Resoconto della seduta n.5 del 02/12/2025
SEDUTA N. 5 DEL 2 DICEMBRE 2025

La seduta inizia alle ore 10:45

Presidenza del Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta dell’Assemblea legislativa regionale n. 5 del 2 dicembre 2025. Do per letti i processi verbali delle sedute n. 3 e n. 4 rispettivamente del 18 e 25 novembre 2025, i quali, ove non vi siano opposizioni, si intendono approvati ai sensi del comma 4 dell'articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l’attenzione dei Consiglieri sulle comunicazioni distribuite, con cui porto a conoscenza dell’Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento interno.

Interrogazione n. 33 - a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mancinelli, Catena, Mangialardi, Mastrovincenzo, Piergallini, Vitri
“Carenza di personale medico-pediatrico dipendente presso l’U.O.C. Pediatria di Fermo e rischio per la continuità assistenziale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 33 - a risposta immediata - dei Consiglieri Cesetti, Mancinelli, Catena, Mangialardi, Mastrovincenzo, Piergallini, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. C’è una prima volta per tutto, Consigliere Putzu.
Ringrazio per la sollecitazione il Consigliere Cesetti, in primis.
Adesso darò un breve riscontro che mi giunge dall’AST 4, breve ovviamente anche per le tempistiche che sono quelle di una interrogazione a risposta immediata.
Credo che ci si possa ritenere alla fine soddisfatti, i problemi ci sono, ce ne sono tanti, li sto vedendo e li conoscerò ancora di più.
In questo caso ci troviamo di fronte ad una situazione che ha già avuto un bando per medici a tempo indeterminato, che ha avuto un'ottima soddisfazione perché abbiamo quattro nuove presenze che andranno nella pediatria di Fermo.
Comunque vado a leggere quanto riportatomi dal Direttore generale.
In riferimento all'interrogazione n. 33 presentata in data 28 novembre 2025, si fa presente quanto segue. L'AST di Fermo ha espletato un concorso – come ho detto - a tempo indeterminato per medico specialista in pediatria e dalla graduatoria si è provveduto all'assunzione dei dirigenti. Lunedì 1° dicembre l'unità personale provvederà ad espletare un avviso a tempo determinato per medico specialista in pediatria. A seguire, se ci fosse la necessità, verrà espletato anche un avviso per contratto libero professionale. Quindi ai quattro si aggiungeranno altre due figure. L'AST sta mettendo tutte le soluzioni possibili finalizzate a garantire la continuità del servizio, tant'è che, anche per tranquillizzare, l'11 dicembre è previsto un incontro con i professionisti interessati del reparto.
Penso che questa cosa possa aiutare a diminuire la presenza dei cosiddetti gettonisti in un reparto che storicamente, nei mesi, forse mi verrebbe dire negli anni addietro, ha visto una forte presenza di gettonisti o cooperative, e questo è un risultato buono per l’AST. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Non mi ritengo soddisfatto perché la risposta non è politica, è una risposta tecnica, tra l'altro curiosamente anticipata a mezzo stampa dal Direttore dell'AST 4, così sottraendo l'Assessore competente dal diritto, innanzitutto dovere, di replicare in sede politica come un’interrogazione è. Invece è stato risposto a mezzo stampa.
Il tema è questo. Tra le altre cose ci dice nella risposta l'Assessore che il 1° dicembre sono stati pubblicati gli avvisi per il libero professionista e per il dipendente, segno evidente che l’atto ha colto nel segno, perché dopo l'interrogazione questo è stato fatto in evidente risposta. Ma segnalo all'Assessore che mezz'ora fa all'Albo pretorio e all'amministrazione trasparente non risulta né l'avviso per il libero professionista né quello per il dipendente, e questo è un fatto.
La domanda mia era: se poteva essere messa a rischio la copertura della continuità assistenziale perché nella determina si fa riferimento a 429 turni per h12, delle due l’una, o era esagerata questa assegnazione oppure le due unità che verranno assunte non saranno idonee a soddisfare questo.
Tra l'altro, termino, solo 30 secondi, la domanda era questa perché la Corte dei Conti invita l'amministrazione, quindi l'Assessore, ad attenuare le criticità riscontrate sull'uso dei gettonisti mediante l’adozione di direttive vincolanti da parte della politica. Grazie.

Interrogazione n. 32 - a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Mangialardi
“Aumento della dotazione finanziaria assegnata al bando regionale per la concessione di contributi a sostegno di imprese zootecniche colpite dalla febbre catarrale degli ovini (DGR n. 1365 del 11/08/2025)”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 32 - a risposta immediata - del Consigliere Mangialardi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore E. Rossi.

Enrico ROSSI. Grazie, Presidente. Con l'interrogazione 32/2025 in relazione al problema della febbre catarrale degli ovini, meglio nota come Blue tongue, è stato chiesto se si intende o meno aumentare la dotazione finanziaria assegnata al bando regionale per la concessione di contributi a sostegno di imprese zootecniche colpite dalla febbre catarrale degli ovini.
A tal riguardo si informa che la Regione Marche, preso atto a fine giugno del 2025 della necessità di sostenere le imprese zootecniche colpite dalla febbre catarrale degli ovini, ha provveduto a prevedere con legge regionale 21 dell'1 agosto 2025 in assestamento del bilancio 2025 un primo stanziamento di euro 100.000. È stata, quindi, approvata la delibera di Giunta regionale n. 1365 dell'11 agosto 2025 per istituire il regime di aiuto de minimis nel settore agricolo denominato “contributo una tantum a sostegno di imprese zootecniche colpite dalla febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) dal 2025 nell'intero territorio della Regione Marche, ai sensi del Regolamento dell'Unione europea e della Commissione del 10 dicembre 2024”.
Si è provveduto, inoltre, all'approvazione del bando per un contributo una tantum in de minimis nel settore agricolo a sostegno di imprese zootecniche colpite dalla febbre catarrale degli ovini Blue tongue, come sopra, dal 2025 nell'intero territorio della regione Marche. Entro il termine del 18 novembre 2025 sono state accolte 161 domande per un totale richiesto di 623.928,55 euro. Sono in corso le relative istruttorie che coinvolgono anche il settore prevenzione veterinaria e sicurezza alimentare con l'obiettivo di riuscire ad impegnare, sono certo che ci riusciremo, i fondi disponibili pari a 100.000 euro entro il 31 dicembre 2025.
Ciò premesso, si rassicura l'interrogante che con il bilancio del 2026 si cercherà di prevedere un ulteriore stanziamento per circa 500.000 euro che consentirà di portare gli indennizzi a circa l'80% della spesa ritenuta ammissibile. Con la parte residua di questi fondi si prevede di aprire nel 2026 un altro bando per consentire la presentazione delle domande a quelle imprese zootecniche che non sono riuscite a presentare domanda con il bando 2025.
In conclusione, la Regione Marche è stata la prima Regione in Italia ad aver provveduto nel 2025 ad emanare un bando e a raccogliere le domande di indennizzo delle imprese zootecniche colpite dalla febbre catarrale.
Nel bilancio di previsione 2026/2028, come ho detto poco fa, si cercherà di provvedere ad allocare ulteriori e necessarie risorse per meglio sostenere fattivamente dette imprese. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Diciamo così, soddisfatto per la risposta perché il tema ho avuto modo di toccarlo con mano anche durante la campagna elettorale, parlando con gli allevatori. C'è un elemento di grande preoccupazione per la portata dei danni economici che questo virus determina con la morte dei capi.
Devo dare atto, Assessore, del lavoro fatto dal suo precedente perché, è vero, è stato fatto un bando tempestivo con delle risorse legate anche alla circostanza temporale, però, come ha ricordato, 100.000 euro non sono assolutamente sufficienti , quindi prendo per buono l'impegno che lei ha sottoscritto con quest'Aula e aspettiamo il bilancio di previsione per arrivare almeno ad una cifra che corrisponda alle domande già presentate e non evase per un ammontare di 653.000 euro, perché la disponibilità è limitata a 100.000 euro.
Siccome c'è stato un percorso anticipatorio e ci sono state delle situazioni che lasciano ben sperare, aspettiamo il bilancio per verificare l'impegno che lei si assume oggi. Grazie.

PRESIDENTE. prima di andare avanti, dobbiamo iscrivere la proposta di legge n. 9, il rendiconto, al punto 3 bis.
Iscrizione della proposta di legge n. 9 (punto 3 bis). La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Dobbiamo anche inserire la mozione n. 16 che andrà abbinata, ai sensi dell’articolo 144, alle mozioni nn. 8 e 11. C'è un Consigliere favorevole o uno contro? Altrimenti mettiamo in votazione.
Iscrizione della mozione n. 16. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva a maggioranza assoluta dei votanti)

Per quanto riguarda il rendiconto, diamo 30 minuti per la presentazione degli emendamenti, quindi alle 11:30 scade il termine per presentare eventuali emendamenti.

Interrogazione n. 4
ad iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Grave situazione al pronto soccorso dell’ospedale di Urbino”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 4 della Consigliera Ruggeri. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente . Questa è una delle prime emergenze a cui mi sono trovato a rispondere, forse il giorno dopo in cui era arrivata la mia nomina ad Assessore, e subito ho avuto modo di interloquire con il Direttore generale, il quale mi ha parzialmente rassicurato, parzialmente, nel senso che non trovava la questione particolarmente drammatica.
Certo, i pronto soccorso in tante realtà della nostra regione, ma anche della nostra nazione, sono in sofferenza.
Vado pertanto a riscontrare, anche supportato dalla nota messa a disposizione dalla direzione generale, con la quale, in riferimento all'interrogazione, si rappresenta quanto segue.
Primo punto: se sono confermate le dimissioni del Direttore e dei due dei tre medici in servizio. Per ciò che concerne il servizio di emergenza-urgenza presso il pronto soccorso dell'ospedale di Urbino preme ribadire, come già affermato per il tramite degli organi di stampa, perché c'è già stata una replica sulla stampa locale, non vi è alcuna situazione a rischio concreto in riferimento alla tutela e garanzia della continuità assistenziale. I pazienti trovano e continueranno a trovare le adeguate risposte di salute ai loro bisogni.
Presso il pronto soccorso di Urbino sono in servizio da diversi anni le seguenti figure: n. 4 dirigenti medici dipendenti, di cui il primario ed un medico libero professionista insieme a medici gettonisti e medici di altri reparti dell'ospedale, mediante prestazioni aggiuntive volontarie.
Tale configurazione ha sempre garantito l'attività del pronto soccorso senza creare disservizi o scoperture. Sono confermate comunque le dimissioni date da tempo di due medici con decorrenza dal 1° febbraio 2026 e dal 1°aprile 2026 e del primario con decorrenza 5 marzo 2026.
Rispondo al secondo quesito: se a seguito della presa d'atto di queste dimissioni, di cui al punto precedente, la direzione dell’AST ha dato avvio alle procedure per il reclutamento del nuovo primario e dei dirigenti medici, e quindi dei medici presenti.
Dette procedure termineranno prima dei termini, addirittura riportati al punto precedente, giustamente, e fino a dette date gli attuali dipendenti continueranno a prestare servizio, usufruendo dei giorni di ferie residui, che saranno coperti anche mediante il servizio di colleghi che, con prestazioni aggiuntive volontarie, verranno anche dagli altri presidi del territorio.
Per far fronte alle carenze di personale medico del pronto soccorso, a far data al mese di novembre, sono state espletate otto procedure di selezione (due a tempo indeterminato e sei a tempo determinato), di cui l'ultima non più tardi di due mesi fa, ma l'esito è stato infruttuoso. Fortunatamente il soccorso di altre strutture del territorio provinciale è comunque attivo e questo permette una prognosi abbastanza positiva in attesa dell'espletamento delle procedure. Comunque ci sarà anche la proroga dei gettonisti che sono presenti al pronto soccorso.
La situazione è come in altre strutture, certo, evidentemente non è ottimale, non è quella che vorremmo in una situazione ideale. Tuttavia, in questo caso, ringrazio la Direzione generale per aver trovato nella sinergia con altre strutture la possibilità di tenere, senza particolari problematiche, aperto il pronto soccorso, evidentemente da puntellare, evidentemente da rinforzare, però oggi non ci sarà nessuna interruzione di un servizio fondamentale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. per la risposta. Non sono naturalmente soddisfatta, Assessore, speravo che ci fosse un po’ più di attenzione verso questo tema.
Lei ha detto che il Dirigente generale l’ha tranquillizzata e che la situazione non è drammatica, è drammatica, eccome, la realtà del pronto soccorso di Urbino, dove il servizio, che lei dice essere garantito, è mantenuto all'85% da gettonisti, che, sappiamo, non hanno le stesse caratteristiche di un medico in servizio nel sistema sanitario nazionale. Non devono necessariamente possedere una specialità di medicina di urgenza-urgenza; non sono previsti limiti d'età. I medici delle cooperative non sono tenuti a rispettare i riposi come gli strutturati, quindi a volte fanno anche sei notti consecutive.
Sono all'ordine del giorno articoli di stampa che parlano di personale stremato che si addormenta oppure di operatori che non conoscono la lingua e devono usare Google Translate, o come si chiama, per comunicare con i pazienti. Tutto ciò, quindi, non permette sicuramente di dire che la situazione è sotto controllo.
In più lei giustamente ha detto sono stati fatti degli avvisi, sì per i gettonisti, sono stati fatti dei bandi che sono andati a vuoto. Adesso ne sono stati banditi di nuovi, come ha detto, per coprire quello che si ha.
Ci sono state le dimissioni del direttore e di due medici strutturati, ne resta in servizio solo uno. I bandi non sono attrattivi, purtroppo. Speriamo che lo siano. Vedremo a questi 6 posti a tempo indeterminato quanti risponderanno, se risponderanno. Per rendere attrattivo il bando è stato detto che potranno andare a lavorare in tutti i pronto soccorso della nostra provincia, quindi Urbino, Pesaro e Fano, vorremmo capire quanti andranno, in caso di risposta positiva, a lavorare ad Urbino.
Serve un tavolo tecnico in cui mettere insieme tutte le persone che hanno capacità e potenzialità di risolvere il problema, per capire come rendere attrattiva l'emergenza urgenza. In primis serve una grossa riforma, sempre annunciata, di cui ancora non abbiamo visto neanche una bozza. Spero che lei la porterà in discussione in Commissione e presto in Aula, anche per mettere nelle condizioni il personale che è lì e che lavora di non fuggire.
Ad aprile avevamo portato in quest'Aula un'interrogazione sulla questione della Murg della medicina d'urgenza, c'era stato risposto che serviva semplicemente per tagliare … Posso finire?

PRESIDENTE. Sui tempi ci atteniamo al Regolamento interno, come detto, per tutti.

Interrogazione n. 5
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo
“Avviso pubblico per n. 1 Dirigente amministrativo da assegnare alla S.O. Affari Legali e Contenzioso presso l’AOU delle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 5 dei Consiglieri Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente . Sono abituato al Consiglio comunale, in cui prima l'interrogazione viene illustrata, invece qui c'è questa novità. È una novità per me. Consigliere Cesetti, noi siamo malleabili e duttili, ci adeguiamo in poco tempo.
Vado alla lettura del riscontro dell'interrogazione n. 5, datami direttamente dal Dirigente dottor XY.
Con determina n. 968 del 3 novembre 2025 l'Azienda ha indetto un avviso pubblico per titoli e colloquio per l'assunzione a tempo determinato di un dirigente amministrativo da assegnare alla Struttura operativa affari legali e contenzioso, a seguito di cessazione del servizio di una unità in tale profilo professionale.
L'avviso prevede una durata dell'incarico pare a sei mesi, eventualmente rinnovabile fino alla formalizzazione dell'assunzione a tempo indeterminato per il medesimo profilo.
Tanto premesso, con il riferimento al punto 1 dell'interrogazione, concernente i motivi per i quali non si sia stata avviata immediatamente la procedura di concorso pubblico a tempo indeterminato già prefigurata nell'avviso, si presenta quanto appreso.
L'Azienda ha ritenuto di dover procedere, in via temporanea, all'assunzione a tempo determinato, quale misura necessaria per assicurare la continuità delle funzioni amministrative della Struttura operativa interessata, nelle more dell'avvio delle procedure di reclutamento per il tempo indeterminato più articolate e complesse (si capisce anche dalla natura dell'espletamento del bando).
L'esigenza di assumere a tempo indeterminato è stata già rappresentata ai competenti uffici regionali unitamente all’esigenza di superare, anche per profili dirigenziali diversi dal ruolo sanitario, le procedure aggregate di reclutamento a tempo indeterminato.
Inoltre, si evidenzia la necessità di monitorare l'evoluzione normativa in materia di mobilità del personale, al fine di valutare eventuali obblighi di esperire tali procedure prima dell'indizione di nuovi concorsi a tempo indeterminato, la previa mobilità.
Con riferimento, invece, al secondo punto dell'interrogazione relativo ai motivi per i quali l'Azienda non ha ritenuto di ricorrere alla graduatoria dell'AST di Macerata, si precisa che non sussiste alcun obbligo normativo per le Aziende del Servizio sanitario regionale di attingere a graduatorie di avvisi a tempo determinato espletati da altre amministrazioni, ancorché appartenenti al medesimo comparto. Inoltre. la procedura indetta dall’AST di Macerata, come risulta dal documento istruttorio dell'atto di indizione dell'avviso, era finalizzata al potenziamento delle strutture amministrative, in attesa di determinazioni strategico-organizzative della Direzione aziendale.
Diversamente la procedura avviata da questa Azienda risponde ad un'esigenza specifica e circoscritta, derivante dalla cessazione del servizio di un Dirigente amministrativo assegnato ad una struttura ben individuata (Affari legali e contenziosi), quindi più specifica, che richiede una selezione mirata a garantire il possesso di competenze tecnico-giuridiche coerenti con le peculiari funzioni del servizio, quella di Macerata era più generale, ampia e questa è più specifica.
Per tali ragioni, in coerenza con i principi di autonomia organizzativa delle Aziende del Sistema sanitario regionale di adeguatezza del reclutamento rispetto ai fabbisogni effettivi, questa Amministrazione ha ritenuto non utilizzabile la graduatoria dell'AST di Macerata, optando per l'indizione, appunto, di autonoma procedura selettiva.
Andando a riassumere, sul primo punto: la procedura avviata risponde ad un'esigenza temporanea ed urgente, nelle more dell'indizione di una procedura più complessa per il reclutamento a tempo indeterminato, subordinata alle determinazioni regionali; sul secondo punto: la mancata utilizzazione della graduatoria, come appena detto, trova fondamento nell'autonomia organizzativa aziendale, nella diversa finalità dell'avviso e nella specificità della posizione da ricoprire nell'Azienda stessa. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Rossi

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Dobbiamo metterci d'accordo su un punto, tutti quanti, quando facciamo le interrogazioni, che sono atti di sindacato ispettivo, noi facciamo atti politici, la risposta che ci attendiamo è politica, non è una risposta tecnica che l'Assessore viene qui e legge. Io non interloquisco con il tecnico, ma con il mio dirimpettaio politico, che è l'Assessore.
Tra l'altro, la risposta tecnica, nel caso di specie, non coglie nel segno e tradisce una questione, Assessore Calcinaro, qua i Direttori delle Aziende non possono pensare di fare il bello e il cattivo tempo con le assunzioni e la politica deve intervenire su questo.
Qui perché non cogliere il segno? Primo, dice che si richiede una qualifica più specifica, c'è bisogno di un avvocato, questo è il concetto. E allora se c'è bisogno di un avvocato perché non viene chiesto nell'avviso il titolo di avvocato? Se non viene chiesto il titolo di avvocato, ma la figura è generica, per quale motivo non si attinge alla graduatoria aperta e in essere all'AST di Macerata, che mi pare sia stata espletata anche in forma aggregata, come prevede la legge? La legge regionale sul riordino del sistema sanitario regionale. Perché non è stato attinto lì, dove ci sono motivi, appunto, di opportunità, necessità e d'urgenza perché se si giustifica l'assunzione a tempo determinato con l'urgenza, in attesa di espletare quella a tempo indeterminato, a maggior ragione si dovrebbe attingere da quella graduatoria aperta. Se invece non c'è l’urgenza si faccia subito il concorso e si dia stabilità al sistema.
C’è anche il tema del lavoro flessibile, caro Assessore, infatti la Corte dei Conti dice che sono stati sforati i limiti assunzionali per il lavoro flessibile del personale non socio-sanitario, in cui c'è il vincolo del 50% rispetto al 2009, cosa che invece non c'è, perché è del 200%, per il personale flessibile socio-sanitario proprio per garantire l'abbattimento delle liste d'attesa. Questo è il punto.
Sapete che dice la Corte dei Conti? “Si rende necessario per il futuro un più intenso esercizio da parte dell'Amministrazione del ruolo di coordinamento che la legge le attribuisce in tale ambito anche mediante l’adozione di direttive vincolante rivolte agli enti sanitari”.
Assessore Calcinaro, deve emettere direttive vincolanti a questi signori che non possono fare il bello e il cattivo tempo, magari per assumere chi dicono loro. Grazie.

Interrogazione n. 9
ad iniziativa del Consigliere Nobili
“Gravi disservizi e carenze strutturali e organizzative del pronto soccorso dell’Ospedale regionale “Torrette” di Ancona
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. n. 9 del Consigliere Nobili.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. Innanzitutto saluto e ringrazio il Consigliere Nobili che sicuramente non avrà bisogno di urlare come il Consigliere Cesetti che si scalda particolarmente, però questa è la passione, lo so, la conosco.

(intervento fuori microfono)

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. E’ la passione che le accendo, lo so e mi fa particolarmente piacere.
Vado al riscontro di un’interrogazione, che è dovuta. Ho visto anch’io gli articoli che hanno innescato una riflessione su quello che è accaduto.
Preliminarmente mi sento di fornire la massima vicinanza alla dirigente, alla primaria e a tutti coloro …, tra l'altro un pronto soccorso che opera senza gettonisti, ricordiamolo, quindi un pronto soccorso che dobbiamo tutelare noi in primis.
Gli operatori su questo hanno tutta la solidarietà di chi parla in questo momento, ma credo di quest’Assise in genere.
Vado sul caso. Io non faccio la risposta, riprendo quello che ho detto prima, per me sarà un metodo, l’Assessore non è onnisciente, non può entrare in dinamiche di tipo gestionale o in questo caso peculiarmente mediche di quello che è accaduto, risponderà delle scelte politico e non andrà a politicizzare singoli episodi. Questa sarà la linea di comportamento che andrà avanti.
L’Azienda ha effettuato le opportune verifiche sull'accaduto, non rilevando alcuna malpractice nella gestione del paziente oggetto della segnalazione né del trattamento della salma.
A tale riguardo non corrisponde al vero quanto riportato nella nota: la salma, infatti, è stata perfettamente ricomposta nei tempi e nei modi previsti dalle procedure, assolutamente priva di aghi e flebo, con il mantenimento solo di un unico presidio personale non rimovibile, come confermato dagli operatori del pronto soccorso e dagli operatori della camera mortuaria che hanno accolto la salma. Ci sono legittimamente versioni discordanti, non sarà mai l'Assessore a fare l'ispettore Clouseau per vedere se è l'una o l'altra. Massima fiducia anche in questo, in quello che viene rappresentato, almeno per me, dal personale.
Il luogo al quale riferisce la segnalazione, dove vengono espletate le procedure post mortem previste dalla normativa e la ricomposizione delle salme, è all'interno del reparto ed è più che dignitoso e accogliente per la sua funzione.
Questa Azienda è da sempre particolarmente attenta al trattamento dignitoso e appropriato delle salme in ottemperanza ai dettami normativi e alle buone pratiche post mortem.
L'Azienda ha negli ultimi anni incrementato di 2 unità la dotazione organica dei medici, di 12 unità gli infermieri e di 6 unità gli OSS, dotazione organica attualmente al completo. Si ricorda a tale riguardo che questa Azienda non è mai ricorsa, come ho detto prima, all'uso dei medici con contratti a gettone.
Il pronto soccorso di Torrette è stato recentemente riorganizzato dal punto di vista strutturale e logistico con l'ampliamento delle sale d'attesa e delle sale di visita/Obi. Tale riassetto garantisce una risposta adeguata alle esigenze degli operatori e dell'utenza.
Sono stato in uno dei miei primi passaggi esterni all'ospedale di Torrette e proprio al pronto soccorso, pochi giorni precedenti dell'accaduto, un paio di giorni prima, addirittura, anche per vedere e valutare l'odioso fenomeno del boarding, che affligge molti dei nostri pronto soccorso, a partire da quello di Fermo che ho visitato in questi giorni, altri sono messi meglio, come San Benedetto.
È ovvio che la soluzione non si trova da un momento ad un altro. C'è un sistema che cercheremo di riportare …, con gli ospedali di comunità, offerto dal PNRR, per cercare di assorbire meglio le degenze provenienti dal pronto soccorso e solamente questa sarà la valutazione di una soluzione più sistematica ad un'emergenza esistente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Nobili.

Andrea NOBILI. Grazie, Presidente. Grazie Assessore. Sicuramente non urlo come il Consigliere Cesetti, ma mi faccia dire che non sono soddisfatto della sua risposta. Non sono soddisfatto perché la mia interrogazione prendeva le mosse da quanto accaduto lo scorso 28 ottobre con una denuncia di una signora che ha raccontato fatti che non si dovrebbero mai verificare in un pronto soccorso.
Non era presente lei, non ero presente io. Non sappiamo effettivamente come sono andate le cose, ma sicuramente non c'è bisogno di una denuncia così forte da parte di una persona direttamente coinvolta per farsi un'idea di qual è la condizione del pronto soccorso di Torrette di Ancona, così come di altri pronto soccorso della nostra regione.
Nell’interrogazione non c'era nessuna intenzione di mettere in discussione il lavoro degli operatori sanitari. Il sottoscritto è compiutamente consapevole che medici, infermieri, OSS stanno facendo letteralmente il possibile tenendo in piedi un sistema che purtroppo ha raggiunto un punto di rottura.
Lei non ci può raccontare, Assessore, che il pronto soccorso di Torrette funziona bene. Non passa giorno in cui non vengono segnalate situazioni di disagio nei confronti dei pazienti.
Sappiamo che il pronto soccorso di Torrette continua a registrare numeri che potrei definire da trincea, con accessi quotidiani fino a 150, che impediscono di collocare il paziente in spazi dignitosi.
Il racconto che voi fate della sanità, ma anche di altre tematiche, è molto lontano dalla realtà. A me sembra, Assessore, lo dico senza voler negare l'impegno che si percepisce sta mettendo nel suo incarico, che vivete una realtà completamente diversa. C'è uno scarto tra la vostra narrazione e quello che effettivamente accade nel territorio e questo è inaccettabile.
Con la mia interrogazione prendevo le mosse da una vicenda che si è effettivamente verificata per chiedere alla Giunta e all'Assessore quale misure intendessero adottare per potenziare il personale medico infermieristico, se è prevista una riorganizzazione strutturale e logistica del pronto soccorso, se avete intenzione di attivare un tavolo di confronto permanente.
La mia interrogazione conteneva delle domande molto specifiche. Purtroppo lei non ha risposto a nulla di quello che le chiedevo. Sa perché non ha risposto? Perché lei vede una realtà che è lontana dai fatti per come si manifestano.
Grazie, Assessore, non ho urlato, ma spero di essere stato sufficientemente incisivo. Grazie.

Interrogazione n. 34 – a risposta immediata
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Problematiche correlate al trasporto pubblico locale”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 34 - a risposta immediata - del Consigliere Rossi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Baldelli.

Francesco BALDELLI. Grazie, Presidente. Grazie, Consigliere. Lei pone il tema correlato al trasporto pubblico locale della nostra regione.
Sappiamo che sul trasporto e sul fondo, che adesso viene destinato, gravano due tipologie di problemi.
Il primo problema è un’atavica ripartizione del fondo che penalizza la nostra regione. Siamo gli ultimi in Italia per trasferimenti del Fondo nazionale dei trasporti. È chiaro che questo è un peso che grava sulla Regione Marche da decenni. Qui bisognerà lavorare tutti insieme, ovviamente la Giunta regionale, l'Assemblea legislativa, le forze sindacali, economiche, le aziende che gestiscono il trasporto, per trovare una soluzione ad un dialogo nazionale che da decenni è stato sordo rispetto alle richieste di alcune Regioni, tra cui quella della Regione Marche.
Il passaggio fondamentale sarà quello dell'approvazione del riconoscimento dei Las, dei livelli adeguati dei servizi minimi, che devono essere riconosciuti in maniera egualitaria in tutte le Regioni d'Italia, quindi anche nella Regione Marche. Sarà il primo passaggio per far riconoscere alle altre Regioni l'esistenza di un problema di alcune Regioni sotto finanziate. Ovviamente il problema non riguarda solo le Marche, ma le Marche risultano essere l'ultima Regione per finanziamento pro capite nel trasporto pubblico locale.
Poi c'è un altro tema su cui l'Assemblea legislativa e la Giunta regionale si dovranno confrontare, sul quale con il Presidente Acquaroli stiamo già lavorando: l'adeguamento dei corrispettivi in maniera strutturale. L'ho già comunicato in un incontro riguardante un'azienda del nostro territorio perché questa Regione e la stessa Assemblea legislativa si devono far carico, insieme, di un sacrificio che riguarda tutta la collettività per andare verso l'innovazione, verso nuovi traguardi del trasporto pubblico locale della nostra regione, che non sia quello di scaricarci addosso, come qualcuno fa a volte anche nell'Assemblea legislativa, responsabilità su di chi sia l'origine di questa colpa grave sul trasporto locale, ma lavorare insieme per risolvere i problemi che anche lei, Consigliere, segnala in questa interrogazione. Grazie.

PRESIDENTE. Grazie, Assessore. Replico alla mia interrogazione e la ringrazio. Tengo a precisare che questa interrogazione non è contro l'Assessore, contro la Giunta, ma per chiedere maggiori chiarimenti sulla volontà di attuare, volontà oramai necessaria, una riforma generale sul trasporto pubblico locale in accordo con i gestori e con i lavoratori del sistema. Una riforma che secondo me è urgente, non più rinviabile, tra l'altro con una revisione anche dei costi, delle tratte e dei servizi. In alcuni casi e troppo spesso i gestori hanno demandato la responsabilità alla Regione per la mancanza di fondi, che purtroppo non deriva dalla Regione, magari sarebbe ora che i gestori rivedessero alcune politiche del trasporto pubblico locale. Io ho segnalato alcuni disguidi e disservizi, che interessano soprattutto le parti marginali e confinanti della nostra regione, come la tratta da Apecchio - Città di Castello, le rotture dei mezzi in attività tra Piobbico ed Urbania, eccetera.
Ho voluto sollevare un problema e confido, Assessore, nella sua capacità di risoluzione anche dei problemi e nella possibilità di poterci vedere sia con i gestori che con le altre Regioni per iniziare a ragionare sulla questione e risolvere chiaramente non tutto, ma iniziare a risolvere soprattutto alcuni problemi puntuali. Grazie.

Interrogazione n. 31 – a risposta immediata
ad iniziativa dei Consiglieri Vitri, Mancinelli, Catena, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Piergallini
“Blocco della stipula o del rinnovo dei contratti dei medici gettonisti dal 31/07/2025”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. n. 31 – a risposta immediata - dei Consiglieri Vitri, Mancinelli, Catena, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Piergallini.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. In questo caso l’argomento è molto complesso e, secondo me, dovremmo capire e disciplinare queste cose perché è impossibile in 3 minuti entrare in un argomento così complicato e così vasto. Intendiamoci, io sono aperto al confronto, però un'interrogazione immediata su un tema così ampio e di portata generale pensiamoci …, sennò viene sacrificato l'argomento.
Comunque vado a dare innanzitutto la situazione AST per AST rispetto alla tematica e alla problematica.
Ripeto, mi trovo in difficoltà nel trattare un tema così, è uno degli argomenti per antonomasia, con la presentazione dell’interrogazione venerdì e la trattazione nel Consiglio di martedì. Se vogliamo trattare questi argomenti in maniera corretta, corretta, non nel senso di scorrettezza, ma nel senso di utilità, facciamolo nei tempi un po' più ampi.
L’AST di Pesaro Urbino, l'Azienda nel 2024, al fine di fronteggiare la gravissima e diffusa carenza di professionalità mediche e considerata altresì la perdurante impossibilità di poter attingere ad idonee graduatorie, ha dato avvio a procedure di esternalizzazione, appunto, con appuntamenti che riportano all’utilizzo di personale gettonista, nell'anno 2024, per una spesa complessiva di quasi 7 milioni di euro.
Nel corso dell'anno 2025 l'AST di Pesaro Urbino ha posto in essere una serie di procedimenti volti al reclutamento dei cosiddetti gettonisti presso i seguenti servizi: medicina di Urbino, anestesia e rianimazione di Urbino, anestesia e rianimazione di Fano e Pesaro, ostetricia/ginecologia di Urbino e medicina di Pergola.
A seguito di ciò, è stata registrata una sensibile riduzione della spesa nel corso del corrente anno, del 2025, che è ad oggi sui 4 milioni, quindi, rispetto ai circa 7 milioni dello scorso anno si sta contenendo.
Al fine di ridurre ulteriormente le esternalizzazioni di che trattasi, le Direzioni mediche hanno posto in essere un’organizzazione che prevede la turnazione di medici di discipline equipollenti ed affini presso le unità operative complesse interessate. Grazie.

Presidenza del Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Assessore, capisco la difficoltà di rispondere in maniera coincisa e capisco anche che non abbia ereditato una situazione facile, ma devo dire, purtroppo, che non ha risposto alla mia domanda. Era molto semplice in realtà: se è intenzione della Giunta regionale intervenire urgentemente con soluzioni alternative per evitare gravi disservizi. Quali sono le soluzioni alternative che questa Giunta adotterà per sopperire all’eliminazione dei medici a gettone? Era una risposta molto semplice, poteva essere anche indicata come linea politica e non supportata da chissà quali dati e chissà quali numeri.
Nella mia interrogazione chiedevo semplicemente di capire quale strada prenderete, visto che lei ora è Assessore alla sanità.
In particolare vorrei far riferimento anche a situazioni emblematiche, come quella del pronto soccorso di Urbino, in cui la situazione era già nota da un anno e mezzo. Io stessa quest'estate ho messo più volte in evidenza che il pronto soccorso rischiava di rimanere senza medici strutturati perché quelli assunti dal sistema pubblico avevano già annunciato le dimissioni (uno il 15 agosto e uno il 1°settembre), non per pensionamento o per chissà quali gravi motivi, ma perché hanno scelto di lavorare altrove, uno all'ospedale di Rimini e l’altro all'ospedale di Ascoli Piceno. Quindi, è necessario che la Giunta adotti al più presto delle misure per fare in modo che i medici della sanità pubblica scelgano di rimanere nel nostro territorio, nelle nostre strutture, per cui dovete incentivarli a restare.
Quello che chiedo è quando usciranno i bandi perché si parla di 6 nuove assunzioni, ma il bando non c'è, ho verificato questa mattina, l'ultimo bando è solo a tempo determinato e così continueremo ...

Interrogazione n. 13
ad iniziativa del Consigliere Rossi
“Caso XX. Sottrazione internazionale di minori”
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 13 del Consigliere Rossi.
Ha la parola l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio al prossimo Consiglio, poiché gli uffici stanno facendo le relative determinazioni, così faccio andare più velocemente la seduta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Spero che nel prossimo Consiglio si possa discutere, soprattutto che gli uffici possano dare qualche risposta.
C'è bisogno di una mobilitazione totale su questa vicenda che riguarda tutti, riguarda un caso di due cittadini marchigiani. L'abbiamo discusso anche nella precedente legislatura. Ci torneremo sopra.

PRESIDENTE. Vicepresidente, non è una replica, è per mozione d'ordine, poi ne discuteremo il prossimo Consiglio.

Giacomo ROSSI. Spero che gli uffici possano in qualche maniera rispondere, soprattutto che questa vicenda possa essere attenzionata. Grazie.

Interrogazione n. 20
ad iniziativa dei Consiglieri Catena, Cesetti, Piergallini, Mancinelli, Mastrovincenzo
“Chiusura alla pesca del tratto di mare antistante il Comune di Civitanova Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 20 dei Consiglieri Catena, Cesetti, Piergallini, Mancinelli, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Rossi.

Enrico ROSSI. Grazie, Presidente. La pesca marittima delle Marche conta oggi 780 imbarcazioni, frutto della sensibile riduzione occorsa negli ultimi 15 anni con un sensibile calo della flotta, come sappiamo, purtroppo.
La flotta a strascico, che nel 2010 era la più consistente in Italia, ha subito una riduzione complessiva di quasi il 25%. Oltre alle problematiche determinate dall'epidemia Covid e dal conflitto russo-ucraino, anche le politiche europee, volte alla riduzione dello sforzo di pesca, stanno determinando una sensibile fuoriuscita dal settore degli occupati totali.
Per favorire un rilancio di questo settore strategico la Regione Marche, come sappiamo, ha messo in campo strumenti finanziari sostenuti sia da risorse di provenienza comunitaria che regionale, soprattutto con le risorse messe a disposizione della programmazione comunitaria di settore FEAMP 2014/2020 e FEAMPA 2021/2027 vengono intraprese le iniziative di rilancio più consistenti.
La programmazione ha consentito di gestire oltre 40 milioni di euro, tra i quali anche 9 milioni per il ristori alla flotta in crisi a fronte del conflitto ucraino. Con la programmazione in atto ci si accinge a gestire ulteriori 32 milioni per investimenti volti al rilancio dei settori pesca ed acquacultura.
Ad oggi la Regione sta attivando anche due convenzioni con enti scientifici, sia per il monitoraggio della risorsa, sia per la determinazione delle migliori azioni da intraprendere, proprio per far fronte ad eventuali situazioni di crisi determinate da perturbazioni di carattere ambientale, ma anche di tipo normativo, proprio come quella oggetto della precedente interrogazione.
L'allarme determinato dalla raccomandazione della Commissione FAO General Fisheries Commission for the Mediterranean, con la quale si prevede la chiusura di alcune zone nelle GSA 17-18 (aree di pesca adriatiche), sta generando preoccupazione dato che una delle aree sarà individuata al largo di Civitanova Marche.
Al fine di intraprendere un percorso di concertazione volto a comprendere la possibilità di evitare la chiusura, la Regione Marche attiverà tutti i canali a disposizione con Amministrazione centrale, MASAF, associazioni di categoria e Direzione marittima.
Obiettivi principali saranno: capire l'effettiva irrevocabilità della decisione ed eventuali possibilità di concertazione o modulazione; prendere conoscenza di quali saranno le misure concrete di aiuto a livello nazionale per le imprese che potranno eventualmente essere penalizzate dal provvedimento; capire se poter individuare all'interno delle risorse messe in campo dalla programmazione comunitaria in essere FEAMPA 2021/2027 delle risorse per intraprendere azioni di sostegno in caso di interruzione dell'attività di pesca. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno il Consigliere Catena.

Leonardo CATENA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Ho posto all'attenzione di questo Consiglio un tema sentito dai pescatori di Civitanova Marche e non solo. Li preoccupa questa decisione presa dalla General Fisheries Commission for the Mediterranean, un'agenzia della FAO, che ha deciso la chiusura per 7 mesi del tratto di pesca antistante la città di Civitanova Marche. Decisione che va a colpire un settore che già in questi anni ha visto ridurre del 40% le proprie attività economiche, nonché restrizioni sulle giornate disponibili alla pesca, tanto che ad oggi nel Mar Adriatico sono possibili per sole 72 ore settimanali.
Mi rendo conto della necessità di coniugare la sostenibilità ambientale, quindi il rispetto anche della salute, dell'ecosistema marino, ma al contempo dobbiamo farci carico della preoccupazione, dell'allarme che si è innescato in decine, centinaia di imprese che operano nel settore della pesca, nelle famiglie e in tutta l'economia costiera che ruota intorno al settore della pesca.
Sono parzialmente soddisfatto, non del tutto, della sua risposta perché non capisco in concreto quali azioni la Giunta, la Regione intenda mettere in atto da qui a breve.
Bene la concertazione, bene le sollecitazioni, però le misure compensative anche da un punto di vista economico ... Negli ultimi anni mille imbarcazioni hanno fatto richiesta di essere rottamate, di interrompere l'attività, quindi se questa misura venisse realizzata le conseguenze sarebbero davvero negative.
Sarebbe opportuno, forse, che si provvedesse rapidamente a fare una nuova analisi scientifica rispetto alle condizioni di salute del mare, affinché si possa accelerare per chiedere che questa restrizione così pesante sia rivista e coniugata rispetto alle esigenze delle attività di marineria, tenendo conto, ripeto, sempre della salute dell'ecosistema del mare.
Mi ritengo parzialmente soddisfatto e aspetteremo le azioni conseguenti per capire se saranno effettivamente concrete e se andranno incontro anche alle preoccupazioni e alle necessità di tutti coloro che lavorano nel mondo della pesca. Grazie.

Interrogazione n. 8
ad iniziativa del Consigliere Caporossi
“Stato della carenza di operatori socio-+sanitari (OSS) nell’area del Piceno e sulle azioni della Regione Marche per garantire la qualità dell’assistenza sanitaria”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 8 del Consigliere Caporossi.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. Prendo dall’AST di Ascoli Piceno una serie di spunti sui quesiti, peraltro giusti, che vengono posti, vado velocemente per cercare di stare nel tempo.
Punto 1, corrisponde al vero quanto riportato da nota stampa di ANSA e rappresenta certamente un dato oggettivo, l'impiego condiviso di OSS tra le Unità operative di pronto soccorso e cardiologia, per assenze legate a malattie, fruizione titoli di legge e una cessazione di servizio di una risorsa al 30 settembre 2025.
In realtà, questa scelta si inserisce in una visione dipartimentale più ampia, che punta ad un impiego comune e flessibile delle risorse tra Unità operative del medesimo dipartimento. Tale provvedimento può apparire come indice di criticità, ma riflette anche un modello organizzativo orientato alla razionalizzazione e all'adattamento delle esigenze assistenziali, valorizzando la collaborazione tra unità operative.
Punto 2, la dotazione organica dell'AST di Ascoli Piceno, alla data odierna, è completa sia con riferimento agli operatori socio-sanitari sia con riferimento agli infermieri.
Punto 3, l’AST di Ascoli Piceno ha già predisposto l'iter per avviare la copertura dei posti vacanti a seguito di cessazioni dell'anno 2026 con riferimento al profilo di OSS e sta, quindi, procedendo allo scorrimento della graduatoria di OSS attualmente vigente, approvata con determina n. 649 del 31 ottobre 2004 e successivamente prorogata.
Anche in riferimento alle assunzioni previste, ai sensi del D.M. 77/2022, per il profilo di OSS e infermieri si stanno portando a completamento le azioni previste che verranno portate a termine nell'anno 2026.
Punto 4, la rimodulazione della mobilità interna e la riassegnazione del personale già in servizio è prevista per ridurre il ricorso a situazioni emergenziali e temporanee.
Si è parlato di come limitare l'utilizzo di gettonisti e di assunzioni esterne, delle due l’una, o la flessibilità viene vista come un valore oppure non si può condannare l’esternalizzazione di determinate posizioni. Questo è molto importante anche in riferimento a quello che si è detto prima. Essa, tuttavia, dovrà tener conto delle priorità proprie delle Unità operative caratterizzate da maggiore complessità assistenziale, questo è sacrosanto, e da volumi di attività più elevati rispetto ad altre, in modo da poter assicurare stabilità organizzativa e continuità assistenziale, modulando tra loro queste possibilità.
Punto 5, a livello regionale non si potrà non far riferimento ai recenti orientamenti normativi, come quelli dell'accordo Stato-Regioni del 2024 e dei successivi decreti attuativi poi seguiti nel 2025, sull'introduzione della figura dell'assistente infermiere. E’ passata in Conferenza Stato-Regioni di recente, l'ultima Conferenza Stato-Regioni. Questo è un passo in avanti che consentirà, proprio sulla flessibilità, una maggior possibilità di impiego e consentirebbe di valorizzare gli OSS, offrendo loro un percorso evolutivo rispetto a quello attuale, andando verso l'assistente infermiere.
Punto 6, la garanzia della qualità delle cure si fonda su una gestione ordinaria ben regolamentata, in termini di predisposizione di turnazioni con risorse adeguate per ogni singolo turno, sul piano quantitativo e qualitativo, garantendo il necessario skill mix tra personale esperto e formato per l'ambito di pronto soccorso e personale neo inserito. D'altronde c'è sempre un percorso iniziale da questo punto di vista, tra l'altro su un pronto soccorso, penso a quello di San Benedetto del Tronto, che non ha in uso i gettonisti, ad oggi come caratteristica. A ciò si aggiungono sopralluoghi, giri della sicurezza programmati dal governo clinico, ovviamente, e protocolli assistenziali che assicurano gli standard condivisi e procedure uniformi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Caporossi.

Michele CAPOROSSI. Grazie, Presidente. Devo dire, Assessore, che la risposta è molto articolata e in qualche maniera risponde a quello che era il mio obiettivo, cioè mettere a fuoco la questione del profilo professionale descritto, quello di OSS, che significa operatore socio-sanitario. In realtà, si tratta dell'ex infermiere generico, che poi si è evoluto, come tante cose, anche in termini lessicali, ma che trova delle difficoltà in termini di mansionario e anche di ruoli intercambiabili con altre figure professionali, che in particolare sono collegate con la questione dell'appartenenza alle singole unità operative, ovvero all’appartenenza ad un modello dipartimentale.
Questo è il problema di fondo sul quale si può basare effettivamente una razionalizzazione della situazione.
Il fatto che la AST di Ascoli Piceno abbia completato la dotazione in questo momento significa che c'è molto da fare in merito ad una disamina attenta sulla distribuzione del personale. Quindi ci aspettiamo da questo punto di vista un quadro evolutivo che possa portare alla dipartimentalizzazione dei servizi, quello che ha detto lei, vale a dire che la mobilità interna non è un disvalore, è qualcosa che va collegato all'interno, ovviamente, di un quadro di tutela dei diritti delle persone, con l'effettiva funzionalità di un processo assistenziale. Quindi, saremo molto attenti al fatto di vedere all'interno di questo …, perché dotazione completa significa che abbiamo una situazione in cui non si può implementare ancora il personale. Staremo attenti al fatto di vedere che la rimodulazione della mobilità interna possa essere effettivamente formata sino in fondo.
L'auspicio per quanto riguarda l'assistente infermiere, che è una figura che si affaccia adesso all'interno dei processi assistenziali, è che ci sia un'adeguata formazione che non riguarda solo le skills di carattere tecnico, ma i processi organizzativi che vanno assolutamente cambiati sino in fondo. E’ una buona occasione quella che abbiamo, anche quella del D.M. 77, per fare in modo che ciò accada. Grazie.

Interrogazione n. 21
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mancinelli, Catena, Cesetti, Piergallini, Vitri
“Ospedale pediatrico Salesi di Ancona: situazione di degrado nella struttura di Via Corridoni e gravi ritardi nella costruzione del nuovo edificio in via Conca”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 21 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mancinelli, Catena, Cesetti, Piergallini, Vitri
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. In verità questa è una risposta piuttosto complessa e coordinata rispetto anche al settore lavori pubblici, perché è chiaro che tutta la prima parte, che poi è quella che oggi, adesso non voglio fare l'esegesi del pensiero altrui, ha una sorta di preminenza nell'interrogazione.
Come prima parte vengo ad apprendere, a captare quello che viene dal settore lavori pubblici, anche perché la seconda parte è ancora in itinere. Magari sarà possibile un confronto in Commissione sanità, penso che sia qualcosa su cui ben dibattere, anche per l'importanza ed il coinvolgimento del Comune di Ancona, almeno questo è quello che penso.
Andiamo a vedere il core sul cronoprogramma. Si riferisce che i lavori strutturali della nuova opera saranno completati entro il 2026.
Attenzione, parliamo degli strutturali, poi c'è tutta la fase impiantistica, che sappiamo, di arredamento dell'impiantistica perché dopo non si dica che doveva essere aperto entro il 2026, parliamo dello strutturale, che comunque è un passo fondamentale e talvolta anche quello più difficile da portare avanti.
In relazione all'attuale sede del Salesi di Via Corridoni, l’Azienda ospedaliera ha relazionato come di seguito: “In riferimento a quanto indicato in oggetto, sono stati svolti i lavori di manutenzione straordinaria e correttiva di seguito elencati: Totale 4.822.000, così suddiviso: 1. rifacimento dei locali del reparto di Radiologia materno infantile del Salesi per:
- una nuova risonanza magnetica Philips (luglio 2025)
- una nuova TAC (settembre 2024)
- un nuovo polifunzionale (aprile 2025)
- una nuova sala chiara (settembre 2024)
- un nuovo locale UPS (settembre 2024)
e si è in procinto di ultimare l'ultimo stralcio per l'installazione del polifunzionale D4 (gennaio 2026) a chiusura del quale la radiologia del presidio sarà completamente rinnovata ed adeguata - importo totale di lavori per circa 2,5 milioni di euro;
Proseguo:
- installazione e messa in servizio di un nuovo gruppo elettrogeno di back up, in grado di sopperire ad eventuali disfunzioni al fine di assicurare la continuazione dell'alimentazione elettrica, 70.000 euro circa - giugno 2025;
- lavori di rifacimento di degenze di neuropsichiatria infantile 35.000 euro - aprile 2025;
- lavori di ripristino ascensori 85.000 euro - ottobre 2025;
- lavori per il trasferimento del punto medico avanzato presso il presidio di Torrette circa 2 milioni di euro - agosto 2025;
- lavori di sistemazione dell'area esterna;
- lavori per il rinnovo e sostituzione del bruciatore e della caldaia;
- lavori di sostituzione elettronica e rimessa a regime del gruppo Frigo “bretella”;
- lavori di sostituzione inverter nella terapia intensiva neonatale;
- lavori di sostituzione ventilatore.
Questi sono dei lavori minimali che sono stati fatti fino alla sostituzione dell'addolcitore del Salesi per 40.000 euro nel novembre 2025, proprio ad ultimo.
Ad oggi è stato avviato, inoltre, l'intervento di ristrutturazione del blocco travaglio del Salesi per un intervento importante di 116.000 euro.
In particolare è stata affidata la progettazione ...

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Mi dispiace che questa volta sia toccato a lei perché ogni anno presento un'interrogazione su questo tema e l'Assessore Baldelli ogni volta posticipa, di anno in anno, il termine di fine lavori.
Ricordo che il 26 febbraio 2022 spostò in avanti, fino al 2024, la data di ultimazione dei lavori; il 6 giugno 2023 qui in Aula parlò di problemi della ditta (interferenze, impiantistica, una variante importante di progetto), eccetera; eccetera; lo scorso 12 marzo, per esattezza, in quest'Aula l’Assessore disse che i lavori si sarebbero conclusi entro la fine del 2026. Negli stessi giorni il direttore generale di Torrette parlava del 2027. La novità è che oggi lei ci dice 2027 per le opere strutturali terminate, vuol dire che con l'impiantistica e macchinari e tutto il resto, se va bene, questo ospedale vedrà la luce fra 5 anni. Dico che basta essere chiari e dirlo ai cittadini.
Aggiungo che, tra i tanti appunti, la Corte dei Conti ha sollevato nei confronti della Giunta regionale, ancora una volta ha ribadito la centralità del rispetto del cronoprogramma per il completamento degli investimenti programmati, sia a beneficio della collettività sia per scongiurare il rischio di subire significativi incrementi di costi rispetto a quanto originariamente stimato. Parliamo di 84 milioni, ormai il costo dell'opera è lievitato di anno in anno.
Per quanto riguarda la vecchia struttura, Assessore, lei ha parlato di lavori che sono stati avviati, purtroppo, è evidente che negli ultimi mesi ci sono state delle situazioni gravi. Parlo innanzitutto dell'aria condizionata saltata nel reparto di terapia intensiva con diverse decine di bambini e mamme presenti e dell'allagamento recente del pronto soccorso. I lavori evidentemente stanno andando a rilento ed io credo che si debba assolutamente accelerare.
Chiudo, dicendo che la nuova struttura, il nuovo Salesi va pensato, oltre che portata a termine l’edificazione, in termini di percorsi assistenziali adeguati, non solo dal punto di vista strutturale, che sia davvero all'avanguardia per quanto riguarda gli standard qualitativi di assistenza e di servizi che ora invece non sono affatto garantiti. Grazie.

Interpellanza n. 1
ad iniziativa del Consigliere Mangialardi
“Provvedimenti regionali in vista della scadenza tassativa per la realizzazione e rendicontazione delle opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – Missione 6 Salute”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 1 del Consigliere Mangialardi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, presento brevemente questa interpellanza. Tenendo conto che è arrivato da poco, abbiamo qui una modalità magari un po' più consona, dove c'è qualcuno che presenta e l'Assessore che risponde.
Già nella precedente legislatura ho avviato un percorso di verifica e monitoraggio delle risorse del PNRR, fin dal febbraio 2022, soprattutto per quanto riguarda la missione 6, quella della salute, un focus particolare sulle case di comunità.
Un aggiornamento semestrale che era utile per tutti e che magari nei primi mesi non era stato nemmeno particolarmente attenzionato.
È proprio di ieri la risposta dell'Europa sulla rendicontazione dell'Italia, sono stati liquidati 12,8 miliardi di euro.
Sappiamo quanto sia importante il PNRR per l'economia di questa nazione. Sono stati 220 miliardi e hanno convinto anche quelle forze politiche che non l'avevano sostenuto in fase di approvazione, quando si chiamava Next Generation EU. Sappiamo, però, che le risorse, Assessore, non sono state assegnate all'Italia senza vincoli precisi. E quello che ci preoccupa di più è quello temporale, perché il Vicecommissario Raffaele Fitto ha garantito e rassicurato tutti, forse non l'Italia, che non ci saranno proroghe né deroghe. Quindi, le opere dovranno essere completate entro giugno 2026 e rendicontate entro settembre, la data è ormai ineludibile, per cui, Assessore, il mio monitoraggio semestrale quasi si conclude qui perché fra 6 mesi o le opere saranno partite e concluse e a settembre rendicontate, oppure qui …, ecco l'oggetto dell’interpellanza.
E’ finita la campagna elettorale, sono finite le pacche sulle spalle, sono finite anche le promesse: “Realizzeremo, vedremo, faremo” e oggi dobbiamo toccare con mano le chiavi delle strutture.
Ritengo che abbia ereditato una situazione, Assessore, molto complicata. Siamo in ritardo clamoroso. Non lo dice il Consigliere Mangialardi, lo dirà tra qualche minuto la Consigliera Vitri, ma l'ha detto prima di lei la Corte dei Conti nel suo giudizio di parifica perché a 6 mesi ci sono strutture che sono ancora da avviare, penso alle case di comunità, ma potrei portare tanti esempi. Guardo quelle più vicine a casa mia, che sono oggetto di dibattito. La casa di comunità di Corinaldo è ancora tutta bella in piedi perché deve essere demolita e ricostruita, ma ancora non abbiamo fatto niente e sono 4 milioni di euro; la stessa cosa per quella di Chiaravalle, per la quale ancora devono partire i cantieri, non dico della palazzina dell'emergenza-urgenza di Senigallia, per la quale l'Assessore Baldelli ha più volte annunciato l'apertura del cantiere e, quindi, la conclusione, invece abbiamo abbattuto solo qualche pino e nient'altro.
Ovviamente sulle case di comunità ci saranno altri ed ulteriori miei atti ispettivi, però oggi mi sento di porre almeno due quesiti: il quadro aggiornato e trasparente sullo stato di avanzamento degli interventi del PNRR sanità, che ha bisogno di un focus chiaro, ed un impegno chiaro qualora quegli interventi non dovessero essere conclusi e dovessimo restituire le somme all'Europa, e non sarà un problema enorme. Ma qualora i lavori non dovessero partire, quel pezzo determinante della sanità territoriale, come pensate di poterlo compensare? Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. Innanzitutto un ringraziamento al Consigliere Mangialardi per questo mio primo focus.
Il PNRR è un tema forte in tutte le amministrazioni. Io vengo dal Comune di Fermo, dove abbiamo seguito progetti del PNRR per circa 100 milioni di euro. Fortunatamente, da quello che sembra, faccio gli scongiuri, rispetto ad eventuali difficoltà degli ultimi mesi, noi riusciremo a portare a casa tutto. Certo che devono essere seguite bene sin dall'inizio, sennò si possono trovare …, è fisiologico, perché noi sappiamo che gli appalti sono un terno al lotto. Personalmente, quando si parla dell'apertura totale degli appalti, con un principio che coinvolge qualsiasi ditta del nostro stivale, del nostro Paese, laddove ci sono appalti tempo dipendenti io ho un po' di brividi perché a volte si può entrare in contatto con operatori realizzativi che sono particolarmente faticosi da gestire. Lo so da ex Sindaco e lo sa benissimo anche lei.
Oggi la situazione a monitoraggio … Parliamo di 29 case di comunità e 9 ospedali di comunità, non parliamo …, quindi solo la parte del PNRR, dopo c'è tutta la parte che è in carico della Regione stessa. Non nascondo che in diversi casi (5 case di comunità e 1 ospedale di comunità) si iniziano a registrare delle criticità che possono allarmare. Parliamo in questo caso di Chiaravalle, Jesi, Corinaldo, che lei ha evidenziato, ex Crass di Ancona e Filottrano.
Oggi i RUP stanno lavorando in maniera più pressante con le ditte per cercare di far capire che il contenzioso non fa bene a nessuno, perché in questo caso ci potrebbe essere una responsabilità per la perdita dei fondi anche in capo all'operatore. Tuttavia, devo dire che i lavori non sono pochi, se devo parlare da ex amministratore dico che è una tara che ci può stare, non è una tara inaccettabile, per cui su 40 lavori 20 sono al palo e 20 hanno una prospettiva utile.
Da questo punto di vista devo dire, se mi devo porre come uno che è arrivato da un mese quale sono, che il percorso non è drammatico, un percorso che ci sta, perché se noi ex amministratori diciamo che non ci sta, non diciamo la verità.
Tuttavia, c'è da vedere quello che ci richiede, su questo gli uffici stanno interloquendo, cioè qual è il target da raggiungere, target che potrebbe essere raggiunto anche senza tutte le case di comunità o gli ospedali di comunità in funzione e questo comunque potrebbe garantire l'accesso all'intero finanziamento anche senza tutte le case di comunità e gli ospedali di comunità funzionanti.
Da questo punto di vista garantisco il massimo impegno da appassionato di cantieri quale sono, anche se vorrei poter girare un po' di più per rendermi conto e non farmelo raccontare. Questo significa che devo lavorare un po' di meno sulle interrogazioni. Questo spero che ci possa stare perché o faccio l'uno o faccio l'altro, ha capito, amico Consigliere Cesetti? Di più di più, io le rispondo in meno.
Questo è quello che voglio dire, andando comunque a monitorare quello che accade sui territori, specie dove ci sono delle difficoltà più evidenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno ,il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Assessore, faccio difficoltà, se non per il contesto istituzionale, a darle del lei dopo tanti anni insieme, però la ringrazio perché c'è stato un passaggio di grande onestà, che finora, forse, qui dentro è mancata.
Il monitoraggio semestrale del Consigliere Mangialardi, che veniva qualche volta schernito e forse anche sbeffeggiato, era perché, sulla scorta di tanta esperienza, sapeva che i cantieri, se non attenzionati in modo puntuale e se con un cronoprogramma non adeguato, avrebbero determinato le cose che stiamo dicendo e solo il fatto che c'è una nuova Giunta alla fine non assolve le responsabilità dei precedenti.
Io sono quello che da due anni racconta che la casa di comunità di Corinaldo non si sarebbe fatta. Eppure, le voci estive garantivano che tutto sarebbe proceduto al meglio, lo stesso per la palazzina del pronto soccorso di Senigallia. Bastava una recinzione …, ma io dicevo che quelle erano operazioni da campagne elettorale, anche di basso profilo, e riguardavano anche le altre 29.
La Corte dei Conti sulla parifica dell'anno precedente ha acceso un bel fuoco e noi invece ci siamo …, ha preso fuoco davvero e oggi la preoccupazione, Assessore, è enorme perché le case di comunità sono il nucleo della medicina del territorio. L'Europa non ha messo a disposizione risorse per gli ospedali, ha deciso che dovevamo impegnarci nella medicina territoriale e senza le questioni che sono da attribuire a quelli precedenti …, oggi i precedenti siete voi, ahimè, ahinoi, e la risposta che arriva le fa onore perché da una parte fotografa uno stato disastroso e dall'altra ci preoccupa tutti, perché non sono solo quelli che devono partire, ma sono quelli che ancora hanno il cantiere aperto e che dovremmo ...

Interpellanza n. 2
ad iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Catena, Cesetti, Mancinelli, Piergallini, Vitri “Politiche regionali per contrastare la povertà nelle Marche”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 2 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Catena, Cesetti, Mancinelli, Piergallini, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVONCENZO. Grazie, Presidente. Questa interpellanza parte da alcuni dati, nasce da alcuni dati oggettivi che sono stati resi noti da varie organizzazioni di volontariato, ma anche dall'Istat.
Il 5,6% delle famiglie marchigiane, quasi 26.000 nuclei familiari, vive in povertà assoluta; l'11,9% delle famiglie si trova in una condizione di povertà relativa, dato più alto della media nazionale, che è del 10,9%, nettamente più alto del centro Italia, che è del 6,5%.
L'aumento della povertà colpisce soprattutto le famiglie con minori, i lavoratori precari e gli immigrati. Nel 2024 sono state 16.000 le persone che si sono rivolte ai centri della Caritas, 800 in più rispetto all'anno precedente. 13 famiglie ogni 1.000 residenti sono assistite alla Caritas, dato più alto tra le regioni italiane. Cresce la povertà alimentare: nel 2024 oltre 43.000 persone hanno ricevuto aiuti dal Banco alimentare, con un aumento del 32% rispetto al 2023. 2.000 tonnellate di generi alimentari sono stati distribuiti e un marchigiano su dieci rinuncia a curarsi perché è in difficoltà economica.
Dal punto di vista del lavoro e del reddito delle famiglie, i rapporti di lavoro a tempo indeterminato nel 2024 sono diminuiti di 5.000 unità. Le Marche sono la prima Regione in Italia per rapporti di lavoro intermittente. Le ore di cassa integrazione si sono incrementate del 23%. E pur essendo salito leggermente il reddito medio delle famiglie, l'inflazione alimentare, i costi, le energie e gli affitti impediscono ogni possibile miglioramento delle condizioni di vita.
Dobbiamo considerare che dietro a questi numeri e a queste percentuali ci sono persone con le loro storie, le loro sofferenze e i loro grandi problemi quotidiani.
Il volontariato da sempre caratterizza la nostra Regione, ma da solo non può riuscire a dare risposte ai tanti bisogni e alle richieste delle persone in condizioni di disagio socio-economico. È quindi indispensabile un'azione amministrativa forte che dia risposte concrete alle migliaia di famiglie marchigiane in difficoltà.
Con questa interpellanza chiediamo alla Giunta e all'Assessore competente di conoscere quali sono le politiche che intendono attivare per contrastare la povertà nella nostra regione e per evitare che la situazione economica e sociale delle famiglie marchigiane peggiori ulteriormente. Grazie

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. Voglio ringraziare il Consigliere Mastrovincenzo e tutti gli interpellanti perché ricordano, anche a me, che la delega non è solo quella della sanità, ma è anche quella al sociale, il mondo da cui vengo e cui tengo anche molto.
Vado con la lettura di una prima relazione. So che questo in così poco tempo è impossibile, tuttavia, devo dire che risulta condivisibile per affrontare i numerosi bisogni delle persone in povertà.
Relativamente a queste tematiche è fondamentale investire significativamente nei servizi pubblici e nei sostegni.
La legislazione regionale in materia di contrasto alla povertà in questi ultimi anni ha registrato novità normative di intervento a sostegno delle famiglie con difficoltà economiche, come la legge regionale n. 8 del 2025, finanziata poco tempo fa proprio con una delibera, uno dei miei primi atti, che all'articolo 22 prevede gli interventi a favore delle famiglie in difficoltà economica e la legge regionale n. 18 del 2023 per l’iscrizione delle persone senza dimora all'anagrafe sanitaria regionale. Si è inoltre proceduto a programmare e progettare nuovi interventi di inclusione sociale e lotta alla povertà in maniera costante, attuando la programmazione nazionale in tema di contrasto alla povertà, intercettando e utilizzando le risorse resesi disponibili con il nuovo ciclo europeo di programmazione, il PN inclusione sociale, coordinandolo con la realizzazione da parte degli ambiti territoriali delle azioni previste dal PNRR.
Sono state plurime le missioni in cui i nostri ambiti sono stati bravi ad aggregarsi per non creare concorrenzialità e riuscire ad arrivare tutti quanti ad un intervento sui vari settori, anche in materia di housing temporaneo. Questo è stato molto importante, parlo per Fermo, ed ha portato 167.000 euro sul territorio, che sono fondamentali, soprattutto sull'housing temporaneo, che è una misura di risposta immediata a tante esigenze che si creano velocemente.
L'attuazione del programma nazionale con la delibera di Giunta regionale n. 1722 del 2020 ...

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Chiedo finora all'Assessore se mi dà cortesemente la risposta scritta, così posso ultimare la comprensione della sua replica.
Prendo atto con soddisfazione, intanto, che l'Assessore ridà centralità alle politiche sociali dimenticate completamente dal suo predecessore della Giunta Acquaroli 1.
Completamente dimenticate, in 5 anni non è stato fatto nulla sul sociale, è stato abbandonato completamente, è stata la sorella povera del socio-sanitario, tanto che nel piano socio-sanitario gli erano state dedicate appena 20 striminzite paginette.
Predo atto di questa attenzione, mi auguro che la porti avanti, che dia concretezza a quanto appena detto, Assessore, perché rispetto alle prime affermazioni bene l'attuazione della legge sulla famiglia, l'articolo 8, ottimo il discorso dell'attuazione della legge sull'assistenza alle persone senza fissa dimora, di cui ero il primo firmatario, però è evidente che bisogna fare molto molto di più.
Sul tema della povertà, Assessore, lei ha detto che ne riparleremo. Io sono contento che potremo riparlarne. Mi auguro ci siano motivi di soddisfazione in futuro per la sua azione, l'azione della Giunta su questo argomento.
Nei 5 anni precedenti su questo tema avevo presentato interpellanze e avevamo approvato una mozione in Aula, sulla quale poi non c'è stata nessuna attuazione concreta, quindi mi auguro che le sue promesse siano mantenute. Credo che si possa fin d'ora fare di più, per esempio: ripristinare un adeguato finanziamento regionale a favore degli ambiti territoriali finalizzato ad affrontare l'emergenza della povertà estrema; garantire, magari implementando la dotazione agli ambiti territoriali sociali, il fondo indistinto che permetterebbe di rispondere a quei bisogni del territorio che non possono essere canalizzati in finanziamenti specifici già esistenti.
Poi ne parleremo, non so se oggi faremo in tempo, con una mozione che abbiamo presentato ad intervenire sul sostegno agli affitti.
Assessore, io so che a Fermo è stato fatto, ma a livello comunale, a livello regionale non è mai stato fatto nulla. In 5 anni il Governo Meloni ha tagliato le risorse sul fondo sostegno affitti per le persone, le famiglie in difficoltà. Ritengo che la Regione su questo, ma ne parleremo dopo, debba fare molto di più.
Poi accelerare sull'utilizzo migliore possibile dei finanziamenti europei e nazionali, che sono tanti, per contrastare questo fenomeno che purtroppo sta coinvolgendo pesantemente la nostra regione. Grazie.

Proposta di legge n. 9
ad iniziativa della Giunta regionale
“Rendiconto generale per l’anno 2024”
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la proposta di legge n. 9 della Giunta regionale.
La discussione è aperta, ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, quello che oggi andiamo ad approvare in Aula è il rendiconto generale del bilancio della nostra Regione Marche per l'anno 2024, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 118 del 2011.
Un rendiconto che è composto dal conto del bilancio relativo alla gestione finanziaria, dai relativi allegati, dal conto economico e dallo stato patrimoniale. P
rima di entrare nello specifico dell'articolato, che è formato da 15 articoli, alcune considerazioni vanno fatte. Innanzitutto il rendiconto per l'anno 2024 ha ottenuto la parifica dalla Corte dei Conti. Va detto che sulla finanza regionale ha pesato la crisi sanitaria e le tensioni geopolitiche, che hanno influenzato in maniera negativa le attività produttive della nostra regione, ma dobbiamo ricordare anche che le Marche nel 2024 sono state colpite da eccezionali eventi meteorologici per cui il Consiglio dei Ministri, con una delibera del 21 settembre 2024, ha dichiarato per 12 mesi lo stato di emergenza.
La manovra di bilancio regionale è stata improntata all'ottimizzazione delle risorse comunitarie per il perseguimento delle politiche regionali e per liberare risorse finalizzate a proseguire il percorso di forte sostegno agli investimenti.
Voglio ricordare anche che le Marche si collocano ai primi posti tra le regioni italiane nell'avanzamento dei programmi in termini di impegno delle risorse sia sul FESR che sul FSE, quindi c’è stata un'inversione di tendenza.
Questo lo certifica anche la Corte dei Conti a pagina 46, quando afferma che “questa Sezione regionale nell'ambito della programmazione 2014/2020 rileva il buono stato di utilizzo dei fondi, specie quelli relativi al POR FESR e POR FSE”. Questi sono dati rilevanti perché vanno ad invertire quella che era la tendenza fino a qualche anno fa.
I dati più importanti per quanto riguarda il rendiconto è che la Regione ha rispettato gli equilibri di bilancio del 2024 e ha assolto gli obblighi di finanza pubblica, ed anche per quanto riguarda la spesa sanitaria è previsto il mantenimento dell'equilibrio economico finanziario anche per l'anno 2024 e qui la Corte dei Conti a pagina 31 evidenzia che “nel complesso emerge un quadro della sanità regionale tendenzialmente positivo sotto il profilo più strettamente finanziario ed economico”. Questo è un dato che ha messo in evidenza anche la Corte dei Conti.
Il risultato di amministrazione del rendiconto per l'anno 2024 è pari a 893.062.000. Dobbiamo però tener conto anche delle quote accantonate e vincolate e del risultato di amministrazione. La parte disponibile risulta negativa per 49.000.000 circa, che comunque è interamente coperta dal debito autorizzato e non contratto.
Voglio ricordare anche che l'ammontare del debito complessivo rispetto all'anno precedente si è ridotto di quasi 10 punti e questo è messo in evidenza, non solo dalla relazione dei revisori, ma dalla Corte dei Conti.
Le entrate tributarie accertate nell'anno 2024 sono aumentate del 3,69%, un dato positivo per la nostra Regione: si sono mantenute elevate: la capacità di realizzo all'83,81 di accertamenti sul totale degli stanziamenti finali di entrata, la capacità di impegno 78,53% di impegni sugli stanziamenti finali di spesa. Anche questo è un dato fondamentale per la nostra Regione.
Inoltre, per quanto riguarda il debito è sceso di 10 punti percentuali, così come la conferma del rating rilasciato dalla FIT, che ha confermato il rating delle 3B, in linea con quello che è il rating dello Stato sovrano. Questi sono dati confortanti per la nostra Regione.
In linea generale dobbiamo dire che abbiamo mantenuto le agevolazioni fiscali, ma qui è importante ricordare che la nostra Regione non ha aumentato la pressione fiscale. Noi siamo una delle Regioni con il più basso tasso di pressione fiscale, esattamente siamo la terza, al pari della Lombardia.
Abbiamo rispettato i principi normativi sull'armonizzazione dei bilanci e dei vincoli di finanza pubblica previsti per le amministrazioni regionali.
Abbiamo potenziato la spesa per investimenti e sostegno dello sviluppo regionale anche in considerazione delle opportunità che derivano dalle risorse della programmazione comunitaria e dal PNRR.
Per quanto riguarda l'articolato, come ho già detto, il rendiconto è formato da 15 articoli.
L'articolo 1 riguarda le entrate di competenza dell'esercizio finanziario per l'anno 2024. Il totale degli accertamenti di competenza 2024 sono pari 5.458.531.000 euro corrispondenti a circa al 79% delle previsioni definitive di competenza, che erano 6.932.847.000 euro circa, mentre gli incassi di competenza, 4.705.000.000, corrispondono a circa '86% dell'accertato, quindi sono state riscosse versate, 752.000.000 euro sono rimasti ancora da riscuotere.
L'articolo 2 riguarda le spese di competenza dell'esercizio finanziario 2024. Il totale degli impegni di competenza sono pari a 5.349.000.000 euro circa, corrispondente a circa il 78% delle previsioni definitive di competenza, che erano di 6.861.000.000, i pagamenti di competenza, 4.793.000.000 di euro, corrispondono a circa l'80% dell'impegnato, quindi rimangono ancora da pagare 556.000.000 di euro.
L'articolo 3 è un riassunto generale delle entrate e delle spese del bilancio di competenza: entrate correnti di natura tributaria sono 3.751.833.000 e rappresentano circa il 69% dell'accertato 2024; trasferimenti correnti 450.907.000; entrate extratributarie 185.649.000; entrate in conto capitale 305.897.000; entrate da riduzione di attività finanziarie 133.840.000; entrate per conto di terzi pari a 630.000.000, totale delle entrate accertate pari a 5.458.531.000
Per quanto riguarda le spese correnti 4.151.000.000; le spese in conto capitale 414.212.000, le spese per incremento di attività finanziarie 132.523.000; rimborso di prestiti 21.373.000, per un totale di spese impegnate pari a 5.349.935.000.
L'articolo 4 riguarda i residui attivi che provengono dal bilancio di competenza degli anni 2023 e degli anni precedenti. I residui attivi per l'anno 2023 e precedenti ammontano in 1.698.548.000, dei quali sono stati riscossi nel 2024 459.000.000, rimangono ancora da riscuotere 1.238.000.000 euro.
Per quanto riguarda l'articolo 5 abbiamo residui passivi provenienti dal bilancio di competenza degli anni 2023 e precedenti, 1.303.645.000, sono stati pagati nel 2024 579,000,000; rimangono ancora da riscuotere 724.581.000 euro.
Per i residui attivi la stessa cosa, riguardano la chiusura dell'esercizio finanziario 2024: somme da riscuotere sui residui provenienti dal bilancio di competenza dell'esercizio 2024 752.870.000 euro; somme da riscuotere sui residui provenienti dal bilancio di competenza del 2023 e degli anni precedenti 1.238.000.000. Residui attivi al 31 dicembre 2024, da riscuotere, 1.991.619. 000.
Per quanto riguarda l'articolo 7, i residui passivi provenienti dalla gestione di competenza e dei residui alla chiusura dell'esercizio finanziario 2024: somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio 2024 556.489.000; somme rimaste da pagare sui residui provenienti dal bilancio di competenza 2023 e degli anni precedenti 724.581.000. Quindi i residui passivi al 31 dicembre 2024 sono 1.281.000.000.
L'articolo 8 riassume le entrate e le spese del bilancio di cassa. Abbiamo le riscossioni: Titolo 1 - Entrate correnti 3.633.000.000; Titolo 2 - Trasferimenti correnti 359.448.000; Titolo 3 - Entrate extratributarie 174.000.000; Titolo 4 - Entrate in conto capitale 204.626.000; Titolo 5 - Entrate da riduzione di attività finanziarie 171.000.000; Titolo 9 - Entrate per conto di terzi 622.000.000. Abbiamo quindi un totale delle riscossioni pari ad euro 5.165.000.000. I pagamenti: Titolo 1 - Spese correnti 4.248.000.000; Titolo 2 – Spese in conto capitale 397.840.000; Titolo 3 - Spese per incremento di attività finanziarie 132.523.000; Titolo 4 - Rimborso dei prestiti 21.000.000; Titolo 7 - Spese per partite di giro 572.000.000; totale dei pagamenti 5.372.000.000.
L'articolo 9 riguarda la giacenza in cassa. Dobbiamo tener presente che tra i parametri da considerare per valutare l'efficienza della gestione vi è sicuramente quello della liquidità di cassa al 31 dicembre 2024. Pur essendo diminuita rispetto a quella dell'esercizio precedente, a causa principalmente di un minore importo delle riscossioni, ha consentito comunque di non far ricorso a nuovo indebitamento, ha evitato l'utilizzo di anticipazione di cassa ed ha permesso di rispettare ampiamente la normativa sulla tempestività dei pagamenti e questo è stato messo in evidenza anche dalla relazione dei Revisori dei conti e naturalmente dalla Corte dei Conti.
L'articolo 10 riguarda i saldi dei conti correnti che sono stati accesi presso la Tesoreria centrale dello Stato: conto corrente “Risorse comunitarie” pari a 203.000.000 di euro; conto corrente “Addizionale regionale IRPEF” 26.000.000; conto corrente “IRAP amministrazione pubblica” 27.000.000 euro circa; conto corrente “IRAP e altri soggetti” 175.561.000; totale 433.283.317.
Per quanto riguarda l'articolo 11 abbiamo la determinazione del risultato di amministrazione, che, voglio ricordare e l'ho già detto prima, è positivo per 893.624.979,45 ed è quantificato con un aumento di circa il 12% rispetto all'anno precedente. La quota accantonata nel risultato di amministrazione ammonta a 563.000.000, mentre la quota vincolata è pari a 380.000.000. Per effetto degli accantonamenti, come ho già detto prima, abbiamo un avanzo di bilancio al 31 dicembre che è quantificato in -49.000.000. Il disavanzo al 31dicembre si configura come debito autorizzato e non contratto, quindi è coperto totalmente.
Andiamo alla disamina dell'articolo 11: fondo di cassa iniziale 588.000.000; riscossioni in conto dei residui 459.799.000, in conto di competenza 4.705.000.000, per un totale di 5.165.460.000. A questo dobbiamo togliere i pagamenti in conto dei residui ed in conto competenza per un totale di 5.372.000.000; fondo di cassa presso il Tesoriere pari a 381.935.000; residui attivi di cui: provenienti dagli anni precedenti 1.238.000.000; lasciati dalla gestione di competenza 2024 752.000.000, per un totale di 1.991.619.000, che andiamo ad aggiungere al fondo di cassa presso il Tesoriere al termine dell'esercizio. A questo dobbiamo togliere i residui passivi provenienti dagli esercizi precedenti del 2023, lasciati dalla gestione di competenza 2024, pari a 556.000.000, per un totale di 1.281.000.000.
Fondo pluriennale vincolato: per spese correnti 68.504.000; per spese in conto capitale 130.354.000; per spese per incremento di attività finanziarie zero. Quindi il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024 è positivo per 893.624.979, al quale però dobbiamo togliere le quote accantonate e quelle vincolate.
L'articolo 12 (Conto economico e stato patrimoniale). Andiamo prima ad esaminare la situazione patrimoniale. Dobbiamo dire che il patrimonio netto registrato nel 2024 ha un incremento di euro 159.397.000 dovuto in via principale al risultato economico di esercizio che è positivo pari a euro 152.150.000. Quindi, l'analisi della gestione economica e patrimoniale ha messo in evidenza un incremento dei valori del patrimonio netto passato da 1.000.000.000 circa del 2023 a 1.017.000.000 miliardi al 31 dicembre 2024.
Per quanto riguarda la situazione patrimoniale. andiamo a vedere le immobilizzazioni materiali e finanziarie, il totale al 1° gennaio 2024 è di circa 1.000.000.000, al 31 dicembre 2024 abbiamo un incremento pari a 1.119.000.000. L'attivo circolante, totale crediti pari a 1.149.000.000 all'inizio dell'anno, a fine anno abbiamo un incremento di 1.38+.000.000, in totale un incremento di 237.000.000. Totale disponibilità liquide al 1° gennaio 2024 841.000.000, si è ridotto ed è passato a 596.000.000. Totale dell'attivo circolante 3.103.187.000 Quindi la situazione patrimoniale al 1° gennaio 2024 era di 3.000.000.000, oggi abbiamo 3.130.000.000. Per quanto riguarda l'attivo circolante e il patrimonio netto è aumentato dal 2023 al 2024.
Patrimonio netto, stato patrimoniale passivo: totale patrimonio netto 1.011.000.000 all'apertura del 2024 e 1.100.000.000 al 31 dicembre 2024; totale fondi rischi e oneri all'inizio dell'anno 115.000.000, alla fine dell'anno passano a 128.000.000; totale debiti 1.700.000.000 all'inizio dell'anno per abbassarsi a 1.649.000.000 alla fine del 2024; ratei e riscontri all'inizio dell'anno 152.000.000 milioni, alla fine dell'anno 154.000.000; totale del passivo, come ho già detto, 3.000.000.000 all'inizio dell’anno e a fine 2024 3.130.000.000.
Il risultato dell'esercizio 2024 per quanto riguarda il conto economico è positivo per 152.000.000 euro.
L'articolo 13 (Rendiconto consolidato). E’ approvato il rendiconto consolidato della Regione Marche per l'esercizio 2024 secondo quanto riportato dagli allegati da w) a w27).
L'articolo 14 (Disposizioni speciali). Si approva l'istituzione e la denominazione dei seguenti capitoli di entrata del conto del bilancio 2024, che riguarda il “fondo per il contrasto dei DNA, articolo 1, commi 688 e 689 …, e sono tutti elencati.
Sono approvati i maggiori impegni rispetto allo stanziamento di competenza registrati nei seguenti capitoli di spesa afferenti alla Missione 99 “Servizi per conto terzi” programma 01 “Servizi per conto terzi e partite di giro” e 02 “Anticipazioni per il finanziamento del sistema sanitario nazionale”, che trovano copertura nei correlati capitoli di entrata.

Presidenza del Vicepresidente
Giacomo Rossi

PRESIDENTE. Diamo qualche minuto in più alla Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. L'articolo 15 riguarda l'approvazione del rendiconto con tutti gli allegati.
Mi auguro che il rendiconto per l'anno 2024, che ha già ottenuto la parifica della Corte dei Conti, possa essere approvato all'unanimità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la relatrice di minoranza Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. La proposta di legge n. 9 “Rendiconto generale della Regione per l'anno 2024” si compone di 15 articoli, che io non ripercorrerò perché lo ha già fatto la Presidente della Commissione.
Il risultato di amministrazione di 893.624.979 euro (in aumento del 12% rispetto al 2023) è dovuto dalla somma della quota accantonata e dalla quota vincolata. Per effetto degli accantonamenti e dei vincoli iscritti, l'avanzo libero al 31 dicembre 2024 è quantificato in meno 49.682.579. Questo disavanzo si configura interamente come disavanzo da debito autorizzato e non contratto. Il patrimonio netto si attesta complessivamente a 1.171.000 euro.
Il risultato d'esercizio determinato per differenza tra componenti positivi, componenti negativi e oneri straordinari dell'esercizio, è un utile di152.150.611 euro.
Un aspetto controverso, che dobbiamo evidenziare, sottolineato sia dalla Corte dei Conti che dall'organo di revisione riguarda le fideiussioni a favore della Regione Marche, che riguardano 1.196 posizioni per 212.701.000 euro al 31 dicembre 2024, in aumento rispetto all'anno precedente (1.046 posizioni per 203.542.148 euro).
Complessivamente notiamo che l'indebitamento continua a scendere e sono assicurati gli equilibri di bilancio, ma il 30 ottobre in sede di giudizio di parifica del rendiconto, la Corte dei Conti ha comunque rilevato molte criticità, soprattutto su quattro temi: sanità, PNRR, sisma, agenzie, partecipate ed enti strumentali.
Io partirò proprio dalla sanità, visto che assorbe il 78% del bilancio della Regione Marche per un totale di 3.149.000.000 euro.
Nell'esercizio 2024 risultano accertate e incassate entrate per 133.354.000 euro per mobilità attiva. Prosegue il trend in incremento del dato registrato già nell'esercizio precedente. Tuttavia l'aumento dei ricavi da mobilità attiva viene vanificato dal vertiginoso incremento dei costi per mobilità passiva, spese per cui si registrano impegni per 182.042.058 euro. Il saldo della mobilità risulta dunque negativo per 48.687.000 euro contro i 39.842.000 del 2023, un aumento vertiginoso che deriva soprattutto dalla AST di Pesaro e Urbino, dove sono stati spesi 49.456.713 euro per consentire alle persone di curarsi fuori regione, soprattutto in Emilia-Romagna.
La Corte dei Conti nella sua relazione suggerisce di concludere in tempi brevi le procedure di formalizzazione di accordi bilaterali, soprattutto con l'Emilia- Romagna, destinataria della maggior parte delle richieste di prestazioni sanitarie dei cittadini marchigiani fuori regione, tesi a contenere l'impatto dei saldi della spesa per mobilità passiva sulla finanza regionale e che il sistema sanitario delle Marche organizzi, quindi, in maniera maggiormente efficiente i propri servizi in modo da rendere meno attrattivi per la cittadinanza regionale gli spostamenti fuori regione per le cure.
Nel 2024 nelle Marche si è registrato un forte incremento rispetto al 2023 delle richieste inevase. Sono più che triplicate quelle riguardanti le liste d'attesa per ricoveri ospedalieri passati da 1.154 a 3.775, oltre un sensibile aumento delle prestazioni ambulatoriali passate da 92.267 a 118.107. Anche in questo caso la Corte dei Conti dà un suggerimento prezioso che io invito la Giunta regionale ad accogliere e a farne tesoro per indirizzare le linee politiche future. La Corte, infatti, “auspica che vengano apportati correttivi al sistema, inclusa l'organizzazione di un utilizzo il più possibile intensivo di tutti i servizi e le apparecchiature disponibili, in particolare quelle di diagnostica per immagini, non solo per evitare la fuga dei pazienti in altre regioni, ma anche per scongiurare il rischio dei cosiddetti accessi impropri al pronto soccorso”. Ed io aggiungo, è inaccettabile vedere che i macchinari nelle nostre strutture sono spesso fermi, mentre fuori regione lavorano sia il weekend che la notte.
In relazione alla spesa per il personale sanitario registrata nel 2024, l'aggregato si attesta a 1.257.689.328 euro, evidenziando un aumento del 4,6% rispetto all'esercizio precedente, crescita riconducibile per oltre il 22% a costi delle prestazioni orarie aggiuntive del personale medico e infermieristico, alla formazione e ai rimborsi per consulenze a favore di terzi. Notiamo che, nonostante l'aumento della spesa per il personale sanitario, il numero delle unità complessivamente in servizio al 31 dicembre 2024 diminuisce leggermente, passando da 21.078 addetti a 21.055 addetti. Diminuiscono inoltre di 689.000 euro rispetto al 2023 le spese per l'acquisto di prestazioni dai privati accreditati e complessivamente di circa 4.000.000 per appalti esterni e cooperative che forniscono medici e infermieri, anche se quest'ultimo dato va approfondito attentamente perché, al contrario, nell'AST di Pesaro Urbino questi costi da 6.687.945 nel 2023 aumentano a 6.801.373 nel 2024 a causa della carenza di medici, soprattutto nel pronto soccorso, nella pediatria, nella medicina generale, nell'anestesia, nella ginecologia.
L'AST di Fermo ha fatto poi ricorso alla stipula di contratti di appalto annuali con le cooperative per l'area dell'emergenza-urgenza e per il dipartimento materno infantile per un costo complessivo di oltre 4.120.000, nell'AST di Macerata la spesa per i gettonisti invece è passata da 1.739.000 euro del 2023 a 2.838.000 nel 2024 per coprire anche qui turni nelle unità di pronto soccorso, medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza, nonché nelle strutture di pediatria. Anche nell'AST di Ancona cresce la spesa per il personale gettonista, passando da 1.257.000 euro nel 2023 a 1.384.000 nel 2024, soprattutto per servizi di pronto soccorso a Senigallia, Jesi e Fabriano, nonché per il punto di primo intervento di Cingoli.
La spesa complessiva su scala regionale diminuisce a causa dell'interruzione di ogni contratto d'appalto con cooperative esterne all'IRCA, eccetto per 211.000 euro per la copertura di turni del pronto soccorso di Osimo fino al 28 maggio 2024 e la drastica riduzione dell'impegno di spesa nell'AST di Ascoli Piceno.
Per quanto riguarda, infine, l'edilizia sanitaria si registra lo slittamento a fine 2027 del termine previsto per la conclusione dei lavori per il nuovo Salesi e per il nuovo Inrca di Ancona, quindi, costi che slittano.
Altro macro tema è quello del PNRR. Risultano attribuiti alla Regione Marche, in qualità di soggetto attuatore, 846 interventi per un importo complessivo di 656.807.351. Quanto ai progetti di cui la Regione Marche risulta soggetto attuatore, il portale evidenzia maggiori squilibri tra i costi di realizzazione e gli importi ammessi a finanziamento del Piano con riguardo alla Missione 6 salute, con particolare riferimento alla Componente 1 “Reti di prossimità, strutture e telemedicine”, a fronte di costi quantificati per 254.360.000 euro, risulta ammesso a finanziamento l'importo di 172.589.000 euro. Così anche alla Componente 2, “Innovazione, ricerca e digitalizzazione e servizio sanitario”, dove a fronte di costi quantificati per 154.490.887 risulta messo a finanziamento, invece, l'importo leggermente inferiore di 135.385.330. Al 31 dicembre la quota complessiva di risorse impegnate relative agli 846 progetti ammonta a solo 82.350.936 euro che, tenuto conto degli impegni assunti nelle annualità precedenti, raggiungono un importo totale di 285.532.482,67 pari al 56,39% delle risorse complessive disponibili (circa 506.000.000 di euro).
I pagamenti complessivi al 31 dicembre 2024 ammontano soltanto a 60.769.802,34, particolarmente grave questo dato perché si tratta del 12% del finanziamento del PNRR totale. Quanto alle rendicontazioni presentate si rileva che la maggior parte, cioè 47, è ancora in bozza e solo 22 risultano effettivamente formalizzate per un importo totale di 7.966.480 euro, pari al 13,15% dell'importo pagato e all'1,58% delle risorse PNRR complessivamente assegnate alla Regione. Lo ripeto, effettivamente formalizzate per un importo pagato, solo l'1,58% delle risorse PNRR complessivamente assegnate alla Regione. Tra quelle formalizzate solo 16 rendicontazioni risultano verificate o approvate dalle amministrazioni titolari delle rispettive misure PNRR.
Per quanto riguarda il PNRR sanità, se si considera il solo esercizio 2024, gli impegni assunti nell'anno superano di poco i 56.400.000 euro, in forte contrazione rispetto all'analogo dato registrato nell'anno precedente, dove risultavano impegnati oltre 170.400.000 euro, altro dato allarmante. Inoltre, alla fine del 2024 risultano completati 75 progetti, cioè il 36,4%, mentre il 54,5% degli altri 131 interventi è nella fase di esecuzione.
Nel dettaglio, delle 29 case di comunità previste l'avvio dei lavori a fine 2024 è avvenuto per 22 interventi, nessuno dei quali risulta completato; dei 9 ospedali di comunità al 31 dicembre 2024 situazione immutata. Ho verificato, al 24 giugno 2025 sono state completate solo due strutture: Loreto e Chiaravalle. L'avvio dei lavori in tutti gli altri sette cantieri: Mombaroccio, Cagli, Jesi, Corridonia, Treia, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto è in fase piuttosto arretrata. Inoltre, per diversi progetti il numero dei posti letto da realizzare si è ridotto in maniera significativa (anche superiore al 50%), al fine proprio di riuscire a contenere i costi. Tali riduzioni possono costituire un limite alla completa riuscita dei progetti.
Altre criticità emergono nella realizzazione delle nuove palazzine per i reparti di emergenza degli ospedali di Senigallia e Fano, finanziate con quasi 18.000.000 di euro, di cui 14.800.000 a valere sul PNRR e nel rafforzamento della formazione specifica in medicina generale, attraverso l'assegnazione di borse di studio aggiuntive per i corsi triennali di formazione con oltre 11.6000.000 euro. Dunque, in virtù dei dati esposti, la Corte dei Conti ha raccomandato alla Regione la necessità di una significativa accelerazione, soprattutto sul piano degli impegni e delle rendicontazioni, anche in considerazione dell'avvicinarsi dei termini previsti dal Piano per la definitiva conclusione dei progetti.
Mi spiace non sia presente l'Assessore Baldelli, ma comunque la mia relazione rimarrà agli atti, mi auguro che conosca già queste osservazioni.
In chiusura vorrei concentrare delle valutazioni sul sisma. Con riferimento alla gestione amministrativo-contabile delle risorse destinate all'emergenza sisma e alla ricostruzione post sisma nella Regione Marche sono state intestate proprio al Presidente della Regione Acquaroli, in qualità di Vicecommissario, due contabilità speciali relative rispettivamente alla fase emergenziale e alla fase di ricostruzione. Nella prima contabilità speciale sono confluite tutte le risorse statali per la gestione dell'emergenza, come il contributo di autonoma sistemazione (CAS), divenuto da settembre 2024 contributo per il disagio abitativo (CDA), che incide per il 2024 per 46.316.644 euro, pari a circa il 60% delle uscite totali, un dato in riduzione rispetto al 2023, quando era al 72% del budget. Quindi, nonostante si sia verificata una riduzione di spesa, permane tuttavia un ammontare ancora significativo di questi contributi, indice del fatto che ancora molte famiglie si trovano a subire i disagi dell'evento sismico connessi all'assenza di una stabilità abitativa.
Nella seconda contabilità speciale sono iscritte le risorse statali trasferite dal Commissario straordinario per l'attuazione dei programmi e degli interventi delegati al Presidente della Regione in qualità di subcommissario. Purtroppo permane un elevato numero di interventi ancora da concludere, nonché di progetti attualmente in corso.
Per le infrastrutture risulta che dei 106 interventi previsti ne sono stati ultimati 96. Gli interventi in materia di edilizia residenziale pubblica sono 149 per un totale di oltre 74.0000.000 di euro, di cui solo il 26,17% è giunto a conclusione, mentre oltre il 43,62% si trova ancora nella fase di progettazione.
Quanto alla ricostruzione di opere pubbliche, gli interventi previsti dalle ordinanze del Commissario straordinario alla ricostruzione, la n. 109/2020 e la n. 137/2023, sono 1.044, di cui solo 56 conclusi, che corrisponde al 5,36%.
Visto che il mio tempo sta finendo, purtroppo sono costretta a tagliare altri dati che invece sono significativi.
Tra le opere di ricostruzione pubblica a valere sulla contabilità speciale sisma n. 6044 sono compresi anche “interventi e opere urgenti di particolare criticità, anche relativi alla ricostruzione dei centri storici dei Comuni maggiormente colpiti”. Al 31 dicembre 2024 su un totale dei 208 interventi, solo 12 sono giunti a conclusione, mentre 106 si trovano allo stato di progettazione. Conseguentemente appaiono contenute le percentuali di erogazione sul totale del programma, solo infatti il 30,6%, per 647.000.000.
Dell'ultimo minuto che mi rimane vorrei fare un accenno anche alle società, agli enti strumentali, alle agenzie che assorbono fondi importanti dal bilancio regionale.
Nel 2024 erano previsti 80.000.000 di euro, anzi esattamente 80.400.000. Le risorse impegnate a fronte di 80.000.000 sono state 4.300.000.
La Corte dei Conti ha ribadito la posizione già espressa in sede di giudizio di parificazione nel 2023, ossia che “l'incidenza significativa assunta da tali contributi nei bilanci dei suddetti esercizi, in particolare per alcuni degli organismi menzionati - e mi limito a citare ATIM, SVEM - risulta difficilmente compatibile con la definizione e la funzione propria di questi trasferimenti. Partecipate che ricevono soldi - sottolinea la Corte dei Conti - perlopiù mediante contributi in conto esercizio per coprire spese di funzionamento di enti, per cui spesso non si riesce a individuare una chiara connessione tra attività finanziate e documenti programmatici”.

PRESIDENTE. Per par condicio diamo un minuto in più alla Consigliera Vitri, per concludere.

Micaela VITRI. La Corte suggerisce anche una maggiore autonomia organizzativa da parte della Regione con riguardo non solo alla partecipazione societaria, ma anche e soprattutto alle partecipazioni non societarie che sfuggono ai vincoli dettati dall'apposita disciplina del Testo unico delle società pubbliche, anche alla luce del fatto che l'utilizzo di risorse pubbliche deve comunque osservare i precetti vincolistici di finanza pubblica e i principi generali che governano il buon andamento della pubblica amministrazione. Ancora una volta si ribadisce, come per un anno intero ho sottolineato, che la creazione e la gestione di ATIM pone in dubbio il rispetto del principio dell'equilibrio di bilancio. L'agenzia ha anche prodotto svariati atti amministrativi in contrasto con norme giuridiche. La Corte dei Conti nell'avanzare osservazioni che non possono essere …

PRESIDENTE. Procediamo. Purtroppo il tempo è finito. Ora si apre la discussione generale, chi vuole intervenire si deve prenotare.
Ha la parola il Consigliere Marconi.

Luca MARCONI. Grazie, Presidente. Cari colleghi e colleghe, sicuramente le due relatrici ci hanno introdotto, anche se il tempo era oggettivamente poco per la vastità della materia, a quello che mi permetto di considerare l'atto più rilevante che questo Consiglio è chiamato a discutere, ad approvare o a respingere, io chiaramente lo approverò.
Perché è il più importante? Perché ci dà l'occasione, che purtroppo per lo più sfugge, di una attenta verifica, seria, onesta e corretta, di tutto ciò che va e di tutto ciò che non va, di risorse che potrebbero essere destinate altrimenti o di risorse che dovrebbero essere aggiunte su settori ed interventi per i quali non è sufficiente quanto stanziato all'inizio dell'anno. Questo è sicuramente il principio. Per questo le ringrazio perché le relazioni sono state puntuali, non tecniche, puntuali, di contenuto e sicuramente oggetto di riflessione.
Dovremmo leggere con attenzione, io ho solo cominciato perché il tempo non ce l'ho avuto, i 25 e oltre allegati. Quanti sono esattamente? Mi sembra una trentina di allegati che ci danno un quadro preciso di quello che la Regione fa e sta facendo con i 5 miliardi del bilancio.
Colgo l'occasione di questo intervento per una valutazione di carattere generale, una valutazione mite e un'osservazione che ritengo sostanzialmente inutile sul piano politico amministrativo, ma di pura cultura politica. Lo faccio perché in un passaggio la mia collega amica Consigliera Marcozzi, Presidente della Commissione, ha accennato ad un fatto vero, che in questo anno, ma direi in tutti e 5 gli anni dell'amministrazione Acquaroli, non si sono mai toccate le imposte. Allora, su questo voglio fare una riflessione semplice. E’ vero, l'abbiamo sottoscritto anche per il programma futuro, salvo situazioni straordinarie, questo è l'indirizzo politico, stranamente bipartisan, cioè in tutta Italia, salvo situazioni particolari che hanno toccato alcune regioni del centrosinistra in difficoltà dal punto di vista del bilancio della sanità, non sono state più toccate le imposte, è diventata una sorta di dogma. Ecco, da buon cattolico sono tutto meno che dogmatico su questa terra perché i dogmi riguardano al di là e non al di qua, dico che i dogmi sul piano culturale potrebbero essere in qualche maniera sfatati. E siccome io sono di cultura popolare, ma non statalista, ho cercato un iperliberista, ho fatto un po' di fatica, 20-30 secondi prima di trovare un iperliberista che nel mondo mette le tasse. L’iperliberista che nel mondo mette le tasse si chiama Donald Trump. Donald Trump sta mettendo una valanga di tasse attraverso i dazi, che sono agli effetti una tassa a beneficio dell'amministrazione americana, che ne ha estremamente bisogno perché è in grossa difficoltà, a danno di chi importa ed anche di chi consuma. Quindi i dogmi no. Che la tassa, in vista del bilancio e della discussione che faremo sul bilancio, sia una cosa che nei limiti delle cose possibili si debba evitare, non c'è dubbio, ma che non risulti essere un dogma. Questo per mia cultura lo dovevo ai miei elettori perché l'ho detto in campagna elettorale, ma al tempo stesso confermo l'indirizzo di questa maggioranza di centro-destra, che è stata rieletta con larga maggioranza, quindi anche su questo punto sicuramente interpellata, di non accedere facilmente alla leva fiscale. Ma l'idea in assoluto, in linea teorica, che i ricchi non possano essere toccati quando il loro piccolo contributo possa andare a beneficio dei più poveri - penso in modo particolare ai servizi sociali - è una cosa che difficilmente digerisco. Quindi dico che, nel caso dovesse essere possibile nel corso dei 5 anni, mi rivogo soprattutto ai colleghi della maggioranza, ma anche a quelli della minoranza, potrebbe essere un ragionamento su cui non ci sono i dogmi. Se poi le risorse non servono perché quelle che abbiamo sono più che sufficienti, perché riusciamo a fare, Consigliere Rossi, tutte le economie, che lei spesso suggerisce con grande intelligenza e acume, benissimo, tutto questo è, però mettiamo anche in conto che sul piano della cultura politica i dogmi non esistono. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pantaloni.

Francesca PANTALONI. Grazie, Presidente. Il rendiconto interviene a chiusura del cosiddetto ciclo di bilancio regionale che, come sappiamo, si articola nei seguenti atti di programmazione: documento di economia e finanza, bilancio di previsione e documento tecnico di accompagnamento.
Questo rendiconto, come è stato detto, ha seguito già un suo iter perché nello scorso mandato è stato approvato dalla precedente Giunta con una proposta di legge, con la delibera n. 645, ha avuto il parere del Collegio dei revisori il 10 giugno 2025 e il 30 ottobre 2025 ha ottenuto il giudizio di parifica da parte della Corte dei Conti.
Il rendiconto è un atto importante, non è solo un adempimento tecnico, ma un atto di verifica dei risultati conseguiti al fine di avere una valutazione efficace dell'azione condotta. Costituisce quello che è il momento conclusivo di tutto un processo di programmazione e di controllo, che trova, quindi, la sintesi in questo documento. È uno dei momenti più significativi e qualificanti dell'ente perché con questo atto si dà concretamente conto di come sono state utilizzate le risorse pubbliche, tracciando un bilancio che non è solo economico, ma anche politico e gestionale dell'anno trascorso.
In questo ambito assume un’importanza privilegiata il risultato di amministrazione, il principio di equilibrio di bilancio e lo stato di indebitamento.
Il risultato di amministrazione chiarisce la situazione economica e finanziaria al termine dell'esercizio in modo comparabile con quella dell'anno precedente e con quello che sarà determinato per l'esercizio successivo, quantificando in termini monetari gli esiti complessivi della gestione finanziaria.
Il secondo, il principio di equilibrio di bilancio, evidenzia il rispetto dell'equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio quale principio fondamentale della gestione finanziaria, sia di competenza sia di cassa, presupposto fondamentale come la garanzia di buon andamento dell'azione amministrativa che va mantenuta in tutto il corso dell'esercizio.
Il terzo, lo stato di indebitamento, è il quadro pluriennale dell'indebitamento che consente di dare una valutazione della sostenibilità sia in relazione ai vincoli europei, sia in relazione agli impatti a lungo termine sulle generazioni future.
Naturalmente il quadro di sintesi del rendiconto va analizzato nei numeri, ma anche alla luce di quello che è il contesto macroeconomico in cui si è sviluppato e quindi delle ripercussioni, delle conseguenze che hanno inciso, dei conflitti geopolitici che stiamo vivendo.
Entrando nell'esame specifico dei dati, possiamo dire che la gestione 2024 è stata caratterizzata dagli andamenti di seguito descritti.
Il risultato di amministrazione è pari a 893.000.000 di euro (797.000.000 erano nel 2023), c'è stato un incremento di 100.000.000 e questo risultato tiene conto, come è stato anche detto prima, delle quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione; la parte disponibile risulta negativa per 49.000.000 ed è interamente coperta dal debito autorizzato e non contratto. Anche in questo caso va sottolineato che il debito non autorizzato e contratto rispetto al rendiconto 2023 ha subito una flessione perché nel 2023 si attestava sui 71.000.000 euro contro gli attuali 49.000.000.
Le quote accantonate sono pari a 563.000.000 e sono costituite dal fondo crediti di dubbia esigibilità (386.000.000), dal fondo accantonamento per i residui perenni (35.000.000), dal fondo perdite società partecipate (13.000.000), dal fondo rischi passività da contenzioso (53.000.000) e da altri accantonamenti disposti dall'ente (74.000.000)
Le quote vincolate sono pari a complessivi 380.000.000, di cui per vincoli derivanti da legge e da principi contabili euro 38.000.000 e per vincoli derivanti da trasferimenti euro 342.000.000.
Le entrate totali sono pari ad euro 5.458.000.000, di cui 4.705.000 riscosse e invece 752.000.000 da riscuotere, con una variazione in aumento del 17%.
All'interno delle entrate la voce più consistente è quella legata alle entrate tributarie. Nel 2024 rappresentano circa il 68,7% delle entrate complessive per un ammontare di euro 3.751.000, in lieve aumento del 3,69% rispetto all'anno precedente. Questo aumento è dovuto principalmente al maggior gettito accertato per le risorse complessive tributarie destinate alla sanità, con riguardo alla componente IRAP, con partecipazione regionale all'IVA ed addizionale regionale all'IRPEF, come previste dal MEF.
L'ammontare del debito complessivo si è ridotto, scendendo da 429.000.000 a 386.000.000, con una percentuale in diminuzione di circa il 10%. Tale risultato è la conseguenza della diminuzione del debito stipulato sceso da 358.000.000 a 336.000.000 di euro e dalla riduzione del debito autorizzato e non contratto che, come ho detto prima, è sceso da 71.023.000 a 49.068.000 di euro. L'entità del debito della Regione si conferma in costante diminuzione. Lo stato di indebitamento risulta di fondamentale importanza per fornire la misura dei costi/benefici che ricadranno sulle future generazioni.
La Regione nel 2024 ha affrontato le spese di investimento senza ricorso ad un ulteriore indebitamento o anticipazioni di Tesoreria.
La Regione ha rispettato gli equilibri di bilancio 2024, sia di cassa che di competenza, a garanzia di un buon andamento dell'amministrazione e ha inoltre assolto agli obblighi di finanza pubblica previsti dalla normativa vigente in materia.
La giacenza di cassa al 31 dicembre 2024 è pari a complessivi 381.000.000 di euro. Si sono mantenute elevate la “capacità di realizzo” (con una percentuale dell'83,81% di accertamenti sul totale degli stanziamenti finali di entrata) e la “capacità di impiego” (78,53% di impegni sugli stanziamenti finali di spesa).
Per la spesa sanitaria c’è stato il mantenimento dell'equilibrio economico e finanziario anche per l'anno 2024. La Regione anche per l'anno 2024 ha rispettato la normativa in materia di tempi di pagamento per le transazioni commerciali. Il positivo andamento, infatti, della gestione di cassa è uno dei fattori che ha permesso alla Regione di mantenere l'indice di tempestività dei pagamenti che si attesta ad una media complessiva di 17 giorni di anticipo rispetto alla scadenza della relativa fattura.
L'agenzia di rating Fitch ha confermato alla Regione Marche il rating di lungo termine “tripla B” con prospettive stabili. Questo valore è limitato dal rating dello Stato italiano, mentre, analizzando un altro indice, denominato credito standalone, sempre la stessa agenzia ha attribuito alla Regione Marche un rating “doppia A” e questo è un indice importante perché dà una valutazione intrinseca dell'ente, indipendentemente dai supporti esterni.
Per le entrate, su un totale di previsione definitive di 5.760.000.000 di euro, escludendo le entrate per conto terzi, le partite di giro, sono stati accertati 4.828.000.000, pari all'83,81% delle previsioni.
Le entrate tributarie accertate nel 2024 ammontano a complessivi 3.751.833.000 con un aumento del 3,69%.
Per le spese, su un totale di previsioni tributarie definitive di competenza, pari a 6.000.000, al netto delle spese per conto terzi e partite di giro, sono stati impegnati 4.719.000 di euro, pari al 78,53%. Le minori spese sono complessivamente pari a 1.091.000 euro che derivano dal Titolo 1 per 327.000.000, dal Titolo 2 per 633.000.000, dal Titolo 3 per 130.000.00 e dal titolo 4 per 1 milione.
Per quanto riguarda il bilancio economico patrimoniale, la gestione dell'esercizio 2024 registra un risultato positivo di 152.000.00 e un patrimonio netto di 1.171.000, con un incremento rispetto all'anno precedente, al 2023. di 159.000.000.
In merito al tema affrontato delle fideiussioni, vorrei precisare che la maggior parte riguardano la corretta esecuzione contrattuale da parte dei fornitori o la realizzazione di interventi finanziati dalla Regione Marche, non la garanzia dei crediti. Questi sono sotto lo stretto controllo delle strutture regionali che gestiscono i procedimenti. In ogni caso vorrei far presente che la Regione ha accolto le osservazioni sia della Corte dei Conti che del Collegio dei revisori ed ha attivato, pertanto, un gruppo di lavoro che avrà come fine quello di istituire un registro unitario delle fideiussioni e poi di predisporre un relativo regolamento.
Venendo a conclusione, possiamo dire che i dati che abbiamo enunciato non sono solo numeri, sono il risultato di una Regione che con grande senso di responsabilità ha saputo gestire le risorse a sua disposizione e portare avanti i progetti prefissati, mostrando una capacità di programmazione e di esecuzione in un contesto anche economico che è sicuramente dei migliori. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Un saluto all'Assessore al bilancio con gli auguri di buon lavoro, nuova in questo nuovo percorso della legislatura regionale.
Per quanto riguarda la questione tecnica, mi riporto integralmente alla puntuale relazione della relatrice di minoranza Consigliera Vitri, che ha toccato tutti gli aspetti più significativi del rendiconto regionale che, dobbiamo dirlo, al di là dei freddi numeri, misura la capacità di governo di un'amministrazione. regionale.
Ebbene, la Corte dei Conti ha parificato il bilancio regionale e questo è un dato oggettivo, un dato di fatto, però vorrei sottolineare e ricordare a me stesso che il giudizio di parifica, che si svolge con le modalità del contenzioso ed in contraddittorio, è innanzitutto a garanzia dell'Assemblea legislativa regionale, a garanzia del potere legislativo regionale e tende a salvaguardare e valorizzare i principi cardine dell'ordinamento in materia di spesa pubblica, che si deve dispiegare con efficienza ed efficacia all'interno di un doveroso percorso di legalità, imparzialità, buon andamento ed economicità degli atti. Pertanto, sento il dovere di ricordare in quest'Aula che quando nel giudizio di parifica si rilevano delle anomalie, delle forti criticità, che mettono in discussione i principi di efficacia efficienza, di legalità, di imparzialità, non ci si può limitare alle raccomandazioni. A me non bastano come componente dell'Assemblea legislativa. La Corte dei Conti deve essere conseguente quando rileva quelle criticità, perché è certo che i conti sono in ordine e non potrebbe essere diversamente. Sebbene si rilevino, ad esempio, criticità in materia di fideiussioni, lo ha detto adesso l'Assessore, laddove la Corte censura che sono state reiteratamente disattese le raccomandazioni dell'organo di revisione in ordine alla necessità di procedere alla verifica trimestrale delle fideiussioni, posto che le stesse costituiscono presidi di garanzia a favore dell'ente. Ma chi sovraintende l'ente è il potere legislativo quando approva un bilancio regionale, perché lo si fa con legge.
Allora, se si danno reiteratamente questi inviti, reiteratamente, dice la Corte, non ci si può limitare a raccomandare, ma bisognerebbe adottare provvedimenti conseguenti.
Sono assicurati gli equilibri di bilancio, e ci mancherebbe; si evidenzia un percorso graduale di riduzione del debito regionale, che la Regione ha attuato da oltre un decennio. E lo ricordo bene perché quando lasciai come Assessore al bilancio il mio Assessorato, il debito regionale era ridotto del 31% a fronte di una pressione fiscale restata inalterata, non solo, ma ridotta in quei 5 anni. Il fatto che le Marche abbiano una pressione fiscale più bassa rispetto alle altre Regioni nasce dalle decisioni che noi assumemmo allora e che sono state confermate da quest’amministrazione regionale. Quindi, perdura da più di un decennio, però a fronte di questo è stato prodotto un aumento della pressione fiscale per quanto riguarda i cittadini. Pensiamo, me lo ha ricordato la mia capogruppo, ai servizi a domanda individuale sui quali, ovviamente, gli aumenti gravano sulle tasche dei cittadini; pensiamo alle rette delle RSA dove pure, per carità, degli sforzi all'ultimo ci sono stati, diciamo sforzi elettorali, per la verità, oppure pensiamo al trasporto pubblico locale cosa comporta per i cittadini.
Ci sono stati, dice la Corte, avanzamenti nei programmi di valorizzazione e di alienazione del patrimonio immobiliare, che è un altro elemento, anche quelli iniziati ancora prima dell’amministrazione 2015-2020.
Va tutto bene, certo, i conti in ordine, eccetera, tant'è che questo è merito di un'eccellente struttura dirigenziale organizzativa del Dipartimento bilancio tanto è vero che la maggioranza di centro-destra all'atto del suo insediamento nel 2020 confermò tutta la struttura dirigenziale che era stata insediata da noi. Sono bravi, certo, a far riportare i conti, però i conti in ordine, la riduzione del debito, la pressione fiscale inalterata avrebbero dovuto produrre una maggiore efficienza ed efficacia nell’azione amministrativa sulle competenze principali di un'amministrazione regionale: la sanità (prima voce di spesa 79%), trasporto pubblico locale (seconda voce di spesa), infrastrutture ed economia.
Proprio su queste competenze principali sono stati mossi seri rilievi da parte della Corte dei Conti, su tutti la sanità (78% degli impegni di spesa), c'è stato un vertiginoso incremento dei costi per la mobilità passiva, che ha vanificato i ricavi che pure ci sono stati per la mobilità attiva, tant'è che il saldo negativo è di circa 49.000.000 di euro, un aumento di 10.000.000 rispetto al 2023, badate bene.
Sforamento dei tetti di spesa in tema di spesa farmaceutica ospedaliera, di acquisti dei dispositivi medici e dei limiti previsti nei contratti di lavoro flessibile, ne abbiamo parlato prima – a proposito, adesso come centro-sinistra, tutti insieme, abbiamo presentato un ordine del giorno di cui discuteremo dopo e al quale poi rinvio - spesa sostenuta dagli Enti del servizio sanitario regionale per i cosiddetti gettonisti, 26.029.000 di euro nel 2024. Grande difficoltà nel soddisfare il fabbisogno di personale mediante il ricorso alle procedure tradizionali. Questo comporta una minore qualità del servizio reso, dice appunto la Corte dei Conti. Forte criticità nell'andamento delle liste di attesa, aumento delle liste d'attesa in termini di valore assoluto, sia con riguardo alle prestazioni ambulatoriali che ai ricoveri. Ciò ha comportato, tra l'altro, come ci dice la Fondazione Gimbe, che, mi pare, il 10% dei marchigiani ha rinunciato alle cure, conseguenza della mobilità passiva, magari di chi non riesce ad andare fuori regione anche per problemi economici ed organizzativi e non ha le possibilità, le risorse economiche, per ricorrere alla sanità privata.
Per quanto riguarda gli investimenti alla sanità, la Corte dei Conti ha riscontrato rallentamenti in alcuni investimenti, pensiamo al Salesi e all'Inrca, mentre ha valorizzato la prosecuzione delle strutture ospedaliere nella provincia di Fermo (ospedale di Fermo, ospedale di Amandola), guarda caso, programmate e finanziate da noi. Per quanto riguarda l'ospedale di Fermo ci dice che i lavori previsti per 160.000.000 sono stati realizzati per 110.000.000. Coincidenza, sono esattamente le risorse che noi avevamo stanziato: 70.000.000 nel 2015 e 30.000.000 nel 2019 prima di andare via, 11.000.000 con i fondi di sviluppo e coesione e sono 111.000.000. Significa che quest’amministrazione regionale allo stato attuale non ha speso per la struttura di Fermo 1 euro. Sono dati della Corte dei Conti.
Poi il tema è che le strutture ultimate fanno fatica a funzionare. Pensiamo ad Amandola, lì c’è stato uno sforzo di questa amministrazione per completare il finanziamento. L'ospedale è stato inaugurato, anche a fini elettorali, ma non funziona. Non funziona integralmente, basta citare che nel reparto di medicina ci sono 20 posti letto, ma ne funzionano soltanto 7 per mancanza di medici e di personale socio-sanitario.
Proprio in materia di personale la Corte rileva un aumento della spesa nel 2024 a fronte di una diminuzione delle unità, ed anche questo è un mistero da indagare a fondo, che riguarda l'organizzazione.
L'aumento, l'abbiamo detto, della mobilità passiva e dei marchigiani che rinunciano alle cure.
Nessun intervento straordinario se il consuntivo rende conto dell'azione di un'amministrazione: non sono freddi numeri, è l'atto politico per eccellenza. Mentre il bilancio di previsione è l’apoteosi delle buone intenzioni, il rendiconto chiede conto di quello che abbiamo fatto, di quello che avete fatto. E non c'è in campo nulla, nessun intervento straordinario e neanche alcuna programmazione degna di questo nome per garantire il diritto alla salute della comunità regionale.
Questo è il quadro che emerge dal rendiconto a distanza di 5 anni, da quando si è insediata quest’amministrazione.
Anche per il sociale, correlato alla sanità, non c’è stato nessun intervento straordinario per aumentare la spesa sociale per disabili, anziani, minori, famiglie e donne vittime di violenza, forse ne discuteremo dopo, nonostante le roboanti dichiarazioni rese in quest'Aula. Nessun intervento per promuovere un'effettiva integrazione tra servizi sanitari e sociali, che è fondamentale.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi riallaccio al discorso che ha fatto poc'anzi, non sono all'altezza, il Consigliere Cesetti.
Innanzitutto ci tengo a ringraziare le due relatrici che sono state molto puntuali. Ringrazio soprattutto la relatrice di minoranza, la Consigliera Vitri.
Quello che ha detto il Consigliere Cesetti è giusto, cioè il rendiconto è la fotografia numerica di scelte politiche che sono state fatte e in maggior parte, quasi tutte, non sono state condivise dal Movimento 5 Stelle, che nel tempo è stato additato come catastrofista e quant'altro, ma adesso vediamo che le cose che abbiamo detto in itinere sono state scritte nero su bianco dalla Corte dei Conti.
Io non la voglio fare lunga perché già tanto è stato detto, però vorrei spiegare perché noi esprimeremo un voto contrario al rendiconto del 2024.
Sulla sanità si è detto tanto, ricordiamoci e ce lo ricordiamo tutti che in bilancio il 78% delle spese riguarda proprio la sanità. Ma siamo riusciti a spendere bene i soldi? Purtroppo sembra proprio di no perché le liste d'attesa sono aumentate. La Corte dei Conti scrive che “in valore assoluto, si riscontra che per il 2024, in raffronto all'esercizio 2023, un incremento delle liste d'attesa sia per i ricoveri ospedalieri sia per le prestazioni ambulatoriali, a fronte di un rafforzamento dell'offerta sanitaria regionale che non è stata sufficiente ad assorbire il più che proporzionale aumento della domanda registrata nel medesimo anno”. Questo, secondo noi, è proprio il motivo che dimostra l'incapacità sostanziale di programmazione da parte della ex Giunta. Parlo al passato, perché è vero che il Presidente Acquaroli è stato riconfermato, ma la Giunta pressoché è tutta nuova.
La Corte dei Conti ci consiglia di adottare nel futuro ogni misura necessaria per il miglioramento dei tempi d'attesa, perché il risultato di queste lunghe liste d'attesa qual è? E’ l'aumento della sanità passiva, perché i nostri concittadini che non riescono a rivolgersi al privato, ma non trovano posto nel pubblico, vanno ad affollare le regioni a noi confinanti e la mobilità passiva è aumentata di 9.000.000 di euro rispetto all'anno precedente, cioè rispetto al 2023, ma vorrei ricordare che è raddoppiata rispetto al 2022, quindi c'è un escalation. Non siamo riusciti minimamente a frenare questo fenomeno e la Corte dei Conti dice che la fuga è “sintomatica di scelte indotte da una situazione di difficoltà(se non anche di sostanziale impossibilità) - e questo noi l'abbiamo detto tantissime volte qui in Aula, inascoltati- di accedere a trattamenti sanitari adeguati nella regione di appartenenza”.
Degli accordi bilaterali ne ha già parlato anche la Consigliera Vitri, per cui vado direttamente al prossimo punto che vorrei trattare, sempre riferito alla sanità, la questione dei gettonisti, di cui abbiamo parlato prima in una interrogazione rivolta all'Assessore Calcinaro.
Rispetto al 2022, in cui abbiamo speso 4.000.000 per i gettonisti, quest'anno, nel 2024, ne abbiamo spesi 16.029.000, nel 2023 20.000.000, nel 2022 4.000.000. Vedete, se possiamo dire che rispetto al 2023 le cose vanno un po’ meglio, rispetto all'anno precedente la situazione è peggiorata di gran lunga e tant'è che la Procuratrice XY nella sua memoria raccomanda “di continuare da intraprendere ogni iniziativa volta a dare una soluzione che non si limiti solo a gestire situazioni di emergenza, ma che renda a fornire una risposta definitiva di carattere strutturale”.
Il fallimento di questa Giunta non si trova solo per quanto riguarda la sanità, ma a nostro avviso si rintraccia anche nell'utilizzo dei fondi del PNRR che politicamente, vorrei ricordare, il partito maggioritario di questa maggioranza non ha neanche votato in Europa ed oggi sembra che il Governo nazionale stia sprecando questa grossa occasione che il nostro Paese ha avuto per meriti del Governo Conte 2.
Le promesse sull'assistenza territoriale sono state tante da parte della maggioranza, però la Corte dei Conti certifica che al 31 dicembre 2024 non risultava attiva alcuna casa di comunità e che “nel complesso la media dell'avanzamento lavori per l'intero insieme dei progetti finanziati si attestava all'1%”. Tra l'altro ci accusa di avere tolto alla Regione il ruolo di programmazione perché abbiamo demandato le scelte alle singole Aziende territoriali.
Sugli ospedali di comunità la situazione è quasi identica, tant'è che la Corte dei Conti rileva una criticità molto simile a quella delle case di comunità e fa l'esempio dell'ospedale di comunità di Jesi. Ma una cosa che a noi sembra molto grave è il taglio del 50% dei posti letto degli ospedali di comunità, essendo saliti i costi, abbiamo tagliato i servizi.
Sul PNRR, sulle palazzine di emergenza-urgenza di Senigallia e di Fano in questa sede ne abbiamo parlato un paio di sedute fa, quindi andrei velocemente avanti. Quando l'Assessore Baldelli dice che possiamo stare tranquilli perché nel caso in cui i lavori non venissero terminati entro il secondo semestre del 2026, ci rivarremo sulle ditte, bisogna ricordarsi che le ditte rischiano il fallimento, altro che risarcire la Regione. Purtroppo i ritardi non sono accumulati solo in poche situazioni, ma come dice la Corte dei Conti sono diffusi.
Per quanto riguarda il sisma 2016/2017, rilevo solo che dalla lettura dei dati si evidenzia il generalizzato ritardo nell’avvio e nella conclusione degli interventi. In merito al risanamento idrogeologico, su un totale di 15 interventi solo 2 progetti, cioè il 13,3%, sono giunti alla conclusione, mentre oltre il 40% si trova ancora allo stato di progettazione. Quindi la Corte dei Conti ci raccomanda caldamente un'accelerazione.
Sulla questione dell'Atim è già stato detto tanto ed abbiamo fatto tanto in quest'Aula. La Corte dei Conti di nuovo ci dice che ha svolto i compiti di stazione appaltante, acquistando forniture, servizi e svolgendo funzioni che la Regione già svolgeva. E questa è la critica che avevamo portato in Aula, tant'è che il Consigliere Cesetti ha riproposto, come primo firmatario, io l’ho sottoscritta, la proposta di legge per l'abolizione dell'Atim, anche se il Presidente Acquaroli pubblicamente, tempo fa, ha detto che il turismo è cresciuto perché Atim ha promosso in modo eccellente le Marche. Noi su questo abbiamo forti dubbi.
La Corte dei Conti va avanti ed oltre all'Atim, che è solo la punta dell'iceberg perché sono coinvolti anche altri enti strumentali e agenzie, la Procuratrice XY nella sua memoria scrive: “Si evince una proliferazione gli ultimi anni di enti strumentali e agenzie, in favore dei quali risultano stanziate ingente risorse perlopiù mediante contributi in conto esercizio destinati a coprire spese di funzionamento degli enti, per cui spesso non si riesce a individuare una chiara connessione tra attività finanziata e documenti programmatici”.
Questo di fatto è un bilancio contabile come è stato detto, che la Corte dei Conti ha parificato il bilancio 2024, però dal punto di vista politico, secondo noi, non si possono approvare risultanze che tagliano così i servizi e la possibilità di crescita, anche economica, alla nostra Regione, per questo motivo esprimerò un voto contrario. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Per quanto riguarda la discussione generale, chi deve prenotarsi può farlo entro le ore 14, non oltre. Grazie.
Ha la parola il Consigliere Piergallini.

Enrico PIERGALLINI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con piacere l'intervento del Consigliere Marconi, che invito ad iscriversi al nostro gruppo consiliare. A parte gli scherzi, il problema non è mettere le tasse, la questione è la progressività delle tasse, nel senso fare in modo che le paghino chi può pagarle di più. Quindi mi trovo assolutamente in linea con il Consigliere Marconi.
E’ l'occasione per puntare l'attenzione su questo aspetto che è fondamentale, uno Stato si regge sulle tasse che sono pagate da coloro che hanno la possibilità di farlo ed è dovere di ogni Stato, Regione e Comune alleggerire la pressione fiscale su coloro che hanno difficoltà.
Entriamo nello specifico, cercherò di essere molto rapido. Vorrei riprendere alcuni passaggi della Consigliera Marcozzi perché vanno letti complessivamente i documenti che abbiamo in nostro possesso. Per esempio, la Consigliera Marcozzi ha fatto un riferimento al buono stato di utilizzo dei fondi europei, citando la pagina 46 del giudizio di parifica. Dobbiamo leggerla un po' tutta, perché mentre è fatto riferimento ad un buon utilizzo di alcuni fondi europei, qualche riga dopo rispetto a questo riferimento, il giudizio di parifica specifica che va fatto un maggiore sforzo per i fondi di sviluppo e di coesione, per i quali si ribadisce, come è avvenuto nelle scorse relazioni, un aumento del monitoraggio della spesa ed una più celere spinta nei pagamenti. Al di là del fatto che i fondi europei sono utilizzati in parte bene, non tutti, per giunta i fondi di sviluppo e coesione riguardano anche il trasporto pubblico locale, il dissesto ideologico, sul quale poi torneremo di nuovo. Insomma, questo va letto bene.
Pagina 31, la Consigliera ha fatto riferimento ad un passaggio che in effetti è presente nella relazione. Ci torno specificamente perché è utile leggerlo ed è eloquente. Pagina 31 del giudizio di parifica: "Nel complesso emerge un quadro della sanità regionale tendenzialmente positivo, ma sotto il profilo più strettamente finanziario", ecco perché qualche riga dopo specifica: “Al contempo continuano a registrarsi talune non trascurabili criticità sul fronte gestionale”. Tra cui quelle che sono state ricordate, quelle afferenti alle dinamiche delle liste di attesa, alla necessità di migliorare il saldo della mobilità sanitaria e alle notevoli difficoltà riscontrate dagli enti del sistema sanitario regionale nel soddisfare il proprio fabbisogno di personale sanitario. Quindi, dobbiamo leggere tutta la parte relativa a questo aspetto del giudizio di parifica, al di là di queste precisazioni che mi sembravano doverose perché poi questo ci consente anche di leggere integralmente il documento che in tante altre parti invece riconosce il buon lavoro fatto dalla Regione, pertanto non voglio nemmeno eccedere da un altro punto di vista.
Arriviamo a tre questioni che mi stanno a cuore. La prima, la situazione dei residui attivi. Il giudizio di parifica nota come è aumentato l'indice di smaltimento dei residui attivi, che è passato dal 49,62 al 26,95%, ed è il segno di una difficoltà nella riscossione che fa il pari con l'aumento, ovviamente, dell'indice di accumulazione dei residui attivi passato da 3,17 a 16,83. Questo è un aspetto che va segnalato, cioè la difficoltà dell'ente nel riscuotere, un aspetto che è presente nel giudizio e secondo me significativo per il bilancio, anche perché nel giudizio di parifica si sottolinea un generale peggioramento nella capacità di incasso in conto residui, di cui bisogna tenere considerazione.
La seconda cosa, si è parlato tanto di Atim, degli organismi partecipati, vorrei rapidamente evidenziare, perché poi ci torneremo più avanti, ci sarà occasione magari di puntare l'attenzione su questo aspetto, che il giudizio di parifica tra gli organismi partecipati fa un passaggio molto specifico sul Centro agroalimentare, di cui fino adesso non si è parlato. Voglio leggerlo perché poi sarà il punto di partenza, magari, per attività di sindacato ispettivo che faremo più avanti. Siamo a pagina 34: “Il mantenimento della partecipazione regionale nel Centro agroalimentare del Piceno spa, mostra profili di incoerenza con le norme del TUSP. Al riguardo la Sezione non può non rimarcare alcuni rilievi già formulati in occasione del precedente giudizio di parificazione, che riguardano prevalentemente le quote, l'alienazione delle quote, anche in considerazione, appunto, della risalente adozione del provvedimento di alienazione delle quote, della irreversibilità della decisione di dismissione, nonché dell'avvenuto esercizio del diritto di recesso da parte della Regione Marche, senza che la revoca delle precedenti determinazioni abbia dato contezza della compatibilità di tale scelta con i principi del TUSP e con i principi generali posti a presidio dell'azione amministrativa”. Quindi anche l'aspetto di mantenere le quote del Centro agroalimentare va tenuto in considerazione e dovrà essere approfondito.
Il terzo punto sul quale volevo puntare l'attenzione riguarda un aspetto determinante per la nostra Regione, cioè l'attuazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, sul quale nel giudizio di parifica, anche in questo caso, i passaggi sono molto evidenti e sottolineano un generalizzato ritardo nell'avvio e nella conclusione degli interventi. Parliamo di aspetti molto importanti perché riguardano quegli interventi8 che permettono di rendere la nostra regione meno fragile a livello strutturale. Nello specifico dei 15 interventi previsti, solo 2 sono in conclusione e il 40% di questi 15 interventi sono nella fase di progettazione.
La situazione si complica quando andiamo a vedere gli studi che riguardano la mitigazione del rischio idrogeologico. Anche in questo caso su 31 studi previsti solo 9 sono nella fase di conclusione. Anche questo è un aspetto significativo.
Non ritornerò sul resto perché ripetere quello che è già stato detto sarebbe noioso per tutti. Ho voluto puntare l'attenzione su alcuni aspetti che non erano stati notati.
Un'ultima questione relativa a questo rendiconto e a quello che potrà servire questo Consiglio in futuro, mi auguro che qualcuno mi smentisca, anche perché non ho una preparazione da ragioniere del bilancio regionale, però ho fatto un po' di conti relativi all'utilizzo delle spese correnti, la somma, vi prego, magari smentitemi nel caso, relativa alle missioni per le politiche giovanili, il turismo e la cultura, sul totale delle spese correnti, in percentuale mi risulta dello 0,89%: missioni politiche giovanili, cultura e turismo. Magari ho sbagliato a fare i conti, ma se fosse questa la percentuale, cioè minore dell'1% sul totale del bilancio, sarebbe sicuramente necessario un correttivo per aumentare la spesa corrente. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Colleghi Consiglieri, la Corte dei Conti non ha fatto altro che certificare ciò che i marchigiani hanno capito da tempo: questa Regione sta governando con serietà, con responsabilità e con risultati concreti.
La parificazione positiva del rendiconto 2024 non è un atto formale, ma è la conferma che la nostra amministrazione ha i conti in ordine, senza aumentare le tasse, mantenendo invariata la pressione fiscale in un periodo difficile sia per le imprese che per le famiglie. In un contesto come questo, segnato da crisi energetica, inflazioni e tensioni internazionali, questo risultato vale ancora di più. Significa aver protetto la nostra comunità senza pesare ulteriormente sui cittadini. Questi risultati sono frutto di una visione politica chiara che in questi anni ci ha permesso di raggiungere risultati molto importanti. Mantenere invariato il carico fiscale è una scelta di responsabilità che dimostra attenzione a chi ogni giorno affronta difficoltà e incertezze.
Sul fronte della sanità, nonostante una carenza strutturale di personale che riguarda tutta l'Italia, la Regione con la riforma sulle Ast ha investito per rafforzare la medicina territoriale e di prossimità. E’ la direzione che da anni i cittadini chiedono: più servizi vicini alle persone, più domiciliarità, più risposte nei distretti e meno diseguaglianze, migliorando la distribuzione dei servizi in tutte le aree, sia interne che costiere.
Voglio anche sottolineare la scelta, tutta politica e tutt'altro che scontata, di dare risposte rilevanti agli enti gestori con circa 20.900.000 di euro, che rappresentano un presidio essenziale per i servizi alla persona e sono funzionali a rafforzare la qualità dell'assistenza e ad aumentare la quota sanitaria delle rette per le strutture convenzionate. Non li abbiamo lasciati soli, li abbiamo sostenuti con risorse concrete, riconoscendone il ruolo fondamentale sul territorio. Una parte di 30.000.000 al bilancio, circa 9.700.000 vanno alle famiglie sotto forma di voucher destinati a ridurre la compartecipazione al costo delle rette e servono a generare un'azione di equità per la nostra comunità.
Abbiamo inoltre messo in bilancio risorse importanti per la crescita economica, puntando su ricerca, innovazione e formazione, perché la competitività delle Marche passa anche dalla capacità delle nostre imprese, spesso piccole e medie, di affrontare i mercati globali con strumenti nuovi.
Tutto questo l'abbiamo fatto mentre la Regione lavorava con continuità su asset fondamentali per il nostro sviluppo, quali: il turismo, settore che cresce e si consolida; la cultura e la valorizzazione dei borghi, che sono il biglietto da visita identitario della nostra regione.
Naturalmente non voglio dimenticare quanto abbiamo fatto sul piano delle infrastrutture che stiamo portando avanti con coerenza e visione strategica, dalle strade fino ai nodi logistici, come porto e aeroporto. Un piano che per la prima volta contempla anche i piccoli Comuni dell'entroterra marchigiano, che soffrono più di altri il peso dell'isolamento geografico.
Un capitolo che merita particolare attenzione è quello della ricostruzione post sisma. Finalmente, dopo anni di ritardi e procedure complesse, la ricostruzione non solo è partita in modo concreto, ma negli ultimi mesi ha registrato una significativa accelerazione, grazie all'impegno congiunto della Regione unito al lavoro del Commissario straordinario e degli enti locali.
Abbiamo rafforzato gli uffici territoriali, semplificato molte procedure, aumentato il personale tecnico e avviato un dialogo costante con i cittadini, professionisti e imprese. Questo ha prodotto risultati tangibili: più cantieri aperti, più autorizzazioni rilasciate, più interventi che passano dalla carta alla realtà, con ricadute positive anche sul tessuto economico delle aree interne.
La ricostruzione è finalmente entrata in una fase operativa credibile e misurabile. Non abbiamo mai considerato il terremoto solo una eredità del passato, ma una responsabilità presente: ridare vita ai paesi colpiti, restituire case, servizi, anche e soprattutto comunità. E oggi possiamo dire che quella promessa sta diventando realtà. E questo insieme ai risultati che i marchigiani hanno riconosciuto ed è per questo che hanno confermato la loro fiducia al Presidente Acquaroli perché vedono una Regione capace di governare, di programmare e di mantenere gli impegni.
Oggi con questo bilancio e con la sua parifica della Corte abbiamo un'ulteriore conferma che stiamo sulla strada giusta. Continuiamo così, con i conti in ordine e con la schiena dritta, al servizio dei marchigiani. Questo è il frutto di una maggioranza coesa che non si limita a governare l'ordinario, ma a costruire il futuro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Intanto voglio ringraziare la relatrice di maggioranza e per l'intervento l'Assessora.
Condivido in peno la relazione di minoranza della Consigliera Vitri, estremamente esaustiva e centrata rispetto ai temi principali del rendiconto e del bilancio. Condivido anche tutti gli interventi che mi hanno preceduto dei colleghi del gruppo.
Permettetemi, non lo faccio per noia, ma sono costretto, avrei anche evitato, a ritornare sul tema toccato anche dalla relatrice di minoranza, di cui abbiamo parlato anche durante la discussione delle interpellanze, ossia quella relativa ai fondi del PNRR.
Ci dobbiamo parlare, Presidente, in maniera molto chiara, il bilancio delle Regioni e dello Stato sono stati in questi anni garantiti da una messe di risorse che sono arrivate dall'Europa, che per noi sono ancora più fondamentali perché, essendo noi una Regione in transizione, si sono sommate con le maggiori risorse del settennio 2021/2027. Ma ciò che ha fatto la grande differenza sono state le risorse che sono pervenute dal PNRR, risorse che non si erano mai viste. Lo dicevamo prima, ieri è stata liquidata l'ottava rata, quasi 13.000.000.000 di euro. facciamo anche difficoltà, sono risorse riconducibili a due finanziarie negli anni dell'austerity di questa Nazione.
Questo impegno importante dell'Unione ha permesso di vivere una età Keynesiana per gli investimenti: si sono aperti i cantieri, progettate opere pubbliche, ridisegnato gran parte del nostro territorio.
Il PNRR ha permesso di evitare un momento di stagnazione o addirittura di recessione della nostra Nazione e, ahimè, non ha inciso in maniera determinante su quel fronte per la nostra Regione, perché noi abbiamo un PIL di zero virgola o addirittura dello zero, fermo, come lo scorso anno.
Il compito della politica oggi è quello di pensare alle dinamiche dell'immediato futuro, quando il prossimo anno le risorse del PNRR non ci saranno più e la spinta che c'è stata in questi anni verrà meno.
Purtroppo, lo dicevamo, nelle Marche incide un altro elemento di grande riflessione che ci sta preoccupando, tutte quelle risorse che sono arrivate … Ritorno, perdonatemi, alla questione della Missione 6, come ha ricordato nella sua relazione dettagliata la Consigliera Vitri, tante opere rischiamo di non vederle, e non si tratta di strade, di opere che non incidono, ma parliamo di salute, di strategie in ambito della salute, che riguardano soprattutto la medicina del territorio, che, ahimè, rischiano di non essere realizzate, forse anche in parte compromettendo il finanziamento complessivo.
Non occorre un atto di grande onestà, ritorno all'intervento di questa mattina dell'Assessore Calcinaro, che in maniera dire molto pragmatica ha annunciato che delle opere, che avevamo già sottolineato nei mesi scorsi, alla fine non vedranno la luce, almeno con le risorse del PNRR. Questo diventa un elemento di ulteriore preoccupazione; le case di comunità di Chiaravalle, di Corinaldo, l'ex Crass di Ancona, la casa di comunità di Filottrano. L'ospedale di comunità di Jesi lo diamo già come impraticabile sul piano delle risorse, come ha ricordato prima la Consigliera Ruggeri, a questo aggiungiamo, per esempio, le palazzine del pronto soccorso di Senigallia e di Fano, che disegnano, almeno per un pezzo del territorio, una tragedia che vogliamo capire come potrà essere compensata. Per questo ho presentato un ordine del giorno, che spero possa trovare il consenso dell'intera Assise, perché certifica quello che l'Assessore oggi ci ha messo a disposizione, riconfermato dagli elementi che abbiamo assunto dalla relazione della Corte dei Conti in fase di parifica, quindi, chiediamo alla Giunta di impegnarsi a garantire che quelle opere, in qualche modo, non sta noi a sottolineare come … Sappiamo che perdere quelle risorse sarà un elemento quasi imbarazzante e sottrarle al Fondo unico sanitario diventerà complicato perché significa compromettere già la fragilità sia sul piano del personale, che è stato più volte risottolineato, che sul piano della dotazione tecnologica. Quindi, occorre capire come possono essere reperite, però ci deve essere l'impegno a far sì che quei progetti, che avevano avuto una condivisione anche all'interno di un dibattito articolato in quest'Aula, possano arrivare a conclusione. Deposito l'ordine del giorno, secondo il Regolamento,ogni Consigliere ne può presentare uno, comunque può essere condiviso dall'intero Consiglio, sperando che da parte della Giunta ci sia quell'attenzione perché approcci qualche volta banali e passaggi ignorati hanno determinato oggi, a 6 mesi dalla scadenza, una situazione che mette in difficoltà un'intera comunità, a cui dobbiamo porre rimedio, provando a farlo tutti insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Non ci sono altri interventi. Ha la parola la relatrice di maggioranza Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Soltanto per fare alcune precisazioni al Consigliere Piergallini. Io fatto delle citazioni relative alla Corte dei Conti ed anche ai Rrevisori,ma non per mettere in evidenza solo le caratteristiche positive del bilancio. Ho parlato di manovra di bilancio regionale, che è stata improntata all'ottimizzazione delle risorse comunitarie, che le Marche si collocano ai primi posti tra le Regioni italiane nell'avanzamento del programma in termini di impegno delle risorse sia sul FERS che sul FSE, al primo posto assoluto in termini di avanzamento dei pagamenti sull'FSE.
A ragion del vero ho citato la Corte dei Conti perché certifica quello che ho detto e che è stato scritto sulla stampa. Per quanto riguarda anche la sanità ho fatto riferimento alla spesa sanitaria, per la quale è previsto il mantenimento dell'equilibrio economico finanziario anche per l'anno 2024, certificato dalla Corte dei Conti. Ho citato anche la pagina e per quanto riguarda il giudizio di parifica e il parere dei revisori li ho letti dalla prima all’ultima pagina, ma ho citato quello a cui ho fatto riferimento.
Per quanto riguarda le politiche giovanili sono state finanziate prevalentemente dal fondo nazionale, in più sono state investite ingenti risorse dell'FSE.
La cultura è stata finanziata con la spesa corrente, lo zero virgola qualcosa, adesso non ricordo la cifra che lei ha detto, ma la cultura è stata finanziata prevalentemente con il fondo di sviluppo e coesione. Era soltanto per mettere in evidenza questo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Pantaloni.

Francesca PANTALONI. Grazie, Presidente. Solo alcune precisazioni. Prima di tutto vorrei ribadire che la pressione fiscale non è aumentata e non possiamo considerare nella pressione fiscale l'adeguamento delle tariffe per le prestazioni individuali, che nel contesto di aumento complessivo dei costi, probabilmente e in qualche ambito possono aver subito un adeguamento.
Per quanto riguarda i residui attivi di dubbia esigibilità, vorrei precisare che sono stati adeguatamente svalutati, quindi un eventuale loro stralcio dal bilancio non determinerebbe alcun effetto negativo perché sono già stati sterilizzati.
Vorrei anche far presente, i conteggi esatti non li ho, la percentuale delle somme relative alla cultura, al turismo, sì, è 1% se andiamo a considerare l'ammontare del calcolo della spesa sanitaria, che sappiamo essere quella più rilevante, oltre 3.000.000 e naturalmente incide e influenza poi il conteggio finale. Togliendola dal calcolo sicuramente le percentuali sarebbero diverse.
Chiudo facendo poi una precisazione che ritengo fondamentale perché qui si è fatto tanto riferimento alle osservazioni della Corte dei Conti, vorrei ribadire che la parifica della Corte dei Conti è piena, senza eccezioni rispetto a quelle che invece sono le osservazioni, le sollecitazioni che la Corte ha espresso e che naturalmente come Regione Marche accogliamo. Quindi, metteremo in atto tutte le procedure al fine di allinearci nei tempi giusti alle osservazioni, però ribadisco che il giudizio di parifica è pieno e senza eccezioni. Grazie.

PRESIDENTE. Articolo 1. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 2. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 3. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 4. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 5. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 6. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 7. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 8. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 9. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 10. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 11. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 12. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 13. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 14. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Articolo 15. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Coordinamento tecnico. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo su delega espressa della capogruppo che mi consente anche di terminare brevemente l'intervento che ho interrotto.
D’altra parte insieme a lei, anche insieme al gruppo, abbiamo condiviso i temi di questo rendiconto, che misura la capacità di governo di un'amministrazione regionale, ed in questa prospettiva i conti in ordine non possono essere un fine, ma un mezzo per conseguire il fine del buon governo di un'amministrazione regionale. Questo deve essere.
Allora, in questa prospettiva, senza ripetere quanto ho già detto, ad esempio non risultano stanziamenti per il ripristino dei fondi per la non autosufficienza, i servizi dell'infanzia, le persone con disabilità e i disturbi mentali. Sul fronte economico: nessun intervento strutturale per il diritto al lavoro, la sicurezza del lavoro e sul lavoro. Ricordo le mozioni del Consigliere Mastrovincenzo, da me sottoscritte in questa prospettiva. Nessun coinvolgimento del mondo del lavoro e del mondo dell'impresa, neanche consultato in occasione della programmazione delle politiche regionali e su tutto le politiche di bilancio, di cui oggi a rendiconto.
Il mancato rilancio degli accordi di programma per le aree di crisi, che, Assessore Bugaro, sono tre: l’area fabrianese, del bianco; l’area del Piceno, Val Vibrata; l’area del distretto calzaturiero fermano-maceratese.
Nessun serio sostegno alle imprese per progetti innovativi che possa renderle competitive sul piano interno ed internazionale per esplorare in ordine di sviluppo.
Ma stiamo parlando del rendiconto, di ciò che è stato fatto o meglio di ciò che doveva essere messo in campo, parliamo del 2024, al 31 dicembre 2024, al di là del buon risultato della ZES, che però deve essere completato, e poi ne parleremo.
Nessun provvedimento concreto per rilanciare le aree interne e contrastare lo spopolamento, potenziando i servizi a partire da: sanità, sociale, scuola, trasporti ed invertire il processo di desertificazione in atto: uffici pubblici, sportelli bancari e postali. Tutelare l'ambiente e potenziare le infrastrutture materiali e immateriali anche per esplorare nuove vie di sviluppo, come il turismo, che devono dare nuove opportunità.
In questa prospettiva mi corre in soccorso per brevità espositiva leggere il comunicato della Corte dei Conti sulle aree interne, che a proposito della tanto decantata ricostruzione dice: “Riguardo alle spese per la ricostruzione, la ripresa dello sviluppo economico e sociale nelle aree colpite dal sisma, già profondamente penalizzate dagli eventi, non è più rinviabile, considerato il lungo tempo ormai trascorso. L'analisi dei dati ha fatto emergere un generalizzato ritardo dell'avvio della conclusione degli interventi di ricostruzione dell'edilizia pubblica”. L'edilizia pubblica attiene alla ricostituzione del senso di appartenenza di una comunità, se ci sono le ricostruzioni private, ma non ci sono i luoghi dove le comunità si trovano coese, la ricostruzione non ha senso. Lo spopolamento non lo abbatteremo mai perché noi dobbiamo creare le condizioni perché le persone ritornino in quei luoghi. E allora ecco la ricostruzione privata che lascia il passo su questo …, è fondamentale.
In ultimo e non da ultimo vorrei ricordare gli interventi sulla sicurezza, non c'è nulla, Consigliere Marinelli, capogruppo della Lega, Presidente dell’allora I Commissione, che con me ha condiviso tanti ordini del giorno e mozioni approvati in quest'Aula all'unanimità per chiedere, in questi 5 anni, interventi seri in questa prospettiva. Nulla, nulla di nulla, quando la sicurezza diventa una delle maggiori preoccupazioni della nostra comunità.
Il mancato conseguimento di questi necessari obiettivi è stato anche causato da una gestione sconsiderata degli organismi partecipati e degli enti strumentali, come ci dice la Corte dei Conti, in barba alle regole che disciplinano la legalità, l'imparzialità, il buon andamento, l'efficienza e l'efficacia. Tutto questo è stato reiteratamente disatteso in questi 5 anni, lo dice la Corte dei Conti, ma troveremo il modo per tornarci anche in occasione del bilancio di previsione. Voteremo contro. Grazie.

PRESIDENTE. Siamo in dichiarazione di voto, ce ne sono altre?
Ci sono due ordini del giorno. Il primo a firma del Consigliere Mangialardi, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Molto rapidamente perché non è nient'altro che la sintesi degli interventi che sono pervenuti in Aula e che mettono al centro la questione delle risorse per le case di comunità e gli ospedali di comunità. Tenendo conto anche della relazione della Corte dei Conti in occasione del rendiconto 2024 rispetto, per esempio, alla palazzina, come abbiamo detto prima, anche ricordata dalla Consigliera Ruggieri, del pronto soccorso di Fano e anche del dibattito che c'è stato in occasione di un’interpellanza, con la quale si evidenziavano, per le case di comunità di Chiaravalle, Corinaldo, Ancona, Ex Crass, Filottrano e per l’ospedale di comunità di Jesi, delle criticità tali da essere a rischio il loro completamento secondo i termini previsti. Quindi un ordine del giorno, che penso possa essere condiviso perché non metto vincoli temporali e nemmeno pressioni sul piano della sincronizzazione dei fondi del PNRR, che impegna la Giunta a garantire che le opere previste e finanziate dal PNRR vengano realizzate in base alle osservazioni formulate dalla Corte di Conti in sede di pianificazione del rendiconto.
Presidente, un ordine del giorno e che fa assumere a tutti una responsabilità rispetto ad atti che abbiamo già votato nel 2022 e che trovano delle difficoltà, come ha ricordato l'Assessore Calcinaro, riconducibili anche a problemi con le imprese, anche se poi noi tutti dobbiamo cercare di trovare soluzioni, che, rispondendo ai territori, siano nelle corde della Giunta e del Presidente in primo luogo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, l’Assessore Calcinaro.

Paolo CALCINARO. Grazie, Presidente. Riguardo a questo ordine del giorno, l'ho visto e letto, c’è stata un’interlocuzione con il Consigliere Mangialardi, che giustamente ha portato ad un focus sulle opere che ormai siamo a traguardare, però onestamente nulla aggiunge rispetto a quello che è l'impegno quotidiano degli uffici dell'amministrazione regionale. Quindi lo ritengo un po' pleonastico rispetto a quello che stiamo portando avanti, anche con la risposta all'interrogazione, uno showdown molto tranquillo della situazione, è quello che stiamo portando avanti.
Personalmente, ovviamente non impegno nessuno, lo ritengo pleonastico, quindi da non accogliere. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno n. 1 a firma del Consigliere Mangialardi. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Proposta di ordine del giorno n. 2 a firma dei Consiglieri Cesetti, Mancinelli, Catena, Mastrovincenzo, Piergallini, Vitri, Caporossi, Seri, Nobili, Ruggeri.
Ha la parola, per illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. E’ abbastanza chiaro, prende le mosse dalla relazione della Corte dei Conti in sede di parifica, che neanche a farlo apposta interagisce con le interrogazioni che abbiamo discusso stamattina, ad esempio sull'assunzione a tempo determinato, l'avviso pubblico da parte dell'Azienda ospedaliera universitaria delle Marche per quanto riguarda un dirigente amministrativo, per il quale non si è attinto dalla graduatoria. In quella circostanza all’Assessore noi chiedevamo un intervento presso il Direttore degli Ospedali riuniti affinché rivalutasse quell'avviso pubblico, quella determina. Non voglio ripetere di che si tratta, ne abbiamo discusso prima. A fronte di questo, nella risposta che è stata letta dall'Assessore Calcinaro, che comunque ringrazio, il medesimo Direttore rivendicava l'autonomia organizzativa dell'Azienda del servizio sanitario regionale e di adeguatezza del reclutamento rispetto ai fabbisogni effettivi. Questa autonomia si arresta, si deve arrestare quando non è efficace rispetto agli obiettivi da conseguire, tra i quali il rispetto dei vincoli del tetto di spesa, ad esempio, che viene previsto per il personale socio-sanitario e che rispetto al 2009 è del 200%, quindi può essere sforato, quando invece deve essere rispettato per il personale non sanitario, quindi amministrativo, il cui limite dice è del 50% rispetto al 29.
Che ci dice la Corte dei Conti? Che l'amministrazione non può, deve intervenire in questa direzione. Leggo testualmente: “In tal senso si rende necessario per il futuro un più intenso esercizio da parte dell'amministrazione del ruolo di coordinamento che la legge le attribuisce in tale ambito, anche mediante adozione di direttive vincolanti rivolte agli enti sanitari”. Quindi non si può rivendicare l'autonomia da parte dei Direttori, perché l'amministrazione deve intervenire, ce lo dice la Corte dei Conti, così pure sui cosiddetti gettonisti. Anche qui dice che nel 2024 c'è stato un aumento rispetto al 2023. Ne abbiamo parlato, ad esempio, trattato del reparto materno infantile di Fermo, in cui, soltanto dopo il nostro atto, l'Azienda si determina a mandare un avviso pubblico per l'assunzione di due unità, che tra l'altro non è stato ancora pubblicato, ha detto che l’avrebbe fatto ieri. Ma lì c'è il tema che scade quel contratto, ma non è soltanto il tema della scadenza, il tema è che dai dati della Corte dei Conti risulta che l'Ast di Fermo ha speso, vado a braccio, ma non penso di sbagliare, oltre 4.000.000 di euro nel 2024, addirittura con un consistente aumento rispetto al 2023. E allora qui rileva che “nel 2024 permangono problematiche legate all'affidamento a soggetti esterni di attività riconducibili alle professioni sanitarie, sollecitando la Regione ad adottare ogni misura possibile - la Regione è la Giunta - per il loro superamento e più in generale per attenuare le criticità riscontrate dagli enti del servizio sanitario nel soddisfacimento del fabbisogno di personale sanitario”. Che significa? Che devono bandire i concorsi. Ad esempio, nell'Ast di Fermo, se da una parte si bandisce il concorso per un giornalista in forma aggregata e dall'altra non si fa il concorso in forma aggregata per i pediatri, questo è un non senso, no? Non è possibile. Poi magari ricevo delle mail sottoscritte, Assessore, che dicono, ad esempio, che quel bando di concorso pubblico per il giornalista è un abito cucito su misura e siccome sono firmate, io adesso farò un'interrogazione in cui chiarirò questo. Rispetto a ciò la Giunta non dice nulla? Non dice nulla rispetto alla paventata ipotesi che sia un vestito cucito su misura, che laddove rispondesse a verità sarebbe addirittura un reato? Questo è il punto.
Cosa chiediamo con questo ordine del giorno? Che la Giunta …

PRESIDENTE. Proposta di ordine del giorno a firma dei Consiglieri Cesetti, Mancinelli, Catena, Mastrovincenzo, Piergallini, Vitri, Caporossi, Seri, Nobili, Ruggeri. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di legge n. 9 “Rendiconto generale della Regione per l'anno 2024”. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Alle ore 15,15 invito i membri del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche nella sala Agricoltura per l'elezione del Presidente e del Vicepresidente.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 14:35