoro e un indotto economico sul territorio tre volte superiore all'investimento.
Un impegno che dimostra come la cultura, quando è sostenuta e resa accessibile, diventa un'importante leva di crescita per i cittadini e i territori e che vogliamo portare avanti per rendere le Marche sempre di più un palcoscenico a cielo aperto.
Sport: salute, comunità e sviluppo
Lo sport è strumento di coesione, prevenzione e valorizzazione territoriale e turistica, è un linguaggio universale che unisce generazioni, territori e culture. Nella nostra visione per le Marche, lo sport è un pilastro strategico. Per il benessere e la prevenzione, per l'inclusione, per la crescita educativa e lo sviluppo economico. Vogliamo continuare ad investire nello sport, anche come volano di coesione sociale e promozione territoriale, e nelle strutture sportive.
Obiettivi principali:
• Aggiornare la normativa regionale di settore
• Promuovere l'accesso allo sport per tutti, senza barriere economiche, sociali o territoriali
• Valorizzare lo sport come strumento educativo e di prevenzione sanitaria
• Sostenere lo sport di base, le associazioni e le società dilettantistiche
• Riqualificare e ampliare l'impiantistica sportiva regionale
• Favorire l'organizzazione di eventi sportivi come volano turistico e culturale
Impianti sportivi: qualità, accessibilità e sostenibilità
La Regione Marche deve dotarsi di una rete capillare di impianti sportivi moderni, sicuri e accessibili.
Prevediamo:
• Un Piano regionale per l'impiantistica sportiva, con fondi dedicati alla riqualificazione di palestre scolastiche, campi comunali, piscine e palazzetti
• Incentivi per la transizione energetica degli impianti, con installazione di pannelli fotovoltaici, sistemi di recupero idrico e materiali sostenibili
• Priorità alle aree interne e ai piccoli comuni, dove lo sport è spesso l'unico presidio sociale attivo
Sport per tutti: inclusione e benessere
Lo sport deve essere un diritto, non un privilegio. Per questo proponiamo:
• Voucher sportivi regionali per famiglie con minori, persone con disabilità e anziani
• Sostegno alle associazioni sportive di base, con semplificazione burocratica e accesso facilitato ai contributi
• Promozione dello sport inclusivo, con progetti dedicati all'attività motoria per persone con disabilità, disturbi cognitivi o fragilità sociali.
Più FUTURO
I NOSTRI GIOVANI
Le giovani generazioni sono il nostro presente e il nostro futuro. Non rappresentano un capitolo del nostro programma elettorale, ma il principale obiettivo di tutte le politiche che un'amministrazione regionale deve mettere in campo. Lo sviluppo economico, maggiori collegamenti e infrastrutture adeguate, servizi sanitari all'avanguardia, opportunità di formazione e lavoro, un territorio più sicuro e dall'alta qualità della vita. Il nostro lavoro quotidiano si proietta sui giovani, che devono essere sempre più protagonisti delle scelte. Vogliamo costruire una regione di cui possano essere orgogliosi e dove possono restare a vivere e lavorare.
Il diritto dì restare nel proprio territorio
Ogni giovane deve poter scegliere di costruire il proprio futuro nella terra in cui è nato. Per garantire questo diritto, proponiamo interventi integrati che coinvolgano settori strategici come istruzione, lavoro, cultura, digitale e welfare. Vogliamo rendere le Marche una regione dove restare sia una scelta naturale e tornare una possibilità concreta per chi ha cercato altrove nuove opportunità.
La sfida demografica: restare, tornare, costruire
L'inverno demografico non è solo una questione di numeri. Troppi giovani considerano normale dover lasciare le Marche per costruire altrove il proprio futuro. Questo ha generato desertificazione sociale ed economica. Per invertire la rotta, abbiamo adottato politiche che incentivano l'imprenditorialità, la residenzialità nei borghi, la formazione orientata al lavoro e la cultura partecipata.
Vogliamo facilitare l'acquisto della prima casa da parte dei giovani under 35, promuovendo l'emanazione di specifici bandi che prevedano la concessione di garanzie pubbliche e contributi in conto interessi
Diritto allo studio, diritto al futuro
Investire nella formazione significa investire nel capitale umano. Abbiamo ampliato le borse di studio regionali e i dottorati innovativi, finanziato master e specializzazione post-università, potenziato le residenze universitarie e promosso l'offerta formativa, sostenuto interventi di contrasto alla dispersione scolastica con particolare attenzione ai fenomeni di cyberbullismo.
Intendiamo creare residenze universitarie diffuse, recuperando immobili pubblici inutilizzati. Sosterremo un "Erasmus regionale" per esperienze formative fuori regione o all'estero, con percorsi di rientro. Rafforzeremo il collegamento tra formazione e lavoro, favorendo stage, tirocini e co-progettazione tra università e imprese.
Scuola, ITS, alta formazione: un sistema integrato
Vogliamo avviare l'orientamento precoce già nella scuola secondaria di primo grado, con una piattaforma digitale regionale che offra simulazioni, test attitudinali e contatti diretti con enti formativi e aziende. Rafforzeremo la rete degli ITS e promuoveremo poli di eccellenza nei settori strategici: digitale, energia, sanità, mobilità sostenibile, manifattura evoluta, turismo e cultura. Investiremo nella digitalizzazione delle scuole e nei percorsi di alta formazione post-laurea.
Promuoveremo l'emanazione di specifici bandi che prevedano l'erogazione di un contributo alle imprese che assumono giovani laureati e professionisti altamente qualificati.
Occupazione giovanile: lavoro buono, non precario
Istituiremo un Fondo Regionale per l'occupazione Giovanile di Qualità, con incentivi alle imprese che assumono giovani under 35 con contratti stabili e percorsi di crescita. Creeremo Sportelli "Lavoro Giovane" in ogni territorio, in collaborazione con enti locali e scuole. Rafforzeremo la formazione duale e l'alternanza scuola-lavoro. Per i NEET, costruiremo percorsi individuali con formazione, supporto psicologico e tutoraggio, puntando all'inserimento entro sei mesi. Promuoveremo una cultura del lavoro dignitoso, contrastando sfruttamento e lavoro nero.
Start-up e imprenditorialità giovanile
Vogliamo fare delle Marche una "Start-up Region", capace di attrarre e moltiplicare il talento imprenditoriale giovanile. Attiveremo un Hub Regionale per le Idee d'impresa Giovanile, con sportelli in ogni provincia e servizi integrati. Lanceremo un fondo regionale per il microcredito under 35, con procedure snelle e garanzie pubbliche. Creeremo uno sportello unico digitale per le imprese giovanili. Rafforzeremo l'ecosistema dell'innovazione con progetti scolastici, hackathon, summer school e premi per le migliori idee nate nei campus.
Prevenzione del disagio giovanile e benessere digitale
La crescente presenza di gruppi giovanili coinvolti in microcriminalità e cyberbullismo è il sintomo di un malessere profondo. Siamo pronti ad intervenire con azioni mirate: educazione digitale nelle scuole per un uso responsabile delle tecnologie, collaborazione tra scuole, forze dell'ordine e famiglie per prevenire devianze, iniziative di inclusione e aggregazione giovanile per contrastare l'isolamento, punti di ascolto psicologico nelle scuole e nei centri giovanili.
Sosterremo progetti educativi contro il bullismo e le sue forme digitali, promuovendo il benessere digitale e comportamenti pro-sociali.
Cultura, sport, cittadinanza attiva
Cultura, sport e cittadinanza attiva sono fondamentali per costruire identità, appartenenza e coesione. Vogliamo creare Centri di creatività e innovazione sociale, in collaborazione con Comuni, scuole, università e Terzo Settore. Lo sport sarà valorizzato come pratica educativa e inclusiva, con investimenti negli impianti scolastici e comunali, sostegno alle società dilettantistiche e progetti accessibili per tutti. La cittadinanza attiva sarà promossa attraverso il Forum Regionale dei Giovani, percorsi di bilancio partecipativo, volontariato, servizio civile e cittadinanza europea.
Politiche per il ritorno
Vogliamo dire a tutti i giovani marchigiani che vivono fuori: «Qui c'è posto per voi». Attiveremo il bando "Marche Terra di Ritorno", con contributi per chi rientra avviando attività professionali, culturali o imprenditoriali. Prevediamo bonus di insediamento nelle aree interne, percorsi di reinserimento lavorativo, una rete digitale dei marchigiani nel mondo e la giornata regionale del Ritorno.
Giovani e aree interne: restare è una scelta
Abbiamo investito nel rilancio dei borghi e in opportunità per le imprese che vi hanno sede. Vogliamo continuare a farlo, estendendo i contributi per la creazione d'impresa e semplificando l'accesso ai bandi in particolare per under 35. Investiremo nella connessione digitale, nel lavoro agile e nel coworking.
Un Patto Trasversale per le Politiche Giovanili
Vogliamo fare della partecipazione giovanile un principio vincolante dell'azione regionale. Il Forum Regionale dei Giovani sarà un organismo consultivo permanente, affiancato da percorsi di bilancio partecipativo, programmi di volontariato e servizio civile, e un laboratorio per la democrazia giovanile. Una campagna regionale di comunicazione positiva contrasterà stereotipi e darà voce ai giovani come narratori del cambiamento.