Resoconto della seduta n.70 del 17/05/2022
SEDUTA N. 70 DEL 17 MAGGIO 2022

La seduta inizia alle ore 10,50

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la seduta n. 70 del 17 maggio 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 69 del 10 maggio 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento Interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.

Proposta di legge n. 87 (testo base)
ad iniziativa dei Consiglieri Ausili, Bilò, Baiocchi, Assenti, Borroni, Ciccioli, Leonardi, Putzu, Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Serfilippi, Rossi, Marcozzi, Pasqui, Latini
“Interventi a sostegno delle vittime del dovere”

Proposta di legge n. 86
ad iniziativa del Consigliere Latini
“Individuazione del Comune di Staffolo come riferimento regionale per la memoria delle vittime del terrorismo”

Proposta di legge n. 88
ad iniziativa delle Consigliere Ruggeri, Lupini
“Interventi a favore degli eredi di appartenenti alle forze dell’ordine, alle forze armate, ai vigili del fuoco e alle forze di polizia municipale caduti nell’adempimento del proprio dovere”
(abbinate)

Nuova titolazione: “Interventi a sostegno delle vittime del dovere e individuazione del Comune di Staffolo come riferimento regionale per la memoria
delle vittime del terrorismo”.

(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 87 dei Consiglieri Ausili, Bilò, Baiocchi, Assenti, Borroni, Ciccioli, Leonardi, Putzu, Antonini, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Serfilippi, Rossi, Marcozzi, Pasqui, Latini, la proposta di legge n. 86 del Consigliere Latini e la proposta di legge n. 88 delle Consigliere Ruggeri, Lupini, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.

Nicola BAIOCCHI. Grazie, Presidente. Per me è un onore essere relatore di questa proposta di legge unificata perché frutto di tre proposte di legge: la prima presentata dal Consigliere Ausili di Fratelli d’Italia, la seconda dalla Consigliera Ruggeri e la terza dal Presidente Latini.
E’ un onore perché va ad inquadrarsi all’interno dei principi ispiratori della nostra Nazione e della stessa nostra Regione, principi di libertà, di democrazia, di legalità, principi che vengono mantenuti e conservati grazie al contrasto alla criminalità delle forze di polizia e delle forze armate.
Intraprendere una carriera all’interno dei corpi armati non è una scelta professionale, ma è una vera e propria scelta di vita giurando fedeltà alla Nazione, anteponendo la protezione della vita degli altri alla propria.
Oltre 6.000 sono i caduti dal 1961 ad oggi nel corso dell’adempimento del dovere, tantissime altre persone sono rimaste inferme ed invalide in modo permanente, con le loro vite e quelle dei loro familiari sconvolte. Queste sono le vittime del dovere.
Chi sono i beneficiari di questa legge lo stabilisce l’articolo 1 della legge 266 del 2005 al comma 563 e 564. Le misure previste sono l’esenzione per le prestazioni sanitarie e farmaceutiche, le borse di studio per gli anni di scuola primaria e secondaria e i corsi universitari.
All’interno della legge c’è un’impostazione fondamentale, inserita dalla proposta di legge del Presidente Latini, che è l’introduzione della Giornata regionale delle vittime del terrorismo, che è stata celebrata pochi giorni fa, il 9 maggio. Una ricorrenza importantissima per la nostra Nazione perché ricorre l’anniversario del ritrovamento del cadavere del Presidente Aldo Moro, in Via Gaetani, una data che ha uno scopo ed un ricordo indelebile per la nostra Repubblica, anche perché è la stessa data della morte del giornalista Peppino Impastato ed anche della beatificazione del Giudice Rosario Livatino. Quindi, un giorno indelebile per la storia della nostra Repubblica.
Perché Staffolo? Staffolo diventerà il centro di riferimento di questa giornata perché lì nacque Domenico Ricci, un carabiniere ucciso durante il sequestro del Presidente Aldo Moro, quindi, un elemento significativo. Ringrazio ancora il Presidente Latini per aver avuto la sensibilità di riconoscere questa data e questa ricorrenza.
Lo scopo della legge non è quello di garantire solamente un aiuto economico ed attenzione alle vittime del dovere, ma è un messaggio inequivocabile di vicinanza a tante persone a cui dobbiamo veramente tantissimo, ed alle loro storie.
Grazie alla I^ Commissione, grazie al Presidente Marinelli, ai primi firmatari delle varie proposte di legge ed a tutti coloro che mi hanno permesso di essere relatore di questa norma per me importantissima, che cerca di porre un’attenzione fortissima a tutte quelle persone che garantiscono la nostra sicurezza nei nostri territori, nella nostra Nazione e nella nostra regione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. La proposta di legge ha per oggetto le iniziative che la Regione Marche intende promuovere per onorare degnamente i servitori della Patria caduti nell'adempimento del dovere e la memoria delle vittime del terrorismo.
Premetto che questa proposta di legge è frutto dei contributi e della fattiva collaborazione di diversi Consiglieri regionali, così come ha opportunamente ricordato il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.
La I^ Commissione consiliare ha infatti deciso di abbinare le proposte di legge n. 86 (ad iniziativa del Consigliere Latini), n. 87 (primo firmatario il Consigliere Ausili) e n. 88 (di cui sono la prima firmataria), scegliendo poi la proposta di legge n. 87 come testo base, testo nel quale sono state inserite le disposizioni caratterizzanti delle altre due proposte.
Quale relatrice di minoranza, oltre che prima firmataria di una delle tre proposte di legge, ringrazio gli altri proponenti, il Presidente Latini ed il Consigliere Ausili, oltre al Presidente Marinelli e tutti i colleghi della I^ Commissione per i loro contributi a questo lavoro di sintesi, diretto anche ad evitare una eccessiva proliferazione legislativa, ringrazio naturalmente anche il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi.
Venendo al contenuto della legge, dopo le finalità indicate all'articolo 1, il successivo riguarda sia la Giornata regionale in onore delle vittime del dovere (che sarà individuata dalla Giunta) che la giornata regionale in onore delle vittime del terrorismo (che invece viene individuata nel 9 maggio, come ha detto prima il Consigliere Baiocchi) da celebrarsi nel Comune di Staffolo dove è nato il Carabiniere Domenico Ricci, vittima dell'agguato brigatista di via Fani e dove è collocato un monumento che ricorda i nomi delle vittime del terrorismo dei cosiddetti "anni di piombo".
Nell'articolo 3 la Regione riconosce le misure a sostegno delle vittime del dovere, così come ha già detto il Consigliere, è prevista l'esenzione dalla partecipazione alla spesa per ogni tipo di prestazione sanitaria e farmaceutica e delle borse di studio per ciascun anno della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e corso universitario per i figli. Per detti benefici la Giunta determinerà le modalità, i termini, le condizioni e gli importi massimi.
L'articolo 3 bis individua i destinatari delle suddette misure ed a questo elenco sono stati aggiunti i Corpi di Polizia locali, così come abbiamo chiesto tramite la nostra proposta di legge.
Con l'articolo 3 ter la Regione riconosce il Comune di Staffolo come riferimento per la memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi terroristiche, promuove iniziative di informazione e sensibilizzazione, sostiene con contributi la realizzazione di iniziative connesse alla memoria.
L'articolo 4, che contiene le disposizioni finanziarie, autorizza la spesa di 40 mila euro per l'anno 2022, di cui 20 mila euro per gli interventi a sostegno delle vittime del dovere e 20 mila euro per le iniziative per la memoria delle vittime del terrorismo.
Sono sicura che questa Assemblea legislativa regionale vorrà approvare all'unanimità questa proposta di legge, che riguarda un modesto riconoscimento di un merito civile altissimo, quello di coloro che hanno protetto la comunità fino all'estremo sacrificio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Cari Colleghe e Colleghi, voglio innanzitutto ringraziare tutti i firmatari delle proposte di legge, il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi e la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri.
Per chi come me ha indossato per una vita la divisa è una giornata particolare questa di oggi. Reputiamo importante e doveroso promuovere e salvaguardare la memoria di chi è rimasto ferito o ha perso la vita nell'espletamento del proprio dovere e di chi ha pagato con la vita la ferocia del terrorismo e delle mafie. Così come è altrettanto rilevante sensibilizzare l'opinione pubblica facendo conoscere le storie delle vittime del dovere, siano esse forze dell'ordine o forze armate. Un dovere etico nazionale, un’occasione di recupero delle radici e della memoria collettiva di singole comunità locali che può offrire spunti di riflessione per le nuove generazioni.
Solo una comunità che ha rispetto per i servitori della Patria e sa conservare le proprie radici può guardare al futuro e cercare di costruire una società migliore. Come non ricordare la strage di Nassiriya del 12 novembre 2003, dove persero la vita carabinieri, militari e civili. Come non ricordare la triste pagina della storia italiana che ha visto uccidere per mano della mafia il Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa nel 1982, i due magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, trucidati insieme alle loro scorte nel 1992, il giudice Rosario Angelo Livatino e molti altri servitori dello Stato. Come non ricordare il carabiniere Domenico Ricci originario di Staffolo, scorta e autista di Aldo Moro, morto a soli 44 anni nella strage di via Fani.
I servitori della Stato e del bene comune ci lasciano una testimonianza che deve essere di incoraggiamento per ognuno di noi nel lavoro e nella vita, per una società migliore, dove il rispetto delle regole e delle persone siano pilastri importanti.
L'omicidio, la violenza e la sopraffazione, tratti distintivi del terrorismo, sono attacchi alla legalità, alla libertà e alla giustizia.
Il ricordo permette di tracciare uno spartiacque tra brutalità da un lato e democrazia dall'altro.
Con questo provvedimento la Regione vuole far sentire loro la vicinanza delle istituzioni.
Il nostro obiettivo, che sono sicuro in questo caso sia di tutti, è quello di rafforzare le misure di assistenza e sostegno a favore delle vittime del dovere e delle loro famiglie, la cui sofferenza è aggravata da difficoltà materiali e da quotidiani sacrifici.
Il nostro obiettivo è salvaguardare la memoria delle vittime del terrorismo, è commemorare annualmente i servitori della Patria, istituendo una giornata regionale da celebrare il 9 maggio nel Comune di Staffolo (per questo voglio ringraziare il Presidente Latini per il particolare impegno e sensibilità), individuato come riferimento regionale per la memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi di matrice terroristica. Non a caso lo scorso anno proprio a Staffolo è stato inaugurato il "muro della memoria", dove sono stati cristallizzati i nomi delle 381 vittime del terrorismo e delle stragi degli anni di piombo che hanno insanguinato l'Italia.
Per questi motivi mi auguro che l'Aula possa votare all'unanimità questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. E’ un dovere istituzionale prima di tutto, questo è lo spirito alla base della proposta di legge sul riconoscimento delle vittime del dovere, da parte di tutti i marchigiani per omaggiarne la memoria e l’esempio e per lanciare un chiaro e insindacabile messaggio di gratitudine nei confronti dei loro familiari che restano tra noi.
Un altissimo valore civile e morale, come ricordato nella proposta di legge, quello delle vittime del dovere che proprio in questa espressione trovano la loro quinta essenza, che ne fa esempi di virtù che non possono essere dimenticati, anzi, che siano omaggiati e ricordati come colonna portante dei nostri valori per un futuro migliore.
Staffolo, dove nacque Domenico Ricci, viene riconosciuta, così come ha detto il Consigliere Baiocchi, centro di riferimento.
Quindi, noi diamo un sostegno che non è solo nelle parole e nei pensieri, bensì concreto, con azioni a sostegno di chi è a loro sopravvissuto nel dolore e che deve e vuole andare avanti, continuare a vivere portando in sé l’esempio di chi ci ha lasciati pagando il prezzo più alto, onorando e difendendo il lavoro, la libertà, la democrazia contro i mali che affliggono la nostra società ed è proprio in loro che risiede la spinta per continuare a combatterli fino a sconfiggerli.
Quindi, come Forza Italia voteremo favorevolmente e mi auguro, così come ha detto chi mi ha preceduto, che questa proposta di legge possa essere votata all’unanimità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Noi siamo favorevoli e voteremo favorevolmente l’abbinamento di queste tre proposte di legge, come ho già anticipato insieme al Vicepresidente Biancani in Commissione, dopo averne ovviamente parlato con il gruppo.
Da subito ci siamo dichiarati favorevoli.
Una proposta di legge che nasce dall’abbinamento di tre proposte di legge, la n. 87, la n. 88 e la n. 86 del Presidente Latini sul Comune di Staffolo.
La proposta di legge n. 87 “Interventi a sostegno delle vittime del dovere” per ricordarne e riconoscerne l’impegno e il sacrificio ed esprimere la gratitudine perché resti imperitura nel tempo, è importante per non dimenticare mai, come è stato ricordato.
Entrambe le proposte di legge, la n. 88 e la n. 87 (a prima firma Ruggeri) si riferiscono ai commi 563 e 564 dell’articolo 1 della legge n. 266/2005 ed individuano i soggetti ivi richiamati.
Tra questi, vogliamo ribadirlo, vanno compresi il personale medico e paramedico che hanno operato in pandemia. Perché resti agli atti il comma 564 ci dice infatti che sono equiparati ai soggetti di cui al comma 563 coloro che hanno contratto infermità permanentemente invalidanti o alle quali consegua il decesso in occasione o a seguito di missione di qualunque natura effettuata dentro e fuori i confini nazionali e che siano riconosciute dipendenti da cause di servizio per le particolari condizioni ambientali o operative. E’ evidente che chi ha operato in pandemia rientra appieno all’interno di questa previsione legislativa anche di carattere regionale. Questo credo che sia molto importante perché tra l’altro quella della sanità e dell’organizzazione del servizio sanitario nella Regione è una competenza regionale, prioritariamente regionale, quindi questo secondo me, lo coglievo stamattina riflettendoci un attimo, è rilevante perché ci dà la possibilità ad esempio di destinare, e poi dirò, all’interno di questa legge anche risorse che possiamo trarre dal fondo sanitario regionale per i soggetti beneficiari in quanto va ricompreso il personale medico e paramedico.
Molto bene oltretutto aver individuato tra i destinatari degli interventi previsti le vittime del dovere appartenenti ai corpi di polizia locale perché non ci dobbiamo dimenticare di come la polizia locale svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza della nostra comunità, una sicurezza pubblica, ma anche ambientale, stradale, alimentare e altro, quindi molto bene che siano stati previsti.
Positivo che si sia confluito in un unico testo, qui la Commissione ha raccolto l’invito che veniva da più parti, questo è fondamentale perché non è opportuno che ci siano proposte di legge spezzettate. Poteva essere fatto di più? Questo sì, perché ad esempio, invitando più volte ad un testo coordinato, come è stato fatto poi con l’abbinamento, avevo segnalato un’altra opportunità.
La scorsa legislatura questa Assemblea legislativa aveva approvato all’unanimità la legge regionale 7 agosto 2017 n. 27 di tutte le forze presenti in Consiglio regionale, lo ricorda bene l’allora Presidente Mastrovincenzo, “Norme per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”, una disposizione legislativa molto importante. Tra l’altro l’articolo 13 prevede politiche a sostegno delle vittime innocenti dei reati di stampo mafioso e della criminalità organizzata e di altre fattispecie criminose, quindi ho chiesto in Commissione di coordinare queste tre proposte di legge con la legge già in vigore, magari anche attraverso una diversa titolazione, poi si è deciso con l’abbinamento che sotto questo aspetto non ci soddisfa in pieno però, come ho detto, è un fatto rilevante ed io auspico che nel futuro magari, con più calma, si possa, lo dico al Presidente della Commissione Consigliere Marinelli, tra qualche tempo, passati sei mesi, valutare la possibilità di coordinare la legge che oggi uscirà dall’esame dell’Aula con una approvazione che immagino unanime insieme a quella legge già esistente perché credo che sia un aspetto significativo. Ed è evidente che questa intitolazione “Interventi a sostegno delle vittime del dovere e individuazione del Comune di Staffolo come riferimento regionale per la memoria delle vittime del terrorismo” si lega bene con la legge già in essere “Norme per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”. Non dimenticare mai non è soltanto il doveroso, giusto e necessario tributo alle vittime di eventi criminali, ma è anche l’occasione per ribadire l’impegno di questa Assemblea legislativa, l’impegno di ciascuno di noi, l’impegno della nostra comunità perché la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile è l’unico modo, è il modo migliore per prevenire eventi criminosi che poi, ahimè, producono le vittime del dovere e le vittime dell’adempimento del dovere. Coordinare questo penso che sia molto importante anche perché quella legge prevede ben più consistenti risorse.
L’unico limite, ma non ci impedirà di votare a favore, è appunto quello delle risorse di questa norma, che sono poche, però spero che potranno essere integrate. Quando si dice che la Regione riconosce nei limiti dello stanziamento annuo previsto dalla legge, è un limite previsto per legge, passatemi l’espressione, che non fa bene alla legge. Suppongo che un provvedimento di questo tipo, e mi rivolgo anche al Presidente del Consiglio, che è uno dei firmatari di una delle tre proposte abbinate, non debba dipendere dal bilancio perché il bilancio deve essere a servizio di essa e delle finalità che si vogliono perseguire. Ritengo che su questo in futuro potremmo fare un ragionamento perché, ripeto, è giusto prevedere tutto questo come era giusto adottare all’epoca quella legge nella scorsa legislatura.
Questo è il motivo per cui noi non abbiamo, pur potendolo fare, presentato una proposta di legge perché già c’era, se prendiamo l’articolo 13, che vi ho letto, va nella stessa direzione, sebbene più ampia, per contenere il tutto.
E’ giusto farlo perché, è stato ricordato, il 9 maggio è la ricorrenza delle vittime del terrorismo, è l’anniversario del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, è l’anniversario degli anni di piombo che hanno prodotto negli anni dal 1969 al 2003 356 morti e 4 mila feriti, è il trentesimo anniversario della strage di Capaci e di Via d’Amelio, è il quarantesimo anniversario dell’uccisione del generale Dalla Chiesa e della sua compagna Emanuela Setti Carraro. Domenico Ricci di Staffolo, il Giudice Livatino, Peppino Impastato, sono un’infinità.
Credo che sia importante ricordare tutti questi nomi e conservare la loro memoria, soprattutto la memoria dell’impegno e ribadire anche il nostro perché in un Paese civile e democratico certi fatti non debbano più accadere.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ausili.

Marco AUSILI. Grazie, Presidente. Oggi quest’Aula riesce ad esprimere vicinanza a quelle forze armate e forze dell’ordine che operano sul territorio marchigiano, una vicinanza che è nostra, ma che è e deve essere dell’intera comunità marchigiana. Una vicinanza della comunità marchigiana che noi oggi cerchiamo di evocare, caldeggiare, far emergere, quindi una vicinanza agli operatori della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale, della Polizia Penitenziaria, del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, di tutte le Polizie locali. In seno a questi corpi vi sono, sappiamo, uomini e donne che quotidianamente offrono la propria vita, offrono il proprio corpo per l’affermazione dei diritti di tutti, per l’affermazione della legalità, per il bene comune.
Davanti ad una disponibilità al sacrificio di sé così elevata noi rispondiamo con la somma gratitudine ed il sommo rispetto e questo è quello che stiamo facendo oggi in quest’Aula, anche se talvolta nel nostro Paese abbiamo assistito a delle campagne denigratorie nei confronti di chi indossa una divisa e questo macchia la dignità di queste persone, una campagna denigratoria che spesso scade anche in un antimilitarismo parossistico, che è veramente poco utile.
In questo Paese abbiamo assistito e continuiamo a farlo in sede processuale a dei momenti in cui coloro che compiono atti omicidi nei confronti di operatori delle forze dell’ordine non vengono adeguatamente condannati, forse, e questo ferisce il buon senso dei cittadini che guardano davvero con tanta perplessità a queste evenienze assistendo ad una necessità annosa di maggiori risorse nel comparto della sicurezza.
Davanti a tutto ciò ci sono anche degli strumenti positivi, in particolare la legge finanziaria del 2006, come chi mi ha preceduto ha giustamente detto, che disponeva delle misure a tutela delle vittime del dovere appartenenti alle forze dell’ordine o dipendenti pubblici rimasti invalidi o deceduti in seguito a particolari, specifiche, questa è la differenza, situazioni ad esempio di contrasto alla microcriminalità, difesa dell’ordine pubblico, operazioni di soccorso, tutela della pubblica incolumità. Quindi noi come Regione Marche nella parte di questa legge che riguarda le vittime del dovere, che ho presentato come primo firmatario insieme a tutta la maggioranza, cerchiamo di realizzare quanto la legge statale andava profilando, per cui la Regione Marche si dota di una giornata in onore di quei servitori della Patria caduti come vittime del dovere e si proporrà, come detto, di avanzare un’esenzione dalle spese farmaceutiche sanitarie per i coniugi e i figli delle vittime del dovere e borse di studio per i figli delle vittime del dovere.
Chiudo con i doverosi ringraziamenti, brevemente, ringrazio l’Assessore Saltamartini con delega per aver supportato ora e sempre questa linea di pensiero, ringrazio l’Assessore Castelli per la parte che riguarda la disposizione finanziaria, il relatore di maggioranza Consigliere Baiocchi e tutto il mio gruppo di Fratelli d’Italia, la relatrice di minoranza Consigliera Ruggeri, il Consigliere Bilò che ci ha supportato in questo cammino, come tutto il gruppo Lega ed i gruppi Forza Italia, Civici, UdC e il Presidente Latini, che ha contribuito insieme alla Consigliera Ruggeri, a realizzare un testo, io credo, più completo. Ringrazio anche tutti gli altri gruppi, il Partito Democratico in primis, che in sede di Commissione ha saputo apportare dei contributi importanti, come ringrazio l’associazione Fervicredo che a livello nazionale ed a livello regionale fa della tutela delle vittime del dovere la sua ragione di vita, soprattutto ringrazio e torno ad esprimere la nostra vigilanza, la nostra gratitudine, il nostro rispetto, l’onore, nei confronti di quei coniugi, di quei figli, di quei genitori di vittime del dovere, di uomini e donne marchigiani che sono caduti nel nostro territorio per la difesa del bene comune. A loro il nostro pensiero più grande.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. E’ un disegno di legge di particolare rilevanza, come è stato sottolineato dagli interventi che si sono susseguiti, perché riesce a superare una lacuna del nostro ordinamento, ma anche del catalogo dei valori del nostro Paese. Negli Stati Uniti a Washington c’è un muro, il muro della memoria, in cui sono iscritti tutti i nomi degli eroi americani, i caduti delle guerre ed i Presidenti come Kennedy; davanti al Ministero dell’interno francese c’è un epitaffio con tutti i nomi dei caduti della polizia e della gendarmeria della Francia, nel nostro Paese manca un istituto che possa ricordare queste persone.
La memoria è importante perché il nostro Paese è stato colpito per molti anni dal fenomeno del terrorismo, che individuava la via rivoluzionaria o comunque la via dell’attentato ai magistrati, ai giornalisti, alla classe politica per risolvere i problemi degli italiani. Un gravissimo vulnus nel meccanismo del sistema democratico che ha colpito duramente il nostro Paese, persino mediante il sequestro e l’uccisione di Aldo Moro nel giorno in cui doveva andare in Parlamento per ricevere la fiducia del suo Gabinetto.
La Regione Marche si allinea in questa direzione e coglie una fondamentale opportunità, quella di sottolineare come l’autista dell’autovettura del Presidente Aldo Moro, ucciso nell’attentato e nativo di Staffolo, possa rimeritare l’impegno di tanti amministratori di quel Comune ed anche di molti altri Sindaci che da molti anni rinnovano questo ricordo. Quindi Staffolo, la memoria, l’Appuntato Ricci dei Carabinieri.
Ricordo ancora oggi nitidamente quando circa 25 anni fa insieme al Presidente della Repubblica Cossiga andammo a casa di Ricci e con somma meraviglia ci chiesero come mai ci fossimo presentati.
Oggi si chiude un percorso rilevante che è quello di riconoscere a queste persone ed alle loro famiglie il merito di aver difeso le istituzioni democratiche e a tutti gli altri di sostenere la tesi che comunque la legalità nel nostro Paese è prevalsa, il terrorismo è stato sconfitto e i metodi della democrazia e della difesa della Costituzione sono i valori su cui si fonda questa Repubblica.
C’è un altro elemento di particolare rilievo, quello di ricordare anche le vittime del dovere, dal 1969, ma possiamo dire con l’uccisione del Procuratore capo Scaglioni a Palermo, per circa 40 anni il nostro Paese è stato insanguinato da pesantissime stragi e le ultime per efferatezza quella del 23 maggio e del 19 luglio 1992, in cui persero la vita i poliziotti di scorta sia del Giudice Borsellino che del Giudice Falcone. 30 anni in cui siamo riusciti a portare l’Italia quasi alla stregua di Paesi in cui avvenivano attentati, venivano divelte intere autostrade, bene e importante dopo 30 anni anche nella Regione Marche sottolineare questo ricordo.
Quali sono le iniziative? L’esenzione delle spese sanitarie e l’individuazione di risorse per le borse di studio per i figli. Ricordo che oggi corre l’anniversario dell’omicidio del Commissario Calabrese a Milano.
Conclusivamente mi piacerebbe che intorno a tutto quello che è stato costruito si possano prevedere delle risorse per intitolare delle vie e delle piazze a queste persone, perché attraverso l’individuazione di percorsi specifici la memoria non si riduca semplicemente ad una commemorazione in un certo giorno, ma attraverso questo percorso condividere questi valori perché, diciamolo con grande chiarezza, sia Falcone che Borsellino, che i tanti servitori dello Stato erano ben consapevoli e consci di correre il rischio di perdere la vita nell’esercizio delle loro funzioni. E’ questo l’esempio più alto che essi ci hanno trasmesso e che noi non dobbiamo mai dimenticare e riconoscere ai figli ed alle famiglie.
Molti anni fa contribuii a fondare l’Associazione Fervicredo, il cui Presidente è un ragazzo che a 20 anni fu attinto da un colpo di pistola alla schiena e da quel momento è paraplegico, fondò l’Associazione Fervicredo a Venezia con cui abbiamo fatto delle battaglie per tutti questi riconoscimenti. Ebbene, a queste persone che hanno creduto in quei valori, che hanno creduto che il nostro Paese potesse difendersi dalla minaccia criminale, dalla minaccia mafiosa e dalla minaccia del terrorismo, che hanno creduto nella forza della democrazia e della libertà, noi abbiamo un dovere di riconoscenza.
Concludo questo mio intervento con un ringraziamento innanzitutto ai gruppi dell’opposizione per l’appoggio a questa legge; un ringraziamento ai Consiglieri Ausili e Bilò che sono stati i primi all’inizio di questa stagione amministrativa a sostenere questa esigenza, soprattutto alla sensibilità di voi tutti che dimostrate in modo inequivocabile come il rapporto tra le forze dell’ordine, la legalità …, ma se mi consentite anche dei tanti giornalisti che sono caduti, magistrati, tante persone che hanno avuto il coraggio, come ad esempio il sindacalista Guido Rossa della Cgil, che testimoniò contro un brigatista rosso che diffondeva un volantino per inneggiare alla lotta armata. Sono stati questi esempi straordinari con cui il nostro Paese ha potuto superare il terrorismo, la mafia e, se mi consentite, questa è l’Italia vera, l’Italia che si sa rapportare con un catalogo di valori assolutamente condivisi.
Ringrazio tutti quanti a nome della Giunta regionale, del Presidente Acquaroli e se mi permettete da parte di tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine, l’ha detto bene il Consigliere Cesetti, lo ha detto bene il Consigliere Bilò, lo ha detto bene anche il Consigliere Ausili, ci sono anche i Vigili urbani e la Polizia locale che molto spesso non vengono considerate come tutte le altre forze, invece ci sono esempi straordinari di poliziotti della Polizia locale che hanno meritato di essere annoverati all’interno di questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione.
Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 bis. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3 ter. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4 bis (Dichiarazione d’urgenza). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Prendo la parola anche come Presidente della Commissione per ringraziare tutti i proponenti ed i relatori di questa legge, che sicuramente dà lustro a questa Assemblea legislativa per come è stata presentata e portata avanti. Il ringraziamento va soprattutto a tutti coloro che ci hanno lavorato, ai funzionari, abbiamo fatto parecchie sedute proprio perché volevamo che fosse un testo condiviso, che desse la dovuta importanza alle proposte, quindi, il nostro sarà un voto favorevole.
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di un testo condiviso, un testo unico, cosa che all’inizio sembrava molto difficoltoso ed improbabile, invece siamo riusciti a farlo.
Grazie a tutti per aver portato avanti con entusiasmo e con forza questa iniziativa.
Il gruppo della Lega è sicuramente favorevole.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Noi abbiamo proposto come relatore della legge il Consigliere Baiocchi perché il gruppo Fratelli d’Italia crede fermamente in questa legge, che correttamente è stata unificata. Tre proposte di legge diverse, che hanno lo stesso principio fondante, l’unificazione porta anche ad un miglioramento normativo dell’obiettivo delle stesse.
Credo che sia doveroso il sostegno alle vittime del dovere e gli interventi a favore degli eredi degli appartenenti alle forze dell’ordine, forze armate, vigili del fuoco, forze di polizia municipale caduti nell’adempimento del dovere, in linea con il principio fondante del loro giuramento quando entrano nel corpo e nell’individuazione del Comune di Staffolo per la memoria delle vittime del terrorismo.
Su questo ultimo aspetto mi soffermo per un attimo, sull’importanza della memoria. Questo è un tempo in cui sembra che sia importante solo il presente, quello che si vive subito, io sono qui, la vita è mia, tutto il resto non conta niente. Non si riesce ad individuare l’altro da sé, c’è uno spiccato individualismo che secondo me in parte uccide anche il nostro essere, invece la memoria è fondamentale, noi siamo ciò che è stato il nostro passato e dobbiamo esprimere un futuro. Avere memoria delle persone che generosamente hanno dato la vita e promuovere interventi a favore di familiari che purtroppo vengono lasciati per eventi di terrorismo, ma anche semplicemente del dovere, credo che sia un atto doveroso, di grande spirito e di grande contenuto etico e morale.
Il gruppo di Fratelli d’Italia convintamente vota questa legge con le risorse disponibili per raggiungere gli obiettivi che si prefigge. Staffolo è il Comune di nascita di uno dei componenti della scorta del Presidente del Consiglio Moro, che ha percorso tutta la sua vita nel dovere, nella tutela dei principi su cui aveva giurato. Il Carabiniere Ricci rappresenta una vita, ma rappresenta anche tanti altri come lui, quindi, concludo il mio intervento dicendo che siamo convintamente favorevoli a questa legge che è di grande valore etico e morale.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Per esprimere il doveroso plauso a nome del gruppo Civici Marche a questa proposta di legge, a tutti coloro che vi hanno lavorato in Commissione ed anche al Consigliere Ausili, che è primo firmatario del testo base che ho voluto sottoscrivere.
Una legge fatta bene che ha comunque delle risorse, che non reputo siano minimali, anzi, non sempre bisogna mettere chissà quale dotazione finanziaria, l’importante è che le cose con quei soldi si facciano bene, questo credo che sia un appunto da fare.
La dotazione finanziaria c’è, è ovvio, è sempre auspicabile mettere più soldi possibili nelle leggi, però ritengo che sia sufficiente. E’ bene che la legge proceda bene e che le azioni che si auspicano siano fatte bene.
Ancora un plauso a tutta la Commissione ed a tutti coloro che hanno lavorato a questa legge. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ribadisco quanto ho già detto nel mio primo intervento, che noi voteremo favorevolmente.
Lodevole il fatto che siano state presentate tre proposte di legge e che si sia arrivati ad un testo unico proprio perché tutte e tre avevano lo stesso principio, quindi ribadisco il voto favorevole di Forza Italia.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. Ribadisco il voto favorevole del nostro gruppo, come anticipato già dal Consigliere Cesetti.
Una proposta di legge indubbiamente condivisibile anche per il percorso che è stato fatto, in cui è stata fatta una sintesi tra tre proposte ed un testo che era già stato approvato da quest’Aula.
Penso che sia il giusto riconoscimento per chi ha versato il sangue, la vita, per difendere le istituzioni e la democrazia. Dobbiamo trovare sempre un modo per risottolinearlo, quindi trasmettere il ricordo, il valore delle loro gesta alle generazioni future. Ricordare di omaggiare le vittime del dovere significa non solo essere grati a loro, ma far sentire in maniera concreta la vicinanza delle istituzioni alle famiglie, incoraggiare e stimolare coloro che ne raccolgono l’eredità in ambito professionale.
Un impegno non generico e per questo devo ringraziare il Presidente Latini, eravamo insieme alla commemorazione a Staffolo, c’era stato un appello dei Sindaci del territorio per istituire questa giornata, anche per aiutare chi negli anni si era prodigato a tenere accesa la fiamma della memoria. Quel muro con 381 nomi incisi è un colpo al nostro cuore, un elemento che rianima la nostra memoria e ci permette, ricordando Domenico Ricci con la famiglia ed il figlio, di ricordare tutte le vittime del dovere, chi ha difeso e magari rischiava di cadere nell’anonimato. Ancorarlo al territorio è un bel segno, non un riconoscimento qualunque, non un atto quasi dovuto, è un percorso che era già segnato e penso che dovremmo trovare la forza con le risorse che servono per continuare ad aiutare chi vuol tenere aperto quel segno terribile nella nostra memoria, quindi il gruppo del Partito Democratico, in nome e per conto della vicinanza alle famiglie, per non lasciarle sole e dimenticate, vota convintamente questa norma.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Per ribadire il voto favorevole del Movimento 5 Stelle, anche per il fatto che sono stata relatrice di minoranza ed anche proponente di una delle tre proposte di legge. Su questo voglio dare merito alla Commissione perché abbiamo fatto a mio parere un ottimo lavoro per evitare che ci fosse una sovra abbondanza legislativa, visto che ci lamentiamo sempre dell’eccesso di burocratizzazione, siamo stati in questo caso tutti bravi e su un tema così importante riusciamo a dare una risposta univoca, condivisa ed immagino che il voto sarà favorevolmente unanime e la cosa mi fa piacere. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il nostro gruppo voterà favorevolmente queste proposte di legge abbinate, che rappresentano un momento di “buona politica”. All’interno della Commissione si è scelto di fare un cammino comune ed il nostro gruppo lo ha sostenuto.
Quando in Commissione riusciamo ad unificare alcuni disegni di legge, come ha detto la Consigliera Ruggeri, esprimiamo una sintesi e non aumentiamo quello che oggi è il male della politica ed anche il male dello Stato: la burocrazia, che tutti ci chiedono di eliminare.
Siamo riusciti ad arrivare ad una proposta di legge così importante, con la quale riconosciamo l’alto valore civile e morale nell’adempimento del dovere ed introduciamo delle misure a favore delle vittime del dovere, come ha ricordato prima il Consigliere Mangialardi, ed anche il muro della memoria a Staffolo.
Non ringraziamo solo la famiglia Ricci, ma tutti quei lavoratori, tutti quei servitori dello Stato che sono il cuore dello Stato e difendono le istituzioni.
Oggi noi siamo istituzione, l’istituzione ha un valore molto alto, che spesso i cittadini non comprendono perché magari non hanno più fiducia nella politica.
Fare una legge come questa può sembrare banale, anche con capitolo di spesa molto limitato, che spero venga controllato dal Comitato per la valutazione delle politiche del quale faccio parte per vederne l’applicazione e l’aderenza sul territorio, ma le famiglie hanno bisogno non solo di una risposta economica, anche di una risposta civile. Tutti i servitori dello Stato che vanno a ricoprire i turni, i turni di notte, come chi lavora in ospedale, con orari disagiati e in giorni disagiati, oggi sanno che lo Stato c’è, sanno che la Regione Marche sostiene con favore i sacrifici che fanno anche in famiglia, purtroppo in questo caso il sacrificio è stato pagato con la vita e il nostro gruppo voterà favorevolmente questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di legge n. 87 (testo base). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

I Consiglieri regionali del gruppo Partito Democratico espongono dei cartelli in merito alla Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia

PRESIDENTE. Vi prego di togliere i cartelli e quant’altro non attiene all’attività dell’Assemblea legislativa.
Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Vorrei capire, visto che a volte i Consiglieri del Partito Democratico giustamente sindacano sull’utilizzo della mascherina, se il Regolamento prevede l’affissione di cartelli folcloristici. Mi appello a lei, Presidente per capire se il rispetto delle regole vale per tutti oppure solo per una parte politica, che giustamente ha perso le elezioni Per loro la priorità è esprimere questi cartelli folcloristici e sono contento per loro se potranno continuare a farlo, però vorrei capire se le regole valgono per tutti, altrimenti tutti siamo autorizzati a fare ciò che vogliamo in quest’Aula.
Credo che questa sia un Aula istituzionale che rappresenta tutti i cittadini marchigiani e, a prescindere dal folclore, dalla voglia di qualcuno di rimarcare qualcosa, è giusto e lecito che sia così perché ognuno ha il proprio elettorato di riferimento, ognuno ha le proprie idee, ci mancherebbe altro, non sia buon costume da chi ci dice come indossare la mascherina, la FFP2, con il filtro, senza filtro, chirurgica o meno, venire qui ad affiggere cartelli che nulla hanno a che fare con il rispetto del Regolamento del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto ci rivolgiamo all’Assessore Latini, ricordo al Consigliere Putzu che oggi è la Giornata internazionale contro l’omofobia, la biofobia e la transfobia, ricordo inoltre che questo principio riguarda i diritti delle persone, che non appartiene al folclore, e resto sconcertato dalle parole usate, si tenga conto che questa giornata è istituzionalizzata in Europa dal 2007.
Tacciare questo manifesto, peraltro totalmente istituzionale …, ricordo al Consigliere Putzu che non più tardi di mezz’ora fa gli stessi principi e gli stessi valori li ha dichiarati Sergio Mattarella, non so se lo conosce, ha parlato di discriminazioni, quindi, appendere un innocente manifesto sui diritti …, Consigliere Putzu e lo dico a chi lo ha denunciato, credo che sia un fatto abbastanza sconcertante ed è sconcertante ancor di più, Presidente, dopo la retorica dell’approvazione di un provvedimento di legge unanime ed un minuto dopo di fatto si neghino i diritti delle persone. Penso che sia il fondamento centrale della storia della nuova Europa.
Questo lo voglio dire perché suppongo che sia come appendersi ad una giacca una spilletta relativa ai principi, alle tante giornate internazionali che fortunatamente l’Europa istituzionalizza e accanto alla giusta, legittima, pienamente condivisibile giornata per tutti i sacrifici delle persone, ritengo che abbia diritto di ingresso in quest’Aula istituzionale anche un innocente cartello che parla dei diritti delle persone nella Giornata internazionale contro l’omofobia, che ovviamente porta alla violenza come tutti noi sappiamo, la biofobia e la transfobia.
A questo punto, siccome non abbiamo strumenti, Presidente, per poter fare una domanda all’Assessore Latini, la quale ha chiesto insieme al Presidente il ritiro di una circolare del Ministero su questo tema, ci si chiede dove insegnare i principi del rispetto dei diritti e dell’inclusione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. I cartelli sono o no ammessi in Aula? Se voi dovete esprimere delle idee fate una conferenza stampa fuori, fate un’interrogazione a risposta immediata, non vedo perché dovete interrompere i lavori dell’Aula!
Io chiedo agli addetti di rimuovere i cartelli perché non rientrano nel Regolamento, io non entro nel merito della questione, se dovete dire delle cose lì ci sono le sale, c’è la stampa, fate una conferenza stampa, dite quello che dovete dire, senza interrompere i lavori del Consiglio regionale, altrimenti qua diventa la fiera!
Se c’è un Regolamento i cartelli vengano rimossi e si riprenda il normale andamento del Consiglio regionale come da ordine del giorno, non entro nel merito della quesitone, però se tutti facciamo così!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Sarò breve. Sono dispiaciuto perché invece di pensare solo a questo …, ma giustamente la priorità del PD è questa.
C’è anche la Giornata del malato, c’è la Giornata degli anziani, la Giornata della disabilità e non vi ho visto appendere un cartello, queste sono per voi le priorità e pensate che lo siano anche per i marchigiani, che sapranno che durante le altre giornate non avete appeso nessun cartello. E’ giusto che sappiano che per voi la priorità è questa e ne prendiamo atto.
Ringrazio il Presidente per avermi dato la parola, mi piacerebbe sapere se il Regolamento lo prevede o meno per capire perché qui abbiamo chi dice che stare al telefono è da maleducati, ma poi loro possono appendere cartelli folcloristici.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Io invece vorrei sdrammatizzare questa cosa, che mi sembra assolutamente marginale, anzi trovo l’atteggiamento del PD tutto sommato un po’ ridicolo.
Queste cose le facevamo noi quando avevamo un solo seggio e dovevamo fare qualcosa. Il PD è un partito grande, ha 8 Consiglieri regionali, è la principale forza d’opposizione, ha governato, che faccia queste cose che sono da gruppo minoritario è un po’ ridicolo.
Le idee si affermano nei luoghi e nei modi giusti quando si è una forza politica consistente, quando si è una forza politica minoritaria è giusto anche fare flashmob, inventare cose, cartelli, eccetera.
Siccome siamo un’Assemblea che ha una sua dignità, cerchiamo di mantenere il livello, cerco di farlo io, il più delle volte a volte non ci riesco, fatelo anche voi perché non diamo un bello spettacolo. Tutto qui!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. L’espressione del dissenso è semplicemente una domanda siccome l’Assessore Latini …, non è che non abbiamo messo i cartelli per le altre giornate internazionali, le abbiamo sempre valorizzate, ma siccome un Assessore di questa Giunta ha richiesto formalmente ad un’altra istituzione, al Ministero dell’istruzione, di ritirare una circolare fatta di sette righe, nelle quali si indica la necessità che gli insegnanti trovino occasioni di approfondimento con i propri studenti su temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali nell’ambito dei principi nazionali e internazionali - questo è il contenuto della circolare del Ministero all’istruzione - allora dico al Consigliere Putzu, che su questo è confuso, di domandare all’Assessore Latini perché chiede di ritirare una circolare come questa, in cui non c’è niente di aggressivo.
Al Consigliere Ciccioli vorrei dire che rivendichiamo con orgoglio di essere minoranza!

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Penso che abbiamo dedicato il tempo opportuno a questa giornata che cade oggi, l’abbiamo fatto in altre occasioni con cerimonie ufficiali decise insieme, forse potevamo condividere anche nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi. Abbiamo fatto una cosa assolutamente adeguata, senza sbavature, con un linguaggio che attiene al Partito Democratico che vuol dare un contributo ai diritti in una giornata così importante.
Abbiamo già sottolineato la posizione assunta dall’Assessore Latini senza condividerla con l’Aula, in modo autonomo, senza rispetto dei profili istituzionali, perché approcciarsi ad un tema con una missiva con la quale si chiede il ritiro di una circolare, ritengo che sia un atto assolutamente inopportuno, che forse doveva avere il richiamo del Presidente e non il nostro, perché i ruoli istituzionali sono diversi. Se ci fosse stata questo tipo di necessità quest’Aula si sarebbe potuta confrontare, esprimere, dare mandato all’Assessore per agire con quell’indirizzo assunto da questa Assise.
Presidente, non abbiamo appeso nulla, non abbiamo interferito con chissà quale tipo di azione, un messaggio che invece i cittadini marchigiani e le cittadine marchigiane suppongo abbiano particolarmente apprezzato.
Questo partito, soprattutto quello marchigiano, dei diritti ha fatto sempre un elemento di rivendicazione e di battaglia e ogni tanto con qualche soddisfazione abbiamo ottenuto dei risultati importanti.
Ritengo che il nostro ruolo, a prescindere da come siamo collocati nell’emiciclo, ci imponga questo tipo di atteggiamento, quindi, Presidente, se li dobbiamo rimuovere formalmente ci dica dove li dobbiamo mettere, ma non penso che sia questo il tema, vale molto di più il messaggio che abbiamo voluto dare, che invece doveva essere condiviso.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Oggi appendiamo quattro cartelli e decidiamo di discutere inopinatamente e senza il rispetto di un iter amministrativo e procedurale, senza entrare nel merito, ma qualcuno l’ha già fatto, senza rispettare regolamenti, procedure e prassi. Lo trovo sbagliato da un punto di vista procedurale, non lo trovo corretto per chi soprattutto fa del rispetto della norma e delle regole un’arma di vantaggio, arma è una brutta parola, un punto di vantaggio è meglio.
Francamente lo trovo sbagliato anche perché quel cartello non inneggia esclusivamente ad un riconoscimento di una giornata ma ha in sé una polemica chiara che riguarda l’Assessore Latini.
Quindi, abbiamo capito oggi come dobbiamo fare per presentare ordini del giorno, che trovo nettamente sbagliato.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Brevemente per dire che i diritti sono fondamentali per tutti, le giornate internazionali, sono per tutti, però c’è un piccolo particolare che il DDL Zan è stato bocciato dal Parlamento e la circolare era della Direzione del Ministero all’istruzione.
Andando nel merito e senza avere la presunzione di rispondere a nessuno, credo che un Assessore regionale possa nell’ambito del suo ruolo e delle sue prerogative esprimere un indirizzo, quindi reputo abbastanza folcloristico il cartello in Aula e apprezzo la disponibilità del Consigliere Mangialardi a rimuoverlo. Dico anche che non è questo il modo ed è assolutamente inaccettabile che un Assessore regionale non possa esprimere una posizione alla luce del fatto che la circolare era di un dirigente del Ministero e che il DDL Zan è stato bocciato dal Parlamento, se il Parlamento italiano ancora conta qualcosa rispetto a degli indirizzi che erano in discussione per l’educazione gender nelle scuole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Il DDL Zan non c’entra assolutamente niente, stiamo parlando di diritti, il cartello conteneva una domanda. E’ vero che l’Assessore non ha parlato più di 4 o 5 volte in Consiglio, ma avrebbe potuto rispondere benissimo a queste domande. Il rispetto delle regole di questo Consiglio spesso è stato disatteso.
Noi non abbiamo fatto assolutamente una protesta, forse per il Consigliere Ciccioli è una protesta ridicola, perché ci ha definito ridicoli, la Consigliera Menghi ci ha definito folcloristici, noi non abbiamo detto, non abbiamo insultato né dato epiteti a nessuno, abbiamo semplicemente fatto una domanda che non avremmo potuto fare in altro modo. L’Assessore poteva reagire in due modi: chiedere all’Aula di rispondere e sarebbe stata una cosa secondo me intelligente, opportuna e democratica, oppure uscire dall’Aula come ha fatto e chiedere a voi di reagire in questo modo, che effettivamente ci è sembrato esagerato rispetto ai contenuti che sono i diritti.
Noi abbiamo semplicemente detto che oggi è una giornata nella quale si parla di diritti, diritti dei cittadini e l’Assessore ha fatto una dichiarazione – liberissima di farlo – ma noi siamo altrettanto liberissimi di fare una domanda e lei è liberissima di uscire dall’Aula, cosa che peraltro ha fatto.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi su questa mozione d’ordine.
Ho lasciato che tutti parlassero sulla situazione si è aperta con la richiesta del Consigliere Putzu dopo l’esposizione dei cartelli da parte dei componenti del gruppo del Partito Democratico per confermare l’alta democraticità, la profonda democraticità che ha in sé il Consiglio regionale, al di là di chi lo rappresenta protempore, come il sottoscritto.
Non si discute l’importanza delle giornate internazionali che richiamano principalmente la tutela dei diritti di ogni persona e con essa i principi fondamentali che attengono all’essere umano ed all’esplicazione delle sue innate vocazioni e modalità di partecipazione alla vita comune nell’esplicazione dei principi personali di ciascuno.
Detto ciò, sono fuori luogo le modalità con cui sono stati esposti i cartelli, non è contro il contenuto dei cartelli, perché siamo nell’ambito dell’attività del Consiglio regionale, non di un agone prettamente politico, ma siamo nell’ambito di una attività di natura prettamente ed esclusivamente legislativa in cui anche la polemica deve essere ricondotta all’argomento che si sta trattando.
Richiamando la sezione IV del Regolamento interno, che riguarda l’ordine delle tribune, invito a non ripetere manifestazioni di questo genere, ovviamente a coloro che l’hanno fatto oggi ed a tutti i Consiglieri regionali; invito coloro che hanno attaccato sul plexiglass il cartello a toglierlo e ciò non vuole essere una censura nei confronti del contenuto dei cartelli e ovviamente del richiamo che essi fanno, ma un rispetto al decoro dell’Aula, anche la riconduzione dei lavori all’interno dell’ordine del giorno, che guarda caso riguarda proprio le modifiche al Regolamento.
È’ una coincidenza, una deroga che è stata posta in essere dal Regolamento che presiede all’attività dei lavori del Consiglio regionale e forse vuole significare che, per quanto le norme debbano presiedere ad ogni aspetto della vita dell’Assemblea legislativa, in particolar modo del Consiglio regionale, l’interpretazione di coloro che l’attuano determinano poi le modalità concrete di come viene portata avanti, di come si matura e come viene resa esteriore.
Se vogliamo ricondurre il tutto ad un comportamento che ci dia dignità, ricominciamo, anzi continuiamo, da dove avevamo lasciato, tenendo conto che queste attività non possono essere in alcun modo tollerate all’interno dell’Aula, lo è sempre stato, lo dico per l’esperienza precedente di Consigliere regionale, non sono state mai ammesse dai precedenti Presidenti del Consiglio regionale.
Detto ciò nel ricomporre la situazione torniamo al punto 2 dell’ordine del giorno.

Proposta di regolamento interno n. 1
ad iniziativa dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi
“Modifiche al regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche”

Proposta di regolamento interno n. 2
ad iniziativa dei Consiglieri Ruggeri, Lupini
“Modifiche al regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche”

Proposta di regolamento interno n. 3
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Modifiche al regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche”
(abbinate)

Testo unificato: “Modifiche al regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche”

(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di regolamento interno n. 1 dei Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi, la proposta di regolamento interno n. 2 delle Consigliere Ruggeri, Lupini e la proposta di regolamento interno n. 3 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri, abbinate.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Signori Consiglieri, questa proposta della Giunta per il regolamento nasce dopo un lungo percorso di confronto e di massima condivisione durante il quale sono state esaminate tre proposte di modifica al Regolamento interno, presentate sia dai Consiglieri della maggioranza che da quelli della minoranza.
La trattazione degli articoli ha visto una approfondita discussione in uno spirito di piena e leale collaborazione dove si è cercato di accogliere e mediare le richieste di tutte le forze politiche, tenendo sempre presente l'obiettivo comune, che è quello di migliorare lo svolgimento dei lavori assembleari, in particolare di snellire ove possibile i lavori dell'Aula alla luce anche di quella che è l'esperienza maturata in questa legislatura.
Passo quindi ad illustrare le proposte modificative.
L'articolo 1 dell'elaborato va a modificare l'articolo 8 dell'attuale Regolamento interno che disciplina la composizione dell'Ufficio di Presidenza prevedendo ora che in tale organo sia garantita, di norma, la presenza di entrambi i generi già a partire dalla prossima rielezione.
L'articolo 2 va a modificare l'articolo 21 dell'attuale Regolamento interno che detta le norme in merito all'organizzazione e al funzionamento dei gruppi. Con questa nuova disposizione si prevede che l'approvazione dei regolamenti interni dei gruppi deve avvenire entro 120 giorni dalla loro costituzione (ovvero 120 giorni dalla data di entrata in vigore di queste modifiche per i gruppi assembleari che, in sede di prima applicazione, non via abbiano già provveduto).
L'articolo 3 modifica l'articolo 48 dell'attuale Regolamento interno che disciplina l'ordine del giorno della seduta dei lavori assembleari anticipando la trattazione degli atti ispettivi, della durata circa di 60 minuti, anteponendoli alla discussione delle proposte legge, di regolamento e di atto amministrativo, ed è stato emendato da un Consigliere del Partito Democratico. In realtà la disposizione è anticipata dalla locuzione "di norma" poiché qualora si verifichino circostanze per le quali diventa indispensabile invertire l'ordine di svolgimento, la Conferenza dei Capigruppo potrà ovviamente farlo.
L'articolo 4 modifica l'articolo 61 dell'attuale Regolamento interno dando ora anche ad un Assessore la possibilità, indicandone sinteticamente i motivi, di chiedere la parola per fatto personale, con limitazione a tre minuti dell'intervento sia del richiedente, che di colui che ha dato origine con le sue affermazioni al fatto personale.
L'articolo 5 modifica l'articolo 121 dell'attuale Regolamento interno che disciplina il procedimento di presentazione delle proposte di legge da presentare al Parlamento. In questo caso, così come era avvenuto per la modifica dello Statuto della Regione Marche recentemente deliberata da questa Aula segnatamente dell'articolo 21, si era resa necessaria una modifica stilistica di drafting normativo ed era stato ritenuto corretto sostituire la parola "al Parlamento" con "alle Camere". Ciò ha reso necessario l'adeguamento per le medesime ragioni dell'articolo 121 del Regolamento.
L'articolo 6 apporta modifiche all'articolo 134 dell'attuale Regolamento interno prevedendo che durante lo svolgimento delle interrogazioni a risposta orale la replica dell'interrogante non può durare più di tre minuti e nel caso di interrogazione sottoscritta da più Consiglieri il diritto di replica compete solo al primo firmatario, salvo diverso accordo. Nel caso di interrogazione sottoscritta da Consiglieri appartenenti a gruppi diversi, il diritto di replica spetta ad un Consigliere per ciascun gruppo.
L'articolo 7 apporta modifiche all'articolo 136 dell'attuale Regolamento interno che disciplina le interrogazioni a risposta immediata. Secondo la proposta le stesse saranno previste di norma una volta al mese, avranno una durata massima di trenta minuti e dovranno essere fatte pervenire al Presidente dell'Assemblea due giorni lavorativi prima della seduta, entro le ore dieci, così da poter essere trasmesse tempestivamente alla Giunta.
La risposta della Giunta su ciascuna interrogazione non potrà superare i tre minuti, mentre la replica dell'interrogante primo firmatario, salvo diverso accordo, non potrà durare più di due minuti; qualora i sottoscrittori siano Consiglieri di gruppi diversi, il diritto di replica spetterà ad un solo Consigliere per ciascun Gruppo.
L'articolo 8 va a modificare l'articolo 134 dell'attuale Regolamento interno che disciplina le interpellanze; secondo il contenuto della proposta si prevede che per l'interpellanza l’illustrazione da parte di un Consigliere firmatario non dovrà superare i 5 minuti; allo stesso modo, la risposta della Giunta non potrà essere di durata superiore ai 5 minuti. Il diritto di replica spetta solo al primo firmatario, sempre salvo diverso accordo.
Nel caso di interpellanza sottoscritta da Consiglieri appartenenti a gruppi diversi, il diritto di replica spetta ad un Consigliere per ciascun gruppo.
Nel caso di abbinamento di interpellanze ed interrogazioni hanno la parola per l’illustrazione i firmatari delle interpellanze per non più di tre minuti ciascuno; dopo la risposta della Giunta replicheranno per non più di tre minuti i firmatari delle interrogazioni e delle interpellanze, salvo diverso accordo. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola il relatore di minoranza Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Come ha detto la Consigliera Biondi, è stato un lavoro lungo, complicato, che alla fine ha trovato la mediazione non alta, ma comunque una sintesi.
Sono state apportate modifiche ad alcuni articoli di cui non si sentiva la necessità e non sono stati modificati alcuni aspetti che potrebbero in futuro, magari anche su proposta del gruppo del Partito Democratico, essere modificati.
Devo dire che già la fotografia dell’Aula oggi, con i proponenti che sono fuori dall’Aula, denota il grande interesse da parte soprattutto dei Consiglieri di maggioranza su questo argomento, ci tenevano così tanto che in questo momento sono solamente tre i presenti in Aula.
Rispetto alle proposte, grazie all’opposizione delle forze di minoranza, si sono evitate alcune modifiche gravemente lesive delle prerogative dei gruppi e dei singoli Consiglieri, come la proposta che limitava fortemente l’iscrizione di mozioni dello stesso gruppo all’ordine del giorno in una stessa seduta e persino l’intervento di più Consiglieri dello stesso gruppo.
Lo ritenevamo grave, l’abbiamo evitato e grazie alle sollecitazioni delle opposizioni, in particolar modo quelle del sottoscritto e della Consigliera Ruggeri, si è evitata anche la soppressione di un comma dell’articolo 74 del Regolamento vigente che prevede che: “non possono essere esposti cartelli, striscioni, emblemi o simboli di alcun genere né essere compiute riprese fotografiche o video da parte delle persone ammesse tra il pubblico”. E’ evidente che contestazioni e cartelli da parte dei cittadini che partecipano alle sedute del Consiglio regionale generalmente sono rivolti alla Giunta, all’amministrazione, a coloro che governano e siamo stati proprio noi dell’opposizione ad evitare questo grave errore dal punto di vista del rispetto delle istituzioni, proprio perché il nostro spirito di collaborazione, di senso delle istituzioni, ci ha sempre contraddistinto anche in questo caso.
Non abbiamo voluto approfittare di questo autogol della maggioranza e ci siamo opposti alla modifica dell’articolo 74. È’ evidente che chi aveva proposto questa modifica non aveva neanche avuto la decenza di leggere il Regolamento.
Siamo stati e rimarremo contrari alla limitazione di replica alle interrogazioni ed alle interpellanze ad un solo Consigliere nel caso di atti ispettivi firmati da più Consiglieri, una limitazione assolutamente ingiustificata.
Per quanto riguarda il testo la Consigliera Biondi ha già elencato gli articoli che modificano il Regolamento vigente, sono nove. Mi piace sottolineare che, per quanto riguarda l’articolo 1, la proposta che prevede che nella composizione dell’Ufficio di Presidenza sia garantita la presenza di entrambi i generi, di norma, è della Consigliera Ruggeri, mentre l’anticipazione dello svolgimento degli atti ispettivi, previsto all’articolo 3 all’inizio della seduta, prima della trattazione delle proposte di legge, di regolamento e di atto amministrativo, è una richiesta esplicita del nostro gruppo.
Siamo contrari alla modifica introdotta dagli articoli 6, 7 e 8 sulle interrogazioni con più firmatari con cui viene data la possibilità di replica ad un solo firmatario.
Rispetto all’articolo 5 c’è la proposta, contenuta nell’atto presentato dal gruppo PD, primo firmatario Consigliere Cesetti, di modificare il termine “al Parlamento” con il termine “alle Camere”, credo che sia stato corretto apportare questa modifica.
In conclusione, ripeto che non si sentiva alcun bisogno di modificare alcune norme, si poteva fare molto meglio, abbiamo trovato una mediazione non particolarmente brillante.
Ribadendo la nostra contrarietà sugli articoli che ho appena elencato, voteremo favorevolmente il testo finale, ma sicuramente senza entusiasmo. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. …il lavoro che è stato fatto all’interno della Giunta per il regolamento, le modifiche sono state bene illustrate dalla relatrice di maggioranza Consigliera Biondi.
Siamo intervenuti cercando di definire un equilibrio all’interno della Giunta, che ha una composizione di entrambe le componenti maggioranza e minoranza, su tre diverse proposte che sono arrivate da gruppi differenti, facendo una sintesi che raccogliesse non solo le proposte condivise, ma cercando di farlo con una visione che riguardasse l’applicabilità presente ed anche futura.
Si è partiti da alcune criticità riscontrate durante questo primo anno e mezzo di Consiglio regionale, cercando di migliorare un testo che, voglio ricordare, era stato approvato nella scorsa legislatura dopo un lungo lavoro, un Regolamento che risaliva agli albori della nascita del Consiglio regionale.
Ci sono stati dei contributi che sono stati portati da diverse forze politiche e voglio dire, per dare completezza di quello che è stato il lavoro fatto, che si è dibattuto su alcuni aspetti in maniera vivace rispetto alle proposte. Lo dico e l’ho detto anche in Commissione, credo anche che l’atto finale dimostri questa non chiusura rispetto alle richieste che sono venute anche da parte delle minoranze, un’apertura anche rispetto a tutte le proposte che sono arrivate, quindi a non dover portare in toto quello che veniva dall’attuale maggioranza, ma valutarlo insieme all’interno della Giunta per il Regolamento.
Ovviamente il Regolamento non viene stravolto, ci sono alcuni punti che cerchiamo di migliorare facendo entrare alcuni principi rispetto allo svolgimento, ad esempio la presenza femminile, una delle proposte che veniva dalle Consigliere Ruggeri e Lupini, la cito proprio per far capire qual è stato l’apporto e lo spazio che si è voluto dare trasversalmente alle componenti della Giunta.
Reputo che ci siano dei passaggi che migliorano, soprattutto che rendano più operativa, meglio operativa la funzionalità del Consiglio.
Il lavoro che è stato fatto porterà, mi auguro e mi sembra di averlo capito anche dall’intervento del Consigliere Mastrovincenzo, ad una votazione unanime finale dell’atto, credo che dimostri di per sé il percorso concreto, di confronto e di dialogo che si è portato avanti arrivando ad un risultato che voglio ricordare non va mai dato per scontato.
Il Regolamento deve essere visto da tutti sotto l’ottica di entrambe le componenti, quella che governa e quella che dalle urne è uscita con un ruolo di opposizione.
Ritngo che il lavoro fatto, di mediazione e di confronto all’interno della Giunta per il Regolamento, sia espressione di entrambi questi principi che abbiamo voluto tutelare e valorizzare.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intanto voglio dire grazie ai relatori, in particolare al Consigliere Mastrovincenzo che nell’interesse del gruppo ha approfondito i temi di questa modifica regolamentare che, Presidente e Signori Consiglieri, è intesa nel suo complesso particolarmente significativa, non certamente da derubricare a semplice rifacimento o restyling.
Credo che la sintesi o ciò che resta di essenziale in questo passaggio riguardi due cose in particolare, la prima, la dimostrazione ulteriore, ancora una volta, dopo 18 mesi, di una grande serietà e rispetto istituzionale delle minoranze. Ovviamente parlo del mio partito, ma penso di poter interpretare, anzi così lo considero, anche il Movimento 5 Stelle perché il contenuto delle modifiche sposta il baricentro della democrazia verso il basso. I diritti dell’Aula e dei Consiglieri di minoranza vengono evidentemente ristretti, vengono ovviamente abbassati, lo dicono alcuni passaggi di queste norme.
Da questo punto di vista ritengo che sia apprezzabile la leale collaborazione che le minoranze hanno testimoniato con i fatti in questo passaggio.
Il secondo tema è quello di merito, Presidente e Signori Consiglieri, che in realtà contrasta con quello che abbiamo vissuto in questi 18 mesi in quest’Aula. C’è un esempio emblematico, e lo dico con amarezza rispetto al nostro contegno in Aula, si è andati a modificare un articolo del Regolamento prevedendo che la replica degli interroganti, qualora l’atto fosse firmato da più Consiglieri, sia fatta solo da uno di essi. Da dove arriva questa contestazione, la volontà della maggioranza di voler modificare ostinatamente questo punto? Arriva in realtà dal voler negare il diritto di parola ad ogni Consigliere, questo perché, lo abbiamo percepito, lo abbiamo ascoltato, lo abbiamo visto in alcune occasioni da parte degli Assessori, c’è un certo fastidio, una certa insopportabilità rispetto alle osservazioni in replica che i Consiglieri di opposizione o gli interroganti in genere fanno rispetto al contenuto dell’atto ispettivo.
Credo che nessuno dei Consiglieri di maggioranza e degli Assessori abbiano mai fatto una semplice statistica ed analisi di come le opposizioni si siano comportate. Se non vado errato, ci sono state in 18 mesi non più di 5/8 occasioni nelle quali più di tre persone sono intervenute su questi argomenti. La sostanza è: le opposizioni hanno fatto l’opposizione in maniera corretta, istituzionale, ovviamente dentro il diritto di poter esprimere un’opinione su argomenti peraltro importanti. Voi sapete meglio di me, lo insegnate, che l’atto ispettivo è l’atto forse più efficace, immediato, quello che serve a essere al passo con la realtà.
Apro una parentesi e lo dico all’Aula: non si è posto mano al fatto che ci troviamo a discutere di alcuni argomenti dopo mesi e mesi, questo è un atto arbitrario, in fondo siamo chiamati da chi ci elegge a lavorare di più, quando è indispensabile, per rispettare le regole. Non possiamo trattare gli argomenti dopo un anno dal deposito dell’atto, indipendentemente dal fatto che oggi siamo all’opposizione.
Questo per dire che la compressione del diritto di democrazia è il tratto essenziale di questo atto perché è vero e va riconosciuto che l’Aula deve essere rispettosa dell’efficacia degli atti di proposta, ma questo non può, secondo me, comprimere o negare ad un singolo Consigliere, per esempio, su una interrogazione che riguarda la sanità di esprimere la propria posizione. Ci sembra non serio, ci sembra una compressione, una ingiustificata negazione del diritto di parola e di pensiero dei Consiglieri regionali. Nonostante questo, Presidente, il gruppo del Partito Democratico con grande senso istituzionale ha rispettato questa disponibilità, ovviamente, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo, abbiamo avuto senso delle istituzioni senza entusiasmo.
Concludo dicendo che ancora una volta ed anche nel futuro dimostreremo il senso delle istituzioni, ma vi assicuro che non sarà possibile tapparci la bocca e la reazione del Consigliere Ciccioli rispetto alla ridicolaggine di esprimere un pensiero così innocente come un cartello la dice tutta. Ma questo lo sappiamo, il Consigliere Ciccioli ha una sua storia, quando il partito a cui appartiene, prima ancora il Movimento sociale italiano, appendeva le forche nelle aule parlamentari della Camera. Solo gli smemorati non ricordano quelle storie, ma da questo punto di vista credo che si possa continuare.
Colgo l’occasione per dire che in questo passaggio non si è messo mano alla anomalia che riguarda la trattazione degli argomenti. Presidente, che so essere persona sensibile, è indispensabile porre una modifica a questo passaggio, non possiamo trattare interrogazioni e mozioni quando è trascorso un tempo superiore alla normalità e allora o si modifica il Regolamento, ovvero si stabilisce la possibilità di fare un nuovo Consiglio regionale straordinario quando si superano questi limiti, altrimenti il diritto di tribuna di chi in quest’Aula è stato eletto dai cittadini viene evidentemente mortificato.
Chiudo con un auspicio, ovviamente nessuno di noi sa chi sarà qui la prossima legislatura, io non lo so, però un auspicio lo faccio, certamente confido e spero che chi sarà qui a governare nella prossima legislatura ripristini i diritti, i pieni diritti dei Consiglieri regionali di esprimere ognuno le proprie idee, ovviamente eliminando tutte le tagliole che attraverso alcune di queste modifiche e con questo provvedimento si sono realizzate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Brevemente per portare un contributo a questo dibattito e a questo lavoro che mi pare sia stato riconosciuto dai relatori, in particolare dal relatore di minoranza, che ringrazio insieme alla relatrice di maggioranza Consigliera Biondi per il lavoro fatto, anche da tutti i componenti della Giunta per il Regolamento.
Credo che sia stato fatto un ottimo lavoro di cesello e intervengo per sottolineare e per fugare ogni dubbio, che magari il dibattito … è stato chiamato da chi mi ha preceduto “diritto di tribuna”, un po’ come la tribuna, l’agone politico considerato il Consiglio regionale, ma penso che, e non è la prima volta che faccio osservazioni di questo tipo, abbiamo tutti delle responsabilità, da un lato la responsabilità di essere maggioranza, dall’altro la responsabilità delle opposizioni di fare la loro parte nell’ambito delle regole e di una capacità che è quella degli anni che stiamo attraversando, del momento storico che stiamo vivendo, in cui le questioni sono talmente importanti, non ultime la pandemia prima e la guerra poi, che ci interrogano tutti ad un profilo istituzionale alto perché i cittadini molto spesso all’esterno sono “arrabbiati” con la politica tutta e questo distacco, che sempre più si sente tra cittadini e istituzioni, ritengo che sia responsabilità di tutte le forze politiche e di tutti i soggetti che si ritrovano protempore a rivestire un ruolo, come quello di Consigliere regionale.
Però voglio fugare un dubbio e lo voglio fare a nome della forza che rappresento, perché in quelle poche volte il diritto previsto da questo Regolamento di far parlare tutti i firmatari dell’interpellanza, come si diceva, sembrava più una tribuna politica che un ruolo istituzionale. Ci siamo chiesti come funzionava nelle altre parti, nelle altre Regioni e abbiamo visto che trasversalmente, questa è la cosa che mi fa piacere, sia nelle Regioni di centro-destra che di centro-sinistra, questa caratteristica la prevedevano solo le Marche o poche altre.
Credo che la politica debba essere fortemente pragmatica, andare al netto delle questioni e produrre atti, soprattutto servizi, azioni legislative, che siano, sempre con quella espressione che mi piace molto, calate a terra in maniera chiara, immediata, con poca burocrazia, in maniera semplice per i cittadini.
Penso che quello che andiamo a fare oggi sia una sorta di autoregolamentazione trasversale gestita e il voto unanime lo dimostra e ci porta ad evitare di chiacchierare troppo perché se parliamo troppo alla fine i cittadini all’esterno ci capiranno sempre meno.
Ringrazio per il lavoro svolto e ritengo che insieme abbiamo fatto un passo avanti rispetto ad uno snellimento del Regolamento.
Rispetto all’ultima questione che è stata sollevata dal Consigliere Carancini, mi pare che finora l’ordine della trattazione sia stato gestito in maniera corretta e su questo faccio un plauso ai capigruppo capeggiati dal Presidente Latini, con quell’equilibrio che di volta in volta si trova nella Conferenza dei Presidenti di gruppo, attraverso la capacità dei gruppi delle forze politiche di aggiustare l’ordine della trattazione, una modalità che è tutta della Conferenza dei capigruppo.
Credo che questa sia la formula migliore, che consente quell’equilibrio di cui oggi un po’ tutti, in questo particolare momento storico, abbiamo bisogno, sempre nel rispetto dei diritti delle minoranze ed anche di chi ha il dovere di governare. Penso che questa sia la modalità, con l’equilibrio del Presidente Latini, che ha consentito di trovare quelle soluzioni. Se poi, sempre nell’ambito della riunione dei capigruppo, c’è la necessità di recuperare magari delle questioni che sono rimaste indietro, e sappiamo che sono rimaste indietro, sia per l’opposizione che per la maggioranza - lo dico perché bisogna che ce lo diciamo - con un Consiglio regionale aggiuntivo suppongo che possa essere portata all’attenzione dei capigruppo e trovare una sintesi politica che consenta di evitare normative all’interno del Regolamento che possano appesantire scelte e trovare l’equilibrio con la saggezza politica che mi auguro contraddistingua, come finora è successo, i capigruppo ed il Presidente del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Rivendico per me, che per primo ne avevo parlato, e per il mio gruppo il testo della proposta del 17 febbraio 2021: “Modifiche del Regolamento Interno e di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea”, sottoscritto oltre che da me, dal capogruppo della Lega Consigliere Marinelli, dal capogruppo di Forza Italia Consigliera Marcozzi e dal Consigliere Rossi.
Perché queste modifiche? Perché dopo i primi mesi di Consiglio - io c’ero già stato 15 anni fa - mi sono reso conto che nelle modifiche al Regolamento qualcosa non funzionava.
Sono state presentate poi altre due proposte, una delle Consigliere Ruggeri e Lupini in data 5 maggio e quella del gruppo del PD, primo firmatario il Consigliere Cesetti e gli altri Consiglieri del gruppo.
Di fatto il problema della funzionalità dell’Assemblea è centrale, le prime sedute di questa legislatura sono state dedicate ad una serie di atti ispettivi (interrogazioni, interrogazioni a risposta immediata, interpellanze) che di fatto era semplicemente una tribuna di comunicazione per l’esterno, piuttosto che un serio lavoro di approfondimento per l’Assemblea anche su temi ispettivi, che sono giusti, sono corretti, ci devono essere, però un conto è quando se ne fa uso e abuso, un conto è quando sono questioni centrali poste all’amministrazione.
Così non poteva andare avanti per cui ci siamo posti il problema delle modifiche, che poi sono state elaborate in Commissione, che è l’organo competente e secondo me anche l’organo di equilibrio.
Devo ringraziare la relatrice Consigliera Biondi ed i due rappresentanti che abbiamo per essere arrivati ad un testo largamente condiviso. Chiedo a me stesso: è esattamente quello che a cui auspicavi? La risposta è no, però mi sembra che andiamo nella direzione di migliorare, di togliere quegli aspetti di apparire all’interno del Consiglio regionale e tutelare, anzi implementare in qualche caso le attività costruttive, maggioranza e opposizione, ovviamente all’interno dell’Assemblea di cui facciamo parte, un’Assemblea che istituzionalmente ha ruolo e prestigio.
Il testo mi sembra che sia abbastanza equilibrato, non è tutto quello che auspicavo, ma nessuno può avere tutto. Un conto è l’auspicabile, un conto è quello che è oggettivamente possibile, tenendo presente gli equilibri. Credo si vada verso un buon testo, magari in seguito si potrà fare qualche ritocco perché un conto è quello che si pensa di determinare, un conto è quello che avviene veramente.
Mi riferisco ad un piccolo inciso, piccola soddisfazione o forse piccola vanità, e rispondo al Consigliere Carancini, per me il fascino della politica è che è fluida, non è mai la stessa, nel senso che esiste, certo, una politica statica, ma anche una politica dinamica, per esempio se la stessa area politica in un certo momento ha una posizione, poi la cambia, è trasformismo? No, è un cambiamento di quadro politico, di scenario politico.
Rivendico con orgoglio la mia appartenenza politica al movimento sociale, forse perché uno rivendica con orgoglio la gioventù, non lo so, anzi all’inizio ai Giovani del Movimento Sociale, non ero iscritto al partito, ma alle associazioni giovanili. E’ chiaro che rappresentavo un segmento della politica italiana assolutamente emarginata, la destra era fuori dall’arco costituzionale, ricordo che coniò questa cosa non un estremista di sinistra, ma De Mita che disse: “Tutti possono parlare, nell’arco costituzionale ci sono tutti, meno il Movimento Sociale”. Allora che successe? Chi era del Movimento Sociale che faceva? Le inventava tutte per cercare di avere un ruolo. Ricordo che all’interno del mio partito divenni prima Consigliere comunale e poi Consigliere regionale, per caso perché non c’era il seggio, che scappò fuori improvvisamente, e mi inventavo le cose più astruse perché dovevo svolgere un ruolo. Quando quella destra diventa Alleanza Nazionale, entra nel PdL, oggi Fratelli d’Italia e da quel misero 2% …, quando feci quel suicidio politico e uscii dal Parlamento per far parte di un partito che prese l’1,97% ci credevo, come tanti altri, ed oggi dovremmo essere, teoricamente, perché i sondaggi sono sondaggi, esprimono solo una tendenza e non sono voti, i voti si contano nelle urne, il primo partito in italiano, quasi due punti prima del PD.
Ovviamente il ruolo politico di una persona di questo partito non può essere quello del vecchio MSI e forse neanche quello di Alleanza Nazionale, ci dobbiamo dare un ruolo le cui decisioni determinano le scelte addirittura del governo nazionale.
La Presidente di Fratelli d’Italia qualche giorno fa è stata negli Stati Uniti, ha parlato ad Orlando, in Florida, in un’ Assemblea dei partiti di centro-destra del mondo, non è la stessa iscritta a Colle Oppio che fa il sit in, si cambia, è evidente che nel percorso, nella dinamica della politica ci sono dei cambiamenti, quindi quello che si fa esponendo il drappo, la bandiera, provocando quando rappresenta il 3, 4, 5% dell’elettorato è diverso da quando si rappresenta il 20%.
Il PD mi sembra che stia incorrendo in questo errore, mi sento di sottolinearlo, ma non sono nessuno per giudicare, poi giudicheranno gli elettori.
Il PD non può essere un partito che fa opposizione in maniera non istituzionale perché, a mio parere, posso sbagliare, scade, mentre io come MSI ho addirittura occupato l’Aula del Consiglio, dormendo con il sacco a pelo ed era giusto per il mio ruolo di allora, se oggi venissi qui, occupassi l’Aula, mi mettessi a dormire qui dentro, creerei un problema istituzionale, sono uno fuori dal mondo!
Pongo questa domanda al PD: qual è il ruolo di una grande forza di opposizione come il PD, che rispetto? Non può essere quello delle piccole provocazioni, dei piccoli dispetti, teoricamente è l’alternativa di governo e come tale si deve porre.
Scusate se ho detto queste cose, è una mia riflessione, potrebbe anche non essere corretta, però il PD teoricamente potrebbe essere domani, tra 10/15 anni al governo, quindi si deve porre il problema di un Regolamento che possa tutelare anche lui, mentre io mi ponevo il problema quando ero fuori dall’arco costituzionale, quando non avevo diritto a niente, mi escludevano tutti, addirittura in Consiglio comunale di Ancona quando prendevo la parola su 50 Consiglieri ne uscivano circa 45, in quelle condizioni si fa tutto, ma quando si ha pari dignità e pari rispettabilità il discorso è un altro ed io richiamo il PD a questa sensibilità.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi ero riproposto di non intervenire tant’è che si occupa di questa modifica al Regolamento l’ex Presidente del Consiglio regionale, il Consigliere Mastrovincenzo, che con riconosciuto equilibrio e capacità ha diretto per 5 anni e 3 mesi questa Assemblea legislativa; tra l’altro è giunto qui con una soluzione, ancorché al ribasso, condivisa e mi pare che abbia svolto un ruolo oltre ogni aspettativa perché sinceramente non è facile arrivare ad una soluzione condivisa, ancorché al ribasso, sui presupposti che vengono declinati dal Consigliere Ciccioli, il quale mi ha indotto all’intervento, come spesso capita. Ma questo è un merito che io riconosco, al di là di qualche sproloquio giuridico istituzionale come questo.
Consigliere Ciccioli, il Regolamento non deve tutelare il Partito Democratico, Fratelli d’Italia, la Lega o chiunque altro, è gravissima questa affermazione, il Regolamento deve tutelare l’Assemblea legislativa ed i suoi componenti, deve tutelare l’esercizio delle loro prerogative. Questo deve fare il Regolamento, che non può essere a servizio di un gruppo o della parte che vince le elezioni, ma deve essere al servizio dei cittadini che votano e che eleggono le Assemblee legislative. Questo è il Regolamento, tanto è vero che il nostro Statuto, che è la nostra Costituzione, Consigliere Ciccioli, e mi rivolgo anche al Presidente dell’Assemblea che è e dovrebbe essere il massimo garante, all’articolo 11 prevede: “le attività del Consiglio e dei suoi organi interni sono disciplinate dal Regolamento interno”, questo è! E’ una bestemmia, passatemi l’espressione, istituzionale dire che il Regolamento deve tutelare magari la forza che ha vinto le elezioni, significa che non abbiamo consapevolezza di noi se facciamo queste affermazioni, non può essere tutto questo né come dice la Consigliera Menghi, che ascolto sempre con molta attenzione, ci deve essere la preoccupazione del parlare troppo perché questo è il ruolo di un Parlamento e questo è il Parlamento della Regione Marche, perché se è vero che il Parlamento è il corpo legislativo, o l’Assemblea legislativa dello Stato, e come tale è costituito da organi collegiali (le assemblee, eccetera), il Consiglio regionale-Assemblea legislativa è il corpo legislativo della Regione.
Anche questo, Consigliere Ciccioli, ce lo dice lo Statuto, che ci deve guidare in questa discussione, e l’articolo 11 stabilisce che il Consiglio regionale costituisce l’Assemblea legislativa della Regione; è organo della rappresentanza democratica regionale ed è eletto a suffragio universale e diretto. E’ come il Parlamento italiano, sebbene con funzioni non identiche, ci mancherebbe, e ruoli non identici, ma rapportati simili, perché il Parlamento nazionale è l’organo costituzionale. Leggo da Wikipedia, affinché non siano parole mie: il Parlamento è l’organo costituzionale attraverso cui i cittadini attraverso i propri rappresentanti eletti a suffragio universale diretto partecipano all’esercizio delle funzioni legislative e del controllo sul Governo. L’articolo 11 dello Statuto dice la stessa cosa del Consiglio regionale delle Marche, che quindi è il Parlamento della nostra regione o il Parlamentino della nostra regione.
Questo è, e di questo noi dobbiamo avere consapevolezza e quando parliamo di Regolamento interno noi discipliniamo la vita di questa istituzione che ci sopravvive, per fortuna, questo è il senso delle istituzioni: sopravvivono a noi, ma muoiono con noi se le pieghiamo ogni volta alle esigenze di parte. Questa è la differenza ed il senso delle istituzioni. Qui mi risparmio citazioni molto autorevoli, ma che conosciamo e dovremmo conoscere bene, quindi guai a piegarle ad una esigenza di parte. Per questo sono gravi le affermazioni del capogruppo Consigliere Ciccioli, guai a piegarle alle esigenze di parte. Anche perché è un esercizio che fa male all’istituzione stessa e “l’esercizio della funzione legislativa e il controllo degli atti di Governo”, quello che facciamo noi, in particolare gli atti ispettivi (interrogazioni, interpellanze) e gli atti politici (mozioni), che sono atti di controllo nei confronti del Governo, sono previsti dal nostro Statuto, e allora questo è un punto.
Il Consigliere Ciccioli, che come me è stato in Parlamento ed anche abbastanza, sa bene che non può essere il suo ragionamento, non c’è quel ragionamento, non ci può stare, va respinto al mittente e bene ha fatto il Consigliere Mastrovincenzo con questo lavoro di sintesi.
Guardate, voterò a favore di questo atto solo perché lo dice il Consigliere Mastrovincenzo e lo dice il gruppo, anche se dopo le parole del Consigliere Ciccioli avrei votato contro e con tutta la veemenza possibile perché è inaccettabile pretendere di piegare un Regolamento alle esigenze di parte.
Ho detto che lui è stato come me in Parlamento, sa bene che il Parlamento dedica diverse sedute alla settimana …, c’è stato anche l’Assessore Saltamartini, che è sempre in Aula, a differenza di altri, ed anche questo è un segno della sensibilità istituzionale, l’Assessore Carloni quando non va in giro per il mondo a fare campagna elettorale c’è, il Presidente pure, ma gli altri Assessori li vedo poco in questa Aula.
Stavo dicendo che il Parlamento dedica diverse seduta alla settimana e lo dico anche ai capigruppo ed al Presidente dell’Assemblea, noi veniamo pagati per fare i Consiglieri regionali, allora perché non si ragiona sul fatto di fare più sedute alla settimana? In Parlamento, quando c’ero io, il lunedì c’erano le discussioni generali, c’erano le interrogazioni, anche quelle immediate, il martedì ed il mercoledì erano giorni pieni d’Aula, di voto, delle Commissioni, il giovedì si facevano discussioni generali preparatorie per la settimana successiva magari e poi si discutevano anche le interrogazioni. Perché non diciamo questo ai cittadini di questa nostra regione Marche, che noi veniamo pagati per fare i Consiglieri regionali? E tra l’altro dovrebbe essere, per lo meno per me lo è, la nostra professione principale, tant’è che coloro che sono dipendenti pubblici devono andare in aspettativa ed i professionisti non devono superare un limite di reddito, come è giusto, altrimenti viene loro dimezzata l’indennità, un professionista come me ad esempio.
Ragioniamo su questo ed ha ragione il Consigliere Carancini, se alle interrogazioni ed alle interpellanze si risponde dopo tre mesi non ha senso e quando sono tante è ovvio che si risponde dopo tre mesi. Allora perché non pensiamo di lavorare di più?
Questo è il Parlamento regionale e qui dobbiamo parlare perché c’è il controllo degli atti ispettivi che è fondamentale, non per l’opposizione, ma per la dinamica istituzionale. Non si può parlare in ritardo, noi dobbiamo ragionare semmai di fare più sedute per ampliare il tempo degli interventi, non per ridurli e comprimerli perché sarebbe un errore comprimere la parola in un Parlamento, è un errore ex se, è una contraddizione in termini.
Quindi, mi rivolgo al Presidente ed ai capigruppo, ragioniamo su questo semmai, non dico di fare 3, 4 sedute a settimana come al Parlamento italiano, ma ne possiamo fare 2, una dedicata agli atti ispettivi e agli atti politici e l’altra agli atti legislativi. Ragioniamo su questo, ma non comprimendo i tempi anche perché sulla contrazione dei tempi voglio dire una cosa, mi dite voi cosa significa: nel caso di interrogazioni sottoscritte da più Consiglieri la replica spetta ad uno dei Consiglieri, è molto semplice, sapete qual è la differenza? Che oggi gli atti ispettivi del PD (interrogazioni e interpellanze) vengono firmati da tutti (primo firmatario, il capogruppo e tutti gli altri), domani sapete che faremo? Anziché farne uno, ne faremo otto!

PRESIDENTE. Le chiedo di chiudere perché siamo fuori …

Fabrizio CESETTI. Presidente, le chiedo scusa, ma ho sforato solo di 50 secondi e credo tutto sommato di non aver detto molte banalità, forse ho declinato qualche opportunità.

PRESIDENTE. Ha parlato come un libro stampato, però il tempo del suo intervento è stato contenutivo di tutto quello che voleva dire per questo l’ho richiamato.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Dato che lei è garante di quest’Aula ogni promessa è un debito, quindi, come ho detto poc’anzi, interverrò sempre.
Questa proposta di legge non vede la nostra firma, ma quella dei gruppi consiliari maggiori, il primo testo del 17 febbraio è stato firmato dai capigruppo Consiglieri Ciccioli, Marinelli, Marcozzi, Rossi, che riguarda le modifiche al Regolamento, successivamente, il 5 maggio, sono arrivate le proposte di legge delle Consigliere Ruggeri e Lupini e per ultima quella del gruppo del Partito Democratico dell’1 ottobre.
La Giunta per il Regolamento ha visto la presenza costante del gruppo Rinasci Marche, che ha avuto anche la possibilità, come ha detto prima il Consigliere Cesetti, dato che siamo pagati per fare questo mestiere, di fare una formazione, che nel mio caso è stata molto importante, sul Regolamento, che come gruppo consiliare avevamo letto nel periodo di vacanza perché ricordo che noi siamo stati eletti il 30 settembre 2020 ed io come dipendente della pubblica amministrazione, in questo caso della sanità, sono andato in aspettativa per legge e mi sono trovato senza lavoro dall’1 al 18 ottobre ed allora ho approfittato per fare uno studio, come ho sempre fatto anche durante il percorso mio da studente lavoratore. Ho preso il Regolamento, ho preso lo Statuto e mi sono reso conto del valore che noi abbiamo in mano, dell’istituzione Regione che rappresentiamo.
Poi si è formata la Giunta per il Regolamento nella quale sono stati inseriti i rappresentanti di tutto l’arco consiliare e si sono iniziati i lavori, che si sono avvicendati con una discreta serenità, si sono discussi i disegni di legge e poi mano a mano sono stati migliorati dei passaggi.
Ora vedo una diatriba politica, giustamente ogni partito, che ha una grande percentuale, cerca di accreditarsi e di avocare a sè un percorso.
Credo che sia stata fatta una sintesi delle tre proposte di legge, che sono state unite, che ha portato una soluzione sia politica che istituzionale migliore.
Non penso nell’ostruzionismo, su questa cosa sento alcuni Consiglieri ribaltare il gioco e dire: bene, firmeremo uno per uno ed occuperemo quest’Aula, ma questo danno non lo facciamo agli avversari politici, lo facciamo ai cittadini.
A questo punto ritengo che sia più utile anche come indicazione verso il Presidente e verso quest’Aula quello di …, come ha detto il Consigliere Cesetti che mi dispiace ora non sia in Aula, significa che non è interessato al mio intervento, io invece ho ascoltato bene il suo, è stato un libro stampato. Essendo un avvocato, avendo un’ottima dialettica e studiando tanto quando interviene in quest’Aula porta delle azioni migliorative.
Il ragionamento sul doppio Consiglio è una cosa che a noi interessa particolarmente. Come gruppo consiliare spesso faticosamente portiamo delle azioni perché i piccoli gruppi per scrivere interrogazioni e mozioni impiegano tanto tempo e fatica e vedere che questi atti vengono lasciati lì per giorni, settimane, mesi, fra poco anche anni perché ce ne sono alcuni fermi anche da otto/nove mesi … Ritengo che fare due Consigli, uno per discutere i disegni di legge, l’altro per dare risposte alle interrogazioni ed alle mozioni, che spesso vengono lasciate lì, vengono messe nel dimenticatoio, il più delle volte diventato vecchie … Ne cito una, come gruppo consiliare avevamo fatto un’interrogazione sollecitando la Giunta ad una presa di coscienza sulla vaccinazione dei maturandi. Quando eravamo in piena pandemia, avevamo chiesto una vaccinazione da fare nel periodo aprile/maggio che avrebbe favorito i ragazzi che avrebbero affrontato la maturità, questa interrogazione è stata discussa in autunno, quando ormai i giovani non erano più maturandi, ma erano ormai all’interno del percorso universitario o lavorativo (per chi ha scelto di lavorare).
Posso sottolineare come all’interno della Giunta per il Regolamento in questi 14 mesi sia stato fatto un lavoro molto serio e per questo ringrazio il Presidente, che è stato garante dell’attività svolta all’interno della Commissione Giunta per il Regolamento. Ringrazio il Segretario generale che ha cercato di dare sempre delle soluzioni amministrative, perché questo è il compito della dirigenza e della parte amministrativa dell’Aula, per avere anche delle risposte da parte degli uffici.
Oggi andiamo a votare questo testo unificato ed il nostro gruppo voterà con la massima serietà e serenità, avendo portato dei piccoli contributi, modesti, ma secondo noi importanti, nell’iter della Giunta per il Regolamento.
Le riunioni si sono avvicendate per 14 mesi, oggi andiamo a votare questo testo e lo votiamo con la massima serietà, trasparenza e correttezza per sostenere un percorso futuro che è sempre migliorabile perché quando uno va a modificare dei testi, alcune azioni possono essere migliorate, ricordo – ho qui degli appunti – che su alcuni passaggi relativi agli articoli 1, 2 ed altri c’è stata l’unanimità dei presenti, compreso il nostro gruppo consiliare.
L’intenzione di voto è favorevole a sostegno di questo nuovo Regolamento, poi lavorandoci nei prossimi mesi e nei prossimi anni potrà essere sempre migliorato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come sa non è mia consuetudine intervenire nel dibattito generale, riservo il contributo, quando è necessario, solo in dichiarazione di voto, lo faccio per rispetto del lavoro che i colleghi mettono in campo in Commissione, nella fattispecie l’ex Presidente del Consiglio Mastrovincenzo
Inevitabilmente oggi siamo stati tirati per la giacca, come spesso accade, dal Consigliere Ciccioli, che mi impone di riprovare a rimettere in fila un po’ di questioni che sono tra l’istituzionale e il politico ed il rispetto del nostro ruolo.
Vedete, giungiamo ad un lavoro di diversi mesi di modifica del Regolamento su un’azione, come spesso capita, compulsiva perché questo Regolamento, che il Consigliere Ciccioli dice quasi da piegare alle necessità di efficientamento della maggioranza, viene dalla legislatura precedente in cui le parti erano invertite ed il percorso era stato condiviso, concordato con l’assoluto principio di garanzia dell’opposizione, che non era quella del PD di oggi, eravate in gran parte di voi e se quelle cose che oggi ci sembrano … Il Consigliere Mastrovincenzo ha detto che due volte è stato modificato il Regolamento, ma nessuno ha mai pensato di comprimere, modificare e riadattare a seconda delle esigenze di parte.
Ricordo benissimo quando il capogruppo di Fratelli d’Italia ad una serie …, forse come ha detto il Consigliere Carancini prima l’abbiamo fatto due/tre volte, siamo intervenuti in tre o quattro firmatari in risposta per soddisfazione a interrogazioni rivolte in gran parte all’Assessore Saltamartini, sempre presente, inevitabile bersaglio delle necessità del territorio, con sottolineature che tra l’altro fatte da noi penso che siano occasioni per migliorare l’azione del Governo e non con un approccio particolare. Quindi il responsabile della modifica del Regolamento è l’Assessore Saltamartini perché in una giornata aveva subito tre o quattro interrogazioni di fila ed era stato costretto a rispondere e ad ascoltare la dichiarazione di soddisfazione. Il Consigliere Ciccioli adesso dice adesso, cambiamo perché queste cose non vanno bene. Non l’ha detto l’Assessore Saltamartini, che è abituato, ormai anche vaccinato, forse ha fatto la quarta dose alla nostra presenza in Aula!
Abbiamo cambiato il Regolamento, abbiamo fatto un bel servizio? No di sicuro perché abbiamo perso una grande occasione per mettere in campo non solo una semplice manutenzione del Regolamento, ma ripensarlo anche in funzione di necessità completamente diverse, prendendo, come ha detto la Consigliera Menghi prima, esempi da altre istituzioni, per esempio quelle europee, potevamo fare un grande balzo in avanti, dove la parola non viene negata, in cui i tempi sono contingentati e forse poteva e ci può mettere nelle condizioni di rendere all’istituzione ed al ruolo che i cittadini ci hanno consegnato una maggiore efficacia, invece noi non abbiamo fatto questo, abbiamo rincorso una necessità.
Vede, Consigliere Santarelli, il Partito Democratico non ha mai messo in campo un’operazione ostruzionistica di sorta, quando potevamo tenere impegnata il resto della Giunta per giornate intere, non l’abbiamo mai fatto, il nostro è stato sempre un contributo competente, adeguato e orientato ad efficientare anche le proposte di legge che non condividevamo nel loro percorso e nella loro finalità. Pensate un po’ se abbiamo fatto ostruzionismo! Non l’abbiamo mai fatto, a volte mi è stato imputato troppo rispetto istituzionale, ma quello è, il rispetto delle regole e delle istituzioni mi appartiene, non è per me modificabile geneticamente.
Anche questa volta il Consigliere Mastrovincenzo nella Giunta per il Regolamento ha dato a nome e per conto del nostro gruppo un contributo importante perché ha provato a far rispettare il percorso necessario per definire le regole del gioco e non è togliere la risposta ad un’interrogazione che cambierà la vita. Prima il Consigliere Cesetti l’ha portato come esempio, se volessimo sarebbe molto più complicato per il Presidente del Consiglio gestire otto interrogazioni con lo stesso oggetto, nessuno lo potrebbe impedire, saremmo costretti a discuterle ed a diritto, ma lo faremo? No, non lo faremo, forse qualche volta ci capiterà pure di fare un’interrogazione con lo stesso oggetto che parla di Pesaro, di Ancona, di Macerata, di Ascoli Piceno e di Fermo, che si sarebbe potuta liquidare con la modalità precedente.
Non inventeremo niente per perdere tempo, ma forse è anche la dimostrazione che quando si mettono in campo operazioni di questo tipo lo dobbiamo fare con il rispetto del nostro ruolo, soprattutto quello che ci ha affidato il cittadino.
Lo dico per il Presidente, il Regolamento precedente è stato particolarmente attento al rispetto dei ruoli di maggioranza ed opposizione, anche concedendo occasioni di intervento, di dibattito, quando non c’era forse nemmeno l’oggetto, ma in una democrazia di rispetto, in una democrazia di equilibrio ci stanno anche queste aperture e queste modalità.
Il percorso che oggi mettiamo in campo forse non soddisfa nessuno di noi, guardo la relatrice di maggioranza, cosa abbiamo portato a casa per un efficientamento adeguato del nostro lavoro? Niente, abbiamo ribaltato le interrogazioni e le abbiamo messe in apertura come succede nei 100% dei Consigli, non ci siamo inventati nulla, non so come andremo ad accelerare i tempi per esempio sulle interrogazioni a risposta scritta, lo dico per noi che abbiamo tentato anche quella via, che mette l’esecutivo nelle condizioni di avere tempo più adeguato per istruire in modo competente la risposta e per non appesantire.
Vedete, vi manca un piccolo passaggio, il lavoro che proponiamo a quest’Aula ha bisogno di approfondimento, ha bisogno di studio, ha bisogno di competenza, ha bisogno di conoscenza, è un lavoro nostro. Come ha detto la Consigliera Casini l’altra volta, nella legislatura precedente non c’era tutta questa particolare effervescenza da parte dell’opposizione con le interrogazioni, anzi, era la stessa maggioranza che quasi si cimentava in esercizio di competenza, forse anche un modo per mettere in difficoltà i propri rappresentanti di governo.
Questa cosa ci costa impegno, approfondimento, dedizione e oggi non abbiamo risolto praticamente nulla. La voteremo con soddisfazione? Sì. Sarà più efficace il nostro lavoro? Non penso. E’ vero che è stato fatto un lavoro di grande disponibilità reciproca, perché i nostri emendamenti presentati sono stati in gran parte recepiti, ma alla fine avremo sempre un Regolamento partito da un percorso compulsivo, ed oggi il Consigliere Ciccioli lo certifica perché ha detto che era abituato a fare determinate cose, ora ha un ruolo istituzionale e nel ruolo istituzionale vuole fare più Consigli, più interrogazioni, vuole produrre di più e lo vuole fare con l’agilità che serve per facilitare il lavoro della maggioranza. Non abbiamo capito, però non ci sottraiamo.
Rimango sempre un tutore rigoroso delle regole e so che andremo ad avanzare altre proposte senza aspettare nemmeno la prossima legislatura perché è vero che non lo troveremo su Wikipedia, quando guardo il Consigliere Cesetti non mi viene mai in mente Wikipedia, ma la Treccani, ma troveremo il modo di sopravvivere a queste regole e in quella lunga vita proveremo a rimodificarle, spero insieme, per rendere il Regolamento uno strumento più efficace, moderno, europeo, in grado di mettere nelle condizioni di rispondere in modo adeguato alla nostra regione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. Vorrei provare a dare uno spunto diverso sull’interpretazione che si sta facendo adesso su questa modifica del Regolamento, nello specifico le interrogazioni. L’abbiamo vista solo come scontro “politico” tra maggioranza ed opposizione quando invece, proprio per quella tecnica legislativa decantata dal Consigliere Cesetti, potremmo valutare la risposta all’interrogazione, solo a chi la presenta, per dare la possibilità di quel principio di contraddittorio che altrimenti verrebbe meno. Faccio un caso specifico, se voi presentate un’interrogazione in otto, l’Assessore risponde da solo, ci sono otto risposte senza la possibilità vera e propria di interloquire di fatto nel minutaggio, nel continuare con l’esposizione della risposta.
Così la tecnica legislativa cambia, nel senso che l’interrogante interroga, l’Assessore risponde, dopodiché c’è la replica e si passa alla successiva interrogazione con stesso diritto di contraddittorio, inalterato, quindi è più equilibrato, questo è il principio che deve passare proprio perché questo è il Parlamento regionale e perché qui si parla.
Diverso il caso in cui vengono presentate interrogazioni a firma di tutti e otto i membri del gruppo e tutti e otto hanno diritto di replica, non perché sia sbagliato, semplicemente potrebbe essere considerato inopportuno vista la sperequazione tra domanda e risposta.
In questo caso con questa modifica andiamo a riequilibrare la domanda alla risposta in modo che l’Assessore può argomentare più e meglio, può allargarsi anche in ulteriori principi perché tante volte fate delle interrogazioni la cui risposta non si può liquidare in pochi minuti, tante volte abbiamo visto il countdown che diventa rosso perché non riusciamo a specificare meglio e a dettagliare meglio.
Vediamo questa chiave di lettura non come una limitazione del diritto di parola, no, anche perché lo avete già annunciato, invece di presentare una interrogazione a firma di otto Consiglieri ne presenterete otto, però ci sarà una differenza: ci saranno otto risposte, quindi, diamogli questa interpretazione.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Solo per dare due risposte, una al Consigliere Assenti che mi ha stimolato, per dirgli semplicemente che se ci sono otto interrogazioni differenti la risposta è sempre una perché vengono abbinate per argomento, lo vediamo quotidianamente, quindi non cambia niente, però noi abbiamo otto risposte ed otto possibili interlocutori per cui per l’Assessore la situazione peggiora, lo guardo quasi in modo compassionevole, perché lo terremo in Aula per ore e non sarebbe sicuramente un modo corretto.
Ultima battuta, hanno già replicato adeguatamente sia il Consigliere Mangialardi che il Consigliere Cesetti alle affermazioni del Consigliere Ciccioli, è evidente che un Regolamento del Consiglio regionale non si può mai piegare alle esigenze ed alle ragioni della maggioranza, tutt’altro.
Ricordo, e qui mi rivolgo a chi c’era nella scorsa legislatura e chi non c’era si vada a rivedere i verbali, che nella precedente legislatura le due modifiche, una molto corposa, parliamo di decine di articoli modificati, furono approvate oltre che all’unanimità, con un plauso da parte delle forze di minoranza per la grande attenzione data alle minoranze in quel Regolamento ed è giusto così, in una Assemblea legislativa si deve più tutelare le esigenze e le ragioni della minoranza che non quelle della maggioranza, tutto in un’ottica di equilibrio e di coordinamento complessivo.
In questo caso non c’è questo equilibrio, è un compromesso al ribasso e scopriamo oggi, ma noi le sapevamo, le vere ragioni della proposta a primo firma del capogruppo Ciccioli, le vere ragioni sono mettere il bavaglio alle opposizioni perché di fatto le sue parole oggi sono state molto chiare.

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione. Sulla votazione finale si richiede la maggioranza assoluta, almeno 16, dei componenti dell’Assemblea.

Articolo 1.
Emendamento 1/1 a firma della Consigliera Ruggeri.
Il primo problema si pone proprio con questo emendamento e al riguardo c’è una valutazione, che fa il sottoscritto quale Presidente del Consiglio regionale, sulla base delle indicazioni di natura tecnica, di inammissibilità perché in contrasto con l’articolo 13 dello Statuto. In sostanza, se non si modifica l’articolo 13 dello Statuto è chiaro che l’emendamento è inammissibile ed in ogni caso se passasse, se anche si volesse ammettere alla discussione ed alla votazione, non sarebbe applicabile in quanto non è prevista la modifica dell’articolo 10.
Quindi, ai sensi dell’articolo 103 del Regolamento dichiaro che l’emendamento 1/1 è inammissibile.
Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Io ritengo inammissibile questo modo di procedere, invece, perché il mio emendamento è stato presentato il 5 maggio, oggi siamo il 17 maggio, quindi ben 12 giorni fa, e lei mi ha informato dell’inammissibilità dell’emendamento 5 minuti prima di entrare in Aula. La considero una cosa molto grave perché ho un numero di telefono, sono spesso in ufficio, sono rintracciabile e se c’era un problema tecnico avevate il dovere, non il diritto, di avvisarmi per tempo.
Detto questo, un emendamento simile l’ho portato in Giunta per il Regolamento ed è stato messo in votazione, non è stato escluso, è stato votato ed è stato bocciato, quindi mi chiedo come mai in Aula non si possa votare questo emendamento e come sia stato possibile votarlo durante la Giunta per il Regolamento, questo è un precedente che non va bene.
Non ho una lunghissima esperienza politica, come tanti di voi, ma ce l’ho comunque decennale, da più di 10 anni sono all’interno delle istituzioni e so che spesso quando si è in difficoltà ci si nasconde dietro ai tecnicismi per camuffare problemi di ordine politico.
Denuncio che questo è quanto accade oggi, quanto sta succedendo, con lei complice, mi dispiace essere dura però è quello che mi sento di rilevare.
Chiedo che, come è successo durante la Giunta per il Regolamento, sia possibile votare questo emendamento, bocciatelo, lo boccerà il PD perché so che è contrario, era contrario anche in Commissione, lo boccerà la maggioranza, ma bocciatelo, assumetevi la responsabilità politica delle vostre scelte, non nascondetevi dietro i tecnicismi perché così non va bene. Non si dà valore all’istituzione in cui siamo tutti, Presidente parlo anche a lei. Grazie.

PRESIDENTE. La valutazione è di inammissibilità, ciò non toglie che rimane salvaguardato l’aspetto formale in quanto la dichiarazione di ammissibilità è dichiarata dal Presidente e si fa in Aula, ma lei ha diritto, come giustamente ha fatto, di chiedere l’attuazione dell’articolo 103 del Regolamento che prevede che, nel caso di opposizione alla dichiarazione di inammissibilità dell’emendamento, la proponente può chiedere che venga votata in Aula - per correttezza poi leggo l’articolo 103 - in modo tale che ci sia anche l’espressione dell’Aula.
Detto ciò, per quanto riguarda il motivo per cui si è discusso tale emendamento nell’ambito dei lavori della Giunta del Regolamento ciò attiene alla mia responsabilità, di non averle dato allora la risposta, ma non inficia la regolarità procedurale perché siamo in questa sede, nell’ambito dell’Aula, nel momento della votazione delle proposte di legge, nella fase decisiva di approvazione dei leggi che siano in linea con lo Statuto, con il Regolamento e con tutte le altre norme, ad iniziare dalla nostra Carta Costituzionale.
L’articolo 103 al comma 2 recita: “L’inammissibilità – al comma 1 si richiamano le indicazioni per cui si dichiara l’inammissibilità – è dichiarata dal Presidente, con decisione motivata – ed io ho letto i due aspetti, uno, in contrasto con l’articolo 13 dello Statuto, due, se passa non sarebbe comunque applicabile perché in contrasto con l’articolo 10 del Regolamento -. Se il presentatore si oppone decide l’Assemblea senza discussione con votazione palese semplice”.
Non ho dubbi nel ritenere che con il suo intervento lei chieda la votazione sulla decisione di ammettere o meno l’emendamento 1/1, non posso in questa fase dare la parola a nessun altro,
Ammissibilità dell’emendamento 1/1, ai sensi dell’articolo 103, comma 2, richiesta della Consigliera Ruggeri, il cui testo è il seguente: “Prima del comma 1 dell’articolo 1 della proposta ‘Modifiche al Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche’ è aggiunto il seguente ’01. Al comma 2 dell’articolo 8 del Regolamento interno, dopo le parole: ‘sono espressi dalle minoranze’ sono inserite le seguenti: ‘e non possono appartenere allo stesso gruppo assembleare’”. L’articolo 8 del Regolamento interno ha questo contenuto: “(Ufficio di presidenza). 1. L’Assemblea, nella sua prima seduta e quale primo atto, dopo le operazioni di cui al comma 4 dell’articolo 7 elegge tra i suoi componenti, con tre votazioni separate a scrutinio segreto, il Presidente e l’Ufficio di presidenza composto, oltre che dal Presidente, da due Vicepresidenti e da due Consiglieri segretari. 2. Uno dei Vicepresidenti e un Consigliere segretario sono espressi dalle minoranze. La riserva di posti alle minoranze è rispettata anche nel corso della legislatura”. La modifica riguarda, interpretando l’emendamento stesso, tale comma, disponendo la modifica in questo senso: sono espressi dalle minoranze, inserendo, e non possono appartenere allo stesso gruppo assembleare.
Consigliera Ruggeri, non posso darle la parola, credo di aver espresso compiutamente la sua posizione. Interpretazione analogica e non autentica perché è chiaro che la sua interpretazione è quella più autentica possibile.
Ammissibilità dell’emendamento 1/1. La pongo in votazione.


(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 1/1. Inammissibile.

Emendamento 1/2 a firma della Consigliera Ruggeri. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Voglio semplicemente dire che so perfettamente, perché non vorrei neanche che mi si faccia passare per sprovveduta in quest’Aula, che le modifiche al Regolamento di questo tipo devono prevedere modifiche anche allo Statuto, ma vorrei ricordare che in I^ Commissione ci sono delle modifiche allo Statuto che stiamo discutendo, quindi vuol dire che si poteva anche votare perché nel caso in cui fosse passato, cosa che reputo molto remota, si sarebbe potuta prevedere una modifica dello Statuto durante i lavori di Commissione. Quindi non era un limite tecnico, ma è stata espressa una volontà politica camuffata.
Detto questo, il secondo emendamento l’ho presentato nella stessa forma, mentre l’altro l’avevo leggermente corretto, come è successo per altri emendamenti, perché ho cercato di recepire quanto era emerso durante la discussione nella Giunta per il Regolamento, accogliendo anche i consigli che mi sono arrivati dai Consiglieri sia di maggioranza che di opposizione durante la discussione.
Questo emendamento mi sembra identico a quello già bocciato, però per trasparenza mi sembra utile che venga bocciato anche questo con cui chiedo che i Consiglieri che non appartengono all’Ufficio di Presidenza, autorizzati dal Presidente dell’Assemblea legislativa, dopo una richiesta inviata al Presidente, possano partecipare ai lavori dell’Ufficio di Presidenza, naturalmente senza diritto di voto, così come avviene per le Commissioni.
Questo perché è praticamente blindato, nessuno sa gli esiti dell’Ufficio di Presidenza, che non vengono comunicati.
Io mi sono astenuta nella votazione del Vicepresidente di minoranza, ma ho sostenuto la Segretaria Vitri e in un anno e mezzo non ho avuto nessun riscontro.
Visto che l’ordine del giorno arriva a tutti i Consiglieri, nel caso in cui ci fosse qualcosa di rilevante, sempre autorizzati dal Presidente, si possa partecipare solo per ascoltare e sapere, considerato che siamo Consiglieri, che cosa si fa in quella sede. Non mi sembra di chiedere nulla di sconvolgente, ritengo che sia un’operazione di trasparenza dovuta. Rimetto all’Aula la decisione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Su questo emendamento, Presidente, personalmente voto contro. A parte che correttamente il Presidente ha dichiarato inammissibile l’emendamento precedente, con il quale si voleva aggiungere che uno dei Vicepresidenti o uno dei Consiglieri Segretari appartenenti alle minoranze non potesse appartenere allo stesso gruppo assembleare. Ha fatto bene il Presidente a dichiararlo inammissibile perché contrasta con lo Statuto, con l’articolo 10, ma vorrei dire un’altra cosa, contrasta con se stesso perché è singolare che il Vicepresidente, espressione delle minoranze non possa appartenere allo stesso gruppo assembleare, mentre questa cosa non sarebbe prevista per quelli di maggioranza, va da sè, e allora perché per quelli di maggioranza si?
E’ un emendamento che è in contraddizione con se stesso, oltre che inammissibile a termini di Statuto e di Regolamento, è una cosa talmente elementare che va da sé, per questo è inammissibile, in contraddizione con se stesso. Tra l’altro perché è inammissibile? Per un punto semplice, ed è anche inopportuno …

(interrompe la Consigliera Ruggeri)

Fabrizio CESETTI. Adesso ci arriviamo. Quante volte devo dire al capogruppo Ruggeri che con me non può fare la professoressa, se del caso questo compito lo fa il Presidente.
Sto dicendo semplicemente che questo è un dato oggettivo, è un emendamento in contraddizione con se stesso e dico perché. Il perché lo ha detto lei, quello successivo è legale, non mi pare che sia un fatto personale perché parlo di un emendamento e adesso non credo che la Consigliera Ruggeri abbia il procedimento di identificazione dell’emendamento e si senta chiamata in causa. Io sto parlando di un emendamento che è in contraddizione con se stesso, è un fatto oggettivo, lo capisce chiunque perché è ovvio, ma c’è un altro aspetto …, però ho sforato il tempo quindi mi taccio e lo dico dopo e su questo voto contro.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. …o anche quella che era stata la riflessione che era emersa durante la discussione all’interno della Giunta per il regolamento.
Comprendiamo benissimo che dietro le proposte emendative presentate dalla Consigliera Ruggeri, sia di quello precedente, nel quale non entro nel merito, ma mi fermo alla valutazione di ammissibilità o non ammissibilità, che di questo, c’è la necessità, che evidentemente in questo primo periodo del mandato è stata disattesa, di comunicazione fra gli esponenti, che dovrebbero rappresentare all’interno dell’Ufficio di Presidenza le minoranze, e chi non ha una rappresentanza all’interno di tale organismo. Quindi è evidente che la richiesta di avere esponenti che non siano dello stesso partito e la richiesta di poter audire, non votando, l’Ufficio di Presidenza, sottende a questa necessità legittima.
Riporto la valutazione perché il tema è stato discusso all’interno della Giunta per il Regolamento e pur comprendendo la legittimità dell’esigenza che ha fatto scaturire questi emendamenti, la valutazione era stata nel merito rispetto all’organismo, quindi all’Ufficio di Presidenza e al fatto che non abbia questa possibilità, ed eravamo rimasti, se non erro, forse unanimemente, eccetto i presentatori, non ricordo la posizione del Consigliere Santarelli, di mantenere l’organo così com’è.
E’ di tutta evidenza che la problematica che pone va sicuramente presa in considerazione e valutata, ma probabilmente quella delle sedute aperte o partecipative non è la soluzione che la Giunta ha ritenuto più idonea.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. L’intervento della Consigliera Leonardi ha centrato perfettamente il segno, cosa che non è capitata al Consigliere Cesetti, me ne rammarico profondamente perché essendo lui all’opposizione dovrebbe avere una visione un po’ più vicina alla mia, purtroppo non è così.
Detto questo, chiaramente l’Ufficio di Presidenza è questione di altri, non riguarda tutta la minoranza, ma solo una parte.
Prima quando ho fatto i segni al Presidente del Consiglio era semplicemente per dire che stavamo discutendo l’emendamento 2, mentre qualcuno ha parlato solo ed esclusivamente, sforando i tempi, dell’1, che già è stato dichiarato inammissibile. Quindi, chiedevo che quanto meno si stesse sull’argomento trattato, per non tornare a discutere cose che già sono state superate.
Ho fatto tutti emendamenti che portano avanti principi e valori fondamentali per il Movimento 5 Stelle, che sono quelli della partecipazione più ampia possibile e della trasparenza.
Nell’Ufficio di Presidenza purtroppo non vigono nessuno dei due ad oggi, quindi, siccome la Consigliera Leonardi ha riconosciuto che c’è un problema e che questa strada individuata dal Movimento 5 Stelle la maggioranza non l’apprezza, aspetto di vedere quale sarà la direzione che prenderà questa maggioranza per arrivare ad avere in quell’organo maggiore partecipazione e trasparenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il nostro gruppo essendo di minoranza ed essendo rappresentato all’interno dell’Assemblea legislativa, ma non all’interno dell’Ufficio di Presidenza, non sempre è puntualmente a conoscenza, anche dal punto di vista della comunicazione, di tutte le cose che vengono discusse.
E’ sempre faticoso capire cosa avviene all’interno di quell’organismo, quindi, come ha detto la Consigliera Ruggeri, se all’interno dell’Ufficio di Presidenza, che spesso si riunisce dopo il Consiglio regionale, potesse essere presente una figura, magari per gruppo consiliare, si avrebbe contezza delle cose che accadono. E’ vero che le cose più importanti vengono discusse e votate qui in Aula o nelle Commissioni, però anche in quella sede vengono prese decisioni rilevanti e spesso i gruppi minori, che non sono presenti al suo interno, non hanno completezza delle informazioni.
Questo emendamento della Consigliera Ruggeri noi lo voteremo anche se, da quello che ho capito, verrà bocciato, però il messaggio che vogliamo dare è che all’interno dell’Ufficio di Presidenza ci devono stare tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari o, se non sono stati votati e indicati dall’Aula, magari essere presenti su richiesta per avere contezza degli atti deliberati in quella sede.
Tutto qui, noi voteremo a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Vorrei semplicemente fare un po’ di chiarezza su quanto è stato dichiarato fino a questo momento.
Ho apprezzato ciò che ha detto la Consigliera Leonardi a proposito dell’esigenza di informare tutti i componenti di questo Consiglio di ciò che viene deciso e deliberato dall’Ufficio di Presidenza.
In realtà però manca una parte fondamentale, questa è una delle Regioni che ha in assoluto il più alto livello di trasparenza dell’Ufficio di Presidenza, vi invito ed invito la Consigliera Ruggeri a verificare ciò che avviene nelle altre Regioni, nessun’altra ha questo livello di trasparenza dell’Ufficio di Presidenza. Tutti gli atti vengono pubblicati, lei è liberissima di andarsi ad informare su tutto ciò che viene scelto e deciso perché è tutto pubblicato, potranno confermarglielo gli altri miei colleghi che fanno parte dell’Ufficio di Presidenza.
Non ritenevo necessario passarle personalmente gli atti pubblicati, ma d’ora in poi lo farò volentieri e l’ordine del giorno viene comunque comunicato a tutti, se lei ha delle esigenze particolari posso anche passarle personalmente tutti gli atti pubblicati, ma c’è un livello di trasparenza altissimo, come potranno confermare gli altri componenti dell’Ufficio di Presidenza.
Oltre a ciò che viene pubblicato non c’è altro, magari faccia anche un confronto con l’Ufficio di Presidenza delle altre Regioni e potrà rendersi conto che non c’è nulla da nascondere, anzi, ribadisco, che qui il livello di trasparenza è uno dei più alti in assoluto.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Vorrei solo far presente che non può essere scambiato l’Ufficio di Presidenza con la Conferenza dei capigruppo, ovviamente all’interno dell’Ufficio di Presidenza non possono essere rappresentati tutti i capigruppo, sennò sarebbe la Conferenza dei Presidenti dei gruppi.
Per quanto mi riguarda, insieme alla Consigliera Vitri, ma penso anche gli altri Consiglieri, siamo sempre a disposizione per comunicare tutte le scelte principali che vengono fatte, anzi, sia io che la Consigliera Vitri abbiamo sempre detto, ma devo dire che anche gli altri Consiglieri di maggioranza hanno accettato questa cosa, che se c’è la necessità di condividere scelte importanti le portiamo alla Conferenza dei capigruppo perché riteniamo che su certe questioni che riguardano l’intero Consiglio regionale sia importante informarla.
Gli atti sono tutti pubblicati, rigetto al mittente l’affermazione che nell’Ufficio di Presidenza ed i due componenti di minoranza non siano trasparenti.

PRESIDENTE. Emendamento 1/2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 1. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo per ricordare che noi, come ha detto il Consigliere Mastrovincenzo che si è occupato di questa vicenda, ed io sono rispettoso, voteremo favorevolmente.
Con l’occasione vorrei terminare l’intervento di prima, oltretutto omettendo qualsiasi riferimento polemico, eppure ci sarebbe, per dire una cosa molto semplice: ho votato contro all’emendamento 1/2 perché secondo me è inammissibile e se non è inammissibile comunque è inopportuno. Come si può pensare di estendere la presenza all’Ufficio di Presidenza, su richiesta, di altri Consiglieri che non appartengono all’Ufficio di Presidenza?
Una cosa che non esiste, casomai i Consiglieri, questo lo voterei favorevolmente, potrebbero chiedere di essere auditi.
Non esiste questa presenza, lo dico al Presidente del Consiglio, perché l’Ufficio di Presidenza è un organo amministrativo, questo è il punto, emette atti amministrativi, atti di gestione (pensiamo al personale dipendente dei gruppi), organo amministrativo che emette atti amministrativi, tanto è vero che c’è giurisprudenza a iosa della Corte dei Conti a livello nazionale ed anche delle sezioni centrali che dice che l’Ufficio di Presidenza emette atti amministrativi, tant’è che ha responsabilità erariale laddove quegli atti amministrativi producano un danno erariale. Questo è avvenuto ad esempio con i finanziamenti dei gruppi consiliari in alcune Regioni. Emette atti amministrativi a differenza dell’Aula e delle Commissioni che producono atti legislativi, proposte di legge (leggi, emendamenti), che come tali sono sottratti tra l’altro a qualsiasi sindacabilità nel merito.
Non è che uno dice no perché è contro al Movimento 5 Stelle o alla capogruppo Ruggeri, non è possibile, è come se in una Giunta comunale si prevedesse la possibilità di far partecipare i Consiglieri, questa cosa non esiste. Chiaramente potrebbe essere opportuno prevedere a richiesta, ma la Giunta comunale è una cosa diversa, questa è l’emanazione dell’Assemblea legislativa, delle audizioni se c’è un problema.
Mi rendo conto che talvolta per un partito politico o per un gruppo che non è rappresentato questo sia un vulnus, però è conseguenza della proiezione numerica di quel gruppo.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Intervengo sui due principi a cui ha fatto riferimento la Consigliera Ruggeri: quello della trasparenza e della partecipazione, perché voglio credere che anche la capogruppo del Movimento 5 Stelle possa ragionare in questo passaggio, soprattutto che non si lasci andare alle polemiche.
Lo dico perché non c’è nessuna pregiudiziale, non c’è la volontà di nessuna polemica su questa vicenda, però i due temi vanno sviscerati.
Su quello della trasparenza ritengo che gli interventi del Consigliere Biancani e della Consigliera Vitri abbiano chiarito che c’è certamente un diritto di conoscenza e di consapevolezza, per questo non so in particolare i tempi di pubblicazione dei verbali, ma sarebbe opportuno che il verbale dell’Ufficio di Presidenza venga portato a conoscenza di tutti, non è tanto penso neppure un problema di atto amministrativo perché, come ci hanno spiegato e come sappiamo, l’Ufficio di Presidenza è, rispetto ai passaggi più problematici, un’anticamera di quelli che possono essere i temi affrontati nell’Ufficio di Presidenza.
Sul secondo, sulla partecipazione, davvero si resta un po’ sorpresi, ripeto che non c’è nessuna volontà polemica. Qual è il limite di quell’emendamento? E’ il limite della fotografia che si vuol fare in questo momento, mi verrebbe da dire: se ci fossero più minoranze all’interno dell’Assemblea legislativa una resterebbe comunque fuori dall’Ufficio di Presidenza.
In realtà, lo diciamo senza voler aprire …, c’è una ipocrisia politica e c’è probabilmente un disegno. Certo, per esempio verrebbe naturale pensare al fatto che il Partito Democratico non abbia due Vicepresidenze che sono appannaggio del Movimento 5 Stelle sulla base di un accordo politico fatto con la maggioranza. Nessuno si è scandalizzato, abbiamo un accordo politico sotto banco fatto in un momento particolare di questa legislatura, non bisogna essere ipocriti, bisogna essere da questo punto di vista consapevoli di una situazione.
Tutto questo per dire che il diritto ad essere trasparenti è inviolabile, quindi tutti i Consiglieri regionali vanno informati immediatamente degli esiti dell’Ufficio di Presidenza, sulle altre questioni credo che da questo punto di vista non si possa non riconoscere come nei passaggi precedenti, qui abbiamo due Vicepresidenti di Commissione ex 5 Stelle, ne abbiamo un altro di Rinasci Marche, il Partito Democratico abbia agito nel rispetto delle minoranze, ovviamente accettando peraltro l’assenza di ruoli legittimi in Commissioni importanti. Quindi su questo ritengo che dobbiamo avere un po’ di buonsenso. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2 bis.
Emendamento 2 bis/1 a firma della Consigliera Ruggeri. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che ho riscritto sulla base di quanto emerso durante la discussione della Giunta per il Regolamento perché la mia prima formulazione diceva che le Commissioni sono pubbliche, togliendo il “non” che c’è nel Regolamento tuttora vigente.
Durante la discussione è emerso che - mi sembra - alcuni Consiglieri di maggioranza ed i Consiglieri Mastrovincenzo e Santarelli abbiano suggerito di non chiedere sedute pubbliche delle Commissioni perché avrebbero messo la struttura in difficoltà, semmai che fossero trasmesse telematicamente sul canale web dedicato dell’Assemblea legislativa, tant’è che a Senigallia – non so se poi interverrà il Consigliere Santarelli – è una cosa che già si fa da tempo.
Quindi ho riadattato questa richiesta che, per anticipare e non intervenire dopo, riguarda anche il Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche, l’emendamento 2 bis/2, e la Giunta per il Regolamento, l’emendamento 2 bis/3 che viaggiano insieme.
Tornando alla questione della trasparenza e della partecipazione, vorrei ricordare innanzitutto al Consigliere Carancini che il Movimento 5 Stelle ha preso il 7% mentre per il PD ha preso zero perché non ci avrebbe lasciato nulla, quindi, in piena trasparenza, quando parlai con il capogruppo Mangialardi, dissi che avremmo votato l’astensione per il Consigliere Biancani e avremmo sostenuto la Consigliera Vitri e che avremmo avuto bisogno quanto meno di una Vicepresidenza, più che bisogno sarebbe stato un riconoscimento dovuto. Non c’è stata questa possibilità di accordo, per cui al Consigliere Mangialardi dissi: “Ci candideremo”, pertanto non si tratta di accordi sotto banco, ma nella massima trasparenza.
Chiaramente il centro-destra ha fatto il suo gioco, un’opposizione divisa è un’opposizione più debole, questo è il gioco della maggioranza ed il PD ci casca in pieno.
Detto questo, per quanto riguarda l’Ufficio di Presidenza e le considerazioni della Consigliera Vitri, so che le delibere sono pubbliche, però devo seguire i lavori di quattro Commissioni e ciò che esce dalla Giunta. Ho fatto la Vicepresidente di un Consiglio comunale anche importante, ho rappresentato tutta l’opposizione e la prima cosa che ho fatto, lo può testimoniare il Vicepresidente Carloni, è una chat in cui informavo di quello di cui si sarebbe parlato durante l’Ufficio di Presidenza ed informavo dopo su come era andato, in modo che se i Consiglieri avessero ritenuto che dovessi portare delle considerazioni o approfondire una cosa su cento trattate avevano la cognizione per farlo.
Per me questo è il servizio ed io mi sono sempre messa al servizio di tutti quando avevo dei ruoli istituzionali, tutto qui, anche perché poi le determine non vengono pubblicate. Grazie.

PRESIDENTE. Emendamento 2 bis/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2 bis/2 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Emendamento 2 bis/3 a firma della Consigliera Ruggeri. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6.
Emendamento 6/1 a firma della Consigliera Ruggeri. Ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Questo lo illustro volentieri e velocemente. Anche questo è un emendamento di principio perché, come si potrà facilmente comprendere, non riguarda la mia situazione nella contingenza, è un emendamento sulle interrogazioni a risposta orale, in cui nella nuova versione del Regolamento si immagina che il diritto di replica spetti ad uno solo degli interroganti, quando secondo me, anche da quanto è emerso nella discussione durante la Giunta per il Regolamento, un buon compromesso sarebbe che spettasse ad un numero massimo di tre interroganti, quindi il mio emendamento va in questa direzione, anche perché è capitato in Aula, e lo sappiamo tutti, che la risposta doppia o tripla sia stata utilizzata anche dalla maggioranza, quindi ci può essere il caso in cui può venire comodo che rispondano un paio di Consiglieri.
La Consigliera Lupini ed io quando eravamo nello stesso gruppo non lo abbiamo, penso, mai fatto, sennò sarà capitato raramente, però nello stesso tempo cassare questa possibilità non mi sembra utile.
Pregherei quanto meno i Consiglieri che sono in Aula di rifletterci bene ed eventualmente appoggiare questo emendamento, visto che gli altri hanno fatto una finaccia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Su questo emendamento siamo favorevoli. E’ un tema che abbiamo dibattuto più volte oggi, ma soprattutto l’abbiamo dibattuto più volte nella Giunta per il Regolamento e ricordo a tutti che il compromesso, a cui ha fatto riferimento la Consigliera Ruggeri, di 3 replicanti magari su 5, 6, 7 firmatari è assolutamente accettabile, peraltro proposto dal Presidente del Consiglio regionale, che proponeva ad esempio una replica a scalare a livello di tempistica, 3 minuti al primo replicante e 2 agli altri, anche questo sarebbe stato comunque un buon compromesso.
Ci troviamo invece davanti un articolo che non accoglie quanto avevamo sollevato in Giunta per il Regolamento, quindi, rispetto all’emendamento ovviamente siamo favorevoli.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Ruggeri per questo emendamento riproposto in Aula, credo che debba essere svolta una riflessione ulteriore da parte di tutti noi, cercando di sforzarci di non restare indifferenti perché penso che il principio che si vuole introdurre sia anche rispettoso della maggioranza e non solo dell’opposizione.
Voi sapete meglio di noi che su alcune interrogazioni ci sono più Consiglieri regionali rispetto ad un singolo territorio, non riguarda in questo caso Macerata per l’opposizione, ma per esempio nella maggioranza i Consiglieri di Ancona o di altri territori. Questo per dire che talvolta le interrogazioni sono anche il tentativo di poter esprimere una opinione, un passaggio, che ritengo debba essere riservato a tutti. Limitandolo ad un solo Consigliere non si fa una buona azione e lo dico rispondendo al Consigliere Assenti. Ho avuto l’interesse di andare a vedere quante volte era capitato rispetto allo sbilanciamento a cui ha fatto riferimento, in quanto ha detto “se poi intervengono in otto …”, in realtà in 18 mesi – la invito ad andarlo a vedere - non siamo intervenuti più di tre tra le cinque e le otto volte.
Voglio dire che questo è un rispetto assoluto, non abbiamo mai svolto una azione ostruzionistica, è evidente che tendiamo ad esercitare da questo punto di vista il diritto di opposizione.
Penso che possa essere un segnale da parte della maggioranza ripensare questo emendamento, non sapevo che era stato proposto dal Presidente, mi sembrerebbe una risposta equilibrata e direi anche una forma di riconoscimento in un passaggio delicato del Regolamento. Quindi, da questo punto di vista anch’io, come ha illustrato il Consigliere Mastrovincenzo, chiedo che non vi sia automaticamente l’indifferenza, vi chiediamo su questo un atto di buonsenso e di rispetto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Faccio un invito, e mi rivolgo alla Presidenza, perché la Commissione o non so chi presenti un emendamento per ripristinare, fermo restando che voterò a favore di quello della Consigliera Ruggeri, il testo precedente.
Questa è un’opportunità perché la norma è inefficace rispetto alla finalità che vi prefiggete o che si prefigge, l’ho spiegato prima, non solo è inefficace, anzi, produce l’effetto contrario perché è evidente che anziché una interrogazione ce ne saranno otto se del caso, perché noi non facciamo interrogazioni così, per lo meno io non mi sogno di farle così, ce ne saranno otto con la conseguenza che otto interventi ci saranno comunque e se faremo le interrogazioni all’Assessore Carloni, lui sarà costretto a fornire otto risposte diverse, si allungheranno i tempi, si allungherà il dibattito.
Faccio un esempio, noi presentiamo le interrogazioni sempre come gruppo, salvo casi specifici. Qualche giorno fa ho fatto un’interrogazione sul riordino, le Aree vaste, la personalità giuridica, eccetera, l’abbiamo firmata tutti perché riguarda tutti, riguarda il tema dei servizi di prevenzione dove l’Asur ha ritenuto di fare dei bandi per le Aree vaste 4, 5, 1, 2, 3. L’abbiamo presentata tutti perché riguarda tutti, da Pesaro a San Benedetto del Tronto, quella è una, poi è ovvio che questo è un caso in cui molto probabilmente noi interverremo tutti e otto, ma da domani che succederà? Che noi anziché presentarne una interrogazione ne presenteremo otto, con la conseguenza che interverremo tutti e otto e l’Assessore sarà costretto a dare otto risposte, con un danno per gli uffici che saranno costretti a ricevere e pubblicare otto atti diversi. Gli uffici della Giunta e degli Assessorati saranno costretti a fare otto risposte diverse, sì, potranno fare un copia incolla.
Consigliere Putzu è inutile che annuisce perché questa è un’opportunità per voi, non per noi perché a noi non cambia nulla, faremo un copia incolla.
Quindi, modificate l’articolo e torniamo alla situazione di prima perché non ha senso un provvedimento del genere, in quanto, ripeto, è inefficace rispetto allo scopo.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Leonardi.

Elena LEONARDI. Grazie, Presidente. Vorrei aggiungere al dibattito quello che è stato l’iter seguito all’interno della Giunta per il Regolamento e farò un po’ un excursus rispetto anche a quel percorso di mediazione che prevedeva ovviamente delle proposte, che poi sono state valutate, arrivando a quella che è stata la stesura finale, partendo innanzitutto dall’esame di due diversi atti che erano oggetto di modifica: le interrogazioni e le mozioni, partendo anche dalla natura degli atti stessi.
La centralità dell’interrogazione, fondamentalmente, è conoscere la risposta da parte della Giunta e quindi dell’Assessorato rispetto a un tema che viene posto e su questo è evidente che c’è, a differenza della mozione nella quale c’è un dibattito su un tema che detta una linea alla Giunta, una diversa connotazione tecnica e formale. Partendo da questa valutazione si è proseguito anche sul fatto di certificare e ripristinare nell’atto la prassi consolidata.
Il Regolamento che oggi viene modificato, nella scorsa legislatura - da quando è stata introdotta la possibilità di intervenire a tutti i Consiglieri che sottoscrivevano una interrogazione, il Consigliere Cesetti, che era Assessore, se lo ricorderà certamente - non veniva mai applicato, la risposta era sempre da parte del primo sottoscrittore o di chi rappresenta il gruppo o i gruppi quando più gruppi firmavano interrogazioni, certificando quello che, l’ha ricordato anche la Consigliera Ruggeri, avviene quasi in tutti i Consigli regionali d’Italia.
Quindi, la mediazione che si è trovata alla fine è passata anche per una delle proposte fatte dal Presidente Latini, ma poi ha trovato un’altra quadratura del cerchio, che è nella summa di tutte le cose che oggi sono al voto e di quelle che sono state invece escluse e lo sono state, questo lo voglio ricordare, anche qui rivendico il ruolo di rispetto della maggioranza nei confronti delle opposizioni perché è stato fatto un lavoro che ha cassato anche molte delle proposte che sono venute dai nostri capigruppo di maggioranza, secondo quel principio per cui abbiamo voluto portare un testo che fosse il più condiviso possibile nel rispetto di tutte le componenti di questa Assise.
Quindi, in merito alla valutazione e all’emendamento c’è una bocciatura, non certo della proposta che era nata dal Presidente Latini, quanto dal percorso e dal rispetto, che credo ci sia stato chiesto anche dalle componenti di minoranza nel rispetto del percorso che è stato fatto dentro la Giunta per il Regolamento e che ha trovato in questa stesura un equilibrio rispetto ai desiderata, alle proposte, alle richieste, alle valutazioni fatte da tutti coloro che erano presenti alla Giunta o dalle tre diverse proposte di tre gruppi diversi, che sono state esaminate in un percorso che è durato diversi mesi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Assenti.

Andrea ASSENTI. Grazie, Presidente. La mia neo coordinatrice regionale è troppo ecumenica, bisogna secondo me fare degli esempi pratici, così ci capiamo! Lo scopo dell’interrogazione è interrogare l’amministrazione, quindi la Giunta; l’interrogante fa una domanda e l’Assessore risponde, poi c’è la replica.
Facciamo il caso pratico, l’ultimo Consiglio regionale avete presentato una interpellanza sull’impostazione dell’amministrazione sul biodigestore ed avete fatto otto interventi su una risposta secca dell’Assessore Aguzzi. La maggioranza scalpitava nel poter rispondere, ma non abbiamo potuto parlare perché era una interpellanza, lo strumento è quello.
Capiamoci, sia l’interpellanza che l’interrogazione sono strumenti riconosciuti al presentatore ed è giusto e legittimo, ma succede solo nella Regione Marche che ci siano più presentatori dell’interrogazione, solo qui succede, perché di solito o si contingenta il tempo, cioè si assegna un’ora per le interrogazioni e in un’ora si dice quello che deve dire e poi si va alla sezione successiva oppure cerchiamo di dare libero spazio e sfogo a tutte le interrogazioni cercando però di limitarne l’accesso ed anche la possibilità di risposta. Se su un’interrogazione parlano in otto …, ditemi voi, ingessiamo ancora di più l’Aula. E’ vero anche quello che ho detto prima, ripreso dal Consigliere Cesetti, se per dispetto, perché si tratta di dispetto a questo punto, si verificasse ipoteticamente la presentazione di otto interrogazioni simili o similari, a quel punto l’evidente intendimento politico sarebbe chiaro. Quindi non penso che ci sia una limitazione nell’esporre, nell’argomentare, nel chiedere, nell’interrogare, non penso che sia limitativa, ritengo che ci sia una qualità migliore dell’intervento proprio perché concentrato su uno.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come abbiamo già annunciato ci sarà un voto favorevole, ma io continuo nell’appello a considerare l’opportunità di cassare l’articolo o di accogliere questo emendamento, che pensiamo sia una mediazione assolutamente adeguata, già proposta dal Presidente in occasione degli incontri della Giunta per il Regolamento.
Capisco che partiamo da una analisi comparata di quello che accade nelle altre Regioni, che forse non hanno uno strumento di questo tipo, gestito con modalità che secondo me sono anche particolarmente efficaci, ma confondiamo, lo dico per la Consigliera Leonardi, gli atti, confondiamo la mozione, che è un atto politico, con gli atti ispettivi, le interpellanze e le interrogazioni, che hanno una finalità completamente diversa. Ovvio che nella mozione non possono e non devono essere contingentati gli interventi, non è possibile perché non riguarda solo i soggetti che la sottoscrivono, ma apre il dibattito all’intero Consiglio, tutti intervengono, quindi non possono essere rimodulati e contingentati.
Invece per le interrogazioni dico che accadrà, lo dico al Consigliere Assenti, perché ci sono necessità di territorio che erano contemplate nella sufficiente risposta di soddisfazione da parte di uno degli otto firmatari oppure nell’integrazione.
Cosa succederà? Guardate, non dovete leggerlo come elemento di ostacolo al lavoro di questa Assise, accadrà che sul tema che ha una rilevanza regionale, che si articola sul territorio, inevitabilmente avrete otto interrogazioni, o sei, o cinque, verranno accorpate, l’Assessore risponderà con la stessa modalità e noi replicheremo in funzione delle firme apposte a seconda delle necessità del territorio. Vuol essere solo una opportunità per l’Assemblea per evitare di ritornarci sul tema.
Non ci siamo spiegati, dico che la proposta che aveva fatto il Presidente Latini era il punto di caduta adeguato, anche l’assegnazione del tempo poteva essere una modalità perché si assegnava ad un gruppo, non monocratico, 15 minuti e dentro quel termine si poteva rispondere in autogestione. Era una modalità adeguata, non l’avete accettata, non l’avete colta, sono convinto che saremo costretti a ritornare indietro prima della fine del mandato.

PRESIDENTE. Emendamento 6/1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Articolo 6. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Su questo purtroppo, Presidente, perché è stato fatto un lavoro comunque coordinato, voteremo contro.
Consigliera Leonardi, con la quale mi congratulo per la nomina a coordinatore regionale del suo partito, è ragionevole quello che dice, ma la ragionevolezza si deve dispiegare all’interno di una correttezza istituzionale che nessuna norma può stabilire. Lo dico anche al Consigliere Assenti perché l’esempio pratico che va in quella direzione è quello che ho fatto prima, quando si ragiona di 5 Aree vaste è evidente che dobbiamo intervenire tutti, poi è ovvio che noi non ci pensiamo minimamente, perché dovremmo fare ostruzionismo? Non ci pensiamo minimamente perché il tempo appartiene a tutti e noi il nostro lo vogliamo spendere anche con qualcosa di diverso e sicuramente non lo vogliamo spendere con l’ostruzionismo se non in casi di estrema necessità, che poi mai abbiamo praticato.
Quindi vi invito a rivedere questa disposizione perché non toglie nulla, costringe semplicemente gli uffici a fare atti diversi, tra l’altro si possono provocare anche risposte diverse perché basta presentare alcune interrogazioni che non sono urgenti, in tempi diversi, in modo che non possano essere abbinate. Ma questo non lo farà nessuno, però il fatto stesso che si possa fare dimostra quanto sia inefficace questa disposizione.
Se sull’interpellanza vogliono parlare tutti, a parte che se ne possono fare diverse e in tempi diversi, basta trasformarla in mozione.
Allora, a cosa serve questa disposizione? Come dice la Consigliera Leonardi l’unica ragione è la correttezza istituzionale, che è ragionevole invocarla, ma credo che noi l’abbiamo sempre praticata e penso che tutto si possa dire meno che noi sulle interrogazioni, quando siamo intervenuti più d’uno, l’abbiamo fatto a fini ostruzionistici, assolutamente, l’abbiamo fatto perché erano argomenti che interessavano i vari territori provinciali.
C’è un altro aspetto che voglio evidenziare, guardate, noi non siamo soltanto rappresentanti del territorio in cui siamo eletti, quello è il collegio elettorale, noi rappresentiamo la regione Marche, come ogni singolo Parlamentare rappresenta la nazione, ogni singolo Consigliere regionale rappresenta la regione per le sue competenze.
Quindi, non solo non c’è nulla di male, ma è doveroso che ciascuno di noi si occupi non solo delle tematiche del proprio collegio elettorale, ma di tutto il territorio regionale in una visione d’insieme. Pensiamo a quando discutiamo il bilancio, a quando discutiamo il documento di economia e finanza, a quando discutiamo gli atti di programmazione, allora talvolta le interrogazioni sono per questo un’opportunità.

PRESIDENTE. Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Su questo sono contrario, parliamo dell’interpellanza, la quale è un atto politico tanto è vero che si può trasformare in mozione perché, se non sbaglio, l’interpellanza ai sensi del Regolamento è l’atto con il quale il Consigliere interpella la Giunta su alcune politiche, su quali sono le politiche della Giunta regionale in merito ad un determinato argomento, e se si interpella su quali sono le politiche va da sé, lo dice il termine plurale, come si fa a pretendere che possa replicare un solo Consigliere? Se ci sono più interpellanti tutti devono avere alla bisogna, non sempre e non in modo strumentale, la stessa possibilità di replica.
Facciamo l’esempio di un’interpellanza relativa alle politiche della Giunta regionale all’esito della crisi pandemica, della crisi energetica, della crisi bellica, relativa alla guerra tuttora in corso, oppure in materia di rifiuti, o su quali sono le politiche regionali, come si può pretendere, se il Consigliere Carancini è il primo firmatario, che possa replicare lui e non possa farlo io, lui deve dire le cose che riguardano il maceratese, io quelle del maceratese/fermano. Se non posso replicare, che cosa mi si costringe a fare? Che ne presento una separata, anziché metterci le ripercussioni della crisi sul fermano/maceratese, metto maceratese/fermano, oppure la trasformo in mozione.
Capite che è inefficace, ne va della correttezza di ciascuno di noi, che credo ci sia in quest’Aula, quindi è uno sbaglio e per questo voterò contro.

PRESIDENTE. Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9.
Emendamento 9/1 a firma della Consigliera Ruggeri: “Al comma 1 dell’articolo 9 ‘Modifiche al Regolamento interno di organizzazione e funzionamento dell’Assemblea legislativa regionale delle Marche’ le parole: ‘Il comma 2 bis dell’articolo 8 del Regolamento interno, come inserito dall’articolo 1, si applica’ sono sostituite dalle seguenti: ‘I commi 2 e 2 bis dell’articolo 8 del Regolamento interno, come modificati dall’articolo 1, si applicano’.
Ha chiesto la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Presidente, a me risulta che questo emendamento sia decaduto con la bocciatura di quello precedente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Mi sono prenotato prima, subito dopo il voto dell’articolo 8 per una rettifica del mio voto all’articolo 7, se possibile, ho votato a favore invece che contrario.

PRESIDENTE. All’articolo 7 il voto del Consigliere Mangialardi, a verbale, diventa contrario, con modificazione dell’esito finale.
Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Non ho problemi e mi espongo per primo per dire che sono molto soddisfatto, tutto si può dire di me meno che non dico le cose prima.
L’obiettivo era rendere più scorrevoli, valorizzando le cose propositive, i lavori di questo Consiglio. E’ inutile fare delle parate di interventi, c’è un’interrogazione urgente, anche delicata, anche polemica, deve trovare spazio in Consiglio.
Ricordatevi che l’eccesso di interrogazioni, lo ricordo anche a me stesso, porta a far cadere le interrogazioni importanti in grande ritardo cronologico perché se c’è una marea di interrogazioni, quelle che effettivamente hanno un valore rilevante per l’attività del Consiglio finiscono in coda.
Rendere snella l’attività ispettiva nelle sue articolazioni (interpellanze, interrogazioni), è fondamentale, però va contenuta e non deve essere una specie di teatrino delle contrapposizioni.
Qualche volta nelle interrogazioni presentate ho notato una sorta di teatrino, snellendo si valorizzano le cose importanti, quindi credo che ognuno di noi dovrebbe essere autocritico, e chiedersi: “Ho fatto bene, ho fatto male, ho fatto uno scivolone?”. E’ opportuno che ognuno nel suo ruolo maggioranza o minoranza faccia questa cosa.
L’altro aspetto sono le argomentazioni della Consigliera Ruggeri, che io ho ascoltato con grande attenzione, hanno un loro valore, ovviamente devono essere messe a terra, rese organiche in maniera efficiente, ma l’idea che ci sia nell’Ufficio di Presidenza, che è organo comune, il massimo della rappresentanza e una presenza femminile sono argomentazioni interessanti, al di là se c’è una coalizione o un’altra che governa, da prendere in considerazione, quindi il mio punto di vista è che, questo è un impegno personale perché poi ne parlerò con il gruppo, con la coalizione, devono trovare spazio in questa Assemblea.
Ci sarà tempo, non c’è fretta, però lo dobbiamo fare.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Come già abbiamo annunciato a più voci, anche attraverso il mio precedente intervento, ci sarà un voto positivo del nostro gruppo.
Ringraziamo tutti i componenti della Giunta per il Regolamento perché indubbiamente le proposte sono arrivate con una impostazione ed i componenti sono stati molto attenti, disponibili e il lavoro fatto dal Consigliere Mastrovincenzo, anche sulla scorta di una esperienza già esperita all’interno di questa Assise, ha indubbiamente aiutato a costruire un Regolamento che almeno avesse una cornice di appartenenza e di percorso democratico adeguato.
Abbiamo già evidenziato i limiti che noi, come dice il Consigliere Ciccioli, abbiamo anticipato e poi ve ne renderete conto perché le regole quando vengono pensate non per giocare al meglio, ma per ostacolare gli altri non sono efficaci. Saranno anche deludenti e lo andremo a verificare nei tempi, negli argomenti, nelle articolazioni, e lo dico guardando i nostri collaboratori e le nostre collaboratrici dell’ufficio, ci dispiace perché molte di queste modifiche inevitabilmente ricadranno sul vostro lavoro anche se siete abituati, lo farete con la solita dedizione e competenza, però indubbiamente un affaticamento complessivo.
Alcuni aspetti li possiamo dire, come ad esempio aver anticipato le interrogazioni, è un tema importante, sennò in giornate come quella di oggi il lavoro verrebbe reso inutile perché chiuderemo e non avremmo discusso le interrogazioni. Il rischio è sempre quello, che è stato più volte sottolineato, che le mancate risposte si stratificano e quando arrivano sono spesso inadeguate rispetto alle necessità per le quali sono state formulate. Un aspetto questo indubbio.
Il resto lo ritengo un’occasione rilevante, persa, lo dico per rendere un Regolamento più efficace, più moderno, più adeguato, maggiormente rispondente alle necessità di maggioranza e di opposizione, ma soprattutto per rendere la nostra azione e la nostra proiezione all’esterno non adeguata per il ruolo che ci è stato assegnato.
Quindi, visto che la Giunta per il Regolamento si è dimostrata particolarmente efficace, ci sarà occasione anche per l’azione del gruppo del Partito Democratico di rivedere nel prossimo periodo questo Regolamento, convinti che avremo modo di rivedere e di riconfrontarci, pensando sempre alle regole comuni e non per avvantaggiare chi oggi è al Governo perché noi faremo di tutto perché le parti si possano invertire.
Come è capitato nell’ultima stagione, le regole erano state scritte per tutelare tantissimo l’opposizione, voi invece da maggioranza ogni tanto avete questa compulsione e le compulsioni non portano bene. Lo fate sul Regolamento, di solito lo fate sulle leggi, quindi, nonostante questo, più per il lavoro che abbiamo messo in campo e per il lavoro della Giunta per il Regolamento, votiamo favorevolmente questa proposta.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. A differenza di altri Consiglieri e capigruppo ritengo che il lavoro fatto non sia eccellente, potevamo fare meglio, potevamo fare di più, potevamo forse prenderci anche un po’ più di tempo per mettere a punto ciò che correttamente hanno riconosciuto sia la Consigliera Leonardi che il Consigliere Ciccioli, e per questo li ringrazio. E’ un Regolamento che per quanto sia tutelante dell’opposizione, come ha detto il Consigliere Mangialardi, è tutelante dell’opposizione forte, mentre il problema è che nei Consigli regionali ci sono tanti tipi di opposizioni, al plurale, e non sono tutelate le minoranze dell’opposizione.
Detto questo, è chiaro che il nostro emendamento, che non è stato messo in votazione, cercava di sanare un deficit di comunicazione che esiste tra le opposizioni, e ci può anche stare che alla maggioranza non interessi minimamente intervenire per porre l’obbligatorietà di un confronto tra le opposizioni.
Capisco perfettamente quello che è successo in quest’Aula o quello che non è successo, ma nello stesso tempo, purtroppo, abbiamo perso un’occasione per fare un Regolamento più trasparente, più partecipativo, comunque, visto che mi ero presa l’impegno di votarlo favorevolmente, perché pare che così si faccia quando si decidono le regole del gioco ed io lo faccio, do un voto favorevole finale, ma resteranno agli atti tutti gli emendamenti che ho presentato, che sono stati rigettati, perché quelle sono le proposte migliorative del Movimento 5 Stelle; resteranno agli atti anche le votazioni negative di due articoli specifici che sono a mio parere quelli più lacunosi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Biondi.

Chiara BIONDI. Grazie, Presidente. Semplicemente per esprimere soddisfazione per il lavoro che è stato fatto dalla Giunta per il Regolamento, quindi, ringrazio tutti i componenti. Oggi è stato approfondito ancora di più in quest’Aula e comunque ribadisco che abbiamo seguito un metodo di assoluta condivisione, abbiamo sempre cercato la mediazione, quindi il favorire il più possibile l’accordo fra le parti.
Tante proposte sono state accolte, tante altre sono state respinte, mi dispiace percepire un pizzico di polemica, però fa parte anche questo del dibattito politico, quindi da parte del gruppo Lega esprimo un voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche voterà favorevolmente tutto l’impianto delle tre proposte di legge, come già detto, e sottolinea che in Commissione i lavori sono stati portati avanti in maniera corretta, con alcuni momenti di frizione su alcuni passaggi, che ci sono stati anche oggi in Aula.
Abbiamo votato favorevolmente i due emendamenti della Consigliera Ruggeri perché mettevano in evidenza che all’interno dell’Ufficio di Presidenza i due gruppi di minoranza, Rinasci Marche ed il Movimento 5 Stelle, hanno il diritto di essere presenti in quel luogo, poi, a chi ha sottolineato il fatto della gestione delle Vicepresidenze, dico che quelle sono state il minimo sindacale per le due minoranze che hanno occupato almeno un posto di Vicepresidente in un luogo dove anche la minoranza può dire la sua, fermo restando che anche all’interno dell’Ufficio di Presidenza, per questo abbiamo votato favorevolmente i due emendamenti della Consigliera Ruggeri, potevano essere recuperati quegli spazi, votandoli favorevolmente.
L’impianto totale verrà votato favorevolmente dal gruppo Rinasci Marche.

PRESIDENTE. Testo unificato delle proposte di regolamento interno nn.1, 2 e 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei suoi componenti)

PRESIDENTE. Prima di concludere l’attività del Consiglio regionale, voglio comunicare, ho preferito farlo alla fine per non dare adito a valutazioni, che tutti i lavori, tutti i provvedimenti, le delibere, le determine dell’Ufficio di Presidenza sono pubblicati sul sito. Voglio rispondere in particolare al Consigliere Carancini in senso positivo, per quanto riguarda i verbali sono a disposizione, a richiesta, di tutti i Consiglieri regionali, per coloro che ne hanno necessità e per presa visione.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Perché resti a verbale il mio voto favorevole, ero uscito un attimo, solo per questo.

PRESIDENTE. Certo, il Consigliere Cesetti sulle tre proposte di regolamento interno ha votato favorevolmente.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 15,00